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Il Salone del Franchising in ottobre, trainato dal food

La trentesima edizione del Salone del Franchising, organizzato da Rds & Company in collaborazione con Fiera Milano, quest’anno cambia sede e date (si svolgerà a Fiera Milano Rho/Pero dal 23 al 26 ottobre in contemporanea con Host, la fiera dell’ospitalità e del food ed Expo) e cade in un periodo in cui il settore del franchising registra una crescita, dopo anni di tenuta sostanzialmente statica.

Nei primi quattro mesi del 2015 il settore è cresciuto del 0,4% come numero di catene franchising operanti in Italia, e ha raggiunto un valore   di giro d’affari pari al 1,4% del PIL italiano, con un fatturato medio per ogni catena di 23 milioni di euro e 1.200 addetti (dati Centro Studi RDS & Company). Il settore che traina questa ripresa, ancor debole ma in linea con l’andamento dell’economia italiana, è proprio la crescita del franchising nel comparto del food, che fa segnare un + 6% rispetto all’anno precedente.

“Trenta volte futuro” è il claim di questa edizione speciale del Salone totalmente proiettata verso il futuro. Saranno favoriti l’arrivo di operatori professionali anche dall’estero e una spinta all’internazionalizzazione, tenendo anche conto che il numero dei franchisor italiani che hanno aperto reti all’estero ha fatto segnare +4% rispetto allo scorso anno, e sul totale Italia sono ormai il 17% i franchisor che hanno avviato progetti di internazionalizzazione, dato più che raddoppiato negli ultimi 7 anni.

La formula del franchising è infatti considerata dalle aziende come una leva assai efficace per aprire il processo di internazionalizzazione del “Made in Italy”. Tra i punti vendita in franchising aperti all’estero troviamo al primo posto i negozi food, come pizzerie, gelaterie, yogurtherie, pub ed altro, con una attenzione particolare per mercati come Regno Unito, Germania e Francia, ma anche Cina, Emirati Arabi e Russia.

Tra le novità di questa edizione: le attività organizzate con CNCC, Consiglio Nazionale Centri Commerciali; il progetto pilota della Regione Lombardia per favorire le start up in franchising; Find Franchising, il motore di ricerca del franchising; la prima App europea di un salone franchising. Ed inoltre nuovi servizi per il settore come la Franchising School (formazione per aspiranti franchisee) Franchising Factory (consulenza alle start up), Agorà (dibattiti e convegni), International Lounge (delegazioni estere).

 

 

Eataly raddoppia a Roma in Piazza della Repubblica in collaborazione con il Gruppo Ethos

Il palazzo dove apre Eataly in piazza della Repubblicaa roma, di fianco al Boscolo Esecra Hotel (foto: via Boscolo Hotels)

Tutto è quasi pronto per l’inaugurazione del secondo store di Eataly a Roma in Piazza della Repubblica, dove l’inaugurazione inizialmente prevista per il 9 luglio è stata spostata al 14 per problemi tecnici, proprio là dove fino a poco tempo fa c’era un McDonald’s. Una vera nemesi, un avvicendamento gravido di significati!

Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica
Ultimi giorni di lavoro per Eataly Repubblica

1500 mq, che comprendono 7 luoghi di ristoro: il ristorante dei salumi e formaggi, l’area pizza e focaccia al taglio con la pasticceria di Luca Montersino e il bar, il ristorante della carne, del fritto, della pasta e della pizza e la gelateria Lait; 2000 prodotti di alta qualità in vendita nel reparto mercato e una sala eventi; il reparto enoteca e la birreria.

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Eataly Repubblica nasce dalla collaborazione tra Eataly e il Gruppo Ethos, azienda già affermata nel settore enogastronomico lombardo. Gruppo Ethos nasce nel 1988 con la Trattoria Sanmauro, nel cuore della Brianza, e diventa poi un gruppo di sei ristoranti nelle province lombarde di Lecco, Monza e Brianza e nella città di Milano.

Gli “Alti Cibi” di Eataly saranno affiancati dall’approccio sostenibile del gruppo Ethos alla ristorazione e all’alimentazione, con l’intento di far camminare insieme l’educazione al palato, il racconto del cibo e l’educazione alimentare.

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Beppe Scotti, Amministratore Delegato di Gruppo Ethos, commenta così questa collaborazione:

«Per noi che siamo ristoratori, l’opportunità di confrontarci con uno dei più riconosciuti player per la vendita e somministrazione di alimentari su scala mondiale è una straordinaria opportunità di crescita: potremo sperimentare un modello di business diversificato in cui la ristorazione è affiancata al mercato. Un format che abbina la distribuzione organizzativa all’artigianalità e all’eccellenza, che è un po’ lo stesso principio che guida lo sviluppo strategico del Gruppo Ethos».

Il Presidente di Eataly, Francesco Farinetti è entusiasta di questo incontro, che porterà sicuramente un valore aggiunto sia alla storia delle due aziende, sia alla Capitale: «La qualità delle aziende nasce dalla qualità delle persone che vi lavorano. Da qui nasce l’incontro con il Gruppo Ethos con cui da subito abbiamo trovato comunità di valori e di intenti. Siamo molto contenti di poter portare la qualità di Eataly nel centro di Roma in una location affascinante che siamo sicuri conquisterà un pubblico ancora più vasto».

Visa: superano il miliardo i pagamenti contactless in Europa nell’ultimo anno

Oltre un miliardo, per la precisione 1,1 miliardi: sono i pagamento contactless effettuata in Europa negli ultimi 12 mesi su prodotti Visa. A riprova della crescente diffusione di questo mezzo di pagamento, ormai diffuso – come opportunità più che come utilizzo invero – anche in molti punti vendita della grande distribuzione.

I dati più recenti di Visa Europe confermano questa tendenza, evidenziando come ad esempio i volumi di spesa con pagamenti contactless abbiano raggiunto un totale di 1,6 miliardi di Euro nel solo mese di marzo 2015, un incremento a tripla cifra rispetto allo stesso periodo nel 2014.

Il Regno Unito è il paese leader in Europa per numero di carte contactless Visa, ve ne sono 49,6 milioni in circolazione, seguito dalla Francia, con un bacino di 20,3 milioni di carte; mentre la Spagna è leader nel continente per numero di terminali di accettazione di pagamenti contactless con un totale di 593mila dispositivi. Indietro l’Italia, che soffre un grave ritardo quanto a diffusione di pagamenti digitali rispetto al resto del Continente, ma che comunque ha in circolazione oltre 4 milioni di carte contactless Visa, con un network di accettazione di pagamenti contactless di oltre 300mila terminali abilitati, che portano il nostro Paese (potenzialmente quanto meno) al livello di un mercato maturo come quello polacco che comprende 354mila terminali e 14,5 milioni di carte contactless.

In tutto il continente sono ora in circolazione 131 milioni di carte Visa contactless che vengono utilizzate regolarmente in oltre 2,6 milioni di punti di accettazione, ed entro il 2020 la totalità dei terminali POS Visa in Europa accetteranno pagamenti in modalità contactless. Attualmente sono 240 le banche che in tutta Europa già emettono carte Visa contactless e la stragrande maggioranza dei titolari di un prodotto Visa avranno accesso a un dispositivo di pagamento contactless entro il 2020.

I dati di Visa Europe mostrano che i consumatori europei pagano contactless le spese quotidiane presso i negozi di alimentari e le drogherie, e per i pasti al ristorante. La modalità di pagamento contactless viene invece usata per pagare acquisti di importo superiore, quale per esempio la spesa alimentare settimanale, in paesi come la Repubblica Ceca, la Polonia e la Spagna, dove i titolari possono effettuare il pagamento avvicinando la carta al terminale e digitando il PIN sul display.

“I dati confermano che i consumatori europei sono sempre più consapevoli della comodità e della rapidità di questa tecnologia per pagare le spese di ogni giorno, e ne sono sempre più conquistati avendo effettuato ben oltre un miliardo di transazioni contactless nei soli ultimi 12 mesi. La popolarità di questo tipo di pagamenti sarà destinata a crescere ulteriormente con l’arrivo deila nuova generazione di pagamenti digitali, dove la comodità e la rapidità dei pagamenti contactless è estesa a soluzioni NFC mobile e wearable” ha commentato Sandra Alzetta, Executive Director Core Products di Visa Europe.

Costan zero-impact refrigerated counters in the Naturasì Biomarket at the Expo

A more sensible use of resources, low energy consumption and environmental protection are, broadly speaking, the foundations on which the organic industry is built, and are also the key themes for the Expo. These principles have led to the collaboration between Costan (brand from the Epta group) and Naturasì, which is participating at the Expo with the Biomarket, a 350 square metre retail area at the heart of the Biodiversity Park, where the buying experience is combined with sustainability. For Naturasì and Costan, this means protecting the environment, in particular by reducing energy consumption in the cold chain – which in a point of sale accounts for an average of 40% of the total consumption – thanks to the use of low emission counters and a transcritical CO2 refrigeration system, resulting in an almost zero impact on global warming potential (GWP).

“The green, natural refrigerant solutions used,” confirms William Pagani, Epta’s Group Marketing Director, “perfectly integrate into a wider project, which sees working alongside NaturaSì to promote respect for the environment and a more sensible use of resources.”

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By using technologically advanced solutions, Epta guarantees excellent presentation and perfect preservation of food items, whilst maintaining quality. In specific terms, Costan has provided the Bellini Trend and GranVista plug-ins (incorporated unit counters) from the Rev UP Family, customized with pale wood cladding and abutments, guaranteeing maximum uniformity of the display and eco-sustainability of the store, thanks to the natural, 100% recyclable, materials chosen. Furthermore, the fittings of the new Rev UP range are designed to be energetically efficient, with savings of 62% compared to an open unit, and a 49.5% lower carbon footprint compared to previous models.

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“The project completed in partnership with Costan” – comments Roberto Zanoni, the general manager of EcornaturaSì – “intends to promote organic and biodynamic Italian farming and agriculture as a sustainable model which, thanks to its characteristics, is a food system which is capable of responding to the great challenges of the Expo 2015. For us, Feeding the Planet means, in fact, protecting the fertility of the land, not polluting water and respecting the balance of nature, from production through to the selling of food products.”

CC Perla dello Stretto, la gestione a Cogest Retail. Conad ed Euronics le ancore

Nuova vita per il centro commerciale Perla dello Stretto di Villa San Giovanni (50 negozi per circa 13.600 mq di GLA). Cogest Retail è stata incaricata della gestione e della ricommercializzazione del centro dopo un esteso restyling che ha interessato sia la strutura sia l’offerta commerciale.

Cogest Retail si occupa anche del riposizionamento strategico del centro e del piano di rilancio, a partire a breve dall’inaugurazone di un Conad (3.495 mq) e di un Euronics (3.710 mq).

«Oltre alle due nuove ancore fortemente attrattive – dichiara Roberto Marchetti, direttore commerciale e sviluppo di Cogest Retail – il centro può contare su un bacino di prossimità esclusivo: nei primi 15 minuti di percorrenza non esistono strutture concorrenti e la popolazione residente supera i 90.000 abitanti. A questo inoltre si aggiunge il transito pedonale e automobilistico generato dall’area portuale, nelle immediate vicinanze, che registra una media di 216.000 persone/giorno in viaggio tra Reggio Calabria e Messina»

Un mercato con caratteristiche uniche, dunque, sul quale saranno modulate sia il mix merceologico e la selezione dei brand destinati alla galleria sia il piano di marketing focalizzato sulla galleria e sui legami con il teritorio.

«Questo incarico – aggiunge l’amministratre delegato di Cogest Retail Carmen Chieregato – consolida ulteriormente la nostra presenza in Calabria, un mercato che ci ha dato grandi soddisfazioni e che ha ancora un potenziale di crescita estremamente interessante».Con Perla dello Stretto salgono a quattro i centri gestiti da Cogest in Calabria, e a 51 le shopping gallery in portafoglio, tra gestione e commercializzazione.

Mapic arriva in Italia: appuntamento a maggio 2016 a Milano

Per il retail real estate Mapic a Cannes è un appuntamento obbligato, ma per gli operatori internazionali che intendono sviluppare progetti in Italia e per quelli operanti in Italia Reed Midem, la società che organizza la manifestazione, ha deciso di giocare la carta di Milano. Così a maggio 2016 aprirà i battenti Mapic Italy, due giorni duranti i quali retailer, sviluppatori, proprietà, broker e società di gestione potranno incontrarsi e fare business. Mapic Italy è stato infatti definito un acceleratore di business grazie agli spazi dedicati e a un intenso programma di eventi che consentiranno a ciascun partecipante di promuovere al meglio i propri progetti.

Nathalie Depetro, Mapic Director
Nathalie Depetro, Mapic Director

Secondo Nathalie Depetro, direttore di Mapic «La forza dei brand italiani nel settore del retail, insieme con il dinamico settore del real estate, che si estende dai centri commerciali agli outlet fino ai punti vendita, rende l’Italia incredibilmente attraente per brand nazionali e internazionali del retail. Mapic Italy è dedicato alle aziende che vogliono opportunità di business nel vivace mercato italiano del retail».

A supportare la nuova manifestazione è Cncc, il Consiglio nazionale dei centri commerciali, il cui presidente Massimo Moretti afferma: «Il mercato italiano presenta oggi un rinnovato dinamismo e grandi opportunità di sviluppo tanto per i brand italiani che per gli internazionali interessati a penetrare il nostro mercato. L’ambizione personale è che questa fiera diventi nel tempo un appuntamento immancabile per investitori e retailers nazionali ed internazionali interessati al mercato. Il Cncc sente “suo” quest’evento e lo supporterà con convinzione ed energia».

Commentando il lancio di Mapic Italy, Filippo Rean, Direttore della divisione Real estate di Reed Midem, che comprende Mipim e Mapic, ha sottolineato che “Mapic a Cannes continuerà ad essere l’evento di riferimento a livello internazionale per i professionisti del retail real estate. Al tempo stesso, ci appare evidente che alcuni territori leader nel mercato retail, come l’Italia, meritino un evento nazionale dedicato. Per questo, nel 2016, Mapic arriverà in Italia. Siamo estremamente grati a Cncc e agli altri attori leader del settore per il sostengo fondamentale a questa nostra iniziativa”.

L’Osservatorio non Food GS1 individua i nuovi paradigmi dell’omnicanaliità

Sono stati presentati i risultati della tredicesima edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy | Indicod-Ecr, lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab giunto alla tredixesima edizione.

«L’edizione 2015 si è concentrata sui numeri ma anche sulle tendenze che sono emerse e si sono consolidate negli ultimi anni e che vedono il consumatore sempre più protagonista: diventa fondamentale cogliere le opportunità offerte da un nuovo paradigma di relazione con il consumatore dove fisico e digitale possono convivere idealmente in armonia nella stessa esperienza di acquisto» commenta Marco Cuppini, Research and Communication Director di GS1 Italy | Indicod-Ecr.

I consumi delle famiglie: segnali confortanti

La fase di contrazione dell’economia italiana è proseguita anche nel 2014, anche se con intensità inferiore.

Il Prodotto interno lordo (Pil) nazionale si è ridotto dello 0,4% in termini reali, diminuendo in modo significativo la caduta rilevata nel 2013, grazie soprattutto ai segnali di rafforzamento del ciclo economico che si sono manifestati nella seconda metà dell’anno.

Dopo la pesante contrazione mostrata durante la crisi del debito sovrano, i consumi complessivi delle famiglie nel 2014 sono nuovamente aumentati (+0,5%).

I consumi non alimentari Istat registrano un incoraggiante +0,6% e arrivano a pesare sui consumi complessivi un 14,8% nel 2014 ( 16,5% solo nel 2010).

I mercati: alcuni comparti riprendono a crescere

Il settore Non Food monitorato dall’Osservatorio(*) ha raggiunto nel 2014 un valore complessivo che supera i 98 miliardi euro, segnando una flessione del -1,2% (dato aggiornato a luglio 2015 che modifica leggermente la stima di giugno 2015 pari a -1,4%), con una netta contrazione della caduta, che nel 2013 era stata del -3,6%.

Alcuni comparti Non Food hanno registrato, dopo oltre due anni consecutivi di caduta, una ripresa nelle vendite: Mobili e Arredamento (+1,6%), Giocattoli (+0,9%) e Prodotti da automedicazione (+3,5%). Per la maggior parte dei restanti comparti si legge, se non ancora un segnale positivo, una frenata nella caduta dei consumi.

I canali: un po’meno ipermercati e specializzati

La flessione delle vendite Non Food nel 2014 ha avuto un impatto diverso sui canali:

  • Lo sviluppo di ipermercati e supermercati continua a trovare forti difficoltà; meno 1 per gli Ipermercati e aumenta solo la rete relativa ai discount. In generale le GSA vedono contrarsi ulteriormente la loro quota di mercato in comparti storicamente difficili come Bricolage ed Elettronica di consumo mentre recuperano un po’ di spazio nei comparti Casalinghi, Cartoleria e Tessile.
  • La rete moderna specializzata, continua a contrarsi, ma in modo meno sostenuto: nel complesso l’Istat rileva un -1,6% di esercizi nel commercio specializzato al dettaglio non food che per l’Osservatorio si traduce in un -2,2% per i comparti coperti dall’Osservatorio, dove risultano particolarmente penalizzati i punti vendita del settore Tessile e viceversa cresce la presenza sul territorio di punti vendita del comparto Casalinghi, Elettronica di consumo e Articoli sportivi

Nuovi trend, nuove risposte

L’edizione 2015 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy | Indicod-Ecr ha rilevato anche una serie di tendenze che si sono consolidate nel tempo e che vedono il consumatore sempre più protagonista. Le logiche di fondo del nuovo retailer: “razionalizzazione”, “vicinanza”, “valore”, “esperienza” generano un’offerta che dal tradizionale “procurement” ridisegna una nuova esperienza di shopping in nuovi luoghi di incontro; che siano poi digitali o fisici, non è rilevante per il consumatore di oggi.

I papà Millennials fanno acquisti online, di marca e premium: perché non rivolgersi (anche) a loro?

Sono più ottimisti riguardo alla situazione economica generale e alle proprie finanze, disposti a spendere di più senza perdersi in tediose comparazioni di prezzi, e, soprattutto, sono sempre più coinvolti nelle spese di casa, anche quelle che riguardano i figli: sono i “nuovi padri”, quelli della generazioni dei Millennials, dai 25 ai 34 anni. Un’audience secondo le ricerche di marketing decisamente interessante, specie per il segmento premium, perché più facilmente si lasciano convincere a spendere di più, si fanno influenzare dalla marca e tendono, ove possibile, ad acquistare online. Dunque industria e retailer dovrebbero iniziare a guardare di più a questo target, anche per prodotti, come quelli per l’infanzia ad esempio, tradizionalmente considerati “mammacentrici”. E farebbero bene a sviluppare strategie multicanali efficaci per intercettarlo.

Una ricerca di Initiative sui papà Millennials (dalla quale è derivata l’infografica qui sotto) mostra alcuni dati interessanti. Il 45% dei “nuovi papà” pensa che le marche giochino un ruolo importante nelle loro vite (contro il 39% degli uomini senza figli), tanto da essere portati a consigliarle (lo fa il 65% di loro, contro il 56% dei non papà e il 60% delle mamme). Sono iperconnessi, più di qualunque altro gruppo: il 62% possiede tre o più dispositivi e l’82% ha uno smartphone, dal quale effettua la maggior parte delle ricerche sui prodotti. I giovani padri sono anche sensibili alla responsabilità sociale d’impresa, e sono ottimisti verso il futuro: il 62% pensa che le aziende possono potenzialmente fare del bene e il 58% si sente più fedele verso marche che dimostrano di avere effettuato azioni positive per la società. Stiamo parlando di un gruppo che nel futuro prossimo costituirà la maggior parte delle famiglie con bambini, e la cui influenza è quindi destinata ad aumentare.

La ricerca è stata effettuata con interviste a oltre 5000 papà nella fascia 25-34 anni in 19 Paesi, Italia compresa.

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I top 50 retailer globali di Kantar: confermati i primi tre, scende Tesco. Amazon cresce di più

Secondo la classifica dei top 50 retailer globali di Kantar Retail, Walmart, Carrefour (nonostante una riduzione del Cagr – tasso di crescita annuale composto – del 3% per il periodo 2009-2014)  e Costo si riconfermano ai vertici, mentre Tesco esce dal ristretto gruppo dei primi cinque. Significativa la distanza tra Walmart che ha registrato vendite per oltre 512 miliardi e i due comprimari le cui vendite sono attestate  di poco sopra ai 115 miliardi di dollari.

Kantar si sbilancia fornendo una previsione di crescita annua per il periodo 2014-2019: se  per Carrefour è nell’ordine del 3%, per Costco è del 7%. Il sorpasso, quindi, potrebbe essere imminente.

Per quanto riguarda le altre evidenze, la russa Magnit e la canadese Loblaw’s registrano la maggiore scalata di posizioni in classifica, mentre Sears, Morrisons e Safeway sono i retailer che scendono più precipitosamente.

Scorrendo i dati, balza agli occhi con evidenza la presenza di Amazon che con più di 87 miliardi di fatturato ha registrato una crescita annua del 30% dal 2009 al 2014, destinata, secondo le previsioni di Kantar a scendere al 13%.

Per restare all’Europa, le difficoltà si fanno sentire per Tesco che esce dal ristretto gruppo dei big five, dove entra il tedesco Gruppo Schwarz (Lidl), il Gruppo Metro che nei cinque anni considerati ha subito una diminuzione del Cagr del’1% e l’olandese Ahold con una diminuzione del 4% annuo e che ha aperto un tavolo di confronto con Delhaize per un’ipotesi di fusione.

(cliccare sopra l’immagine per ingrandire)

Kantar_Retail_Top_50_Global_Retailers_2015

Convegno Popai: Innovazione e tecnologie nel retail foodservice

Dopo il successo della prima edizione, torna il convegno Popai dedicato al Retail Food Service, un settore in ascesa grazie allo sviluppo ormai parallelo della ristorazione moderna e degli specialty food stores.

Il settore italiano della ristorazione, così come già avvenuto all’estero, deve mettere in atto nuove strategie che migliorino la propria capacità di comunicare, interagire e sollecitare la clientela, aumentando la qualità delle risorse umane.

L’evento, in programma il 9 luglio presso l’Urbana Center Milano, sarà l’occasione di analizzare le best practice italiane a confronto con quelle internazionali, discutendone i presupposti del loro successo grazie all’unione tra innovazione e realismo applicativo.

Il programma prevede interventi di Massimo Innocenti (Titolare Spontini), Dino Maldera (Food Manager Ikea Italia), Alessandro Ravecca (Presidente Cibiamo), Roberto Simonetto (Direttore Vendite Supermercati Diretti Carrefour Italia),  Nicola Vandi (Responsabile Marketing America Graffiti Franchising).

Per iscrizioni convegni@popai.it

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