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DominoDisplay, targettizzare e personalizzare il messaggio: ecco la chiave

DominoDisplay.com, primo e-shop italiano di soluzioni multimediali per la comunicazione visiva, continua ad ampliare l’offerta con proposte esclusive.

Come annunciato in occasione del recente lancio della nuova release del sito, è finalmente on line la funzione di “Personalizzazione”,  che permette, anche solo in fase di preventivazione, di simulare la personalizzazione del totem selezionato, “vestendolo” con una texture a scelta tra quelle già proposte o con una propria grafica. Si avrà così la possibilità di visionare il risultato finale prima di confermare l’ordine on line e avviare il processo produttivo che viene totalmente gestito dal reparto interno.

Ma se la targetizzazione del messaggio è la chiave per una comunicazione digital, la personalizzazione del mezzo può enfatizzare ulteriormente l’efficacia dei contenuti trasmessi.

La gamma

Tante le soluzioni multimediali proposte su DominoDisplay.com: dai totem da banco per piccoli spazi, fino a strutture extra large, tutte rigorosamente customizzabili, sia nella forma sia nelle grafiche.

Per le personalizzazioni particolari che vanno oltre quelle proposte on line è a disposizione un ufficio tecnico qualificato che si occupa dello studio, della progettazione e della realizzazione di soluzioni on demand. Parliamo di strutture realizzate ad hoc con materiali inediti e design ricercati, che trasformano i sistemi hardware in media di comunicazione. È possibile personalizzare i totem anche con l’applicazione di pannelli stampati e sagomati, proponendosi al mercato attraverso una comunicazione innovativa e coordinata alla propria brand identity.

Uno dei plus di DominoDisplay.com, infatti, è offrire, oltre a soluzioni stand alone a marchio Samsung di cui è Platinum Partner, anche prodotti progettati ad hoc dal reparto R&D interno.

“L’ampiezza di gamma è da sempre uno dei punti di forza del nostro e-shop – spiega Alberto Masserdotti, fondatore di DominoDisplay.com e CEO del Gruppo Masserdotti. – Un plus esclusivo che ci ha permesso di diventare in soli 3 anni l’e-commerce evoluto di riferimento sia per gli utenti che approcciano per la prima volta il Digital Signage, sia per gli operatori del settore che hanno scelto di entrare a far parte del nostro network in qualità di rivenditori, cogliendo nel nostro modello una nuova opportunità di business”.

 

Viaggiator Goloso torna all’Anno Mille con il suo riso da Oasi Controllata

Viaggiator Goloso torna al passato per guardare al domani, inserendo nel suo assortimento il Riso Anno Mille, una nuova linea di riso naturale, vera scommessa di agricoltura integrata realizzata presso l’oasi neorurale della Cassinazza, in provincia di Pavia, a 15 km dal Duomo di Milano.

La Cassinazza è un comprensorio territoriale rurale dove è stata rigenerata la biodiversità dell’anno Mille, grazie a un’accurata gestione agricola che mira a migliorare la qualità del paesaggio, la biodiversità e la sostenibilità ambientale della produzione. Facile dunque comprendere la genesi del nome Anno Mille.

La linea si compone di tre prodotti – Carnaroli, Arborio (variante Volano) e Rosa Marchetti – ideali per preparare ogni tipo di pietanza dall’antipasto al dolce.

  • Riso Carnaroli il Viaggiator Goloso ANNO MILLE: Definito dagli esperti “Il principe, il riso per eccellenza”, il Carnaroli è stato creato negli anni ‘40 a Paullo (Milano) dall’agronomo Devecchi, incrociando le varietà Lencino e Vialone nano. Dopo le difficoltà iniziali nella coltivazione, il risultato ottenuto è stato sorprendente: un riso che contiene più amido rispetto alle altre varietà, più sodo e con un chicco più lungo. La tenuta in cottura del Carnaroli è la migliore rispetto a tutte le altre tipologie. Il riso Carnaroli il Viaggiator Goloso Anno Mille è autentico e puro: il seme, infatti, non è contaminato da varietà minori quali ad esempio Keope, Carnise e Carna che, seppur ammesse per legge all’interno della categoria Carnaroli, contribuiscono a variare le peculiarità del chicco.
  • Riso Arborio (variante Volano) il Viaggiator Goloso ANNO MILLE: creato dall’agronomo e risicoltore Domenico Marchetti negli anni 40 nell’omonimo comune del vercellese, l’Arborio è caratterizzato da chicchi grandi e dalla straordinaria capacità di assorbire acqua (4 o 5 volte il suo peso). Il riso Arborio il Viaggiator Goloso Anno Mille saprà conquistare anche i palati più esigenti e diventerà un ottimo alleato in cucina.
  • Riso Rosa Marchetti il Viaggiator Goloso ANNO MILLE: L’origine di questa particolare tipologia di riso è avvolta dal mistero. Domenico Marchetti, lo stesso creatore dell’Arborio, scova casualmente negli anni ‘60 delle spighe nella sua risaia destinata alla ricerca e decide di isolarle. Dopo una decina d’anni propone questa nuova varietà di riso al mercato, denominandolo in questo modo in onore di sua moglie, la signora Rosa. Il chicco è di pezzatura media, semifino, trasparente e vitreo da crudo, ma diventa grigio perla dopo la cottura che ne raddoppia il volume. Il riso Rosa Marchetti il Viaggiator Goloso è adatto per la preparazione di minestre e dessert.

La linea di riso ANNO MILLE sarà disponibile in tutti i punti vendita Unes, U2 Supermercato e il Viaggiator Goloso dal 6 novembre al prezzo di 2,90 euro la confezione e sarà acquistabile inoltre presso gli store Iper La grande I.

Viaggiator Goloso, il marchio

Sei anni di trend tutto in ascesa per VG, passato da quota 1% del 2010 a stime dell’11% per il 2017 (anche se voci ben informate parlano di una quota più alta…).

Mentre all’orizzonte, per il 2018, l’obiettivo a valore è di 120 milioni di euro.

Sono 657 le referenze in vendita, di cui 112 biologiche e 4 di specialità. Se a queste si aggiungono quelle in fase di progetto si raggiunge quota 876.

 

Ki-Best 2017: i vincitori dell’Open-Inn Retail Award 2017

Si è tenuto a Milano il Ki-Best 2017, appuntamento annuale di Retail Tour Virtuale, un viaggio attraverso tendenze e aree Retail innovative e di successo visitate da Fabrizio Valente e dal team di Kiki Lab nell’ultimo anno a Dubai, Londra, Nizza, Düsseldorf, New York, Parigi, Sydney e Copenhagen.

Ad arricchire l’evento le testimonianze aziendali di NAU!, ClioMakeUp, LastMinuteSottoCasa e Mondadori Retail.

Fabrizio Valente, founder e Amministratore Delegato di Kiki LabEbeltoft Italy, ha presentato numerosi casi rappresentativi di 4 tendenze principali (Brand Intensity, Smart Shopping, Responsibility e Interactions,), partendo da una selezione di oltre 300 aree retail visitate nell’ultimo anno.

Il premio

Nel corso del convegno sono stati inoltre premiati i vincitori della 1a edizione dell’Open-Inn Retail Award 2017, il primo premio per le ‘open-innovation’ dedicate al Retail. Il riconoscimento annuale ha l’obiettivo di premiare il valore aggiunto apportato da idee di business innovative come stimolo di miglioramento dell’offerta al cliente in tutti i luoghi del commercio.

‘È  sempre più importante rinnovarsi per stare al passo con i cambiamenti e grazie all’evento siamo riusciti a fare incontrare realtà imprenditoriali molto interessanti, che hanno ideato progetti specifici per il retail, con i Retailer stessi, che hanno così avuto modo di scoprire novità autentiche da implementare in store e di valutare partnership alternative.’ – ha affermato Valente.

I progetti sono stati valutati da un’ampia giuria che comprende manager, professionisti ed esperti del Retail e di innovazioni in ambito tecnologico e digitale, tra i quali Mario Gasbarrino, Amm. Del. Unes, Franco Manna, Pres. Gruppo Sebeto – Rossopomodoro, Benedetto Lavino, Amm. Del. Bottega Verde, Pierluigi Bernascono, Amm. Del. Mondadori Retail, Diego Toscani, Amm. Unico Promotica (elenco completo su www.openinnRetailaward.it).

Vincitori Premi Giuria (descrizione dei progetti nell’allegato)

  • Disruptive Retail Iot (Hooro)
  • RetailerIn (ThinkInside)
  • Smart Eco Transport (SiWeGo)
  • Xensify Tracking and Customer Analysis (Xensify)

 Vincitori Categoria (descrizione dei progetti nell’allegato)

  • Coop Academy (Nova Coop)
  • Get Your Bill (Ultroneo)
  • Staples Easy Button (IBM)
  • Washt (Mym)

Guandong, supporti versatili per una stampa laser al passo con i tempi

Guandong presenta Magnus Collection la nuova linea di materiali stampabili con tecnologia laser per le promozioni in-store. Un importante contributo all’ampliamento delle potenzialità applicative della stampa digitale, che offre nuove opportunità per la comunicazione sul punto vendita, confermando l’affermazione dello Spot Déco di cui Guandong è precursore. “Prevediamo che entro 3 anni i retailer saranno dotati di centri stampa interni, attrezzati con macchine laser di medio formato che lavoreranno in combinazione con plotter da taglio” – commenta Fabio Elmi, Marketing Director di Guandong. Questi service saranno a disposizione degli assistenti alla vendita dei singoli store, che potranno ricevere il file in tempo reale, andare a stamparlo sui materiali della Magnus Collection e applicarlo su vetrine, pareti, arredi in pochi minuti senza richiedere l’intervento di installatori professionali. Il tutto con evidenti vantaggi in termini di costo e soprattutto di tempestività della comunicazione.
 
Grazie alla possibilità di lavorare su formati sempre più grandi e all’estrema versatilità dei supporti proposti da Guandong, la stampa laser, finora riservata quasi esclusivamente all’ambito ufficio, si appresta quindi a diventare la risposta tecnologica ideale per una comunicazione sul pdv sempre più dinamica, veloce e al passo con i tempi. Il vantaggio della tecnologia laser inoltre è che non ci sono nemmeno minime esalazioni e quindi si presta all’utilizzo in ambienti chiusi anche frequentati dal pubblico.
 

Oggi m’allargo in altri settori, da Amazon (sport) a Ikea (caffè) a Zalando (beauty)

In prima fila c’è ancora Amazon, ma ultimamente sembra che siano svariati i “big” del retail che decidono di ampliare la propria proposta in settori “di sponda” rispetto al proprio, o addirittura del tutto nuovi.

Zalando, dotcom tedesca specializzata nell’eCommerce fashion, annuncia che dalla primavera 2018 inizierà a vendere anche cosmetici aprendo una sezione Beauty sul sito, affiancando a borse, scarpe e vestiti cosmetici, creme e trucchi. Si partirà dalla casa madre in Germania, poi seguiranno gli altri Paesi europei. Non solo: i progetto c’è anche l’apertura di u negozio fisico a Berlino, sempre dedicato alla cosmesi.

Amazon dopo aver conquistato il grocery e infiniti altri settori (qualcuno ricorda che era partito vendendo libri?) ora punterebbe a creare una propria linea di abbigliamento sportivo, con un marchio proprio. La notizia ufficiosa è apparsa su Bloomberg che spiega come la compagnia di Jeff Bezos avrebbe avvicinato alcuni produttori di abbigliamento sportivo taiwanesi che già lavorano per Gap, Uniqlo e Kohl’s. L’obiettivo sarebbe quello di aumentare l’assortimento per mantenere il cliente, volatile per definizione, coprendo i “buchi” lasciati dai brand (che sono spesso riluttanti a cedere ad Amazon l’intero loro catalogo) con prodotti private label che però hanno nomi di fantasia, e dunque non necessariamente vengono collegati direttamente al gigante dell’eCommerce. Intanto, in assenza di conferme dal diretto interessato, il settore trema, e dopo il leak di Bloomberg le azioni di alcuni grandi player come Lululemon, Under Armour e Nike hanno perso quota in Borsa. Sullo sfondo, il grande incremento che sta vivendo il settore dell’abbigliamento, sportivo e non, nelle vendite online con incrementi a due cifre di anno in anno

Di tutt’altro genere l’accordo che Ikea (che per la cronaca ha ceduto allo spirito dei tempi annunciando che dal 2018 inizierà a vendere i suoi prodotti online, forse proprio tramite Amazon) ha siglato per vendere un caffè monorigine dall’Uganda. L’ingresso nell’alimentare avviene però all’interno delle partnership a sfondo sociale intraprese dal gigante svedese dei mobili. L’accordo per 3 o 5 anni è stato siglato con Kawacom Ltd., che lavora ed esporta il caffè prodotto da piccoli coltivatori della regione del Nilo Bianco. Il caffè sarà disponibile nei negozi Ikea a partire da questo autunno in 30 Paesi. Secondo Bloomberg, Ikea ha già attivato 19 partnership a sfondo sociale con piccoli produttori e artigiani che trovano sbocco nei punti vendita Ikea con circa la metà della propria produzione annua. Sarebbero coinvolti circa 10mila piccoli produttori e, per quanto riguarda l’alimentare, i prossimi potrebbero essere cacao e noci.

Dal non food al food, anche Muji ha aperto ai prodotti alimentari che inizierà a vendere anche in Italia, mentre in Giappone già allinea sugli scaffali snack, pasti istantanei e ha aperto alcune caffetterie con proposte naturali a Singapore. Ma questa dei ristoranti nel retail, in fondo, è un’altra storia…

Cocuzza & Associati presenta “Retail Trends 2017”

Cocuzza & Associati Studio Legale presenta la ricerca Retail Trends 2017, che – giunta alla quinta edizione – analizza le peculiarità del settore del retail e dell’immobiliare commerciale e viene sviluppata grazie al contributo dei principali operatori del comparto e di importanti retailer. Il lavoro, frutto dell’impegno giornalistico di Andrea Penazzi, sarà presentato Mercoledì 25 ottobre 2017 alle ore 18.30 presso il Circolo del Commercio Palazzo Bovara, Corso Venezia 51 a Milano.

Parteciperanno al panel Thomas Casolo, Head of Retail di Cushman & Wakefield, Luca Maganuco, Managing Director di Multi Italy, Marco Clerici, Managing Director di World Capital Group, e Mark A. Dorff, Partner dello studio legale Brown Rudnick LLP.

Il Report

Dopo il successo delle ultime quattro edizioni lo Studio ha deciso di rinnovare profondamente il Report, ampliando la base delle interviste (quest’anno giunta a un numero record di 27 società intervistate direttamente, oltre a numerosi retailer che hanno partecipato in forma anonima fornendo indicazioni sui propri piani di sviluppo), arricchendo il format con contributi e soprattutto con dati ripresi da studi e ricerche di settore.

Tra le evidenze emerse si segnala come la domanda nelle high street si confermi sostenuta e focalizzata sulle città principali, mentre a soffrire siano le realtà di piccole e medie dimensioni dove il mercato fatica a ripartire.

Il comparto del lusso si sviluppa su un novero limitato di città, (Milano, Roma, Firenze, Venezia), mentre il mass market offre maggiori opportunità. Per quanto riguarda il settore dei centri commerciali, molto interessante è l’evoluzione del segmento food & beverage, che sempre più rappresenta un elemento di differenziazione e innovazione sia negli shopping centre che nelle high street.

Focus sull’estero

Da alcuni anni a questa parte la ricerca vanta un focus su un Paese estero. Dopo Francia e Inghilterra, quest’anno è la volta degli Stati Uniti d’America, grazie al contributo dello studio americano Brown Rudnick di Boston, che affronta nel proprio intervento le drammatiche chiusure a catena che si stanno susseguendo negli USA, unitamente ai fallimenti di parecchi marchi, nonché le novità portate dalla gestione Trump e dai nuovi player del mercato.

Retail Visions: l’appuntamento è per il prossimo 8 Novembre

Retail Visions – The Design Conference – organizzato da Retail Institute Italy – dà appuntamento per il prossimo 8 Novembre alla Triennale di Milano.

Giunto alla decima edizione, l’evento partendo dall’analisi di alcune tra le più interessanti case history, cercherà di individuare le migliori strategie per poter definire al meglio le tendenze che stanno cambiando il mercato retail, sempre più mutevole:
 – La fine della customer journey lineare e dei modelli di vendita tradizionali
 – Nuovi modelli di business e nuovi concept
 – Il futuro del punto vendita nell’era della digitalizzazione del pdv
 – Integrazione online e offline

Gli Speakers che interveranno:

Mattia Longhi
Pinko

Paolo Locatelli
LG Electronics

Marco Turinetto
Politecnico di Milano

Michele Rossi
Under Armour

Claudio Baitelli
La Feltrinelli

L’evento si terrà presso la Triennale di Milano, dalle ore 9,30 alle ore 13,30
Per informazioni in merito  alle modalità di partecipazione contattare: convegni@retailinstitute.it
L’accesso è consentito solo previa registrazione.

Click&Collect: le opportunità per il retail

Click&Collect, il delivery dal duplice volto. Perché può essere un atout per il retail, ma può anche risultare controproducente se organizzato in maniera maldestra o sommaria.

Queste le evidenze della terza survey annuale Customer Pulse 2017 Europe di JDA/Centiro, condotta da YouGov.

Un dato è certo: agli europei il servizio piace, come dimostra il fatto che nell’ultimo anno vi ha fatto ricorso il 42% del campione. Ma il dato più interessante è che il 24% di essi, una volta giunto nello store per ritirare la spesa, ha fatto acquisti ulteriori, soffermandosi più a lungo in negozio.

Sarà poi compito dei retailer sfruttare questa predisposizione , rendendo la permanenza dei consumatori il più possibile piacevole e interessante. “Per sfruttare al meglio questa opportunità – precisa infatti Lee Gill, Group VP, Global Retail Strategy di JDA – i retailer devono integrare le interazioni da mobile nell’esperienza in-store, ad esempio con offerte push sui dispositivi mobili durante lo shopping”.

Quello che ai clienti non piace

Tuttavia ci sono anche delle defaillances: nel Regno Unito, per esempio, si lamentano problemi di organico; il 26% degli intervistati infatti ha segnalato attese troppo lunghe per il ritiro dell’ordine, a causa della mancanza di personale. In Germania che in Francia, invece, il 18% degli intervistati che ha utilizzato il servizio Click & Collect ha rilevato che gli articoli non erano più disponibili dopo aver effettuato l’ordine. In Francia, inoltre, il 17% degli intervistati ha ricevuto un articolo danneggiato e il 12% l’articolo sbagliato. Evidentemente la supply chain necessita di ripensamenti.

 

La ricerca

L’indagine, condotta da YouGov, ha coinvolto 8.238 consumatori in UK, Germania, Francia e Svezia.

Mail Boxes Etc. presenta MBE Point, un nuovo corner per diversificare il business

Mail Boxes Etc. presenta la formula MBE Point, un’importante novità per gli imprenditori che vogliono entrare nel business delle spedizioni, affiancandole alla propria attività esistente. Si tratta di un corner all’interno di un punto vendita esistente, che abbia un’offerta di servizi compatibile con quella di MBE e che si trovi in piccoli comuni, in centri commerciali o in zone con elevata pedonalità di città medie e grandi, dove non siano presenti Centri Mail Boxes Etc. MBE Point ha scelto come trampolino di lancio il Salone del Franchising (Milano 12-14 ottobre).

Caratteristiche tecniche

Gli MBE Point sono spazi dai 10 ai 20 metri quadrati, allestiti con il tipico layout MBE, che non richiedono opere murarie grazie all’utilizzo di arredi modulari.

L’investimento è contenuto e ben definito e permette all’imprenditore di ampliare la gamma dei servizi offerti, in primis con quelli di imballaggio e spedizione, entrando in una rete consolidata, conosciuta in tutto il mondo. Il progetto può essere realizzato in modo autonomo da un imprenditore esterno alla Rete MBE, oppure con il supporto e la partecipazione di chi è già un Affiliato MBE.

Il nuovo progetto di Mail Boxes Etc. prevede anche la formula MBE Partner Shop, negozio non appartenente alla rete in franchising MBE, ma che, grazie a un accordo commerciale con un Affiliato MBE,   arricchisce   la   propria   offerta   con   servizi   di   spedizione   Mail   Boxes   Etc. Per i Centri già affiliati MBE, la formula MBE Partner shop è un’opportunità per erogare servizi, in zone non presidiate e difficilmente raggiungibili.

“Il franchising è sempre di più una concreta opportunità per diventare imprenditore anche per chi non ha esperienza nel nostro settore, potendo contare su un modello di business sperimentato, su formazione, supporto commerciale, accordi quadro e attività di marketing. Oggi chi entra nel nostro network beneficia dell’esperienza e del lavoro realizzati in tanti anni e con tanta passione dalle persone di MBE, sia imprenditori Affiliati alla Rete sia membri del Corporate”, dice Fabrizio Mantovani, Business Development & Support Director di MBE.”

Il mercato del franchising è in continua crescita, lo confermano anche indagini di mercato recenti come quella annunciata dall’Osservatorio di Confimprese che sarà presentata proprio al Salone del Franchising. Secondo questi dati, nel primo semestre del 2017 sono stati registrati 51mila titolari di franchisee che, sommati ai 149mila addetti alle vendite in negozi e centri servizi, hanno portato a una crescita dell’occupazione nel settore del 3%.

Facile.it: dal web al franchising brick & mortar

Facile.it annuncia  il lancio della propria rete di negozi in franchising. Un progetto inedito nel suo genere che nasce dopo gli straordinari risultati ottenuti dal primo punto vendita fisico gestito direttamente da Facile.it, inaugurato lo scorso marzo a Varese, al quale stanno seguendo altre quattro nuove aperture dirette.

L’ingresso nel mondo del franchising rappresenta un’ulteriore evoluzione nella storia della web company. «Il lancio di una rete di negozi in franchising distribuiti sul territorio nazionale rappresenta un’estensione fisica del portale Facile.it e una grande opportunità per chi deciderà di fare impresa aderendo al nostro franchising», spiega Mauro Giacobbe, Amministratore Delegato di Facile.it.

L’affiliazione non richiede alcuna fee upfront di ingresso e i ricavi del franchisee, che potrà contare su un’ampissima offerta di prodotti frutto di oltre 100 accordi commerciali stipulati con le principali aziende operanti nel mondo delle assicurazioni, dei prestiti, mutui, conti e carte, tariffe luce e gas, ADSL, pay TV, arriveranno dalle commissioni legate alla vendita dei prodotti di Facile.it.

Oltre a questo il franchisee beneficerà di un importante supporto marketing da parte dell’azienda che, già oggi, è fra i maggiori spender nel mercato pubblicitario italiano e della potenza del marchio Facile.it, che ha già dimostrato di essere in grado di garantire un’utenza molto ampia e un elevato numero di ingressi mese nello store.

«I negozi sono complementari al portale web» conclude Giacobbe «e ci aiuteranno – come accaduto con il punto vendita di Varese – a migliorare la già ottima customer experience e la brand reputation del canale online, offrendo ai clienti una consulenza sia pre che post acquisto e la possibilità di costruire un rapporto fiduciario personale con i consulenti presenti nello store».

Per garantire un servizio completo e altamente professionale ai clienti dei negozi anche in ambito creditizio, dopo la positiva esperienza della rete fisica di consulenti sul territorio per il settore delle assicurazioni auto, il portale creerà una nuova rete di professionisti, questa volta dedicata alla consulenza su mutui e prestiti personali, a disposizione di tutti i consumatori che entreranno negli store Facile.it o che richiederanno informazioni attraverso il sito internet.

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