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Lidl lancia due nuove linee: “Bio Organic” e “Free From”

Lidl Italia, punta sull’alimentazione salutare, introducendo in assortimento due nuove linee di prodotto: una, a marchio “Bio Organic”, è interamente di origine biologica; l’altra, contrassegnata dal brand “Free From”, è rivolta a chi soffre di intolleranza al glutine e al lattosio.

Le due selezioni comprendono in totale oltre 60 referenze tra surgelati, prodotti freschi e secchi, condimenti, vini e bevande. Tutti gli articoli bio presentano il logo UE che ne certifica la provenienza biologica, mentre quelli senza glutine sono contrassegnati dal simbolo della spiga barrata concesso dall’Associazione Italiana Celiachia (AIC).

Le due linee, che rispecchiano l’ottimo rapporto qualità/prezzo dei marchi Lidl rimangono comunque abbinate alle private label Lidl più importanti, come ad esempio “Taverna Giuseppe” per le pizze surgelate, “Merivio” per i latticini ed “Italiamo” per i prodotti biologici.

 

Franchising: riprende l’abbigliamento (+9%), crescono food e telefonia

La scorsa edizione del Salone del Franchising.

Dopo anni di crisi, torna a crescere l’abbigliamento, si conferma il buon momento del food, crescono telefonia e elettronica: è questa la fotografia del franchising in Italia che analizza dati provenienti dagli oltre 50mila negozi che nel nostro Paese seguono questa formula.

La crescita di abbigliamento e moda è del 9% Nel primo semestre 2016 rispetto allo stesso periodo del 2015, mentre il food cresce del 7%, gli articoli per la persona dell’6% e telefonia/elettronica del 5% (dati ). Il comparto dell’affiliazione fattura 23 miliardi di euro l’anno e sono 500mila gli italiani che ogni anno si avvicinano al franchising, valutando la possibilità di aprire un negozio. I dati sono stati diffusi dal Centro Studi Rds-Salone Franchising Milano. La 31 edizione del Salone del Franchising si terrà a Milano dal 3 al 5 novembre presso Fieramilanocity.

«La ripresa dell’abbigliamento è sorprendente – ha dichiarato Antonio Fossati, Presidente di RDS, che organizza con Fiera Milano il Salone – ma non vuol dire che questa ripresa si estenda poi a tutto il commercio tradizionale. Nella affiliazione vanno bene negozi molto specializzati come quelli di camicie e intimo, comunque capaci di proporre qualità a prezzi contenuti».

Al Salone saranno numerose le nuove proposte, anche nel campo del food come Isola Celiaca, specializzata in prodotti gluten free,  Fassoneria, hamburgeria piemontese oGreen & Go, Alimentazione sana made in Italy. Ma non mancheranno i grandi marchi dell’affiliazione: Yamamay, Piazza Italia, Fratelli La Bufala, Rosso Pomodoro, Kasanova, Mondadori, Tata Italia, Coincasa, Silvian Heach, Carpisa, Jacked. Dall’estero: Top Queens, Equivalenza, 100 Montaditos, dalla Spagna; Wikane, La Cure Gourmande, la French Tech Ovh, Splio dalla Francia; Anytime Fitness dagli Usa; Parfen dalla Bulgaria.

Gli espositori potranno avere incontri riservati con oltre 90 tra i principali centri commerciali italiani alla ricerca di nuovi format da inserire, in un evento riservato che si terrà il 3 Novembre all’interno del Salone grazie al supporto del CNCC Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali.

La novità di questa edizione è la presentazione di un e-book con tutte le possibile informazioni per scegliere in tranquillità un buon franchisor, firmare un buon contratto ed evitare ogni pericolo di franchising pirata. E poi ci saranno l’area F-talk con workshop e conferenze; la F-school con corsi e seminari su tutte le tematiche del franchising; l’area F-foryou per incontri one to one con esperti di business, finanza e psicologia.

dm drogerie markt arriva in Italia. Presto i primi negozi al Nord

DM Aignerstrasse Foto: Neumayr/MMV 16.04.2013

dm drogerie markt Italia prepara il suo ingresso sul mercato italiano nel corso del 2017: parola di Hubert Krabichler, CEO del Gruppo, oggi attivo, con oltre 55.000 dipendenti e più di 3.300 sedi, in 12 diversi paesi europei.

hubert-krabichler_ceo-dm-drogerie-markt“L’Italia è un mercato estremamente promettente”, afferma Krabichler, riferendosi alla crescente spesa e al recente aumento dell’indice di fiducia dei consumatori, al calo della disoccupazione e al positivo trend di crescita per questo tipo di negozi.

Per questo nel 2017 si riattiva quella strategia di espansione, già intrapresa nel 2005, ma poi accantonata e indirizzata sui mercati dell’Europa centrale e della sud-est.  Qualcosa infatti è cambito, spiega il Ceo: “Le recenti riforme del governo italiano hanno stabilito un nuovo quadro, che ha reso possibile nuovi investimenti e la creazione di nuovi posti di lavoro”.

L’offerta di dm drogerie markt

L’assortimento comprende oltre 14.000 prodotti cosmetici con i due principali core business concentrati nei settori della Bellezza e del Benessere. Sono disponibili anche alimenti dietetici adatti a persone con intolleranze alimentari, una vasta gamma di prodotti biologici e cosmetici naturali, oltre al vasto assortimento di prodotti per la casa e di prodotti per la cura e la nutrizione del bambino.

L’assortimento si amplia e si completa con l’offerta di alimenti per animali domestici e persino articoli per la fotografia.

In Italia, l’offerta unirà marchi internazionali,  marchi italiani e marchi dm.

Le prossime aperture in Italia

“Abbiamo già iniziato a cercare i manager italiani per le nostre nuove società dm drogerie markt Italia e a preparare il nostro ingresso sul mercato italiano nel corso del 2017,” afferma Hubert Krabichler.

Anche le prime sedi per i futuri negozi sono già state verificate, scegliendo di concentrare le attività nell’area del nord Italia. La sede dm Italia sarà situata nella zona tra Verona e Padova.

Requisiti del sito per filiali dm:

  • Situati in agglomerati commerciali (centri commerciali, zone commerciali, centro)
  • Quartieri con negozi di alimentari e altri negozi per le necessità quotidiane
  • Contratti di locazione a lungo termine
  • Superficie totale: 400-700 m2
  • Facciata: almeno 8 m
  • Taglio ideale: fronte alla profondità 1: 2, ad esempio, circa 18 m di larghezza e circa 36 m di profondità
  • A livello del suolo
  • Chiavi in mano o auto-espansione (su appuntamento)
  • 15.000 abitanti nel bacino di utenza con una rete di filiali già esistente (min. 30.000 abitanti nel bacino demografico all’inizio dello sviluppo rete di filiali in una regione)

Contatto: Thomas Köck – e mail: espansione@dm-drogeriemarkt.it – Telefono: +43 662 8583-1358 – Günter Bauer Straße 1 – 5072 Wals bei Salzburg

 

 

 

 

Amazon Prime Now apre anche alle “Specialità calabresi”

Amazon Prime Now continua ad ampliare la propria offerta di prodotti tipici regionali (recapitati a casa per chi abita a Milano e in 46 comuni dell’hinterland del capoluogo lombardo), estendendo la sua offerta alla categoria “Specialità calabresi”.

Grazie a questa nuova offerta sarà possibile permette di ricevere in un’ora o in una finestra di due ore prodotti freschi come la soppressata dolce e piccante DOP, la tradizionale nduja calabrese, la composta alla cipolla rossa di Tropea o la confettura ai fichi. E ancora filetti di tonno e sgombro al naturale o all’olio extravergine biologico, lingue di grano calabresi, pomodori secchi, taralli e frese, ma anche dolci tipici, come il tartufo di Pizzo e liquori.

Le “Specialità calabresi” si aggiungono all’ampia gamma di prodotti disponibili su Prime Now che già conta oltre 20.000 articoli tra pasta, pane e bibite e 30 tipologie di frutta e verdura. La nuova selezione si aggiunge alle prelibatezze enogastronomiche pugliesi già disponibili su Prime Now, prime di una serie di speciali categorie che valorizzeranno le eccellenze alimentari delle regioni italiane e che verranno proposte nei prossimi mesi.

Largo Consumo Confezionato: le previsioni di Iri per i prossimi mesi

Largo Consumo Confezionato, quale futuro?

Delineare uno scenario in cui inquadrare gli ultimi mesi del 2016 e quelli successivi del 2017 è un esercizio obbligato per gli operatori del settore. Di seguito proponiamo le previsioni elaborate da IRI, leader nelle informazioni di mercato per il Largo Consumo, il Retail e lo Shopper.

L’anno in corso, dicono le stime, non avrà una chiusura eclatante, ma poco al di sopra dei livelli del 2015. Dopo una crescita nel 2015 del 2,2%, sostenuta anche da un’estate particolarmente calda che ha aiutato le categorie stagionali come le bevande, il 2016 è infatti previsto attestarsi su un modesto +0.3.logo-iri-jpg

Iri dice di “guardare agli ultimi mesi del 2016 con un cauto ottimismo in parte confortato dall’atteso rimbalzo sull’ultimo quadrimestre «fiacco» del 2015”.

Si tratta comunque di un risultato buono, se si considera il brutto andamento della prima parte di quest’anno.

2016: le criticità

Due le cause principali di queste performances fiacche: la prima (di carattere socio-politico) è il crollo della fiducia della domanda (deteriorata da attentati, sfiducia sull’Europa, crisi delle banche…) che ha accentuato un atteggiamento volto alla cautela negli acquisti durante tutta la prima parte del 2016. La seconda causa è legata all’andamento meteorologico: il clima estivo più fresco, infatti, ha penalizzato i mercati legati alla stagionalità estiva, comportando una perdita di vendite di prodotti di Largo Consumo valutabile in circa 570 milioni di euro.

Secondo IRI, tale discontinuità è destinata ad assorbirsi gradualmente nel corso dell’anno corrente. Nell’ipotesi peggiore (ovvero di propagazione dell’effetto anche nel corso dei mesi restanti) si stima un contributo peggiorativo fino a circa 0.7 punti di mancata crescita che riporterebbe il comparto vicino alla crescita 0 già nell’anno corrente.

Il 2017

Moderatamente ottimisti, per quanto attiene al prossimo anno anche in virtù delle attese cautamente ottimistiche sul quadro economico generale. La speranza viene riposta anche nell’ipotesi che non ci siano altre forti discontinuità economiche e geo-politiche.

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Il Largo Consumo

In generale i canali fisici di vendita del Largo Consumo illustrano una tendenza all’aumento della quota parte dell’Alimentare, che incide sempre di più sulla spesa per beni primari degli italiani. Questa tendenza proseguirà anche durante l’anno prossimo.

Per le Bevande, ipotizzando un’estate 2017 più favorevole dal punto di vista climatico (“nella norma”) rispetto a quella appena trascorsa, si attende un rimbalzo positivo della domanda.

Per quanto concerne l’andamento delle vendite a valore lo scenario previsionale è supportato da una duplice ipotesi:

  1. Il clima economico resterà orientato alla deflazione, o comunque alla sostanziale stabilità dei prezzi.
  2. Il governo non ricorrerà alla clausola di salvaguardia, non intervenendo perciò sulle imposte indirette.

Secondo questo scenario l’evoluzione dei ricavi sarà solo di poco superiore a quella dei volumi, e comunque contenuta all’interno del punto percentuale di crescita.senza-titolo2

Carrefour e H48, cambiano i paradigmi dell’advertising. E vince l’ironia

Ironico, sfrontato, persino “su di giri”: è questo il nuovo stile del product placement pensato da Carrefour e da H48, la sua nuova agenzia di branded content.

Una scelta stilistica visibile ne #LaMarchetta, webserie scritta in collaborazione con i The Jackal.ciak

Adesso il prodotto non viene più proposto con sotterfugi più o meno velati all’interno della storia, ma ne è l’incontrastato deuteragonista.

Da una parte c’è Ciro, che combatte con tutto il suo essere l’invasione della pubblicità non solo nella vita quotidiana, ma (soprattutto) sul set della sit commedy di cui è la star.

Dall’altra parte c’è il brand (Carrefour) in tutta la sua declinazione di prodotti.tazzina

E la lotta è impari perché sembra che tutto il mondo stia congiurando contro Ciro, nel nome del trionfo dell’advertising estremo.

Il progetto

Carrefour con #LaMarchetta ha confermato la sua vena autoironica, già emersa in precedenti campagne, giocando con delicatezza tra le sfaccettature del mondo della comunicazione.

La webserie, creata da H48 con la collaborazione autorale dei The Jackal, nasce da una sfida che sintetizza la mission dell’agenzia: proporre soluzioni di branded content che massimizzino l’efficacia dei messaggi dei brand, restituendo un contenuto rilevante per gli utenti.

Il team

L’intero progetto è stato curato dal team di lavoro di H48:

Pasquale Ascione: Head of Branded Content

Federico Saccani: Executive Creative Director

Fabrizia Fratta: Social Media Specialist

Laura Brentegani: Digital Project Manager

e dal team di lavoro dei The Jackal:

Francesco Ebbasta: Chief creative officer

Alfredo Felco: Senior Art director

Vincenzo Piscopo: Head of Branded Content Ciaopeople Media Group

Ruzzo Simone: Produttore

Casa di produzione e co-autore – The Jackal

Danny Rose e Annarita N aprono al Mantova Outlet Village

Due nuove aperture per il Mantova Outlet Village, sotto due stili diversi ma che intendono proprio per questo coprire le esigenze di ogni cliente: sono gli store Danny Rose e Annarita N.

Danny Rose, ideato dalla stilista Daniela Malpighi, ha inaugurato a settembre un nuovo punto vendita presso l’outlet che presenta le sue collezioni nel nuovo store lungo le vie del Mantova Outlet Village. Le collezioni sono pensate per esaltare la femminilità e il lato giocoso delle donne, eternamente ragazze nello spirito e nell’approccio positivo alla vita.

Imminente è invece l’apertura di Annarita N. Il Brand nasce nel 1995 ad opera di Annarita Noviello, la maison sorge a Bologna, città che consente ad Annarita di intercettare segnali provenienti dal cinema, dallo spettacolo e dall’arte, permettendogli così di esprimere sempre nelle sue collezioni attualità ricercata. Il suo stile unisce le tradizioni del Made in Italy ai nuovi ritmi del tempo reale, segni identificativi del marchio sono una curata manodopera sartoriale e il continuo sviluppo tessile.

Il Mantova Outlet Village sorge a pochi chilometri dalla città di Mantova. Inaugurato nel 2003, conta più di 100 negozi e si configura come una delle realtà economiche di maggiore interesse della sua area, con 3 milioni di visitatori annui, molti dei quali turisti provenienti da Verona e dal Lago di Garda.

Shopping on line: il busillis di costi e disservizi. E spunta il serial returner

Shopping on line sempre più sulla cresta dell’onda. Ma i clienti non sono sempre soddisfatti.

Per i disservizi in fase di consegna (a domicilio o sul pdv) ma anche per via dei costi o dei sistemi contorti con cui gestire i resi.

Ecco alcune delle evidenze emerse dalla nuova ricerca “JDA/Centiro Customer Pulse Report Europe 2016″, condotto da YouGov.

La survey realizzata online – coinvolgendo 8.190 acquirenti in Regno Unito, Germania, Francia e Svezia –  ha infatti rivelato che, nonostante la propensione a spendere di più (specialmente perché superando l’importo minimo, si bypassano le spese di consegna), i clienti continuano a non tollerare un servizio scadente.

In caso di delusione, infatti, ha espresso l’intenzione di rivolgersi a un altro retailer, quasi due terzi (63%) degli intervistati, con punte del 74% nel Regno Unito.

Click & Collect

Parliamo di un servizio in crescita, come dimostra il fatto che quasi la metà degli intervistati (49%) ha dichiarato di avere acquistato in modalità “Click&Collect”, con un aumento del 17% rispetto al 2014. I mercati di Francia (59%) e Regno Unito (54%) hanno registrato il tasso di adozione maggiore. Tuttavia c’è ancora qualcosa che non va:  la survey ha rivelato che 1 consumatore su 2 ha riscontrato problemi con le consegne a domicilio degli ordini online  effettuati negli ultimi 12 mesi.

“[….] Come si evince dalla nostra ricerca – ha commentato Jason Shorrock, Vicepresidente, Retail strategy EMEA di JDA  – le problematiche associate al “last mile” delle consegne a domicilio continuano a influire in modo negativo sull’esperienza dei clienti, che sono più propensi a rivolgersi ad un altro retailer se le loro aspettative non vengono soddisfatte. La buona notizia è che i consumatori sembrano essere propensi a superare gli importi minimi degli ordini se questo assicura loro una consegna o un ritiro gratuito. Oggi più che mai è importante offrire un servizio clienti eccellente, se non si vogliono compromettere  le relazioni con i consumatori e il fatturato”.

Valori minimi degli ordini

Ma quali sono le reason why di acquisto più diffuse? Il costo continua a essere il fattore più rilevante per gli acquirenti che ordinano articoli online con consegna a domicilio (50%). Seguono praticità (26%) e velocità (18%). È interessante notare che la velocità è un fattore molto più importante soprattutto in Germania (21%) e Francia (21%) rispetto a Regno Unito (16%) e Svezia (12%).

Nel corso degli ultimi 12 mesi, molti retailer hanno introdotto diverse misure, tra cui valori e addebiti minimi per gli ordini Click & Collect, con l’obiettivo di aumentare la profittabilità delle proprie operazioni online.  Nonostante la maggioranza (79%) dei consumatori indichi di essere disposta a superare gli importi minimi degli ordini, la ricerca mostra chiaramente come, in questo senso, sia dirimente per i consumatori l’opzione di consegna:  il 25% è propenso a farlo per una delivery il giorno stesso e il 22% per una consegna il giorno dopo, ma questa percentuale scende al 15% per le consegne standard (3-5 giorni). Le risposte inoltre variano a seconda dell’area geografica, con un terzo (33%) degli intervistati nel Regno Unito disposto a superare i valori minimi degli ordini per beneficiare di una consegna entro il giorno successivo, rispetto al 16% degli intervistati francesi.
Per quanto riguarda la consegna gratuita, i consumatori del Regno Unito mostrano la maggiore aspettativa, con quasi il 72% che si aspetta una consegna standard gratuita (3-5 giorni), percentuale nettamente inferiore in Svezia (61%), Germania (55%) e Francia (55%).

I resi: alla caccia dei serial returner

La questione è spinosa: la ricerca mostra che il 30% dei consumatori europei restituisce articoli in media due volte l’anno, con un ulteriore 25% che li rende tre o più volte. Complessivamente, il 46% degli intervistati ha effettuato resi poiché non soddisfatto. Un ulteriore 16% ha dichiarato di avere comprato diversi prodotti con l’intenzione di restituirne alcuni. È significativo notare che questa percentuale è maggiore in Germania (23%) e Regno Unito (19%), a indicare una possibile tendenza verso i “serial returner”.
“L’elaborazione dei resi online continua a porre una sfida sia operativa che finanziaria per i retailer. Allo stesso tempo sta avendo un’influenza crescente sulla scelta dei retailer con cui i consumatori decidono di effettuare acquisti online”, ha dichiarato Niklas Hedin, CEO di Centiro. “[…] Per i retailer diventerà sempre più importante identificare i “serial returner”, così da personalizzare al meglio le condizioni offerte per i resi e utilizzarle come fonte di maggior coinvolgimento dei clienti”.

Punti vendita, quale futuro?
Naturalmente in Europa la situazione nn è omogenea: molto dipende dal grado di maturità dei mercati. “Per i retailer internazionali – ha infatti commentato Jason Shorrock –  è importante comprendere queste differenze a livello regionale, in modo da personalizzare il proprio approccio per soddisfare specifiche esigenze locali”.

Comunque un dato è certo: nonostante gli ordini online con consegna a domicilio rappresentano la modalità più popolare negli ultimi cinque anni (61%), ancora un numero significativo di clienti dichiara di utilizzare il servizio Click & Collect (28%) o di utilizzare il punto vendita per fare acquisti e ritirare in negozio (35%) o per fare acquisti e optare per una consegna a domicilio (21%). Se ne deduce, quindi, che il punto vendita continuerà a svolgere un ruolo significativo nel settore retail in futuro.
Infine, un accenno a una recente tendenza che comincia, però, a delinearsi bene: quella dell’utilizzo dei servizi di fulfillment di terze parti, per consentire  il ritiro degli articoli presso luoghi quali stazioni ferroviarie e supermercati. Oltre un quarto (27%) dei consumatori ha dichiarato di essere propenso a utilizzare questi servizi in futuro, particolarmente popolari in Svezia (37%) e Francia (36%).

Kiki Lab presenta Ki Best 2016: Retail tour virtuale

Ki Best 2016: Retail tour virtuale sta per debuttare in un duplice appuntamento: a Rimini il 25 ottobre 2016, dalle ore 11.00  alle 16.30 e a Milano il 23 novembre 2016, dalle ore 16.00 alle 20.30.

I temi clou? Tendenze emergenti e casi innovativi e di successo di aree Retail, viste e raccontate dal team Kiki Lab nell’ultimo anno.

Tante le città visitate: New York, Dubai, Barcellona, Cannes, Monaco, Londra, Amsterdam, Bilbao e variegati i Settori e i Retailer: alimentare, non alimentare, servizi, ristorazione rapida, centri commerciali, cross-canalità; catene e indipendenti; mass-market, discount, lusso.

Programma

 Fabrizio Valente

  •   Retail tour virtuale
  •   Highlights del World Retail Congress 2016 – Dubai

Testimonianze a Rimini

  • Giuseppe Silvestrini, Pres. Unieuro
  •   Maria Vannuzzi, Dir. Retail Apoteca Natura – Aboca
  •   Massimo Barbieri, Dir. Op., F.ing e Form. Burger King Italy
  •   Antonio Milani, Amm. Del. La Piadineria
  •   Andrea Prosperi, Corp. Com. & People Care Gruppo Teddy – Terranova

Testimonianze a Milano

  •   Mario Resca, Pres. Confimprese
  •   Francesco Ioppi, Dir. Imm. Finiper e Dir. C.C. Il Centro Arese
  •   Antonio De Matteis, Amm. Del. Kiton
  •   Andrea Prange, Amm. Del. L’Erbolario
  •   Amazon (in attesa di conferma)

Quota di iscrizione: 400€ + IVA

Per info e iscrizioni: 030 22 16 81 – kiki@kikilab.it

 

Partner: Epson,  Wash Dog,Toshiba – Event Partner: Rimini Fiera – Palacongressi di Rimini  –  Main Media Partner: InStore – Media Partner: BeesnessDisplay MagazineDistribuzione Moderna, ilQIPromotion Magazine, Retail Now – Association Partner: Assofranchising, BeTheBoss,CNCC, ConfimpreseGS1 Italy – Award Partner: Superbrands  – Academy Partner: Fondazione Istud.

Veneto e Sardegna: amichevole disfida nel nome di CRAI

Veneto e la Sardegna sono i protagonisti del quarto episodio della campagna di comunicazione, curata dall’agenzia Mosquito, a sostegno del posizionamento di CRAI “Nel cuore dell’Italia” . Un’iniziativa – commenta Mario La Viola, Direttore marketing, format, rete e sviluppo di CRAI Secom – “che porta avanti i valori di tradizione, eccellenza, passione, personalità, italianità”.
Viene messa in scena una divertente sfida con ironici campanilismi tra sole, mare e “specialità” della Sardegna, tra cui anche il famoso calciatore sardo Antonello Cuccureddu, e i tesori del Veneto con il balcone di Giulietta, l’Amarone, l’Adige fino a citare il poeta William Shakespeare proprio perché ambienta a Verona la storia d’amore più famosa di tutti i tempi.crai_spotveneto-sardegna
Come nei precedenti episodi (Campania/Valle d’Aosta; Lazio/Liguria; Sicilia/Piemonte) le due regioni troveranno un punto in comune in CRAI, presente con i suoi punti vendita in ogni angolo d’Italia.
“Visto il successo con il quale gli italiani hanno accolto la nostra campagna, siamo più che fieri di presentare il nuovo episodio che esalta le diverse qualità delle regioni, accomunate sempre dalla presenza capillare di negozi CRAI. L’importanza delle radici e il legame con il territorio rendono ogni regione d’Italia unica, così come la vocazione alla familiarità, che contraddistingue il nostro marchio, rende unica e nello stesso tempo diversa la vicinanza al cliente, ovunque esso risieda”, aggiunge Mario La Viola.
Lo spot TV, in due formati da 30” e 15”  è in onda dal 28 settembre sulle reti Mediaset, Rai, Cairo e Sky.

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