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Anna Muzio

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Conad chiude il 2016 a 12,5 miliardi (+2,6%) puntando su espansione, comunità e MDD

Da sin, Francesco Avanzini, Francesco Pugliese, Pupi Avati e Giuseppe Zuliani.

È stato un 2016 positivo quello di Conad, che chiude l’anno con un giro d’affari di 12,5 miliardi di euro, il 2,6 % in più rispetto allo scorso anno. La quota di mercato si attesta all’11,9% (secondi dietro Coop, ce ha il 14,5%), ma si consolida la leadership nei supermercati, al 20,2% (fonte: GNLC I° semestre 2016). Cresce anche il patrimonio netto aggregato, a 2,16 miliardi di euro, 120 milioni in più rispetto al 2015. Ogni settimana 8,3 milioni di acquirenti non occasionali – una famiglia su tre – fanno una spesa nei punti di vendita di Conad. I dati son stati forniti nel corso di una conferenza stampa a Milano in cui è anche stata presentata la campagna pubblicitaria natalizia, firmata dal regista Pupi Avati, che punta sullo sguardo dei bimbi e sull’accoglienza, perché “lasciare la porta aperta è uno dei principi base della cooperazione” com ha detto l’Ad Francesco Pugliese. “Un messaggio coraggioso in questo periodo in cui si vogliono ergere muri e confini, originale e coraggioso”.

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Fatturato Conad più che raddoppiato dal 2002 al 2016.

Confermati inoltre gli investimenti per il triennio 2016-2018 che ammonta a 785 milioni di euro (270 milioni nell’anno in corso, 292 milioni nel 2017 e 223 milioni nel 2018), con una previsione di crescita annua del 3,8%. Investimenti finalizzati a nuove aperture e ristrutturazioni, all’efficientamento energetico dei punti di vendita e dei magazzini, alla costruzione di nuovi centri distributivi, “ma non escludiamo di valutare delle acquisizioni, qualora si presentasse l’occasione” ha detto Pugliese.

 

Marca commerciale, primi in Italia

Interessanti anche i dati diffusi sulla marca commerciale. “Siamo leader in Italia e con un fatturato intorno ai 3 miliardi di euro copriamo un terzo del totale delle vendite nazionali che ammontano a 10 miliardi – ha detto il direttore commerciale Francesco Avanzini – . Abbiamo una quota di MDD che nel 2016 ha raggiunto il 27,4% (26,4% nel 2015), che ci allinea con i livelli europei mentre stacca di 8,2 punti percentuali la media Italia, salita al 19,2% dal 18,8%. E marca commerciale non significa più solo everyday low price. Sempre più guarderemo ai nuovi stili di consumo, con una attenzione verso il mondo dei consumi sostenibili. Verso Natura, la linea free-from, ci ha dato grandi soddisfazioni. La referenza delle fettine di pollo che abbiamo riposizionato verso il biologico ha triplicato le vendite. Significa che il cliente ha bisogno di rassicurazione, e quando siamo in grado di dargliela, i risultati sono immediati”.

 

Anima sociale

Ancora una volta Pugliese ha sottolineato l’impegno della cooperativa verso le fasce più deboli della società, come le famiglie  a basso reddito e gli anziani.  «Un’azienda qual è Conad deve creare valore per competere nel mercato, ma non può esimersi dal dare il proprio contributo alla ripresa del Paese, alla vita delle comunità in seno alle quali opera con i propri soci. Soci che prima ancora che commercianti imprenditori sono cittadini. Cogliamo piccoli, deboli segnali di crescita che il nuovo Governo deve contribuire a rendere più forti e saldi sostenendo la domanda interna di consumi, liberalizzando i mercati, sviluppando investimenti pubblici e privati, aumentando la produttività e l’efficienza del sistema economico, riducendo gli sprechi e semplificando la burocrazia. Continuiamo a investire nella qualità della nostra marca, in convenienza, nei servizi e in tutte quelle risposte che siano all’altezza delle attese di coloro che scelgono i nostri punti di vendita per la spesa». La pressione promozionale del resto nel 2016 ha generato un risparmio di 686 milioni di euro (fonte: IRI). Grazie all’operazione “Bassi&Fissi” che ha ribassato in media del 26,9% il prezzo di 379 prodotti di 80 categorie merceologiche il risparmio annuo per famiglia è quantificabile in 1.440 euro.

In quest’ottica si situa anche l’accordo stipulato con Green Network, fornitore di energia “spesa incomprimibile come i farmaci e il carburante”. E a dieci anni dall’apertura della prima parafarmacia Conad nell’ipermercato a Modena (ottobre 2006) sono 108 quelle in attività, in 86 superstore o supermercati e 22 ipermercati, in cui sono attivi 350 farmacisti, frequentate ogni anno da 4 milioni di clienti che usufruiscono di sconti continuativi dal 15 al 40%. Il risparmio medio annuo ammonta a circa 12 milioni di euro.

Sono invece 36 i distributori di carburanti Conad, a cui fanno rifornimento 14 milioni di automobilisti all’anno. La convenienza assicurata è in media 8,5 centesimi al litro (rispetto al prezzo pubblicato giornalmente dal ministero dello Sviluppo economico) per un valore complessivo, dall’apertura del primo impianto (novembre 2005), di oltre 116 milioni di euro (20 dei quali nel corso del 2016).

L’attenzione di Conad nei confronti delle comunità locali per attività e iniziative di responsabilità sociale ha superato, a fine 2016, i 23 milioni di euro. Solo nella recente operazione a favore dei terremotati sono stati raccolti 2,3 milioni di euro.

L’anno in corso si chiude con la novità dei 14 PetStore, un nuovo format di vendita dedicato agli amici animali, con un assortimento specializzato a prezzi allineati ai leader di mercato del canale. L’obiettivo è aprirne 100 nei prossimi tre anni.

Conad ha una rete di 3.088 i punti di vendita, frutto della razionalizzazione dei vari format e del piano strategico di sviluppo: 25 Conad Ipermercato, 203 Conad Superstore, 1.078 Conad, 975 Conad City, 510 Margherita Conad, 15 Sapori&Dintorni, 214 discount a insegna Todis e 68 con altre insegne e cash & carry.

A questa rete si aggiungono 108 parafarmacie, 36 distributori di carburanti, 14 PetStore, 19 Ottico e 12 Cremeria Sapori&Dintorni.

Gruppo Enzo Ferì (Végé) cresce con due aperture a dicembre e quattro nel 2017

L’apertura a dicembre di due punti vendita Ipersidis a Matino e Maxisidis a Neviano (LE), coronati dalla chiusura dell’anno in crescita: c’è di che festeggiare per Gruppo Enzo Ferì, impresa socia di Gruppo VéGé basata in Puglia, che però non si ferma. Per il 2017 infatti è stata già pianificata l’apertura di quattro nuovi supermercati.
Gruppo Enzo Ferì presidia le province di Lecce, Brindisi e Taranto con una rete distributiva articolata in 55 punti vendita a insegna Sidis e Dimeglio.

Il nuovo punto vendita a insegna Ipersidis, inaugurato di recente a Matino, ha una superficie commerciale di 1.300 metri con un assortimento food e non food che poen particolare attenzione ai reparti fresco e freschissimi.

Il 22 dicembre aprirà il nuovo supermercato a insegna Maxisidis a Neviano (LE). Il punto vendita, che avrà una superficie commerciale di 400 metri quadri, garantirà l’assortimento ideale per le esigenze di spesa quotidiana e la dedizione al cliente del personale nei banchi dei serviti.

Con queste nuove aperture salgono a tre i punti vendita attivati da Gruppo Enzo Ferì nell’ultimo trimestre dell’anno, andando ad aggiungersi al superette Sidis inaugurato lo scorso ottobre a Cavallino (LE). Le tre operazioni fanno parte del programma di sviluppo della rete distributiva, basato sulla realizzazione di nuove superfici di vendita e ristrutturazioni, intrapreso a inizio 2016 dal Gruppo presieduto da Enzo Ferì.
«Con il sostegno di Gruppo VéGé stiamo portando avanti un progetto di sviluppo sostenibile della nostra rete di vendita attraverso una serie di aperture e di ristrutturazioni mirate a migliorare ulteriormente il servizio e a raggiungere sempre più consumatori – commenta Enzo Ferì, Presidente del Gruppo Enzo Ferì -. Abbiamo assunto l’impegno di essere protagonisti dell’innovazione e dell’efficienza nella Distribuzione in Puglia, lavorando sempre con passione e tenacia».
«Siamo soddisfatti degli eccellenti risultati ottenuti dal Gruppo Enzo Ferì, protagonista quest’anno di una crescita esemplare sia in termini di espansione della rete di vendita sia di incremento del giro d’affari» sottolinea Nicola Mastromartino, Presidente Gruppo VéGé.

Carrefour punta sui format urbani e sui servizi, con aperture a Roma e Bologna

Il nuovo Carrefour Express di Bologna.

Due nuove aperture a Bologna e Roma, due format simili ma complementari, urbano ed express: Carrefour punta comunque sul vicinato per espandere la rete italiana, che oggi conta 1.065 punti vendita suddivisi in 58 Ipermercati Carrefour, 409 Supermercati Carrefour Market, 585 punti vendita di prossimità Carrefour Express e 13 Cash and Carry Docks Market e GrossIper.

A Roma debutta in via Gregorio VII n° 127 su 740 metri quadri di superficie di vendita un market urbano, formato di supermercato che unisce alla spesa soluzioni per le esigenze di gestione domestica.
Dopo Ostia Lido, inaugurato lo scorso novembre, arriva anche nel centro di Roma il punto vendita, aperto 24 ore 7 giorni su 7, che permette ai propri clienti di trovare, grazie alla Blue Box, numerosi servizi professionali pensati per rispondere alle frequenti necessità quotidiane. In modo pratico e veloce sarà infatti possibile richiedere, fino alle 22, 7 giorni su 7, l’assistenza immediata per molti servizi di gestione domestica come l’elettricista, il fabbro, l’idraulico, oltre l’ormai consolidato servizio lavanderia, il servizio Moneygram, la vendita dei biglietti Ticketone ed il servizio “Il Tuo Ticket”. Tra gli altri servizi, la possibilità di effettuare la spesa online con consegna a domicilio e, disponibili 24 ore, la stampa foto, il Wi-fi gratuito e la possibilità di accesso ad internet anche grazie ai tablet disponibili presso lo spazio relax.
«Siamo orgogliosi di aprire un nuovo punto vendita in una città così importante come quella di Roma, per continuare lo sviluppo di questa formula innovativa di offerta coerente con la strategia di Carrefour market – ha detto Stephane Coum, Direttore Supermercati Carrefour Italia – . Grazie a questa modello, infatti, i clienti, con esigenze sempre più diversificate, possono trovare nel proprio supermercato servizi a supporto della vita di tutti i giorni. Unire innovazione alla semplificazione della vita è un valore che guida l’impegno quotidiano di Carrefour market, sempre di più sinonimo di servizi e offerta di alto livello.”

È invece un formato Express quello aperto a Bologna in Strada Maggiore 31, il decimo presente in città. Il nuovo Express mette a disposizione una grande varietà di prodotti gastronomici su una superficie oltre 200 metri quadri.
Nato dalla collaborazione con la storica bottega bolognese Scaramagli, il nuovo punto vendita permetterà ai clienti di immergersi tra specialità ed eccellenze non solo del territorio bolognese, ma anche del food made in Italy ed internazionale.
I clienti, oltre a poter usufruire della gastronomia servita, il banco rosticceria e polleria con piatti caldi e la panetteria, avranno anche a disposizione servizi come la lavanderia, la vendita di biglietti dei mezzi pubblici, l’utilizzo dei ticket restaurant, la consegna a domicilio.
«Il nostro obiettivo è quello di fare di Carrefour Express un alleato affidabile nell’organizzazione della propria vita di tutti i giorni, e questo include anche il fare la spesa – ha spiegato Gabriele Di Teodoro, direttore prossimità Carrefour Italia -. Crediamo che il nuovo punto vendita potrà diventare un punto di riferimento per tutti i clienti che sono in cerca di prodotti di alta qualità e di un servizio sempre più efficiente ed efficace».

2017, l’anno in cui il portafoglio non servirà più (o quasi)

Magari non scomparirà del tutto, ma il portafoglio nel 2017 potrebbe diventare un accessorio decisamente obsoleto. Da un’analisi realizzata da Affinion, leader mondiale nella fornitura di servizio di customer engagement, emerge che il prossimo anno potrebbe essere quello del grande balzo in avanti dei pagamenti via mobile. La possibilità di pagare tramite telefono cellulare è ormai infatti una realtà: che si faccia shopping online o di persona, la tecnologia di Apple Pay o del suo concorrente Android potrebbe, d’ora in poi, rendere inutile ricordarsi del portafoglio. Questo approccio più leggero e agile sembrerebbe destinato a conquistare, in un tempo ragionevole, anche gli italiani, tradizionalmente legati al contante. Ciò che i pagamenti mobili offrono è un più elevato livello di comfort e personalizzazione e un maggiore grado di sicurezza. Invece di portare in giro un portafoglio pesante, pieno zeppo di carte, contanti, ricevute e buoni, infilato a forza nella tasca posteriore dei pantaloni o sepolto nella borsa, è molto più facile raggiungere quell’oggetto senza il quale raramente si esce di casa: il cellulare.

La vita senza portafoglio è più vicina di quanto si immagini. Nel 2016, a livello internazionale, una serie di rivenditori hanno sdoganato i pagamenti tramite Apple Pay: multinazionali come Starbucks e KFC e operatori locali come Yorkshire Bank nel Regno Unito e Boulanger in Francia. E nel 2017 ci potrebbe essere un ulteriore salto di qualità anche in Italia. Secondo Affinion, si tratta di una questione di fiducia. Per un certo periodo l’espansione di questo sistema è stata ostacolata da preoccupazioni legate al tema della sicurezza, ma i dati recenti suggeriscono che le cose stanno cambiando.

 

Traguardo ancora lontano, ma ci s’avvicina

I dati provenienti dell’Osservatorio Mobile Payment & Commerce del Politecnico di Milano, per esempio, mostrano che nel 2015 il numero delle transazioni digitali pro capite è stato di 44,1 contro le quasi 39 dell’anno precedente, ma si resta comunque molto lontani dalla media europea. L’Associazione Carte di Credito del Regno Unito conferma che il numero di pagamenti effettuati tramite la tecnologia contactless nel primo trimestre del 2016 è di gran lunga superiore a quello relativo all’intero 2015. Poiché questo comporta il semplice avvicinare una carta di credito ad una cassa senza inserire il PIN per pagamenti fino a 30 sterline, è evidente che i consumatori sono più disposti a dare maggior fiducia alla tecnologia. Anche i provider di pagamenti via mobile stanno lavorando per modificare l’opinione pubblica sull’elemento sicurezza delle loro offerte.

PwC prevede che entro il 2019 il valore dei pagamenti mobili raggiungerà 142 miliardi di dollari rispetto ai 52 miliardi di dollari del 2014, una cifra che comprende non solo i pagamenti fatti utilizzando un telefono cellulare all’interno di un negozio, ma anche quelli fatti per lo shopping online. Si tratta di una crescita significativa che offre alle imprese un enorme potenziale per creare relazioni più strette con il proprio pubblico – che si tratti di clienti, stakeholders e investitori.

 

Punti e pagamenti in un sol luogo

Questo sviluppo crea anche grandi opportunità in termini di fidelizzazione dei clienti. Fino ad ora, i membri dei programmi di fidelizzazione hanno avuto bisogno di estrarre dai loro portafogli due carte: una per il pagamento e l’altra per guadagnare punti. Se le due carte fossero una cosa sola – quella per i pagamenti e quella fedeltà – l’intero processo potrebbe essere eseguito più agevolmente. «Sappiamo per esperienza – dice Antonio Di Salvo, Country Manager di Affinion in Italia – che la fedeltà offre un enorme potenziale alle aziende che cercano di crescere, e alcuni dati pubblicati dall’Harvard Business Review supportano questo punto di vista. Gli esperti di fedeltà Federico Reichheld e Phil Schefter hanno rilevato che incrementare del 5% il tasso di ritenzione cliente aumenta i profitti dal 25% a 95%. Essi sottolineano che la maggior parte dei clienti online di oggi mostrano una chiara propensione verso le tecnologie di fidelizzazione, e che tali strumenti web, se usati correttamente, possono ulteriormente incrementare questa attitudine. Per la maggior parte delle aziende, quindi, acquisti ripetuti e clienti fedeli rappresentano il fondamento per la crescita. Con l’aiuto della tecnologia moderna, si può mettere in atto una strategia per ottenere entrambi i risultati. Anzi, esplorare e valorizzare le opportunità legate ai pagamenti mobili per conto dei nostri clienti è qualcosa su Affinion sta lavorando da tempo. Anche per i consumatori lo spostamento verso un approccio più snello, dove il portafoglio può essere lasciato a casa a vantaggio dello smartphone, potrebbe ridurre la complessità in molti aspetti della loro vita».

Amazon a Milano va offline con un villaggio reale per promuovere il Natale Prime Now

Una settimana di eventi in Piazza Castello a Milano. È il Villaggio Amazon Prime Now allestito dalla grande azienda americana leader nel commercio elettronico fino a domenica 18 dicembre per presentare le novità del Natale, dai regali in pronta consegna ai prodotti per cenoni e pranzi. Un piccolo e raffinato chalet, uno spazio che ricrea gli ambienti casalinghi e presenta tutti i prodotti acquistabili tramite l’app Prime Now; e un vero e proprio punto di ritrovo per tanti eventi, in un luogo tranquillo di Milano e però molto vicino alle vie dello shopping natalizio.

L’evento vuole far conoscere a milanesi e turisti e a chi non se ne serva già l’app Amazon Prime Now che può consegnare il regalo natalizio in un’ora o in una finestra di due ore a Milano e in 46 comuni dell’hinterland dalle 8 a mezzanotte, 7 giorni su 7, incluso il 24 dicembre. Dai giocattoli all’elettronica di consumo, passando per libri e prodotti per la cura della persona, lo chalet mostra un’ampia gamma di regali che possono essere acquistati anche all’ultimo momento e fare così una sorpresa fino alla mezzanotte del 24 dicembre. Saranno inoltre presenti tutti gli strumenti e gli ingredienti, dalla carne al pesce fresco passando per le specialità culinarie di Puglia e Calabria, utili per la preparazione del cenone, del pranzo di Natale o come idea regalo per gli amici più golosi.

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Appuntamenti tra libri, solidarietà e bambini

Nel corso della settimana numerosi ospiti animeranno lo chalet di Amazon Prime Now. Giovedì 15 tra le 15 e le 17 saranno di scena i TheShow (youtuber e vincitori dell’ultima edizione di “Pechino Express”), che racconteranno il nuovo libro “Fallo”. Da mercoledì 14 L’Oréal offrirà un servizio di make up per tutti coloro che vorranno aggiungere un tocco speciale al proprio trucco delle feste. Venerdì 16 e sabato 17, alle ore 18.00, un mastro birraio farà degustare alcune birre artigianali di Birra Poretti e proporrà degli abbinamenti dal mondo formaggi President, offerti da Lactalis, e Salumi Pasini. Sabato 17 alle 11.00, va in scena la dolcezza: un grande calendario dell’avvento firmato Mulino Bianco regalerà tante sorprese a grandi e piccini. E la dolcezza continua anche domenica 18 dicembre con Mondelez e con il maxi Toblerone da 4 kg, che garantiranno una merenda a base di cioccolato e snack gustosi. A partire da venerdì per tutti i bambini ci sarà uno stand per il trucco, per trasformare i più piccini nei propri animali preferiti.

Infine, due appuntamenti importanti: a partire da venerdì 16, dalle 14.00 alle 21.00, le magnifiche voci di un coro gospel aggiungeranno un tocco di magia, mentre domenica 18 la Fondazione Archè sarà ospitata all’interno dello spazio Prime Now per far conoscere la propria attività sensibilizzando il pubblico milanese; da anni, infatti, la fondazione si prende cura di mamme e bambini con problemi familiari, di fragilità o maltrattamenti.

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Tutti gli iscritti Prime possono scaricare da subito l’app Prime Now, disponibile per i dispositivi iOS e Android, verificare i CAP coperti dal servizio e chiedere di ricevere le notifiche per sapere quando il servizio sarà disponibile nella propria area. Inoltre, per verificare i CAP raggiunti dal servizio, i clienti possono visitare www.amazon.it/primenow. La consegna in un’ora è disponibile per i CAP raggiunti da questa modalità di consegna al costo di 6,90 euro; non sono previste spese di spedizione scegliendo di ricevere il proprio ordine in finestre di due ore. Il servizio è attivo dalle 8 di mattina a mezzanotte, sette giorni su sette. L’importo minimo per gli ordini Prime Now è 19 euro. L’abbonamento ad Amazon Prime è disponibile per 19,99 euro all’anno. I primi 30 giorni sono gratuiti per i nuovi iscritti. I clienti possono iscriversi al link www.amazon.it.

Breakthrough Innovation Report di Nielsen, innovazione nel segno del packaging

Il packaging è l’X Factor del successo delle offerte innovative nel largo consumo. Del resto il 60% delle scelte di acquisto avviene davanti agli scaffali. Quindi le aziende dovrebbero porre più attenzione a questo aspetto del marketing. Lo dimostra il Breakthrough Innovation Report di Nielsen, azienda leader nel performance management, che fa tre esempi di prodotti supportati da un packaging ottimale: il dentifricio AZ Complete, i cat food Whiskas e la birra Gold Mine

Il design del packaging ha avuto un’importanza decisiva per AZ Complete di Procter&Gamble Italia. Il prodotto, innovativo nell’essere “due in uno”, combinando cioè la funzione di collutorio con quella di dentifricio, è valorizzato da un design vincente che riporta graficamente un dentifricio bianco scintillante e un collutorio che confluiscono vorticosamente nello stesso tubo di AZ. Il business generato dalle vendite nel solo 2014 è stato pari a 9,5 milioni di Euro.

Per quanto riguarda la prima birra russa premium non pastorizzata Gold Mine Zhivoe, della Efes Rus, che può rimanere per breve tempo sugli scaffali ma ha un gusto più fresco e nuovo, l’azienda produttrice ha ideato una bottiglia a forma di bicchiere riempito di birra fresca. Questo “ha contribuito a creare nella mente del consumatore l’idea di associare il prodotto al gusto refrigerante della birra alla spina e a un’atmosfera da bar”, sottolinea Ben Schubert dell’area Innovation di Nielsen e co-autore del Report.

Anche Whiskas ha scelto di rinnovare il packaging del cibo per gatti. Il nuovo packaging è stato disegnato per aiutare i possessori degli animali a scegliere il giusto nutrimento in funzione dell’età del proprio gatto.

Ma gli esempi di prodotti innovativi dal packaging vincente identificati dal “Breakthrough Innovation Report” di Nielsen, che ha preso in esame il lancio di 9.900 prodotti in otto Paesi europei, sono diversi: dalla bevanda di Purè di frutta russa FrutoNyanya Na Progulpuk, che ha usato come packaging un contenitore con beccuccio disegnato in modo tale che i bambini potessero bere senza l’aiuto della mamma, alla torta turca Pladis’ O’lala Sufle, confezionata in fetta assieme a un cucchiaio, allo spray rinfrescante dell’ambiente Air Wick’s Pure, presentato in una bottiglia molto semplice per sottolineare la capacità di non inumidire pelle e vestiti.

Il design del packaging è un fattore spesso trascurato dal marketing delle aziende. Questo malgrado il 60% delle decisioni di acquisto avvenga davanti agli scaffali della grande distribuzione. I consumatori europei vengono a conoscenza dei nuovi prodotti per il 58% da amici/famigliari, per il 56% negli store. La promozione nel punto vendita (display, adv in store e promozioni) è lo strumento più efficace (20%) per raggiungere volumi di vendita considerevoli. Il secondo driver è la promozione sui media (5%), così segmentati: web 34%, TV 31%, stampa 24%, out of home (cartellonistica – manifesti outdoor) 7%, radio 5%. Nel 2015 in Europa sono stati lanciati 35.585 nuovi prodotti, il 9% in più rispetto al 2014. Mediamente ogni nuovo prodotto ha generato un fatturato approssimativo di 160.000 euro nel primo anno. Si rileva un sensibile gap fra i lanci di successo e i rimanenti: il 20% dei prodotti lanciati genera l’80% del fatturato proveniente dalle vendite di nuovi prodotti, Ognuna delle 11 iniziative selezionate dal Report ha prodotto vendite per almeno 7,5 milioni di euro nel primo anno di lancio (5 milioni per i lanci nell’Europa Orientale) e ha mantenuto il 90% di questa performance anche nel secondo anno.

«Dal ‘Breakthrough Innovation Report’ – dice l’amministratore delegato di Nielsen Giovanni Fantasia – emerge che uno dei driver principali per il lancio di nuovi prodotti è quello di soddisfare i bisogni espressi dai consumatori. Questa è una condizione fondamentale per sostenere e incrementare la domanda del prodotto. Tuttavia, lo sviluppo dell’idea di un prodotto ricercato e gradito al pubblico è solo la prima metà del lavoro. La seconda parte consiste nell’implementazione del processo di vendita, che comprende packaging, pricing, azioni negli store, comunicazione. Dallo studio Nielsen risulta che l’ottimizzazione del profilo del packaging genera in media un incremento del 5,5% delle vendite rispetto a prodotti con packaging utilizzato da tempo. Il packaging costituisce uno strumento decisivo del marketing mix per accrescere il livello di conoscenza del prodotto e indurre alla prova. Per poter raggiungere questi risultati, la confezione deve essere innovativa, appealing e deve comunicare la value proposition dell’offerta, così che il consumatore possa immediatamente afferrare il concept del prodotto».

Il Breakthrough Innovation Report di Nielsen fornisce dati e cifre sulle innovazioni indirizzati agli operatori di marketing, basati sulla reale osservazione di casi di lancio di successo di prodotti di largo consumo (Fast Moving Consumer Goods).

Brico io, tre nuove aperture su e giù per l’Italia

Il Brico io di Piano di Sorrento.

Sotto l’albero di Brico io ci sono quattro grandi novità. L’insegna di proprietà di Marketing Trend del gruppo Coop Lombardia ha aperto ai primi di dicembre tre nuovi punti vendita a Piano di Sorrento in provincia di Napoli, a Pieve di Cadore, nel Bellunese, e a Fossombrone in provincia di Pesaro-Urbino, e ha completamente rinnovato quello di Rubano alle porte di Padova. Con queste aperture il gruppo Brico io raggiunge i 120 punti vendita, 66 dei quali a gestione diretta e 54 in affiliazione. «Chiudiamo il 2016 all’insegna dello sviluppo in affiliazione – dice Mario Aspesi, consigliere delegato di Marketing Trend – confermando la reciproca fiducia negli imprenditori che si avvalgono della nostra insegna. In particolare diamo il benvenuto ai nostri neoaffiliati campani: Giovanni e Arturo Gargiulo con i quali abbiamo inaugurato il pinto vendita di Piano di Sorrento, mentre si consolida il rapporto con il gruppo Fraschetti con le due nuove apertura in Veneto e nelle Marche».

Il Brico io di Piano di Sorrento, che fa capo al neoaffiliato Finalco srl, si sviluppa su una superficie complessiva di 850 mq, dei quali 740 al piano strada e 110 al piano interrato, mentre quelli di Pieve di Cadore e di Fossombrone, entrambi del Gruppo Defì Bricò, hanno una superficie di 1000 mq. Tutti e tre propongono un assortimento di circa 20mila referenze suddivise tra 15 reparti: accessori auto, arredo bagno, casa, complementi d’arredo, decorazione, piccola edilizia, elettricità, ferramenta, giardinaggio, idraulica, illuminazione, legno, scaffali, utensileria elettrica e manuale e vernici e colle, oltre al corner L’Outlet del Casalingo per i prodotti per l’arredo tavola e cucina e i casalinghi, attivo a Piano di Sorrento e a Pieve di Cadore Tra i servizi offerti il taglio legno gratuito, il taglio di corde, reti e cavi elettrici, il taglio dei tovagliati, il tintometro, la vendita a catalogo e la consegna merci. Il Brico io campano conta su cinque dipendenti, gli altri due su sette. Due le casse operative in ciascun punto vendita. Tutti e tre i punti vendita hanno un comodo parcheggio . Tutti e tre propongono un orario spezzato dal lunedì al sabato. I punti vendita veneto e marchigiano sono aperti anche la domenica.

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Fino al 16 dicembre nei punti vendita di Pieve di Cadore e Fossombrone con uno scontrino unico di almeno 50 euro si partecipa all’estrazione di un iPhone7 32 GB. Inoltre, in tutti e tre i nuovi punti vendita con un acquisto qualsiasi si riceverà un buono sconto di 10 euro da utilizzare nella seconda metà di dicembre, con date variabili da punto vendita a punto vendita per un acquisto di almeno 50 euro.

L’Erbolario, il produttore diventa retailer, in Italia e all’estero

In un mercato, quella della cosmesi, da 9 miliardi di euro, con molteplici canali e un basso tasso di fedeltà, come può un produttore votato al naturale imporsi sul mercato? Ce lo spiega Andrea Prange, Ad de L’Erbolario, intervistato in occasione del Convegno Ki Best 2016 organizzato da Kiki Lab – Ebeltoft Italy.

Con una rete di 27 negozi diretti e 126 in franchising in piena espansione, e 30 aperture previste per il prossimo anno, L’Erbolario punta al retail. In Italia, ma anche con un’ulteriore espansione all’estero, che rappresenta il futuro dell’azienda e dove il marchio è già presente in Croazia, Bulgaria, Inghilterra e Malta, tramite affiliati. E sono già stati firmati accordi per aprire in Svizzera, Olanda e Belgio e Lussemburgo, e in futuro anche in Grecia.

Dopo l’implementazione dei sistemi informatici inoltre,  dietro l’angolo c’è l’e-commerce.

Nuovi servizi da Carrefour, ora al supermercato si trovano anche idraulico e fabbro

L’idraulico e il fabbro? Si trovano al supermercato. Carrefour market ha inaugurato a Milano, al numero 34 di viale Regina Giovanna, il primo market “urbano“ della città aperto 24 ore al giorno. Tra gli innumerevoli servizi di questo nuovo format, oltre alla scelta tra un grande assortimento di prodotti di alta qualità, c’è la possibilità di contattare professionisti specializzati nella manutenzione della casa e dell’ufficio. L’idea è quella di posizionare all’ingresso del punto vendita una “blue box” attraverso la quale richiedere l’assistenza di idraulici, fabbri, elettricisti, tapparellisti, tecnici della caldaia e addetti alla sanificazione del condizionatore. L’intera gamma di servizi è garantita dal partner Europe Assistence, che fa da intermediario del servizio.
I clienti Carrefour market potranno usufruire anche di altri servizi quali la lavanderia, l’assistenza finanziaria di Carrefour Banque, la possibilità di invio di denaro in tutto il mondo attraverso Moneygram o di acquistare i biglietti per i propri eventi preferiti attraverso Ticketone, oltre alla possibilità di accedere a servizi tecnologici come fotocopie, stampa foto, scanner, fax, pagamento bollettini e carica batterie per i propri device.
Carrefour, primo distributore in Europa e secondo nel mondo, che opera in Italia con 1065 punti vendita delle varie tipologie (ipermercati, supermercati, punti vendita di prossimità, cash&carry), con questa nuova iniziativa, veicolata con il claim “Ci pensa market”, prosegue nel percorso di avvicinamento alle esigenze del consumatore attraverso progetti innovativi. Il supermercato è visto come un vero centro-servizi di ultima generazione.

 

Punto vendita rinnovato

Il rinnovato punto vendita Market Urbano si estende su una superficie di 683 metri quadri attraverso spazi pensati per ogni tipo di necessità. Tra i reparti serviti, a fianco alla gastronomia e alla rosticceria, si trova la novità del corner delle patatine fritte e servite al momento per un servizio take away, che segue l’onda lunga delle “patatinerie” in stile belga e olandese che hanno riempito le strade delle nostre città trasformando le “chips” in veri cibi di strada. Ci sono poi un settore di monoporzioni da asporto sia pronti da mangiare che da cucinare, a base di carne o di pesce, oltre che ad una vasta gamma di prodotti sia bio che free off (per esempio quelli senza glutine, senza lattosio, senza zucchero).
«Siamo orgogliosi di aver portato anche a Milano non solo un nuovo formato di punto vendita, ma una vera e propria rivoluzione nei modelli della grande distribuzione – spiega Stephane Coum, direttore dei supermercati Carrefour Italia -. Innovazione e servizio sono le parole chiave che guidano quotidianamente il lavoro di Carrefour market e il modello Urbano ne è un esempio concreto, un aiuto a tutte quelle persone che da oggi possono trovare nel proprio supermercato di fiducia in viale Regina Giovanna a Milano un supporto concreto nell’organizzazione della propria vita e una risposta semplice e immediata alla richiesta di servizi a 360 gradi»..

È Internet il negozio più grande, e metà shopper acquistano anche all’estero

Quasi tre italiani su quattro tra coloro che frequentano abitualmente internet utilizzano la Rete come un grande negozio. Virtuale. E globale. Perché circa la metà degli shopper online fa acquisti anche su siti stranieri. Lo rivela la terza edizione dello studio “PayPal Cross-Border Consumer Research” realizzato con Ipsos, che ha preso in esame le abitudini di acquisto a livello nazionale e internazionale di oltre 28mila utenti in 32 Paesi. «Lo shopping internazionale – spiega Angelo Meregalli, general manager di PayPal Italia – rappresenta una notevole opportunità di espansione delle attività di business per i commercianti di tutto il mondo e una scelta sempre più diffusa per i consumatori. In PayPal abbiamo visto aumentare il volume di transazioni oltreconfine del 38% negli ultimi due anni: da 14 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2014 a 19 miliardi di dollari nel terzo trimestre 2016. Anche il volume di pagamenti da dispositivi mobili con PayPal è aumentato del 56% rispetto allo scorso anno, pertanto sono evidenti i vantaggi diretti che i commercianti possono realizzare ottimizzando le esperienze di acquisto da dispositivi mobili».

 

Abbigliamento e Uk in cima

Molto vivace la situazione nel nostro Paese in base ai risultati dell’indagine PayPal – la piattaforma di pagamenti digitali che vanta 192 milioni di account attivi in tutto il mondo – il 73% degli internauti utilizza le opportunità offerte dall’e-commerce. Gli intervistati rivelano che la maggior parte delle loro spese online avviene tramite siti dedicati allo shopping utilizzando un browser internet (in media, il 75% del totale speso online), seguito da app dedicate allo shopping (15%) e siti social media (4%). In Italia chi fa shopping oltreconfine assicura che il 26% degli acquisti fatti su siti web in un altro Paese avviene utilizzando smartphone e tablet; inoltre, l’8% degli acquirenti “transfrontalieri” afferma di utilizzare per lo shopping online oltreconfine solo dispositivi mobili e non un Pc. Chi fa shopping oltre confine afferma di farlo più frequentemente in occasione del periodo natalizio (il 41% dichiara che in questo periodo fa shopping da siti oltre confine più che in altri momenti dell’anno), durante gli sconti stagionali (30%) e per il Black Friday (18%), un dato che può essere probabilmente spiegato in larga parte con la diffusione ormai internazionale di questa ricorrenza.

Il 41% degli adulti online italiani pensa che la spesa per acquisti online crescerà nel corso dei prossimi 12 mesi, e il 78% di questi pensa che la convenienza dello shopping online sia qualcosa che potrebbe causare questo aumento, seguita dai progetti per risparmiare maggiormente (35%) a indicare come l’aspetto economico sia una chiave di lettura importante per analizzare l’e-commerce in Italia. Solo il 4% degli adulti online pensa che il totale delle loro spese online si ridurrà nei prossimi 12 mesi. La proporzione di shopper online in Italia che dichiarano di aver fatto acquisti oltre confine negli ultimi 12 mesi è in lieve calo (49% nel 2016 rispetto al 51% nel 2015). Le categorie di prodotto maggiormente acquistate da chi fa shopping oltre confine attraverso siti in altri Paesi sono quelle dell’abbigliamento (vestiti, scarpe e accessori. 39%), elettronica di consumo (29%) e viaggi o trasporti (24%). La destinazione principale per lo shopping online oltre confine degli italiani è il Regno Unito (il 23% degli shopper online ha affermato di aver fatto un acquisto oltre-confine da un venditore in UK), seguita da Germania (21%) e Cina (17%), con un 9% di quanti hanno fatto acquisti all’estero che ha acquistato uno o più prodotti da commercianti negli Stati Uniti.

Allargando lo sguardo, si nota come l’Europa e il Nord America siano molto indietro rispetto all’Asia nel commercio online con l’estero, con meno del 15% di acquisti da un altro Paese effettuati con uno smartphone. Il 64% degli adulti online in Cina, il 39% in Russia e il 26% nel Regno Unito ha dichiarato di prevedere un aumento delle proprie spese online nei prossimi 12 mesi. Tra tutti gli adulti online intervistati in tutti i Paesi, quelli che prevedono di aumentare gli acquisti online sostengono che i motivi principali sono la praticità degli acquisti (76%), i cambiamenti del reddito disponibile (30%), la pianificazione di risparmi futuri (29%), i costi (27%) e tempi (27%) di consegna inferiori. Per la prima volta nei tre anni in cui è stato condotto il sondaggio, la Cina è la destinazione più popolare per gli acquisti online oltreconfine tra gli acquirenti globali (il 21% di tutti gli acquirenti online intervistati ha dichiarato di avere effettuato acquisti da siti Web cinesi negli ultimi 12 mesi), seguita da Stati Uniti (17%) e Regno Unito (13%).

 

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