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È di Pam Local il primo supermercato di Roma Tiburtina, 28 nuove aperture nel 2018

È una prima volta nel travel retail per Pam Local, che apre giovedì 8 febbraio il primo supermercato della stazione di Roma Tiburtina. È il ventitreesimo punto vendita di Roma, la città dove è concentrato il maggior numero di Pam con il format di prossimità. 

Una soluzione per i 140mila pendolari e i turisti che ogni giorno transitano presso la stazione e che necessitano di un servizio facile, comodo e veloce. L’assortimento infatti è concepito anche per l’acquisto dell’ultimo minuto necessario per preparare la cena della sera, ma anche per un goloso spuntino per affrontare il viaggio in treno verso casa o verso una nuova destinazione.
In particolare, tra gli oltre 1.200 prodotti a marchio Pam Panorama, saranno disponibili i piatti pronti della linea Fresche Bontà, pensati per chi è di fretta ma non vuole rinunciare al gusto, i prodotti della linea Semplici e Buoni, per chi ha particolari esigenze nutrizionali, e le 200 referenze biologiche della linea Bio Pam Panorama. Nonostante la superficie ridotta, il punto vendita presenta una selezione di prodotti gourmet, locali DOP e IGP della linea i Tesori.
Sul fronte prezzi il vantaggio è garantito grazie all’esclusiva all’everyday low price di “Prezzo Promessa” che garantisce 365 giorni l’anno prezzi bassi sui prodotti preferiti dai clienti, e alle proposte settimanali di menù a prezzo fisso, ideate per mettere in tavola uno sfizioso pasto completo a prezzi ridotti.
«Grazie all’inaugurazione di oggi, Pam local offrirà ogni giorno a migliaia di persone un servizio che ancora mancava in questa realtà: siamo infatti il primo supermercato all’interno della Stazione Tiburtina – commenta Andrea Zoratti, Direttore Divisione di Prossimità Pam Panorama -. Siamo molto soddisfatti del successo che Pam local continua a registrare. Abbiamo in programma infatti 28 nuove aperture nel 2018 per rendere sempre più capillare la nostra presenza e soddisfare le esigenze di un numero sempre più alto di clienti».

MD debutta ad Agordo, primo punto vendita in provincia di Belluno

Conquista una nuova provincia italiana, Belluno, con l’apertura del primo punto vendita ad Agordo MD S.p.A, primaria insegna italiano del settore discount. Lo store, in affiliazione, aprirà giovedì 1° febbraio alle ore 8.30 in via Valcozzena 31, e porta a 15 i punti vendita presenti in Veneto.

Il nuovo store MD, di proprietà della Walber S.p.A, è un negozio di 480 metri quadri a pianta rettangolare con cinque dipendenti di età media sui 45 anni, tutti del territorio. La Walber S.p.A ha scelto MD S.p.A come partner commerciale per la grande affidabilità che la rappresenta: con un fatturato 2017 di 2,3 miliardi di euro, è il secondo player italiano del settore discount con una quota di mercato del 15% e dispone di sette centri logistici sparsi su tutto il territorio italiano, di cui due nel Nord Italia: Trezzo (MI) e Verdellino (BG), in posizione strategica per fornire a tutti i punti vendita del Nord prodotti sempre freschi di giornata.

Il Gruppo, con sede a Gricignano di Aversa, occupa oltre 6000 dipendenti e, da un’indagine realizzata in esclusiva dalla società tedesca indipendente Statista per il settimanale Panorama, è stato inserito tra le aziende dove si lavora meglio in Italia e al primo posto tra le aziende della grande distribuzione alimentare.

«Abbiamo visto in Agordo una città che punta sul commercio e voluto contribuire in modo attivo all’economia di questo bellissimo territorio – spiega il presidente di MD S.p.A Patrizio Podini -. L’ubicazione del negozio, proprio all’incrocio tra la Strada Provinciale 347, la Strada Provinciale 3 e la Strada Statale 203 Agordina, è stata scelta per soddisfare il vasto bacino di utenza che attualmente non è servito da discount e per offrire ai residenti prodotti di qualità a prezzi concorrenziali».

L’MD di via Valcozzena accoglie i clienti in un ambiente luminoso, due casse e quattro corsie simmetriche di vendita. All’ingresso il reparto ortofrutta a libero servizio offre frutta e verdura di stagione anche da agricoltura biologica. Sono oltre 2000 le referenze a marchio privato presenti nel punto vendita, tra cui linee di prodotti salutistici, per intolleranti, vegani o vegetariani e prodotti DOP e IGP. Lo store è aperto da lunedì a sabato dalle 8.30 alle 19.00 e dispone di un parcheggio con 30 posti auto.

Bennet smart, il concept giovane, dedicato ai giovani. Fotonotizia

Bennet testa bennet smart: il primo punto vendita dedicato alle nuove generazioni.

Un luogo dove la spesa possa evolversi, per divenire un’esperienza che ampli le conoscenze ed esplori prodotti di qualità in percorsi nuovi ma sempre pratici e razionali.

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Chi è Aldi, il discount tedesco che aprirà il primo punto vendita italiano il 15 gennaio

Dopo tanta attesa, la sede e il Cedi posizionato a Verona e un’espansione prevista per ora nel Nord Italia c’è una data: il 15 gennaio, fissato per l’inaugurazione del primo punto vendita Aldi in Italia. Per ora il riserbo è strettissimo sulla location: si sa solo che sarà in una regione del Nord.

La catena discount concorrente di Lidl è una potenza in Germania. Acronimo di ALbrecht-DIscount) è stata fondata dai fratelli Karl e Theo ALbrecht che avevano rilevato a Essen-Schonnebeck il “commercio di prodotti da forno” di famiglia, aperto nel 1913, nel 1946. Nel 1961 decidono di dividere l’impresa in due insegne, strettamente collegate: Aldi Nord e Aldi Sud che si spartiscono il territorio al di fuori di ogni logica di concorrenza.

Nel suo complesso i due Aldi posseggono 14.429 punti vendita di cui 4.789 Nord, e Aldi Süd 5.760 (di cui all’estero,  3.880).

Fuori dalla Germania la catena è presente in Australia, Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Ungheria, Irlanda, Lussemburgo, Olanda, Polonia, Portogallo, Slovenia, Spagna, Svizzera, Regno Unito e Stati Uniti.

Nata con la filosofia della “concentrazione sull’essenziale”, l’insegna si è rivelata negli ultimi anni estremamente attenta ai nuovi sviluppi del mercato e alle esigenze del nuovo consumatore. Tanto che ne abbiamo parlato più volte anche su instoremag: per questo qui di seguito vi riproponiamo i link ad alcuni nostri articoli, utili per farsi un’idea su cosa dobbiamo aspettarci dal discount tedesco che ha rivoluzionato ad esempio il mercato della Gdo britannica (insieme a Lidl), andando seriamente a minacciare ai tempi della crisi economica il dominio sul mercato delle “Big 4” e scatenando una vera e propria guerra dei prezzi, le tradizionali insegne della Gdo. Anche se immaginiamo la localizzazione sul mercato italiano sarà inevitabile e apporterà i dovuti aggiustamenti.

È Aldi l’insegna più amata dai giovani tedeschi, piacerà anche ai giovani italiani?

Stop ai sacchetti monouso da Aldi (compresi carta e compostabili)

Una serie video per promuovere i propri vini: succede, da Aldi Sud

Aldi Sud apre un bistrò pop up per l’estate, con i suoi prodotti

Aldi lancia un servizio di music streaming in Germania e fa concorrenza a Spotify

 

Per Fattorie Garofalo un 2017 positivo (+18%) trainato dal retail

Il Bistrò di fattorie Garofalo in via Marghera a Milano.

Un fatturato 2017 a 82,3 milioni di euro, +18% sull’anno precedente, trainato dagli investimenti nel retail (che ha registrato un +239%): è quello del gruppo Fattorie Garofalo, la galassia di aziende industriali, zootecniche e del retail che fanno capo alla cooperativa agricola Fattorie Garofalo di Capua impegnata nella produzione di latte e carne di bufalo, nella trasformazione delle materie prime in Mozzarella di bufala campana Dop e salumi

Gli investimenti nel 2017 hanno superato i 10 milioni di euro, pari al 22,9% di quelli effettuati negli ultimi sei anni a oltre 44 milioni, e l’aumento dell’occupazione, passata tra il 2016 e il 2017 da 260 a 330 unità lavorative medie (+29%).

 

Bistrot chiave della crescita

Il risultato in termini di volume d’affari ha alle spalle una scommessa già in parte vinta: la diversificazione degli investimenti nel settore retail che hanno assorbito 2,4 milioni negli ultimi anni, consentendo di incrementare sensibilmente il volume d’affari 2017 a livello di gruppo e l’occupazione.

Tutto questo grazie alla gestione diretta: la rete di somministrazione al pubblico di mozzarelle e salumi di bufala è di proprietà del gruppo mediante Holding Fattorie Garofalo, la nuova società impegnata nell’apertura e gestione dei Fattorie Garofalo mozzarella bistrot in Italia e all’estero. E proprio HFG ha visto più che triplicato il fatturato tra 2016 e 2017, da 3,1 a 10,5 milioni, con una crescita a tre cifre del 239%.

Nel complesso, il fatturato delle quattro società coinvolte nella produzione industriale e gestione dei punti vendita di mozzarella e salumi è cresciuto del 15%, passando dai 59,4 milioni del 2016 ai 68,6 milioni del 2017.

Parallelamente è cresciuta in HFG la forza lavoro, nel 2017 di 61 unità medie rispetto al 2016; da sola ha rappresentato l’87% della crescita occupazionale del gruppo.

 

Biologico, biogas, innovazione: gli investimenti nei settori tradizionali

Ma a crescere nel 2017 sono state anche le sei aziende zootecniche, con un bel +30%: le quattro società del gruppo a cui fanno capo hanno visto lievitare il fatturato dai 10,5 milioni di euro del 2016 a 13,7 milioni del 2017. Il latte di bufala, principale fonte di entrata delle quattro società, viene pagato dai caseifici del gruppo a prezzo di mercato, che si è mantenuto su livelli elevati.

Un risultato reso possibile anche dagli investimenti del gruppo, che hanno seguito una precisa policy: grande attenzione allo sviluppo e alla crescita delle aziende zootecniche (7,2 milioni solo nel 2017 e oltre 32 milioni tra 2012 e 2017) dove sono in corso importanti esperimenti colturali (entro il 2018 Arianuova sarà convertita al biologico) e di gestione aziendale, con un’attenzione particolare alla produzione di energia rinnovabile da biogas, come nell’azienda agricola Santo Ianni, dove è in esercizio un impianto di cogenerazione da 0,6 megawatt di potenza.

Gli investimenti nel settore industriale restano sostenuti nel 2017 (1,4 milioni di euro) e sono parte del consolidamento di quanto fatto negli ultimi sei anni: oltre 9,5 milioni tra 2012 e 2017 dedicati al miglioramento della produzione di Mozzarella di bufala campana Dop e al rafforzamento delle linee di produzione di Casaro del Re, che ha garantito nel 2017 una crescita del fatturato dell’11%.

300 in 300: Miroglio Fashion vince la sua scommessa

300 in 300, il progetto annunciato da Miroglio Fashion agli inizi del 2017 e sostenuto con un investimento di 15 milioni di euro, si è concluso con successo, dopo aver coinvolto con restyling e nuove aperture, alcuni brand della società tra cui Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e Caractère.

“Sono orgoglioso del team, che ha portato a termine nei tempi previsti quello che poteva sembrare un progetto impossibile” ha commentato Hans Hoegstedt, AD di Miroglio Fashion. “Questo piano straordinario, lanciato a inizio 2017, rappresenta un tassello fondamentale nella nostra nuova strategia di sviluppo dei brand e nella valorizzazione della loro identità: ora possiamo contare su negozi accoglienti, unici e riconoscibili, in grado di offrire alla nostra cliente una shopping experience sempre più personalizzata e distintiva. La ciliegina sulla torta di un anno impegnativo ma ricco di soddisfazioni, durante il quale abbiamo lavorato in un’ottica omnichannel ed abbiamo lanciato nuovi ed importanti progetti come Miroglio Retail 4.0, andando ad arricchire di contenuti e servizi tutta la catena negozi che supera i 10 chilometri di vetrine”.

Le punte di diamante

Tra gli interventi sui punti vendita italiani ricordiamo: i nuovi Flagship Store a Milano di Elena Mirò e Caractère (entrambi in Piazza della Scala) e Motivi (in Corso Vittorio Emanuele II). All’estero, invece, menzione speciale per: Elena Mirò Parigi (Rue Victor Hugo), tutti i corner Elena Mirò presso El Corte Inglés Spagna e Motivi con il nuovo negozio di Mosca presso lo shopping mall Evropeisky (vedi scheda allegata con tutti i principali interventi). “L’attività di progettazione, sviluppo e realizzazione ha coinvolto, tra dipendenti interni e professionisti esterni, ben 15 progettisti, 22 project manager, 20 impiantisti, 30 aziende di arredamento, 15 aziende di impianti elettrici e di condizionamento” commenta Fabrizio Dell’Arte, responsabile del Servizio Retail di Miroglio Fashion, che ha coordinato e gestito il progetto. “Una sfida importante e decisamente stimolante, che è partita dallo sviluppo dei nuovi store concept dei brand Motivi, Oltre, Fiorella Rubino, Elena Mirò e Caractère per declinarsi poi su tutta la rete negozi. Si è trattato di un ‘progetto globale’, che ha coinvolto tutta l’azienda. Ognuno ha contribuito in base al proprio ruolo e alla propria competenza. Un’attenta pianificazione delle attività, un rigoroso metodo basato sul confronto continuo e sulla costante condivisione dei risultati, uniti alla grande tenacia dei vari team di Miroglio Fashion, hanno permesso a questa sfida ambiziosa di concretizzarsi e diventare una tangibile realtà”.

I programmi di Brico Io, 30 nuove aperture entro il 2020

Trenta nuove aperture nel triennio 2018-2020, 10 l’anno, che si aggiungono alle 20, sia dirette sia in franchising, del biennio 2016-2017: è il programma di Brico io che chiude un 2017 con dati ancora non disponibili (lo saranno alla presentazione del bilancio) ma che, assicura l’insegna in una nota, “testimoniano una crescita sana, merito di una formula originale e vincente che punta anche alla conquista di nuovi mercati migliorando i propri servizi per tenere il passo con le tendenze che stanno trasformando il mondo del retail”.

Brico io si sta lasciando alle spalle un periodo di ristrutturazione dei punti vendita che è risultata in un’esposizione più chiara e leggibile dei prodotti, così che il cliente trovi a colpo d’occhio le risposte alle proprie necessità. In questa scelta di rinnovamento gli shop in shop hanno ricoperto un ruolo determinante riuscendo a far diventare ogni negozio un punto di riferimento per gli acquisti di tutta la famiglia. I corner vengono via via perfezionati e rivitalizzati per essere sempre più attuali e sempre un passo avanti rispetto a quelli di altre insegne che, sulla scia di questi successi, intraprendono analoghe iniziative per la prima volta. Un esempio è il recente e innovativo corner “Bella Casa”. Questo è uno spazio dedicato a complementi d’arredo che non si prefigge di proporre ambienti completi (ci sono altri store specializzati a farlo), bensì pezzi unici che si facciano apprezzare per la propria particolarità estetica, pratica e, talvolta, multifunzionale e salvaspazio, oltre che per la fascia di prezzo interessante. I pezzi esposti sono una semplice selezione degli oltre 5.000 articoli che il cliente può visionare e ordinare consultando il catalogo su schermi touch, gli E-Wall, assistito da un personal shopper. Un’esperienza tutta nuova da vivere spaziando tra il negozio reale e quello virtuale, tra acquisti in loco o attraverso la rete.

Il 69° punto vendita Brico Io ha aperto a Bergamo agli inizi di dicembre.

Un altro aspetto che differenzia Brico io da altre realtà è l’esclusiva formula franchising, che offre agli imprenditori – che, per vocazione, credono nella propria attività e intendono rilanciarla, – una serie di supporti fondamentali: progettazione del punto vendita, assistenza a 360° in corso di gestione, studio layout tecnico e commerciale del punto vendita, assistenza nell’acquisto delle attrezzature, assistenza nell’emissione degli ordini di primo impianto, addestramento del personale, presenza presso il punto vendita di personale specializzato per tutto il periodo di allestimento, studio del lancio pubblicitario di apertura, assistenza informatica per la gestione del magazzino. Va da sé che un tale investimento di risorse da parte del franchisor presuppone da parte dell’imprenditore il pieno rispetto degli impegni assunti con la sottoscrizione della formula, in modo che il rapporto possa tradursi in un reciproco vantaggio nel tempo.
Nel biennio 2016-2017 Brico io ha aperto 20 nuovi punti vendita, sia diretti sia in franchising; il programma per il triennio 2018-2020, approvato dal Consiglio di Amministrazione, prevede 30 nuove aperture, 10 l’anno. In più il Gruppo pensa all’ampliamento dei servizi per la clientela; nel breve periodo intende rendere disponibile un servizio per il lavaggio e la cura dell’auto e una postazione per la riparazione di scocca e schermi degli smartphone, che rappresenta finalmente la risposta ad un problema che spesso complica la vita a molti di noi.

Brico io è nata nel 1986 e oggi è una società di Coop Lombardia. Presente su tutto il territorio nazionale con punti vendita a gestione diretta e in affiliazione è la catena italiana leader dei negozi di bricolage di prossimità per le persone che amano casa e giardino.

Con dm Milano CityLife la drogheria tedesca si presenta all’Italia

Punta su marca commerciale che gode dell’allure della qualità tedesca e sulla convenienza la drogheria tedesca dm drogerie markt, che ritorna in Italia dopo dieci anni “con una politica decisa, determinata”. Che prevede l’apertura di 100 punti vendita in tre anni. Matteo La Porta, area Manager per la Lombardia, ci ha accompagnato nella visita al flaghship store di Milano CityLife, primo punto vendita aperto lo scorso 30 novembre (nel frattempo hanno debuttato altri tre store, due a Udine uno a Laives). Prossime aperture Gorizia, Trieste, Bergamo e Piacenza, con l’obiettivo di arrivare a 40 punti vendita entro il 2018 e 100 nei prossimi tre anni. L’investimento complessivo entro la fine del prossimo anno sarà di oltre 18 milioni di euro con l’assunzione di 200 dipendenti. 

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Un’apripista, una vetrina importante è il negozio di Milano anche se con 322 metri quadri di vendita, è circa la metà della metratura tipica è di 500-600 metri quadri.

L’assortimento spazia dai principali marchi di richiamo (che variano di Paese in Paese: l’Italia è il primo dei 13 fuori da Germania e Austria a essere non mittel o est europeo) a fianco della proposta della marca del distributore (sono 23 le marche di proprietà con oltre 3.000 articoli, molti dei quali biologici o naturali, tutti certificati) che si invoglia a provare “per dare un’alternativa a un prezzo più abbordabile”. L’insegna si caratterizza per una politica di prezzo non promozionale, basata sull’everyday low price.

Varia l’utenza, con una grande prevalenza di donne: dai cinesi dei centri di bellezza della vicina Paolo Sarpi (la “Chinatown” milanese) “che hanno già intuito la nostra convenienza e qualità” alla casalinga alla donna manager.

Il settore food è molto sviluppato rispetto ad altre insegne del genere dove “puntiamo a diventare un riferimento” anche perché la fascia di prezzo sul biologico e naturale è decisamente diversa per i concorrenti.

dm drogerie markt associa in un unico punto vendita l’offerta tipica di almeno cinque diversi tipi di negozio, inserendosi in un segmento del commercio al dettaglio che è complementare e non concorrenziale rispetto ai supermercati. Ogni drugstore comprende l’equivalente di una profumeria ampia e qualificata, di un negozio specializzato in prodotti per il benessere e la salute, con migliaia di articoli biologici e naturali, di uno store di prodotti per l’infanzia, di un grande magazzino di articoli per la casa e di un negozio specializzato in prodotti per animali.

Hubert Krabichler, CEO per l’Italia di dm drogerie markt, ha dichiarato: «L’Italia è un Paese molto attento al benessere e alla cura della persona, esattamente il core della nostra offerta commerciale. Per questo motivo abbiamo sempre considerato l’Italia molto interessante per uno sviluppo fuori dai nostri mercati tradizionali, che sono Germania, Austria e Paesi dell’Est. Riteniamo che adesso sia il momento giusto per aprire qui. Il mercato italiano sta mostrando, infatti, decisi segnali positivi di ripresa e una fiducia crescente dei consumatori».

dm drogerie markt nata in Germania nel 1973 si è poi sviluppata e affermata in Austria e in 10 paesi dell’est europeo è la più grande catena di drugstore in Europa con 3.400 punti vendita, 59.000 dipendenti e oltre 10 miliardi di euro di fatturato.

Lidl fa 600 (punti vendita), con il debutto del nuovo store di Palermo

Da sinistra: Ignazio Paternò Presidente di Lidl Italia, Leoluca Orlando Sindaco di Palermo, Sergio Iapichino Coordinatore Regionale Sviluppo Lidl Italia e Antonio Roberto Rapisarda, Direttore Regionale Lidl.

Lidl Italia apre il seicentesimo punto vendita italiano, a Palermo, e raggiunge quota 13mila collaboratori, mille dei quali inseriti nell’ultimo semestre. Due importanti traguardi raggiunti dal discount tedesco, arrivato nel Belpaese 25 anni fa, nel 1992, con il primo store di Arzignano (VI). Per il 2018, sono previsti gli stessi trend di crescita.

Nel 2017 sono stati inaugurati oltre 30 punti vendita di cui 11 nell’ultimo mese. Da Scorzè (VE) a Messina, da Desenzano del Garda (BS) a Palermo, la rete commerciale dell’Insegna si espande da nord a sud con diversi format.

Sempre più frequentemente, Lidl interviene sul territorio con importanti interventi di riqualificazione e recupero urbano. Emblematico in questo senso lo store di Palermo, seicentesimo punto vendita in Italia e 44mo in Sicilia. Nel capoluogo siciliano, l’insegna ha portato a termine un piano di investimenti di oltre 10 milioni di euro, il più significativo mai realizzato in Italia per l’apertura di un punto vendita, annoverando anche interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana.

Tutti i nuovi punti vendita Lidl vengono progettati con accorgimenti “green”: utilizzo di energia derivata al 100% da fonti rinnovabili, pannelli fotovoltaici a copertura delle strutture, utilizzo di materiali altamente coibentanti ed ecocompatibili. L’approccio strutturato e razionale nell’utilizzo delle risorse e dell’energia è valso all’Azienda la Certificazione del Sistema di Gestione dell’Energia (SGE), risultando conforme ai requisiti della norma IS0 50001.

Sugli scaffali trova spazio un assortimento di 2.000 prodotti, l’80% dei quali Made in Italy, frutto di un costante lavoro di ricerca sui fornitori, spesso locali, e di una evoluzione della propria offerta per rispondere alle rinnovate esigenze della clientela. Una filosofia che si esprime ai massimi livelli nella linea Italiamo, la marca del distributore Lidl che rappresenta le eccellenze del patrimonio gastronomico del nostro Paese e coniuga ottima qualità a un prezzo conveniente.

Due nuove aperture per Nau! a Erba e Arezzo, raddoppio a Barcellona

Doppia apertura negli scorsi giorni per NAU!, il primo brand italiano di occhiali con negozi monomarca su tutto il territorio nazionale e nel mondo, che inaugura un secondo store a Erba (Co), 43esimo in Lombardia, e debutta ad Arezzo. 
Per l’apertura comasca NAU! ha scelto il Centro Commerciale I Laghi che, con oltre 30 negozi, rappresenta uno dei punti di riferimento dello shopping comasco.
«Sono molto soddisfatto dell’apertura di un nuovo punto vendita – commenta l’affiliato Andrea Tavecchio -, frutto di sette anni di collaborazione con Nau! iniziata nel negozio di Seregno. È stata la mia prima esperienza nel settore dell’ottica, ed è stato un percorso molto interessante che ha visto la sua svolta nel momento in cui ho cominciato a frequentare la Scuola di Ottica Nau! prendendo l’abilitazione alla professione dell’ottico. Da li in poi è stata una storia di successo».
All’interno del negozio occhiali da sole e da vista, per uomo, donna e bambino fanno bella mostra di sé sui display, a disposizione del cliente che li può provare in tutta libertà. Ampio l’assortimento: NAU! introduce nuove collezioni ogni 30 giorni sempre in edizione limitata.
Lo store è realizzato con materiali ecofriendly e un design colorato ed essenziale. Ad accogliere visitatori e clienti un team ospitale e preparato e tanti servizi, dal pronto intervento sull’occhiale al controllo della vista, sempre gratuiti e fatti con il sorriso.

Lo store di Arezzo ha aperto in Corso Italia, storica arteria cittadina costeggiata da importanti edifici storici e sede delle griffe più prestigiose. Con il nuovo punto vendita la Toscana si tinge sempre più di verde: il negozio va, infatti, ad aggiungersi agli store di Firenze, Empoli, Livorno, Lucca e Grosseto.

Il punto vendita Nau! di Arezzo.

Agli inizi di dicembre risale il debutto del secondo negozio di Barcellona, il quarto in terra iberica, all’interno di un piano di internazionalizzazione che prevedrà, nel corso del 2018, ulteriori aperture sui mercati esteri. Il nuovo store ha aperto all’interno dello shopping mall La Maquinista, che, ospitando su tre piani i più importanti brand internazionali, si pone come punto di riferimento dello shopping e del lifestyle catalano.

La società, fondata nel 2004 dall’attuale Presidente Fabrizio Brogi, ha sede a Castiglione Olona (Va) e dispone di una rete distributiva composta da oltre 130 store monomarca, tra negozi diretti e in franchising, in Italia, Spagna, India, USA, Iran e Cina e più di 700 dipendenti. Nel 2017 la società si è aggiudicata il premio di Legambiente “Campione dell’economia circolare”.

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