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A Milano e Napoli Casa San Benedetto dialoga con i consumatori

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Puntuale con l’arrivo dell’estate, San Benedetto si ripresenta con il suo temporary store. Anzi con i suoi temporary. Perché quest’anno accanto a quello di Milano Stazione Centrale ce n’è un secondo a Napoli sempre alla Stazione Centrale, dove far entrare in contatto i viaggiatori con i brand e con l’ampa gamma di prodotti di San Benedetto. Se il primo coglie l’opportunità di Expo per dialogare con milioni di viaggiatori, il secondo intende ribadire la leadership del gruppo veneto e il presidio sul territorio nazionale.

Spazi acoglienti e funzionali, i punti vendita offrono un’atmosfera green e familiare, veicolando con maggiore forza la scelta eco sostenibile dell’Azienda, rafforzata nel temporay di Milano dall’installazione di un albero tridimensionale. L’attività è stata svolta in collaborazione con NextMaterials, spin-off del Consorzio Interuniversitario Nazionale per la Scienza e Tecnologia dei Materiali (INSTM).

VincenzoTundo
VincenzoTundo, direttore Marketing Acqua San Benedetto

«Questa iniziativa conferma la vocazione alla multicanalità del nostro Gruppo – dichiara Vincenzo Tundo, Direttore Marketing di Acqua Minerale San Benedetto – e si pone l’obiettivo di verificare un approccio diretto al mercato che consenta di trasmettere al consumatore un’idea di Casa San Benedetto i cui valori di qualità, accessibilità e sostenibilità sono veicolati attraverso un portafoglio prodotti ampio e variegato, da vera Total Beverage Company italiana».

 All’interno di Casa San Benedetto è possibile acquistare tutti i prodotti di prestigio con i quali l’Azienda Veneta firma la gamma completa dei prodotti: dall’acqua minerale al Thè San Benedetto, da Aquavitamin alle bibite gassate San Benedetto e Schweppes fino alle bevande a base succo Batik Succoso. Tra le novità T-Surf, Prima Spremitura e le nuove lattine sleek Special Edition NABA del Thè San Benedetto.

Per il Pwc Total Retail Survey il punto vendita è centrale nel processo d’acquisto

Parlando di multicanalità , seamless è il nuovo termine al quale dovremo fare l’abitudine, vale a dire “senza soluzione di continuità“. Nel mondo multicanale è seamless l’esperienza che si propone al consumatore che naviga tra online e offline, che, proprio per questo motivo tendono a integrarsi. Lo conferma anche la ricerca Total Retal di Pwc, che si basa su due assunti fondamentali: – il consumatore deve essere posizionato al centro del modello di business degli operatori affinché l’offerta che ne consegue copra le nuove esigenze dei clienti e garantisca un’esperienza  continuativa e coerente su tutti i canali di comunicazione aziendali, lungo tutti i touch-point del customer journey; – il modello organizzativo e di gestione del back office deve seguire lo stesso principio di customer-centricity affinché, supportato da un investimento in tecnologie flessibili e innovative, riesca a soddisfare le nuove esigenze degli utenti. La ricerca,  che ha analizzato i comportamenti di consumo online e l’attitudine alla multicanalità di 19.000 consumatori in 19 paesi, tra cui oltre 1000 italiani, conferma infatti che  negozio fisico e e-commerce coesistono e sempre più spesso rappresentano fasi complementari del processo di acquisto. Tra i dati più significativi:

  • il 60% degli italiani si può definire digitale
  • il 75% degli italiani fa showrooming, cioè ricerca in negozio e acquista online, ma il 38% non rinuncia alla visita settimanale sul punto vendita;
  • il 50% usa lo smartphone per confrontare i prezzi o cercare un prodotto;
  • Il 63% dichiara che i social media influiscono nel processo d’acquisto;
  • Wealth effect: i convertiti digitali hanno più potere di spesa dei nativi digitali, ancora troppo giovani.

Ma è interessante, estrapolando dalla ricerca (che può essere scaricata qui), concentrarci sul punto vendita nella multicanalità. Il negozio fisico – afferma la ricerca – resta centrale nel processo d’acquisto, soprattutto per gli italiani: il 38% (36% a livello globale) si reca settimanalmente in negozio, contro il 25% che utilizza il PC, il 13% il tablet e il 12% lo smartphone. Pur rimanendo determinante nel processo di acquisto, il negozio fisico conquista un nuovo ruolo poiché i consumatori sono sempre più propensi ad utilizzarlo come vetrina per poi comprare online, spinti dalla convenienza di prezzo. Chi preferisce il negozio rispetto ai canali digitali, mette ai primi tre posti la possibilità di provare e testare il prodotto (65% Italia, 60% globale), la gratificazione istantanea dell’acquisto in negozio (52% Italia, 53% globale) e la maggior sicurezza sull’adeguatezza del prodotto nel soddisfare le proprie esigenze (33% Italia e campione globale).

Fonte: Total Retail 2015, pwc
Fonte: Total Retail 2015, pwc

Viceversa, riguardo all’acquisto online, per il consumatore italiano la possibilità di ottenere prezzi inferiori sui canali digitali rispetto al negozio è un incentivo molto forte, importante per il 67% dei consumatori, rispetto ad una media del 56% a livello globale (e solo 48% per il consumatore tedesco). In quest’ottica il consumatore italiano esprime una preferenza maggiore anche nella ricezione di offerte promozionali via email o SMS, testimoniando l’importanza degli strumenti di digital marketing. Rispetto al campione globale, il consumatore italiano vede meno “valore” nel fatto che i canali digitali possano sopperire la necessità di recarsi in un punto vendita (28% Italia vs 40% globale); ciò riflette la capillarità del  tessuto distributivo italiano.

Fonte: Total retail 2015, pwc
Fonte: Total Retail 2015, pwc

Tuttavia I negozi devono diventare, anche grazie all’innovazione tecnologica, luoghi dove non soltanto si ottengono risultati di vendita, ma si costruisce una relazione con un cliente fidelizzato. I consumatori però richiedono una digitalizzazione sempre più forte del punto vendita per facilitare il processo di acquisto, pagamento e anche condivisione con i social media. E si rivelano sempre più interessati ad un’esperienza in punto vendita arricchita di innovazioni tecnologiche e digitali. Le aree di maggior interesse sono la possibilità di controllare la disponibilità di prodotto (38% per il campione globale), la presenza di casse self-service e la possibilità di ricevere offerte personalizzate e in tempo reale. Il consumatore italiano è particolarmente aperto e sensibile a innovazioni in quest’ambito, con il 45% degli intervistati che dichiara il proprio interesse. Sempre più richiesto è anche il Wi-Fi nel punto vendita, interessante per il 24% dei consumatori globali e per il 23% di quelli italiani. Il Wi-Fi è ormai un servizio non più negoziabile nel campo dell’ospitalità, e ci si attende che diventi uno standard universale anche nel retail.

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Fonte: Total Retail 2015, pwc

Da Cncc un premio ai retailer che hanno coraggio e idee innovative

Nel corso del Retailer Day del Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali (CNCC) è stato presentato ufficialmente, dopo l’anticipazione nel corso del Convgno Dove va lo shopping, organizzato in maggio da Canali&Co con il patrocinio dello stesso Cncc, il Retailer Awards 2015.

Carmen Chieregato (amministratore delegato di Cogest Retail) è il project leader del team che in pochi mesi ha messo a punto il concept e i meccanismi del Retailer Awards, che prevede cinque categorie: Big Box (punti vendita oltre i 500 metri quadrati 8«anche della distribuzione alimentare», ha sottolineato Chieregato), Store fino a 500 metri quadrati, Leisure&Servizi, Ristorazione&Food, Temporary e Chioschi (qui il regolamento).

In questa intervista Chieregato spiega i motivi che hanno portato all’istituzione del premio.

Alla competizione possono candidarsi tutti gli operatori italiani e internazionali presenti in Italia con almeno 3 punti vendita al dettaglio, che saranno valutati da una giuria di esperti e professionisti in funzione dell’immagine, dell’originalità del concept, della completezza/innovazione dell’offerta, del servizio ai clienti, della capacità di risposta alla domanda e alle esigenze del consumatore, della sostenibilità  e di tutte le variabili ritenute strategiche per il successo commerciale.

Obiettivo di retailer Awards è quello di accrescere il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera, e quindi anche delle insegne che hanno scelto il canale di vendita dei centri commerciali, stabilendo un dialogo aperto e una contaminazione potenziante tra i vari settori dell’industria dei centri commerciali, che hanno come punto di riferimento il CNCC, stimolando la crescita e la qualità dell’offerta nelle shopping gallery; promuovendo una cultura dell’eccellenza e dell’innovazione.

«Non è un premio autocelebrativo – ha detto il presidente del Cncc Massimo Moretti – ma è destinato a chi ha coraggio e ha idee. Vogliamo mettere in vetrina chi ha del valore aggiunto a vantaggio di tutta la community».

Per le iscrizioni c’è tempo fino al 30 settembre. Il premio sarà consegnato il 16 dicembre.

Il nuovo Mondadori Megastore, libreria dei servizi e luogo d’incontro

Il nuovo Mondadori Megastore di via San Pietro all’Orto a Milano è un luogo d’incontro tra persone e libri, dove l’esperienza di acquisto diventa per i visitatori un percorso di scoperta ed esplorazione: al libro, cuore dell’offerta, si affianchano infatti proposte di intrattenimento, servizi e un’area Café.

Il Megastore è il primo esempio del nuovo format di store di Mondadori (leggi anche La libreria infinita prossimamente da Mondadori Store), caratterizzato da un innovativo concept di arredo e da una diversa formula di offerta. Con l’apertura di questo punto vendita, che va ad aggiungersi a Duomo e Marghera, già presenti nel centro di Milano, continua il piano di consolidamento delle attività Retail del Gruppo Mondadori, che può vantare la più estesa rete di librerie in Italia, con oltre 600 store sul territorio.

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«Il lancio del nuovo format di Megastore rappresenta una tappa importante nel processo di crescita delle nostre attività nel settore Retail, uno dei nostri core business» ha dichiarato Ernesto Mauri, amministratore delegato del Gruppo Mondadori. «Siamo leader nel mercato dei libri e, per un editore come noi, poter contare su una catena di librerie così diffusa sul territorio è certamente uno straordinario patrimonio strategico e uno strumento privilegiato per essere in contatto diretto con i consumatori, oltre 20 milioni di persone che ogni anno entrano nei nostri negozi e dialogano con noi», ha concluso Mauri.

«Sviluppo dell’offerta, esperienza di acquisto, valorizzazione del prodotto, servizi, comfort dell’ambiente: sono questi gli elementi che ci hanno guidato nel percorso di innovazione della libreria tradizionale verso un modello che permetta di avvicinarsi con maggiore frequenza e gratificazione al mondo della cultura e del divertimento», ha dichiarato Mario Maiocchi, amministratore delegato di Mondadori Retail.

Il progetto architettonico e di allestimento del Mondadori Megastore di via San Pietro all’Orto è stato sviluppato con Mondadori Retail dallo studio milanese Migliore + Servetto Architects. Articolato su 3 livelli, per una superficie totale di 750 metri quadrati, lo spazio è caratterizzato da un sistema espositivo che nella leggerezza del disegno e nella ricchezza cromatica e materica mette in risalto i veri protagonisti della scena, i libri. Un’ampia scala centrale crea un legame verticale tra i tre piani conducendo il visitatore attraverso un racconto tra contemporaneità e tradizione, dove il rosso Mondadori – segno distintivo della scala e di tutta la comunicazione grafica – incontra il verde e il bianco dei metalli.

Il progetto intreccia spazi di accoglienza e di esposizione, costruendo un’innovativa relazione con il visitatore libero di muoversi a seconda delle proprie esigenze e dei propri interessi.

Il nuovo Mondadori Megastore è un luogo dove sostare e ritornare, per chi ama leggere approfittando di comode sedute e di un ricco assortimento che va dalla letteratura al fumetto, ai libri in lingua originale, ed è suddiviso su tre livelli

– il piano terra ospita il Marketplace con le ultime novità editoriali, prodotti di cartoleria e gift box, ma anche prodotti di tecnologia, accanto al nuovo servizio di assistenza e post vendita Help;

–  il primo piano è dedicato a Books&Café, in cui trovano spazio l’ampia libreria dello store, con l’area Comics e la cartoleria, e Mondadori Café, realizzato in collaborazione con Cibiamogroup, società leader nella ristorazione veloce di qualità: uno spazio di relazione, all’interno della libreria, che accoglierà adulti e bambini tutti i giorni, dalle ore 9 alle ore 23, con prodotti selezionati e ricette semplici, aperitivi compresi. Il Café farà inoltre da scenario per incontri con autori e presentazioni di libri;

– il piano -1 prevede inoltre una zona Kids rivolta a bambini e ragazzi: un’area che unisce dimensione fisica e digitale grazie ai nuovi touchwall, pensati per divertire e stimolare la fantasia dei più piccoli attraverso il disegno e il gioco di gruppo.

L’attenzione al cliente non si ferma allo spazio fisico del Megastore, ma vive anche attraverso servizi e strumenti digitali, in un sistema integrato con il sito Mondadoristore.it e con la nuova appMondadori Card: disponibile per smartphone Apple e Android, permetterà ai soci Mondadori Card di gestire ancora più comodamente il proprio profilo e, con la nuova funzione storelocator, ricevere informazioni sulle iniziative in corso negli store Mondadori più vicini.

I clienti dello store potranno inoltre presto accedere al nuovo servizio di book on demand che metterà a disposizione dei lettori un catalogo di oltre 7 milioni di titoli provenienti da tutto il mondo.

Alla Rinascente il 50,1% di KaDeWe

Sembra quasi un modo per festeggiare i 150 anni: La Rinascente acquisterà il 50,1% dell’attività retail del gruppo di grandi magazzini KaDeWe dall’austriaca Signa.

L’annuncio è stato fatto dal gruppo austriaco guidato dall’investitore immobiliare Rene Banko, aggiungendo che Signa e La Rinascente investiranno entrambe una somma nell’ordine di centinaia di milioni di euro nel business, che comprende il flagship store KaDeWe di Berlino e punti vendita ad Amburgo e Monaco.

Signa aveva comprato KaDeWe l’anno scorso con l’obiettivo di crescere nel settore del retail del lusso, programmando di espandersi nel mercato interno e in Repubblica ceca, Germania e Svizzera.

Il gruppo è stato anche coinvolto in una battaglia per rilevare la catena tedesca di grandi magazzini Kaufhof. (Reuters)

iBalsamic, l’aceto Balsamico di Modena Igp diventa un laboratorio di esperienze

È aperto fino al 2 agosto il temporary store iBalsamic di Monari Federzoni 1912, un laboratorio di esperienza dedicato all’aceto balsamico di Modena Igp che propone non solo una vasta scelta di prodotti dello storico produttore modenese, ma ricostruisce nel cuore della Milano di Expo una vera acetaia.

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Sandro Gozzi
Sandro Gozzi, direttore commerciale Monari Federzoni 1912

«Questo spazio – spiega il direttore commerciale Sandro Gozzi – ha non solo un obiettivo di comunicazione al largo pubblico italiano e internazionale che si concentra su Milano per ‘Expo, ma anche quello di spazio per incontrare buyer e mostrare loro la grande varietà di proposte che hanno al centro l’Aceto Balsamico di Modena Igp (e che potrebbero trovare spazi interessanti negli scaffali del trade, ndr). Inoltre è un banco di prova per valutare la possibilità di store o corner monomarca, soprattutto all’estero».

Con un concept che unisce l’esperienza di Monari Federzoni 1912 a un prodotto affermato in tutto il mondo come eccellenza gastronomica, iBalsamic è un vero e proprio “laboratorio del gusto”: eventi, esperienze e percorsi di degustazione, faranno infatti da cornice alla vendita della linea aceti e non solo. Al piano terra – che affaccia su Corso Garibaldi e che è dedicato all’innovazione e al lato gourmet: tutti i visitatori possono infatti acquistare anche bottiglie uniche, realizzate in edizione limitata per il temporary shop.

Ma il viaggio alla scoperta dei tanti sapori dell’aceto balsamico, prosegue scendendo di un piano dove è stata ricreata l’atmosfera di una vera e propria acetaia modenese: la tradizione, la cultura e la storia dell’azienda sono raccontate dalle botti per l’invecchiamento e la maturazione del balsamico, ma anche dalle foto della famiglia Monari Federzoni di generazione in generazione e da una collezione di bottiglie storiche. All’interno di questo spazio vi è anche anche un angolo per gli assaggi e per gli incontri formativi.

Il temporary store iBalsamic è stato concepito, disegnato e realizzato da RE.D, la divisione di marketing e retail design di M&T-Marketing&Trade.

Al cc Val di Chienti il Silver award degli Icsc Solal Marketing Award

Il Centro Commerciale Val di Chienti ha ottenuto un Silver per la Casa della Salute, un progetto a forte contenuto sociale e di grande impatto sul territorio. Candidato nella categoria “customer services”, il progetto ha meritato il podio superando una selezione severissima che, dalle 232 campagne concorrenti, ha decretato 19 vincitori, in rappresentanza delle migliori operazioni di marketing realizzate nei mall di tutta Europa.

“Elemento di spicco di questo progetto è sicuramente la capacità di rispondere alle esigenze della comunità, offrendo un servizio ad alto valore aggiunto non solo per i clienti della galleria ma per il territorio,” spiega Carmen Chieregato, amministratore delegato di Cogest Retail.

Un servizio che, inaugurato nel dicenbre 2013 ha riscosso un successo crescente  che si riassume nei numeri: oltre 4.000 controlli ed esami; più di 800 consulti con medici specialisti (cardiologi, dentisti/odontoiatri, ginecologi/ostetrici, pediatri, dermatologi, oculisti, ortopedici, geriatri, nutrizionisti); oltre 70 incontri su temi inerenti la salute e il benessere.

Gianluca Tittarelli, direttore del Val di Chienti«Grazie alla collaborazione con la Croce Verde di Macerata, abbiamo realizzato all’interno della galleria uno spazio – spiega il direttore del centro commerciale Gianluca Tittarelli, che ha ritirato il premio – nel quale i clienti del centro possono trovare quotidianamente un consiglio professionale sui temi della salute e del benessere, sottoponendosi anche a semplici controlli ed esami di routine (misurazione della pressione, monitoraggio della glicemia e del colesterolo, etc), naturalmente tutto a titolo gratuito. Nel week-end inoltre, la Casa della Salute è presidiata da medici specializzati in diverse discipline che prestano la propria opera con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sull’importanza della prevenzione e di un corretto stile di vita».

Premiati anche gli italiani Carosello (Eurocommercial Properties Italia) con un Gold award per l’iniziativa Due cuori e un Carosello e, con un Silver, il Centro Sicilia (CBRE) per My Special Card.

Qui la brochure con tutti i vincitori

150 anni de La Rinascente raccontati su Twitter

Il titolo per la società è questo. L’ho trovato ieri sul vallone di Chiapovan: LA RINASCENTE. È semplice, chiaro e opportuno. Inoltre si collega col motto. Così scriveva Gabriele D’annunzio dal fronte della Bainsizza nell’agosto del 1917.

L’avventura di quello che sarebbe diventato il department store italiano per antonomasia era cominciata il 4 giugno 1865 ad opera dei fratelli Luigi e Ferdinando Bocconi. Il nuovo proprietario Senatore Borletti affida poi l’incarico a D’annunzio di creare il nuovo nome dopo l’incendio che distrugge l’edificio: La Rinascente.

techno Souq la rinascente 2In questi 150 anni il “grande magazzino” di Milano si è più volte trasformato, costruendo una storia fatta di primati importanti: la prima lampadina in Italia si accese in Rinascente; il primo frigorifero, la prima  minigonna arrivarono tramite i suoi negozi. Ed è diventata un punto obbligato per lo shopping di chi visita Milano.

Insolita e intrigante la scelta di festeggiare questi 150 anni dando la parola ai suoi clienti, chiamati a contribuire, anche sul filo dei ricordi, a raccontarli. Testimonianze che si possono leggere su Twitter all’hashtag #150story.

Luogo fisico dove si concentreranno invece le iniziative legate ai 150 anni – tra cui la mostra interattiva l’Album di Milano. I 150 personaggi che hanno fatto la storia di Milano visti da Giannelli – lo spazio multifunzionale in via Santa Radegonda progettato da Cibicworkshop.

 

 

Nelle transazioni in mobilità nel retail lo smartphone supera il tablet

Uno studio pubblicato da Criteo, società tecnologica specializzata in perfrormance advertising, rivela che più di un terzo delle transazioni di eCommerce a livello globale avviene oggi tramite dispositivi mobili.

Si tratta di un dato significativo che si affianca al crescente utilizzo degli smartphone, che stanno diventando i dispositivi mobile prevalenti, andando a sostituire l’utilizzo dei tablet.

Schermata 2015-06-04 alle 11.25.05«Il commercio da mobile sta crescendo a dismisura», ha affermato Jonathan Wolf, Chief Product Officer di Criteo. «Solo negli ultimi tre mesi si è verificato un incremento del 10% delle transazioni da mobile negli Stati Uniti. La maggioranza delle transazioni in mobilità avviene oggi tramite smartphone e l’aumento delle dimensioni dello schermo, così come la presenza di siti mobile ottimizzati, non possono che accelerare questa tendenza».

Schermata 2015-06-04 alle 11.26.25I risultati del report si basano sulle analisi realizzate da Criteo esaminando i dati sulle singole transazioni relativi a più di 160 miliardi di dollari di vendite a livello globale. Dal report emergono i seguenti punti chiave:

Le transazioni da mobile negli Stati Uniti sono cresciute del 10% negli ultimi tre mesi: la crescita è continua in tutte le categorie merceologiche, con il top quartile dei retailer che continua a performare meglio rispetto agli altri.

È tutta questione di smartphone. La maggior parte delle transazioni da mobile negli Stati Uniti e in altri paesi avviene ora tramite smartphone, con l’eccezione di Germania e Gran Bretagna. Le ragioni della crescita risiedono nel crescente livello di propensione all’acquisto e in schermi di dimensioni maggiori. In Italia, il 55% delle transazioni in mobilità nel settore retail avviene tramite smartphone (vs 45% da tablet) e la percentuale sale a quota 56% per il travel (vs 44% da tablet).

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Non ci sono limiti. Il mobile rappresenta ora la maggior parte delle transazioni eCommerce in Giappone e Corea del Sud. Entro la fine del 2015, la percentuale delle operazioni eCommerce mobile raggiungerà il 33% negli Stati Uniti e il 40% a livello globale. In Italia attualmente il 26% delle transazioni nel settore retail e il 21% nel settore travel avviene via mobile.

Il mobile conversion funnel. I consumatori oggi vedono la stessa quantità di prodotti su desktop e smartphone, ma con minore add-to-basket e percentuale di acquisto su smartphone. In Italia il tasso di conversione del mobile si attesta su una media dell’1.6%.

Scarica qui la presentazione completa

Super, Clear e Social: nasce l’etichetta di Coralis che dà voce alla qualità

Super, Clear e Social: ecco gli aggettivi della nuova etichetta protagonista del nuovo progetto di Coralis: Etichètto, un nuovo modo, immediato e riconoscibile, di identificare i prodotti che rispondono a criteri che assicurino la salubrità di ciò che mangiamo e che ci permettano di risalire tutta la filiera.

Attenzione, non si tratta di una private label. Al contrario, il progetto nasce in nome di una collaborazione con i produttori e vuole essere un programma etico, uno strumento che renda trasparenti e affidabili (clear label) i prodotti alimentari, mettendo queste prerogative al servizio dei consumatori (social label).

Etichètto, insomma, non sostituisce la marca del produttore, ma la integra (super label), attestandone le qualità, i tracciati ed i percorsi.

Ad oggi i prodotti rientrati nella selezione sono circa un centinaio (35 i produttori), ma l’obiettivo è di giungere a 150 entro settembre.

Ma perché Etichètto?

Eleonora Graffione foto 1«Prima di tutto per enfatizzare la radice della parola etica, all’interno di questo progetto. E poi, etichètto si presta anche a qualche calembour. Infatti – precisa Eleonora Graffione, presidente di Coralis – può anche essere considerato un verbo: io etichetto, cioè io scelgo un prodotto perché è tutto quello che dice di essere. In questo modo il cliente torna ad essere protagonista dei suoi acquisti, un protagonista cosciente e libero. E poi perché no, io etichetto potrebbe trasformarsi in un noi etichetto, una community culturale del cibo all’interno della quale far nascere dibattiti, iniziative, nuove idee…».

Quali prodotti potranno essere etichettati?

«I parametri di selezione sono semplici- spiega il presidente– ma tassativi. Perché un prodotto possa rientrare nel progetto Etichètto, deve infatti essere:

  • Trasparente
  • Italiano
  • No OGM
  • Controllato
  • Privo di ingredienti nocivi
  • Dotato di filiera certa

Una volta introdotti a scaffale i prodotti Etichètto non si rischierà di emarginare agli occhi del consumatore quelli esclusi, perché non rispondenti a tutti i sei criteri?

«Ammetto che non sarà automatico spiegare il progetto ai clienti, servirà puntare su una comunicazione efficace – precisa Graffione – ma ritengo che sarà un modo per enfatizzare il valore della Scelta, con la “S” maiuscola».

Quale sarà il posizionamento di prezzo?

«Sarà deciso di comune accordo con i produttori, ma sarà comunque un posizionamento ragionevole, anche perché la sfida di Etichètto è proprio quella di conciliare alta qualità del prodotto con prezzi accessibili». (C.I.)

 

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