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Tag: riso

Riso Scotti in formato cups con “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!”

Ovviamente a base di riso, ma proposto in una versione che ne esalta la praticità. La linea “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!” di Riso Scotti è composta da cups che si conservano a temperatura ambiente e si preparano in un solo minuto grazie al passaggio in microonde o in padella. La confezione stessa è stata studiata per un consumo immediato, senza bisogno di piatti o stoviglie. Si tratta di basi di riso cotto a vapore – quindi né troppo secco né troppo umido, per garantire una consistenza ideale – in quattro varianti: Basmati, Chicco Lungo, Integrale, Venere. Senza altri ingredienti aggiunti, le cups di Riso Scotti sono pensate per chi desidera semplicità e benessere nella propria alimentazione quotidiana, combinando la comodità di un piatto pronto con la versatilità del riso. Possono essere personalizzate con verdure, carne, pesce o salse, in modo da realizzare un piatto unico. Il target individuato da Riso Scotti è chi cerca soluzioni per il lunch box o per una cena veloce, ma la linea risponde anche alla tendenza del meal prep, permettendo di organizzare i pasti in anticipo. Le cups di riso “Apri, Scalda e Gusta come vuoi!” di Riso Scotti sono disponibili per l’acquisto online sull’e-shop ufficiale dell’azienda www.risoscotti.biz, al prezzo di 2 euro ciascuna, oppure su Amazon.

 

 

Joint venture tra Euricom e Fatima per l’esportazione del riso basmati dal Pakistan

Dopo aver ricevuto l’autorizzazione antitrust, Euricom annuncia la partnership (50:50) con Fatima Rice Mills e diventa una delle prime società straniere a stabilire in Pakistan una base per la produzione di riso per l’esportazione. Nell’ambito della transazione, Euricom acquisirà il 50% del capitale azionario di Fatima mentre Fatima controllerà il restante 50%. Fatima è proprietaria della più moderna riseria per la lavorazione del riso basmati in Pakistan, un Paese riconosciuto come fornitore leader di riso basmati di alta qualità che soddisfa i severi standard qualitativi europei.

Circa l’80% delle importazioni europee di basmati proviene dal Pakistan. Questa transazione pone Euricom, che trasforma e vende globalmente circa un milione di tonnellate di riso all’anno, come l’unico grande operatore nel settore del riso con un partner locale e una base per l’esportazione in Pakistan. In quanto operatore importante nel settore del riso e con una crescente domanda di riso basmati, Euricom aiuterà la joint venture ad accedere non solo all’Unione Europea, ma anche al Regno Unito e ad altri mercati internazionali.

“Lavoriamo con Fatima da quindici anni, avendo costruito una forte partnership che ha permesso ai consumatori europei di gustare un riso basmati di alta qualità. Questa partnership ci aiuterà a rafforzare il nostro controllo sulla catena di approvvigionamento del basmati e raggiungere un maggior grado di integrazione verticale, saremo quindi più efficaci nel garantire l’approvvigionamento e nell’attuare pratiche etiche e sostenibili. Questo aspetto è sempre più importante per noi e per i nostri clienti” ha commentato Bruno Sempio, Presidente di Euricom.

“Crediamo che questa collaborazione presenti una preziosa opportunità non solo per la nostra azienda ma anche per il nostro Paese, soprattutto in questo momento in cui gli investimenti esteri in Pakistan sono limitati. Siamo quindi fiduciosi che questa joint venture avrà un impatto positivo sull’attività dei piccoli produttori e contribuirà in modo significativo a incrementare le esportazioni del Pakistan. Siamo certi che Fatima continuerà a operare come sempre, servendo tutti i nostri clienti con lo stesso livello di impegno e dedizione di prima” ha aggiunto Ghulam Sarwar, Proprietario e CEO di Fatima.

La transazione dovrebbe essere completata entro il 31 dicembre 2024.

Tracciabilità e digitalizzazione: BF presenta il progetto Filiera Trasparente

Sarà presentato in occasione dell’imminente Cibus di Parma (7-10 maggio) Filiera Trasparente, il progetto sviluppato dal gruppo agroindustriale BF insieme al suo brand Le Stagioni d’Italia per permettere al consumatore di tracciare tutte le informazioni relative alla filiera del riso inquadrando il QR code presente sulla confezione. Grazie alla tecnologia sviluppata, il QR code sarà univoco e seriale e fornirà per ogni differente confezione di riso informazioni dettagliate relative al prodotto contenuto in quella specifica confezione.

Il sistema di tracciabilità è stato sviluppato da Antares Vision Group, in partnership con RurAll, società costituita nel luglio 2021 da Antares Vision Group, multinazionale italiana attiva nella tracciabilità e nel controllo della qualità, insieme a BF Spa, Bluarancio e SDF, con l’obiettivo di favorire la transizione ecologica e digitale del settore agroalimentare attraverso un ecosistema tecnologico di raccolta ed elaborazione dei dati.

Il consumatore potrà dunque inquadrare il codice con lo smartphone, senza necessità di scaricare alcuna applicazione, e accedere a un’interfaccia semplice e intuitiva che costituirà una vera e propria identità digitale del prodotto e scoprirne le informazioni (lotto, data di scadenza, valori nutrizionali e certificazioni a supporto della sicurezza e qualità), visualizzare il terreno preciso in cui viene coltivato il riso e trovare le informazioni sulla singola azienda agricola e la riseria di produzione. Inoltre l’utente avrà a disposizione una serie di ricette a cui ispirarsi e potrà approfondire la conoscenza dei prodotti Le Stagioni d’Italia e della sua filiera sostenibile, dal seme allo scaffale.

“Il progetto Filiera Trasparente rappresenta nel concreto la volontà del Gruppo BF di portare al consumatore e a tutti gli attori della Gdo i dati sui propri prodotti, con un alto grado di accuratezza e precisione che difficilmente si trova nel mercato. Grazie al sistema realizzato con Antares Vision Group, siamo infatti in grado di fornire al consumatore trasparenza e tracciabilità, ma anche una maggiore conoscenza del comparto e delle fasi di lavorazioni che portano al prodotto finito. Il QR Code ha inoltre delle grandi potenzialità sul fronte della comunicazione e dell’engagement del consumatore, grazie alla possibilità di prevedere messaggi specifici e personalizzati in base al luogo e al momento in cui si accede. L’applicazione riguarda al momento il riso carnaroli, ma contiamo di estendere presto il sistema ad altri prodotti” ha commentato Francesco Formisano, Amministratore Unico di BF Agro-Industriale.

“Siamo orgogliosi di partecipare insieme a BF a questo progetto che mette la tecnologia di Antares Vision Group a servizio di un settore prioritario e strategico per il nostro Paese come quello alimentare. Il software utilizzato crea un sistema completamente tracciabile e trasparente che garantisce la qualità, la sicurezza e l’autenticità del prodotto, ottimizza i costi di produzione delle imprese, e pone il consumatore al centro del processo produttivo. A ciascun prodotto sono associati i dati relativi alla sua storia, i processi produttivi e di confezionamento e i suoi movimenti attraverso la catena di approvvigionamento. Questo permette di combattere la contraffazione, individuare i mercati paralleli e di aprire un dialogo diretto con il consumatore, finalizzato al suo engagement e alla fidelizzazione” ha aggiunto Gianluca Mazzantini, Amministratore Delegato e Direttore Generale Antares Vision Group.

Il caldo record fa calare drasticamente la produzione agricola italiana

Quest’anno i cambiamenti climatici hanno provocato un taglio del 15% del raccolto di riso, del 10% del grano, del 60% per le ciliegie e del 63% delle pere mentre il miele è sceso del 70% rispetto allo scorso anno e si registra un calo anche per la vendemmia (-12%). Ad affermarlo la Coldiretti in riferimento ai dati elaborati dall’Osservatorio europeo Copernicus secondo il quale i primi nove mesi sono stati i più caldi mai registrati nel pianeta con una temperatura media superiore di 0,52 gradi la media storica spinti da un mese di settembre più bollente di addirittura 0,93 gradi.

Una anomalia registrata anche in Europa dove la colonnina di mercurio sempre a settembre è salita ad un livello record con 2,51 gradi in più della media storica secondo Copernicus mentre in Italia il mese di settembre – sottolinea la Coldiretti – si posiziona come il secondo più caldo mai osservato con una temperatura media superiore di 3,1 gradi la media climatica del periodo 1991-2020 secondo gli esperti dell’Osservatorio geofisico modenese Unimore.

Il cambiamento climatico ha scatenato anche l’invasione di pericolose specie aliene, dalla cimice asiatica al granchio blu, dal cinipide del castagno alla Xylella, dal moscerino dagli occhi rossi al calabrone asiatico fino alla vespa velutina che attacca gli alveari, con danni complessivi per oltre un miliardo nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamenti. Siamo di fronte ad una evidente tendenza alla tropicalizzazione con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal caldo al maltempo con effetti devastanti – sottolinea la Coldiretti.

Oltre al taglio dei raccolti il cambiamento climatico sta modificando anche la distribuzione delle coltivazioni lungo la Penisola dove la coltivazione dell’ulivo in Italia è arrivata a ridosso delle Alpi, nella Pianura Padana si coltiva oggi circa la metà della produzione nazionale di pomodoro destinato a conserve e di grano duro per la pasta, colture tipicamente mediterranee, mentre i vigneti sono arrivati addirittura sulle vette mentre al sud è boom per le coltivazioni tropicali, dall’avocado al mango fino alle banane.

L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque. Servono – conclude la Coldiretti – investimenti anche grazie al PNRR per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche ricerca e innovazione per lo sviluppo di coltivazioni resistenti.

Riso, siglata un’alleanza strategica tra Euricom e Mitsui

Euricom, azienda che opera nel settore del riso, accoglie Mitsui come nuovo azionista di minoranza con l’obiettivo di continuare a sviluppare la propria strategia di crescita. Mitsui ed Euricom hanno stipulato accordi vincolanti in base ai quali Mitsui sottoscriverà interamente una nuova emissione di capitale. Contemporaneamente, Mitsui scambierà la sua attuale partecipazione di minoranza in Przedsiębiorstwo Rol-Ryż sp. Z o.o. (“Rol- Ryz”), acquisita nel giugno 2022, con ulteriori azioni di nuova emissione di Euricom, che di conseguenza riacquisterà la piena proprietà di Rol-Ryz. A seguito dell’operazione, Mitsui diventerà un nuovo azionista di minoranza di Euricom, che continuerà a essere controllata in via esclusiva da Bruno Sempio. L’enterprise value di Euricom è stato valutato circa 500 milioni di euro.

È la prima volta nella storia di Euricom che i soci fondatori, la famiglia Sempio e la famiglia Nervi, hanno accettato un investimento da parte di un partner strategico esterno, che è stato attratto dalle sue rilevanti performance, dalle profonde relazioni con i clienti e dalle sue potenzialità di sviluppo a lungo termine. L’investimento di Mitsui, unito alla sua presenza globale e alla sua esperienza nel settore alimentare, aiuterà Euricom a raggiungere l’obiettivo di incrementare fortemente le sue dimensioni prima del previsto, grazie anche ad acquisizioni sia nella gamma di prodotti già in portafoglio che nei prodotti sinergici.

“Mitsui è un partner affidabile, che supporta le aziende a conduzione familiare, come la nostra, nella costruzione di una piattaforma di crescita di lungo termine più istituzionalizzata e globale, rispettando nel contempo l’imprenditorialità dell’azienda. Questo è esattamente il tipo di supporto di cui abbiamo bisogno in questa fase cruciale del Gruppo per portare Euricom ad un livello sempre più importante di crescita e sviluppo internazionale” ha commentato Bruno Sempio, Presidente di Euricom.

“Questo investimento è un altro passo nella nostra strategia a lungo termine con uno dei principali operatori globali nel settore del riso al di fuori dell’Asia. Da considerare che il riso non è solo il maggior cereale consumato a livello mondiale, ma sta anche registrando interessanti dinamiche di crescita nei Paesi in cui Euricom opera, sia in termini di sviluppo di prodotti a base di riso che di un forte potenziale di espansione in altre categorie collaterali, come quella dei legumi” ha aggiunto Yoichiro Endo, Executive Managing Officer, Chief Operating Officer dell’unità Food Business, Mitsui.

L’operazione dovrebbe concludersi nel terzo trimestre del 2023.

Lidl propone il Riso Arborio “Amico dei pesci”

Può essere un riso “amico dei pesci”? Sì, se nelle risaie in cui è coltivato vengono immessi pesci autoctoni, che crescono così al sicuro dai predatori. Oltre a essere originale, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Filiera Agricola Italiana, realtà di Coldiretti, e Lidl ha il merito di riassumere bene alcune delle tendenze in atto nel mondo della Gdo: l’evoluzione del discount, il ruolo della marca del distributore, l’attenzione alla sostenibilità.

Il progetto si inserisce in un rapporto avviato nel 2018 e che ha portato alla creazione di una linea di prodotti con il sigillo “FDAI – Firmato Dagli Agricoltori Italiani”, realizzati con materie prime 100% italiane e tracciabili. Altro aspetto fondante è l’equa distribuzione del valore lungo tutta la catena di produzione. “All’inizio queste referenze sono entrare nel nostro assortimento con una logica in & out e quindi come prodotti promozionali – spiega Alessia Bonifazi, Responsabile Comunicazione & Csr di Lidl Italia, ritratta nell’immagine in alto mentre spiega il progetto in occasione di un evento tenuto a Tuttofood –. I clienti ne hanno però subito apprezzato la bontà e riconosciuto il valore. Questo ci ha portato a inserirne una ventina nell’assortimento continuativo, composto da 3.500 referenze di cui l’80% prodotte in Italia. Si va dalla pasta in diversi formati al sugo, all’olio extravergine di oliva, fino a diverse verdure surgelate. Quattro volte all’anno completiamo l’offerta con dei prodotti in promozione, come il gelato, la confettura di fichi proveniente dalla Puglia o quella di fragole della Basilicata”.

Tra i prodotti proposti in promo tra marzo e aprile – e andato esaurito in breve tempo – c’era anche il Riso Arborio “Amico dei pesci” Carosio, un marchio privato di Lidl. Il riso è stato coltivato nell’Azienda Agricola Tonello a Mezzogoro, nel ferrarese. “In 50 ettari di risaie abbiamo immesso pesci autoctoni, come la tinca – racconta il titolare Mauro Tonelloche non si vedeva più in una risaia forse da 40 anni, anche perché vittima di predatori non autoctoni. Il pesce con il suo movimento ossigena l’acqua e si nutre di insetti e di larve di zanzara, tenendo pulite le piantine. Il progetto prevede 2.500 avannotti per ettaro; il livello dell’acqua viene tenuto alto, in maniera che possano crescere e infatti nel giro di tre mesi sono passati da 1 a 8/9 cm. Quando si avvicina il momento della raccolta e quindi di abbassare il livello dell’acqua, i pesci vengono pescati e liberati nei canali, altrimenti nelle risaie avrebbero sempre meno ossigeno a disposizione e finirebbero preda di uccelli. I 50 ettari coinvolti valgono una produzione intorno ai 6.000 quintali e con Lidl abbiamo già definito il contratto per il riso che venderemo quest’anno, fissando un prezzo di ampia soddisfazione per un’azienda agricola come la nostra. Il sostegno della grande distribuzione ci porta a osare di più e quest’anno stiamo provando un seme non trattato con agenti chimici, ma sottoposto solo a uno stress di carattere termico che sembra in grado di abbattere il rischio di malattie”.

Per Francesco Formisano, Direttore Commerciale e Marketing di BF, che ha collaborato al progetto, Lidl è stata un partner ideale per concretizzarlo e mettere il prodotto sul mercato in modo capillare: “La partnership con l’insegna comprende anche altri prodotti come la pasta e il couscous, ma siamo certi che si estenderà in futuro ad altre referenze”. Ma potrà il Riso Arborio “Amico dei pesci” entrare nell’assortimento continuativo? Da Lidl non lo escludono, visto che nell’ambito della linea con il sigillo “FDAI – Firmato Dagli Agricoltori Italiani” c’è un riso del Basso Ferrarese realizzato con i medesimi fornitori, che potrebbe quindi essere sostituito.

C’è bisogno di più riso per soddisfare il mercato europeo

I consumi di riso in Italia e nell’Unione Europea sono in aumento: dal 2012 al 2022 sono cresciuti del 34% secondo i dati Ente Risi e continuano a venire soddisfatti con prodotto nazionale, coltivato nelle nostre provincie risicole, salvo un consumo crescente degli ultimi anni di riso Basmati. Nello stesso periodo, secondo dati DG AGRI, il consumo UE è aumentato circa del 20%: le industrie italiane hanno mantenuto i volumi verso l’Europa, ma non hanno potuto avvantaggiarsi dell’aumento dei consumi comunitari.

Oggi l’industria nazionale colloca il 38% della sua produzione nel nostro Paese, il 47% in Europa e il 15% nel resto del mondo. Per soddisfare il mercato unico europeo le industrie italiane hanno bisogno che se ne coltivi di più per evitare di perdere egemonia cedendo quote di mercato a vantaggio del riso d’importazione che arriva nei porti del nord Europa. Senza contare che quest’anno la a produzione interna è diminuita a causa della siccità, che ha reso improduttivi 26 mila ettari concentrati in Lomellina e nel Basso novarese, e di una minor semina (9 mila ettari in meno).

In questo scenario il timore emerso durante il convegno che si è tenuto presso il Centro Ricerche Riso dell’Ente Nazionale Risi, alla presenza in sala di oltre 250 risicoltori, è quello che molti agricoltori, intimoriti dalle prospettive future, possano abbandona il riso per passare ad altre coltivazioni ritenute più interessanti e remunerative, come mais, soia o girasoli.

Per rispondere alla crescente domanda di riso, l’appello lanciato dall’Airi, l’associazione delle industrie risiere e dal suo presidente Mario Francese ai numerosi risicoltori presenti in sala, è quello di passare a 250.000 ettari, raggiunti solo nel 2011, di aree coltivate. “Se i dati parlano di uno spazio di mercato per il riso italiano in progressiva crescita – ha commentato il Presidente AIRI Mario Francesequesto spazio va conquistato garantendo un’adeguata produzione di materia prima e prezzi al consumo che evitino rischi di contrazione. La tendenza positiva dei consumi rischia però di frenare, come in parte sta avvenendo quest’anno, a causa di prezzi al consumo elevati. Dobbiamo stare attenti – ha continuato Francese – a non disabituare il consumatore al riso nazionale e a non metterlo nelle condizioni di scegliere prodotti alternativi”.

La crescita dell’inflazione ha interessato soprattutto i prodotti energetici e alimentari: il riso, secondo i dati ISTAT, ha subito una variazione di prezzo al consumo di +35,3% da novembre 2021 a novembre 2022, distinguendosi tra tutti i prodotti alimentari come quello che ha subito il maggior aumento di costo sul punto vendita. La ricerca, sia pubblica (ENR) che privata (BASF) hanno confermato l’interesse ad investire nel settore, per rispondere alla forte richiesta soprattutto europea di sostenibilità

Dalla platea un segnale di disponibilità a fare gli sforzi richiesti dall’industria, ma per farlo è necessario un maggior coordinamento degli enti preposti alla gestione della risorsa idrica e sono necessari investimenti nel medio periodo in infrastrutture per salvaguardare questo bene che sarà sempre più prezioso nel prossimo futuro. La risicoltura può fare la sua parte con un maggior ricorso alla sommersione delle risaie anche nel periodo invernale in modo da contribuire al caricamento delle falde freatiche, evitando di perdere acqua che altrimenti se ne andrebbe velocemente al mare.

Risovì Sushi Premium, per sushi e poké fatti in casa

Sono freschi, leggeri e stuzzicanti, ideali per ridestare l’appetito messo a dura prova dalla calura estiva e, soprattutto, piacciono tanto agli italiani: stiamo parlando del sushi e del poké, preparazioni della cucina etnica che sono ormai di casa nel nostro Paese.

Il sushi ha ormai da tempo conquistato il titolo di “piatto esotico” più amato dagli italiani (solo una percentuale del 4% non lo apprezza e, secondo una recente indagine UberEats/Nextplora, il 76% lo considera un cibo desiderabile tutto l’anno), mentre per quanto riguarda il poké, il boom registrato durante la pandemia non accenna a rallentare: lo scorso febbraio il piatto di origini hawaiiane è ufficialmente entrato a far parte del paniere Istat 2022 e si stima che il mercato italiano possa raggiungere i 143 milioni di euro nel 2024 (fonte: indagine Cross border growth capital).

Se la maggior parte degli italiani si affida ancora alla ristorazione, al delivery e ai corner specializzati della GDO per gustare queste specialità già pronte, sempre più numerosi sono però coloro che amano cimentarsi con la preparazione di sushi e poké anche a casa propria.

Riseria Vignola, storica azienda dell’Alessandrino specializzata nella selezione, lavorazione e commercializzazione di risi, cereali, farine e legumi di qualità superiore, risponde alle esigenze di questo target emergente con Risovì Sushi Premium e Risovì Sushi Premium Brown, risi dalle caratteristiche organolettiche che li rendono ideali per la preparazione di queste altre ricette della cucina etnica.

Per Risovì Sushi Premium, Riseria Vignola ha selezionato una tipologia di riso dai chicchi di piccole dimensioni, tondeggianti e panciuti particolarmente indicata per la preparazione del sushi. Di aspetto perlaceo, i chicchi possiedono un’elevata capacità di assorbimento e tendono a rilasciare amido, caratteristiche che li rendono teneri e morbidi al palato, garantendo inoltre una buona collosità. Il sapore ben bilanciato, infine, fa di questo riso la scelta ottimale per un utilizzo trasversale nella cucina etnica.

Risovì Sushi Premium Brown è una proposta di riso integrale nata per arricchire la preparazione di sushi, di altri piatti della cucina orientale e dei poké bowl con le sostanze nutritive e le fibre tipiche degli alimenti non raffinati. I chicchi, piccoli e tondeggianti, rimangono più sodi rispetto alla versione bianca e regalano nuove esperienze di gusto e benessere.

Entrambi i prodotti sono il risultato di una attenta selezione varietale e di una filiera 100% italiana, garantita dall’expertise di oltre 140 anni di Riseria Vignola.

Riso Gallo di nuovo in tv con lo spot di Armando Testa

Da pochi giorni è on air il nuovo spot di Riso Gallo, firmato Armando Testa e dedicato alla linea completa di risi provenienti da agricoltura sostenibile.

Il commercial, on air in TV e digital nei formati 20” e 15”, è un nuovo episodio del format di Riso Gallo: un’allegra animazione che vede al centro della scena, con l’inconfondibile “piglio” ruspante e simpatico, il celebre Gallo protagonista di tante campagne Tv.

Questa volta lo troviamo in mezzo a una risaia. Ci accoglie con un canto che si trasforma in indovinello: “Chicchiri… Chi lo sa cosa unisce riso e sostenibilità”? La risposta, naturalmente, non può che essere una: Riso Gallo, grazie ad una nuova linea completa di risi provenienti da agricoltura sostenibile. Nel raccogliere una confezione di riso Carnaroli che cresce in risaia, come per magia il Gallo si ritrova proiettato in una cucina. Qui, in veste di cuoco, ci ricorda la resa straordinaria delle qualità Riso Gallo in ogni ricetta, qualità ancora più apprezzabili perché coltivate nel rispetto dell’ambiente.

Tutte le varietà che compongono la linea – Carnaroli, Arborio, Basmati, Rosso e Nero – sono infine mostrate dietro alla cornice di un cuore, che il Gallo compone con le mani. In grande evidenza appare il bollino che ne certifica la provenienza da agricoltura sostenibile.

Lo spot – on air dal 19 dicembre all’8 gennaio – prevede una pianificazione tv di forte impatto, nel periodo indicato sulle emittenti generaliste e specializzate di RAI, oltre a La7 e La7d ed i network Discovery e Sky.

Curtiriso torna in Tv e sceglie come testimonial Antonella Clerici

Curtiriso torna in TV e radio per presentare “Il grande classico italiano”: il riso nelle sue molteplici applicazioni in cucina.

Il filmato, ambientato in un set cinematografico, vede Antonella Clerici come protagonista che si convince di diventare testimonial del marchio dopo aver assaggiato la bontà del riso Curtiriso, sua marca preferita.

“Abbiamo deciso di tornare dopo qualche tempo in TV e radio con una nuova campagna pubblicitaria – afferma Angelo Lonati, Direttore Commerciale e Marketing di Curtiriso –  per valorizzare la storicità del nostro marchio con il claim “Il grande classico italiano” e promuovere un prodotto che dalla materia prima diventa un ingrediente base per la creatività in cucina. Per farlo abbiamo scelto una testimonial di eccezione, Antonella Clerici, che incarna perfettamente l’ideale del nostro target rappresentato da persone esperte in cucina e sensibili alla genuinità del prodotto. La campagna – conclude Lonati –  si inserisce inoltre all’interno di un processo di rebranding del packaging con il logo Curtiriso rivisitato, in cui la mondina, figura che caratterizza il marchio Curtiriso, diventa parte integrante del logo mentre precedentemente appariva lateralmente”.

Il flight televisivo sarà in onda dal 17 giugno per 21 giorni con oltre 500 spot nei formati da 30”, 15’’, 10’’ e 5’’ pianificati sulle reti RAI sui canali storici e digitali. Successivamente sarà on air lo spot sui tre canali Radio RAI sempre con la stessa frequenza della TV.

Questa campagna dà il via ad altri 2 flight nel 2018, uno nel periodo di fine estate, l’altro in inverno e ad altri 4 flight, già programmati.

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