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Il supermercato controcorrente secondo Mario Gasbarrino (Unes)

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Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes

Nell’ultimo numero (che puoi leggere nella versione sfogliabile)  inStore pubblica l’intervista a Mario Gasbarrino, amministratore delegato di Unes, manager fuori dagli schemi, che risponde a Guido Montaldo spiegando le motivazioni della scelta fatta anni fa di abolire le promozioni e adottare una politica di every day low price. tema quanto mai attuale oggi, che sta animando il dibattito sull’eccesso di proporzionalità nella gdo italiana, su cui ognuno sta cercando strade alternative per ridare valore alla filiera. E al consumatore.

Intanto Gasbarrino ha pubblicato sul suo profilo Twitter i dati Nielsen di gennaio relativo alle vendite dei Gruppi della gdo. Scrive l’amministratore delegato: “Like4like nielsen: parte bene gen2015 10 gruppi positivi U!+U2 al 2 posto (da 8 anni cons nei primi 3 posti)”. Un motivo in più che rafforza la decisione presa tempo fa.

Leggi qui tutta l’intervista

A Hack Wine, contest di H-Farm e Vinitaly, idee digitali accompagnano il vino nel terzo millennio

“Come si comunica il vino nel 2015”? a questa domanda hanno cercato di rispondere più di 300 giovani tra sviluppatori software, designer ed esperti di comunicazione accorsi da tutta Italia a Roncade (TV) presso la sede di H-FARM Ventures il 14 e 15 febbraio per partecipare alla seconda edizione di H-ACK Wine. Promosso da Vinitaly International, la piattaforma creata da Veronafiere per promuovere le eccellenze vitivinicole italiane nel mondo, e H-Farm l’evento aveva lo scopo di progettare, nelle 24 ore a disposizione delle “squadre” di creativi e geek presenti, nuove soluzioni digitali e nuove idee per rispondere alle esigenze delle aziende vinicole che hanno partecipato all’evento e che quest’anno erano Gruppo Vinicolo Santa Margherita, Zonin1821, Tenuta Col Sandago-Case Bianche e Tommasi Family Estates.

Stevie Kim.
Stevie Kim.

“Il consumo del vino è calato a livello nazionale negli ultimi anni, ma anche in mercati emergenti come la Cina ci sono difficoltà a capire il settore vitivinicolo italiano, o anche a pronunciare nomi come “Valdobbiadene”, “Rondinella” e “bollicine”. Abbiamo bisogno di idee per coinvolgere le generazioni più giovani, specialmente i millennials, con un linguaggio non solo accessibile ma anche moderno e divertente” ha detto Stevie Kim, Managing Director di Vinitaly International.
“Il trucco è trasmettere la storia e i valori che stanno dietro una bottiglia di vino ridefinendo le regole della comunicazione in modo innovativo. È stata una delle esperienze più incredibili della mia vita: 300 ragazzi che probabilmente avevano troppe idee e la cosa bella è che nessuno di loro aveva a che fare col vino” ha detto Francesco Zonin di Zonin 1821.

Quattro vincitori

Le squadre vincitrici.
Le squadre vincitrici.

Tra i 26 progetti elaborati, che avevano solo 5 minuti per essere presentati, ogni azienda, che aveva fatto una richieste specifica, ha selezionato il migliore.
Tommasi aveva chiesto di creare una lista di vini digitale collegata con le tecnologie per lo scambio e l’interattività (quali Beacon, NFC, QRcode) da usare nei ristoranti e che desse visibilità al mondo dei vino Tommasi e incrementasse le vendite assicurando un valore aggiunto sia al ristoratore sia al consumatore. Ha vinto T-Mood con “List mood” una app che abbina alla carta del vino approfondimenti multimediali sulla sua storia e origini.
Santa Margherita ha scelto The42, con un soluzione per raggiungere i clienti reali o potenziali presenti a un evento che utilizza il gaming per gli eventi esterni, e offre il free wi-fi nel caso di degustazioni ed eventi interni. È piaciuta tanto che potrebbe essere presentata a Vinitaly o a Expo.
Abbina gaming e dinamiche e linguaggio social Moowine, la piattaforma web premiata da Zonin. Tramite sfide a quiz si testa la conoscenza del vino delle giovani generazioni e si accumulano punti a ogni risposta giusta che poi possono essere accumulati e dare accesso a premi quali visite guidate in cantina o sconti nei negozi digitali.
Tenuta Col Sandago infine voleva una piattaforma mobile e/o web per l’abbinamento di cibo e vino, in grado anche di incrementare le vendite sia nazionali sia all’estero, e ha premiato Gourmeet del team The Grapes: un viaggio enoculturalgastronomico lungo le infinite vie del vino.

Al di là dei quattro vincitori, è interessante sapere che molte dei progetti presentati prevedevano tecniche di gaming, concorsi e strategie di profilazione dei clienti attraverso soluzioni mobile o web, mentre l’altro comune denominatore era la combinazione di un vino con la musica, il cibo e anche l’umore dell’utilizzatore dell’App. Che sia qui il futuro del vino 3.0?

Il Consorzio Franciacorta sponsor di Expo Milano

Si brinderà con gli spumanti della Franciacorta nei sei mesi di Expo Milano: il Consorzio Franciacorta è infatti Official Sparkling Wine, sponsorship ottenuta tramite gara aggiudicatosi a fine 2014. Gli spumanti Franciacorta saranno dunque protagonisti di ogni evento dell’esposizione, ufficiale e non. Sarà infatti realizzata una serie di attività ed eventi, a Milano ma anche in Franciacorta, per far conoscere ai visitatori il vino e il territorio e incentivare il turismo in una terra ricca di storia, tradizioni ed eccellenze enogastronomiche.

Secondo Maurizio Zanella, presidente del Consorzio Franciacorta “Expo Milano 2015 è una vetrina internazionale, oltre che nazionale, per il nostro prodotto che proprio negli ultimi anni sta raccogliendo importanti successi commerciali e di critica oltre frontiera”.

“L’obiettivo di Expo Milano 2015 è di presentare e valorizzare le eccellenze italiane e sicuramente il Franciacorta rappresenta un prodotto di alto livello qualitativo che sta ottenendo da tempo un grande successo in tutto il mondo – ha dichiarato Giuseppe Sala, Ad di Expo 2015 S.p.A. e Commissario unico per Expo Milano 2015, annunciano la partnership -. Avere al nostro fianco il Consorzio Franciacorta non può che dare ulteriore lustro all’Esposizione Universale, regalando ai milioni di visitatori che per sei mesi visiteranno gli spazi espositivi, l’ennesima dimostrazione del notevole valore e del prestigio dell’enogastronomia italiana”.

Tra le prime attività di Franciacorta legate al grande evento espositivo c’è il sostegno alla mostra “Il Cibo nell’Arte” curata da Davide Dotti, in programma a Palazzo Martinengo a Brescia dal 24 gennaio al 14 giugno 2015, che sottolinea il forte legame esistente tra cibo, vino e arti figurative. Inoltre durante Expo 2015 saranno confermate le collaborazioni già in essere con partner che affiancano da anni Franciacorta, come AIS – Associazione Italiana Sommelier, Alitalia, Camera Nazionale della Moda e Slow Food.

Il 2014 si è concluso con segno positivo per il Consorzio, che ha registrato un +10% rispetto al 2013. Franciacorta ha venduto 15.475.977 bottiglie, di cui 1.428.993 all’estero. Ad oggi il mercato estero rappresenta il 9,2% ed è cresciuto del 12,8 % rispetto al 2013, l’Italia cresce nel 2014 del 9,7%. Inoltre si registra anche un leggero aumento del prezzo medio di vendita.

Più vino nel mondo, ma in Italia si beve sempre di meno: calo del 5% entro il 2018

Bicchiere mezzo vuoto per gli italiani. Foto Vinexpo /Hervé Lefebvre

Un miliardo di bottiglie di vino in più in cinque anni: le prevede uno studio di Vinexpo, la fiera internazionale del vino di Bordeaux (quest’anno dal 14 al 18 giugno) e IWSR che analizza il mercato del vino mondiale dal 2008 al 2018, anno in cui il consumo mondiale salirà a 32,78 miliardi di bottiglie contro una media di 31,7 miliardi nel periodo 2009-2013.

Se i mercati emergenti la fanno da padrone, con la classe media africana ad esempio che promette di incrementare esponenzialmente i consumi, i tradizionali Paesi produttori (e consumatori) europei arretrano. Italia in primis, dove entro il 2018 si berranno 3,1 litri di vino in meno pro-capite all’anno (-5,1%), mentre i francesi abbasseranno  consumi di 2,3 litri (-2,8%), pur restando i due maggiori Paesi consumatori al mondo con 45 litri annui a testa.

Altra musica invece sui mercati internazionali, dove gli Stati Uniti, primo mercato al mondo, aumenteranno ancora il consumo di vino (+11,3% tra il 2014 e il 2018 secondo lo studio), così come la Cina (+24,8%). Ma le importazioni verso il gigante asiatico, previste in crescita di due cifre (+31,3%) non aumenteranno di pari passo con i consumi, che si avvantaggeranno anche dell’incremento della produzione locale.

Perfino sul mercato europeo potremmo venire surclassati da insospettabili vicini quanto a consumo di bottiglie: nel 2018 saranno 3,3 miliardi le bottiglie consumate in Germania (+1%, con circa 36 litri pro-capite all’anno) contro 3,28 miliardi in Italia, mentre nel Regno Unito, che ha vissuto un declino dei consumi dal 2009, è previsto un incremento del 5,5% nei prossimi quattro anni, “tirato” dai consumi di vini frizzanti, rosé e bianchi, che entro il 2018 sorpasseranno i rossi nelle grazie dei britannici.

Gruppo Italiano Vini: Claudio Biondi vicepresidente, Roberta Corrà direttore genereale

Claudio BiondiDue giorni prima di Natale il Cda di Gruppo Italiano Vini Spa ha nominato vicepresidente Claudio Biondi (a sinistra) in sostituzione di Rolando Chiossi che ha deciso di lasciare il proprio incarico. Figura storica di GIV, dopo aver contribuito da protagonista alla sua nascita nel 1986, Chiossi è stato presidente e successivamente vicepresidente. Numerose le operazioni che lo hanno visto protagonista, dalle varie acquisizioni in Italia di cantine e vigneti compresa la cantina Bolla a quelle di società di importazione e distribuzione all’estero, fino all’apertura della filiale di Shanghai in Cina.

«Dopo tanti anni al Gruppo Italiano Vini, credo sia ora necessario favorire un ricambio al vertice del Gruppo per consentire una ulteriore fase di crescita e sviluppo che lo possa mettere nelle condizioni di affrontare con la necessaria determinazione le prossime sfide, perseguendo i nuovi importanti traguardi che GIV vuole raggiungere» ha affermato Chiossi nel salutare l’azienda.

Avvicendamento anche al vertice operativo, con Roberta Corrà (foto in apertura), già direttore operativo dal gennaio scorso, che è stata nominata direttore generale in sostituzione di Davide Mascalzone

I marchi del Gruppo Italiano ViniGruppo Italiano Vini conta di chiudere l’esercizio 2014 con fatturato e margine operativo in crescita con significiativi incrementi nelle vendite delle principali marche del gruppo, in particolare Bolla, Lamberti, Negri, Rapitalà, Castello Monaci e Cavicchioli, quest’ultima leader nel mercato cinese. Il presidente Corrado Casoli si è detto certo che il 2015 porterà a Gruppo Italiano Vini una crescita sia nei Paesi tradizionali quali gli Stati Uniti e il Canada sia in quelli emergenti quali la Cina. Ma GIV intende anche sviluppare la propria attività nei territori vitivinicoli italiani  dove non è ancora presente con cantine di proprietà.

Expo, puntare sui territori per il business del vino

Expo, una grande vetrina per il mondo del vino made in Italy e una grande occasione di far conoscere il vino italiano a un potenziale pubblico di 20 milioni di visitatori. Ma come fare per trarre vantaggio da Expo? Le aziende se lo chiedono e lo chiedono, perché, nonostante i progetti sul tappeto, poco si sa e poco si riesce a prefigurare.

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Wine Temple (ph. Alberto Vita)

Se n’è parlato nel corso dell’inaugurazione di Wine Temple, lo spazio enoteca con 7600 bottiglie dei migliori vini italiani, parte dell’hotel Seven Stars e primo tassello di quella che sarà a breve la Gallery Wine Experience, uno spazio multifunzionale con 14 camere di design affacciate su Piazza Duomo, con spazi per incontri e due ristoranti.

L’incontro, organizzato da Business Itaernational-Fiera Milano Media con Marco Polo Experience e Alessandro Rosso Group ha cercato di fornire alcune prime risposte alla domanda iniziale.

Eugenio Pomarici
Eugenio Pomarici (ph. Alberto Vita)

Eugenio Pomarici, docente di economia e presidente della Commissione Economia e diritto dell’Organizzazone internazionale della vite e del vino, ha illustrato come l’Italia veda crescere la propria quota nel commercio mondiale del vino in valore, ma la veda diminuire in volume, replicando quello che viene definito il modello francese. Ma la criticità dell’Italia consiste nel fatto che è primo fornitore nei mercati tradizionali del vino, ma ha una quota modesta in quelli a maggior tasso di crescita (i cosiddetti nuovi consumatori).

In un orizzonte previsionale di crescita della domanda di vino nell’economia globale che rispetti gli elementi standard di qualità, sicurezza, trasparenza, sostenibilità ambientale e autenticità, il sistema del vino italiano può trare grandi vantaggi. Ed Expo rappresenta un’occasione unica per accreditarsi rispetto ai predetti elementi necessari per entrare nella scelta dei consumatori e costruire quella piattaforma di conoscenza diffusa sui vini italiani per rendere più efficaci le strategie di impresa. “Ma – ammonisce Pomarici – le aziende non dovranno contare solo sul brand, potendo valorizzare i vitigni e i territori dai quali provengono i loro vini”.

Un ulteriore contributo è arrivato da Stefano Cordero di Montezemolo, economista e coordinatore scientifico del Wine Business Executive Program, la cui seconda edizione partirà a gennaio ed è rivolto ai manager delle imprese vinicole.

Stefano Cordero di Montezemolo
Stefano Cordero di Montezemolo (ph. Alberto vita)

Cordero di Montezemolo ha posto l’accento su tre questioni.

1)  Bisogna rivolgersi ai mercati che hanno una domanda superiore alla produzione e quindi dove maggiore è l’opportunità di sviluppo. Uno degli errori nei quali incorrono le aziende è quello di “sparare largo” ampliando il portafoglio prodotti  e mettendosi in gioco su molti mercati.

2)  Non sottovalutare il mercato interno, che vale comunque il 50% delle vendite e nei prossimi anni sarà strategico perché ci saranno profonde scremature, aprendo delle opportunità per le aziende che hanno incrementato il fatturato nel mercato interno.

3)  La terza questione riguarda l’organizzazione aziendale e il modo in cui le aziende si devono strutturare. Il settore del vino italiano è molto frammentato, e ciò genera vitalità, ma economicamente è un elemento di debolezza. Occorre creare – ha evidenziato Cordero di Montezemolo – massa critica per essere competitivi sul mercato e dotarsi di sistemi in grado di gestire una fase di forte competizione.  «A questo riguardo oggi il 40/50% della produzione passa da sistemi cooperativi in contrapposizione con aziende private. Io credo che questa contrapposizione possa e debba essere superata. Dobbiamo renderci conto che la produzione di volumi non è un fatto negativo: senza volumi non possiamo pensare che un sistema produttivo possa sostenersi ed effettuare investimenti sui mercati internazionali. Quindi benissimo Expo, ma bisogna fare promozione in loco».

Una tavola rotonda ha concluso l’incontro con la presenza di alcuni imprenditori del vino che hanno ribadito la necessità di associarsi per fare sistema (Marillisa Allegrini dell’omonima cantina), di cogliere la grande promessa di Expo anche da parte delle piccole aziende pensando al futuro (Anselmo Guerrieri Gonzaga di Tenuta San Leonardo). E soprattutto di trovare le motivazioni e le occasioni per portare nei territori di produzione, a visitare le cantine, le masse di visitatori che in sei mesi entreranno in contatto con le eccellenze agoalimentari italiane. E il vino è una delle più accreditate.

 

Fabrizio Gomarasca

 

Il contributo delle eccellenze italiane del vino per Expo 2015

Quale potrà essere il contributo delle eccellenze italiane del vino a Expo 2015? Se ne discuterà alla tavola rotonda ideata da Fiera Milano Media-Business International (che organizza per il secondo anno il Wine Business Executive Program) in collaborazione con Marco Polo Experience, Alessandro Rosso  Group e Wineverse lunedì 15 dicembre alla Town House Duomo, in piazza Duomo 21 a  Milano. Titolo: Italian Excellence in Wine. Crescere, sviluppare, competere: il contributo delle eccellenze italiane del vino per e in Expo 2015.

Sarà un incontro tra i principali attori del settore vitivinicolo e le istituzioni per analizzare le aspettative e le possibili ricadute positive sul comparto vino di Expo. Sarà l’occasione per analizzare i macrotrends di sviluppo del mercato per il 2015, gli scenari economici e gli effetti di medio-lungo periodo che Expo produrrà sui singoli territori italiani e su tutto il nostro Paese.

I lavori si apriranno con i saluti di Alessandro Rosso (Presidente Alessandro Rosso Group) e Patrizia Marin, (Presidente Marco Polo Experience). Quindi si passerà alle previsioni socio-economiche, culturali e di mercato per il 2015 con le relazioni di Eugenio Pomarici (Presidente Commissione economia e diritto, OIV), Vincenzo Russo (Professore Associato di Psicologia delle Organizzazioni e del Lavoro, IULM), Stefano Cordero di Montezemolo (Economista, Coordinatore Sceintifico Wine Business Executive Program), Antonello Martinez (Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche).

Si aprirà quindi la tavola rotonda, focalizzata su tre temi principali: previsioni di mercato e asset strategici della crescita per il 2015; come si prefigura e struttura il rapporto delle aziende della filiera italiana vino con Expo; ritorni per l’intero settore vitivinicolo dopo Expo.

Ne discuteranno alcuni tra i principali player del settore, tra cui: Marilisa Allegrini, Presidente Allegrini;  Giancarlo Moretti Polegato, Amministratore Delegato Villa Sandi; Lamberto Vallarino Gancia, Padiglione Vino Expo 2015; Filippo Chiusano, CEO Wineverse; Gelasio Gaetani Lovatelli d’Aragona, Presidente Ex Vinis.

Per la relazione conclusiva è stato invitato il viceministro per le politiche agricole e forestali Andrea Olivero, con un intervento sulle Misure di politica economica e strategie di sviluppo industriale verso e oltre Expo Milano 2015.

L’evento inaugura la Gallery Wine Experience, uno spazio dedicato al mondo del vino all’interno dell’hotel Seven Stars. Una location esclusiva, situata nella centralissima piazza Duomo, nella quale sono previsti eventi, degustazioni e corsi durante tutta la durata di Expo. Nel progetto Gallery Wine si colloca anche il Wine Temple, uno spazio enoteca, ideato e gestito da Marco Polo Experience e Wineverse, nel quale saranno esposti oltre 1000 vini che potranno essere degustati in occasione degli eventi e saranno tutti ordinabili online su Wineverse.

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