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Anna Muzio

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Proposta sconveniente: a Melbourne il supermercato dove paghi ciò che puoi

Allude ai convenience store ma mette subito in chiaro la sua diversità l’Inconvenience Store di Melbourne, Australia, un nuovo supermercato creato con in mente non tanto la convenienza, quanto la lotta allo spreco alimentare e i problemi delle fasce sociali svantaggiate che avanzano che nelle nostre, tecnologicamente avanzatissime società.

I prodotti in vendita – spesso vicini alla scadenza – non riguardano tanto scatolette e cibi confezionati. Si tratta piuttosto di verdure fresche, pane gourmet, sottaceti, conserve, marmellate, salse, erbe e condimenti. Tutti salvati, raccolti, smistati, refrigerati e conservati da volontari,  vengono pagano secondo disponibilità o volontà, oppure non si pagano per nulla. La provenienza? Anche alcuni supermercati cittadini come Coles e Aldi, e il mercato rionale. L’ortofrutta, del resto, è spesso l’ultimo dei pensieri per chi è in difficoltà economiche, e privilegia cibi in scatola o confezionati, o direttamente si rivolge a junk food di basso prezzo, con conseguenze devastanti per la salute.

Aperto all’inizio di luglio, l’Inconvenience store di Melbourne è il secondo punto vendita del genere in Australia dopo l’OzMarket Harvest di Sidney, ed è un’iniziativa della società non profit Lentil as Anything che ha anche una serie di ristoranti (compreso uno di fianco al nuovo supermercato). La missione? “Fornire cibo senza confini di razza o stato socioeconomico. Vogliamo rimuovere i confini nella società tramite il volontariato e opportunità di lavoro per le persone provenienti da diversi contesti, compresi quelli che sono stati emarginati. I nostri ristoranti non hanno prezzi fissi e tutti sono invitati a venire a unirsi a noi per un pasto. Mangia, conosci ciò che la comunità ha da offrire e paga come ti senti in uno dei box appositi: il ricavato è la nostra unica fonte di reddito”.

Anche la plastica non è gradita: segnalate le alternative.

Lentil as Anything gestisce al momento quattro ristoranti e un servizio di catering in Australia, ognuno con la propria storia, la propria cultura e la propria cucina. In comune hanno standard elevati delle materie prime, servizio e cultura.

Il personale è per lo più volontario, “membri della comunità che sono appassionati di cibo, cultura e comunità come lo siamo noi”. Alcuni membri, come chef e gestori di ristoranti, hanno iniziato facendo volontariato nel tempo libero. Ai sottoccupati, ai senzatetto, ai rifugiati e ai diseredati viene data pari opportunità di acquisire abilità e aiutare i loro simili.

L’Inconvenience store nello slang urbano sta ad indicare un supemercatino lasciato andare, con orari fluttuanti, personale sgarbato e scaffali semivuoti e che magari vende pure Dvd illegali. L’Inconvenience store di Melbourne vuole ribaltare la prospettiva. Proponendo un approccio totalmente nuovo.

Come dice Astrid Ryan, coordinatore del progetto., “Per le persone appassionate dell’ambiente e la riduzione degli sprechi alimentari, fare shopping presso The Inconvenience Store è un atto di attivismo sociale. Ogni prodotto alimentare portato a casa è un quantitativo di CO2 in meno che si aggiunge alla discarica, e ogni dollaro versato contribuirà direttamente a un ente di beneficenza di soccorso alimentare gestito dalla comunità e da volontari. Invitiamo a fare acquisti consapevoli e ad essere parte della soluzione”.

Tesco in Uk lancia un format discount forse già a settembre

Potrebbe partire già a settembre il nuovo – e per ora misterioso, in assenza di commenti da parte dell’insegna – brand discount di Tesco, la maggiore catena Gdo del Regno Unito. Sullo sfondo, la guerra ormai decennale delle “Big Four”, le insegne tradizionali della Gdo britannica (oltre a Tesco, Sainsbury, Asda e Morrisons) ai sempre più gettonati discounter tedeschi Aldi e Lidl.

Il nuovo format (i rumours hanno iniziato a circolare già dal febbraio scorso) secondo indiscrezioni dei soliti “ben informati” addetti ai lavori, dovrebbe chiamarsi Jack e potrebbe arrivare a fino a 60 negozi.

Secondo il Guardian gli annunci di lavoro online per alcuni dei siti “papabili” (tra cui il quartiere di Wandsworth a Londra) affermano: “Il nuovo formato di vendita al dettaglio sarà gestito separatamente dal core business di Tesco e in quanto tale i vantaggi offerti saranno diversi da quelli offerti a Tesco.” A conferma di ciò, i lavoratori dei punti vendita in chiusura Tesco Metro non sono stati riposizionati e dovranno rifare domanda per un eventuale nuovo lavoro.

Non si sa il tipo di punto vendita che aprirà: potrebbe essere simile a Costco, un cash&carry estremamente basico, o unire come fa Colruyt in Belgio, un cash-and-carry e un discount. Il personale sarebbe ridotto, proprio come in un formato discount.

Tesco in passato si era già giocato la carta del discount, negli anni ’80 con il marchio Victor Value, abbandonato dopo quattro anni, perché il team di gestione temeva che ciò potesse compromettere il marchio principale.

Aldi e Lidl hanno una quota he si avvicina al 13% del mercato alimentare britannico secondo Kantar Worldpanel: era meno del 9% quattro anni fa. Le vendite dei due discounter tedeschi registrano ogni anno icrementi intorno all’8% mentre le quattro insegne tradizionali sono appena al passo con l’inflazione. Sullo sfondo, le preoccupazioni per le difficili trattative dalla Brexit, che potrebberoportare a un ulteriore aumento dei prezzi dei beni alimentari. E c’è già chi pensa di farw incetta in dispensa…

Acqua MIA sponsor ufficiale del Torino F.C. per la stagione 2018/2019

Foto LaPresse - Marco Alpozzi 01 08 2018 Torino (Italia ) Sport Torino Fc - SportPesa Cup - Torino Fc vs Chapecoense - Stadio Grande Torino. Nella foto: LED multibrand - ACQUAMIA e SANTANNAPhoto LaPresse - Marco Alpozzi August 01, 2018 Turin ( Italy ) sport Torino Fc - SportPesa Cup - Torino Fc vs Chapecoense - "Grande Torino" Stadium. in the pic:

È andata in campo per la prima volta in occasione dell’amichevole con la squadra brasiliana Chapecoense ma la partnership tra Acqua MIA, il brand di acqua minerale di più recente creazione appartenente al Gruppo Fonti di Vinadio, e il Torino F.C. durerò per l’intera stagione 2018/2019 e vedrà Acqua MIA in qualità di “Acqua Ufficiale”.

MIA Valle Stura sarà l’acqua in esclusiva della prima squadra e del settore giovanile, così come sarà presente in esclusiva nelle sale hospitality. Oltre a dissetare gli atleti, Acqua MIA sarà protagonista con esposizione adv esclusiva durante le conferenze stampa, sui led bordocampo dello Stadio Olimpico Grande Torino e con banner bordocampo allo stadio Filadelfia.

L’accordo include inoltre visibilità nel pre-gara, durante gli intervalli dei match e passaggi logo durante la partita sul maxi schermo allo stadio Olimpico Grande Torino; visibilità nei backdrop e backled interviste e la presenza sul canale tv TORINO CHANNEL per tutta la durata della stagione calcistica. Il logo di Acqua MIA sarà visibile su tutti i comunicati ufficiali della squadra (foto, calendario, abbonamenti, comunicati stampa). Nel corso della collaborazione saranno altresì sviluppate diverse iniziative e attività digital sui profili social network di Torino Fc. 

Insieme ad Acqua MIA, verrà data visibilità anche al brand SanThè Sant’Anna, la ricca gamma di the freddi preparati per infusione in Acqua Sant’Anna con ingredienti selezionati.

Foto LaPresse – Marco Alpozzi.

Alla base dell’accordo c’è una profonda condivisione di valori: tenacia, perseveranza e coraggio. La storia del Gruppo Sant’Anna è la metafora di Davide contro Golia, un’azienda 100% italiana di proprietà famigliare che sfida le grandi multinazionali del beverage e conquista la leadership. Il Toro, conosciuto per il suo grande cuore, non si arrende mai e combatte a testa alta stagione dopo stagione.

In che tipo di negozio si passa più tempo? Risponde un’indagine Tiendeo

Quarantadue minuti in profumeria o in un negozio di beauty, possibilmente il martedì: è il top della permanenza di negozio e il giorno della settimana in cui più ci si attarda secondo Tiendeo Geotracking, che ha regstrato il comportamento degli utenti registrati in Italia dal 1 maggio 2018 al 31 luglio 2018.

Il portale leader per i cataloghi online e le offerte geolocalizzate ha realizzato uno studio con l’obiettivo di conoscere la gestione del tempo degli italiani nei diversi tipi di negozi fisici. Per realizzare lo studio, Tiendeo.it ha tenuto conto dei dati ottenuti attraverso il suo strumento TiendeoGeotracking che, grazie alle tecnologie di geolocalizzazione, permette di misurare in tempo reale il comportamento degli utenti durante il processo di acquisto, dal momento in cui sfogliano un catalogo online fino all’approccio al negozio fisico e per quanto tempo vi rimangono.

 

Specchio specchio… e intanto il empo passa!

Per quanto riguarda il tipo di negozio in cui trascorrono più tempo, troviamo al primo posto le profumerie e i negozi che vendono articoli di bellezza con una media di 42 minuti dedicati a questo tipo di acquisti. Seguono i negozi della categoria “giochi e neonati” (39 minuti) e i negozi dedicati a casa e arredamento (37,5 minuti).

Vanno meglio dei discount (28 minuti) i negozi di giardinaggio e fai-da-te (30 minuti). In effetti, il tipo di acquisti associati a questi punti vendita vengono effettuati giornalmente, e i consumatori solitamente hanno già definito i prodotti da acquistare prima di andare in negozio, quindi hanno bisogno di un minore tempo di permanenza.

 

Il 33% degli acquisti settimanali si concentra tra venerdì e sabato

Il sabato è il grande giorno dello shopping, come confermato dai dati ottenuti attraverso TiendeoGeotracking. Secondo lo strumento di Tiendeo.it, questo giorno è quello che registra il maggior numero di visite, accumulando oltre il 18% di tutte le visite settimanali. Tuttavia, il tempo di permanenza è più breve.

Su questo terreno è invece il martedì il giorno in cui gli italiani trascorrono più tempo nei punti vendita, anche se registrano solo il 13% delle visite totali. Questa cifra sembra indicare che gli acquirenti si sentano più a loro agio nei negozi quando c’è meno affollamento, prolungando la loro permanenza e facendo i loro acquisti con maggiore tranquillità.

 

In discount e ipermercati oltre la metà degli acquisti

E la Gdo? Niente paura, perché il 65% delle visite settimanali ai negozi viene effettuato in negozi discount e ipermercati, seguiti da negozi di computer e di elettronica e da negozi di casa e arredamento.

Se i consumatori desiderano fare i loro acquisti quotidiani con la massima tranquillità, farennero però bene a recarsi al supermercato il lunedì o il martedì, poiché questi sono i giorni in cui è presente il minor numero di persone. 

Dritto al centro: un nuovo store Kiabi al via in autunno in Stazione Centrale a Napoli

Continua l’espansione di Kiabi, marchio di abbigliamento fast fashion francese, i Italia con una “prima”: un negozio in in pieno centro città, a Napoli. D’eccezione la location dello store, che paeirànei prossimi mesi: la stazione centrale. Il nuovo KIABI Free si aggiunge allo store di circa 2.000 metri quadri inaugurato nel 2016 a Marcianise presso il Centro Commerciale Campania nel bacino di Napoli, mercato importante per il brand francese anche per quanto riguarda i numeri dell’e-commerce.
Ed è il 34° store in Italia. Uno sviluppo della propria rete di vendita reso possibile anche grazie alla politica di affiliazione commerciale che vede impegnata l’azienda nell’individuare partner solidi, affidabili e competenti che possano accompagnare l’espansione su tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di arrivare ad inaugurare almeno un negozio per ogni capoluogo di provincia.

“Il 2018 – dice Massimo Pozzi, Direttore Sviluppo KIABI Italia – si sta confermando un anno importante. L’azienda festeggia quest’anno i suoi primi 40 anni a livello mondiale e nei prossimi mesi per quanto riguarda il territorio italiano ci sarà un’importante novità: per la prima volta KIABI inaugurerà un punto vendita nel cuore di Napoli confermando, quindi, la visione strategica del brand nel voler ampliare il proprio sviluppo nei centri città”.

KIABI è il brand nato in Francia nel 1978 per iniziativa della famiglia Muliez, gruppo che ha fondato Auchan, Decathlon, Leroy Merlin e Pimkie.

…E ora Deliveroo consegna a casa perfino l’anguria

L’evoluzione del food delivery è sotto gli occhi di tutti:arrivato da una manciata d’anni in Italia e presto passato dalla “semplice” consegna di pasti veloci, dalla pizza al sushi, alle cene gourmet, la colazione, il gelato e i cocktail. E ora con il fattorino su due ruote arriva pure l’anguria.

Per quanti non resistono al desiderio di poterla gustare (del resto, è il futto dell’estate), ora c’è la possibilità di potersela consegnare direttamente a casa da Deliveroo, il servizio di food delivery che consente di gustare comodamente a domicilio i piatti dei migliori ristoranti della città.
Deliveroo sulla sua piattaforma offre la possibilità di poterla ordinare in modalità classica,  a fette o a pezzi tipo macedonia, da gustare a conclusione di pranzo o cena o come break rinfrescante, oppure in modalità dessert o spuntino, all’interno di smoothies, centrifugati, gelati, granite e sorbetti. La voglia scatta alle 22.40

Secondo i dati registrati di Deliveroo, la voglia di anguria si registra a tutte le ore del giorno. Ma l’orario preferito per ordinare specialità a base di cocomero infatti è la sera intorno alle 22.40.

Le città che più di altre sembrano essere particolarmente sensibili al fascino di questo frutto sono Milano, Roma, Bergamo e Padova, che oltre come frutto, amano gustarla in modo particolare come gelato in primis, e all’interno di sorbetti e centrifughe. Curiosità: l’anguria è apprezzata anche come gusto di “bubble tea”, uno dei trend che impazza soprattutto tra i più giovani.

Kasanova con Shop&Dely porta a casa l’acquisto ingombrante

La consegna di acquisti ingombranti non è maicosa semplice: occorre procurarsi un’auto grande o un furgone, prendere le misure e fino all’ultimo la domanda fatidica è: entrerà nel baule? A questi problemi risponde Shop&Dely, il nuovo servizio offerto ai clienti da Kasanova che unisce l’esperienza dell’acquisto in negozio con la comodità della consegna a domicilio dello shopping online.

In questo modo e senza costi aggiuntivi (se non un piccolo contributo per eventuale consegna al piano), in linea con quel rapporto qualità/prezzo/servizio che Kasanova sa esprimere in ogni singola occasione, una serie di prodotti selezionati tra quelli “ingombranti”, esposti nel punto vendita, presentati, raccontati e “fatti provare” dal personale potranno essere direttamente acquistati e consegnati a casa senza doversi poi preoccupare di dover trasportare pacchi voluminosi e in certi casi pesanti.

Il servizio di consegna a domicilio lanciato con le ebike E-mootika viene dunque ora ampliato, e anzi sarà esteso a un numero di prodotti sempre più ampio fino a coinvolgere l’intero catalogo, permettendo in futuro di abbattere i confini tra web e store e garantire una shopping experience muticanale al 100%.

Tutti pazzi per il vintage: il design second hand in Italia vale 2,6 miliardi di euro

Sono cucina, armadio e divano i pezzi d’arredamento più ricercati in un comparto, quello dell’arredamento di seonda mano (o vintage che fa più fino) che sta letteralmente spopolando in Italia: secondo l’Osservatorio Second Hand condotto da DOXA per Subito, cresce del 164% il volume d’affari dell’arredamento usato nel 2017 ha registrato un volume di affari del valore di 2,6 miliardi di euro, una crescita del 164% rispetto al 2017.

La voglia degli italiani di ricercare pezzi unici con cui personalizzare la propria casa se una volta portava a razziare i mercatini dell’antiquariato, con l’avvento delle nuove tecnologie si è spostata sul web, con la compravendita dell’usato online a fare da traino alla tendenza. Secondo la quarta edizione dell’Osservatorio Second Hand Economy condotto da DOXA per Subito, piattaforma n. 1 in Italia per comprare e vendere con oltre 8 milioni di utenti unici mensili, solo l’online ha infatti un peso di 9,3 miliardi di euro sull’economia dell’usato, con il settore dell’arredamento che registra un volume di affari del valore di 2,6 miliardi.

 

Compravendita di usato per un italiano su due

La riscoperta del fai-da-te, la fusione tra vintage e moderno, l’espressione della propria identità attraverso gli oggetti che ci appartengono e circondano ogni giorno, sono i trend che stanno prendendo piede non solo nel campo della moda, ma anche e soprattutto nel design. Una volontà che va di pari passo con una maggiore attenzione al mercato dell’usato. Nel 2017 un italiano su due ha comprato o venduto oggetti usati, non solo per la possibilità di acquistare facendo un buon affare in termini economici (è la motivazione per il 70%), ma anche per trovare pezzi esclusivi, d’antiquariato o non più in commercio (35%) che permettono di rendere unico il quotidiano.

In questo scenario, si inserisce a pieno titolo il design e il ritrovato interesse per tutto quello che è in grado di donare un tocco di originalità all’ambiente domestico. Che si tratti di una cucina dallo stile rustico, un’applique anni 50 o un divano dal design contemporaneo, è innegabile che sempre più italiani si affidano all’usato per dare libero sfogo alla propria personalità e creatività.

 

L’identikit dell’appassionato

Oltre ai Millenials, che nel panorama della Second Hand Economy rappresentano il 59% degli utilizzatori di oggetti usati, quando si parla di arredamento, tra i protagonisti più attivi troviamo:

  • L’ingegnoso: uomo over 45, residente in prevalenza nel Centro Sud, a cui piace sentirsi un po’ artigiano, valorizzando pezzi unici grazie a un restauro accurato. Amante di prodotti che raccontino una storia, la Second Hand Economy rappresenta per lui un modo per potersi mettersi in contatto con persone che condividono le stesse passioni e l’online risulta essere il mezzo ideale per scovare pezzi di arredamento e articoli per la casa rari o difficili da trovare;
  • La giovane metropolitana: donna under 30, residente soprattutto nelle città del Nord, impiegata o libera professionista. Pienamente consapevole del valore sociale e ambientale della Second Hand Economy, sceglie l’usato soprattutto per la possibilità di cambiare spesso ed è soddisfatta quando riesce a trovare qualcosa di unico, moderno o vintage che sia, per sé o per la sua casa;
  • La smart chic: donna over 45, residente nel Centro Nord, vede l’usato come il modo perfetto per vendere, e reinvestire il ricavato al fine di finanziare il rinnovamento della casa, magari con l’acquisto di articoli di arredamento e mobili vintage unici e inimitabili.

 

80 milioni di ricerche

Nel 2017, nella categoria Arredamento e Casalinghi di Subito sono state effettuate oltre 80 milioni di ricerche. Ma cosa cercano gli italiani, quando si tratta di design second hand? Pezzi indispensabili, ma anche complementi in grado di dare carattere e personalità agli ambienti.

Nella Top Ten dei prodotti maggiormente ricercati, gli ambienti domestici che più vengono interessati dalla ricerca sono senza dubbio la cucina, il salotto e la camera da letto, i luoghi che si desidera rendere più personali, magari con un pezzo di antiquariato o vintage che spicchi e dia alla stanza un tocco più originale e autentico.

Tra le ricerche effettuate su Subito a livello nazionale al primo posto emergono le cucine, per le quali oggi è richiesto sempre di più un connubio tra antico e moderno che renda lo spazio meno freddo e più accogliente. Al secondo posto gli armadi, che in uno spazio personale come la camera da letto rappresentano uno degli articoli di arredamento a cui si presta maggiormente attenzione. Al terzo posto il divano, simbolo per eccellenza del relax davanti alla tv ma anche pezzo forte in grado di rivoluzionare il look del salotto. Seguono poi tavoli e sedie, che insieme alla cucina rappresentano la convivialità e devono sapere regalare una sensazione di familiarità, divani letto, oggi sempre più ricercati per chi ama avere ospiti, ma anche da chi vive in un monolocale e vuole coniugare funzionalità e stile. Chiudono la top ten credenze, librerie e scrivanie, camerette.

Nel 2017, sono stati 4,2 milioni gli annunci pubblicati nella categoria Arredamento e Casalinghi di Subito. Le regioni più attive per numero di annunci vedono al primo posto la Campania con il 16,8% di annunci, al secondo la Lombardia con il 15,8%, seguite da Veneto (10,7%), Lazio (10,6%) e Piemonte (7,8%).

Foto: Csongor Schmutc on Unsplash

Il Valpolicella Gruppo SUN ancora sul podio con il premio Plma

Con il vino Valpolicella di Villagraver il Gruppo Sun- Supermercati uniti nazionali, per il secondo anno consecutivo ritira il premio internazionale della Plma. Il riconoscimento è stato istituito dalla Plma – Private Label Manufacturers Association, organizzazione senza fini di lucro fondata nel 1979 per promuovere il marchio del distributore che racchiude oltre 4000 aziende socie nel mondo che vanno dalle società per azioni multinazionali alle piccole aziende a conduzione familiare.

Il vino che ha ottenuto il riconoscimento, una Denominazione di origine controllata, è un vino giovane dell’ultima vendemmia, prodotto nella zona di Verona, dal colore rosso brillante con profumo gradevole che lascia un sapore asciutto e delicato. Si sposa bene con primi piatti mediamente saporiti, carni bianche salsate o carni rosse semplici oltre che con pesci sapidi come l’anguilla.

“Ricevere anche quest’anno questo prezioso riconoscimento conferma la validità dei nostri prodotti che da sempre si contraddistinguono per qualità e innovazione – ha commentato Stefano Rango direttore genarale del Gruppo Sun –. Del resto noi lavoriamo per cercare di soddisfare appieno le esigenze e i bisogni dei nostri consumatori attraverso i nostri prodotti”.

Il Sun è stato tra i nomi vincenti annunciati in occasione della fiera internazionale annuale “Il Mondo del Marchio del Distributore” della Plma che si è svolta il 29 e 30 maggio presso il Centro Esposizioni RAI di Amsterdam che ha visto la partecipazione di oltre 14mila acquirenti e visitatori provenienti da oltre 110 Paesi.

Il luglio eccezionale di MD: 11 inaugurazioni su e giù per l’Italia

Il punto vendita di Terricciola, primo MD della Toscana.

È stato un luglio eccezionale per lo sviluppo della rete MD con 11 le inaugurazioni in un mese, che hanno portato all’assunzione di circa 200 dipendenti. Così MD rispetta il suo piano quadriennale, che prevede 45 nuove aperture all’anno da qui al 2021, come annunciato ad aprile 2018.

A quattro mesi da quell’annuncio si sono già accese 14 nuove insegne MD, di cui 11 nel solo luglio 2018. Un mese che sarà ricordato per tanti primati: il debutto di MD in Toscana, unica regione italiana dove l’insegna non era presente e che oggi vede sventolare la prima bandiera MD a Terricciola (PI); l’apertura del terzo punto vendita a Palermo, in un quartiere bisognoso di servizi come Brancaccio; il consolidamento nelle Marche con l’apertura a Senigallia di uno dei più grandi store MD del Centro Italia seguito la settimana successiva dall’apertura di San Benedetto del Tronto.

I clienti all’inaugurazione del punto vendita di Magenta (Mi).

A luglio va anche il primato dell’opening day: giovedì 26 luglio, infatti, si sono avuti 4 tagli del nastro praticamente in contemporanea.

Il reparto Gastronomia a Eboli (SA).

Tutti i punti vendita hanno una superficie di oltre 1.000 metri quadri e danno ciascuno lavoro a personale locale tra i 14 e 20 dipendenti, portando a circa 200 le nuove assunzioni di questi mesi.

Circa il 50% delle nuove aperture sono store a gestione diretta, realizzati ex novo o ristrutturati secondo il format che ha debuttato nel 2015. Spazi luminosi e accoglienti, serviti da ampi parcheggi e completati da infrastrutture e servizi utili alla città realizzati dallo stesso Gruppo.

“La nostra filosofia è mettere al centro il consumatore – ha commentato il presidente Patrizio Podini – offrendo a tutta l’Italia la possibilità di trovare prodotti di ‘qualità al miglior prezzo’ che è alla base della nostra ‘buona spesa’. Vogliamo, però, che ogni inaugurazione sia anche un reale contributo allo sviluppo di un quartiere o di una comunità, trasformandosi in un vantaggio concreto per tutti i suoi abitanti”.

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