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Anna Muzio

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Fedeltà dei dipendenti premiata, arriva Hausbrandt e salva Melegatti

Ancora un colpo di scena nella vicenda dello storico marchio dell’industria dolciaria Melegatti: a un passo dall’ennesima minaccia di chiusura arriva il Gruppo Hausbrandt Trieste 1892 che acquisisce la procura generale per la campagna pasquale e la produzione delle colombe del brand che ha inventato il pandoro. L’obiettivo finale del Gruppo è quello di rilevare l’azienda per risanarla, garantendo una continuità industriale e creando un grande gruppo “Made in Veneto” con prodotti complementari di entrambe le realtà, a partire naturalmente dal caffè, core business del gruppo trevigiano. 

L’accordo è stato stipulato presso il Tribunale di Verona, con la presentazione di una formale manifestazione di interesse nei confronti di Melegatti S.p.A. e la volontà di far ripartire in tempi brevissimi la produzione.  E questo a poche settimane dalla scadenza dei termini per depositare il piano di ristrutturazione dei debiti o il piano di concordato preventivo al tribunale di Verona. Hausbrandt avrebbe staccato un assegno di un milione di euro al Tribunale di Verona, il che garantirà la produzione pasquale. E per l’acquisizione si parla di 15 milioni di euro. Ma la volontà è quella di rilanciare il marchio. Tra le sinergie possibili tra i due brand, entrambi fondati a fine Ottocento, la linea di produzione di croissant e pasticceria da abbinare al caffè. La produzione di cornetti per la colazione avveniva nel nuovo stabilimento Melegatti di San Martino Buon Albergo (Verona), inaugurato appena un anno fa con un investimento di 15 milioni di euro, e chiuso da mesi.

Soprattutto, salvi sono i dipendenti. «Siamo entrati in un momento in cui bisognava entrare per salvare una realtà che tra 10 giorni starebbe stata persa – ha confermato al Sole 24 Ore il presidente di Hausbrandt Fabrizio Zanetti -. Entrando ora riusciamo a trattenere tutte le maestranze e la rete vendita è ancora magicamente in piedi. Sono stati tutti eroici a resistere fino ad oggi in attesa di una soluzione e come imprenditore ho espresso un grande apprezzamento per queste persone. Sono loro che oggi ci danno la possibilità di costruire un sogno imprenditoriale».

Un post Facebook dell’ottobre scorso

È questo l’ultimo colpo di scena di una vicenda travagliata partita l’estate scorsa con l’apertura della crisi (a seguito della sospensione del pagamento degli stipendi). E sono stati proprio i dipendenti a tenere in piedi caparbiamente la storica realtà. Prima lo scorso autunno. promuovendo sui social e nelle scuole una campagna per raccogliere ordini su dolci natalizi, con l’obiettivo, raggiunto ampiamente, di raccogliere ordini e vendere un milione e mezzo di pezzi. Poi continuando, contro ogni logica anche dopo che tutti sembravano essersi ritirati dalla trattativa, a tenere vivo nello storico stabilimento di San Giovanni Lupatoto, girandolo ogni mattino, il lievito madre che – leggenda o realtà – si vuole essere sempre lo stesso ceppo “avviato” nel lontano 1894 quando Domenico Melegatti fondò l’azienda. Che ora sembra proprio poter trarre un sospiro di sollievo.

 

Il punto vendita della Gdo è un media perfetto, per sfruttarlo Carrefour si allea con FluidNext

Creare un ecosistema Media Gdo unico nel suo genere, capace di mettere in sinergia le grandi potenzialità che i touch point Carrefour sono in grado di esprimere: questo l’obiettivo di Carrefour media nato dalla partenership dell’insegna francese con FluidNext.

Il circuito Digital Signage, la user base aggregata tra canali web (volantino digitale e mail transazionali), il mobile e il presidio del punto vendita con materiali di comunicazione tradizionale sono i pezzi di un unico grande mosaico in grado di ricomporsi in numerose modalità per dare vita ad altrettanti progetti esclusivi per clienti distribuiti nei punti vendita e per chi vuole comunicare a grandi numeri. Tra questi, sempre più interessante per le sue potenzialità per chi vuole comunicare con i propri clienti finali è il circuito digital Signage che può contare su una fitta rete di punti vendita. Luoghi privilegiati dove è possibile parlare direttamente con il responsabile d’acquisto, con una reach del 100%, e influenzare positivamente il cliente finale esattamente nel momento della scelta dei prodotti da acquistare.

 

Modus operandi

Carrefour e FluidNext hanno introdotto un supporto progettuale in grado di affiancarsi ad agenzie e dipartimenti marketing, riassumendo e semplificando in un unico interlocutore tutte le complessità che un canale così ampio e articolato prevede.

Le modalità di pianificazione sempre più vanno verso un approccio che garantisca la massima efficienza e incisività, sia in fase progettuale che in quella implementativa. Dalla raccolta del brief sino al follow up della campagna, l’intero processo viene assistito da piattaforme software proprietarie in grado di offrire il massimo risultato e analisi accurate per clienti e centri media.

Il modus operandi adottato, sartoriale e scalabile, porta alla massima valorizzazione della comunicazione circolare tipica del canale: carrefour.it, volantino digitale, comunicazione all’ingresso del punto vendita (vestizione anti-taccheggio), percorso tra le corsie (circuito digital signage, carrelli, floor graphic), e anche strumenti avanzati di analisi in grado di misurare il drive to store trovando la perfetta sinergia tra campagne online e offline. Ogni campagna è in grado di massimizzare la copertura dei differenti target individuati, offrendo la possibilità di poterla declinare nel modo più funzionale ed efficace sulla base delle specificità di ogni touch point. 

Ad oggi, numerose aziende hanno già aderito sviluppando campagne diversificate e articolate. Bacardi, Barilla, Diageo, Nestlé, Grandi Salumifici Italiani, Kia e molti altri, hanno fatto registrare risultati estremamente positivi sia sul fronte lead-generation che sell-out. Ma nei primi mesi di attività sono stati anche realizzati progetti per brand di primaria rilevanza che mai si erano avvicinati prima alla pianificazione sui canali Gdo.

«La nostra partnership con Carrefour Italia è iniziata a marzo 2017 con la creazione e gestione dei contenuti del circuito di Digital Signage nei punti vendita: oltre 300 contenuti al mese in un circuito, quello del Digital Signage che sta assumendo sempre più rilevanza in Italia – racconta Bertrand Galbiati, CMO di FluidNext –. Siamo convinti che il mercato apprezzerà Carrefour Media, value proposition unica che si caratterizza per tecnologia, integrazione multicanale, copertura territoriale e capacità di raggiungere un target altamente profilato e fidelizzato come quello di Carrefour. Abbiamo sempre creduto nelle potenzialità Media dei retailer, pur conoscendo tutte le complessità che comporta la pianificazione di spazi che non nascono per ospitare campagne di terzi. Carrefour Media può essere utilizzato sia come media amplification per attività in-store sia come piattaforma di progetti speciali omnichannel con obiettivi concreti in termini di brand awareness e soprattutto sell-out. Per il 2018 stiamo lavorando all’introduzione di Fluid Programmatic che consentirà di pianificare il canale retail in maniera totalmente inedita con campagne iper-targettizzate, automatizzate con ottimi ritorni sull’investimento».

«La partnership con Fludinext si attesta appieno nella strategia di Carrefour Italia – dichiara Federica Palermini, Responsabile Comunicazione e Digital Innovation per Carrefour Italia – che partendo da un approccio totalmente customer-centrico e volto all’innovazione conferma il ruolo del punto vendita fisico all’interno di un ecosistema omnicanale e crossmediale che prevede l’integrazione in maniera olistica di touch point fisici e digital. In questa direzione, da un lato siamo in grado di costruire una shopping experience unica e fluida, dall’altro di offrire spazio ai clienti business per comunicare direttamente all’interno dello store nel momento prossimo all’acquisto. Il mondo retail ha la grande occasione di diventare punto di sinergia tra il mondo online e offline, e Carrefour Italia, grazie alla partnership con FluidNext, è all’avanguardia sul raggiungimento di tale obiettivo».

La campagna inclusiva di Pascar (Coralis)

Va controcorrente in questi tempi elettorali duri e sgangherati la nuova campagna di Pascar, catena di supermercati tarantina socio storico del Consorzio Coralis: e si capisce fin dal titolo, “La diversità genera ricchezza. Pascar è di tutti”.

Protagoniste una serie di famiglie non necessariamente tradizionali (il poker mamma papà e due bambini). Sguardi complici che si incrociano, sorrisi sinceri, piccoli gesti di affetto consumati tra i corridoi di un supermercato, mentre si scelgono i prodotti da acquistare per sé o per qualcuno a cui si vuole bene. Sono questi momenti di vita quotidiana che rendono due o più persone una famiglia il soggetto della campagna. “Un concetto che va ben oltre gli schemi e gli stereotipi, basato, semplicemente, sul sentimento in grado di smuovere il mondo: l’amore, in ogni sua forma. Pascar, presente da oltre vent’anni sul territorio tarantino con 14 punti vendita, costituisce una tappa fondamentale per tante famiglie ogni giorno. È proprio il senso di famiglia a tutto tondo, di unione, di appartenenza, ciò che la catena e i dipendenti hanno promosso in questi anni, mettendo tanta passione nel proprio lavoro, con la consapevolezza di essere in qualche modo un piccola parte di quel focolare in cui ognuno si sente al sicuro” spiega l’insegna in una nota.

Il supermercato come casa, il senso di coccola quotidiana i clienti ascoltando le singole esigenze, fornendo i giusti consigli, rinnovando l’offerta per garantire sempre prodotti di qualità. Il Gruppo ha così deciso, con fermezza, di esporsi dedicando la nuova campagna a tutti coloro che non rinunciano ai propri sentimenti, a chi ha il coraggio di esprimere quotidianamente se stesso e a chi lotta contro le discriminazioni. “Bisogna condividere i momenti importanti del nostro percorso di vita con chi ci sta a cuore, senza sentirsi giudicati, e, soprattutto, trascorrere il tempo a disposizione insieme” è l’idea dell’azienda.
Pascar intende veicolare, attraverso i nuovi manifesti che raffigurano diversi tipi di famiglia, un messaggio di libertà e tolleranza, invitando tutti a riscoprire il senso di armonia, la gioia della condivisione e il piacere di stare assieme. “Pascar è di tutti” perché appartiene al territorio in cui opera, alla comunità, a chi in questi anni ha dato fiducia al Gruppo e a coloro che vorranno avvicinarsi per la prima volta. In fondo è l’accoglienza l’anima del commercio, vuole comunicarci Pascar con la nuova campagna. Perché la diversità genera ricchezza, un assioma che Pascar ha assimilato durante la sua pluriennale attività, imparando dagli acquirenti, dalle diverse tipologie di bisogni, dalle tante categorie di merce che ogni giorno riempiono gli scaffali per soddisfare tutte le richieste.
L’azienda ha spesso anticipato i tempi in questi anni, tesa com’è all’ascolto della società circostante: “il cambiamento parte in primis dal tessuto industriale di un territorio” è uno dei presupposti del Gruppo. 

La comunicazione 2018 di Conad: 38 milioni investiti, e una web serie con Neri Marcorè

Riprende il claim dello spot firmato Pupi Avati (quello del parto tra gli scaffali) “Nessun uomo è un’isola. Neanche un supermercato lo è” e lo declina in vari modi e canali la campagna di comunicazione 2018 di Conad: un investimento da 38 milioni di euro lordi, in crescita del 3% rispetto al 2017 e con un’incidenza sul digitale che dal 12 passerà al 15%.

La campagna multicanale vede protagonista il nuovo spot curato dall’agenzia creativa Aldo Biasi e utilizza tutti gli strumenti della comunicazione, cui si aggiunge una novità assoluta: la web serie Nerissimo con protagonista Neri Marcorè, che sarà lanciata sui canali social, sviluppata in collaborazione con l’agenzia social Connexia.

Al via dal 12 febbraio la web serie in 12 puntate è firmata da Conad. Alla base l’invito ad informarsi, a non credere alle fake news e alla retorica. Il format vuole coniugare approfondimento, intrattenimento e ironia. Con Nerissimo, l’insegna si racconta facendo luce sulle tante attività a supporto delle comunità e dei territori in cui è inserita, dando concretezza al claim “Nessun uomo è un’isola e neanche un supermercato lo è”. Conad, cittadino tra i cittadini, affronta così, nel corso delle 12 puntate che verranno lanciate nel corso dell’anno, tematiche forti di attualità nella società di oggi e di fondamentale importanza per il cittadino/consumatore, come i consumi, la sostenibilità e l’integrazione. La web serie sarà promossa sulle principali digital properties Conad a cura dell’agenzia Connexia. 

Sul fronte più classico dei canali istituzionali il messaggio è veicolato principalmente da uno spot curato ancora una volta dall’agenzia creativa Aldo Biasi Comunicazione, prodotto da New Avana e affidato alla Regia di David Vergés. Al centro della narrazione compare ancora una volta la figura del socio imprenditore, scelta che ha l’intento di valorizzarne il ruolo di raccordo e trait d’union tra Conad e il territorio, e tratto distintivo di Conad nel panorama della Gdo. Lo spot è stato lanciato il 4 febbraio sulle principali emittenti e supportato da un piano digital dedicato con obiettivi di awareness e reach incrementale per arrivare efficacemente a coprire in tempi rapidi un pubblico ampio e affine al marchio Conad.

 «I soci Conad sono lo strumento attraverso cui Conad apre le porte dei suoi punti vendita e partecipa alla vita dei territori. La partecipazione è nel nostro Dna, è l’elemento che rende il senso profondo del nostro impegno e a cui abbiamo voluto dare il giusto valore attraverso una strategia comunicativa che enfatizza il nostro lato più umano», dichiara Giuseppe Zuliani, Direttore Customer Marketing e Relazioni Esterne.

Conad ha chiuso il 2017 con un fatturato he ha superato i 13 miliardi di euro, a +5% sul 2016 con un incremento doppio rispetto al mercato (vedi Conad fatturato oltre i 13 miliardi (+5%), accordo con Enel per 250 colonnine di ricarica),

È di Pam Local il primo supermercato di Roma Tiburtina, 28 nuove aperture nel 2018

È una prima volta nel travel retail per Pam Local, che apre giovedì 8 febbraio il primo supermercato della stazione di Roma Tiburtina. È il ventitreesimo punto vendita di Roma, la città dove è concentrato il maggior numero di Pam con il format di prossimità. 

Una soluzione per i 140mila pendolari e i turisti che ogni giorno transitano presso la stazione e che necessitano di un servizio facile, comodo e veloce. L’assortimento infatti è concepito anche per l’acquisto dell’ultimo minuto necessario per preparare la cena della sera, ma anche per un goloso spuntino per affrontare il viaggio in treno verso casa o verso una nuova destinazione.
In particolare, tra gli oltre 1.200 prodotti a marchio Pam Panorama, saranno disponibili i piatti pronti della linea Fresche Bontà, pensati per chi è di fretta ma non vuole rinunciare al gusto, i prodotti della linea Semplici e Buoni, per chi ha particolari esigenze nutrizionali, e le 200 referenze biologiche della linea Bio Pam Panorama. Nonostante la superficie ridotta, il punto vendita presenta una selezione di prodotti gourmet, locali DOP e IGP della linea i Tesori.
Sul fronte prezzi il vantaggio è garantito grazie all’esclusiva all’everyday low price di “Prezzo Promessa” che garantisce 365 giorni l’anno prezzi bassi sui prodotti preferiti dai clienti, e alle proposte settimanali di menù a prezzo fisso, ideate per mettere in tavola uno sfizioso pasto completo a prezzi ridotti.
«Grazie all’inaugurazione di oggi, Pam local offrirà ogni giorno a migliaia di persone un servizio che ancora mancava in questa realtà: siamo infatti il primo supermercato all’interno della Stazione Tiburtina – commenta Andrea Zoratti, Direttore Divisione di Prossimità Pam Panorama -. Siamo molto soddisfatti del successo che Pam local continua a registrare. Abbiamo in programma infatti 28 nuove aperture nel 2018 per rendere sempre più capillare la nostra presenza e soddisfare le esigenze di un numero sempre più alto di clienti».

Consegna della spesa nel frigo di casa: Amazon USA? No, Edeka, Germania

È stata una delle ultime trovate di Amazon, ma anche Walmart ci sta provando: no, non stiamo parlando del controverso brevetto di braccialetto vibrante, ma della consegna direttamente in casa (quando il proprietario non c’è). Ora questa modalità “estrema” (non serve nemmeno presenziare nella canonica finestra di due ore) arriva nel Vecchio Continente, in Germania, grazie a Bringmeister, insegna per la spesa online di Edeka, che promette di consegnare yogurt, carne e verdure ordinate direttamente in frigorifero.  Il modo lo spiega lo stesso retailer in una nota: “i clienti possono facilmente utilizzare le chiavi elettroniche, i cosiddetti Smart Locks, per fornire ai fornitori di servizi un accesso limitato nel tempo alla loro casa e prenotare i vari servizi come desiderano”. 

Il servizio è reso possibile grazie a un’azienda partner di Edeka, Cary, e la consegna in casa è solo uno dei vari servizi offerti, dalle pulizie alla lavanderia. Il tutto effettuato mentre gli utenti sono al lavoro o in viaggio. “Cary si occupa della gestione degli accessi sicura. Bringmeister mette l’acquisto nel corridoio o lo sistema, su richiesta, direttamente nel deposito o nel frigorifero”. E addirittura effettua il ritiro di bottiglie o casse da restituire.

il servizio di chiavi elettroniche costa 9,99 euro al mese.

Il testa a testa con Amazon Fresh, partito a Berlino l’anno scorso e ora sviluppato i altre città, è evidente. Tanto che Bringmeister, acquisito d Edeka nel gennaio 2017,  in alcune città ha già iniziato a proporre la consegna in giornata.

Retail unificato Piaggio, 300 Motoplex nel mondo vendono le due ruote Made in Italy

Con l’apertura del primo store a Hong Kong, raggiungono quota 300 i Motoplex, i flagship di retail unificato Piaggio che offrono in un’unica location i principali marchi del Gruppo: Vespa, Piaggio, Aprilia e Moto Guzzi. Un traguardo raggiunto in soli tre anni, con il fine di migliore e parzialmente sostituire la rete distributiva tradizionale.

Il Motoplex di Hong Kong si sviluppa su uno spazio di circa 300 metri quadrati suddivisi tra showroom (con un’area lounge&bar) e officina, ed è situato in To Kwa Wan Road. I suoi clienti potranno trovare in un unico spazio i quattro brand iconici e vivere un’esperienza unica caratterizzata da tecnologia, design e stile italiani, patrimonio del Gruppo riconosciuto e apprezzato in tutto il mondo.

L’apertura di Hong Kong segue a stretto giro l’inaugurazione del Motoplex di Bangalore, nel sub continente indiano: situato lungo la Marathahalli Outer Ring Road, si sviluppa su una superficie di circa 800 metri quadrati.

Tra i Motoplex aperti negli ultimi mesi nel mondo si ricordano i due nuovi store in Italia (a Roma e Firenze), e restando in Europa in Spagna (Barcellona e Malaga), a Praga,  Bucarest e Sofia. In America Latina, si segnalano tra le principali inaugurazioni quella di Buenos Aires, Montevideo, e Città del Messico. In area asiatica sono stati aperti Motoplex a Kuala Lumpur, nella città-stato di Singapore e nella città indiana di Hyderabad. Infine in Australia a Melbourne.

Motoplex è un concetto di store che consente di sfruttare le potenzialità dei brand del Gruppo Piaggio e dei loro prodotti all’interno dello stesso spazio in una nuova frontiera di retail nella industry delle moto. I Motoplex sono infatti pensati per offrire al cliente una prospettiva coinvolgente del mondo delle due ruote in uno spazio nel quale, oltre ai veicoli e ai relativi accessori, può trovare merchandising dedicato, in molti casi l’officina, e passare un momento di intrattenimento e divertimento nel corner bar e nella lounge, dove chiacchierare di gare, moto e viaggi con persone competenti e appassionate.

Grazie alla formula Motoplex il Gruppo Piaggio ha registrato negli anni un miglioramento del mix prodotto venduto grazie all’up-selling e al cross-selling, un notevole aumento delle vendite di accessori e merchandising e un sensibile incremento del sell out moto per i punti vendita “tradizionali” dal momento della conversione nel nuovo format.

Abbigliamento, online nel 2017 Zalando Adidas e Zara conquistano il consumatore

È Zalando il brand del settore abbigliamento e accessori che ha mostrato la migliore performance sul web nel 2017 secondo la classifica stilata da BEM Research, confermandosi in testa dopo essersi aggiudicato la vetta anche lo scorso anno e nonostante la flessione dell’8,4% dell’indice BEM Rank.

Zalando eccelle per la capacità di essere rintracciata sul web (visibilità online) o perché gli utenti cercano direttamente il suo brand o perché appare nelle prime posizioni di Google Italia per ricerche relative a parole chiave generiche ad alto traffico. Tra i brand più visibili online rientrano anche Spartoo, Asos e Rolex. Relativamente alle prestazioni dell’homepage, ovvero alla velocità di caricamento e all’usabilità, conquista la posizione più alta BonPrix, seguita da Deichmann e Scarpa.

Adidas e Zara si confermano al secondo e al terzo posto, mentre Nike scala tre posizioni e conquista la quarta. BonPrix, pur evidenziano una flessione dell’indice BEM Rank, riesce a mantenere la quinta posizione, seguito da Spartoo che invece ne guadagna tre rispetto alla classifica dell’anno 2016.

Brillanti le performance di Lesara e Scarpe&Scarpe: il primo brand è riuscito a fare un balzo in avanti di ben 22 posizioni, il secondo di 20. Molto positiva anche la prestazione sul web di Sarenza, che rispetto al 2016 guadagna tre posizioni attestandosi al nono posto. Chiude infine la classifica Top10 H&M che rispetto al 2016 vede diminuire il suo indice BEM Rank del 16% e perdere quattro posizioni nella graduatoria.

Nel complesso, la media del BEM Rank nel 2017 per i circa 60 brand del settore abbigliamento e accessori considerati è pari a 29,5 punti, contro i 34 punti registrati nel 2016 (variazione del -13%). Tra i brand con le migliori performance sul web entrati in classifica nel 2017 si segnalano Stylight, Freitag, Pittarello e Puma.

 

Nel settore sempre più forte l’online

L’acquisto online di capi di abbigliamento, calzature e accessori continua a crescere e si prevede che entro il 2020 la percentuale sul totale degli acquisti di questi prodotti supererà il 40%. Complici di questa tendenza la forte competizione del settore moda che ha determinato un abbassamento dei prezzi, l’utilizzo quotidiano di smartphone e tablet e il conseguente aumento di applicazioni mobile e-commerce espressamente dedicate all’acquisto, facile, veloce e sicuro di capi di abbigliamento, accessori e scarpe.

 

 

Cosa serve la blockchain nel retail? Traccia prodotti e assicura la supply chain

Non solo nel fintech, la tecnologia blockchain e il trattamento dati sono oggi e saranno in futuro mezzi sempre più determinanti anche nel retail, per assicurare la trasparenza e il controllo dell filiera, dalla fabbrica al negozio, dal campo alla tavola. Per sfruttarne a pieno le potenzialità è nata la partnership tra DNV GL, fornitore di servizi di assurance e uno degli enti di certificazione leader a livello internazionale, e VeChain. pioniera nell’utilizzo della blockchain che controlla la principale piattaforma pubblica di blockchain per prodotti e informazioni. DNV GL adotterà progressivamente la blockchain per aiutare le imprese a rendere più trasparenti e tracciabili i loro prodotti, dalla fabbrica al consumatore finale.

 

Blockchain nel retail: più trasparenza lungo la supply chain

Oggi è cruciale per le aziende gestire complessità e rischi lungo la supply chain e al contempo garantire la conformità agli standard di settore e alle richieste degli stakeholder, in ambiti che vanno dalla qualità del prodotto alla responsabilità d’impresa. Ad esempio, un produttore del settore agroalimentare deve verificare di aver implementato processi in grado di gestire correttamente la sicurezza alimentare in tutte le fasi della filiera o un produttore di automobili deve garantire la sicurezza funzionale dei suoi veicoli.

Combinando il know-how di DNV GL con le principali applicazioni della tecnologia blockchain e utilizzando dispositivi IoT (Internet of Things) come sensori integrati nei prodotti, è possibile conoscere la storia, lo stato e le prestazioni di un prodotto e ottenere informazioni sulle modalità di produzione, su come è stato trasportato, come è stato conservato e lo stato di qualità in qualsiasi momento. Il livello di trasparenza e la quantità di informazioni raccolte lungo tutta la filiera consentiranno alle aziende un maggior controllo e un miglioramento dell’efficienza complessiva lungo tutta la supply chain.

I consumatori, dal canto loro. potranno verificare la sicurezza e la genuinità del prodotto che intendono acquistare. Per il consumatore sarà possibile controllare direttamente che il prodotto provenga da un produttore eticamente responsabile, che il cibo congelato sia stato trasportato in modo sicuro e alla temperatura corretta, che il bene di lusso sia originale e sarà anche possibile tracciare da quale grappolo d’uva proviene il vino.

«I dati stanno diventando un asset sempre più prezioso, e la partnership con VeChain consentirà alle nostre soluzioni digitali di soddisfare le mutevoli esigenze di un’economia fondata sui dati – ha affermato Luca Crisciotti, CEO di DNV GL – Business Assurance -. Sfruttando l’IoT e la tecnologia blockchain stiamo reinventando il processo di assurance. Il nostro concetto di Digital Assurance fornirà alle aziende e ai consumatori finali un grado di informazioni sul prodotto e sui fornitori senza precedenti, in misura e accuratezza mai stati possibili prima».

Queste nuove soluzioni saranno dedicate inizialmente al settore agroalimentare, al retail e alla moda. In un secondo tempo saranno rivolte ad altri settori, come quello automobilistico e aerospaziale.

«La blockchain ha molte applicazioni oltre al settore finanziario e sono lieto che DNV GL abbia riconosciuto l’impatto rivoluzionario che può portare nella gestione della supply chain – ha detto Sunny Lu, CEO di VeChain -. Mettiamo insieme servizi di assurance con la tecnologia blockchain per aiutare i clienti ad accrescere la credibilità dei propri prodotti sotto ogni aspetto: dalla qualità alla sicurezza, agli aspetti legati alle loro prestazioni».

Esselunga certificata tra i Top Employers Italia 2018

Le condizioni di lavoro in azienda sono quanto mai all’ordine del giorno, basti guardare il caso Amazon con braccialetti veri o presunti di controllo e rivelazioni da patte dei lavoratori condizioni di lavoro quanto meno stressanti, dunque sarà senz’altro ben accolto la certificazione come Top Employer Italia 2018 che vede Esselunga tra le 90 aziende certificate. Tra i motivi ci sono le “eccellenti condizioni di lavoro garantite ai propri dipendenti, l’identificazione e sviluppo dei migliori talenti a tutti i livelli aziendali, la costante ricerca di miglioramento dei propri processi organizzativi” secondo una nota dell’azienda.

 

Alla base un questionario validato

Top Employers Institute, con sede in Olanda, è un ente certificatore che riconosce l’eccellenza delle condizioni di lavoro messe in atto dalle aziende per i propri dipendenti. Possono partecipare società con un’avanzata struttura di strategie HR formalizzate. La Certificazione Top Employers si basa su un’analisi di dati oggettivi, documentazioni e best practice all’interno di numerose macro aree in ambito HR. Il questionario compilato dalle aziende viene analizzato e validato da Top Employers Institute e non prevede domande dirette ai dipendenti. I dati e i risultati vengono poi sottoposti a un audit esterno e i punteggi valutati secondo uno standard internazionale. Solo le società che soddisfano gli standard e i livelli qualitativi richiesti ottengono la Certificazione Top Employers.

La cerimonia di premiazione si terrà l’8 febbraio 2018 presso il Palazzo del Ghiaccio a Milano in via Giovanni Battista Piranesi, 14.

L’elenco delle 90 aziende italiane certificate quest’anno, tra cui si trovano anche Carrefour, Decathlon, Lidl, Metro, Yoox, si trova a questo indirizzo.

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