M-Cube, società che opera nelle soluzioni di In-Store Digital Engagement, ha stilato la lista dei 9 trend del retail che saranno più in voga per il 2023. Il cambiamento delle abitudini di acquisto sta interessando in maniera profonda il mondo retail, come dimostrano anche i risultati di un’indagine condotta da M-Cube In un universo in divenire come quello del retail, la consumer experience sta vivendo una profonda trasformazione e i brand si sono dovuti necessariamente adattare, dialogando con il consumatore in maniera completamente nuova. Per aiutare i brand a seguire le tendenze più efficaci, M-Cube ha stilato una lista delle nove tendenze che segneranno il mondo del retail nel 2023:
1. I brand daranno la priorità agli investimenti in negozio rispetto all’e-commerce
La ricerca di M-Cube ha rilevato che il 67% dei marketer sta investendo in esperienze in negozio più coinvolgenti per attirare il consumatore a tornare a un engagement emotivo forte anche in-store. Nonostante l’e-commerce continuerà a ricoprire una buona fetta di mercato, i brand nel prossimo anno dovrebbero tornare a investire in esperienze sempre più coinvolgenti in negozio, che permettano di colpire il cliente a livello emozionale.
2. I consumatori sono sempre più affezionati alla privacy data dalle soluzioni digitali
Il consumatore si è abituato all’alto livello di privacy che gli acquisti tramite canali e-commerce consentono di raggiungere: per questo utilizzano sempre di più soluzioni digitali in-store, tendenza che dovrebbe continuare a crescere, grazie a strategie in cui l’omnicanalità all’interno degli store diventa centrale. Infatti, la gestione sinergica dei vari punti touchpoint nei negozi con i device personali del cliente permette di ottimizzare l’esperienza d’acquisto del consumatore stesso. Con l’aumento dell’uso di soluzioni digitali, gli addetti vendita negli store dovranno capire come interagire con i device presenti: l’obiettivo sarà di ridefinire il ruolo del buyer e costruire così una nuova proposta di journey.
3. La tendenza principale non sarà solo shopping
Sebbene la pandemia abbia accelerato il mercato dell’e-commerce, il lockdown ci ha insegnato una cosa: le persone amano l’interazione umana, l’essere connessioni e vivere esperienze da ricordare. Ecco perché, con la ripresa dell’esperienza in-store, i brand abbracceranno l’experience retail, che permetterà ai punti vendita di combinare musica, ristorazione e intrattenimento così da offrire al cliente un’esperienza indimenticabile da portarsi fino a casa.
4. I rivenditori online investiranno in negozi fisici
Man mano che riprenderà piede l’importanza del negozio fisico, sempre più brand online investiranno nella creazione di spazi fisici. Un esempio di questa tendenza è quello di Amazon e dei suoi punti vendita Amazon Fresh, progettati per riflettere l’esperienza online e dove i clienti possono ritirare i loro prodotti, metterli nel “carrello virtuale” e uscire dal negozio senza dover pagare fisicamente. Un mondo simile a quello reale ma più sostenibile e non legato al denaro contante.
5. L’omnicanalità in negozio sarà cruciale
Oggi il modello di business per la vendita al dettaglio è radicalmente cambiato rispetto soltanto a pochi anni fa: le aziende si stanno sempre più spostando da una strategia multicanale e crossmediale a una gestione integrata di tutte le informazioni, dei dati e dei comportamenti degli utenti che transitano dai diversi touchpoint. In questo modo, l’esperienza omnicanale – con al centro un consumatore interconnesso con tutti i touchpoint del negozio – consente alle aziende di personalizzare le esperienze per tutti i loro clienti e fornire loro un servizio qualitativamente molto alto.
Omnichannel management non significa semplicemente gestire le vendite in negozio e le vendite online, ma identificare le tecnologie più adatte ad abilitare nuove logiche di servizio e di offerta senza soluzioni di continuità tra canali fisici e canali digitali. Il tutto tracciando e monitorando ogni singola interazione per analizzare i feedback registrati e perfezionare sia l’offerta che la relazione. Solo così è possibile progettare al meglio le soluzioni di ingaggio e di fidelizzazione che garantiscono ai consumatori esperienze quanto più gratificanti, coerenti e rilevanti possibili, soprattutto se si vuole restare competitivi nella nuova normalità.
6. Uno scenario adattato alle esigenze della Gen-Z
Per riportare la Gen-Z nei negozi fisici, i brand dovranno ricreare nel punto vendita un’esperienza più coinvolgente dato che il prodotto da solo non sarà più sufficiente per influenzare i clienti. Le generazioni più giovani sono native digitali e apprezzano la velocità e la convenienza delle offerte date dall’e-commerce. Per questo è fondamentale che i brand traspongano i vantaggi del mondo online ai negozi fisici e creino uno spazio dove ingaggiare la Gen-Z e avvicinarla al mondo del retail fisico.
7. I rivenditori esploreranno l’impatto dei Big Data e del Metaverso sulle esperienze dei clienti
Man mano che il mondo fisico e quello digitale continueranno a interfacciarsi, i brand dovranno utilizzare sempre di più l’intelligenza artificiale per ottimizzare e personalizzare le esperienze dei propri clienti. Un rapporto di Accenture ha confermato che l’86% delle aziende si è adattato alla fine della pandemia ritrovando una nuova normalità in cui l’utilizzo di Intelligenza Artificiale, Big Data e Metaverso permetteranno di portare i brand in un mondo virtuale ma
8. L’inflazione renderà il consumatore sempre più attento ai costi
Data la recessione che sta interessando l’economia a livello globale e quella del nostro Paese in particolare, i consumatori saranno sempre più attenti ai costi. Ne è specchio la flessione delle vendite retail che hanno registrato un calo dell’1,6% nell’agosto 2022. Per affrontare con successo questo scenario, i brand dovranno impegnarsi maggiormente sull’engagement dei clienti, trovando soluzioni che sappiano attirarli e incentivare gli acquisti di valore.
9. Musica la centro della brand identity nel punto vendita
Per i brand diventerà sempre più cruciale trasmettere i propri valori e rafforzare la propria brand identity e per farlo sarà sempre più centrale il ruolo della musica, strumento di forte engagement per comunicare all’interno dei punti vendita in modo coinvolgente e immersivo.


Come dimostra sempre McKinsey all’interno dell’articolo “The five zeros reshaping stores”, durante il periodo pandemico l’80% dei clienti ha sperimentato nuove modalità d’acquisto, come ad esempio il “clicca e ritira”, il 70% ha dichiarato di fare acquisti più spesso e il 34% spende di più rispetto alle persone che fanno acquisti esclusivamente nei negozi. In questo senso è chiaro che la strategia retail per intercettare un consumatore deve evolvere sempre di più in un’ottica “cross channel” perché questa tendenza omnicanale è la nuova normalità e sarà sempre più spiccata in futuro: negli Stati Uniti è già stata ribattezzata con il termine “shopping promiscuity”. Non sorprende che secondo gli analisti di Gartner solo il 14% delle organizzazioni ritiene di avere una completa visione delle necessità e dei comportamenti d’acquisto dei propri clienti: “L’esperienza di acquisto ottimale per il cliente inizia da casa navigando sul sito internet e termina all’interno del negozio fisico – spiega Francesco Soncini Sessa – Le nuove tecnologie supportano l’integrazione di canali off e online grazie a servizi digitali che facilitano il customer journey del cliente. Non stiamo parlando solo di offerte profilate ma di nuove soluzioni per la filiera che possono garantire la gestione in tempo reale degli ordini tra i diversi canali, logistica automatizzata e pagamenti integrati nei software gestionali”.
2. CAMERINI VIRTUALI – Tramite la propria app i retailer possono offrire la possibilità ai clienti d’indossare vestiti e accessori direttamente da casa. Sarà possibile utilizzare le proprie foto per visualizzare meglio l’aspetto dei capi d’abbigliamento, scarpe, occhiali e orologi: recentemente Walmart ha lanciato un’applicazione con 270mila capi da provare in modo virtuale riscuotendo il successo del pubblico.
3. LOGISTICA CIRCOLARE – La costruzione di catene d’approvvigionamento più sostenibili è diventata prioritaria e occorre costruire un circuito logistico circolare che vada a coprire tutto il ciclo vita del prodotto. Dalla raccolta rifiuti alla gestione degli imballaggi, fino alla riduzione del trasporto di un bene: sarà fondamentale tracciare i flussi di merci per una migliore gestione e trasparenza dell’intera filiera.
4. MICRO-INFLUENCER STUDIOS – Lo shopping accentuerà la sua forma d’intrattenimento verso i consumatori: sarà quindi possibile unire la vendita online e offline trasformando per una giornata i negozi in veri e propri studi per i micro-influencer che offrono visibilità ai prodotti. Una tendenza che potrebbe anticipare quella dello shopping live sui social media portando alla ribalta il ruolo dei “creator commerce”.
5. INNOVATIVE PAYMENTS – Le nuove soluzioni in cloud permettono l’integrazione dei flussi di pagamento direttamente con il gestionale ERP dell’azienda e il negozio e-commerce. Questo permette un maggior controllo sulle transazioni, una migliore raccolta dati sulle abitudini del consumatore e la possibilità d’accettare forme di pagamento e circuiti differenti come bonifici istantanei e carte virtuali.
6. VERTICALIZZAZIONE – Temporary boutique, pop up store e negozi monomarca. I brand porteranno sempre più in alto la personalizzazione e verticalizzazione dei propri negozi anche con aperture che possono durare pochi giorni, come in occasione della scorsa Milano Fashion Week, oppure per aperture estive nei luoghi di villeggiatura.
7. CUSTOMER ENGAGEMENT TOUCHPOINT – Gartner prevede che entro il 2023 il 40% dei comportamenti individuali saranno tracciati attraverso sistemi di “Internet of Behavior”. Per questo in futuro il Customer Engagement Hub, il framework che collega tutti i reparti della filiera del retail per coinvolgere il cliente, verrà implementato con tecnologie cloud e data driven per fornire analisi predittive e trend di vendita.
8. NEAR FIELD COMMUNICATION – Questa tecnologia può essere utilizzata nel retail per fornire ai clienti informazioni sugli oggetti prima dell’acquisto mentre in fase di post vendite sarà il rivenditore a capire in che modo l’utente interagisce con l’oggetto. Si stanno facendo strada tecnologie centralizzate in grado di gestire gli SmartTag direttamente dal negozio o dalla sede per garantire l’integrità delle informazioni.




Roadhouse è un formato di ristorante di carni alla griglia di grande successo sviluppato da oltre 20 anni dal gruppo Cremonini. Il menu prevede un vasto assortimento di piatti unici a base di carne alla griglia (Ribeye, New York Strip, Filet Mignon, T-Bone Steak, hamburger, ecc.), accompagnati da un’ampia scelta di contorni e seguiti da una ricca varietà di dessert. Il locale di Paderno Dugnano è il 165° della catena. Complessivamente i due nuovi locali danno lavoro a circa 20 giovani, tutti neoassunti.







