CLOSE
Home Tags Retail

Tag: Retail

Menchetti porta le sue specialità nella stazione fiorentina di Santa Maria Novella

È ufficiale: lo storico forno artigianale toscano Menchetti porta la sua pizza al trancio e il pane Verna nel corner dedicato, all’interno del locale Piazza della Stazione 16, wine bar e ristorante a buffet aperto da Chef Express nella stazione Santa Maria Novella di Firenze, al binario 16, nella zona dell’ex deposito bagagli (lato verso via Valfonda).
Per Menchetti si tratta del primo punto vendita nel capoluogo toscano, oltre che del primo corner all’interno di un locale Chef Express, la società del gruppo Cremonini leader in Italia nella ristorazione in concessione (stazioni, aeroporti e aree di servizio autostradali). Il marchio del forno aretino è già presente tra Toscana e Umbria, con 10 punti vendita in gestione diretta e 3 franchising.
Il forno, oggi conosciuto sempre più anche fuori dai confini regionali, si è nel tempo distinto per la lavorazione artigianale, i sapori antichi proposti –  grazie all’utilizzo dell’antico grano Verna e alle ricette tramandate da generazioni- e l’eccellenza degli ingredienti impiegati.
All’interno del corner si potrà acquistare sia il pane – sfornato fresco tutte le mattine – che la pizza Menchetti, dalla lunga lievitazione naturale, cotta su pietra e condita nei gusti più disparati e golosi. Inoltre, saranno disponibili anche i prodotti dolciari da forno, tipici della tradizione toscana: Cavallucci alle noci, Meringhe, Panforte, Ricciarelli, Cantucci Toscani alle mandorle e al cioccolato.
Come in tutte le stazioni, l’offerta di ristorazione è disponibile in orario continuato, in particolare, il corner sarà aperto dalle 8 alle 20.
 
Menchetti 1948, l’identikit
Fondata nel 1948, Menchetti è un’azienda a conduzione famigliare con sede a Cesa (AR). Oggi occupa 300 persone e conta 10 punti vendita in gestione diretta e 3 franchising, dislocati tra Toscana e Umbria, completi di bar, pasticceria, panificio e con servizio di ristorazione. Tra gli ingredienti principali, che rendono il gusto dei prodotti unico, c’è la farina di Grano Verna, un’antica varietà di grano tenero, ricco di fibre naturali e a bassa quantità di glutine, coltivato presso l’azienda agricola di famiglia e macinato a pietra, cosi da mantenere il germe di grano all’interno del prodotto finito e preservare una grande quantità di vitamine e minerali.  
 
Chef Express, la storia e i numeri
È la società che gestisce tutte le attività di ristorazione del Gruppo Cremonini, attiva nei segmenti della ristorazione in concessione (stazioni ferroviarie, aeroporti e autostrade, ristorazione a bordo treno) e commerciale. Nel 2016 ha realizzato ricavi per 512 milioni di Euro. Nel settore della ristorazione in concessione in Italia Chef Express ha oltre 200 punti vendita. La società opera sia con marchi propri come Chef Express, Mokà, Mr. Panino, Gourmé, Gusto Ristorante, JuiceBar e Bagel Factory, che con marchi in licenza, come McDonald’s, RossoSapore, Cioccolati Italiani. Nella ristorazione commerciale la società controlla la catena di ristoranti di carne Roadhouse, con 112 locali in Italia.  

Retail e turismo, un matrimonio d’interessi

Il retail è per sua natura favorito dai luoghi di passaggio frequente ma questo vantaggio non è sempre stato sfruttato a dovere dalla vendita al dettaglio tradizionale nelle zone ad alta densità di turisti. Parliamo ad esempio delle stazioni ferroviarie, dei porti e degli aeroporti, zone spesso popolate solo da negozi di gadget turistici. Per molto tempo si è perseverato nel luogo comune che vede tra i bisogni del viaggiatore solo quelli strettamente connessi alla natura dei suoi spostamenti.

Ma le cose in Italia sono cambiate negli ultimi anni, grazie anche ad alcuni progetti di valorizzazione dei nostri luoghi di passaggio. Se ne è parlato a Milano in occasione della 5a edizione del convegno “Travel Reatil”, organizzato dal Retail Institute.

Qui si è fatto l’esempio di “Grandi Stazioni”, progetto delle Ferrovie dello Stato per valorizzare le proprie location “esclusive per posizioni e flussi di passeggeri”: sono infatti ben 750 milioni i passaggi di persone in un anno all’interno delle stazioni ferroviarie delle principali città italiane, di cui 150 milioni a Roma e 148 milioni a Milano.

Nelle Grandi Stazioni il 60% dei metri quadri è dedicato al retail, il 25% al food e solo il 15% ai servizi. E se il food&beverage “rende” 30mila euro al metro quadro, a farla da padrone sono i settori di moda e cosmesi che generano fino a 40mila euro per metro quadro.

L’importanza di essere un punto d’incontro
Come ha spiegato Gianni Saccani, Head of Leasing di Grandi Stazioni Retail, “La stazione, nella nostra vision, diventa uno spazio che completa il viaggio. Da semplici luoghi di transito le stazioni diventano nodi dell’intermodalità cittadina e punti di incontro per shopping, cultura ed eventi”.

Un concetto che Luigi Fusco, coo di Unieuro, conosce bene grazie agli 11 store dell’elettronica disseminati tra stazioni e aeroporti.

“La multicanalità – spiega – è una questione semplice: il cliente vuole trovarti nelle migliori condizioni possibili. Per questo il nostro obiettivo consiste innanzitutto nell’assisterlo nelle classiche dimenticanze di chi viaggia”.

Un passaggio importante: da calamite e souvenir si è passati a vendere adattatori di corrente, carica batterie, cuscini da viaggio, cuffiette e power bank.

Ma in questi posti non transitano solo viaggiatori e per questo non si possono avere solo accessori da viaggio.

“In aeroporto ci sono anche molti dipendenti – prosegue Fusco – che spesso fanno acquisti sul luogo di lavoro per comodità. D’altronde se la tua location è su un punto di passaggio importante hai delle conversioni, altrimenti no”.

Sulla stessa linea Fabrizio Brogi, presidente di Nau! che sta investendo moltissimo nel travel retail: “Nelle stazioni c’è il fenomeno dei pendolari che passando più volte hanno la possibilità di rientrare di frequente a vedere cosa c’è di nuovo con tempi di riacquisto più brevi e maggiore stimolo all’acquisto d’impulso. Nei nostri punti vendita abbiamo registrato ben 18 milioni di passaggi vetrina”.

La strategia di Sea: velocizzare le operazioni

Anche Sea, la società che gestisce gli aeroporti milanesi ha iniziato a investire su progetti di retail negli ultimi 4 anni. Le revenue non derivanti dal trasporto aereo sono diventate una delle principali leve di crescita della società: rappresentano infatti il 33% dei ricavi totali, cresciuti di 10 punti percentuali rispetto al 2013.

Un risultato ottenuto lavorando sul tempo passato in aeroporto dai passeggeri: velocizzando di circa il 17%  le procedure di controllo passaporti e check-in è stato possibile garantire ai passeggeri fino al 25% di tempo in più per le attività di shopping e di food & drink.

A Milano Malpensa questo si è tradotto in un aumento del 21% della spesa per passeggero e del 17% di incremento del volume d’affari di negozi e ristoranti.

Il retail nei luoghi di passaggio obbligato, dunque, diventa sempre più un affare: un discorso che si può estendere anche ai centri cittadini, alle location di grandi eventi o ai luoghi a soggiorno obbligato come possono essere i parchi a tema, gli outlet, i villaggi vacanza,  o le crociere.

Business da crociera

Anche a bordo delle navi sono moda e bellezza a farla da padrone. “I prodotti più venduti in assoluto sono gli orologi, seguiti dai profumi. – ci spiega un portavoce di Costa Crociere – I negozi a bordo delle navi della flotta Costa Crociere sono gestiti attraverso un concessionario che si chiama Starboard, una della aziende più grandi e affermate al mondo nella gestione di spazi commerciali su navi da crociera. In assortimento oltre 160 marchi tra prodotto italiani ed esteri”

In conclusione Retail e Turismo sono destinati sempre più a viaggiare a braccetto in un connubio che porta vantaggi ad entrambi: il retail tradizionale può rivolgersi ad una platea di big spender e acquirenti d’impulso, molto più propensi a spendere quando sono in viaggio. Dall’altra il turismo, che negli hanno ha visto i suoi margini risicati dall’avanzare dei modelli low cost, può aumentare il fatturato grazie ai ricavi derivanti dalle così dette ancillary revenue.

di Domenico Palladino

I 5 siti italiani più frequentati agli e-Christmas Shopper. L’oro va a e.price

Cresce l’attitudine degli italiani per lo shopping online. E in occasione del Natale tale propensione è ancora più spiccata.

A dirci come gli utenti si muovono nell’immenso mondo del web e delle app alla ricerca del regalo perfetto ci ha pensato un’analisi di Ogury – piattaforma di mobile data che fornisce la più completa visione del comportamento degli utenti mobile a livello globale – che tra novembre e dicembre 2017 ha preso in considerazione oltre 500 mila utenti mobile e i loro spostamenti sui siti e le app più popolari nei “classici” settori da regalo: tecnologia, elettrodomestici, moda, libri e cesti di leccornie.

La top 5 del Natale italiano

Nel periodo monitorato, tra tutti gli e-commerce presi in considerazione dallo studio di Ogury, è E.price a guadagnarsi il podio come migliore sito di vendita specializzata con il 27,1%. Dietro di lui Unieuro che guadagna il 24,8% di visitatori. Mentre Zalando, il pioneristico e-commerce nel settore dell’abbigliamento, appare al terzo posto con il 23,5% di visitatori unici. Sembra quindi che sarà un Natale all’insegna della tecnologia quello che ci apprestiamo a vivere, non solo per le modalità con cui acquistiamo i regali, ma anche per i doni che troveremo sotto l’albero. Anche il quarto posto in classifica, infatti, è occupato da un e-commerce specializzato in tecnologia ed elettrodomestici, Euronics, con il 15,7% di utenti.

Un piccolo spazio però lo guadagnano anche i libri: è infatti IBS a chiudere la top 5 posizionandosi al quinto posto con il 12,1% di visitatori unici.

Rimangono fanalino di coda gli e-commerce di alimenti e vini; a quanto pare noi italiani per questo genere di regali preferiamo ancora affidarci ai nostri negozi di fiducia: perfino l’e-commerce di Eataly non guadagna più dell’1% degli utenti unici.

L’identikit dell’e-Christmas Shopper italiano

Quando si tratta di tecnologia gli uomini superano le donne, anche se di poco. Infatti, nei principali siti e app di questo settore la percentuale di utenti uomini si aggira intorno al 60-65% contro il 40%-35% di donne. Situazione che si ribalta con i siti di abbigliamento, dove la percentuale di utenti donne è del 75% o più, eccezione fatta per Zalando, dove la percentuale di uomini sale a circa 40%, pareggiando quasi i conti.

Sul piano geografico, invece, è la Lombardia la regione dove risiede il maggior numero di “mobile e-Christmas shopper”. La seguono in classifica il Lazio e la Campania, dove sembrano avere grande successo gli e-commerce di abbigliamento.

Da un punto di vista anagrafico, infine, emerge che nella maggior parte dei casi gli utenti hanno tra i 45 e i 54 anni (quindi non è vero che siano solo i Millennials lo zoccolo duro degli e-comsumer), fatta eccezione per alcuni e-commerce di abbigliamento come Yoox, Zalando, Zara eH&M, dove gli utenti sono più giovani, con una fascia che si posiziona tra i 35 e i 44 anni. Anche app e siti di libri, come IBS, Feltrinelli e Libraccio,sembrano attrarre utenti più giovani, anche in questo caso la fascia di età è 35-44. Solo uno tra i numerosi e-commerce monitorati ha una maggioranza di utenti giovanissimi, (25-34); si tratta di Zaful, specializzato in abbigliamento low cost.

 

Talent Move di Unicoop Firenze vince i Cncc Italy Awards 2017 per la sua categoria

Vanno a “Talent Move”, il contest musicale ideato da Innovazione E Sviluppo per i centri Unicoop Firenze, i “Cncc Italy Awards 2017”, nella categoria “Consumer e Advertising Campaign”. Il riconoscimento annuale conferito dal Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali, è motivato “dall’indiscutibile valore aggiunto di tutte le attività, le campagne, le strategie ed i servizi resi alla clientela, sottolineandone l’eccellenza”.

Il contest: genesi, realizzazione e performance

Talent Move è un concorso riservato a gruppi musicali e cantanti solisti emergenti, che ha ricevuto 400 candidature complessive e ha visto l’esibizione di 75 gruppi. Nasce da un’idea di Unicoop Firenze, che dopo una riflessione sull’evoluzione del mercato retail, dei comportamenti sociali e dell’accoglienza, ha pensato come evento strategico per pubblicizzare i vari centri commerciali, da poco ristrutturati e dotati di innovative sale musica.

Il contest ha ottenuto oltre 22.000 interazioni sui post (oltre 270) degli eventi, 3.360.000 pagine viste, una media del +24% di presenze nei centri commerciali per ciascuna tappa, un aumento – ad un solo mese dell’evento – del 30% della fruizione delle Sale musica (tra cui il 20% da nuovi giovani clienti), 5% scostamento fatturati nel periodo dell’evento, aumento delle vendite reparto musica/cd +15%,+ 11.572 incremento likes sulle pagine facebook, + 22% incremento visite web, + 100% coinvolgimento tenants (operatori).

I candidati, dopo aver girato un clip nelle sale musica, ed aver superato la selezione del pubblico social, hanno potuto esibirsi dal vivo, presso le aree attrezzate di 5 centri commerciali, alla presenza di una giuria di esperti, composta da addetti ai lavori, giornalisti e rappresentanti delle istituzioni locali, e di un vasto pubblico. Le tappe sono state Cascina – Centro dei Borghi, Massa e Cozzile – Centro Montecatini Coop.fi, Arezzo – Centro*Arezzo, Firenze – Centro*Gavinana e Prato – Coop.fi Parco*Prato superstore. A ogni tappa, sono stati presenti ospiti famosi, tra cui Lorenzo Baglioni e la cantante Federica Carta, finalista di Amici 2017.  Dal 2013, anno in cui il contest è nato a Montecatini, si sono alternati sul palco artisti quali Valerio Scanu, Dolcenera, Greta e Cristian Imparato, Madh, Shorty, Elodie, La Rua, Briga. A vincere l’edizione 2017 è stata Eleonora Tirrito, cantante originaria di Massarosa (LU), che si è esibita a agosto davanti a oltre un migliaio di persone. A lei la possibilità di registrare un video professionale, visibile on line.

Federica Carta ospite di Talent Move

Dice a proposito dell’iniziativa,  Letizia Cantini, direttore del patrimonio Unicoop Firenze: “Obiettivo strategico è la promozione dei centri commerciali grazie a un nuovo concetto di accoglienza del cliente, tramite la realizzazione di servizi per coinvolgere tutte le fasce d’età, in questo caso ragazzi e giovani adulti, attraverso il servizio delle sale musica, presenti in alcuni centri commerciali”.

Aggiunge Maurizio Baldi, gestione centri commerciali Unicoop Firenze: “Con Talent Move, il centro commerciale non è più solo un punto di aggregazione per lo shopping, ma diventa un luogo di formazione e fruizione artistica. Le sale musica sono un servizio innovativo, spesso non presente sul territorio, in grado di attirare giovani e non, anche dai comuni limitrofi. Questo servizio, con la combinazione di Talent Move, ha portato a un incremento di frequentazione all’interno dei nostri centri commerciali Unicoop Firenze, e a un maggiore incasso da parte dei vari negozi che si trovano nelle gallerie dei nostri centri commerciali”.

Conclude Mario Bucca, ideatore e coordinatore di Talent Move: “Dal 2013, Talent Move è cresciuto tantissimo, diventando una realtà a livello nazionale, una crescita esponenziale che si evince dal numero di candidature, dalla qualità dei partecipanti, dai premi in palio. Voglio ringraziare i tanti che mettono tutta l’energia e l’impegno in questa iniziativa, e che ci hanno portato a vincere oggi”.

233 euro, in media, spenderanno gli italiani per il cenone di Natale. La ricerca Tiendeo.it

Shopping natalizio:  siamo alle battute finali. Ma come viene pianificato dai consumatori italiani? Ce lo spiegna Tiendeo.it, il web e l’app dei cataloghi e delle offerte online, che presenta i risultati di uno studio* sul comportamento dei consumatori. Il primo dato è che in questo periodo sempre più consumatori pianificano in anticipo i loro acquisti. Infatti, secondo i dati interni di Tiendeo.it, le visite alla piattaforma sono aumentate del 15% dall’inizio di dicembre rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

La spesa media per gli acquisti alimentari di Natale supera i 200 Euro

Attraverso un’analisi interna tra le oltre 8,000 brochures e cataloghi online disponibili su Tiendeo.it, è emerso che il costo medio della spesa per il cenone di Natale ammonterà a 233 euro, il paniere più economico costa 114 Euro mentre il più costoso 352 Euro (confrontando lo stesso tipo di prodotti). Quindi, gli italiani più lungimiranti che decidono di comparare i prezzi e le promozioni prima di effettuare i loro acquisti per i pasti natalizi possono risparmiare fino a 233 euro.

Acquisti alimentari e regali, le principali preoccupazioni degli italiani a Natale

Gli acquisti alimentari natalizi e i regali sono i concetti che suscitano maggiormente l’interesse degli italiani quando si tratta di risparmiare sui loro acquisti. Questo si riflette nei dati interni di Tiendeo.it: i regali concentrano il 43% delle ricerche di prodotti collegati al Natale, mentre il cibo è al centro del 32% delle consultazioni.

Queste preoccupazioni si riflettono nelle ricerche dei cataloghi su Tiendeo.it. Dall’inizio di dicembre, i cataloghi dei supermercati sono al primo posto, registrando 1 su ogni 3 letture sulla piattaforma, seguiti dai cataloghi dedicati alla casa e alla decorazione (19%) e all’elettronica (16%).

Gruppo Inditex, tre nuove aperture a Milano e Roma nel mese di dicembre

Sono ben tre (a distanza ravvicinata) le nuove aperture del Gruppo Inditex (noto per i marchi Zara, Pull&Bear, Massimo Dutti, Bershka, Stradivarius, Oysho, Zara Home e Uterqüe). Di queste, due a Milano ( Massimo Dutti a Milano, in Galleria Vittorio Emanuele e la Riapertura dello store Zara riservato alla moda Uomo, a Milano, in Corso Vittorio Emanuele 11)  e una nella Capitale (lo store Bershka a Roma, in Via del Corso, all’interno della Galleria Alberto Sordi) prevista per il 20 Dicembre.

Il contributo occupazionale

Si tratta di tre aperture molto importanti, che confermano la crescita di Inditex in Italia, la volontà di rilanciare la presenza a Milano e anche a Roma, in centro città, il ruolo a sostegno dell’occupazione. In relazione all’apertura dei due negozi a Milano, infatti, Zara ha assunto 24 nuove persone e Massimo Dutti 35. L’età media di tutti i dipendenti di Zara in Vittorio Emanuele reparto uomo è 27 anni. L’età media di tutti i dipendenti di Massimo Dutti in Galleria Vittorio Emanuele è 27,9 anni. Bershka ha 48 assunzioni confermate ad oggi per lo store di Roma.

Zara di Corso Vittorio Emanuele

Il flagship store, che si sviluppa su tre piani, si caratterizza per  un design elegante e discreto, dove predominano i toni chiari e dove le texture e la loro interazione con le luci colorano gli spazi. La disposizione ordinata e lineare ha lo scopo di migliorare l’esperienza del cliente, che può visionare il prodotto in tranquillità e goderne a pieno.

L’obiettivo è stato quello di generare un nuovo ordine unitario e coerente, in grado di dialogare con la struttura originaria dell’edificio.

Il risultato è uno spazio diafano e libero, dove l’area centrale costituisce l’anima dell’edificio e il piano terra rappresenta il luogo di connessione con la città. I piani superiori, invece, sono scanditi da pilastri metallici, disposti a griglia, conferendo ordine e simmetria all’intero spazio. Circa la scelta dei materiali, per intervenire sull’edificio esistente sono state utilizzate pietra e graniglia insieme all’ottone invecchiato, mentre per il restauro degli interni del negozio si è optato per alluminio e ottone naturale.

Il negozio si distingue per i quattro concetti che dominano la filosofia architettonica di Zara – chiarezza, funzionalità, bellezza e sostenibilità -. A tal riguardo, lo store rispetta i più severi standard di eco-sostenibilità previsti per gli edifici, applicati sia alla sua struttura, sia all’operatività quotidiana. In questo modo si garantisce, rispetto a un negozio tradizionale, un risparmio medio di elettricità del 30%, con conseguente riduzione delle emissioni inquinanti, e una riduzione del consumo di acqua fino al 40%. Questi standard elevati caratterizzano ormai oltre il 70% degli store Inditex nel mondo.

Massimo Dutti

Un negozio la cui architettura si integra alle esigenze estetiche della galleria e, allo stesso tempo, ha adattato la sua immagine abituale senza perdere personalità.

Il design degli interni, sviluppato interamente da Massimo Dutti, si basa sull’uso di nuovi materiali, finiture e illuminazione. In questo nuovo negozio tutti i dettagli sono allineati per consolidare l’identità e il lifestyle del marchio.

Il nuovo negozio, oltre a rispondere al concetto più avanzato di negozio eco-efficiente del Gruppo Inditex, conta su una serie di elementi innovativi che uniscono moda e tecnologia, obiettivo del marchio per proporre costantemente nuove shopping experience ai clienti.

Ecco alcune delle implementazioni:

Sostenibilità: tra le misure di eco-efficienza si evidenzia l’illuminazione, con sistemi per l’ottimizzazione dell’illuminazione dei mobili e l’uso esclusivo di Led (Light-Emitting Diode).

Per l’aria condizionata e la ventilazione, si è lavorato sull’isolamento termico dell’involucro dei locali e sul controllo del livello di ventilazione basato sull’occupazione dello spazio mediante sonde di CO2.

Per completare, viene fatto un uso efficiente dell’acqua e vengono proposti spazi interni per la promozione del riciclaggio dei materiali.

Tecnologia: Massimo Dutti continua con lo scopo preciso di offrire nuove esperienze di acquisto, basate sull’innovazione.

Queste sono alcune delle più importanti proposte tecnologiche del nuovo negozio:

Camerini interattivi: nel momento in cui il cliente arriva in camerino, i capi vengono scansionati e appaiono automaticamente sullo schermo posizionato all’interno. Tramite i touch screen posizionati nei camerini, il cliente può consultare i dati sui capi scelti o richiedere un cambio di taglia. Gli schermi hanno anche un sistema di Visual Search Technology che propone articoli complementari e sostitutivi a quelli scelti.

Wallet: Inserito nella nuova app del negozio online Massimo Dutti, include il servizio di pagamento mobile (Wallet) per dispositivi IOS, che consente all’utente di acquistare direttamente dal proprio smartphone con qualsiasi carta precedentemente registrata nell’app.

Scansiona e acquista: il cliente potrà individuare i prodotti che desidera in negozio e, dall’APP del marchio, scansionarli, ottenere tutte le informazioni relative allo stesso e, direttamente, aggiungerli al carrello della spesa online con consegna dove si preferisce.

Click & Collect: i clienti di Massimo Dutti hanno la possibilità di prenotare articoli dalla APP del marchio e ritirarli presso il negozio della Galleria Vittorio Emanuele.

 

 

 

 

IP4M, le nuove telecamere del Gruppo Urmet per banche e retail

Il Gruppo Urmet – realtà italiana con presenza internazionale che progetta, sviluppa e commercializza prodotti e sistemi nei settori della comunicazione e sicurezza integrata dell’edificio – lancia la nuova linea di telecamere IP4M, un top di gamma che, per le sue caratteristiche tecniche estremamente performanti e la qualità delle rese video, è particolarmente indicato per luoghi in cui è essenziale un sistema di videosorveglianza ad alta definizione, come aree pubbliche, retail, banche e luoghi d’arte.

Le prestazioni

Parliamo di prodotti versatili e flessibili per diversi sistemi d’impianto. In tal senso, il Codec H.265, grazie a un nuovo standard di compressione video ad alta risoluzione (High Efficiency Video Coding), introduce un incremento di efficienza nella gestione degli streaming video riducendo il bit rate del 50% rispetto al codec H.264, per una trasmissione multi-stream sia su banda stretta che larga. Inoltre, la funzione V-Dect costituisce un ulteriore valore aggiunto: si tratta di un’analisi video che permette di delimitare il monitoraggio ad alcune aree specifiche, verificare il transito di soggetti da un punto all’altro o la loro permanenza, impostando allarmi automatici in caso di attraversamento di una zona etichettata come “non consentita”. L’opzione Corridor Mode, in più, restringe la visuale delle telecamere, focalizzandole su un’area più ristretta. Tra le specifiche tecniche più rilevanti delle telecamere IP4M, l’ottica motorizzata 2,8-12mm con autofocus, lo slot SD (per l’eventuale videoregistrazione locale) e la doppia alimentazione, tramite alimentatore esterno o PoE.

I Plus

Le soluzioni Urmet presentano l’importante plus di essere completamente gestibili tramite un’unica piattaforma Urmet Video Smart (UVS) e un’unica App, iUVS, comuni a tutti i prodotti di videosorveglianza Urmet IP e AHD, a garanzia di un utilizzo semplice e intuitivo. Software e App sono disponibili rispettivamente per sistemi Windows Mac e Android e IOS (smartphone e tablet). È disponibile anche l’interfaccia per browser Internet Explorer e Safari.  Tra le funzioni più interessanti per l’utente finale, l’opzione Playback consente di accedere da remoto on demand al registrato di ogni flusso collegato.

 

Apre ad Oristano un nuovo SuperPan

Il Gruppo Superemme di Cagliari, associato al Gruppo distributivo Selex, ha inaugurato nei giorni scorsi a Oristano un nuovo punto di vendita a insegna SuperPan.

Nel nuovo punto di vendita SuperPan emergono forti i valori dell’insegna: qualità, freschezza, convenienza, localismo, attenzione al cliente e all’ambiente. Come per gli altri supermercati del Gruppo, fiore all’occhiello è la grande isola dei freschi. Presenti infatti tutti i reparti: macelleria, ortofrutta, latticini, gastronomia, salumeria, panetteria, pasticceria, pescheria, con un’articolata scelta di prodotti locali, a testimonianza della profonda vicinanza al territorio che caratterizza Superemme così come le altre Imprese del circuito Selex.

I comparti

In ogni reparto, tante proposte in linea con le nuove tendenze di consumo, come il pane a lievitazione naturale, frutta e verdura a km 0, la presenza di prodotti di quarta e quinta gamma, la possibilità di scegliere tra numerose proposte di gastronomia calda e fredda, preparate al momento. Al reparto pescheria, gli addetti alla vendita offrono servizi come la pulitura e la sfilettatura del pesce, e tanti consigli, suggerimenti e ricette. La macelleria, oltre ai tagli tradizionali, espone decine di soluzioni pensate per chi ha poco tempo ma non vuole rinunciare alla qualità: piatti pratici e veloci già pronti per la cottura, preparati da esperti macellai. Nell’insieme, un trionfo di colori e di profumi come in un grande mercato tradizionale, ma funzionale e coerente con i connotati di specializzazione e di distintività che caratterizzano questo moderno supermercato.

Bio e Marchio d’insegna

All’ingresso, un ampio spazio è dedicato al mondo del biologico e salutistico, dai semi ai legumi ai cereali, agli snack, mentre all’interno un esauriente assortimento di prodotti vegani e free from risponde a una domanda in continua crescita. Al SuperPan inoltre è possibile acquistare anche giornali, piante e fiori freschi.

In tutti i comparti, giocano un ruolo di punta i prodotti a marchio Selex, che assicurano la massima convenienza nelle principali categorie merceologiche, grazie all’ottimo rapporto qualità-prezzo. Infine una selezione mirata di articoli non alimentari, per le esigenze di tutti i giorni. Non solo un assortimento profondo che dedica tanto spazio ai reparti più innovativi e alle tipicità, con un occhio di riguardo ai produttori locali.

Sostenibilità e tecnologia

Il nuovo SuperPan di Oristano si caratterizza anche per le molteplici soluzioni adottate per favorire il risparmio energetico, come l’installazione di un impianto fotovoltaico e l’utilizzo di banchi freschi e surgelati con le ante chiuse, che permettono di conservare meglio i cibi, consumare meno energia ed emettere meno Co2 nell’ambiente.

Inoltre, grazie all’ambientazione e alla razionale disposizione dei reparti, delle 12 casse presenti 4 sono self-pay di ultimissima generazione. Si può usare infatti anche il proprio smartphone, in alternativa al pad messo a disposizione del supermercato. Il servizio si chiama “Rapido”: basta infatti inquadrare il qrcode di inizio spesa e procedere con la spesa, passando via via con la fotocamera i codici a barre dei prodotti che si vogliono acquistare. Si accede quindi al totem per concludere la spesa e si utilizza lo scontrino per uscire dall’area dedicata. Il servizio di selfshopping è riservato ai titolari della fidelity card che, anche in questo nuovo SuperPan, avranno tante promozioni speciali, raccolte punti, opportunità e offerte loro dedicate.

I Numeri

Il supermercato, sito in via Dublino, si sviluppa su un’area coperta di 2.248 mq per una superficie netta di vendita di 1.640 mq e ospita circa 12.000 referenze. Questo SuperPan occupa 36 addetti, offre numerosi servizi tra cui un parcheggio di 160 posti auto propri e oltre 100 condominiali ed è aperto tutti i giorni da lunedì a domenica dalle 8 e 30 alle 21 con orario continuato.

L’Area del Futuro di FICO punta sulla comunicazione digitale

Il Gruppo Masserdotti, aggiunge un altro traguardo alla sua attività. Questa volta parliamo delle sue implementaioni all’interno di FICO, che –  con i suoi  100.000 mq di superficie, e le sue 5 aree tematiche – è ormai una realtà a tutti gli effetti.

La collaborazione con CRA

Per affrontare l’ennesima sfida sotto gli occhi del pubblico internazionale, infatti all’interno della Didattica, proprio al cento del parco, lo Studio Carlo Ratti Associati (CRA) si è avvalso, come partner tecnico per la comunicazione visiva del Gruppo Masserdotti, che ha realizzato le stampe e il relativo allestimento nell’Area del Futuro. Uno spazio che ospita la giostra multimediale interattiva “L’Uomo e il Futuro – Hortus” e un percorso immersivo nel mondo dell’agricoltura idroponica progettata e realizzata, appunto, da Cra.

Il Gruppo Masserdotti

Centro di produzione di stampa digitale di grande formato all’avanguardia a livello europeo, il Gruppo Masserdotti opera in qualità di partner industriale per la realizzazione di progetti di comunicazione visiva a valore aggiunto. Come ha fatto collaborando con CRA, dalla selezione accurata dei materiali di stampa all’installazione in loco, realizzando prespaziati e scritte in forex intagliato e producendo centinaia di mq di grafiche adesive Wall Wrap specifiche per pareti. Per garantire stampe ad altissima qualità è stata utilizzata la tecnologia HP Latex, scelta per le prestazioni eco-friendly idonee all’utilizzo indoor e particolarmente in linea con l’anima green di FICO.

L’Area del Futuro

Ideata con l’obiettivo di unire il rispetto della tradizione alimentare con lo spirito di innovazione, coinvolgerà i visitatori in un innovativo progetto di educazione alimentare che li metterà nelle condizioni di poter coltivare direttamente il proprio cibo, piantando i propri semi per poi seguirne la crescita giorno dopo giorno tramite una app. È lo stesso Carlo Ratti, titolare dello studio CRA, che spiega le finalità perseguite: “Offrendo la possibilità di osservare la crescita, dal germoglio alla pianta, sarà un po’ come scoprire la magia della vita”.

Essere coinvolti in una commessa di questa portata dallo Studio Carlo Ratti Associati, sinonimo di avanguardia a livello mondiale, è un’ulteriore conferma della nostra volontà di trasferire ai clienti affidabilità, serietà, puntualità e competenza. Asset che si traducono in un servizio che dalla mera stampa si orienta alla consulenza specializzata”, commenta Alberto Masserdotti, CEO dell’omonimo Gruppo. “Inevitabile riconoscere che arricchire il nostro portfolio con il coinvolgimento in un progetto unico a livello mondiale come FICO Eataly World consolida il nostro obiettivo di proporci come eccellenza Made in Italy a servizio della visual communication”.

 

Differenze inventariali, emorragia da 2,3 mld di euro, Gdo e abbigliamento perdono di più

Un’emorragia stimabile intorno a 2,3 miliardi di euro e pari all’1,1% del fatturato delle aziende nel settore retail in Italia: è il costo delle differenze inventariali nel 2016 in Italia stimate da uno studio realizzato da Crime&tech, spin-off company del centro Transcrime di Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, in collaborazione con il Laboratorio per la Sicurezza e il supporto di Checkpoint Systems. Un costo che sale complessivamente a 3,5 miliardi di euro, 56 euro ad abitante, se si conta anche la spesa in sistemi di sicurezza (pari in media allo 0,5% del fatturato): come se fosse la quinta azienda retail in Italia per fatturato.

Ne emerge un quadro a luci e ombre con differenze anche notevoli tra i settori: con un valore superiore alla media per Fast fashion, Gdo, Calzature e accessori e inferiore per Intimo, Fai da te, Articoli sportivi. Secondo la maggior parte dei rispondenti poi le differenze inventariali sono in diminuzione, ma in alcuni comparti (come Lusso, Calzature, Beauty&Cosmetics) appaiono in aumento.

Le differenze sono anche geografiche: le regioni con il valore più elevato di differenze inventariali sono Campania (1,4%), Puglia (1,4%) ed Emilia Romagna (1,3%). Particolarmente colpite la bassa padana tra Alessandria e Bologna, le province di Bari e Brindisi e l’area compresa tra Napoli e Cosenza. Si tratta in genere di zone interregionali e attraversate da importanti vie stradali. In media, gli ammanchi sono più alti nei negozi situati in aree più periferiche, in comuni più piccoli, meno densamente popolati, con PIL pro-capite inferiore e tassi più alti di giovani e disoccupati.
Le differenze inventariali sono maggiori nei punti vendita dei centri commerciali rispetto ai negozi in città. La ragione può essere legata alle maggiori difficoltà di monitoraggio, al più basso conversion rate clienti-visitatori e alla minore customer care.

La causa più frequente delle perdite sono i furti compiuti da soggetti esterni, seguiti da quelli ad opera di dipendenti infedeli (i.e. furti interni) e quindi di fornitori e trasportatori. La causa meno frequente sono gli errori amministrativi e contabili. Tra i soggetti esterni, sono in aumento i furti organizzati sia ad opera di micro-bande di 2-3 persone che quelli compiuti da veri e propri gruppi criminali (soprattutto sotto forma di intrusioni notturne). L’uso di borse schermate (con fogli di alluminio o simili, per evitare i sensori anti-taccheggio) appare il modus operandi più frequente.

Le fasce d’età più ricorrenti dei “ladri di negozi” sono 18-25 e 26-40 tra gli uomini (soprattutto nel Fai da te, Stazioni di Servizio e nel Lusso) e le donne tra 26 e 40 anni (soprattutto nel Beauty & Cosmetics, nelle Calzature e nell’Abbigliamento). In termini di nazionalità, prevalgono i soggetti dell’Est Europa. .Si può ipotizzare che in aree con maggiori difficoltà socio-economiche, e un maggior tasso di popolazione giovanile, ci sia una maggiore propensione a commettere furti per necessità, furti occasionali, o ad entrare a far parte di una banda organizzata. Ma non esiste alcuna correlazione tra il numero di stranieri residenti e il numero di furti.

I prodotti più rubati variano ovviamente a seconda del settore merceologico. In generale però si può dire che risultano più appetibili quelli con un alto valore economico per centimetro cubo, più facilmente occultabili e con una maggiore rivendibilità sul mercato. Nella Gdo le prime cinque categorie più rubate sono carne salumi e formaggi, alcolici, dolciumi, profumeria e abbigliamento.

Top 5 categorie di prodotto per numero di pezzi rubati. Anno 2016 (N=17).

Centri commerciali più colpiti. Gli ammanchi sono maggiori nei negozi situati all’interno dei centri commerciali (1,16%) rispetto a quelli localizzati in città (1,06%), anche se gl autori sottolineano che sarebbe necessario un campione più ampio per confermare questo pattern da un punto di vista statistico. Hanno però fatto una classifica dei centri coinvolti.

Lo studio dati raccolti secondo due metodi: informazioni quantitative e qualitative raccolte tramite questionario (copertura: 30 aziende, 8.140 PV stimati, 11,5% del fatturato del retail in Italia). E dati quantitativi e informazioni per punto vendita, condivisi direttamente dalle aziende (copertura: 12 aziende, 1.088 PV, 2,9% del fatturato del retail in Italia).

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare