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Le Terrazze insieme a LifeGate, per ripulire il mare dalla plastica

Foto di Matthew Gollop da Pixabay

Il Centro Commerciale Le Terrazze è il primo shopping centre in Italia a schierarsi in prima linea per sostenere il progetto LifeGate PlasticLess® un’iniziativa che ha l’obiettivo di ridurre i rifiuti e il marine litter nei mari e nei porti italiani ed europei, che prevede il ricorso a un Seabin, un cestino di raccolta dei rifiuti che galleggiano sulla superficie dell’acqua.

Il Seabin è in grado di catturare circa 1,5 kg di detriti al giorno, ovvero oltre 500 Kg di rifiuti all’anno (a seconda del meteo e dei volumi dei detriti), comprese le microplastiche da 5 a 2 mm di diametro e le microfibre da 0,3 mm. Il Seabin, inoltre, potrà catturare molti rifiuti comuni che finiscono nei mari come i mozziconi di sigaretta, molto presenti nelle nostre acque.

Il Seabin

Il “cestino del mare” è stato ideato da due australiani e può funzionare 24 ore al giorno e quindi è in grado di rimuovere molta più spazzatura di una persona dotata di una rete per la raccolta.

In partnership con Seabin Project e Poralu Marine e in collaborazione con l’associativismo italiano, sono stati posizionati nei mari e nei laghi italiani ed esteri 40 Seabin di LifeGate.

I primi, installati a settembre 2018, hanno raccolto più di due tonnellate di rifiuti galleggianti, pari al peso di quasi 140 mila bottigliette di plastica.

Siamo molto orgogliosi di portare la sfida di LifeGate PlasticLess® a Porto Venere grazie alla collaborazione con il centro commerciale Le Terrazze di La Spezia, una realtà che condivide i valori e gli obiettivi del nostro progetto volto a pulire i mari dalla plastica grazie alla collaborazione con aziende, persone e istituzioni protagoniste con noi di un futuro sostenibile” dichiara Simone Molteni, Direttore Scientifico di LifeGate.

“Abbracciamo il progetto LifeGate PlasticLess® con grande entusiasmo perché in linea con i nostri valori e siamo orgogliosi di essere il primo centro commerciale in Italia ad “adottare” un Seabin” commenta Luca Paradisi, Direttore de Le Terrazze.

 “Educare al rispetto del mare – afferma il Sindaco Matteo Cozzani – è una strada condivisa ed un obbligo morale, specie se legata a tematiche di grande importanza, prima fra tutte la salvaguardia delle biodiversità e l’educazione all’uso della plastica.

 

 

 

 

 

 

 

Conad continua la sua crescita e raggiunge una quota di mercato del 12,9%

In controtendenza con l’andamento del mercato, Conad prosegue la sua crescita chiudendo il 2018 con un fatturato della rete di vendita di 13,5 miliardi di euro, 500 milioni in più rispetto all’anno precedente (+3,5%), una quota di mercato del 12,9% (0,4 punti percentuali in più, fonte: GNLC II semestre 2018) e 56.005 addetti, con 3.243 nuovi occupati. Si rafforza la leadership nei supermercati con una quota del 22,4%, superiore di 0,8 punti percentuali a quella del 2017 (fonte: GNLC II semestre 2018).

In crescita anche il patrimonio netto aggregato, che raggiunge i 2,5 miliardi di euro (+6,8% rispetto al 2017) e consente di affrontare con la necessaria solidità economica un piano di investimenti 2019-2021 di 1,3 miliardi di euro, di cui 530 milioni nel corso del 2019.

I TREND DI CRESCITA 

Conad vive una crescita costante da dieci anni, passando dai 9,3 miliardi di euro di fatturato (2009) agli attuali 13,5 miliardi – con una crescita di oltre il 45,2% – e da una quota di mercato del 9,9% (2010) al 12,9% (fonte: GNLC II semestre 2018). La crescita conferma la validità del modello imprenditoriale cooperativo, in cui a fare la differenza è la presenza capillare del socio imprenditore sul territorio, cha ha consentito di affrontare la crisi economica limitandone gli effetti e di creare occupazione: dal 2014 sono 8.623 i nuovi occupati nel sistema Conad.

Un modello ancor più valido nei comuni con meno di 5 mila abitanti che coprono il 70% del territorio nazionale, ma sono abitati solo da dieci milioni di persone (un sesto della popolazione). Comuni in cui sta venendo meno quel vicinato di responsabilità e di servizio che la moderna distribuzione stenta a svolgere.

Conad è presente in questi piccoli comuni di 19 regioni con 515 punti di vendita – il 16,2% della propria rete – che hanno un’incidenza del 7,5% sul fatturato complessivo del gruppo.

LA RETE DI VENDITA 

Conad opera in tutte le regioni italiane con 3.174 punti di vendita (25 in più rispetto al 2017) che coprono tutti gli attuali format della moderna distribuzione: 25 Conad Ipermercato, 231 Conad Superstore, 1.099 Conad, 462 Margherita Conad, 970 Conad City, 237 Todis (discount), 20 Sapori&Dintorni e 130 con altre insegne. A questi si aggiungono 134 parafarmacie, 39 distributori di carburanti, 15 Ottico e 26 PetStore.

Da segnalare la crescita degli ipermercati, che, ad aprile 2019, a rete omogenea incrementano gli incassi su aprile 2018 dello 0,3% e il numero degli scontrini, aumentati dello 0,9%. Risultati ancora più evidenti a rete assoluta, comprendendo i 6 ipermercati del gruppo Finiper situati lungo la costa adriatica oggetto dell’operazione di affitto di ramo d’azienda a fine 2018 e con il cambio di insegna attivo all’inizio dell’anno in corso: +15,1% di incassi e +16,8% di scontrini.

LA MARCA CONAD 

Prosegue il trend positivo della marca, che si attesta a 3,5 miliardi di euro di fatturato (in crescita del 7% rispetto al 2017) e con una quota di mercato al 29,2% (9,1 punti percentuali sopra la media Italia, fonte: IRI).

LA CONVENIENZA 

Conad si misura in un mercato, quello della gdo, caratterizzato nel 2018 dal segno negativo e dove anche il Nord Est  si scopre vulnerabile con una perdita dello 0,3% di Emilia-Romagna, Veneto, Trentino-Alto Adige e Friuli-Venezia Giulia (fonte: Nielsen).

In questo scenario Conad ha aumentato la convenienza, garantendo un risparmio medio annuale di 1.645 euro per famiglia con la sola operazione Bassi&Fissi che ribassa in modo continuativo i prezzi di un paniere di 500 prodotti di prima necessità (erano 379 nel 2016 e 425 nel 2017) su cui è applicato uno sconto del 30%. Con offerte e promozioni clienti hanno potuto risparmiare complessivamente 717 milioni di euro.

I SERVIZI 

A tali vantaggi si sommano quelli prodotti dai carburanti e dalle parafarmacie, anche a livello di calmieramento dei prezzi della concorrenza. I distributori di carburanti Conad hanno prodotto convenienza – 136 euro la media mensile della spesa per rifornire rispetto ai 144 euro della media Italia – grazie a un costo al litro di 8 centesimi di euro inferiore ai prezzi medi comunicati dal ministero dello Sviluppo economico.

Nelle parafarmacie Conad i clienti hanno speso 23 milioni di euro in farmaci Sop e Otc, con uno sconto medio del 20% rispetto ai prezzi praticati dalle farmacie private tradizionali. 

I concept Ottico Conad hanno prodotto convenienza per 1,8 milioni di euro, mentre i PetStore – 15,2 milioni di euro di fatturato –, oltre ad assicurare convenienza, hanno donato 25 tonnellate di cibo per un valore di 125 mila euro con un’iniziativa di solidarietà rivolta agli animali meno fortunati.

 

LA SOSTENIBILITA’ 

Sul fronte ambientale, Conad sta adottando modelli di gestione più sostenibili e indirizzando i clienti verso comportamenti di consumi ecofriendly. Nasce da tali premesse il primo bilancio di sostenibilità del gruppo, focalizzato sulla logistica, tra le attività a maggior impatto ambientale nel settore distributivo. Il costante rinnovamento del parco di automezzi ha portato a una riduzione delle emissioni di particolato del 5,3% rispetto al 2017, nonostante l’aumento delle distanze percorse, mentre l’indice di efficacia del trasporto dei prodotti dai Cedi ai punti di vendita, calcolato sulla base delle percorrenze a pieno, è pari a 1,25 kg CO2e/km (rispetto al valore di 1,38 nel 2017).

Sul fronte della mobilità elettrica, l’accordo con Enel prevede l’installazione di 240 colonnine di ricarica negli iper e nei supermercati Conad entro la fine dell’anno. Ad oggi ne sono state posizionate 54 e per altre 150 è attesa l’autorizzazione in tempi brevi.

Francesco Pugliese.

DOPO LA CHIUSURA DEL BILANCIO 2018: AUCHAN 

Tra i fatti di rilievo intervenuti dopo la chiusura del bilancio 2018 c’è l’accordo con Auchan Retail per l’acquisizione della quasi totalità delle attività di Auchan Retail Italia. Entra così in Conad una parte importante dei punti di vendita di Auchan Retail Italia (tranne i supermercati gestiti da Auchan Retail in Sicilia e i drugstore Lillapois): ipermercati, supermercati, negozi di prossimità con i marchi Auchan e Simply, disposti sul territorio italiano in modo complementare alla rete Conad.

«Con l’operazione Auchan abbiamo conquistato la leadership di mercato: ciò comporta un’ulteriore assunzione di responsabilità nei confronti del mercato e la capacità di dare risposte a nuovi modelli di consumo garantendo, al contempo, l’intera filiera nazionale della produzione», sottolinea Pugliese. «Condividiamo il nostro modello imprenditoriale con tutti gli attori di tale filiera, anche se siamo consapevoli che non potrà essere sufficiente, da solo, a rimettere in moto l’economia del Paese in un anno, il 2019, che l’Ocse vede in stagnazione».

Carlsberg Group punta sulla sostenibilità: il bilancio del 2018

Sotto il profilo della sostenibilità ambientale, aziendale ed etica  (ovviamente senza mai prescindere dalla qualità del prodotto finale) si può affermare che il 2018 è stato un anno ricco di soddisfazioni per Carlsberg, come testimoniano i risultati raggiunti nell’ambito del risparmio idrico ed energetico, delle emissioni di CO2, del consumo responsabile di bevande alcoliche e della sicurezza sul lavoro.

Argomenti indispensabili per tutte le aziende che vogliono istaurare un dialogo costruttivo con i propri interlocutori e che hanno fatto da base culturale per il programma  Together Towards ZERO, su cui il Gruppo ha iniziato a puntare già dal 2017.

4 le aree di interesse del programma: ZERO emissioni di CO2, ZERO spreco d’acqua, ZERO consumo irresponsabile e cultura ZERO incidenti. I dati del Bilancio presentati riportano il segno positivo, calcolati in base a una roadmap che prevede obiettivi intermedi per il 2022 e il raggiungimento dei nuovi obiettivi entro il 2030.

ZERO emissioni di CO2

L’obiettivo fissato prevede di raggiungere, entro il 2030, Zero emissioni di CO2 nei birrifici, con uno step intermedio del 2022 che vede un -50%.Dal 2015 al 2018, le emissioni specifiche di anidride carbonica sono diminuite del 9,1%. Un esito assai soddisfacente, al quale si affianca una buona riduzione del consumo energetico totale, sceso del 4% rispetto al 2017. Stando sempre alle stime intermedie della roadmap, Carlsberg Italia ha raggiunto con ampio margine, rispetto a quanto prefissato per il 2022, il 100% di energia da fonti rinnovabili negli stabilimenti di produzione (un successo ottenuto già dal 2017) ed un altro 100% di raffreddamento a basso impatto sul clima, grazie anche all’acquisto di sistemi di raffreddamento che non utilizzano HFC (idrofluorocarburi).  

 

ZERO spreco d’acqua

Carlsberg Italia, ha fissato un obiettivo relativo alla diminuzione degli sprechi idrici, raggiungendo un importante risultato: il consumo idrico specifico è diminuito del 28,4% superando lo step intermedio (entro il 2022 -25%) e avvicinandosi a quello finale del 2030 quando si dovrà dimezzare il consumo d’acqua del Birrificio. Nel 2018 l’efficienza idrica è migliorata: sono stati risparmiati 2.634 m³ di acqua (-0,6%) ed è stata registrata una riduzione del volume delle acque di scarico del 1,2%, rispetto al 2017. Evidenziando il totale, il Bilancio di Sostenibilità dal 2015 al 2018 mostra un risparmio di 127.970 m³ d’acqua, pari a quella necessaria per riempire 4.412 autocisterne.

ZERO consumo irresponsabile

Un impegno assunto da tempo: sul packaging sono riportati i valori nutrizionali per 100 ml di birra, oltre a chiari messaggi sul bere responsabile, consigliando di non bere qualora ci si debba mettere alla guida, quando non si è raggiunta l’età legale e nell’ipotesi di gravidanza.

In più sono state introdotte alcune alternative analcoliche per garantirne il gusto e la freschezza anche nelle situazioni in cui non si può assumere alcol.

Le iniziative del Gruppo per dare una comunicazione mirata e trasparente hanno animato tutto il 2018. Per esempio, in occasione delle giornate di Porte Aperte in Birrificio, i visitatori, grazie agli occhiali 3D Beer Goggle, hanno potuto far esperienza diretta dei rischi che corrono se guidano dopo aver bevuto troppo alcol. Un altro significativo intervento è che tutte le nuove vetture aziendali sono state dotate del dispositivo Alcolock, un’apparecchiatura che blocca l’accensione del motore in caso di tasso alcolemico superiore alla soglia massima consentita dalla legge. Nel 2018 infatti, tutte e 34 le nuove vetture consegnate erano dotate di tale dispositivo.

ZERO incidenti

Carlsberg Italia ha introdotto uno specifico programma di Regole Salvavita, condivise tramite un programma di formazione aziendale, indirizzandosi su aree specifiche nelle quali, se le regole non vengono rigidamente rispettante, la vita umana può essere messa in serio pericolo. L’obiettivo è la completa diffusione, in tutto il Gruppo, di una cultura zero incidenti, per raggiungere l’obiettivo 2030 di ZERO incidenti che prevede misure di sicurezza anche superiori a quanto previsto dalla legge.

In questi ultimi tempi c’è stata una diminuzione degli incidenti, eccezione fatta per alcuni sinistri non dipesi dai nostri dipendenti ma da terzi. In fatto di sicurezza nello stabilimento, i lavoratori hanno confermato un miglioramento, merito anche del loro prezioso contributo attraverso le numerose segnalazioni, prese subito in esame dal team Health & Safety. Tutti stimoli che spingono Carlsberg Italia a perfezionarsi per offrire la massima sicurezza ai dipendenti e collaboratori.

Le innovazioni

In questo ambito ricordiamo DraugthMaster, il sistema che dal 2011 ha rivoluzionato la birra alla spina. Si tratta di un metodo di spillatura senza CO2 aggiunta che garantisce al consumatore di bere birra fresca come in birrificio per 31 giorni dall’apertura del fusto; quest’ultimo in PET, un materiale riciclabile che ha quasi completamente sostituito i tradizionali fusti in acciaio: nel 2018 si è arrivati al 96% di birra spillata in PET, avvicinandosi all’obiettivo del 100% di copertura.

Tutto ciò, passando in rassegna le tappe della penetrazione di DraughtMaster, si evidenzia come nel 2011 il rapporto tra fusti in acciaio e fusti in PET era del 79% su 21%. Oggi il rapporto si è completamente ribaltato con il 96% di fusti in PET e solo il 4% di quelli in acciaio. I rivoluzionari fusti in PET garantiscono una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 rispetto alle bottiglie e ai fusti in acciaio, solo nel 2018, grazie a DraughtMaster è stata evitata l’emissione di 11.407.920 kg di C02, corrispondenti a quelli emessi da 456.317 alberi che occupano una superficie di 1.552 campi da calcio.

 Mobilità

Sostenibilità anche nella mobilità, visto che Carlsberg Italia nel 2018, grazie ad un importante accordo con Toyota, ha inserito 34 vetture Auris Touring Sports Hybrid nella flotta aziendale, confermando l’impegno concreto nella realizzazione di una mobilità capace di abbattere i fattori inquinanti nocivi per la salute dell’uomo. A questa intesa, fa eco anche un’altra significativa collaborazione con E-vai – il primo car sharing ecologico lombardo – che ha consentito a Carlsberg Italia di dotare la propria flotta aziendale di 3 Renault Zoe elettriche da utilizzare per il carpooling aziendale. Per una totale efficienza sono state poste due colonnine di ricarica nella sede di Lainate e nello storico Birrificio di Induno Olona, gratuitamente a disposizione anche di visitatori e clienti.

L’anno trascorso è stato rilevante anche sul fronte della logistica visto che sono stati sostituiti i carrelli elevatori diesel con quelli elettrici e sono stati introdotti 3 mezzi Iveco alimentati a LNG (Gas Naturale Liquefatto), grazie a una partnership con Number1; i nuovi mezzi garantiscono una riduzione del particolato del 95%, del monossido di carbonio del 40% e riducono notevolmente anche l’inquinamento acustico rispetto a quelli tradizionali.

E rispetto dell’ambiente anche grazie al nuovo sistema flash di pastorizzazione adottato nel Birrificio di Induno Olona, che consente di ridurre l’impiego dell’acqua del 10%, i consumi energetici del 15% e le emissioni di CO2 del 10%.

 

 

Carrefour Italia insieme a MSC Marine Stewardship Council si “immerge nel blu”

Carrefour Italia conferma la sua collaborazione con MSC Marine Stewardship Council – organizzazione internazionale non-profit che ha come mission quella di mantenere gli oceani pieni di vita – nella settimana del World Oceans Day nell’ambito dell’iniziativa “Immergiti nel blu”.

L’obiettivo di questa sinergia è quello di offrire ai consumatori prodotti ittici certificati sostenibili che garantiscano mari in salute e al tempo stesso contribuiscano a tutelare l’attività della pesca per le generazioni future.

Per Carrefour Italia è fondamentale poter offrire ai propri consumatori scelte sostenibili che confermano l’impegno dell’azienda verso un consumo sempre più  consapevole.” – ha commentato Alfio Fontana, Responsabile CSR Carrefour Italia  –  “Per questo, siamo da diversi anni al fianco di MSC per portare avanti progetti per la pesca sostenibile e per il rispetto dei mari, un tema sempre più urgente, a causa delle gravi conseguenze ambientali. Per Carrefour Italia è fondamentale coinvolgere i fornitori nella creazione di un sistema virtuoso, invitandoli a certificarsi ed approvvigionarsi di materie prime con logo MSC.”

Francesca Oppia, Program Director MSC Italia, ha aggiunto “In Italia la strada verso un mercato ittico davvero sostenibile è ancora lunga, anche se ad oggi abbiamo già ottenuto risultati molto positivi; abbiamo bisogno di partner coraggiosi che credano nella necessità di rispettare il mare per salvaguardare il futuro delle risorse ittiche, e che facciano della sostenibilità una filosofia aziendale. In questo percorso Carrefour è sicuramente per noi un partner fondamentale.

L’impegno alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità è al centro delle iniziative di sensibilizzazione che Carrefour Italia ha organizzato nelle giornate del 7 e 8 giugno in occasione della giornata mondiale dedicata all’oceano sia presso tutti i punti vendita, dove oltre 200 Superhero hanno coinvolto i clienti in divertenti attività, che presso la sede di Milano, dove i collaboratori hanno partecipato al contest lanciato da MSC nel corso della settimana, fotografandosi con maschera e boccaglio, e si sono impegnati con iniziative concrete verso l’ambiente, come l’utilizzo delle borracce per ridurre l’impatto delle bottiglie di plastica, la raccolta differenziata o l’utilizzo di sacchetti di tela riutilizzabili al posto dei sacchetti della spesa.

Circa l’assortimento di prodotti sostenibili a marchio blu MSC, Carrefour Italia al momento propone ai suoi clienti 19 prodotti, un numero che l’azienda intende aumentare, anche nell’anno in corso, durante il quale ad esempio, verranno lanciati due nuovi prodotti (sgombri grigliati all’olio d’oliva e al naturale).

Le categorie certificate al momento sono:

  • 7 surgelati pesce
  • 5 conserve pesce
  • 5 specialità marine banco frigo
  • 2 piatti pronti surgelati

I prodotti sono a marchio Carrefour, ad eccezione di 4 prodotti Carrefour Séléction quali il salmone affumicato e 3 alici confezionate.

Goglio vince l’Oscar dell’Imballaggio 2019 per il pack monomateriale 100% riciclabile

Sulla scia di questa attitudine, Goglio vince  l’Oscar dell’Imballaggio – Best Packaging 2019 per il pack monomateriale, due strati di polipropilene, 100% riciclabile, una delle tante soluzioni eco-friendly proposte, che rappresentano l’impegno “green” del Gruppo.

Caratterizzata dall’assenza di alluminio, la confezione garantisce la conservazione ottimale del prodotto grazie alla presenza dell’esclusiva laccatura barriera a base acqua, spalmata sulla superficie del materiale. Il laminato ottenuto mantiene alte le caratteristiche di barriera e protezione, migliorando al contempo le proprietà meccaniche e la resistenza alla perforazione.

La confezione è inoltre dotata dell’esclusiva valvola monodirezionale di degasazione, anch’essa realizzata interamente in polipropilene. La valvola, applicata al sacchetto, ne diventa parte integrante: poiché tutto il sacchetto è realizzato con materiale appartenente alla stessa famiglia, può essere conferito nella raccolta rifiuti plastici senza dover separare le sue parti.

Alle caratteristiche tecniche indicate si aggiungono anche due effetti estetici di notevole impatto: l’inchiostro effetto specchio e la verniciatura opaca a registro.

I dettagli a specchio, creati attraverso la stampa con effetto metallizzato, donano appeal al sacchetto, a cui si somma l’effetto opaco a contrasto, che dona un aspetto naturale al resto del sacchetto.

La soluzione monomateriale rappresenta un’alternativa all’utilizzo dello strato di alluminio garantendo performance di conservazione paragonabili, valida in tutti i casi in cui le condizioni lo permettono.

 

Parmalat lancia le nuove bottiglie realizzate con il 50% di plastica riciclata

Parte “bottle to bottle”, l’innovativo progetto di Parmalat destinato a dimezzare la quantità di nuova plastica immessa nell’ambiente che vede protagonisti gli storici brand Parmalat Puroblu e Parmalat Zymil microfiltrato in tutte le sue varianti in banco frigo.

Da marzo tutte le bottiglie blu di Parmalat sono realizzate con il 50% di plastica riciclata, il massimo consentito dalla legge per i prodotti alimentari, permettendo così un risparmio all’anno pari a circa 600 tonnellate di nuova plastica.

Parmalat si impegna in un processo virtuoso definito “bottle to bottle”, attraverso il quale le bottiglie usate vengono trasformate in nuove attivando un sistema di economia circolare potenzialmente ripetibile all’infinito.

L’Università di Parma, attraverso un’analisi LCA (Life Cycle Assessment)*, che valuta l’impatto ambientale di un prodotto o di un servizio, ha confermato la natura ecosostenibile delle nuove bottiglie blu realizzate da Parmalat che consentono di risparmiare in un anno circa 18 mila m3 di acqua, l’equivalente di tre volte quella presente nelle vasche dell’Acquario di Genova. L’utilizzo di materia prima riciclata riduce, inoltre, di quasi 1700 tonnellate le emissioni di CO2 prodotte in un anno, una quantità di anidride carbonica che potrebbe essere assorbita da circa 69.000 alberi in un anno.

L’azienda è impegnata nell’ambito della sostenibilità sotto diversi punti di vista, da quello dei consumi energetici alle emissioni di CO2 – ha commentato Giovanni Pomella, Direttore Generale di Parmalat Italia e una delle principali iniziative è quella di utilizzare packaging più rispettosi dell’ambiente, arrivando a ridurre di quasi 1.500 tonnellate l’utilizzo di plastica immessa nell’ambiente negli ultimi 5 anni. In questo contesto – continua Giovanni Pomella – si inserisce la produzione di bottiglie blu con il 50% di PET riciclato per i nostri brand Parmalat Puroblu e Zymil. In questo modo, l’azienda non solo risponde alla nuova Direttiva Europea sulla plastica monouso, che prevede entro il 2030 l’obbligo che tutte le bottiglie contengano il 30% di materiale riciclato, ma ne anticipa i tempi, proponendosi un impegno ben maggiore”.

Inoltre, Parmalat è la prima azienda alimentare italiana ad ottenere il marchio “Plastica Seconda Vita Food” per la sua bottiglia blu, la certificazione ambientale che verifica tutta la filiera produttiva, dalla tracciabilità della materia prima all’imballaggio, per garantire al consumatore origine e sicurezza del packaging. Le attività per l’ottenimento del marchio “Plastica Seconda Vita”, inclusa la verifica e la dichiarazione del contenuto di Plastiche Seconda Vita, sono state effettuate da Istituto Italiano dei Plastici, primo Ente di Certificazione in Italia accreditato per tale schema.

TODIS festeggia i suoi 20 anni con Chef Rubio e con l’iniziativa “La spesa per tutti”

Credit: Paolo Lafratta

TODIS compie 20 anni e – tra le tante iniziative per festeggiare l’anniversario – ecco quella a fianco di Chef Rubiouna: “La Spesa per Tutti”. Un progetto sociale per cui ogni cliente potrà scegliere di donare prodotti alimentari e non, che verranno consegnati direttamente ai volontari della COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO, presenti all’esterno di tutti i punti vendita, per essere poi distribuiti ai più bisognosi. 

L’iniziativa sarà attiva a rotazione per tutto il 2019, negli oltre 230 punti vendita TODIS, presenti nelle regioni: Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Marche, Molise, Puglia, Sicilia, Toscana e Umbria.

“Un aiuto concreto a chi non può permettersi di acquistare beni di prima necessità.”

Il 2019 si inaugura con “La Spesa per Tutti”, iniziando dal 26 Gennaio, in concomitanza con la Giornata Nazionale contro lo Spreco Alimentare

Per scoprire come aderire all’iniziativa ed il calendario delle giornate di raccolta: 

https://www.todis.it
https://www.facebook.com/todisbuongiornoconvenienza/

Gli italiani diventano consumatori green

Più del benessere e della salute. Più della naturalità delle materie prime, dell’innovazione tecnologica o della convenienza economica all’atto di acquisto. Il motore dei comportamenti e dei consumi degli italiani nel 2018 è targato ambiente ed ecologia.
La premessa ci porta alle grandi questioni dei cambiamenti climatici e della sostenibilità delle risorse naturali del pianeta. Nel nostro Paese, più che nel resto d’Europa, sembra essere maturata una forte sensibilità nei confronti del tema “green”: 9 italiani su 10 ritengono che vivere in un ambiente salubre sia la condizione fondamentale per conseguire una elevata qualità della
vita. Di particolare interesse il fatto che la salvaguardia dell’ambiente sia oggi concepita come il termometro del senso civico di una società. Un dato su tutti: per l’86% degli italiani differenziare correttamente i rifiuti è un gesto di rispetto collettivo ed un segnale di civiltà.
Il risultato più eclatante è che oltre la metà degli italiani ha deciso di correggere negli ultimi mesi il proprio modello comportamentale e di consumo, adottando azioni più coerenti con un minore impatto del proprio vivere sull’inquinamento. Nello specifico, questo rinnovato approccio ha trovato manifestazione nelle tre principali aree di spesa delle famiglie: la mobilità, la casa ed il cibo.
L’impatto sulle modalità e sui tempi di spostamento delle persone è quello più immediato: laddove possibile, gli italiani hanno iniziato ad accantonare progressivamente il paradigma del trasporto privato, riscoprendo il piacere di spostarsi a piedi (30% secondo l’indagine “Stili italiani” realizzata da Coop), di utilizzare i mezzi pubblici (16%) e di pedalare in bicicletta (16%). Cambia il fascino dell’auto nell’immaginario collettivo (l’età media per il conseguimento della patente di guida è in aumento, si attendono più di tre anni dall’approdo alla maggiore età) e con esso evolvono anche le preferenze di acquisto: le immatricolazioni di auto ad alimentazione alternativa hanno fatto
registrare una crescita del 24% nell’ultimo anno, al punto da arrivare a valere oltre un decimo del parco auto immesso sul mercato. In particolare, spicca il successo delle vendite di auto ibride: in Italia, nel 2017, ne sono state vendute 63 mila, un numero quasi doppio rispetto all’anno
precedente. Una nicchia destinata a ribaltare le classifiche nel prossimo futuro: già oggi un italiano su tre valuterebbe l’acquisto di una vettura ad alimentazione ibrida se dovesse sostituire l’auto di
proprietà entro i prossimi tre anni.
Poi c’è la casa: tutta l’area delle utenze è stata investita da una maggiore sensibilità al consumo, dal momento che, tra le altre cose, cresce l’attenzione per la raccolta differenziata e per un uso più
efficiente dell’energia elettrica e dell’acqua potabile. Cambiamenti importanti anche nelle scelte di spesa, se si considera che è elevata la quota di rispondenti che dichiara di aver acquistato lampadine a basso consumo ed elettrodomestici ad elevata efficienza energetica, ma anche di avere effettuato interventi di ristrutturazione della propria abitazione per migliorare l’isolamento
termico (4%). In questo contesto non fa eccezione il comparto del cura casa. Le evidenze dell’Osservatorio Immagino GS1 suggeriscono una tendenza piuttosto radicata: negli ultimi dodici mesi i detergenti domestici “green” venduti in supermercati e ipermercati hanno fatto segnare una progressione a valore non lontana dal 9% (dati Nielsen), un dato controcorrente rispetto al calo
che ha penalizzato il settore nel suo complesso (-0,8%).
L’elemento più innovativo, tuttavia, è quello che riguarda l’alimentazione, dove l’ambiente sembra aver preso il posto, o almeno affiancato, la ricerca di salute e benessere.
Si parte dai comportamenti più consolidati, come la scelta di frutta e verdura di stagione (21%), ma
anche di prodotti a chilometro zero (15%) così come la preferenza per i prodotti biologici (12%) e per gli articoli venduti sfusi e non confezionati (7%).
Non stupisce che nel primo semestre 2018 il segmento dei prodotti riconducibili esplicitamente
al filone ambientale abbia fatto segnare un aumento nelle vendite pari al 3,6% rispetto allo stesso periodo del 2017, con un giro di affari arrivato ad approssimare i 200 milioni di euro. Esaminando
le informazioni su packaging ed etichettatura, raccolgono crescenti consensi il marchio “green”, che da solo vale il 36% del comparto (68 milioni di euro nel periodo gennaio-giugno 2018), a seguire il biodegradabile (33 milioni di euro), il vegetale (30 milioni di euro) ed il senza nichel (26 milioni di euro). Le campagne di sensibilizzazione realizzate dalle associazioni ambientaliste e soprattutto dalle grandi organizzazioni internazionali (la Commissione Europea ha recentemente
avviato l’iter per la messa al bando di numerosi prodotti usa e getta) hanno promosso  concretamente la filiera del recupero e del riciclo. Nel mirino delle famiglie è finita la plastica: nel primo semestre del 2018 crescono a doppia cifra i prodotti con packaging a basso contenuto di materie plastiche (+12,3%). Medesima performance per le referenze confezionate con plastica
riciclata, che valgono oltre 12 milioni di euro.
Non è solo e semplicemente moda, al contrario vi è un elevato grado di consapevolezza: secondo un’indagine Censis, più di 8 italiani su 10 ritengono che il cibo e le bevande che portiamo a tavola debbano diventare uno strumento di espressione, riflettendo le proprie convinzioni etiche, sociali,
ambientali.

di Fulvio Bersanetti

Stop ai glitter, Waitrose li elimina perché inquinano (sono di plastica)

Negli anni ’80 si sarebbero disperati ma certamente pure ora il glitter significa festa e glamour, specie sotto Natale: ma anche tanta, inutile plastica e quindi Waitrose & Partners si è impegnata entro il 2020 a trovare una alternativa ecologica per dare “brillantezza” alle sue etichette, carte, cracker, cartellini, fiori e piante.

Quest’anno, tre quarti delle etichette, degli involucri, dei Xmas cracker [le scoppiettanti “caramelle”  contenenenti una sorpresa e una coroncina di carta e che sono una tradizione nataliza in Uk, ndr] e dei tag del rivenditore, insieme a metà dei suoi fiori e piante, saranno privi di glitter. Una quota che aumenterà entro il prossimo Natale, quando tutti i fiori e le piante saranno privi di glitter ed entro il 2020 sarà utilizzata una alternativa ecologica.

I glitter sono fatti di minuscoli pezzi di plastica e, una volta lavati via, i pezzetti di plastica possono finire nell’acqua dove non si degradano mai.

La mossa del rivenditore segue quella del popolare programma della BBC1 – Strictly Come Dancing – che ha bandito l’uso del tradizionale glitter nel programma, come hanno fatto un certo numero di scuole materne e festival musicali nel Regno Unito.

Tor Harris, responsabile CSR, salute e agricoltura di Waitrose & Partners, ha dichiarato: “Ai nostri clienti interessa molto ridurre l’impatto della plastica sull’ambiente. Anche se è importante eliminare lo scintillio, troveremo altri modi per assicurarci di brillare a Natale e per tutto l’anno”.

Waitrose & Partners è stato il primo supermercato nel 2016 a eliminare la plastica nei suoi prodotti di bellezza e a passare alla carta biodegradabile per i cotton fioc. Le microsfere di plastica sono riconosciute come una seria minaccia per gli ecosistemi marini.

La catena si è anche impegnata a rendere il packaging delle sue private label completamente biodegradaibile, riutilizzabile o compostabile entro il 2025 e sostituirà circa 11.000 tonnellate di plastica non riciclata tra il 2023 e il 2025 con alternative più sostenibili.

Cuki a fianco di Banco Alimentare con l’iniziativa “Solida lei, solidale tu”

Il Natale è alle porte e, come di consueto, il consumo di alimenti e bevande aumenterà notevolmente (stimato un + 3%) per imbandire le nostre tavole per il classico pranzo e cenone di Natale. Ma c’è anche un altro lato della medaglio: lo spreco di cibo.

Consapevole di questo “rischio”, Cuki vuole portare all’attenzione dei consumatori il delicato argomento degli sprechi, dando la possibilità di donare a Banco Alimentare, attraverso l’iniziativa «Solida lei, Solidale tu», una vaschetta per ogni confezione di vaschette acquistata. Tale vaschetta sarà infatti usata da Banco Alimentare per l’attività di recupero del cibo svolta durante tutto l’anno sul territorio nazionale, raccogliendo le eccedenze dalle mense aziendali e dai luoghi di ristorazione collettiva per redistribuirlo alle strutture caritative.

Un semplice gesto diventa così un grande contributo: con «Solida lei, Solidale tu» chi deciderà di scegliere una delle confezioni che riportano la dicitura «Solida lei, Solidale tu», potrà quindi contribuire efficacemente alla redistribuzione della « ricchezza alimentare », impegno che Cuki e Banco Alimentare portano avanti dal 2011 con il progetto Cuki Save the Food.

Nato nel 2011, in collaborazione con la Fondazione Banco Alimentare, la Onlus che ogni giorno dal 1989 recupera le eccedenze della produzione agroalimentare e le redistribuisce a circa 8.000 strutture caritative, Cuki Save the Food, sostiene il lavoro della Fondazione fornendo centinaia di migliaia di vaschette in alluminio e di casse termiche per conservare, trasportare e redistribuire il cibo. Dal 2011 ad oggi sono quasi 9.000.000 le porzioni di cibo pronto recuperate.

«In linea con i nostri principi e il progetto di Responsabilità Sociale questa iniziativa ci vede ancora una volta al fianco del Banco Alimentare, ha spiegato Carlo Bertolino, Direttore Marketing Cuki. Grazie alla Social Special Edition « Solida lei, solidale tu », doniamo alla Fondazione 260.000 vaschette in alluminio, strumento fondamentale per l’azione di recupero e ridistribuzione del cibo non consumato. Con le vaschette che partecipano alla promozione « Solida Lei, solidale tu », il consumatore potrà aiutare, con la sua scelta, Banco Alimentare e contribuire alla riduzione dello spreco alimentare, che nel nostro Paese è ancora molto alto. Ammonta, infatti a 76 kg la quantità di cibo annualmente sprecato in media da ogni italiano, con un valore economico che in Italia supera i 12 miliardi di euro*».

« Cuki è ogni giorno sempre di più un partner strategico per Banco Alimentare perché, grazie anche a questo prezioso contributo, siamo riusciti in questi anni ad aumentare di circa il 20% i volumi del cibo che facciamo arrivare sulle tavole di chi ha bisogno, 1 milione e 500 mila persone in tutta Italia – dichiara Andrea Giussani – Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus. I contenitori Cuki sono infatti perfetti per recuperare alimenti freschi e cucinati, che hanno bisogno di essere recuperati, conservati e trasportati in maniera corretta, secondo i disciplinari di igiene e sicurezza che Banco Alimentare ha adottato»

 

Fonte “Surplus Food Management. Against Food Waste. Il recupero delle eccedenze alimentari. Dalle parole ai fatti.” Paola Garrone, Marco Melacini, Alessandro Perego

 

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