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Anna Muzio

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Il cliente Censis della Dmo: scaltro, infedele, superinformato

Il nuovo consumatore? È scaltro, infedele e superinformato. Lo rivela la ricerca del Censis «Lo sviluppo italiano e il ruolo sociale della Distribuzione moderna organizzata» presentata a Roma, che scatta la fotografia al consumatore del dopo-crisi (nel primo trimestre 2017 i consumi delle famiglie hanno registrato un aumento dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e l’incremento annuo è il più alto dal 2011, +2,6%). Una fotografia molto diversa rispetto a dieci anni fa. L’unica cosa rimasta uguale è il favore accordato alla distribuzione moderna organizzata (supermercati, ipermercati, centri commerciali, grandi magazzini e grandi superfici specializzate) che resta il luogo d’elezione dove fare la spesa, dall’alimentare all’abbigliamento, dall’arredamento al bricolage e il giardinaggio, la profumeria e la cosmetica.

 

Infedele (sei volte su dieci)

Il nuovo consumatore è prima di tutto molto infedele al punto vendita: il 60,3% degli italiani che si rivolgono alla distribuzione moderna organizzata per fare la spesa alimentare acquista dove più conviene, senza sentimentalismi legati a un’insegna o a un punto vendita. Va dove ti porta il portafogli, insomma. La quota dei “fedifraghi” è addirittura del 74,7% nell’abbigliamento e nelle calzature, del 72,2% nell’arredamento, del 70% nell’elettronica e telefonia.

 

Informato (su sociale e web)

Naturalmente per inseguire l’affare bisogna essere molto informati. Sono ben 31,7 milioni gli italiani maggiorenni che nell’ultimo anno hanno letto i giudizi sui prodotti nei social network e nei blog per decidere se e cosa acquistare. E di questi 10,7 milioni lo fanno regolarmente. E a sua volta il consumatore diventa produttore di informazioni: 20,4 milioni di italiani (6,2 milioni regolarmente) hanno pubblicato post su siti web o social network con commenti personali o con il racconto di proprie esperienze relative a prodotti, spese, luoghi della grande distribuzione.
Altro “skill” necessario è la grande dimestichezza con i mezzi informativi sia tradizionali sia digitali: 46,8 milioni di italiani (29,7 milioni regolarmente) nell’ultimo anno sono venuti a conoscenza di promozioni e offerte dai volantini cartacei e 26,7 milioni (10,7 milioni regolarmente) da app scaricate sugli smartphone.

 

Smaliziato (e omnicanale)

Ma l’aspetto forse più interessante del consumatore evoluto è la capacità di combinare spazio fisico e spazio virtuale per massimizzare le opportunità di risparmio. Una delle tecniche maggiormente usate dal consumatore smaliziato è testare un prodotto nel negozio tradizionale per poi ordinarlo online per risparmiare: 30,5 milioni di italiani lo hanno fatto almeno una volta nell’ultimo anno e 8,8 milioni lo fanno spesso. Così come 19,6 milioni (5,4 milioni regolarmente) hanno ordinato prodotti tramite il web e poi li hanno ritirati presso il punto vendita mentre sono 14,4 milioni i nostri connazionali che si sono fatti consegnare la spesa a casa dopo averla ordinata per telefono o sul web (per 5,7 milioni è una pratica abituale). Quelli che sono rimasti ancorati allo shopping tradizionale sono ancora tantissimi: 46,6 milioni di italiani, dei quali 24,5 habituée.

 

Tutto, sempre, velocemente: il supermercato del futuro nei desiderata dei clienti

E spostandoci avanti con la fantasia, come si immaginano gli italiani il punto vendita del futuro? Un luogo versatile, in cui possano trovare dai farmaci, ai carburanti, alle polizze assicurative (43,8%). L’idea è quella di un grande magazzino con coupon personalizzati da scontare subito alla cassa (42,3%), personale preparato e disponibile che aiuti a capire e scegliere velocemente (33,3%), modalità più rapide e semplici di pagamento (29,2%), orari di apertura più flessibili e prolungati (sera tardi, domeniche, festivi: 25,9%), offerte personalizzate recapitate in tempo reale sullo smartphone (21,4%), disponibilità di servizi utili (posta, banca, lavanderia: 21,1%), e naturalmente il wi-fi (17,8%). Insomma, un negozio tailored e multiforme. Il futuro del consumo è adesso.

Wagamama vola ancora, il secondo locale apre in autunno a Malpensa

Un format di successo (è nato a Londra nel 1992 e ha oggi oltre 170 ristoranti in 22 Paesi nel mondo), e che sembra piacere anche in Italia, a vedere dai primi numeri: è quello di Wagamama, catena di ristoranti fusion asiatici che ha debuttato lo scorso maggio nell’estensione di Oriocenter ad Orio al Serio (BG), e ora annuncia l’apertura del secondo locale all’aeroporto di Malpensa, Terminal 1. Nel primo locale di Orio sono stati serviti 14mila coperti come spiega Maurizio Raviolo, Managing Director di wagamama Italia: «Dopo più di un anno e mezzo dedicato alla meticolosa preparazione dell’ingresso in Italia, siamo molto felici del riscontro ad oggi ricevuto. L’entusiasmo dei clienti e i numeri registrati ad Oriocenter ci danno la carica per proseguire lungo questa direzione e dare la possibilità a tutti gli italiani di gustare il curatissimo menu wagamama. Per questo oggi siamo già all’opera per la nuova apertura di Milano Malpensa che conterà 200 coperti su 600 metri quadri.”

Dopo l’accordo siglato da Percassi Food & Beverage srl con SEA e la pianificazione dei lavori, l’inaugurazione ufficiale è prevista per il prossimo autunno. A capo della gestione operativa sarà sempre W Italia.

Wagamama si è distinta proponendo un menu di piatti preparati al momento e serviti in un ambiente ricercato, per una proposta ispirata alla filosofia del “positive living” che si accompagna al “positive eating” e racchiusa nell’iconico motto “diffondere positività dalla scodella all’anima”.

Wagamama Oriocenter è inserito all’interno della food court su 360 metri quadri e 160 coperti, e intercetta sia i visitatori del più grande centro commerciale d’Italia sia i viaggiatori in partenza dall’aeroporto bergamasco.

Tra ramen, profumate zuppe di noodles con carne o verdure, gyozas (tipici ravioli giapponesi) e tante altre specialità ispirate ai sapori del Giappone, wagamama propone piatti ricchi di verdure, l’ideale per la stagione estiva. Ma anche nove centrifughe ideali per una pausa ricca di vitamine e minerali: un mix di frutta e verdura, spremuta e centrifugata al momento.Non mancano proposte per i vegetariani e per i più piccoli: dai ramen ai noodles, dal riso al tipico chicken katsu curry (petto di pollo accompagnato da riso bianco e coperto di salsa curry) cucinato alla griglia o con leggera impanatura. Alla base solo ingredienti selezionati e freschissimi.

Lo “sbarco in Italia” è avvenuto grazie all’accordo di partnership siglato a luglio 2016 da wagamama con W Italia srl – società nata dalla collaborazione tra Percassi Food & Beverage, la holding di Percassi attiva nel settore della ristorazione e Migebar srl, società di Giacomo Moncalvo e Maurizio Raviolo.

Debutto a Ravenna per “Amici di casa”, nuovo format Coop Alleanza 3.0 per i pet

Un supermercato soltanto per Fido e Micio: è “Amici di casa Coop”, il primo negozio di Coop Alleanza 3.0 interamente dedicato agli animali domestici, aperto nei giorni scorsi a Ravenna all’interno del centro commerciale Esp, prima di una fitta serie di aperture che entro la fine del 2019 dovrebbe portare a contare in tutta Italia 60 negozi dell’insegna “Amici di casa Coop”. Le nuove inaugurazioni previste entro settembre sono cinque, tra cui quelle nei centri commerciali Le Mura di Ferrara e Lame di Bologna.

“Amici di casa Coop” ha un’area di vendita è di 300 metri quadri, l’assortimento propone 5mila articoli tutti dedicati alla cura, al benessere e all’alimentazione di cani, gatti e non solo, con particolare attenzione agli alimenti per cuccioli, per cani di razze mini e alle diete indicate nel trattamento delle principali patologie degli amici a quattro zampe. Ampio spazio anche ai settori non alimentari come l’igiene, la cura, la bellezza e gli accessori. Tra i servizi offerti, la toelettatura per cani, praticata da professionisti esperti su appuntamento. A disposizione della clientela cinque addetti amanti degli animali e appositamente formati dall’Associazione nazionale dei medici veterinari italiani per consigliare soci e clienti con competenza. Ma naturalmente la Coop non rinuncia a uno dei suoi cavalli di battaglia, la convenienza: prezzi concorrenziali e promozioni continue su diversi prodotti.

Non solo. “Amici di casa Coop” si propone come un riferimento per tutti gli amanti degli animali: saranno organizzati eventi e corsi dedicati ai proprietari di animali, incontri con veterinari nutrizionisti ed educatori cinofili. Divertente anche lo spazio shooting con il quale sin dal primo giorno i padroni possono farsi fotografare con il loro animale, scatti che poi sono trasmessi tutto il giorno su uno schermo all’interno del punto vendita.

A Ravenna e in tutti gli altri negozi “Amici di casa Coop” sarà attivata una raccolta permanente di alimenti e prodotti per animali destinato ad aiutare le associazioni che operano sul territorio della comunità che partecipa alla raccolta.

All’inaugurazione ravennate hanno partecipato Massimo Ferrari, amministratore delegato alla gestione di Coop Alleanza 3.0, Matteo Ghetti, presidente del consiglio di zona, e Gianandrea Baroncini, assessore comunale di Ravenna per i Diritti degli animali.

Istat, dall’inizio dell’anno vendite ferme e il +1% di maggio non fa cambiare rotta

Possiamo parlare di stagnazione delle vendite a questo punto: i dati Istat sul commercio al dettaglio relativi al mese di maggio 2017 registrano un aumento del +1,0% rispetto a maggio 2016 nelle vendite a valore, con l’alimentare a +1,1% e il non alimentare a +0,9%. Dall’inizio dell’anno però l’Istat evidenzia una variazione pari al +0,1% a valore e al -0,9% a volume.

«Il 2017 non si manifesta come un periodo di ripresa delle vendite al dettaglio – è il commento di Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione –. Nei primi cinque mesi dell’anno i volumi sono in calo (-0,9% a livello complessivo) e la lievissima ripresa a valore (+0,1%) è frutto esclusivamente dell’aumento dei prezzi del settore alimentare. Le famiglie mantengono un atteggiamento prudente nei consumi. Preoccupate dalle incertezze del quadro politico, economico e sociale direzionano l’accresciuto potere d’acquisto degli ultimi anni verso un recupero dello stock di risparmio e un consumo di beni e servizi (auto, cultura e intrattenimento, ristorazione) alternativi ai prodotti di più generale e largo consumo. Un quadro non favorevole per le imprese del commercio, costrette ad affrontare un ulteriore periodo di domanda stagnante e una ripresa che continua ad allontanarsi nel tempo».

Secondo Federalimentare, è il mondo food che continua a destare preoccupazione, visto che la crescita (esigua) del mese (+1,0%) è attribuibile “a un “effetto trascinamento” dovuto all’aumento dei prezzi che, sebbene in riduzione, hanno avuto una forte impennata nei primi mesi dell’anno”. Il dato a volume segna infatti un calo del -1,0%. Questa tendenza si evidenzia in modo ancor più chiaro nei dati cumulati dei primi 5 mesi del 2017, che indicano una crescita del +0,6% a valore ma un calo a volume del -1,9%”. E se a maggio è andato meglio il non food, con una crescita sia a valore (+0,9%) sia a volume (+0,8%), nel periodo gennaio-maggio complessivamente abbiamo un calo, sia a valore sia a volume del -0,2%.

Il Codacons parla di un maggio “freddo” per le vendite aò dettaglio. «In realtà le vendite non stanno affatto crescendo, e rimangono stazionarie rispetto allo scorso anno – spiega il presidente Carlo Rienzi – È evidente come tali dati siano del tutto insufficienti ai fini di una ripresa dei consumi. Nonostante i numeri positivi registrati a maggio, le vendite in Italia sono sostanzialmente ferme, confermando i tanti allarmi lanciati dal Codacons e la mancanza di misure per sostenere il commercio interno».

 

Avanzano ancora i discount, soffrono i piccoli esercizi

“Un dato poco rassicurante” anche se si tratta a volume della prima variazione tendenziale positiva dell’anno emerge dalle rilevazioni Istat  secondo l’Ufficio Studi Confcommercio, visto che l’indice destagionalizzato si posiziona sui livelli più bassi degli ultimi anni. “Dalla debolezza della ripresa – fanno sapere dall’Ufficio Studi – restano più colpiti i negozi con meno di cinque addetti, che registrano una riduzione delle vendite in valore del 2,5%, mentre appare meno difficile la congiuntura delle imprese più grandi. La fiducia delle famiglie continua ad essere precaria, comprimendo la propensione al consumo”. 

Se le vendite di alimentari salgono a maggio 2017 rispetto a un anno prima in ipermercati (+0,2%) piccole botteghe alimentari (+0,3%) e supermercati (+0,4%) sono ancora i discount che fanno registrare l’incremento di gran lunga più significativo, del 3,2%.

Coldiretti evidenzia come sia proprio il settore alimentare a far registrare i risultati migliori con una media del +1,1%. “L’aumento della spesa alimentare su base annua è un segnale positivo poiché si tratta della seconda voce del budget familiare dopo l’abitazione. L’auspicio è che ora gli aumenti di spesa nella distribuzione alimentare si trasferiscano anche al settore agricolo dove – commenta Coldiretti –i compensi riconosciuti per molti prodotti non coprono neanche i costi di produzione”.

Gruppo Végé cresce nel 2016, e chiude a 5.850 milioni di euro (+4,2 a parità di rete)

Un 2016 chiuso con un fatturato di 5.850 milioni di euro, con un incremento del +4,2% a parità di rete e un +76,6% in termini correnti rispetto al 2015: sono i “numeri” comunicati dall’Assemblea dei soci di Gruppo VéGé che ha approvato il bilancio di esercizio 2016, registrando per il terzo anno consecutivo una crescita a doppia cifra. Risultato positivo, cui ha concorso l’ingresso nel Gruppo, nel 2016, di realtà altamente performanti come Supermercati Tosano Cerea srl, F.lli Arena srl, Multicedi srl, Bava srl e Asta srl.

La quota di mercato detenuta dal Gruppo ha raggiunto a fine 2016 il 4,5% a livello nazionale (fonte: IRI – ISS+C&C+Drug Gennaio 2017).

 

Per il 2017 si guarda oltre i 6 miliardi di fatturato

Sulla base dell’andamento positivo della prima metà del 2017 e tenendo conto del contributo delle new entry già arrivate dall’inizio dell’anno  quali Consorzio DuePiù, Nocera Bros srl, SI.D.I. Piccolo srl e Consorzio In.Prof, il Gruppo stima di poter chiudere l’anno ben oltre i 6 miliardi di euro di fatturato.

Quanto alla rete vendita, è aumentata nel 2016 del +25,8%, dai 2.327 pdv del 2015 agli attuali 2.928, con una superficie commerciale complessiva di 1.296.370 metri quadri. La crescita della numerica è stata inoltre accompagnata da un graduale incremento della “qualità” complessiva della rete, il cui picco si ha, ad esempio, nella produttività record al metro quadro. nei punti di vendita a insegna IperTosano e Supermercati Piccolo.

Il gruppo si è ulteriormente rinforzato nella compagine sociale, con un passaggio intraziendale decisamente significativo: le imprese Multicedi e F.lli Arena hanno infatti rinforzato il rapporto societario interno, aderendo non solo come mandanti della VéGé Retail, ma anche come imprese socie della Cooperativa. La campana Multicedi srl, con oltre 480 punti vendita tra ipermercati, supermercati, negozi specializzati e cash & carry, e F.lli Arena srl, prima impresa della DO in Sicilia, con un network di 151 punti vendita al dettaglio, contribuiscono alla leadership assoluta di Gruppo VéGé nelle due regioni.

«Sebbene il 2016 sia stato un anno particolarmente critico per i consumi e nel contempo caratterizzato da forti dinamiche deflattive, i numeri del bilancio sono qui a dimostrare come la competenza, la passione e la credibilità facciano realmente la differenza – ha dichiarato Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Un ulteriore motivo di soddisfazione è rappresentato dall’ingresso nella Cooperativa, come Soci, degli amici di Multicedi ed Arena. Una soddisfazione professionale, ma soprattutto personale».

Il bilancio 2016 è tanto più significativo, in quanto chiude idealmente il primo triennio dal ritorno di Gruppo VéGé sullo scenario della Moderna Distribuzione. In questo lasso di tempo, Gruppo VéGé ha ottenuto tassi di crescita annui tali da onorare la promessa fatta nel 2014: arrivare entro il 2017 al raddoppio della rete vendita e della quota di mercato, obiettivo ambizioso che è stato centrato: la rete vendita è passata da 1.495 a 2.928 punti vendita e la quota di mercato è salita dal 2,2% al 4,5%.

«Quando, tre anni fa, nella Convention della rinascita di Gruppo VéGé, annunciammo questo obiettivo, dimostrammo grande coraggio, in quanto mai, nella storia della DO, un gruppo era riuscito in una tale strabiliante performance – ha dichiarato Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé -. Ma noi ci siamo riusciti, con umiltà, con perseveranza e con determinazione. Sono orgoglioso di questo risultato e sono orgoglioso dei miei imprenditori».

Supermercato24 sbarca a Verona e si allea con Famila: 11mila prodotti nel carrello

Si allarga la rete di Supermercato24, operatore Italiano che propone la consegna della spesa a casa da punti vendita fisici di varie insegne, grazie alla partnership con il gruppo distributivo MaxiDi di Belfiore (Vr) che permetterà agli utenti registrati su Verona di ricevere la spesa direttamente a casa in giornata. La collaborazione interesserà inizialmente due supermercati a insegna Famila con la possibilità di scegliere tra un assortimento di oltre 11.000 referenze agli stessi prezzi del punto vendita. tra questi, oltre 1.000 prodotti sono in offerta, 1.500 freschi e freschissimi, oltre 500 formaggi e salumi da banco inclusi prodotti tipici del territorio e 20 tipi diversi di sushi.

ll servizio attivo 7 giorni la settimana dalle 9 alle 21 permetterà di ricevere la spesa direttamente a casa o in ufficio in giornata ad un costo di 4,90 euro a consegna e con un minimo d’ordine di soli 10 euro.

Un’innovazione, quella di Supermercato24, che soddisfa i nuovi bisogni dei consumatori in un mercato sempre più digitale. A dimostrarlo la crescita delle vendite e-food che in Italia negli ultimi 12 mesi ha registrato il +29%. Supermercato24 è, secondo una ricerca Nielsen, uno dei primi tre e-commerce grocery in Italia e prevede di triplicare i volumi di vendita nel 2017.

«Supermercato24 e MaxiDi stanno bene insieme; è insieme infatti che portiamo l’innovazione e disegniamo il futuro della consegna della spesa a casa – dice Federico Sargenti, Amministratore Delegato di Supermercato24 –. Un’unione fortemente voluta che mette al centro i consumatori, andando incontro alle loro esigenze con un assortimento di prodotti ampio e allo stesso prezzo del punto vendita. Siamo orgogliosi di avere un partner di rilievo anche su una città come Verona, dopo le partnership già attive sulle grandi città come Torino, Milano e Roma. Questa collaborazione è un esempio virtuoso delle possibilità di business e cooperazione che offre Supermercato24 in qualità di abilitatore per i player Gdo all’e-commerce e alla consegna a domicilio in giornata, che è la richiesta del consumatore moderno».

Vedi anche l’intervista a Federico Sargenti: Ora la spesa si fa dal frigo, con Samsung Family Hub e Supermercato24

Tuodì, i sindacati proclamano quattro ore di sciopero per sabato 8 luglio

Alla fine è stata scelta la proclamazione di quattro ore di sciopero a seguito della grave situazione del gruppo Dico Tuo Dì, con sempre più incertezza per il futuro occupazionale dei 4mila addetti dei 400 negozi della catena discount.

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno indetto uno sciopero di 4 ore per sabato 8 luglio in seguito all’esito negativo del negoziato con la direzione aziendale “che si è presentata al confronto a mani vuote, senza alcun piano industriale, come aveva invece garantito in un precedente incontro, volto a tutelare l’occupazione e il mantenimento dei punti vendita”.

Le tre sigle in un comunicato congiunto diramato sui luoghi di lavoro hanno stigmatizzato lo scenario prospettato dai vertici aziendali attraverso la vendita a “spezzatino” della rete vendita che complicherebbe ulteriormente la situazione occupazionale, senza nessuna garanzia sulla prosecuzione dei rapporti di lavoro.

“La proprietà ha manifestato la volontà di garantire la continuità dell’attività ormai paralizzata in molte realtà territoriali in ragione della mancata fornitura delle merci, ma l’incontro tanto atteso che doveva rappresentare una concreta svolta per conoscere il futuro del Gruppo non ha prodotto alcuna novità, piuttosto ha alimentato le preoccupazioni già presenti. Filcams, Fisascat e Uiltucs considerando la situazione aziendale insostenibile, chiedono chiarezza sulle prospettive aziendali e sulla salvaguardia dell’occupazione” si legge nella nota.
Le tre sigle promuoveranno una campagna di informazione sullo stato di crisi del Gruppo. Un primo riscontro sulla complicata vertenza è stato intanto incassato dal ministero dello Sviluppo Economico MiSE che ha informalmente comunicato ai sindacati la disponibilità al confronto.

Pascar Coralis punta sui collaboratori insegnando loro a “chiedere scusa”

Tutte le ricerche evidenziano l’importanza del contato umano nel punto vendita e dunque dei collaboratori come asset strategico, che veramente può fare la differenza, anche nella Gdo. Da qui deriva l’importanza della formazione e la cura della relazione, anche nei suoi aspetti meno evidenti, e in questo senso è interessante l’iniziativa di Pascar, socio del Consorzio Coralis, che promette “nuove vie per dare nuovo valore ai collaboratori nei punti vendita”.

Ma di cosa si tratta esattamente? Pascar ha organizzato una giornata di confronto con i propri dipendenti sul tema del “saper chiedere scusa”. «Scusarsi con qualcuno non significa semplicemente addossarsi le colpe. Molto spesso dietro questa azione si nasconde la volontà di salvaguardare una determinata relazione, mettendo in secondo piano il proprio orgoglio» spiega Carmine Passarelli, direttore marketing del Gruppo Pascar.

È questo il principio su cui si è basato l’incontro: un diverso modo di interpretare l’azienda ed i rapporti interpersonali trasmettendo ai collaboratori il senso più proprio degli errori e delle azioni che ne conseguono. La riunione con i vertici della società si è svolta in una location atipica e allo stesso tempo collegata al concetto chiave del summit: il ristorante Sushi Home di Taranto, che propone cucina tipica giapponese, abbracciando in toto la cultura orientale, fondata sugli assiomi di garbo, gentilezza e cortesia verso il prossimo. Grazie alla presenza del critico cinematografico tarantino Guido Gentile von una numerosa serie di clip, estrapolati ad arte da alcuni dei capolavori del grande schermo, è stato possibile introdurre conversazioni motivazionali sull’errore, il senso di colpa, la sincerità, l’efficacia delle scuse, il rapporto tra pubblico e privato e, per ultimo, il perdono. «Insieme è possibile fare squadra, conquistare obiettivi comuni e raggiungere la piena soddisfazione dei clienti che percepiranno l’armonia e il senso di collaborazione e condivisione che si respira dentro i nostri punti vendita» ha continuato Passarelli. 

Il Gruppo, 14 supermercati attivi lungo tutta la provincia tarantina, ha fatto della  preparazione del personale e del suo costante aggiornamento uno dei suoi punti di forza insieme a una politica commerciale che prevede  prezzi bassi tutti i giorni senza l’utilizzo del volantino promozionale, fatta eccezione per il periodo natalizio e pasquale.

 

Startegia a 360 gradi

«La crescita dei collaboratori è un percorso trasversale che passa dall’approfondimento delle tecniche di vendita, al rispetto ed al riconoscimento dei clienti, all’ottimizzazione delle competenze professionali, senza tralasciare le relazioni tra i colleghi e il management delle aziende – spiega Eleonora Graffione, Presidente Coralis -. Abbiamo individuato, negli ultimi anni, strumenti pratici per riorganizzare e migliorare le performance dei punti vendita attraverso l’operato dei collaboratori e alcuni tra i nostri soci hanno sviluppato pratiche  e laboratori adeguati alla realtà e alle relazioni che vivono ogni giorno, nei propri specifici territori».

Commentando il progetto di Pascar Graffione dice: «Modificare abitudini e stili comportamentali acquisiti non è semplice ma il lavoro di squadra, le iniziative messe in campo dal Consorzio a favore dei soci che hanno sempre come focus le persone, lo scambio di conoscenza, l’appartenenza al proprio territorio e il rispetto per le diversità che diventano risorse, stanno cominciando a dare i frutti sperati e Pascar ne è una prova». 

Gdo, un cliente omnicanale cerca punti e convenienza online e sceglie in tempo reale

Il picco della crisi sarà anche passato ma non la tendenza all’infedeltà e alla ricerca di promozioni del cliente, specie nella Gdo: sette clienti su dieci visiterebbe più spesso un supermercato dove non vanno abitualmente se si potessero raccogliere punti, il 90% andrebbe più spesso nel proprio se ci fosse la possibilità di essere premiati tramite la piattaforma di rewarding (con relativa facilità di accumulare punti per accedere alle gift card in palio). Tra questi il 60% degli utenti sarebbe disposto anche ad allontanarsi maggiormente da casa pur di accedere a una maggiore convenienza legata alla spesa. Sono i risultati di una ricerca di Check Bonus ottenuti attraverso un questionario somministrato a 5.000 utenti di un’App delle principali insegna della Gdo italiana (Carrefour, Coop, Esselunga, Gigante, Iper, Penny market, ecc…).

“Attraverso l’attività di CheckBonus ci siamo accorti che fedeltà e infedeltà all’insegna sono concetti superati a fronte di un cambiamento di percezione del consumatore con cui si costruisce un patto di fedeltà in tempo reale che va alimentato in ogni momento – spiega Pierluigi Casolari, CEO di CheckBonus – il consumatore mobile è un consumatore in grado di recepire in tempo reale informazioni fondamentali per la sua esperienza d’acquisto. Questa ricerca ci ha dato modo di verificare che è in atto un vero e proprio cambiamento per quanto riguarda i modelli di fidelizzazione, dal coupon al rewarding mobile e in tempo reale. Il consumatore oggi vuole nuovi modelli di marketing e di customer experience più in linea con le nuove sfide del mobile».

 

Al centro il mobile, il processo d’acquisto e la gratificazione istantanea

«I risultati della ricerca risultano fortemente consistenti con una serie di trend in atto e in crescita – chiarisce Maria Luisa Bionda, fondatrice di 2B Research e docente in Università Cattolica di Milano -. Da un’analisi articolata e multidisciplinare del comportamento del consumatore emerge infatti come la forte crescita dell’accesso al web da mobile rilevata costantemente da Audiweb e la diminuzione della cosiddetta mobile penalty (ovvero la velocità, la qualità, il costo della connessione sempre più favorevoli) generino un consumatore sempre più omnicanale, connesso attraverso più touchpoint, alla ricerca della costruzione della customer journey migliore possibile (più ingaggiante, più gratificante, più conveniente). Anche l’American Marketing Association sottolinea come l’ominicanalità sia in costante crescita e il consumatore omnicanale dimostri una spiccata predisposizione ad uno stile di consumo edonistico, in cui la propria gratificazione risulta centrale e, quando raggiunta, si trasforma in valore (visite/acquisti più frequenti, maggiore fidelizzazione, ecc.). In questa ricerca di gratificazione e dell’elaborazione di un piacere che non si limita al piacere derivato dall’acquisto/possesso, ma si concretizza anche nelle modalità con le quali l’acquisto/possesso avviene, la logica del dono può giocare un ruolo cruciale e il dono può assumere molteplici forme». 

Commerce ed e-commerce ormai anche per la grande distribuzione sono diventate due facce di una stessa medaglia. I nuovi consumatori digitali, i Millennials, sono consumatori evoluti e connessi. Per i singoli brand e per le insegne della Gdo è fondamentale quindi costruire con il proprio pubblico di riferimento un vero e proprio processo conversazionale. Tutte le aziende stanno lavorando per implementare le proprie strategie di marketing e retail con la tecnologia, soprattutto con quella mobile. In questo senso iBeacon, scansione del codice a barre, geolocalizzazioni, sono solo tre delle innovazioni affermate che entrano in gioco per una relazione che offre vantaggi ai clienti, informazioni sui prodotti o gift card.

Oggi ci si rivolge a un consumatore omnicanale che è molto esigente rispetto al proprio customer journey e vuole un’esperienza a 360 gradi con tutte i device, in store e online. Il vecchio modello del couponing, sentito come uno strumento per ottenere un buon affare, resta in voga ma si trasforma. Dalla sola carta si passa al digitale e le App diventano il primo strumento per relazionarsi al mondo delle offerte anche mentre si fa la spesa al supermercato.

Un’indagine del 2016 di RetailMeNot del resto aveva già riscontrato che, su 10.800 intervistati, il 42,8% utilizzava app mobile per cercare coupon, e il fenomeno presumibilmente è cresciuto in modo esponenziale nel 2017, anche grazie alle novità introdotte da colossi come Amazon, Walmart, Groupon ed eBay. 

Carrefour inaugura un altro format, apre a Pomezia il superstore “Attrazione 2.0”

Non c’è due senza tre, e il due è partito: come aveva annunciato Gregoire Kaufman, direttore commerciale e marketing di Carrefour Italia alla presentazione dell’Osservatorio Non Food e solo un giorno dopo l’apertura del format 3 minuti a Genova è partito a Pomezia in via del Mare 117 il primo Carrefour market “Attrazione 2.0” d’Italia. Il nuovo formato, aperto 24 ore 7 giorni su 7, con oltre 16.000 referenze, si estende su una superficie di vendita di 2.500 metri quadri e unisce le migliori eccellenze tra servizi e assortimento, creando così un vero e proprio punto di riferimento in termini di qualità e vicinanza alle esigenze del cliente. Il terzo format prenderà il via a Trofarello, presso Torino, e sarà un cash and carry BtoC che sostituirà l’ipermercato a rischio chiusura all’inizio dell’anno

Focus del modello sono sicuramente la promozione, il prezzo e la convenienza, con prezzi bloccati tutto l’anno, grandi formati ed offerte dedicate, mantenendo grande attenzione ai localismi, cuore pulsante dell’offerta assortimentale del punto vendita, che conta oltre 1.000 referenze dedicate.

Per quanto concerne la parte food, uno spazio di circa 60 metri quadri viene dedicato alla zona BIO con oltre 800 referenze, tra cui prodotti provenienti da agricoltura biologica, prodotti senza glutine, per vegetariani, vegani, salutistici e free from. Ci sono un’oliveria, la baccaleria, la gastronomia tradizionale, la macelleria con hamburgheria, la pescheria a servizio basata sul pescato locale del Tirreno (Anzio, Gaeta), la panetteria con il forno tradizionale con pizza alla teglia e una ricca cantina di vini con le migliori etichette del territorio.

Una parte del market è dedicata alla profumeria shop in shop con assortimento completo di profumi, cosmetici e prodotti per la cura del corpo. Proposto in modo innovativo anche il Non Food Stagionale, il Bazar Casalingo con l’area piccoli prezzi e il Tessile con il Corner Tex che propone un’ampia scelta di abbigliamento tecnico per l’attività sportiva.

 

Largo ai servizi con la blue box

Il nuovo Attrazione 2.0 può vantare anche di un punto accoglienza arricchito con tutti i servizi del modello “blue box”, grazie al quale è possibile prenotare le prestazioni di professionisti come il fabbro, l’elettricista o l’idraulico direttamente dal proprio supermercato di fiducia, o usufruire di servizi come la lavanderia, la stampa foto, la digitalizzazione delle videocassette o l’acquisto di biglietti TiketOne. A disposizione di tutti i clienti, anche servizi finanziari di Carrefour Banca (credito finalizzato, prestiti personali, rateizzazioni), la telefonia fissa e mobile di TIM ed il Corner ottico con la partnership con Optic Box.

Aree conviviali e di relax offrono la possibilità ai clienti di potersi rilassarsi, leggere le news, guardare la TV o consumare in loco quello che si é acquistato. Prossimamente aprirà un Bar con edicola, per la colazione o una pausa durante la giornata.

Un’area dinamica verrà proposta a fornitori locali e nazionali per creare dei veri Shop in Shop, per poter presentare ai clienti i propri prodotti.

«Siamo davvero orgogliosi di questa nuova apertura. Abbiamo scelto di cominciare da Pomezia per proporre al mercato un formato che unisce le eccellenze di Carrefour market in termini di servizio e qualità dei prodotti, risultato di un approccio sempre rivolto all’innovazione e alla soddisfazione dei nostri clienti. Siamo certi di aver portato a Pomezia una realtà unica nel suo genere e aspettiamo con grande interesse di sapere quali saranno le prima impressioni e reazioni da parte dei nostri clienti» dice Stephane Coum, direttore supermercati Carrefour Italia.

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