Birra al di là degli schemi: ecco l’ultima novità firmata SodaStream. Si chiama BEER BAR ed è un innovativo sistema pensato per creare la birra a casa. Basta aggiungere acqua frizzante direttamente alla birra concentrata, fermentata alla perfezione.
Beer Bar è costituito dal gasatore SodaStream Genesis e dalla birra concentrata Blondie (da una bottiglia da 1 litro è possibile produrne circa 3 di birra), una birra doppio malto, leggera (grado alcolico 4,5%) e naturale, che ha un gusto autentico e delicato e un intenso aroma di luppolo.
“Siamo felici di lanciare un nuovo brand dedicato ad un segmento in crescita, quello della Birra fai da te. È il prodotto perfetto per le feste a casa tra amici, davanti a una partita o per i momenti conviviali – dice Petra Schrott, Direttore Marketing e Comunicazione di SodaStream Italia”.
Beer Bar arriva in Italia dopo un lancio in Svizzera e in Germania e sarà disponibile al prezzo di € 99,90 sul sito e-commerce www.sodastream.it a partire dal 15 Ottobre e presso i migliori rivenditori SodaStream.
È inoltre in vendita la confezione regalo Blondie con una bottiglia di birra concentrata e due bicchieri da birra, al prezzo di € 17,99, e la bottiglia di Blondie al prezzo di € 7,49.
Sono sempre più numerosi i consumatori convinti dell’importanza di scelte alimentari rispettose dell’ambiente e del proprio benessere. Per dare una risposta univoca, chiara e immediata, Conad lancia il marchio “ombrello” Verso Natura Bio, Veg, Equo, Eco, rafforzando questo progetto con una campagna stampa sia sui principali media nazionali, che su web e social.
Quattro aree di bisogno, contrassegnate da un codice cromatico specifico (due diverse tonalità di verde per bio e eco; due distinte nuances di rosso per equo e veg). Saranno in totale circa 200 le referenze disponibili nei negozi Conad, dal prossimo anno: oltre al rilancio delle 60 referenze da agricoltura biologica già in assortimento, Conad ha infatti pianificato il lancio di un’ampia gamma di nuovi prodotti: 94 nella linea Bio – dall’ortofrutta ai legumi secchi, dalle carni avicole e bovine ai surgelati, dai biscotti al latte e agli infusi –, 27 in quella Veg – dai gelati ai sostitutivi di latte e yogurt a base soia, dai piatti pronti freschi vegetali ai sostitutivi di carne surgelata e alle zuppe fresche –, 9 in quella Eco – carta, detergenti casa e detergenti bucato – e 6 in quella Equo – cacao, caffè, cioccolato e te. «Ai tradizionali brand Conad si affianca ora Verso Natura, un marchio che è testimone di una nuova cultura di Conad, ancora più sensibile, più attenta ai nuovi trend di consumo, più consapevole della necessità di soddisfare meglio i bisogni di quanti fanno la spesa», sottolinea il direttore commerciale di Conad Francesco Avanzini. «È sicuramente un marchio ben articolato per rispondere a stili di vita emergenti legati a scelte consapevoli, alla crescente attenzione al benessere e alla salute, alla qualità di ciò che si porta in tavola, al rispetto dell’ambiente e al rispetto dei diritti dei lavoratori. In linea con i valori della nostra impresa e nella consapevolezza che l’evoluzione dei consumi è un’opportunità per far crescere e sviluppare la nostra marca».
Il lancio di Verso Natura è sostenuto con una campagna stampa sui principali media nazionali e con un’innovativa campagna di comunicazione web e social.
In Italia sono 129.220 le persone prive e di vista o ipovedenti, circa lo 0,22% della popolazione totale (dati Ministero della Salute 2014). In Toscana il totale è di 7.798. Ed è proprio in questa regione che è stato da poco siglato un accordo innovativo, finalizzato ad aiutare nel quotidiano chi abbia serie difficoltà visive.
Sulla falsa riga del personal shopper, infatti, i supermercati Simply di Ravacciano e San Prospero (soci Cooperativa Etruria, master franchisee del gruppo Sma Auchan per i negozi a insegna Simply dell’Italia centrale) hanno siglato un accordo con l’Unione italiana ciechi di Siena, per mettere a disposizione dei clienti meno fortunati un servizio di accompagnamento.
Perchè per i non vedenti non è facile destreggiarsi tra gli scaffali nè- tanto meno – avere contezza della disposizione dei prodotti, del prezzo o della data di scadenza.
Grazie alla collaborazione degli assistenti, l’esperienza dello shopping sarà più facile e un po’ più economica dal momento che le persone con disabilità visive potranno usufruire di un piccolo sconto sul totale dello scontrino. “La nuova collaborazione con l’Unione italiana ciechi di Siena – commenta Carlo Guiggiani di Simply – è nata per dare un piccolo contributo e migliorare la qualità della vita delle persone non vedenti. Grazie al servizio anche chi si trova in difficoltà in un ambiente non familiare come un supermercato, può ricevere aiuto, orientarsi meglio e acquistare maggiore autonomia rispetto a un gesto quotidiano, come fare la spesa. Per noi di Simply è un piccolo passo verso un modo diverso di promuovere forme di integrazione tra le attività produttive e i bisogni sociali, che non passano attraverso macro sistemi difficilmente controllabili, ma si prefiggono di andare direttamente a colmare alcune carenze nella vita di tutti i giorni”. “Sono lieto di aver potuto comunicare ai nostri soci questo nuovo servizio perchè risponde a un bisogno che in tanti ci avevano comunicato – spiega Massimo Vita, presidente Unione Italiana Ciechi di Siena – Sottolineo la grande disponibilità di Carlo Guiggiani perchè ha colto con intelligenza il nostro appello e auspico che questa collaborazione si possa estendere a tutti i negozi del marchio e non solo nella nostra provincia”.
Carrefour, inarrestabile, continua a migliorare il proprio canale e-commerce, che oggi (ecco l’ultimo step) vede una sempre maggiore integrazione tra i contenuti on line del sito carrefour.it e il servizio di e-commerce.
L’obiettivo lo spiega Enrico Fantini, Responsabile e-commerce Carrefour Italia “Miriamo a garantire ai nostri clienti un’esperienza di navigazione e di acquisto sempre più facile ed ingaggiante. Con un solo click, ad esempio, è possibile ordinare tutti gli ingredienti necessari per realizzare la ricetta che si sta consultando sul magazine on line di carrefour.it. Prestiamo ovviamente particolare attenzione alle tendenze di mercato più vicine al target dei nostri clienti e-commerce ed è per questo che stiamo sperimentando alcune interessanti innovazioni dell’offerta. Ad esempio la possibilità di ordinare on line il sushi fresco preparato direttamente in punto di vendita, e riceverlo a casa con il resto della spesa. Per noi di Carrefour, comodità, flessibilità e qualità sono le parole d’ordine”.
Guerilla urbana
E per dare a questa novità l’onore della ribalta, Carrefour ha organizzato – insieme all’agenzia Essense un’installazione ad hoc sia lungo i Navigli a Milano che in Piazza Gnoli a Roma. Protagonisti di questo evento un centinaio di delivery boy, intenti ad arrampicarsi sugli edifici delle vie per consegnare la spesa direttamente a casa delle persone, portando con sé un sacchetto della spesa Carrefour. Niente paura, però: nessun rischio si tratta infatti di omini realizzati attraverso una stampa 3D, p e indossano vestiti reali.
Sulle pettorine “Ghe pensi mi” per i milanesi e “Nun te scomodà” per i romani, veicolano un unico messaggio: “Goditi il tempo risparmiato, alla spesa ci pensa Carrefour”.
Hobby, tempo e relax
Sul concetto di tempo risparmiato da poter dedicare ai propri hobby, l’insegna punta molto e vuole trasmetterlo ai propri clienti grazie anche alla campagna #OreSpeseBene. Per chi farà la spesa online su carrefour.it, ci sarà infatti un contest on line con cui è possibile vincere una tra numerose esperienze pensate da Carrefour, dal viaggio in elicottero all’attività total wellness, proprio per rimarcare il concetto per il quale, grazie alla spesa on line, le persone possono risparmiare del tempo che possono dedicare anche a se stesse.
Un’indagine che analizza anno dopo anno la qualità della relazione tra le insegne retail e i loro clienti: è il Baromètre de la Valeur Shopper di Altavia che, in Francia da cinque edizioni, debutta ora in Italia. «Abbiamo cercato di guardare il mondo del retail visto con gli occhi del cliente – sintetizza Paolo Mamo, Presidente e Amministratore Delegato di Altavia Italia. – perché l’empatia e la relazione sono oggi alle basi del commercio». La ricerca appena presentata ha analizzato 160 catene inquadrate in otto settori merceologici: GDO alimentare, Abbigliamento, Cosmetica, Hi-tech, Casa & Decò, Bricolage-DIY, Pet food e Varie-multisettore. Ognuna di queste è stata valutata in rapporto a 11 “attese shopper”, identificate in sede di focus group, che coprono le attese tangibili e intangibili, relazionali e transazionali che influiscono sull’esperienza d’acquisto.
Immagine le 11 attese individuate dai consumatori italiani.
Forse scontato il fatti che, degli 11 elementi individuati, una volta chiesti ai clienti quali sono i tre che determinano la scelta “sul campo” di un’insegna piuttosto che di un’altra, i prescelti sono i “soliti noti”, la “triade razionale”: risparmio (ovvero prezzo, o meglio la consapevolezza di spendere il giusto), tempo (ottimizzazione dello stesso) e assortimento (trovo ciò che cerco e che mi aspetto di trovare in quel posto). Come se nulla fosse cambiato in questi ultimi 10/15 anni.
E invece è cambiato tutto. Tanto che molte delle insegne che hanno guadagnato il podio (e il cuore degli italici consumatori) 15 anni fa nemmeno esistevano. Pure player dell’e-commerce come l’immancabile Amazon, ma anche Dalani, Zara Home e, nella Gdo, Esselunga, tra i “grandi vecchi” che hanno saputo incontrare i tempi, ed Apple (che invero i tempi li ha piuttosto plasmati e precorsi). Se la triade non cambia per nessuna categoria, ci sono poi aggiustamenti dovuti al prodotto venduto. Nella cosmetica e nell’informatica ad esempio c’è fame di informazioni, e nell’alimentare svetta la responsabilità e la trasparenza.
«Due le strade che si possono scegliere in questa categoria: o l’iperprestazione sulla triade classica, come viene riconosciuta ad Auchan, o una differenziazione sul prodotto come ha fatto Natura Sì” ha spiegato Anna Cassani, Strategic Development Manager di Altavia che ha presentato i risultati della ricerca.
Il benchmark è ancora Amazon Resta dunque la sensazione che la gran parte delle aziende sia rimasta indietro, ferma in posizioni di difesa, con una sorta di appiattimento della proposta da cui si distinguono pochi specializzati, che hanno puntato proprio sulla differenziazione come Natura Sì, Erbolario, Yves Rocher. Nella Gdo la già citata Esselunga e Iper. Sorprende il caso dell’abbigliamento (o forse non tanto visti i dati recenti vedi Nella moda è sempre più e-commerce, 1,8 miliardi e cresce più di tutti (+25%)). Qui le prime tre insegne a colpire il cuore (e di conseguenza il portafogli) dei consumatori italiani sono tutte pure player dell’e-commerce: Amazon, Zalando e Yoox. Amazon in particolare ottiene punteggi molto alti sia nella triade “razionale”, sia nelle altre attese più “emozionali” dei consumatori.
Differenziarsi per sfuggire all’appiattimento
Nel vissuto dei consumatori, insomma, i retailer tendono ad assomigliarsi eccessivamente e le esperienze d’acquisto finiscono per essere pressoché sovrapponibili. Cosa devono dunque fare le insegne oggi per soddisfare il loro cliente? «Devono cercare di cambiare il modello di gioco, ragionare meno sulla tattica e guardare di più al cliente e a ciò che vuole. Sopra a tutto deve esserci la relazione, il cliente deve sentirsi coccolato e poi deve pensare alla differenziazione, comprendendo che non tutte le insegne vanno bene per tutti i clienti» spiega Paolo Mamo. Oggi, in un’epoca di rivelazioni metriche e di analisi dei BigData, è cruciale rivolgersi non solo ai numeri ma anche ai sentimenti che guidano il consumatore.
Italiani, nel punto vendita vogliono calore e tecnologia
«Siamo rimasti sorpresi dal calore e dall’attaccamento degli italiani verso l’esperienza d’acquisto – conferma Anna Cassani -. Gli italiani amano la tradizione ma rincorrono l’ultimo device hi-tech appena uscito, postano sui social ma si trovano ancora al bar con gli amici, amano essere considerati e non sono soddisfatti di una relazione di mero acquisto».
Rispetto ai cugini francesi hanno aggiunto un undicesimo desiderata, la modernità. Come a dire: oggi tutto è possibile, non ci sono barriere. Voglio potere acquistare ovunque e in qualsiasi momento, e dunque l’omnicanalità e l’adeguamento alle nuove tecnologie diventano cruciali. O, come conclude Cassani, “quando l’innovazione è “Tech à porter”, così vicina e disponibile a tutti, quando è così veloce da utilizzare, non può più essere considerata un’opzione. L’opzione è decidere quanto investire e come sfruttarla in termini di identità e posizionamento”.
La ricerca è stato presentata da AltaviaLab, divisione di Altavia. È la prima edizione italiana della più grande indagine sulla qualità della relazione tra le insegne retail e i loro clienti, nata in Francia cinque anni fa da Shopper Mind, società del Gruppo Altavia.
Rischi informatici e retail: un binomio da non sottovalutare. Peccato che non sempre le aziende stiano veramente all’erta. A rivelarlo l’indagine dei Lloyd’s “Facing the Cyber Risk Challenge” che – esaminando i comportamenti dei leader di business europei sulla sicurezza informatica – ha rivelato che sebbene l’80% delle aziende retail abbia già subito una violazione informatica negli ultimi cinque anni, soltanto il 33% teme ne possa accadere un’altra in futuro.
Sarebbe quindi auspicabile che i responsabili per la sicurezza informatica (nel 54% dei casi si tratta dei Ceo), si sensibilizzassero maggiormente su questo tema, mentra ad oggi solo il 7% ritiene di poter avere una perdita di clientela a causa di un attacco informatico.
In proposito, Inga BealeAmministratore Delegato dei Lloyd’s ha dichiarato: “È rassicurante sapere che la responsabilità per il rischio cyber è nelle mani dei vertici aziendali, ma risulta chiaro che troppe aziende sottovalutano i pericoli derivanti da una violazione informatica che potrebbero avere gravi conseguenze. Purtroppo non viviamo più in un mondo nel quale è possibile prevedere questo genere di rischi; quello che importa è come questi rischi vengono gestiti e come ci si prepara ad affrontarli per proteggere l’attività aziendale e soprattutto i dati dei vostri clienti. Come dimostrato da eventi recenti, ottime reputazioni guadagnate con il lavoro di anni possono svanire in un secondo se non sono stati implementati piani adeguati di protezione.”
Attacchi informatici e GDPR
Inga Beale, inoltre, ha sottolineato che l’industria assicurativa può svolgere un ruolo importante nel sostenere le aziende in questo scenario, non solo con la copertura per le perdite finanziarie ma nel supportarle a far fronte alla nuova regolamentazione europea e nella gestione delle collegate potenziali problematiche di reputazione.
Con il recepimento del Regolamento Generale per la Protezione dei Dati (GDPR), le organizzazioni che gestiscono dati di cittadini europei saranno obbligati a rendere note entro 72 ore le eventuali perdite di dati e potranno essere soggette a sanzioni fino a €20 milioni, qualora non si adoperino per attivare sistemi di protezione dei dati.
Nonostante questo, benchè il 96% del campione dell’indagine abbia sentito parlare del GDPR, solo il 6% ha dichiarato di avere un’approfondita conoscenza del tema. Il 61% ha confermato di conoscerlo “poco” o “nulla”.
Alla domanda “che impatto avrà il GDPR sulla tua azienda?” il 59% ha fatto riferimento a controlli da parte degli enti preposti; il 59% ha citato sanzioni finanziarie; il 59% un impatto sul valore azionario e il 47% sulla reputazione aziendale.
Infine, sulle tipologie di minacce che un attacco informatico potrebbe comportare per un’azienda, il campione si è così espresso:
perdita, furto o scarto di un’apparecchiatura (46%),
perdita fisica di documenti cartacei o di dispositivi non elettronici (42%),
un interno che viola intenzionalmente i dati (41%),
attività di hackers a scopo di lucro (56%),
attività di hackers per ragioni politiche (45%),
attività di hackers da parte di competitors (42%).
Popai Italia presenta la nuova edizione di Retail Visions, l’annuale convegno sul Retail Design. Nonostante i consumatori abbiano già modificato le proprie abitudini, industria e distribuzione fanno fatica a comprendere come modellare i nuovi luoghi di acquisto. Sappiamo che il modello dello Store fisico è destinato a cambiare, ma ancora non è chiara quale debba essere la ricetta perfetta. Quali sono, quindi, le strategie delle aziende di oggi? E quanta importanza ha ancora lo spazio fisico in un ambiente di omnicanalità?
Partendo dall’analisi di alcune tra le più interessanti Best Practice cercheremo di individuare le migliori strategie di Brand e Store Engagement con il cliente, per poter definire al meglio le tendenze che stanno rimodellando il mercato.
Un confronto tra i casi più interessanti di architettura dello Store e Visual Merchandising, integrati con l’uso della tecnologia e la comunicazione Instore, ci aiuteranno anche in questa edizione a comporre le nostre visioni sul Retail di oggi e di domani. L’evento si terrà il prossimo 3 novembre, presso la Triennale di Milano, dalle ore 9,00 alle ore 13,00. Per informazioni in merito all’evento e alle modalità di partecipazione contattare: convegni@popai.it. L’accesso è consentito solo previa registrazione.
Insegna dell’anno, ci siamo quasi: i consumatori hanno tempo fino a venerdì 30 settembre per valutare i propri negozi preferiti. Mentre bisognerà attendere fino al 15 ottobre per conoscere i finalisti.
Per esprimere il proprio voto basta collegarsi al sito www.insegnadellanno.it dove uno schema molto semplice aiuta a giudicare non solo il rapporto qualità/prezzo ma anche la competenza degli addetti, i servizi e il grado di innovazione delle diverse catene e altri aspetti fondamentali di ogni negozio. In totale sono trenta le categorie prese in considerazione eche quindi riguardano tutti i principali settori merceologici.
L’iniziativa “Insegna dell’Anno” contempla sia il premio “Insegna dell’Anno Italia” per tutti i negozi fisici sia il premio “Negozio Web Italia” che invece valuta le strutture per vendite online e sarà molto interessante analizzarne i risultati. Se infatti è assodato che gli acquisti online stanno crescendo in modo esponenziale anche in Italia, nel nostro paese si registra ancora un forte attaccamento al punto vendita tradizionale e “Insegna dell’Anno” sarà quindi l’osservatorio privilegiato per capire le tendenze dei consumatori dei prossimi anni.
Le opportunità
Per i consumatori la kermesse costituisce un’occasione importante per esprimere il loro apprezzamento o le aree di criticità e per fornire suggerimenti e consigli per renderlo davvero “ideale”. I consumatori possono naturalmente esprimere più di un giudizio ed anzi, più valutazioni si registrano maggiore è la possibilità di aggiudicarsi uno dei premi in palio (un telefono cellulare Samsung S6 Edge, un amplificatore Samsung Wireless Audio 360R7 oppure un paio di cuffie Samsung Level On Wireless).
Un esempio interessante, in questa direzione, è quello fornito dall’accordo tra Sirio Spa, azienda specializzata nella progettazione e nello sviluppo di soluzioni di ristoro di alta qualità e Mind the Gum, integratore alimentare per le funzioni cognitive lanciato sul mercato 10 mesi fa e prodotto dalla startup milanese Dante Medical Solutions.
Grazie a questa intesa, infatti, i 60 locali a marchio Sirio presenti nei canali ospedaliero, con l’insegna SirioBar, e travel, con SirioGrill e La Ghiotta hanno messo in vendita l’integratore alimentare sotto forma di chewin gum.
La partnership, non comprende solo l’accordo di distribuzione ma si svilupperà anche lato marketing: Mind the Gum si occuperà delle attività di comunicazione, create ad hoc per il brand Sirio, sia online che offline, che valorizzino la presenza del prodotto all’interno degli store: “Dobbiamo essere noi i primi a promuovere i nostri partner per garantire una collaborazione proficua e condividerne i risultati nel minor tempo possibile”. Dichiara Giorgio Paurtrie CEO di Dante Medical Solutions e ideatore di Mind the Gum.
“Se pensiamo che il nostro organismo utilizza quello che ingerisce per costruire se stesso allora l’attività di ristorazione diventa una questione anche, e soprattutto, etica; di trasparenza e di tracciabilità dei prodotti in un’ottica di promozione alla salute. Per questo siamo molto scrupolosi nella scelta dei nostri prodotti e dei nostri partners.” come dichiara Marta Neri Resp. Marketing & Comunicazione di Sirio SpA.
Debutta il Simply Market di Pescia che fa parte della rete della Cooperativa Etruria, master franchisee del gruppo Sma Auchan per i negozi a insegna Simply dell’Italia centrale. Al timone del negozio di Pescia Andrea Baiocchi, che guida una squadra di quattro giovani dipendenti, di cui tre sotto i 30 anni.
“Il nuovo Simply di Pescia –ha ricordato Graziano Costantini, direttore generale di Simply Etruria – rafforza la rete ma soprattutto la nostra strategia di offerta delle migliori eccellenze del territorio, di cibi salutistici – non solo bio, ma anche senza glutine e lattosio – per andare incontro alla crescente domanda di benessere che arriva dai consumatori, sempre più attenti a uno stile di vita che prevede alimenti che fanno bene senza rinunciare al gusto”.
“Con il punto vendita di Pescia – ha commentato Baiocchi – rinnovo il rapporto di fiducia che mi lega ormai da tantissimi anni alla cooperativa Simply Etruria. Un’azienda che per me è un onore rappresentare, e che dal 1999 è stata compagna affidabile. L’obiettivo è quello di riuscire a dare al quartiere un servizio di qualità e di accogliere i clienti con il sorriso e la cortesia che meritano”.
“Quando si offre alla cittadinanza una possibilità in più, in questo caso un nuovo punto vendita, per soddisfare al meglio le necessità ed esigenze negli acquisti quotidiani – ha detto Oreste Giurlani, sindaco di Pescia – è sempre un evento rilevante per l’intera comunità. Con il nuovo Simply Market di Pescia si incrementa la qualità e l’affidabilità per il consumatore oggi sempre più esigente, attento e selettivo a ciò che compra”.
L’assortimento
Punto di forza del negozio è l’assortimento: prodotti del territorio (dal vino all’olio, passando per la carne, la frutta e la verdura, i salumi, i formaggi e i prodotti da forno – segnalati dal logo “Sapori&Valori”); prodotti biologici, senza lattosio, salutistici e senza glutine. Al Simply di Pescia è stato installato anche il distributore self- service di vino che permette di acquistare la quantità desiderata, ridurre la quantità di rifiuti (contenitori, ma anche packaging e imballaggi) e le emissioni di Co2 in atmosfera.
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