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Anna Muzio

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Donne ai vertici di Gdo e largo consumo? Sono solo il 15%

Come sempre ogni anno c’è poco da festeggiare, quando si guardano i numeri. Non è purtroppo una sorpresa scoprire che solo il 14,9% del management esecutivo nelle aziende della grande distribuzione e del largo consumo è donna. Lo rivela uno studio di Esm: The European Supermarket Magazine.

La questione è sempre la stessa: nonostante ormai le donne rappresentino la maggioranza delle laureate (il 60% in Italia nel 2013 secondo Alma Mater) e mediamente si laureano prima e con voti più alti, una volta entrate con il mondo del lavoro la musica cambia. E il soffitto di cristallo è ancora troppo spesso. Secondo l’analisi di Esm infatti meno di una donna su sei è rappresentata nei comitati esecutivi.

Sono state prese in considerazione 150 aziende, a livello globale, della grande distribuzione e del largo consumo, che hanno un totale di 1.354 membri nei comitati esecutivi: di questi, 1.152 (l’85,1%) sono uomini e solo 202 (il 14,9%) donne.

Solo quattro tra le aziende prese in considerazione (ovvero il 2,67%) hanno almeno la metà del comitato esecutivo rappresentato da donne, 13 aziende includono almeno un terzo di donne nel comitato (8,6% delle aziende), e 34 ne hanno almeno un quarto (22,67%). Per contro, ben 55 delle aziende prese in considerazione non  hanno alcuna donna nel comitato esecutivo (36,67%). E questo dopo che ormai da anni (vedi lo studio storico di Catalyst confermato anche recentemente da Dow Jones e dal Peterson Institute for International Economics), i dati rivelano come le aziende che hanno donne nel top management sono quelle più redditizie e che hanno i risultati migliori in Borsa.

Senza parlare del fatto che le donne sono e restano i maggior decisori di acquisto all’interno della famiglia praticamente in tutti i campi, dalla spesa all’automobile, ai prodotti finanziari.

Tra le compagnie più “women-friendly” l’analisi individua Kimberly-Clark (detentore tra gli altri dei marchi Kleenex e Huggies, con cinque donne nel Senior Leadership Team, 62,5%), Diageo (sette donne nel comitato esecutivo, 43,75%); il russo X5 Retail Group (cinque donne nel comitato esecutivo, 38,46%); il retailer svedese Axfood (quattro donne nel comitato esecutivo, 36,36%); L’Oréal (cinque donne nel comitato esecutivo, 31,25%, che ha anche una donna a capo della filiale italiana, Cristina Scocchia), la multinazionale del food General Mills (sette donne nel comitato esecutivo, 31%) e il produttore di prodotti cartacei svedese SCA (sei donne nell’Organisation & Management Team, 30%).

Tra gli amministratori delegati donne si segnalano Indra K. Nooyi di PepsiCo, Alison Cooper di Imperial Tobacco, Annikka Hurme dell’azienda di latticini finlandese Valio, Joanne Denny-Finch della britannica IGD, Denise M. Morrison di Campbell Soup, Siobhán Talbot del gigante del latte irlandese Glanbia e Irene Rosenfeld di Mondelez International.

 

 

Auchan in Francia lancia l’e-commerce del fresco

Non solo prodotti freschi, dall’ortofrutta al pesce alla gastronomia, ma anche gourmandise come il manzo Wagyu o il caviale: sono disponibili dal 7 marzo sul nuovo sito frais.auchan.fr con il quale Auchan Francia intende completare la sua offerta di e-commerce.

Cc-SH9tWEAUWgu5L’insegna francese è già infatti uno dei maggiori attori della spesa online grazie alla fitta rete di drive (Auchan Drive e Chronodrive) per il click and collect ma anche per le consegne a casa (Auchan Direct), o con ritiro all’interno del punto vendita (Auchan Traiteur).
Con il nuovo sito l’offerta viene completata con 300 prodotti freschi selezionati dai reparti salumi, formaggi, pesce, carne, panetteria e pasticceria, e punta a coprire le esigenze di una spesa quotidiana.
Oltre ai prodotti che presenteranno anche promozioni dedicate, non manca il lato servizio, con la possibilità di ordinare vassoi di salumi o formaggi, ma anche di avere il pesce deliscato o le scritte personalizzate sulle torte.  Auchan promette nei prossimi mesi di arricchire l’offerta di prodotti locali e “servizi innovativi”.

Il pagamento avviene online, dopo aver selezionato l’ipermercato e la data di ritiro della spesa.

Campo dei Fiori il burro realizzato con Davide Oldani cresce nella Gdo

Si chiama Burro Campo dei Fiori – FOO’D ed è prodotto da panna di latte centrifugato il prodotto nato dalla collaborazione fra lo chef stellato Davide Oldani e Campo dei Fiori, azienda varesina. Presentato al mercato nel novembre 2015, ora rafforza la propria presenza sul mercato grazie ad accordi di distribuzione con le principali catene distributive italiane. Dal mese di febbraio, infatti, è presente nei banchi frigo e in alcuni banchi taglio dei punti vendita Auchan, Bennet, Esselunga, Il Gigante, Nordiconad, Sogegross. Oltre che presso queste insegne, il prodotto è presente anche nei punti vendita tradizionali, grazie all’azione dei concessionari attivi sul territorio.

Burro Campo dei Fiori – FOO’D porta sulla tavola degli italiani i valori chiave di eccellenza e accessibilità della Cucina POP ideata dallo chef Oldani, proponendosi come un burro premium nella qualità ma non nel costo, con un prezzo consigliato inferiore ai 3 Euro a panetto (250 grammi) e garanzie di alta marginalità per i distributori: un posizionamento che sta convincendo un numero crescente di operatori della GdO a introdurre il prodotto in assortimento.

Il metodo produttivo derivato da panna ottenuta dalla centrifugazione del latte garantisce alla panna stessa proprietà organolettiche che donano al burro un sapore intenso ed equilibrato e caratteristiche che ne migliorano le prestazioni in cucina. Con questo progetto, Davide Oldani e Campo dei Fiori intendono stimolare l’evoluzione della cultura gastronomica del consumatore italiano, rendendolo più attento alla qualità del prodotto burro in un momento in cui esso vive finalmente un nuovo Rinascimento in cucina, riabilitato anche dai nutrizionisti.

Campo dei Fiori, azienda con sede a Daverio (VA), fondata nel 1947, si sviluppa attorno alla produzione del burro, a cui oggi si affianca quella di formaggi fusi e di spremute di frutta. La produzione annua totale di Campo dei Fiori si assesta intorno a 30.000 tonnellate.

Realtà virtuale prossima frontiera? McDonald’s in Svezia trasforma l’Happy Meal in un visore

Per festeggiare i 30 anni dall’arrivo dell’Happy Meal McDonald’s Svezia ha realizzato Happy Goggles: la scatola del noto pranzo per i più piccoli può essere ripiegata in modo da realizzare un paio di occhiali che rendono possibile sperimentare un’esperienza di realtà virtuale, se viene inserito uno smartphone su cui è stata scaricata l’apposita app. Obiettivo: modernizzare con contenuti digitali (una discesa sugli sci a 360°) la sorpresa che da sempre accompagna l’Happy Meal.

“Le nuove generazioni stanno crescendo in un mondo in cui smartphone e tablet sono parte della vita quotidiana. Gli occhiali per la realtà virtuale aprono le porte eccitanti mondi virtuali. È un passo più naturale per i bambini che per gli adulti. E da agli adulti la possibilità di imparare dalla conoscenza e dall’esperienza dei bambini, tramite il gioco è anche possibile avere un’esperienza comune e stare bene insieme, alla pari” hanno commentato gli psicologi Karl Eder e Fadi Lahdo.
La realtà virtuale insomma è sempre più protagonista in campagne di marketing e promozionali, ed ora arriva anche in Europa grazie al gigante della ristorazione fast-food americano. Del resto, basta una struttura di cartone e uno smartphone provvisto di apposita app, e il gioco è fatto come mostra il video di McDonald’s Svezia.

Leggi anche Pizza Hut trasforma il cartone di pizza in un proiettore.

Anche l’uomo si fa bello: nel 2015 3,5 milioni di euro spesi in trattamenti estetici via web

Sono stati 115.000 i trattamenti per una spesa di quasi 3,5 milioni di euro i trattamenti estetici prenotati online dagli uomini italiani nel 2015, a riprova che la cura per la persona è ormai ben lungi dall’essere solo declinata al femminile. Lo rivela una ricerca dell’Osservatorio di Uala.it, sito italiano dedicato al mondo beauty cui fanno capo saloni di hairstyling, centri di bellezza ed estetica. Sono dunque oltre 5.000 gli uomini italiani che ogni mese si sono presi cura della propria bellezza.

Il sito ha analizzato i tipi di richieste effettuate dagli uomini e se da un lato è emerso, prevedibilmente, che la principale è stata il taglio dei capelli, a seguire si trovano servizi generalmente considerati lontani dal mondo maschile come il colore, ma sono state anche prenotate oltre 200 manicure maschili ed è letteralmente esplosa la passione della barba modellata, scolpita o “forgiata”, richiesta da 4.000 clienti dei saloni analizzati da Uala.it.

«Anche gli uomini hanno ufficialmente abbattuto il tabù della cura del proprio aspetto – ha dichiarato Alessandro Bruzzi, amministratore delegato di Uala – e apprezzano particolarmente la possibilità di non sprecare tempo tra prenotazioni e conferme, prenotando online 24 ore su 24 e scegliendo trattamenti pensati ad hoc per una clientela maschile. Il mercato della bellezza e del benessere sta vivendo un periodo di grande espansione e sempre più persone scelgono di prendersi cura di sé e migliorare la propria immagine. E a farlo sono tanto le donne quanto gli uomini».

Il trend emerso nel 2015 si conferma ancora più forte nel 2016 dato che, dal 1 gennaio al 29 febbraio, sono stati già più di 35.000 gli uomini che hanno scelto di prenotare un trattamento online con Uala.it.

L’attenzione sempre più evidente verso l’aspetto estetico maschile è del resto stata confermata dal Congresso Internazionale di Medicina e Chirurgia Estetica Sies-Valet dove è stato sottolineato come siano 151mila gli uomini che si sono sottoposti a trattamenti estetici nel 2014. Tra gli interventi più richiesti, la correzione dei difetti al volto, come il mento sfuggente, considerato sinonimo di scarsa forza e virilità, ma anche il contorno della mandibola e il rimodellamento delle labbra. Insomma, botox, filler e biorivitalizzazione sono ormai richiesti anche dagli uomini. Il reparto beauty e dermocosmesi farà bene a tenerne conto e ad allargare i propri orizzonti, proponendo prodotti ad hoc anche per l'”altra metà del cielo”.

Fairtrade: superati i 100 milioni di euro di premi per i produttori

Per la prima volta è stata superata la “soglia psicologica” (ma in realtà molto concreta e reale) dei 100 milioni di euro di premio aggiuntivo per i produttori agricoli
Fairtrade. Lo rivela la settima edizione del report annuale “Monitoring the scope and the benefits of Fairtrade”, la fotografia più ampia e dettagliata a disposizione sull’impatto per i produttori agricoli del circuito del commercio equo certificato, relativa all’anno 2014, frutto dell’attività di monitoraggio e valutazione interna a Fairtrade International.

Sono 1,65 milioni gli agricoltori, lavoratori e produttori parte del sistema Fairtrade (+9% di nuovi produttori rispetto all’anno precedente, in prevalenza in Africa e Medio Oriente) che insieme generano un fatturato annuale di oltre 900 milioni di euro (+1%). Il Fairtrade Premium, che è il margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo sociale ed economico, ha superato per la prima volta i 100 milioni di euro, che sono stati impiegati dagli stessi produttori in programmi di educazione, assistenza sanitaria e miglioramenti tecnici e infrastrutturali. A dimostrazione che non solo crescono i “numeri” del commercio equo e solidale (nel 2014 sono stati spesi in prodotti certificati 5,9 miliardi di euro nel mondo con un incremento del 10% sull’anno precedente), ma anche l’impatto sulle comunità locali.

“Il report fornisce un quadro globale dettagliato di cosa è oggi Fairtrade e dimostra chiaramente come il nostro lavoro – e quello di molti altri operatori del commercio equo – debba crescere ulteriormente e intensificarsi, al fine di generare un impatto sempre maggiore in futuro” dice Marike de Peña, presidente di Fairtrade International.

A livello mondiale il fatturato 2014 dei prodotti del commercio equo si è chiuso con un + 1% rispetto al 2013 – con il comparto delle banane che ha ottenuto risultati migliori – registrando una crescita dei ricavi pari al 18%. L’80 per cento degli agricoltori Fairtrade lavora su terreni agricoli grandi 1,4 ettari.

“Il merito di questo report è quello di mostrarci dove stiamo ottenendo buoni risultati e quali sono le sfide da individuare e superare” spiega Arisbe Mendoza, Monitoring Evaluation and Learning manager di Fairtrade.

 

Aperol lancia l’etichetta personalizzata

Prove tecniche di personalizzazione, potremmo chiamarle: Aperol dà la possibilità ai membri della sua community “Aperol Spritz Lovers” di personalizzare l’etichetta della Magnum Aperol da 3 litri.

È sufficiente scaricare l’app Aperol Spritz Lovers (disponibile per Android e Ios) e accedere alla sezione “Personalizza”. Qui è possibile caricare foto, frasi, hashtag, disegni e quant’altro. Dopo di che, l’etichetta viene inviata all’indirizzo e-mail di chi l’ha creata, pronta per essere stampata, condivisa in tempo reale sui social network o acquistata. In questo modo è anche possibile creare delle idee regalo originali e uniche, per stupire i propri cari e i propri amici con un pensiero diverso dal solito uovo di cioccolata.

A Lucca debutta un Conad City in Piazza del Carmine

Si trova proprio davanti allo storico Mercato del Carmine, in Piazza del Carmine, il nuovo Conad City che apre oggi giovedì 3 marzo a Lucca. Una sorta di contrappunto tra vecchio e nuovo, antico commercio e moderne esigenze di spesa. La nuova struttura di Conad del Tirreno sorge dunque in pieno centro storico. Riaperto dopo un passaggio di gestione e oltre 20 giorni di chiusura per ristrutturazione, il punto vendita offre, in circa 260 mq di superficie di vendita, oltre 4 mila prodotti freschi e freschissimi, il più possibile a km 0 privilegiando i fornitori del territorio, e un servizio efficiente e completo di qualità, garantito dagli otto dipendenti. È un punto vendita piccolo, ma funzionale che dedica grande attenzione ai reparti ortofrutta, gastronomia e panetteria.

lucca city carmine_003“Si tratta di un piccolo negozio perfettamente integrato all’interno delle Mura, nel cuore della città – spiega Armando Vanni, socio imprenditore Conad del Tirreno e proprietario del nuovo Conad City – . Questo intervento contribuisce a restituire vivacità al centro cittadino, valorizzandone il patrimonio edilizio esistente. Grazie alla versatilità di Conad, proponiamo un’offerta di prodotti alimentari e per la casa completa ed in linea con le esigenze attuali del consumatore, all’interno di un edificio esistente da secoli e di cui abbiamo valorizzato gli elementi distintivi. È un format di vendita funzionale, moderno e conveniente, che dedica attenzione e spazio anche alle produzioni tipiche della nostra terra. Un punto di vendita capace di interpretare nel modo migliore il concetto di vicinato e che dà risposta alle esigenze di servizio di clienti eterogenei, dall’abitante del quartiere al turista, a chi frequenta il centro storico per lavoro o diletto”.

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Lo staff del nuovo Conad City.
Lo staff del nuovo Conad City.

Grazie alla posizione centrale, infatti, a metà strada fra Via Fillungo e la Torre Guinigi e al curato assortimento, il nuovo Conad City potrà diventare un punto di riferimento anche per i tanti turisti che frequentano il centro storico della città. I residenti della zona inoltre non saranno più costretti a spostarsi con l’auto per la loro spesa quotidiana, contribuendo così anche ad un generale miglioramento della qualità dell’ambiente e della vita.

Il Cityper di Anagni, punto vendita “storico”, riapre come Simply con tanti prodotti locali

Si rinnova un punto vendita “storico” della comunità anagnina, il supermercato del Centro Commerciale Cityper sito al km. 63 della Strada Statale 6 via Casilina, che riapre al pubblico dopo un restyling e con l’insegna del gruppo Auchan Simply. Esteso su una superficie di 1.800 metri quadri con un assortimento di oltre 12.000 referenze, il pdv ha un parcheggio di 350 posti auto.

«Per consolidare la nostra presenza sul territorio e tutelare i nostri collaboratori in questo periodo di forte concorrenzialità, abbiamo deciso di investire in questo storico punto vendita, che continua a essere un punto di riferimento per gli acquisti della zona – spiega Alfredo Sanasi, Direttore Generale Supermercati di Auchan Retail Italia. – La revisione totale dell’assortimento ci ha consentito di potenziare le partnership con produttori della zona, favorendo l’economia del territorio e offrendo, nel contempo, alla comunità locale un supermercato moderno, funzionale e soprattutto conveniente».

Sono i freschi il punto di forza del rinnovato Simply di via Casilina, con un assortimento notevolmente ampliato anche grazie all’inserimento di numerosi fornitori del territorio: salumifici, caseifici, fornai, pasticcerie e cantine, sia laziali che anagnine. Per presidiare i nuovi trend di consumo sono stati anche inseriti numerosi prodotti salutistici, bio, vegetariani e vegani.
Fornitori locali AnagniAnche il layout del punto vendita è stato completamente trasformato. Entrando nel punto vendita il cliente viene accolto in una spaziosa piazza dei freschi: frutta e verdura della migliore qualità, gastronomia dotata di Punto Caldo con piatti pronti, la panetteria con diverse varietà di pane e focaccia sfornati in giornata, la pasticceria con una vasta gamma di dolci, pesce freschissimo servito al banco e carne controllata e garantita, salumi e formaggi di prima scelta, anche locali.
Gastronomia AnagniOltre alla piazza dei freschi, nel nuovo Simply è presente un’ampia enoteca, rifornita con oltre 1.000 etichette di vini da tavola e da degustazione provenienti sia da realtà vitivinicole nazionali sia da cantine e vitigni locali: oltre 100 etichette delle cantine Bacco, Castelli Romani, Federici, La Ferriera, Sociale del Piglio, Terenzi, Terre dei Pallavicini.

 

Promozioni da tutto a un euro agli sconti per Over 65

Il focus è anche sulla convenienza, grazie a un’offerta ampia e profonda di prodotti a marchio Simply, che offrono mediamente un risparmio del 30% rispetto ai leader, dalle promozioni sui prodotti delle Grandi Marche, come l’iniziativa “Tutto a 1 Euro” del volantino di lancio, e da sconti esclusivi che premiano la fedeltà attraverso il programma di loyalty card.
Sempre nell’ottica del risparmio, anche il nuovo supermercato della Città dei Papi propone il carrello SALVASP€SA con oltre 500 prodotti di uso quotidiano a prezzi bassi e bloccati fino all’8 giugno e permette agli ultrasessantacinquenni che richiedono la carta 65+ di usufruire ogni martedì di uno sconto del 10% su tutta la spesa (esclusi superalcolici).

Liberalizzazione farmaci: la raccolta firme Conad supera quota 140mila

Mentre procede la discussione parlamentare sul ddl Concorrenza che prevede numerosi emendamenti a favore della liberalizzazione dei farmaci di fascia C (quelli che necessitano di ricetta ma non prevedono il rimborso da parte dell’Ssn), i promotori della petizione “Liberalizziamoci” (Conad, Federazione Nazionale Parafarmacie Italiane e Altroconsumo) annunciano che le firme ad oggi raccolte sono arrivate a 144.511 e che, comunque vadano i lavori della Commissione, l’iniziativa congiunta non si arresterà.
“Se il Governo non saprà cogliere l’opportunità del ddl Concorrenza – dichiarano i promotori – noi andremo avanti. L’azione delle lobby [dei farmacisti, ndr] può solo ritardare le riforme, ma non può arrestare l’assunzione di consapevolezza da parte dei cittadini, che sono anche elettori e sanno riconoscere molto bene chi tutela gli interessi di pochi a svantaggio di molti”.

I farmaci di fascia C sono a totale carico delle famiglie per un ammontare di 3 miliardi di euro all’anno. Si tratta di medicinali di uso comune (antinfiammatori, antidolorifici, antidepressivi, anticoncezionali, ecc.), che nel tempo sono stati esclusi dai rimborsi. La loro vendita nelle parafarmacie – dove è già obbligatoria la presenza del farmacista – favorirebbe una dinamica concorrenziale che porterebbe a un abbassamento dei prezzi, a vantaggio dei pazienti e a costo zero per lo Stato.
La petizione Liberalizziamoci indirizzata al Governo – nelle persone del presidente del consiglio Renzi e delle ministre Guidi e Lorenzin – chiede che sia consentita la vendita dei farmaci non mutuabili con ricetta anche nelle parafarmacie, nell’interesse di molti soggetti: dei cittadini, che potranno così beneficiare di un calo dei prezzi; dei farmacisti di parafarmacia, che hanno la stessa abilitazione dei colleghi di farmacia; degli operatori del settore, che dovrebbero poter competere a condizioni eque in un mercato concorrenziale, aperto e dinamico.

Secondo Il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti e la Confederazione Unitaria Libere Parafarmacie Italiane “Nessun alibi sarà preso in considerazione perché nessun motivo valido e serio impedisce l’approvazione di una norma, quella che liberalizza i farmaci di fascia C, che creerebbe risparmi per i cittadini, nuova occupazione, nuove aziende e nuovi investimenti. Negare tale provvedimento è una scelta politica, è una scelta di campo”.

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