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Real estate, gli investimenti nel retail oltrepassano i 2 miliardi

Gli ultimi anni sono stati contraddistinti da profondi cambiamenti nel mercato retail, sia di carattere temporaneo, come la perdita del potere d’acquisto dei consumatori con un tasso inflattivo in aumento, sia strutturale come l’evoluzione delle preferenze dei consumatori che coniugano l’acquisto nello store fisico con quello effettuato online. Il team Real Estate di PwC, in collaborazione con l’Ufficio Studi di PwC Italia, ha realizzato un approfondimento che si sofferma su vari aspetti macroeconomici e di mercato che hanno contribuito a cambiare le scelte dei consumatori e come questi abbiano influito su due settori specifici del mercato immobiliare: shopping center e high street retail.

UN RINNOVATO INTERESSE
Il mercato immobiliare retail, sotto la media storica dovuta alla pandemia (-45% gli investimenti nel 2023 rispetto al 2021) sta attraversando un rinnovato interesse da parte degli investitori, con volumi pari a circa 2.2 miliardi di euro, in aumento di oltre il 200% nel 2024 rispetto allo scorso anno. L’operazione di Kering in Via Montenapoleone ha impattato fortemente il volume investimenti totale, rappresentando il deal single asset più rilevante mai avvenuto sul mercato italiano. Dal 2018 il segmento retail ha riscontrato un trend in sostanziale decrescita (-65% nel 2023 rispetto al 2018), con i rendimenti prime in tendenziale crescita, in particolare gli shopping center, che hanno registrato un aumento di 210 bps nel periodo compreso tra i l 2018 e il 2024.

Il settore retail ha subito un impatto fortemente negativo negli anni post covid (-45% nel 2023 rispetto al 2021). Quando un evento esterno di tale portata ha una ricaduta importante a livello globale inevitabilmente porta con sé profondi cambiamenti in ogni mercato, in particolare nel segmento più rilevante di un’economia avanzata come quello dei consumi. Ad esempio, nei primi anni Novanta lo shopping center rappresentava una novità assoluta, in cui si racchiudeva in un solo luogo fisico un’offerta di prodotti così ampia mai vista prima. “Negli ultimi anni, il concetto di luogo che racchiuda un’ampia scelta di prodotti non è più sufficiente a soddisfare una domanda sempre più esigente. Il nuovo concept di centro commerciale di successo – afferma Antonio Martino, Partner PwC Italia e Real Estate Advisory Leader – deve racchiudere anche una vasta offerta di servizi come, ad esempio, il benessere e la cura personale veicolati sia attraverso lo store fisico sia online, un concetto orientato al multichannel. Lo shopping center è passato da mero luogo aggregatore di prodotti multibrand a un luogo ad alto valore esperienziale”.

IL SEGMENTO HIGH STREET
Il segmento high street sta vivendo dei cambiamenti che riguardano prettamente le scelte d’investimento. Storicamente l’high street era valutata come asset class che riguardava l’aspetto reputazionale di un brand di lusso. La strategia abituale riguardava l’affitto di un flagship store nelle vie principali delle capitali globali, che diventava un punto di riferimento nella strategia di marketing del brand di lusso. In questi ultimi anni, i due gruppi del lusso più importanti, Kering e LVMH, hanno invertito questo paradigma strategico, acquistando gli immobili più importanti delle vie del lusso più importanti a livello globale, al fine di rendere ulteriormente riconoscibile il nome della holding, oltre a quello dei singoli brand.

“I negozi dei brand di lusso sono oggetto di un ripensamento strutturale, sia in termini architettonico/estetici sia funzionali. L’obiettivo è renderli un luogo di destinazione per consumatori sempre più interessati ai contenuti esperienziali del customer journey e per avvicinare nuove tipologie di utenti finali” ha concluso Emanuela Pettenò, Partner PwC Italia, Deals Markets Leader e Consumer Markets Leader.

Real estate, prima acquisizione in Italia per Grr Garbe Retail

Prende il via dall’Italia il programma di espansione europeo di Grr Garbe Retail. L’operazione, la prima al di fuori della Germania, comprende un portfolio del valore di 222 milioni di euro composto da 22 immobili food retail  (7 ipermercati e 15 supermercati.) Le proprietà, locate a Coop Alleanza 3.0, coprono complessivamente una superficie lorda affittabile di circa 140.000 mq, con una forte concentrazione nella regione dell’Emilia Romagna. Grazie a questa operazione, Grr Garbe Retail rafforza la propria presenza sul mercato immobiliare retail europeo, in linea con l’obiettivo di Garbe di espandere ulteriormente la piattaforma a livello internazionale.

Le quote del fondo chiuso regolamentato italiano, “Retail Partnership”, gestito da BNP Paribas Real Estate Investment Management Luxembourg S.A. (SGR), sono state acquisite da ICG Real Estate, la divisione dedicata al real estate del global alternative asset manager ICG, e da un investitore istituzionale tedesco. Il venditore è Coop Alleanza 3.0. Grr Garbe Italy ha assistito gli investitori nell’operazione e continuerà ad operare come Asset Management Advisor del fondo. L’operazione prevede un nuovo contratto di locazione trentennale con Coop Alleanza 3.0, la più grande cooperativa italiana e la terza in Europa. Questo accordo garantisce la stabilità del rendimento del portafoglio.

“Con questa operazione entriamo in una nuova asset class. Siamo convinti della solidità del food retail in Italia e puntiamo a sviluppare ulteriormente questa area di business sotto il cappello di Grr Garbe Retail. Il nostro obiettivo è creare valore sia per i tenant che per gli investitori, e questo portfolio, legato a Coop Alleanza 3.0, è una testimonianza del nostro impegno per offrire soluzioni retail sostenibili che rispondano alle esigenze dei conduttori. Puntiamo a proseguire le acquisizioni in Italia, ampliando organicamente questa asset class con acquisizioni mirate” ha detto Marco Grassidonio, Country Head di Garbe Italy.

“Questa acquisizione rappresenta una pietra miliare nel percorso di Grr Garbe Retail. Riflette le nostre ambizioni di crescita, con l’espansione del nostro business Value Add in Germania e i primi passi nel mercato europeo, dopo l’acquisizione di Grr un anno fa. Entrando nel mercato italiano retail, stiamo gettando le basi per proseguire nei nostri piani di crescita di lungo termine” ha aggiunto Thomas Kallenbrunnen, Managing Director di Garbe.

“L’operazione sottolinea la nostra capacità di lavorare in sinergia con gli operatori corporate per trovare soluzioni innovative che garantiscano le loro esigenze immobiliari nel lungo termine, garantendo al contempo un immediato apprezzamento del valore per i nostri investitori. Coop è un partner apprezzato e non vediamo l’ora di valorizzare il portfolio per un reciproco beneficio” ha concluso Luca Lelli, Managing Director di ICG Real Estate.

Immobiliare retail: 2024 favorevole per food & beverage, design e lusso

Si registrano segnali di ripresa per l’immobiliare retail: nel primo semestre 2024 gli investimenti totali hanno raggiunto circa i 480 milioni di euro, più del triplo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La tendenza positiva in termini di investimenti lascia prevedere che il 2024 possa essere l’anno con i migliori risultati dell’ultimo quinquennio, considerando l’importante pipeline in fase di definizione per i prossimi mesi. Va bene ai centri commerciali e alla Gdo, ma soprattutto al settore high street e urban retail. Sono alcune delle evidenze emerse dalla decima edizione di Real Estate Data Hub, la pubblicazione realizzata dai Centri Studi di Re/Max Italia e di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24Max che offre una prospettiva aggiornata sul panorama immobiliare italiano.

High street e Urban retail
Nel primo semestre 2024 il settore high street e urban retail ha mostrato segnali di consolidamento, con un aumento degli investimenti nelle vie della moda delle principali città come Milano, Roma, Firenze e Venezia, dove si registra una crescita della domanda di nuovi spazi, sostenuta dal ritorno dei turisti internazionali. Milano continua a dominare il mercato, con una domanda elevata a fronte di una disponibilità limitata. I settori più dinamici sono il food & beverage, il design e il lusso. Per quanto riguarda quest’ultimo, la location più richiesta nel capoluogo lombardo rimane via Montenapoleone, in cui si stanno concentrando molti nuovi flagship store di grandi marchi. Nell’ultimo anno, Milano ha visto diverse aperture di boutique di lusso lungo le sue vie più prestigiose, con marchi del calibro di Chanel, Gucci, Rolex, Tiffany & Co., Bottega Veneta, solo per citarne alcuni. Queste aperture contribuiscono a mantenere elevato il livello dei canoni di locazione in queste aree, che risultano in costante aumento, raggiungendo il picco nel Quadrilatero della moda, dove i prezzi si aggirano tra i 14.000-15.000 €/mq/anno.

I marchi internazionali trainano la domanda di spazi anche nelle altre principali città d’Italia. Forte dinamicità a Roma nelle aree che intercettano via Condotti e le vicine via Frattina e via del Corso, con più di 20 nuove aperture negli ultimi 12 mesi. Anche Firenze e Venezia esercitano attrattività sugli investitori, confermata dagli alti livelli dei canoni di locazione accompagnati dai bassi tassi di sfitto. I canoni prime risultano stabili o in crescita, soprattutto nelle location più esclusive. Il tasso di rendimento lordo si attesta tra il 4,00% e il 6,00%, con una leggera compressione nelle zone centrali. Per i prossimi mesi si prevede un ulteriore aumento del valore degli affitti nelle città principali, soprattutto grazie alla ripresa del turismo e all’ingresso di nuovi marchi globali.

Centri commerciali
Nel primo semestre 2024, il comparto dei centri commerciali ha mostrato segnali di ripresa, dopo alcuni anni di sostanziale incertezza. In questo contesto, nell’ultimo anno i canoni prime dei centri commerciali sono rimasti invariati, attestandosi a 950 €/mq/anno.

Gdo
Significativa la ripresa dell’immobiliare retail legato alla grande distribuzione organizzata, con un aumento delle locazioni degli spazi commerciali, spinte da una crescente domanda dei consumatori e dall’espansione delle catene alimentari. La spesa delle famiglie è tornata a livelli alti, favorendo così l’apertura di nuovi punti vendita, soprattutto nelle aree urbane. Tuttavia, le sfide rimangono, come l’adeguamento alle normative di sostenibilità e l’integrazione delle vendite online con i negozi fisici. Inoltre, mentre le zone centrali mostrano vivacità, le aree periferiche continuano ad attraversare alcune difficoltà. Questa evoluzione del settore riflette una trasformazione in corso, con un’attenzione crescente all’esperienza del cliente e all’innovazione digitale.

Città a confronto: Milano, Roma, Padova e Genova
Dall’analisi dei dati elaborati nel Real Estate Data Hub, a Milano emergono alcune nuove tendenze che delineano un mercato retail in evoluzione. Tra queste, l’aumento della superficie media degli spazi offerti che, passando da 313 metri quadrati a 432 metri quadrati, suggerisce una preferenza per ambienti più ampi idonei ad esperienze di vendita più coinvolgenti. Cresce anche il tempo di permanenza sul mercato degli spazi commerciali, dato che potrebbe indicare una maggiore cautela nelle decisioni di locazione da parte dei retailer.

A differenza di Milano, a Roma la superficie media degli immobili è rimasta relativamente costante, da 164 a 181 metri quadrati, suggerendo stabilità nelle preferenze degli acquirenti. Anche nella Capitale, si registrano tempi di permanenza sul mercato in aumento, dinamica che potrebbe essere influenzata dai prezzi elevati o da incertezze economiche. Gli acquirenti sembrano valutare le opzioni con maggiore attenzione, il che potrebbe richiedere prezzi più competitivi per incentivare le vendite. Anche il contesto, dunque, si conferma in evoluzione: l’offerta cresce a fronte di una domanda prudente, richiedendo agli operatori del settore di adattarsi per cogliere le opportunità emergenti.

Dinamiche diverse contraddistinguono il mercato retail a Padova dove si evidenzia una significativa contrazione dell’offerta con una derivante competitività crescente nelle transazioni. In diminuzione anche il taglio medio degli immobili che scende da 125 a 80 metri quadrati, riflettendo una crescente preferenza per soluzioni più versatili e funzionali. Trend positivo per il tempo medio di permanenza sul mercato in netta riduzione che, passando da 250 a 150 giorni, suggerisce una reattività crescente da parte degli acquirenti. Ciò si traduce in interessanti opportunità per i venditori, grazie a un assorbimento più veloce delle proprietà.

A Genova nel mercato retail si evidenzia infine una maggiore disponibilità di immobili, a fronte di una domanda in espansione. Si conferma la preferenza degli acquirenti per i tagli medi. Da sottolineare un sostanzioso aumento del tempo medio di permanenza degli immobili che potrebbe indicare una cautela crescente da parte degli acquirenti. In sintesi, il mercato immobiliare genovese presenta opportunità per venditori e locatori, ma anche sfide significative che richiedono attenzione da parte degli operatori e degli investitori per navigare efficacemente in un contesto in evoluzione.

Real estate, nel 2024 investimenti in crescita per il retail a oltre 2 miliardi di euro

È il settore retail a primeggiare per volume d’investimento complessivo nel terzo trimestre 2024 nel real estate, facendo registrare 1,3 miliardi di euro, per un totale di 2,1 miliardi di euro da inizio anno. A dirlo una recente ricerca CBRE che evidenzia come i volumi di questa asset class siano stati guidati in modo molto significativo da una singola operazione su trophy asset nel quadrilatero del lusso di Milano ad opera di un occupier. L’interesse degli occupier per il mercato high street è rimasto forte, contribuendo negli ultimi anni a mitigare l’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse sui repricing in questo settore. Gli investitori istituzionali, invece, continuano a preferire grocery e retail warehouse, in particolare grazie a net-lease-buyer alla ricerca di opportunità a rendimenti competitivi su immobili in sale & leaseback con contratti a lungo termine. Torna l’interesse degli investitori, non più solo opportunistici, per i centri commerciali dominanti all’interno del proprio bacino di utenza, anche per ticket di grande dimensione.

“La crescita dei volumi d’investimento nel terzo trimestre del 2024 ha interessato in modo trasversale tutte le principali asset class, nonostante il persistere di un certo attendismo da parte dei capitali core”, afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Gli investitori continuano a guardare soprattutto a iniziative value-add, pur rimanendo selettivi nella scelta delle location e dei prodotti su cui investire, prestando grande attenzione ai fondamentali del mercato occupier. Sarà necessario più tempo per un ritorno più consistente degli investitori esteri “core”, ma le prospettive rimangono positive grazie alla riduzione del costo del debito e alla stabilizzazione dei rendimenti”.

Nel terzo trimestre 2024 hotels è stata la seconda asset class per volumi d’investimento, con 450 milioni di euro investiti, per un totale di 1,4 miliardi di euro da inizio anno. Il mercato è dominato da operazioni di owner operator, che rappresentano oltre la metà dei volumi complessivi del trimestre. La strategia di investimento più diffusa in questa fase rimane il value-add, guidata appunto dagli owner operator e investitori private equity. La performance dell’industria alberghiera italiana rimane positiva, come testimoniato dalla continua crescita dei valori di Average Daily Rate (ADR), soprattutto nei segmenti upscale e luxury. I valori di occupancy mostrano alcuni segnali di rallentamento a fronte dell’aumento dei prezzi medi dei pernottamenti, un trend osservato soprattutto nelle maggiori città nel corso della passata stagione estiva. Restano ottime le performance dei mercati leisure, che contribuiscono a rafforzare un forte interesse tra gli investitori, e registrano circa il 40% dei volumi.

Risultati positivi anche per il settore office, che nei soli primi nove mesi dell’anno è riuscito ad eguagliare i volumi d’investimento dell’intero 2023, per un totale di 1,2 miliardi di euro da inizio 2024, di cui circa 370 milioni registrati nel terzo trimestre. Gli investitori continuano ad essere focalizzati sul value-add, rimanendo fortemente selettivi sui mercati prime, dove le performance dei mercati occupier si confermano molto solide. La raccolta di fondi per gli investimenti core è in ripresa, ma permane ancora un certo attendismo, che potrebbe attenuarsi con nuove riduzioni del costo del debito e la stabilizzazione dei rendimenti, anche se nel trimestre abbiamo registrato operazioni core plus da parte di capitale domestico. Le compressioni dei rendimenti richiederanno tempo, ma con un outlook di stabilità per i mercati prime a fine anno. Nei mercati secondari, invece, si osserva un persistente bid-ask spread, in particolare sul prodotto value-add, a causa di alcuni segnali di debolezza provenienti da un mercato occupier sempre più attento alla qualità del prodotto e della location.

I volumi d’investimento nel mercato industrial & logistics salgono a quota 1,1 miliardi di euro da inizio anno, di cui circa 640 milioni registrati nel solo terzo trimestre. Nonostante il significativo impatto di un’operazione core sui volumi d’investimento di questo trimestre, gli investitori istituzionali attivi sul mercato italiano continuano a guardare soprattutto a opportunità value-add o con ottimi margini di reversion sui canoni di locazione. L’interesse degli investitori si concentra soprattutto sui mercati occupier primari, ma si mantiene un buon interesse anche nei mercati secondari, sebbene con una certa cautela dovuta al rallentamento delle prospettive di crescita dei canoni di locazione.

Nel settore living i volumi d’investimento restano limitati a causa del divario persistente tra le aspettative di prezzo degli investitori core e le richieste nel mercato degli studentati, unita alla scarsità di prodotti nel segmento build-to-rent. Nel trimestre, i volumi d’investimento dell’intera asset class sono stati pari a 90 milioni di euro, quasi esclusivamente concentrati nel segmento degli studentati. Gli investitori internazionali mostrano interesse per questo settore, soprattutto per le maggiori città universitarie, mentre gli investitori domestici guardano con favore anche a mercati più locali. Negli ultimi anni i tassi di occupancy delle strutture purpose-built student accommodation (PBSA) sono riusciti a infondere una grande fiducia negli investitori, grazie a risultati anche al di sopra delle aspettative iniziali dei business plan. Nel mercato del Build-to-Sell la crescita dei capital value continua a sostenere le attività di sviluppo, sia a Milano, dove attualmente si osserva un rallentamento delle costruzioni a causa della necessità di chiarimenti sugli iter autorizzativi, che a Roma, sempre più attenzionata dagli investitori.

I volumi d’investimento nel settore alternative continuano a risentire del rallentamento della pipeline provocato dall’aumento dei costi operativi nel settore healthcare e dall’aumento dei costi di costruzione registrato nel post-pandemia. Nel terzo trimestre del 2024, complessivamente sono stati investiti meno di 100 milioni di euro, per un totale di circa 200 milioni da inizio anno. Rimane comunque positivo l’interesse degli investitori per l’Operational Real Estate, in particolare nel settore delle infrastrutture e in quello delle strutture sanitarie, non più solo limitatamente agli investimenti in RSA, come testimonia una significativa pipeline di investimenti nel segmento acute care. Infine, per quanto riguarda il segmento dei data centre, la crescita dei volumi d’investimento rimane arginata dalla mancanza di prodotto stabilizzato, ma l’attività di compravendita di terreni da destinare allo sviluppo di nuovi centri rimane molto intensa, attestando un forte interesse per il mercato italiano da parte degli operatori del settore.

The Wow Side, a Nhood la gestione del centro commerciale di Roma Fiumicino

Nhood Services Italy, società specializzata nel commercial real estate e nella rigenerazione urbana, si è aggiudicata la gara indetta da Generali Real Estate per l’assegnazione del mandato di Property Management del Centro Commerciale The WOW Side di Fiumicino, localizzato in posizione strategica tra il Centro di Roma e l’aeroporto internazionale, e che conta una superficie commerciale di oltre 63.000 mq. Il mandato, della durata di tre anni, vedrà il team di Nhood impegnato al fianco di Generali Real Estate nel consolidare e sviluppare gli importanti risultati già raggiunti nell’ambito dell’ambizioso piano di riposizionamento del Centro avviato nel 2023, dove intrattenimento, cultura e iniziative di aggregazione sociale si uniscono allo shopping tradizionale in un mix unico, premiato da significativi risultati di crescita in termini di presenza di visitatori e fatturato.

Per sviluppare ulteriormente il posizionamento e l’offerta commerciale di The Wow Side con brand consolidati e novità sul mercato italiano, Nhood farà leva sul proprio network nazionale e internazionale. Inoltre sarà mantenuta una costante attenzione alla sostenibilità ambientale e verranno ampliati i servizi alla clientela all’interno di una strategia Social Value con cui il The Wow Side si confermerà polo di socialità inclusiva, riconosciuto dalle comunità locali e dalla città di Roma.

“Siamo molto orgogliosi della fiducia ottenuta da un cliente del prestigio di Generali Real Estate per la gestione di un asset urbano che ha saputo crescere e radicarsi sempre più nel proprio territorio. Sentiamo appieno la responsabilità di una sfida che rappresenta la perfetta sintesi della missione di Nhood, fin da quando è nata tre anni fa: generare e trasformare luoghi di vita e di socialità, con una forte identità, e capaci di creare un impatto positivo per la propria comunità. Siamo da subito al lavoro con il nostro Global Approach, Local Expertise, per guidare il posizionamento di The Wow Side attraverso le nostre sinergie internazionali, sempre con una profonda attenzione al contesto locale di riferimento” ha detto Fabio Filadelli, Business Development Director – Southern Europe & New Markets Nhood.

“Diamo inizio ad una collaborazione di grande prestigio con Generali Real Estate, accomunati da un’attenzione per le tematiche di socialità e sviluppo. The Wow Side contiene un potenziale di attrattività molto interessante, in cui si innestano i tre aspetti cardine di una vera rigenerazione urbana: il collegamento con l’infrastruttura pubblica, la risposta ai bisogni e alle aspettative delle community di riferimento e le capacità – di competenze e investimenti – del privato. Capitalizzare questi tre tasselli avrà un effetto moltiplicativo importante su un asset come questo, a beneficio dell’intero territorio e di tutti gli attori coinvolti” ha aggiunto Carlo Masseroli, Head of Market and Development Nhood Services Italy.

“Diamo il benvenuto a Nhood, alla sua esperienza ed entusiasmo. Condividiamo la medesima visione strategica dell’asset e un nuovo modo di ripensare i Centri Commerciali come luoghi di socialità, dove mettere al centro l’experience del visitatore interessato allo shopping tradizionale, a trascorrere ore di svago, a servizi innovativi, a momenti culturali, al divertimento, anzi molto spesso a una combinazione di tutto ciò. La nuova collaborazione con il team di Nhood porta rinnovata energia in questo coinvolgente percorso di valorizzazione” ha concluso Sacha Camerino, Head of Portfolio Owner Center South Italy, Generali Real Estate.

Real estate in ripresa, 470 milioni investiti nel retail nel primo semestre 2024

Il primo semestre del 2024 si è chiuso con un volume d’investimento nel commercial real estate italiano pari a 3,1 miliardi di euro, in netto recupero rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+33% rispetto primo semestre del 2023), un dato che riflette una ripresa delle attività d’investimento già in corso. La crescita si è infatti rafforzata nel secondo trimestre del 2024, che con 1,8 miliardi di euro ha visto un incremento dei volumi d’investimento ancora più sostenuto, +42% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dopo nove mesi di tassi invariati, il primo taglio da parte della BCE contribuisce a migliorare l’outlook sui rendimenti immobiliari, rimasti già prevalentemente stabili nell’ultimo trimestre. Questa tendenza testimonia il progressivo raggiungimento di un nuovo punto di equilibrio delle aspettative di prezzo tra domanda e offerta.

“La crescita dei volumi di investimento del trimestre conferma che il mercato ha superato la sua fase più sfidante ed è iniziata la ripresa, ora che i prezzi hanno toccato il loro punto più basso” afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Interessante osservare anche come il ticket medio sia cresciuto in modo importante nel secondo trimestre, un dato positivo se consideriamo l’elevato numero di deal di piccola dimensione del 2023 e del primo trimestre dell’anno, sintomatico dell’elevato costo del capitale e di un atteggiamento molto cauto degli investitori”.

Nel secondo trimestre del 2024 l’asset class che ha registrato i volumi d’investimento più elevati è stata hotels, con oltre 690 milioni di euro investiti (+240% rispetto allo stesso periodo del 2023), per un totale di quasi 1 miliardo di euro da inizio anno (+92% rispetto allo scorso anno). In questo settore i volumi sono stati guidati da importanti operazioni su hotel di lusso a Venezia, Roma e sul lago di Como, caratterizzate da elevati prezzi per camera e confermando il forte appetito degli investitori per le destinazioni leisure di maggiore prestigio. Si sottolinea anche una forte componente di acquirenti owner operator, responsabili per oltre la metà dei volumi transati, che reinvestono la liquidità raccolta negli ultimi anni, grazie alle ottime performance delle proprie strutture, in ulteriori espansioni dei propri portafogli. La crescita degli investimenti in Hotels conferma, inoltre, i risultati raccolti dalla recente 2024 European Hotel Investor Intentions Survey realizzata da CBRE, dove emerge un trend strutturale di forte propensione ad investire in questa asset class grazie alle ottime prospettive sui fondamentali del settore nei prossimi anni.

Il settore retail con 470 milioni di euro investiti nel secondo trimestre (+153% rispetto al secondo trimestre 2023, per un totale di 510 milioni nel primo semestre, +121% sull’H1 2023) segna uno dei volumi trimestrali più alti degli ultimi tre anni e un forte recupero rispetto ai risultati del primo trimestre dell’anno, soprattutto grazie a due grandi operazioni nel settore out-of-town che hanno visto come protagonisti centri commerciali e immobili della grande distribuzione organizzata. L’andamento dei volumi d’investimento del secondo trimestre dell’anno anticipa il deciso cambio di passo del Retail atteso per i prossimi mesi, quando assisteremo a nuove operazioni con importanti ticket, in particolare nelle high street del lusso e nei segmenti out-of-town, dove il periodo di repricing sembra ormai essersi concluso.

Nel settore office gli investimenti del secondo trimestre sono stati pari a 330 milioni di euro, in calo del 5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, ma in deciso recupero se guardiamo ai primi sei mesi del 2024, che con 816 milioni di euro segnano un aumento del +69% rispetto alla prima metà del 2023. Gli investimenti si sono concentrati soprattutto nelle zone più centrali di Milano e Roma e sono stati guidati da strategie di riposizionamento e massimizzazione del valore degli asset in contesti caratterizzati da livelli molto bassi di vacancy e forte domanda per immobili di primario standing. In questi mercati la disponibilità di capitale per operazioni value-add è molto elevata, ma le opportunità rimangono limitate.

Nel secondo trimestre del 2024 il settore industrial & logistics ha visto investimenti per un totale di 180 milioni di euro (in calo del 26% rispetto al secondo trimestre del 2023), per un totale di 470 milioni di euro da inizio anno (in calo del 13% rispetto all’H1 2023). Gli investimenti in questo settore continuano a essere frenati dal permanere di divari tra le aspettative di prezzo tra venditori e potenziali acquirenti, nonostante la buona presenza di capitali disponibili per essere investiti. Il mercato logistico occupier italiano continua a mostrare un buon equilibrio tra domanda e offerta, anche a fronte di una stabilizzazione dei volumi di take-up, comunque superiori alla media storica, grazie a un rallentamento dell’attività di costruzione in seguito alla limitata disponibilità di terreni da destinare a nuovi sviluppi.

Anche nel settore living l’attività d’investimento rimane concentrata su operazioni value-add. I volumi d’investimento rimangono contenuti a causa della mancanza di prodotto, ma le attività di sviluppo proseguono. Nelle principali città italiane, sui mercati di studentati e abitazioni in affitto si continua a osservare un ampio divario tra domanda degli utenti finali e offerta disponibile, come confermato dalla crescita dei canoni di locazione, proseguita nel corso degli ultimi sei mesi. Si sviluppa anche il settore dei serviced apartment in città d’arte e in destinazioni leisure, dove il loro successo si pone in continuità con le ottime performance registrate negli ultimi anni dall’industria ricettiva.

I volumi d’investimento nel settore alternative rimangono contenuti e concentrati su un numero limitato di operazioni di piccola dimensione per mano di operatori specializzati. Nel corso dei prossimi mesi dovremmo assistere a una ripresa degli investimenti in questo settore, in particolare healthcare e infrastrutture, dove rimane alta la fiducia sui trend dei fondamentali a lungo termine.

Importante osservare anche la geografia degli investimenti. Nel primo semestre del 2024 infatti i mercati regionali sono stati prossimi al 50% dei volumi d’investimento complessivi in Italia, grazie soprattutto alle operazioni nei settori hotels, retail out-of-town e logistica. Si conferma anche un buon interesse da parte degli investitori istituzionali per Uffici nelle città ben collegate dalla rete ferroviaria dell’alta velocità e nei confronti di alloggi per studenti nelle maggiori città universitarie.

Mercato immobiliare retail: bene il comparto high street, Gdo in ripresa

A fronte della riduzione degli investimenti registrata nel 2023, nei prossimi mesi è attesa una ripresa nel settore del mercato immobiliare retail, sostenuta dal profondo processo di trasformazione già in atto e dal rafforzamento del mercato high street, dove cresce la domanda di immobili di alta qualità ubicati in zone centrali. I consumatori sono sempre più esigenti e, parallelamente all’acquisto, ricercano una vera e propria esperienza personalizzata e coinvolgente. L’obiettivo dei retailer oggi, dunque, è creare ambienti di shopping unici e memorabili. L’integrazione di canali online e offline è ormai imprescindibile per qualsiasi attività commerciale. Inoltre gli utenti richiedono ai player del settore responsabilità ed evoluzione verso un modello circolare e più sostenibile, a partire dai punti vendita. Sono solo alcune delle evidenze emerse dalle analisi riportate nella nona edizione di Real Estate Data Hub, il rapporto realizzato dai Centri Studi di Re/Max Italia e di Avalon Real Estate e dall’Ufficio Studi di 24Max sul mercato immobiliare italiano.

High street e urban retail
Per l’immobiliare high street retail il 2023 è stato un anno di sfide e cambiamenti. Le tendenze già in atto nel biennio precedente, come lo sviluppo dell’e-commerce e il tema della sostenibilità, si sono ulteriormente accentuate, rimodellando il panorama del mercato retail che continua a conservare la sua importanza nel settore immobiliare nazionale. I canoni di locazione sono in crescita con Milano che si conferma la città più costosa per spazi commerciali e con via Monte Napoleone in testa alla classifica come strada più cara d’Europa. Per quanto riguarda la domanda, gli investitori continuano a rivolgere il proprio interesse verso immobili di alta qualità situati nei centri urbani principali, che dimostrano una maggiore resilienza rispetto ai cambiamenti socioeconomici. Nel corso del 2023 è stato il settore del lusso a mostrarsi particolarmente resiliente. Oggi il commercio high street si sta rafforzando grazie a una ridefinizione degli spazi votata all’offerta di esperienze d’acquisto esclusive da cui deriva la trasformazione degli store in poli di attrazione, dove l’interazione con il prodotto si arricchisce di eventi, cultura e socializzazione.

Centri commerciali
L’analisi dei dati di fatturato relativi al 2023 rivela un chiaro consolidamento del trend di ripresa dei centri commerciali, con segnali positivi che indicano una prospettiva favorevole per l’anno 2024. L’apprezzamento dei consumatori rimane evidente ed è riconducibile all’adeguata risposta dei gestori alle mutevoli esigenze e preferenze, attraverso innovazione e adattamento. Durante gli ultimi due anni, le proprietà e gli sviluppatori hanno cambiato approccio sui centri commerciali, riducendo i nuovi sviluppi e concentrandosi su riqualificazioni e ampliamenti; un trend che si riflette nel volume di transazioni.

Retail park e Gdo
I dati più recenti sull’andamento dei centri outlet confutano le previsioni negative per questo settore di investimento. I risultati sono trainati dalla crescente richiesta dei consumatori per la tipologia di offerta degli outlet, basata su una combinazione vincente di marchi di alto livello, prezzi convenienti ed esperienza d’acquisto coinvolgente. La Gdo sta vivendo un momento di forte sviluppo, trainato principalmente dai discount, mentre i supermercati continuano a mostrare le migliori performance in termini di redditività. La crescita è stata più consistente per gli spazi con metrature comprese tra 801 e 1.500 metri quadri (+9,8%, per un totale di circa 36 miliardi di euro), piuttosto che per i punti vendita con superfici superiori, comprese tra 1.501 e 2.500 metri quadri (+7,7%, per un fatturato totale di oltre 15 miliardi).

Quattro città sotto la lente d’ingrandimento
L’analisi dei tagli dimensionali per le vie dello shopping di Milano evidenzia un trend di costante crescita negli anni post-pandemici, a dimostrazione di un mercato effervescente e di grande appeal. Nella città della moda si assiste, inoltre, a una leggera crescita dei canoni medi richiesti. Osservando l’andamento dei metri quadri disponibili, si rileva un aumento dell’offerta fino al 2023 e un successivo calo nei primi mesi del 2024. L’analisi dei tempi medi di permanenza degli annunci sui principali portali online mostra un andamento costante, fatta eccezione per gli ultimi mesi del 2023 e i primi del 2024, che vedono correlata la crescita dei tempi con la diminuzione di canoni e con la disponibilità.

Per le vie dello shopping di Roma si assiste ad una stabilizzazione dei canoni di locazione e dei metri quadri disponibili a partire dal 2022, dopo il picco registrato nel 2021. Negli ultimi mesi del 2023 e nei primi mesi del 2024 l’offerta risulta in crescita, confermando il graduale rallentamento del mercato retail high street evidenziato dai maggiori tempi di permanenza e da canoni di locazione che devono ulteriormente adattarsi al ribasso. Nel corso del 2023 risulta evidente la preferenza per tagli dimensionali ridotti rispetto a quelli di ampia metratura che, quando immessi nel mercato, vi restano per tempi più lunghi. A partire dal 2024 il tempo medio di permanenza ha mostrato un incremento, in linea con il numero degli annunci, a parità di taglio medio: questi dati, sembrano indicare un lieve rallentamento della domanda e un adattamento dei prezzi che fatica a incontrare la domanda.

L’analisi dell’offerta presente nelle vie di maggiore appeal del centro di Bologna evidenzia un mercato che predilige le unità commerciali di piccolo e medio taglio. Il tempo di permanenza segnala una maggiore vivacità rispetto al 2022, con una riduzione di circa 10 giorni nel 2023. L’offerta di unità high-street retail in locazione è in continua ma graduale decrescita dal 2021. I canoni richiesti hanno raggiunto il picco nel 2022 per poi ridursi nel 2023, fino a valori unitari di €/mq/anno inferiori ai livelli pre-pandemici. Analizzando l’andamento dei tempi di permanenza medi degli annunci sui portali online, che sono calati fino al 2023 e cresciuti nei primi mesi del 2024, si nota una correlazione tra i dati analizzati: la contrazione dell’offerta, legata al minor canone richiesto, ha lasciato unità disponibili con una qualità media inferiore, cui conseguirebbe un allungamento dei tempi di permanenza sul mercato.

L’analisi condotta sulle unità retail in locazione nelle zone di maggiore appeal a Palermo evidenzia una stabilizzazione generale dell’andamento di mercato: i tempi di permanenza degli annunci sui principali portali sono mediamente stabili a partire dal 2022 e sembrano mostrare lo stesso andamento anche per i primi mesi del 2024. Per quanto riguarda i canoni richiesti, una riduzione si è osservata per il 2023, ma anche per questi ultimi sembra avviarsi un trend di stabilizzazione. Per il 2024 si delinea lo scenario di un mercato relativamente maturo, in cui canoni e tempi di assorbimento si sono stabilizzati e la disponibilità di spazio è in diminuzione. L’analisi svolta sul mercato high-street retail di Palermo mostra come l’offerta del 2023 sia stata caratterizzata prevalentemente da annunci relativi a unità di taglio medio-grande e da un migliore assorbimento di quelle più piccole (di maggiore interesse nel corso del 2022). La fine del 2023 e i primi mesi del 2024 fanno ipotizzare il ritorno a un’offerta più limitata e di taglio inferiore, a dimostrazione di un buon assorbimento di tagli medio-grandi.

Nhood: due donne a capo della nuova divisione Brand Marketing & Communication

Nhood, società internazionale di soluzioni immobiliari specializzata nel commercial real estate e nella rigenerazione urbana, rafforza l’area di marketing e comunicazione con una struttura rinnovata a livello globale. La nuova divisione Brand Marketing & Communication nasce con l’obiettivo di supportare, con una strategia internazionale ed efficace, tutte le aree di business della società, i clienti e i progetti, per creare una sinergia tra gli 11 Paesi in cui opera Nhood, posizionandosi come partner leader nel mercato B2B del Real Estate.

Alla guida della nuova divisione Audrey Delavault in qualità di Global Head of Brand Marketing & Communication, affiancata da Deborah Linet, Head of Brand & Image, e Boris Toulemonde, Head of Brand Development, responsabili dello sviluppo del brand a livello globale, insieme a Valérie Chupin, Head of Ecosystem Communication & Relation. A livello nazionale, Nhood si avvale dei Responsabili Brand, Marketing e Comunicazione in ogni Paese dove è presente.

In Italia invece, Paola Perfetti è stata nominata Head of Brand Marketing & Communication Italy: “Come società di gestione e sviluppo specializzata nel retail real estate e nella rigenerazione urbana, Nhood è naturalmente connessa e vicina ai territori. Ogni progetto è un luogo di vita e diventa così una storia da raccontare, un ponte verso un futuro più sostenibile e appassionante per le nostre comunità. In questo contesto essere a guida della comunicazione in Italia è per me un onore e un impegno costante volto a valorizzare la nostra presenza e interazione con le comunità e gli stakeholder locali”.

La nuova divisione di Nhood Italia lavora al fianco delle tre principali linee di business dell’azienda: PAS (Property & Asset Management), DEV (Development and Promotion) e RFI (Investment, Funds and Resources) e delle aree trasversali Business Development e ESG, seguendo l’evoluzione di Nhood come società leader di servizi grazie alla piattaforma integrata di soluzioni client-oriented.

Chi è Paola Perfetti
Classe 1983, è laureata in Beni Culturali all’Università degli Studi di Milano e giornalista pubblicista dal 2011. Entrata in Nhood a giugno 2021 nel team marketing e comunicazione, si occupa di progetti di comunicazione integrata da oltre quindici anni. Da ottobre 2022 ha ricoperto il ruolo di PR e Media Relations Manager di Nhood Services Italy, curando il posizionamento corporate della Società e il racconto dei suoi progetti agli stakeholder e ai media. Nel 2021, all’indomani della vittoria del bando C40 Reinventing Cities per la rigenerazione di Piazzale Loreto Milano, l’operato di Paola Perfetti ha contribuito a consolidare il posizionamento di Nhood in Italia, seguendo il debutto della Società nel mercato della rigenerazione urbana e delle soluzioni per l’immobiliare commerciale. Ha inoltre curato la realizzazione dei primi eventi di Nhood in Italia dedicati ai progetti “Dropcity, Centro di Architettura e Design” e LOC2026, l’hub di scambio e condivisione con la comunità di territorio del municipio 2 sul progetto di rigenerazione di Piazzale Loreto; seguiti dagli eventi istituzionali dedicati all’apertura di TO Dream, primo Urban District del Piemonte a Torino e di Merlata Bloom Milano, Lifestyle Center al centro della riqualificazione del quadrante nord-ovest del capoluogo lombardo.

Primo semestre 2018, il mercato real estate italiano si ferma a 3,3 mld di euro

Una battuta d’arresto che però non preoccupa gli operatori: stiamo parlando del volume investito in Italia nel primo semestre 2018, che ha raggiunto circa 3,3 miliardi di euro, segnando una diminuzione del 40% rispetto allo stesso periodo del 2017 – anno record – il cui volume tuttavia è stato notevolmente superiore alla media decennale.
Se il volume degli investimenti nel settore immobiliare nel 2017 ha superato il record storico registrato nel 2007, con oltre 11,3 miliardi di Euro considerando tutti i settori ad esclusione del residenziale, i dati del primo semestre 2018 esprimono dunque un trend diverso, che tuttavia aveva raggiunto un volume superiore più del doppio rispetto alla media degli ultimi dieci anni.
Nei primi sei mesi del 2018 nuovi elementi di incertezza, legati anche alla situazione politica ed economica italiana, hanno contribuito a rallentare la crescita sostenuta del volume degli investimenti immobiliari che proseguiva da ormai cinque anni. La domanda si conferma elevata, ma è più cauta rispetto al passato.
“La prima metà dell’anno è stata comunque dinamica. Sicuramente la situazione di stallo politico alla fine di maggio, seppur transitoria, ha rappresentato un ulteriore elemento d’incertezza sul Paese che ha rallentato l’attività d’investimento. Alcuni investitori si sono raffreddati sull’Italia, valutando le opportunità con maggior cautela rispetto al recente passato, ma l’interesse rimane forte, anche in un’ottica di diversificazione europea” commenta Joachim Sandberg, Head of Italy and Southern Europe Region di Cushman & Wakefield. “Si possono evidenziare alcuni trend che hanno caratterizzato il primo semestre: i capitali internazionali continuano a rappresentare la componente principale degli investimenti (circa 65%), ma l’attività degli investitori domestici (35%) è in aumento rispetto al 2017; continua la compressione dei rendimenti prime, con transazioni uffici chiuse sotto il 3,5%, segnale di un mercato in salute in cui l’interesse continua ad essere forte; ed infine la conferma dell’attenzione verso lo sviluppo immobiliare, sia che si tratti di grandi progetti di rigenerazione urbana, oppure di singoli immobili da valorizzare”.

Approfondendo l’analisi, la diminuzione dei volumi si riferisce prevalentemente al settore direzionale (-58%) ed è riconducibile ad una combinazione di cause diverse, ma principalmente alla carenza di prodotto in linea con gli standard internazionali, risultato della limitata attività di sviluppo e riqualificazione negli ultimi anni. Uffici e Retail si confermano i settori dominanti in termini di volumi transati (circa 35% ciascuno), seguiti dalla Logistica (12%) e dal settore Alberghiero (10%).

Per quanto riguarda il settore direzionale, la limitata offerta di prodotto “core” ha generato un’elevata competizione e quindi una compressione dei rendimenti “prime” fino a raggiungere valori minimi storici, intorno al 3,50% netto per Milano e 4,00% netto per Roma.
Secondo Claudia Buccini, Head of Research di Cushman & Wakefield in Italia: “In risposta a questo scenario, gli investitori hanno iniziato ad ampliare e diversificare le loro strategie di investimento, ad esempio valutando opportunità prime ma in location secondarie, con solidi fondamentali immobiliari; oppure progetti di sviluppo o riqualificazione per creare nuovo prodotto di grado A, con le caratteristiche di flessibilità ed efficienza attualmente richieste dai conduttori. In altri casi ancora, hanno spostato la loro attenzione su asset class alternative, quali residenze universitarie, residenze per anziani o strutture sanitarie assistenziali, che tuttavia rappresentano settori ancora poco maturi nel mercato italiano e possono richiedere una più lunga fase di analisi e valutazione dell’investimento”.
Milano rimane più resiliente rispetto ad altri mercati italiani, confermandosi come “gateway city” in Europa, in grado di competere con gli altri mercati europei e attrarre un numero crescente di investitori e corporate, nonostante l’attuale situazione di incertezza politica.
Il Retail continua ad essere un target per gli investitori, con particolare riferimento a Centri Commerciali (55% del volume retail) e High Street (30%), e circa il 60% delle transazioni registrate nel primo semestre è rappresentato da portafogli. Per quanto riguarda il segmento delle high street, le città principali si confermano Milano, Roma, Venezia, Firenze e in minor misura anche Torino, dove l’interesse degli investitori è alimentato dalla dinamicità del mercato delle locazioni e dal trend positivo dei canoni, sostenuti dai flussi turistici che caratterizzano queste città. Per quanto riguarda il segmento out of town, il mercato è sempre più polarizzato, con domanda crescente e pressione sui rendimenti per i centri riconosciuti come “retail destination”, mentre soffrono i prodotti secondari non supportati da solide catchment area.

 

Cresce la logistica

La Logistica, che rappresenta il 12% sul totale degli investimenti, è l’unico settore che mostra un andamento in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+25% ma partendo da una base limitata), a conferma del forte interesse generato dalla continua evoluzione dell’e-commerce e dall’espansione della grande distribuzione. Gli investitori sono focalizzati su opportunità immobiliari con contratti di locazione di lunga durata e conduttori affidabili, ma valutano anche opportunità di sviluppo per creare nuovo prodotto in linea con le richieste sempre più sofisticate degli operatori.
Infine, il mercato Alberghiero presenta interessanti opportunità e ampi margini di crescita, non solo nei mercati principali quali Milano, Roma, Venezia e Firenze, dove l’attenzione degli investitori è sempre elevata, ma anche in location secondarie che offrono rendimenti appetibili, oppure considerando asset class “alternative” quali residenze per studenti e ostelli, settori attualmente in evoluzione.
Conclude Carlo Vanini, Head of Capital Markets di Cushman & Wakefield in Italia: “Sicuramente il rischio legato al Paese è aumentato rispetto all’inizio del 2018 ed è ormai certo che nel 2019 la Banca Centrale Europea interromperà il lungo periodo di politica monetaria espansiva. Come effetto dell’aumento dello spread, i costi di finanziamento sono già cresciuti e gli investitori sono più cauti, soprattutto quelli internazionali, ma le opportunità che l’Italia offre rimangono elevate. Il driver principale per l’investimento immobiliare rimane il contesto economico del Paese, per il quale è previsto un andamento positivo nel 2018. È pertanto prevedibile che la crescita degli investimenti immobiliari prosegua in linea con il trend degli ultimi anni, pur se in modo più cauto e a ritmi meno sostenuti, con un’attenzione sempre maggiore ai fondamentali e all’evolversi della situazione politica”.

Mapic arriva in Italia: appuntamento a maggio 2016 a Milano

Per il retail real estate Mapic a Cannes è un appuntamento obbligato, ma per gli operatori internazionali che intendono sviluppare progetti in Italia e per quelli operanti in Italia Reed Midem, la società che organizza la manifestazione, ha deciso di giocare la carta di Milano. Così a maggio 2016 aprirà i battenti Mapic Italy, due giorni duranti i quali retailer, sviluppatori, proprietà, broker e società di gestione potranno incontrarsi e fare business. Mapic Italy è stato infatti definito un acceleratore di business grazie agli spazi dedicati e a un intenso programma di eventi che consentiranno a ciascun partecipante di promuovere al meglio i propri progetti.

Nathalie Depetro, Mapic Director
Nathalie Depetro, Mapic Director

Secondo Nathalie Depetro, direttore di Mapic «La forza dei brand italiani nel settore del retail, insieme con il dinamico settore del real estate, che si estende dai centri commerciali agli outlet fino ai punti vendita, rende l’Italia incredibilmente attraente per brand nazionali e internazionali del retail. Mapic Italy è dedicato alle aziende che vogliono opportunità di business nel vivace mercato italiano del retail».

A supportare la nuova manifestazione è Cncc, il Consiglio nazionale dei centri commerciali, il cui presidente Massimo Moretti afferma: «Il mercato italiano presenta oggi un rinnovato dinamismo e grandi opportunità di sviluppo tanto per i brand italiani che per gli internazionali interessati a penetrare il nostro mercato. L’ambizione personale è che questa fiera diventi nel tempo un appuntamento immancabile per investitori e retailers nazionali ed internazionali interessati al mercato. Il Cncc sente “suo” quest’evento e lo supporterà con convinzione ed energia».

Commentando il lancio di Mapic Italy, Filippo Rean, Direttore della divisione Real estate di Reed Midem, che comprende Mipim e Mapic, ha sottolineato che “Mapic a Cannes continuerà ad essere l’evento di riferimento a livello internazionale per i professionisti del retail real estate. Al tempo stesso, ci appare evidente che alcuni territori leader nel mercato retail, come l’Italia, meritino un evento nazionale dedicato. Per questo, nel 2016, Mapic arriverà in Italia. Siamo estremamente grati a Cncc e agli altri attori leader del settore per il sostengo fondamentale a questa nostra iniziativa”.

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