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Anna Muzio

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Rewe nel 2015 registra il miglior risultato operativo della sua storia

Con 52,4 miliardi di euro (+3,7% sul 2014) nell’anno finanziario 2015 il gruppo tedesco Rewe ha registrato il miglior risultato operativo dalla sua creazione “superando in modo significativo le previsioni per l’anno finanziario” come ha dichiarato il Ceo Alain Caparros alla presentazione dei risultati, non ancora certificati, a Cologna.

Rewe, che ha interessi nella Gdo come nel turismo, ha dichiarato un EBITA di 587 milioni di euro (+12%) e un fatturato in crescita del 2,6% in Germania e del 6,8% negli altri Paesi in cui opera (Italia con il marchio Penny, Francia, Austria, Svizzera ed Europa dell’Est). Il profitto sarebbe cresciuto del 22%.

Penny, il “braccio” discount di Rewe ha generato un fatturato di 4,1 miliardi di euro nei cinque Paesi in cui è presente al di fuori della Germania (Italia, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Romania) con una crescita del 4,2%. È cresciuta anche in Germania, un mercato fortemente competitivo, del 2,8% a 7 miliardi di euro, quando la crescita del segmento è stata l’anno scorso solo dello 0,3%.

Sul fronte retail in Germania i punti vendita dell’azienda hanno registrato un 4,4% in più nelle superfici di grande estensione e del 10,6% nei pdv medi. Il fatturato dei supermercati Rewe (sia a gestione diretta sia in franchising) è aumentati del 5,5% sul 2014.

Una crescita superiore alla media del settore, ma che specie in Germania ha tratto beneficio dall’aumento della spesa dei consumatori, particolarmente nell’ultimo trimestre del 2015. Ma secondo la compagnia anche i numerosi investimenti impiegati nell’ammodernamento della rete (sono investiti 1,3 miliardi di euro) hanno portato a questi risultati straordinari.

 

Fatturato a 10 milioni di euro nel 2015 per la linea vini di Selex (+14%)

Il 2015 si è chiuso con un risultato positivo per la linea di vini Le Vie dell’Uva di Selex con un fatturato alla vendita di oltre 10 milioni di euro per un totale di quasi 3 milioni di bottiglie e un incremento sul 2014 del 14% a valore e del 13,7% a volume, ben superiore a quello registrato dal comparto vini Doc, Docg, Igt all’interno dei supermercati del Gruppo.
Un’ottima performance anche se confrontata con l’andamento del mercato del vino nel 2015 (Doc, Docg, Igt in bottiglia): +1,9% a volume, +3,8% a valore (dati Vinitaly).

Lanciata da Selex nel 2012 con 28 etichette, oggi la linea conta 57 vini, rappresentativi dei territori più vocati nelle diverse regioni d’Italia.
Particolarmente gradito è stato il mondo delle “bollicine” (cresciuto a livello nazionale dell’8% in volume e valore), presidiato da Le Vie dell’Uva con tre tipologie di Prosecco (Prosecco frizzante Spago Doc, Prosecco millesimato Doc e Prosecco Valdobbiadene Docg), due di Franciacorta Docg, una di Asti Docg, una di Brachetto Docg e una di Müller Thurgau Doc. In testa alla classifica di vendite c’è il Prosecco Doc.

In generale sono state apprezzate le etichette di maggior pregio della linea, e in particolare quelle appartenenti alla fascia dedicata alle eccellenze enologiche regionali, proposte sullo scaffale a prezzi dai 6 euro in su. Il che dimostra che gli italiani cercano nel vino il giusto rapporto prezzo-qualità. Si tratta di una selezione di 15 vini lanciata nel luglio 2014, contrassegnata dall’etichetta bianca e con la firma Le Vie dell’Uva in argento. Tra questi Barbaresco Docg, Pinot nero e Pinot bianco Doc del Südtirol Alto Adige, Nobile di Montepulciano Docg, Lacryma Christi del Vesuvio Doc, Primitivo di Manduria Doc, Valpolicella Ripasso Doc, Etna rosso ed Etna bianco Doc.

«Nel biennio 2016-2017 intendiamo arricchire ulteriormente la linea con nuove denominazioni di eccellenza – afferma Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore del Gruppo Selex – certi di andare incontro alle richieste dei nostri clienti. Tanto più che il marchio Le Vie dell’Uva costituisce un punto di riferimento ben preciso sugli scaffali dei punti di vendita delle Imprese Associate Selex. Abbiamo creato un rapporto di fiducia con i consumatori, che hanno imparato a conoscere e ad apprezzare le nostre bottiglie provenienti da tutte le regioni d’Italia».

 

E l’MDD Selex cresce del 3% nel 2015
Nel 2015, le Marche del Distributore del Gruppo Selex (oltre 5.000 referenze delle più importanti categorie merceologiche) hanno realizzato un giro d’affari al consumo superiore a 750 milioni di euro con una crescita del 3% rispetto al 2014, e picchi superiori al 10% nei segmenti specialistici come l’alto di gamma, il biologico, la linea salutistica e, appunto, i vini Le Vie dell’Uva.
L’MDD Selex è composta da prodotti a marchio Selex, a marchio Vale (con le rispettive declinazioni) e da linee specialistiche a marchio di fantasia.

Apre il 14 aprile Arese Shopping Center con oltre 200 negozi: Primark e Lego al debutto

Fervono i preparativi... foto Facebook Arese Shopping Center

Debutterà il 14 aprile, in anticipo sulle previsioni dell’anno passato, l’atteso centro commerciale Arese Shopping Center, fiore all’occhiello di Marco Brunelli (Finiper), con tante novità tra cui il debutto in Italia della catena di fast-fashion amata dalle ragazzine Primark e del Lego Certified Store. Sono oltre 170 i negozi ai nastri di partenza, che dovrebbero superare i 200, su un’area di 92.000 mq di GLA (Superficie lorda affittabile) nel sito dove un tempo sorgeva la fabbrica di automobili Alfa Romeo. Una zona di 2 milioni di metri quadrati (il doppio di quella su cui sorgeva Expo). Tra questi i “soliti noti” come Adidas, Benetton, Alcott, Bershka, Kiabi e H&M, mentre mentre la grande distribuzione sarà rappresentata dal “padrone di casa” con un Ipermercato Iper. La ristorazione vede il debutto nell’area milanese di 100 Montaditos (panineria spagnola già presente a Roma) ma anche Eataly e KFC.

 

Lego arrivano i mattoncini

Tra le novità dell’Arese Shopping Center, c’è il LEGO Certified Store, primo di una serie di negozi gestiti dalla business company Percassi, che saranno aperti nei prossimi anni su tutto il territorio nazionale.

All’interno con “Pick a Brick” sarà possibile acquistare mattoncini sfusi tra una vasta scelta di pezzi disponibili. Un’altra grande novità, disponibile a breve, sarà “Build a mini”: tutti potranno costruire, personalizzare e acquistare la propria minifigure LEGO.Oltre al completo assortimento di prodotti LEGO, saranno disponibili in anteprima prodotti della linea LEGO Creator Expert e prodotti esclusivi.

 

La carica degli (oltre) 200

La pagina Facebook ufficiosa “All’Arese Shopping Center” elenca ad oggi 172 negozi e punti di ristorazione: Primark, Adidas, Alcott , Benetton, Bershka, Brums, Calvin Klein, Calzedonia, Camicissima, Chicco, David Naman, Del Mare 1911, Desigual, Fiorella Rubino, Game7Athletics, Gas, Gutteridge, H&M, Harmont&Blaine, I Am Stores, Imaginarium, Imperial, Intimissimi, Jack&Jones , JD Sports, Kiabi, Levi’s- VF Group, Libero Milano, Liu Jo Jeans, Liu Jo Uomo, Mango, Massimo Dutti, Max Moda, Mixerì, Moreal, Momo Design, Motivi, Nara Camicie, Navigare, Negozio Boschini, New Balance, North Face, Nucleo, Nuna Lie, Nuvolari, Okaidi, Oregon, Original Marines, OVS, Oysho, Paul Taylor , Pellizzari abbigliamento, Pimkie, Piazza Italia, Pillo, Pull&Bear, Quore, Rinascimento, Roberta Biagi, Stradivarius, Superdry, Tally Weijl, Tezenis, Terranova, Timberland, The Disney Store, Tommy Hilfiger, Treesse, Via Condotti, Victoria’s Secret, Viva, Yamamay, Zara, Lego Certified Store, Toys Center, Gamestop, Barca Stores, Bata, Camomilla, Foot locker, Geox, Il Laccio Favole di scarpe, Nero Giardini, Nuna Lie, Pittarosso, Primadonna Collection, Principe calzature, Ritmo shoes, Scarpe & scarpe, Tata Italia, Valerio 1966, Vans, Via Maestra, Carpisa, Miriade, O Bag Store, Piquadro, Admenta, Bottega Verde, Capello Point, Douglas, Origani Cosmetics, JLD – Jean Louis David, Kiko Milano, L’Erbolario, Limoni, Nyx Cosmetics, Sephora, Mac, Bialetti, C’art, Casa, Claire’s, Dolfi Home, Esotica, Fazzini Home, Kasanova, Maisons du Monde, Thun, Tiger, Zara Home, Bijou Brigitte, Bluespirit, Fabiani Gioiellerie, Kaidor Gioiellerie, Pandora, Stroili oro, Swarovski, Locman, Swatch, 3 Store, Mediaworld, Tim, Trony, Wind, Vodafone, Mondadori Store, 100 Montaditos, Alice Pizza, Caffè Milani, Cremamore, Cioccolati Italiani, Daddy Nosh, Dispensa Emilia, Domori, Eataly, KFC (Kentucky Fried Chicken), Illy, La Piadineria, Lindt, Mc Donald’s, Nespresso, Picard, Portello Caffè, Ristò, Roadhouse Grill, Rolleat, Signorvino, Stecconatura, Wiener Haus, Yun Quick, Nau, Salmoiraghi & Viganò, Denti e Salute, Humanitas, Sanafir Wellness & Beauty, Salus Ortopedia, Urban Fitness (Palestra), Viridea, Lava e Cuce, MiniPoint services e Dog parking e toelettatura.

 

Waitrose punta al supermercato aziendale con il primo punto vendita senza casse

Un rendering del nuovo polo di Sky previsto per l'estate.

Se la montagna non va a Maometto… il supermercato va ai consumatori, meglio se alto spendenti, entrando nel posto di lavoro e dunque Waitrose torna a puntare sulle aziende dopo 20 anni ma con una novità assicurata dalle nuove tecnologie: un punto vendita senza casse. I pagamenti avverranno unicamente tramite smartphone o carta ai cinque punti di check-out.

La location, la cui apertura è prevista per la prossima estate, è il nuovo quartier generale di Sky nel Regno Unito a Osterley presso Londra.

Situato all’interno del palazzo degli uffici, dove lavoreranno 3.500 persone, il punto vendita di 130 mq venderà una serie di prodotti che sono stati selezionati tramite un “sondaggio” effettuato tra alcuni dipendenti Sky. Pasti serali e cibo da asporto (panini piadine e sushi), prodotti freschi, torte per feste, fiori recisi, ma anche pane e croissant preparati nel punto vendita. Inoltre, accessori per il viaggio e prodotti per la bellezza e l’igiene per chi deve partire all’improvviso per lavoro o utilizza la palestra interna.

«L’apertura nel campus di Sky è un’opportunità per rispondere ai desideri dei clienti di questo posto di lavoro. Il nostro modello di convenience è più flessibile che mai oggi, specialmente nel momento in cui i metodi di pagamento e le categorie continuano ad evolvere e dunque in futuro esploreremo altre opportunità di questo tipo» ha detto Jackie Wharton, Director, Convenience Waitrose.

 

Waitrose ha 346 pdv nel Regno Unito, tra cui 60 convenience (minimarket).

Una tendenza, quella del punto vendita all’intreni delle grandi aziende, che sta ornando anche in Italia. In Italia Coop ha pensato di utilizzare una vending machine. mentre Eataly ha piazzato un “wall” per l’e-commerce nel campus di Vodafone a Milano. La storia dirà quale sarà il format più efficiente e funzionale.

Amazon si allea con Vinitaly Wine Club e apre lo store dedicato al vino italiano

Oltre 500 cantine, 300 denominazioni, 700 vini di qualità, debuttano oggi in una sezione dedicata nel marketplace del sito italiano di Amazon www.amazon.it/vinitaly. Il nuovo store online apre in occasione della 50a edizione di Vinitaly, il salone internazionale dei vini e dei distillati che si terrà a Verona dal 10 al 13 aprile, ed infatti nasce proprio dalla collaborazione tra la DotCom e Vinitaly Wine Club, l’e-commerce del vino italiano di Vinitaly.

L’offerta di vini su Amazon.it, già presente, si arricchirà dunque di nuove etichette vinicole Made in Italy, provenienti da tutte le regioni d’Italia, selezionate e vendute da Vinitaly Wine Club sul Marketplace di Amazon.it con consegna in 24/48 ore in tutta Italia.

All’interno dello store online, è possibile effettuare la ricerca del “vino del cuore” in base ad una serie di criteri quali Aromi, Abbinamenti, Regioni di provenienza, tipologia (bianco, rosso, spumante, rosé o dolce), premi insigniti dalle maggiori guide enologiche italiane, ma si possono anche seguire i suggerimenti di Vinitaly Wine Club, come ad esempio: i Grandi Vini Italiani, i migliori vini premiati sotto i 20 euro, i Prosecco di Conegliano Valdobbiadene, la Selezione Brunello di Montalcino DOCG, i Vini rossi Super Tuscan, i Vini rossi e bianchi sotto i 10 euro e molto altro.

Ogni settimana i clienti di Amazon.it potranno approfittare di offerte esclusive su una selezione di etichette. Si fa dunque sempre più ampia e profonda l’offerta di Amazon sul fronte food & beverage, dopo l’apertura al grocery nel luglio 2015 e di Prime Now per consegne in un’ora in alcune aree avvenuta lo scorso novembre, mentre a gennaio con Fresh è partito il fresco.

A Milano i Genitori antismog laureano i Negozi amici dell’Aria: meno traffico, più affari

Genitori Antismog, associazione che da anni si occupa di tematiche ambientaliste ma soprattutto dell’inquinamento in città, ha lanciato il progetto Negozi amici dell’aria. Obiettivo: creare un network di negozianti e esercizi commerciali “sensibili al tema dell’inquinamento dell’aria e del traffico e allo stesso tempo consapevoli che lo sviluppo degli affari vada di pari passo con la trasformazione urbana in favore di città a misura di persona”. Al progetto hanno già aderito una trentina di attività commerciali, dai negozi di bici agli alimentari a km 0 (ma c’è anche Eataly), dalle gelaterie e bar ai negozi per la casa e il benessere. Alcuni sorgono all’interno dell’AreaC, l’area a traffico regolamentato, altri in periferia. L’obiettivo dell’associazione è di superare le 100 adesioni entro fine anno.

logo-negoziVa detto che da quando è stata aperta AreaC, e anzi anche prima, i rapporti tra commercianti e ambientalisti nel capoluogo lombardo sono stati piuttosto tesi, con i negozianti che si sono sempre opposti alla regolamentazione del traffico nelle zone centrali, perché avrebbe apportato un danno agli affari. L’idea di Genitori antismog è invece proprio quella di considerare la città come una sorta di “centro commerciale naturale” “anche se negli ultimi decenni le auto hanno preso tutti gli spazi disponibili – ha dichiarato Lucia Robatto, responsabile del progetto — e oggi per avere “spazio libero” bisogna proprio prendere l’auto e uscire dalla città. Anche per contrastare questo abbiamo deciso di riunire i negozianti che con noi vogliono che le città mettano al centro le persone e non le auto”.

L’adesione al progetto prevede la sottoscrizione a un “manifesto” in 5 punti

1. Condividiamo la visione di una città a misura di persona

2. Accogliamo le politiche di moderazione del traffico

3. Ci impegniamo a contenere sprechi ed emissioni

4. Sensibilizziamo i fornitori sull’uso di mezzi a basso impatto ambientale

5. Offriamo ai clienti consegne a impatto zero (con biciclette) e ci facciamo promotori dei valori espressi.

Una vetrofania dedicata identificherà presso il pubblico gli esercizi che sostengono l’iniziativa. Una sorta di “responsabilità sociale d’impresa” dal basso, che coinvolge i retailer, piccoli o grandi che siano, per il bene del territorio in cui operano.

Genitori Antismog chiede anche la detassazione l’occupazione di suolo pubblico per quegli esercizi commerciali che vogliano arricchire lo spazio urbano a proprie spese con elementi di arredo, come panchine, tavoli, rastrelliere per bici, piante ecc. “perché non è tollerabile che secondo le stesse fonti del Comune di Milano ogni giorno 50.000 veicoli sostino abusivamente, e gratuitamente, sui marciapiedi degradando lo spazio urbano mentre un commerciante deve pagare e rispettare rigide regolamentazioni se vuole mettere una panchina o un vaso sull’ampio marciapiede di fronte alla sua attività”.

 

Amazon Dash, arrivano 100 nuovi bottoni per ordinare prodotti di marca

L’idea di Amazon Dash è partita il maggio scorso e sembrava l’ennesima “boutade” del re delle DotComm (tipo le consegne con i droni, per intenderci): un bottone collegato via wi-fi e dedicato a un solo prodotto (il logo bene in vista) cliccando sul quale partiva l’ordine diretto ad Amazon, che lo consegnava a casa (per ora solo negli Stati Uniti) entro un giorno. Ora i prodotti di marca disponibili sono diventati più di 100. Partiti da commodity come pannolini per bambini o detersivi, man mano si sono ampliati ad alimentari e bevande forse non così essenziali ma tradizionalmente soggetti ad acquisti di impulso: dalle patatine alle vitamine, dal tè al caffè alla Pepsi, ma anche cibo per animali e pile.

Riservati ai clienti iscritti a Prime, i Dash Buttons costano 4,99 dollari l’uno, importo che si trasforma in credito per il primo ordine. Con il minimo sforzo da parte del consumatore, quando il prodotto del cuore sta per finire è sufficiente pigiare il bottone (attraverso il quale l’ordine può anche essere revocato) per ordinarlo. 

Brawny, Charmin, Clorox, Doritos, Energizer, Gain, Honest Kids, L’Oreal Paris Revitalift, Lysol, Peet’s Coffee, Playtex, Purina, Red Bull, Seventh Generation, Slim Jim, Snuggle, Starbucks, Trojan, Vitamin Water sono solo alcune dei nuovi marchi introdotti. Ma la domanda sorge spontanea: quale vende di più? Amazon non rilascia numeri ma assicura che negli ultimi tre mesi i consumatori che hanno iniziato ad utilizzare il sistema sono aumentati del 75%. «I clienti ci avevano detto chiaramente che volevano più marchi, più categorie e più prodotti nel programma. Siamo entusiasti di offrire ora più di 100 Dash Buttons che rappresentano le più grandi marche in decine di categorie a rappresentare migliaia di prodotti» ha dichiarato Daniel Rausch, direttore di Amazon Dash. «I clienti stanno usando i Dash Buttons più di una volta al minuto per non restare mai senza i prodotti che usano quotidianamente».

Da un’indagine di 1010 Data risulta che la marca più di successo che sfrutta il sistema è P&G e che i top seller sono il detersivo Tide, lo snack Bounty e la carta igienica Cottonelle.

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Diventerà un’icona pop o un oggetto da collezione l’Amazon Dash? Un mezzo per la marca di riaffermare se stessa nei confronti delle private label? Vedremo, soprattutto se alla fine si riuscirà ad avere da Amazon dei dati concreti sul reale impatto sulle vendite, e, anche e più importante, sulle abitudini di spesa dei consumatori.

Guerra ai discount a colpi di restyling della private label. I casi Tesco e Woolworths

Passa per un completo restyling delle private label la guerra all’ultimo prezzo e promozione tra supermercati “storici” e discount che imperversa da qualche tempo nel mondo anglosassone.

Fa discutere la decisone recentissima di Tesco di creare una serie di marchi suoi ma senza riferimenti diretti al suo nome. L’insegna britannica ha lanciato sette marchi sulle referenze di carne e altri prodotti freschi con nomi fittizi di fattorie: Boswell Farm, Woodside Farms, Willow Farm. Obiettivo: creare dei prodotti che vadano in concorrenza diretta con quelli dei discount tedeschi Lidl e Aldi battendoli proprio sul loro terreno, il prezzo. Non sono mancate le critiche: ma come, proprio in un’epoca in cui i clienti richiedono trasparenza sulla provenienza dei prodotti si creano fattorie inesistenti, dai nomi che richiamano la tradizione inglese? Testate come il “Daily Telegraph” hanno gridato allo scandalo,  parlando di “insulto alla campagna inglese” mentre la Bbc ha bollato la scelta più sobriamente come “fuorviante”.

Lo scopo, secondo un comunicato di Tesco, è comunque quello di “offrire ai clienti prodotti freschi e di qualità a un prezzo competitivo”.  Le marche commerciali di Tesco sono tra le più variegate e segmentate di tutto il panorama europeo. La strategia che sta perseguendo il retailer è quella di creare vari marchi, spesso senza rifermento al nome dell’insegna, in numerose categorie, dall’elettronica al food, ognuna sostenuta da una diversa campagna promozionale e pubblicitaria. Alla fine, probabilmente solo alcune incontreranno il favore del pubblico e la sua fedeltà, mentre altre potrebbero avere una vita breve.

All’altro capo del pianeta un approccio simile ma diverso è stato preso dall’insegna Woolworths, prima in Australia, che dopo 33 anni di onorato servizio dice addio alla propria marca commerciale Homebrand. Secondo il Sydney Morning Herald, lo scopo sarebbe quello, anche in questo caso, di affrontare la concorrenza del discounter Aldi che godrebbe una percezione di maggiore convenienza.

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La “vecchia” private label Homebrand…

In questo caso l’insegna ha optato per un “trasbordo” degli oltre mille articoli del marchio Homebrand a un altro marchio del retailer, Essentials. Questione, secondo alcuni analisti, più che di prezzo di percezione del valore del marchio e della sua qualità, data anche da elementi quali il packaging. In ogni caso secondo Morgan Stanley, l’insegna australiana avrebbe ridotto il prezzo della sua mara commerciale del 4,6% dallo scorso maggio.

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Essentials che accoglierà mille articoli del “vecchio” marchio Homebrand.

 

HappyorNot? Come ti misuro la customer satisfaction nel punto vendita

Eataly è un esempio, ma si sono viste anche altrove ad esempio al temporary del Viaggiatore Goloso lo scorso dicembre. Le faccine di HappyorNot sono poste nel punto vendita, in genere all’uscita, per “misurare” il grado di soddisfazione, a caldo, del cliente riguardo alla sua shopping experience. Il richiamo alle logiche social con gli emoticons per segnalare il proprio stato d’animo è evidente. Eataly ha scelto di inserire i totem HappyOrNot all’interno delle proprie sedi sul territorio nazionale (da Torino a Genova, da Firenze a Roma) e internazionale (da Monaco di Baviera a Chicago e New York). E ogni giorno 10.000 persone esprimono il loro parere sul servizio all’interno dei “Grocerant” di Eataly tramite i quattro smile colorati che trasmettono i dati alla piattaforma online.

«L’inserimento costante e capillare dei nostri terminal HappyOrNot sul territorio nazionale ben si combina con il crescente interesse da parte degli imprenditori e delle loro società di ricevere giornalmente l’informazione “vera” che vada ad impattare non solo sulle singole decisioni, ma su interi processi e modelli di business, e nel contempo soddisfi la crescente voglia del cliente di esprimere la propria opinione e di verificare quasi in real time di essere ascoltato – spiega Gianni Betti, direttore commerciale Retail In che ha curato le installazioni da Eataly -. La redemption del nostro servizio è uno dei principali motivi del suo successo, tecnologia e affidabilità caratterizzano, insieme alla sicurezza e alla semplicità del proprio utilizzo, la sostanziale differenza che ha permesso di tramutare la classica “customer satisfaction” nella attuale e più innovativa “customer experience”».

Chiamalo, se vuoi, Gourmet 2.0: a Milano si rinnova il format “premium” di Carrefour

Un mercato del nuovo millennio, con isole “tematiche” che invitano ad acquistare prodotti complementari, tante possibilità di comprare cibo già pronto ma preparato al momento, etnico ma non solo, soluzioni digitali come l’ampio uso di schermi e le proiezioni a pavimento, ma anche le etichette digitali. È il nuovo format di Carrefour Gourmet, rinnovato con tante soluzioni in più rispetto ai 16 aperti in precedenza, che debutta a Milano in viale Bezzi, circonvallazione esterna e zona “di frontiera” tra un quartiere molto borghese e una zona un po’ più popolare. La concorrenza, non dichiarata ma evidente, e con la vicina Esselunga, alla quale si prova a “scippare” un cliente foodie ed altospendente.

I nuovi trend sono tutti coperti: dal free-from al biologico, dall’etnico al dolce che strizza l’occhio al cake design, con una sezione dedicata dove trovare tutto ‘occorrente, dalle basi alle decorazioni, alle teglie. Non manca la possibilità di ordinare online e ritirare la spesa in negozio, ma anche di farsela consegnare a casa. Tra i servizi offerti c’è la lavanderia, ma anche un bar aperto per colazione, pranzo ed aperitivo, dove si possono anche consumare i piatti pronti acquistati nel supermercato, dalle insalate agli udon.

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