CLOSE
Home Authors Posts by Anna Muzio

Anna Muzio

Anna Muzio
2122 POSTS 0 COMMENTS

Starbucks debutta a Milano con una magica fabbrica del caffè

In fondo è tutto iniziato anni fa nella mente del fondatore di Starbucks, Howard Schutz, che trentenne nel 1983 venne in viaggio a Milano, come ha spiegato emozionato alla presentazione per la stampa. E, affascinato dalla cultura del caffè italiana, che significa anche e soprattutto socialità e accoglienza, immaginò come sviluppare la sua azienda, ispirandosi proprio al buon vivere italico. Oggi Starbucks è il primo torrefattore e rivenditore di caffè nel mondo con oltre 25.000 negozi in tutto il mondo. Ma fino ad ora nessuno in Italia. Il primo caffè alto di gamma, terza Roastery al mondo dopo Seattle e Shangai, apre le porte al pubblico il 7 settembre alle ore 9 in piazza Cordusio a Milano, nell’antico palazzo delel poste, ed è “il cerchio della storia di Starbucks che si chiude”.

[Not a valid template]Non uno Starbucks qualunque dunque (anche se Schultz ha confermato che apriranno altri Starbucks entro l’anno a Milano, in collaborazione con il partner licenziatario Percassi), ma uno spazio di grande impatto che offre “tutto il meglio di Starbucks” e che presenta un vero e proprio palcoscenico sul fantastico mondo del caffè, variegato e caleidoscpico ma che noi italiani spesso vediamo a due dimensioni: miscela ed espresso.
Un sorta di fabbrica del cioccolato à la Willy Wonka dove poter gustare, odorare ma anche seguire la lavorazione dal chicco verde alla tazzina, con un caffè estratto in vari metodi. Tutto il caffè servito e venduto è torrefatto all’interno della Roastery dalla gigantesco tostatrice. L’effetto “wow” è assicurato dal caffè che sfreccia sopra le teste dei clienti dentro tubi in rame con “finestre” tasparenti che finiscono in silos posizionati nei vari bar della Roastery, dove è possibile assaporare la freschezza del caffè Reserve, o attraverso la linea di confezionamento, dove viene impacchettato per essere venduto o distribuito negli Starbucks di tutta Europa, Medio Oriente e Africa.
La Reserve Roastery di Milano, gestita direttamente dall’azienda, va a consolidare l’investimento aziendale nel suo brand esclusivo come parte della sua strategia di sviluppo generale, fungendo inoltre da base per l’innovazione commerciale e prodotto dei suoi negozi principali nel resto del mondo. 

Gruppo Vega lascia D.iT ed entra in Gruppo VéGé, raffrozando la presenza nel Nord-Est

Vega Società Cooperativa, azienda che opera in Veneto e Friuli Venezia Giulia con una rete di oltre 400 punti vendita tra superstore, supermercati, superette, negozi specializzati e negozi di vicinato, ha annunciato che dal primo gennaio 2019  entrerà nel Gruppo VéGé.

Con l’accordo per l’ingresso di Gruppo Vega tra le imprese associate prosegue la politica di alleanze strategiche e commerciali perseguita da Gruppo VéGé nel corso del 2018, che ha reso fattibili progetti  complessi e ambiziosi quali la creazione a febbraio della piattaforma comune sud-europea con Grupo IFA, leader della distribuzione in Spagna e Portogallo, e la nascita a luglio della nuova AICUBE, quarta centrale d’acquisto in Italia per market share, grazie all’intesa con Gruppo PAM e Carrefour Italia. 

L’accordo siglato in questi giorniè invece volto a potenziare il presidio territoriale nel Nordest della Penisola, accogliendo una solida realtà del commercio associato, presente da 50 anni in modo capillare nel Triveneto. L’intesa si perfezionerà entrando in fase operativa dal 1 gennaio 2019.

“Siamo felicissimi di accogliere tra le imprese socie il Gruppo Vega, una realtà cooperativa che ha una storia decisamente affine a quella di Gruppo VéGé, sia per le origini nel commercio al dettaglio, sia per la mission di creare valore per le imprese associate curando la convenienza, offrendo i servizi ad alto valore aggiunto e valorizzando la qualità della Marca del Distributore” ha dichiarato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé.

La soddisfazione del Gruppo Vega per il risultato raggiunto, è stata manifestata da Roberto Barbon, Amministratore Delegato di Vega Società Cooperativa: “In mezzo secolo di attività abbiamo consolidato un ruolo di leader in un contesto competitivo qual è il Veneto e il Friuli Venezia Giulia compiendo scelte strategiche a favore dei nostri punti di vendita, come il costante potenziamento dei servizi e gli investimenti in innovazione. Oggi compiamo un altro passo fondamentale, entrando in Gruppo VéGé. Siamo convinti che cooperando e unendo i rispettivi punti di forza, Gruppo Vega potrà conseguire gli obiettivi di crescita sostenibile, ottimizzazione dei costi e proposte di offerte promozionali di successo che ci siamo prefissati per i prossimi anni.” 

 

Eventi estivi sold out al Valmontone Outlet, e a settembre c’è il Kids Festival

Hanno registrato il “sold-out” della capienza massima consentita dalle autorità le prime tre serate ad ingresso gratuito dell’edizione 2018 del Valmontone Outlet Summer Festival a Valmontone Outlet, il villaggio dedicato allo shopping gestito da Promos in provincia di Roma. Venduti in tempi record anche tutti i biglietti per l’evento speciale di chiusura, sabato 11 agosto, con il concerto di Alvaro Soler.
Il Festival musicale organizzato da Valmontone Outlet ha ospitato quest’anno quattro grandi nomi della musica italiana e internazionale, da Noemi a Giusy Ferreri, da Jarabe de Palo ad Alvaro Soler.

“Una scelta risultata vincente, nonostante il gran caldo e il periodo di esodo estivo – commenta Cristina Lo Vullo, direttrice di Valmontone Outlet – anche grazie agli artisti che si sono alternati sul palco, ognuno in grado di attrarre una fascia di pubblico diversa, dalle famiglie ai più giovani”.

I quattro appuntamenti notturni, che hanno visto l’apertura prolungata di tutti i negozi fino a mezzanotte, hanno fatto registrare un incremento del 20% dei visitatori rispetto alla precedente edizione.
Per il concerto di Alvaro Soler è stata inoltre sperimentata una nuova formula, con biglietto di ingresso a pagamento, ridotto per i possessori della Valmontone Card: l’inserimento di un ticket ha permesso al centro di ospitare un artista internazionale e di grande fama, garantendo al pubblico l’accoglienza sicura e monitorata tipica dei grandi eventi. E la risposta dei fan è stata incredibile, con tutti i biglietti esauriti a due settimane dall’evento.

Complici anche le promozioni attivate in occasione del Festival come le Special Shopping Nights con sconti fino al 30% in più rispetto ai saldi, il successo in termini di affluenza ha avuto anche importanti riflessi in termini di fatturato, sia nel comparto fashion sia nel distretto dedicato alla ristorazione, con un incremento del 40% rispetto a quanto registrato lo scorso anno, in cui le serate del Festival erano state sei. Questo dato conferma quindi l’intuizione di puntare su un numero minore di serate, allungando il periodo di attività anche al mese di agosto e scegliendo ospiti musicali di grande impatto mediatico e comunicativo.
“Un andamento – conclude Lo Vullo – al di sopra di ogni aspettativa, da una parte legato a doppio filo alla contiguità tra la Food Court e l’area palco degli spettacoli, ma che in ogni caso conferma l’efficacia del percorso di evoluzione di Valmontone Outlet da centro strettamente dedicato allo shopping a luogo di aggregazione e incontro”.

Tanto che a breve ricomincerà la stagione degli eventi autunnali con la seconda edizione del Kids Festival, la manifestazione che prenderà il via sabato 8 settembre e per tutto il mese trasformerà Valmontone Outlet in un villaggio a misura di bambino, tra laboratori creativi, incontri e tanto divertimento.

Il Valmontone Outlet vanta oltre 7 milioni di visitatori annui e ospita 180 negozi su una superficie di oltre 40.000 metri quadri. La food court ha 7 diverse proposte di ristorazione su 3.000 metri quadri di superficie, e dispone di 3.000 posti auto.

Gruppo San Benedetto primo in Italia nel beverage analcolico

La sede del gruppo San Benedetto.

La conferma arriva da GlobalData: Acqua Minerale San Benedetto S.p.A. conferma per il terzo anno consecutivo il primato a volume in Italia nel mercato del beverage analcolico, consolidando con il brand San Benedetto la leadership nei mercati Acqua Minerale, Tè freddo e Bibite Gassate Non-Cola Low Calorie Carbonates. Energade, inoltre, continua ad essere il brand più venduto nella categoria Sport Drinks.
GlobalData è una prestigiosa societàinternazionale di ricerca e consulenza di mercato con sede principale a Londra, specialista nello studio e l’analisi dei mercati globali relativi all’industria delle. Il 2017 ha visto una crescita sensibile in alcuni settori.


Buone performance che vanno ad aggiungersi alla recente affermazione attribuita dal Reputation Institute: anche in questo caso, per il terzo anno consecutivo, San Benedetto èstata eletta azienda con la piùalta Reputazione in Italia nel settore del beverage analcolico nel 2017. 

Come ha sottolienato il Presidente del Gruppo, Enrico Zoppas, “dedichiamo molto tempo all’elaborazione di idee in grado di racchiudere tre concetti a noi molto chiari. Mi riferisco a ricerca, qualitàe sostenibilità. Abbiamo cercato di coniugarle al meglio dando vita ad un percorso di innovazione e sviluppo di cui siamo fieri. Ringrazio coloro i quali ogni giorno, con passione e dedizione, si dedicano alla vita aziendale consentendo a San Benedetto di affermarsi sempre piùe ottenere questi prestigiosi riconoscimenti”.

Nata nel 1956, Acqua Minerale San Benedetto S.p.A ., con un fatturato consolidato pari a 756 milioni di euro e con una presenza in 100 Paesi nei cinque continenti, èil Gruppo a capitale interamente italiano piùimportante nell’intero mercato del beverage analcolico.

Oltre ai vari brand San Benedetto appartengono al gruppo i marchi Antica Fonte della Salute, Acqua di Nepi, Guizza Pura di Roccia, Cutolo Rionero Fonte Atella, Aquavitamin, Schweppes, Guizza, Energade, Oasis e Ben’s Ginger Spritz.

Bennet apre il 15° drive al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Licino

Investe nei drive, una modalità di click & collect difusissima in Francia da anni, meno nel nostro Paese, Bennet, che giovedì 6 settembre apre il quindicesimo punto di ritiro al Centro Commerciale la Porta d’Europa di Montano Lucino, dove si trova lo storico quartier generale dell’insegna.

È il sesto Bennet Drive nel comasco: il servizio infatti lo è attivo anche ad Anzano del Parco, Cantù, Cassina Rizzardi, Erba e Tavernola, dove è stato inaugurato di recente. Il numero totale dei Bennet Drive, con l’attivazione di Montano, sale dunque a 15, rispettando in pieno l’obiettivo che l’azienda si era prefissata a inizio anno.

Obiettivo primario del servizio è quello di venire incontro alle esigenze della clientela per agevolarla in un momento fondamentale della vita di tutti i giorni, come recita lo slogan dell’insegna: “La qualità che conosci alla velocità che volevi“.

Per utilizzarlo è sufficiente cliccare su www.bennetdrive.it da qualunque dispositivo 24 ore su 24, scegliere i prodotti da portare a casa e passare a ritirarli nell’apposita piattaforma in qualsiasi momento della giornata. La spesa viene caricata direttamente in macchina da un addetto senza costi aggiuntivi. Il pagamento può avvenire alla consegna tramite Pos, senza bisogno di scendere dall’auto.

Con il Bennet Drive si trovano le medesime offerte presenti nel punto vendita, si possono ordinare anche i prodotti freschissimi (ortofrutta, macelleria, pescheria) e i prodotti di produzione Bennet (panetteria, pasticceria, rosticceria e cucina).

Bennet Drive è attivo già a Lentate in Brianza, Cornaredo, Vanzaghello e Vaprio d’Adda nel milanese, San Martino Siccomario in provincia di Pavia e Chivasso, Ciriè, Nichelino e Pavone Canavese nell’area torinese.

L’insegna ha in programma di estendere il servizio a oltre 40 punti vendita entro il 2019, e con il tempo estenderlo su tutta la rete aziendale.

 

 

Quanto spendono gli italiani in birra? Il 5% del loro reddito. Ma c’è chi sa fare di meglio

Birra, una passione crescente anche per gli italiani, ma quanto se ne beve in realtà nel nostro Paese? Secondo l’Istat, in Italia nel 2017 sono stati consumati 2.450 milioni di litri. Dunque, considerando i consumatori maggiorenni e coloro che bevono abitualmente, ciascuno ne consuma in media 31 litri all’anno, ovvero circa 3 al mese.

CupoNation, piattaforma di risparmio, ha analizzato quanto la spesa per la “bionda” incide sull’economia familiare. Come riferimento per il costo di una birra si èconsiderato il report pubblicato recentemente da Deutsche Bank, che riporta 5,61 Euro come prezzo medio per una birra a Milano. Prezzo contenuto se raffrontato con quello di Oslo pari a 8,90 Euro e di Londra, a 6,21 Euro. Esosissimo invece, se si confronta con Lisbona (2,41 Euro), Istanbul (3,30 Euro) o addirittura Manila, dove una bionda si “porta via” con 1,29 Euro.

Un raffronto reale si ha con il salario minimo del Paese in questione. In fondo piuttosto limitato in Italia, dove la spesa per la birra rappresenta circa il 5% del salario minimo mensile. Situazione ben diversa a Rio de Janeiro, dove rappresenta il 13%, in Messico dove sale al 27% e a Mosca dove arriva a sfiorare un terzo dello stesso, 32%.

Anche guardando ai litri consumati, con i nostri 3 litri scarsi facciamo la figura dei pivelli in confronto con gli abitanti della Repubblica Ceca, che consumano in media 12 litri di birra al mese, e austriaci, tedeschi, polacchi, irlandesi e lituani che ne consumano tra gli 8 e 9 litri al mese. Ma alla fin fine, si può sempre migliorare e le statistiche fanno ben sperare.. (leggi Birra in Gdo: l’Osservatorio Birra Moretti evidenzia il boom delle specialty).

Rapporto Bio Bank 2018: continua l’avanzata del biologico, vola la cosmesi

Sempre più diffuso, al di là delle mode e degli integralismi: stiamo parlando del biologico e una conferma del suo successo viene dai numeri del nuovo rapporto Rapporto Bio Bank 2018, che verrà presentato ufficialmente al Sana di Bologna il 7 settembre e che pubblica e analizza i dati riferiti alle 10.001 attività censite da Bio Bank nel 2017: 9.075 per l’alimentazione e 926 per la cosmesi.

Un settore quello del biologico che ha superato i 5 miliardi di euro nel 2016 tra Italia ed estero, con un incremento del 16,3% rispetto all’anno precedente.

 

Aumentano le attività, nella cosmesi +177%

Negli ultimi cinque anni il numero di attivitàdelle otto tipologie monitorate nel Rapporto per gli Alimenti ècresciuto di oltre il 6%. A volare sono invece le tre tipologie di attivitàmonitorate per la Cosmesi, cresciute del 177%.


Per gli Alimenti ancora in testa gli e-commerce di alimenti bio, passati dai 147 del 2013 ai 344 del 2017, con una crescita del 134%, e i ristoranti bio, passati da 350 a 556, con una crescita del 58,9%. Seguono i 1.437 negozi specializzati di alimenti bio (+12,5%), le 1.311 mense scolastiche (+6,1%), i 238 mercatini (+3%), mentre le 2.879 aziende con vendita diretta crescono appena dell’1,5%. In calo gli agriturismi a quota 1.497 (-4,5%) e i gruppi d’acquisto solidale a 813 (-8,3%).

Per la Cosmesi guidano ancora il trend le profumerie bio, balzate dalle 49 del 2013 alle 245 del 2017 (+400%). Notevole lo sviluppo degli e-commerce di cosmesi bio, passati da 70 a 255 (+264,3%). Ma è significativo l’aumento delle aziende di cosmesi bio e detergenza eco certificate, che raddoppiano passando da 215 a 426 (+98,1%).

 

Lombardia prima della classe

La classifica delle regioni leader per numero assoluto di attivitàbio nel 2017 riconferma la Lombardia con ben 1.417 attività, prima per numero di gruppi d’acquisto, negozi, mense, aziende ed e-commerce di cosmesi. Al secondo posto ancora l’Emilia-Romagna con 1.312 attività, che primeggia con vendita diretta, mercatini, e-commerce di alimenti e ristoranti. Al terzo la Toscana con 1.126 realtà, regina incontrastata, e non ci sorpende, degli agriturismi. Anche alla guida della classifica per densitàdi attivitàsi riconfermano le stesse tre regioni del Centro Italia: le Marche con 397 attivitàper milione di abitanti, l’Umbria con 347 e la Toscana con 301.

Tra le regioni leader in Italia solo una èpresente sia nella classifica per numero sia in quella per densitàed èla Toscana. Tra le regioni leader in una singola tipologia entra per la prima volta il Sud, con la Campania, leader per numero di profumerie bio.

 

Polarizzazione tra basico e di alta qualità

Diecimila attivitàsono una fetta importante del biologico italiano, dall’alimentazione, dove il bio ha visto il suo esordio, alla cosmesi, dove la sua diffusione èpiùrecente. Dai canali storici, come i negozi specializzati, a quelli emergenti, come l’e-commerce.
Il perimetro del Rapporto Bio Bank non comprende quindi tutto il biologico – che ormai non ha più confini e si trova ovunque – ma fornisce dati quantitativi e qualitativi per leggere il cambiamento in atto e affrontare le nuove sfide. Oggi che sono entrate nel bio sia le multinazionali, sia grandi, medie e piccole aziende agroalimentari, si assiste a una polarizzazione. Da una parte il bio basico, che rispetta il regolamento europeo e si accontenta dell’Eurofoglia. Dall’altra le aziende storiche del bio, che continuano la scalata dei valori nel segno della qualità totale. Ma che in qualche modo diversificano e specificano, accogliendo nuove suggestioni: ecco allora nascere il biologico legato all’origine delle materie prime (locale, regionale, made in Italy), il biologico che si evolve in biodinamico, il biologico che fa filiera (assciurando un giusto prezzo ai produttori e una distribuzione equa del valore lungo tutta la catena), il biologico etico (attento alle condizioni di lavoro nelle campagne, avvelenate dalla piaga del pizzo e del caporalato), il biologico equosolidale, attento al sociale.

Nel rapporto è posisbile trovare l’andamento delle vendite bio negli ultimi dieci anni, i Trend 2013-2017 del numero di attività bio per le di 11 tipologie monitorate, le regioni Leader 2017 per numero assoluto e per densità, l’analisi puntuale di otto tipologie di attività per gli Alimenti e di tre per la Cosmesi, anche con dati storici. Le 58 pagine sono consultabili liberamente su Issuu.

Tonno Mareblu: il 95% nel 2018 è sostenibile e proviene da approvvigionamenti FIP

Dall’inizio del 2018, oltre il 90% del tonno venduto in Europa da Thai Union, multinazionale di cui fa parte il brand Mareblu, è stato ricavato da pesca certificata MSC (Marine Stewardship Council) o è proveniente da fonti di approvvigionamento FIP (Fishery Improvement Project), il progetto finalizzato al raggiungimento degli standard di sostenibilità MSC. La buona notizia viene dal gruppo, che specifica come per il marchio Mareblu, operante solo sul territorio italiano, questa quota raggiunge addirittura il 95% del tonno prodotto nel 2018, principalmente grazie all’approvvigionamento da FIP.

 

Entro il 2020 il 75% sostenibile

Il Gruppo thailandese è intenzionato a raggiungere entro il 2020 l’importante traguardo del 75% delle materie prime approvvigionate a livello globale con metodi sostenibili, in linea con la strategia di sostenibilità SeaChange, per poi puntare al 100% negli anni successivi.
A dimostrare la determinazione e l’impegno di Thai Union, il gruppo ogni anno pubblica un’ampia relazione sullo stato di avanzamento della sua strategia di sostenibilità dell’approvvigionamento di tonno, e ha investito 90 milioni di dollari in iniziative finalizzate all’incremento dell’offerta di tonno sostenibile, alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento della gestione delle aree di pesca.

La relazione di Thai Union relativa allo scorso anno illustra numerosi importanti successi, tra cui spicca lo storico accordo siglato con Greenpeace..

Tra i principali risultati ottenuti dalla multinazionale nel corso del 2017 si segnala l’attivazione dei progetti FIP, di cui due facilmente rintracciabili sul sito fisheryprogress.org; la concretizzazione di rapporti di lavoro sempre più stretti con i rivenditori, in modo da aiutarli a crescere e raggiungere i propri impegni di sostenibilità; la conferma dell’impegno con i governi, la società civile e le Organizzazioni Regionali per la Gestione della Pesca, per garantire una regolamentazione efficace dei sistemi di pesca; l’adesione alla Dichiarazione di Tracciabilità del Tonno 2020 del Forum Economico Mondiale, a supporto degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

“Oggi, più che mai, Thai Union ha pienamente abbracciato il suo ruolo in prima linea nel promuovere cambiamenti positivi. Il nostro concreto investimento mira a trasformare l’approvvigionamento di tonno per l’intero settore e dimostra, allo stesso tempo, il nostro forte impegno per la sostenibilità dei nostri oceani -sostiene Darian McBain, Direttrice Globale per lo Sviluppo Sostenibile di Thai Union -. Siamo orgogliosi dei progressi che abbiamo compiuto per il raggiungimento del nostro obiettivo volto all’approvvigionamento in modo sostenibile del 100% del tonno e continueremo a impegnarci nel nostro lavoro con la società civile, le imprese e i governi per sostenere pratiche di pesca sostenibili”.

Il rapporto completo sullo stato di avanzamento della strategia di sostenibilità dell’approvvigionamento di tonno di Thai Union è disponibile a questo link.

In Cina con Jd.com l’e-commerce trasforma la camera d’albergo in showroom

Fornisce uno sguardo su come si potrebbe evolvere il retail del futuro la strategia di Jd.com, gigante dell’e-commerce cinese, che ha avviato una partnership con alcune importanti catene di alberghi, come Sheraton e Wanda, con un obiettivo: proporre ai clienti di fare acquisti mirati sul sito, anche dalla camera di hotel, dove ci si trova in viaggio o per piacere, consentendo di “toccare con mano” alcuni dei prodotti di punta, e utilizzando di fatto la camera d’abergo come showroom.

Alcune camere di alcuni alberghi delle catene Wanda, Sheraton, Beijing 5L, Groenlandia e altri infatti sono state dotate di prodotti popolari tra i viaggiatori, tra cui uno spazzolino elettrico Philips Sonicare, uno speaker JD o un power bank ad alte prestazioni per ricaricare i propri dispositivi. Se poi l’ospite decide di acquistare il prodotto durante il soggiorno in hotel, non dovrà fare altro che scansionare un codice QR presente nella stanza. I prodotti vengono quindi spediti direttamente all’hotel o al domicilio del cliente.

L’iniziativa è stata lanciata dopo che JD.com ha rivelato che molti dei suoi oltre 300 milioni di clienti effettuano acquisti mentre viaggiano, sfruttando il servizio di consegna in giornata.

Non solo: il riconoscitore vocale di JD, uno degli smart speaker più famosi in Cina, fungerà da assistente personale, fornendo notizie, previsioni meteo, consigli di viaggio e di acquisto durante i soggiorni degli ospiti.

“Siamo entusiasti di collaborare con JD.com per realizzare questa entusiasmante iniziativa di vendita al dettaglio – ha dichiarato Bin Wang, direttore vendite e marketing presso 5L Hotel -. Crediamo che i nostri ospiti, che sono abituati alla massima praticità e comodità, saranno lieti di testare l’oratore intelligente di JD come assistente personale e un ulteriore modo per fare acquisti”.

“Lavorare con gli hotel è un ottimo modo per dimostrare come la vendita al dettaglio senza confini possa rendere ancora più fluida quell’esperienza – ha detto Jing Zhou, direttore lifestile di JD.com -. Collaborando con i migliori marchi alberghieri in tutta la Cina, possiamo migliorare l’esperienza degli ospiti dell’hotel e offrire un’esposizione più mirata e di alta qualità per i nostri partner di marca”.

“Siamo molto lieti che il nostro esclusivo spazzolino elettrico Philips Sonicare sia stato scelto per dare il via a questa entusiasmante partnership tra JD.com e molte delle principali catene alberghiere del settore – ha affermato Cherry Zhang, Senior Director di Health & Wellness, Personal Health, Philips -. Il marchio JD è noto in tutta la Cina come garanzia di qualità e di esperienza utente superiore e siamo lieti dell’opportunità di sfruttare l’esperienza di JD nel mercato dell’e-commerce online e offline cinese”.

Ritorna “Amici di scuola” di Esselunga e questa volta si gioca i Minions

Partirà il 6 settembre la quarta edizione di “Amici di Scuola” di Esselunga, e, dopo il successo delle collezioni dei Rollinz Star Wars e dei Wizzis Harry Potter, in questa edizione vede protagonisti i Minions, i personaggi della serie di film di animazione “Cattivissimo me”.

Dal 6 settembre fino al 3 ottobre ogni 25 euro di spesa e/o 50 Punti Fragola presentando la Carta Fìdaty si otterrà una bustina contenente un buono Amici di Scuola e uno dei 18 protagonisti dei film come Gru, Dave, Stuart, Carl, Lucy da custodire nell’apposito collector e con cui giocare.

 

Una mano alle scuole

L’iniziativa di Esselunga ha donato finora oltre 52 milioni di euro in materiale didattico e digitale a 10.000 scuole italiane. Nelle tre edizioni precedenti dell’iniziativa “Amici di Scuola” sono stati donati:

  • In Lombardia: 37,7 milioni di euro donati a più di 5.700 scuole
  • In Toscana: 6,7 milioni di euro donati a circa 1.500 scuole
  • In Piemonte: 4,3 milioni di euro donati a oltre 1.300 scuole
  • In Emilia Romagna: 2,8 milioni di euro donati a oltre 1.000 scuole
  • In Veneto: 300mila euro donati a più di 200 scuole
  • In Liguria: 300mila euro donati a più di 130 scuole
  • In Lazio: 100mila euro donati a circa 100 scuole

Le scuole che hanno partecipato che hanno avuto l’opportunità di arricchire la propria dotazione di strumenti tecnologici. Grazie a un catalogo dedicato, è possibile infatti richiedere: LIM (lavagne interattive multimediali) del valore di 2.700 euro ciascuna, videoproiettori, tablet, computer, ma anche stampanti o materiale di studio, carta fotocopie, pennarelli e libri didattici. Un’ampia scelta di prodotti, ordinabili attraverso il sito dedicato www.amicidiscuola.com.

 

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare