
Carrefour Italia rende noto di aver aderito per prima al progetto “100% Riso Italiano”: più che un invito, un obbligo quello di inserire in etichetta l’indicazione di origine del riso prescritto da due decreti interministeriali firmati dai Ministri Martina (Politiche agricole alimentari e forestali) e Calenda (Sviluppo economico). L’insegna francese è la prima dunque ad aderire all’invito formalmente avanzato a tutta la Gdo italiana dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero. L’obiettivo dichiarato del progetto “100% Riso Italiano” è quello di valorizzare e rendere visibile al consumatore finale la provenienza italiana del riso, attraverso un continuo confronto con la filiera e i produttori e un’articolata campagna di comunicazione.
«Nel DNA di Carrefour Italia c’è la consapevolezza del ruolo che la grande distribuzione ricopre da un lato per sostenere la produzione di qualità territoriale, e dall’altro di intercettare le richieste dei consumatori verso un mercato più trasparente e informato – commenta Grégoire Kaufman, Direttore commerciale e marketing di Carrefour Italia –. Abbiamo accolto, quindi, con entusiasmo l’invito dell’Assessore Ferrero, con il quale abbiamo già in corso una proficua collaborazione nata ormai più di un anno fa con il progetto Piemunto, così da rendere disponibile nei nostri oltre 1000 punti vendita, sul territorio nazionale, prodotti di origine locale e provenienti da filiera controllata. Crediamo infine, sposando questo progetto, di sostenere un settore quale quello risicolo, che nell’ultimo anno ha subito un calo del mercato e su cui riponiamo forti speranze di ripresa»
Il momento infatti è delicato per l’industria risicola italiana, che pur confermando la propria leadership qualitativa e quantitativa in Europa, ha fatto registrare nel 2016 una flessione del 7% in totale. Il provvedimento governativo e l’iniziativa dell’insegna francese rispondono inoltre a una esigenza sempre più sentita da parte dei consumatori: secondo dati interni di Carrefour Italia, l’85% degli italiani, inclusi i più giovani e i millenials, mostra una sempre maggiore attenzione a tematiche quali la sicurezza alimentare, l’etichettatura e la tracciabilità.
«L’iniziativa, unita alla modernizzazione dei rapporti contrattuali e al rilancio della promozione del nostro riso, come ho recentemente chiesto all’intero comparto della Gdo, può segnare una svolta innovativa per il settore risicolo e il rilancio delle nostre produzioni a livello nazionale e internazionale. Su questo non mancherà il forte impegno della Regione Piemonte, anche a sostegno della nostra unica DOP, il riso di Baraggia, una denominazione che oggi è troppo poco utilizzata dai produttori, sulla quale occorre fare un grande investimento in termini culturali e di promozione a ogni livello, che coinvolga anche il territorio da cui proviene» ha detto l’assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte, Giorgio Ferrero.