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Anna Muzio

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Con Crai ora la carta fedeltà “Carta Più” è nazionale, attiva nel 90% dei punti vendita

Ora è nazionale: stiamo parlando della carta fedeltà “Carta Più” di CRAI, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da più di quarant’anni. I clienti titolare della carta fedeltà potranno ora recarsi in qualsiasi supermercato d’Italia CRAI aderente al circuito e continuare a godere dei vantaggi della Carta Più. Con questa iniziativa CRAI è riuscita a dare continuità ai propri punti vendita diffusi sul territorio italiano non soltanto come insegna, ma rinforzando in maniera forte e concreta il legame dei clienti con la rete nazionale.

 «In oltre il 90% dei punti vendita CRAI aderenti al circuito Carta Più – spiega Mario La Viola, Direttore Marketing, Format, Rete e Sviluppo di CRAI – i clienti potranno usufruire degli stessi vantaggi a loro riservati, a prescindere da dove la carta sarà stata emessa. Vogliamo essere sempre più vicini alle reali esigenze dei clienti che ci frequentano quotidianamente e che si recano a fare la spesa in più negozi CRAI».

 

Sullo sfondo una migliore analisi dei comportamenti del cliente

La possibilità di potere utilizzare la stessa carta fedeltà in tutti i negozi Crai aderenti al circuito rientra in un piano molto più articolato di azioni dedicate ai clienti. Da più di un anno infatti il gruppo CRAI sta investendo sul CRM per analizzare il comportamento del consumatore al fine di adattare e modulare la propria offerta ai diversi cluster individuati. In quest’ottica rientra la collaborazione siglata lo scorso anno con Dunnhumby, società leader specializzata nei servizi di analisi del consumer behaviour, e la creazione nella centrale CRAI di una figura professionale dedicata al CRM, allo scopo di sviluppare azioni di marketing mirate in base ai profili e ai comportamenti d’acquisto dei clienti.

«La circolarità rafforzerà anche la penetrazione della Carta Più CRAI, consentendoci di conoscere ancora più a fondo il comportamento di acquisto e le abitudini dei clienti fedeli che ci frequentano abitualmente. – continua La Viola – Ad oggi possiamo contare su un patrimonio di clienti che supera il milione e siamo convinti che, attraverso il percorso intrapreso, questo numero potrà crescere ancora».

La circolarità nazionale della carta fedeltà rappresenta quindi uno strumento importante per le strategie del gruppo CRAI, che ha già avviato una campagna di comunicazione: all’interno degli oltre mille supermercati aderenti sarà esposto il materiale promozionale, mentre sulla radio aziendale Radio CRAI verranno trasmessi degli spot pubblicitari. Contribuiranno alla promozione dell’iniziativa anche le pagine social del gruppo.

CRAI Secom è presente con i suoi supermercati, superette e negozi alimentari in tutta Italia, dalla Valle d’Aosta alla Sicilia, dalla Calabria al Veneto, in oltre 1.000 Comuni con una rete di oltre 3.400 punti vendita. Oltre al canale alimentare (65%), il 35% dei punti vendita sono specializzati nella distribuzione di prodotti drug/toiletries (igiene per la casa e la persona).

Coppia di riaperture per Coop Alleanza 3.0, restyling a Venezia e Fiorenzuola d’Arda

I dipendenti nella rinnovata Coop di Piazzale Roma a Venezia.

Doppia novità in casa Coop Alleanza 3.0: hanno riaperto dopo importanti lavori di
ristrutturazione due punti vendita particolarmente importanti, quello di piazzale Roma, a Venezia, e quello di Fiorenzuola d’Arda, in provincia di Piacenza. Due eventi quasi in contemporanea che confermano la leadership della più grande cooperativa del nostro Paese nel grande consumo, con 400 negozi in dodici regioni: Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino, Emilia-Romagna, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia.

 

Venezia più bello, anche per i turisti

Partiamo dal negozio di Venezia, inaugurato dopo oltre un mese di lavori, iniziati l’8 maggio scorso, che però hanno comportato solo tre giorni di chiusura. Il restyling del negozio, con una superficie di vendita di 790 metri quadrati, ha portato a otto il numero di casse totali, di cui 5 in self scanning e a 55 il numero di dipendenti, quattro in più di prima. Ora l’ingresso e l’uscita sono unici. Tra le novità, oltre a un layout nuovo e accattivante, la sostituzione completa delle scaffalature e nuovi banchi refrigerati chiusi, che consentono un risparmio ambientale. Riorganizzata l’area salute e benessere: un farmacista assiste la clientela e dà loro consigli. I prodotti a marchio Coop sono al centro dell’offerta del punto vendita, in cui soci e clienti potranno trovare il servizio di pagamento delle utenze e la telefonia di Coop Voce. Per la sua collocazione alle porte della città lagunare, la Coop venderà articoli pensati per i turisti, come la pasta tricolore e una selezione di etichette di vini italiani, ma anche prodotti per l’asporto come panini, tramezzini e bibite refrigerate.

«Questo è fra i negozi più belli che abbiamo realizzato nell’ultimo periodo – dice il vicepresidente vicario di Coop Alleanza 3.0 Dino Bomben -. Abbiamo ampliato l’assortimento e inserito servizi nuovi. La ristrutturazione è parte di un piano aziendale di ristrutturazioni e nuove aperture che interessa in maniera importante anche il territorio veneziano su cui stiamo facendo molti investimenti. La provincia di Venezia, dove siamo già presenti con 42 punti vendita, è importantissima per Coop».

 

Fiorenzuola d’Arda amplia la superficie

Taglio del nastro anche alla Coop di Fiorenzuola d’Arda (Pc) dopo i lavori di rinnovo che ne hanno modificato l’aspetto, ampliato la superficie da 1335 a 1500 metri quadrati e portato nuovi servizi, con un investimento di 2,1 milioni di euro. Il supermercato – che si trova all’interno del centro commerciale “Cappuccini”, vicino a Via Emilia Ovest – fu costruito nel 1989 e rinnovato una prima volta nel 2003. Tra le novità, anche le casse self scanner – che vanno ad aggiungersi alle 6 tradizionali – per pagare la spesa da sé e ridurre al minimo i tempi d’attesa. Nel punto vendita sono occupati 31 lavoratori di cui 3 nuove persone. L’orario di apertura, più ampio rispetto al passato, è dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 20 e la domenica dalle 9 alle 13.

Tutti i banchi sono stati riposizionati, e, tra i reparti che offrono le eccellenze del territorio, il banco carni è stato potenziato grazie all’introduzione della parte assistita, così come la gastronomia in grado di offrire diversi prodotti take-away. Grande importanza assumono i reparti fresco e freschissimo che valorizzeranno i prodotti di stagione e del territorio. Novità anche nel settore parafarmaceutico e salutistico: aumenta l’offerta con la creazione di un corner dedicato al benessere con integratori e parafarmaci.

La Coop di Fiorenzuola d’Arda offre inoltre tutto l’assortimento dei prodotti a marchio Coop, compresi quelli della linea d’eccellenza Fior Fiore e quella biologica Vivi Verde. Non mancano gli articoli dedicati all’infanzia, fino ai materiali per il giardinaggio e la cucina. Il nuovo supermercato è anche “amico dell’ambiente”, grazie all’illuminazione con luci a led e a frigo e freezer chiusi, che consentono un notevole risparmio energetico, così come una migliore conservazione degli alimenti.

I dipendenti di Fiorenzuola d’Arda.

Esselunga, spuntano i cinesi di Yida con un’offerta “monstre” da 7,5 miliardi

A meno di due mesi dall’insediamento del nuovo management di Esselunga che vede l’erede Marina Sylvia Caprotti e il marito Francesco Moncada di Paternò affiancare i manager storici, che il quotidiano La Repubblica lancia una bomba: sarebbe arrivata una offerta di acquisto da Yida International Investment, colosso cinese dell’immobiliare e dell’energia. Il gruppo avrebbe fatto pervenire a tutti gli azionisti di Supermarkets Italiani e dell’immobiliare Villata, un’offerta monstre da 7,5 miliardi di euro, sotto forma di manifestazione d’interesse vincolante subordinata ad una due diligence. “il 25% in più del massimo della valutazione offerta lo scorso settembre dai fondi di private equity Blackstone e Cvc – fa rilevare il quotidiano -, che avevano valutato il gruppo, prima che venisse a mancare il fondatore Bernardo Caprotti, tra 4 e 6 miliardi a seconda dell’inclusione o meno delle attività immobiliari da rilevare insieme alla gestione operativa”.

L’offerta avrebbe colto di sorpresa Marina Caprotti, erede insieme alla madre Giuliana Albera del 70% del gruppo e del 55% della società immobiliare che raggruppa alcuni dei centri commerciali affittati alla stessa Esselunga. La sensazione infatti era che la figlia minore del fondatore Bernardo avesse l’intenzione di prendere in mano le redini dell’azienda, contravvenendo alle volontà testamentarie che caldeggiavano la vendita a un gruppo straniero citato anche per nome e cognome: Alho,d Delhaize, mega gruppo belga- olandese che a quanto si sa però non ha mai manifestato l’intenzione di acquistare la più redditizia delle insegne italiane. Esselunga ha chiuso il 2016 con un utile di 7,54 miliardi.

Leggi anche: Esselunga, Caprotti nel testamento caldeggia Ahold, altolà a Coop

Esselunga nel 2016 utile a 7,54 miliardi (+3,1%), il 5 aprile debutto a Roma

Anche Penny Market attiva Apple Pay

Si estende la funzionalità di Apple Pay alle insegne della Gdo: da oggi è possibile effettuare transazioni più veloci e sicure con il nuovo servizio Apple Pay attivo in tutti i punti vendita Penny Market, sui dispositivi POS che presentano il logo Contactless.

Il Gruppo si rinnova e decide di investire sull’innovazione del sistema dei pagamenti per andare incontro alle esigenze dei consumatori del futuro, garantendo rapidità, sicurezza e privacy per tutti i clienti del nuovo servizio.

«Il nostro impegno quotidiano è quello di garantire una spesa facile, conveniente e veloce a tutti i nostri clienti. Con l’abilitazione di questo nuovo servizio di pagamento in mobilità vogliamo rispondere soprattutto alle necessità dei nostri clienti garantendo comunque la massima sicurezza che caratterizza Apple Pay» commenta Roberto Fagnani, Amministratore Delegato di Penny Market.

 

Come funziona Apple Pay

Per poter utilizzare Apple Pay basta essere muniti di un dispositivo Apple collegato ad una carta di credito del circuito Mastercard o Visa erogata da Unicredit. In alternativa si può utilizzare anche una carta di debito V Pay e Maestro, anche in questo caso erogata da Unicredit.

Il numero della carta non viene registrato né sul dispositivo POS né sui server di Apple ma viene assegnato un codice univoco crittografato chiamato Device Account Number, salvato nel Secure Element del proprio dispositivo. In questo modo ogni transazione è autorizzata con un codice di sicurezza dinamico univoco.

Per pagare basta un semplice tocco: avvicinando il dispositivo Apple abilitato al POS Penny Market e tenendo il dito sul sensore Touch ID o premendo due volte il tasto laterale di Apple Watch. Una notifica segnalerà l’avvenuto pagamento.

Per poter configurare Apple Pay sul proprio dispositivo si possono seguire le istruzioni riportate sul sito Apple

Leggi anche: Apple Pay arriva in Italia, e Carrefour rende subito disponibili i pagamenti

Viniamo, e-commerce POP del vino, dedica una linea alla serie cult “Boris”

Raccontare il vino con un tono leggero, divertente, senza prendersi troppo sul serio: è questa la strategia di Viniamo, sito di e-commerce dedicato al nettare degli dei che vuole evitare quell’immagine tra il patinato e il paludato che tende ad allontanare i meno esperti. L’ultima iniziativa prende spunto dalla serie cult Boris che quest’anno compie 10 anni creando una nuova playlist di 9 bottiglie ispirate ai personaggi della serie TV divertente satira del modo di fare televisione in Italia.

Tra i protagonisti della singolare selezione di vini spicca il personaggio di Itala, l’oziosa e irascibile segretaria di edizione con il vizietto dei superalcolici portati di nascosto sul set, alla quale Viniamo abbina un Chianti Cassico della cantina Luiano in formato portatile da 375 ml. Per l’incompreso regista René l’abbinamento perfetto non poteva che essere con il Director’s Cut della Francis Ford Coppola Winery. Al direttore della fotografia Duccio è dedicato il Langhe Rosso Tutto dipende da dove vuoi andare.

Tra i 9 abbinamenti proposti dal team di Viniamo.it anche il Merlot L’altra metà del cuore per il capo elettricista Biascica, che dietro l’aspetto scontroso e volgare nasconde un animo romantico ed è spesso vittima di colpi di fulmine improvvisi. E l’Ostinatamente Roero Arneis dedicato al volenteroso e paziente stagista Alessandro, l’emblema di tutti i giovani sottopagati che continuano a inseguire il sogno di realizzarsi professionalmente.

Lanciato a fine novembre 2016, Viniamo è il primo e-commerce che sostituisce la carta dei vini con le playlist: selezioni di bottiglie ideate per ispirare la scelta del vino in modo semplice, creativo e immediato. I due partner principali di Viniamo sono Twelve (parte dell’agenzia creativa The Big Now) e Digital Magics, rispettivamente una società di comunicazione e marketing attiva dal 2008 nel settore degli e-commerce di vino e un incubatore di progetti digitali che fornisce servizi di consulenza e accelerazione a startup e imprese, per facilitare lo sviluppo di nuovi business tecnologici.

Latte vegan? Non esiste, lo stop dalla Ue all’utilizzo della denominazione per soia & Co.

“I prodotti puramente vegetali non possono, in linea di principio, essere commercializzati con denominazioni, come ‘latte’, ‘crema di latte’ o ‘panna’, ‘burro’, ‘formaggio’ e ‘yogurt’. In sostanza, il latte è per sua definizione solo di origine animale e la denominazione  non può essere utilizzata per prodotti di origine animale.

Lo ha stabilito la Corte di Giustizia della Ue “anche nel caso in cui tali denominazioni siano completate da indicazioni esplicative o descrittive che indicano l’origine vegetale del prodotto in questione” esprimendosi su un caso sollevato in Germania la società da Verband Sozialer Wettbewerb, un’associazione tedesca che si batte contro la concorrenza sleale che ha citato in giudizio TofuTown, azienda che produce e distribuisce alimenti vegetariani e vegani con denominazioni quali ‘burro di tofu’ e ‘formaggio vegetariano’.

 

Soddisfazione da Coldiretti che si spinge oltre, chiedendo l’applicazione dello stesso principio per carne e insaccati vari. «La Coldiretti da anni porta avanti questa battaglia contro le indicazioni scorrette e fuorvianti con l’atteso stop al latte che deve ora estendersi anche alla carne e derivati, dalla bresaola alla mortadella fino alla fiorentina, venduti impropriamente in Europa come vegan – commenta Ettore Prandini, Vice Presidente Nazionale -. Adesso bisogna rendere trasparente l’informazione anche su tutti gli altri prodotti vegan che utilizzano denominazioni o illustrazioni che rimandano o in qualche modo ricordano l’utilizzo di carne, uova o altri derivati animali con cui in realtà non hanno nulla a che fare. È una questione di coerenza e di onestà nei confronti sia dei consumatori sia dei produttori».

La confederazione sottolinea poi come i prodotti vegetali che “mimano” il latte e i formaggi costino molto di più, a volte anche il doppio, rispetto agli originali con i drink a base di riso, avena, cocco e soia che sfiorano i 3 euro al litro.

“Ognuno è libero fare le proprie scelte e bere ciò che preferisce – conclude Prandini -, ma è giusto che l’informazione sia chiara e completa”. 

 

Correlati: Latte di soia? La Corte Europea ha detto no

Esselunga rinnova i vertici, Marina Sylvia è vicepresidente

Un adeguamento al nuovo assetto societario seguito alla scomparsa del fondatore Bernardo Caprotti nel segno di una sostanziale continuità: questo il senso della nuova governance di Esselunga. 

La novità, inevitabile, è il coinvolgimento di coloro che detengono ad oggi la maggioranza del pacchetto azionario: la figlia minore Marina Sylvia Caprotti, 39 anni che è stata nominata vice presidente (era già consigliere) e la moglie Giuliana Albera, che è ora presidente onorario, mentre nel board è entrato Francesco Moncada di Paternò, marito di Marina Sylvia.

Confermato alla presidenza Vincenzo Mariconda, avvocato da sempre vicino alla famiglia, e la squadra precedente con l’amministratore delegato Carlo Salza, il direttore commerciale Gabriele Villa, il capo dello sviluppo Cesare Baiocchi, Stefano Ciolli che guida la finanza, Luca Lattuada  al personale e Alberto Gaudio  alla direzione legale. 

Il futuro dell’insegna vede un piano di investimenti da 1,8 miliardi entro il 2020, con nuove aperture e un nuovo centro di logistica previsto negli spazi dell’ex acciaieria di Ospitaletto, in provincia di Brescia.

Tra le nuove aperture in vista ci sono il terzo store di Verona e il terzo di Bergamo Celadina, Novara e Varese.

 

Salutismo? Per gli italiani è più un vorrei ma non posso

Il salutismo è un tema senz’altro “caldo” per gli italiani ma arrivati alla resa dei conti per tre italiani su quattro resta un’aspirazione piuttosto che tradursi in una reale azione. È ciò che emerge da una ricerca di Squadrati commissionato dal California Prune Board, che ha indagato la percezione degli italiani in merito al proprio grado di salutismo.

Una sorta di autovalutazione dunque, secondo la quale solo il 25% degli intervistati si è dichiarato “molto” salutista, mentre la maggioranza 75% ha optato per un più sobrio “abbastanza” salutista. Sono soprattutto i giovani tra i 25 e i 34 anni (30%) a definirsi “molto” salutisti o coloro che seguono un regime alimentare particolare (44%), per necessità o altre motivazioni, come la dieta vegetariana o vegana, quella gluten free o del gruppo sanguigno.

 

Benessere, sempre voluto poco praticato

I vantaggi di uno stile di vita e di alimentazione salutista sono ben chiari, complici le innumerevoli campagne della stampa e gli appelli degli esperti: tra motivazioni dichiarate per essere salutisti c’è in primis la volontà di godere di un maggiore benessere generale (73%), ma anche quella di seguire determinate abitudini alimentari perché le si sente in linea con il proprio stile di vita (39%). Non manca chi lo fa per ragioni di linea: ben il 44% di intervistati desidera perdere peso o mantenere quello attuale. Tra gli incentivi al salutismo ci sono anche necessità sportive (17%) o motivazioni mediche come intolleranze e allergie (8%). Pochi segnalano, invece, ragioni di circostanza: “perché è di tendenza” (3%) o “perché lo fanno anche i miei amici” (3%).

 

Dal dietista al web, c’è fame di informazioni

Per avere consigli su un’alimentazione sana è importante informarsi e rimanere costantemente aggiornati. Le persone a cui rivolgersi, così come i canali, sono diversi. Gli italiani intervistati ricercano consigli soprattutto rivolgendosi al medico di famiglia (36%) e al dietista/nutrizionista (26%) o al dietologo (17%). E sono soprattutto coloro che si definiscono “molto” salutisti a preferire questi professionisti, considerandoli una fonte autorevole. Ma c’è anche chi dichiara di volere fare di testa propria (18%), quasi un intervistato su cinque. IN questa fascia naturalmente la fonte di informazione primaria non può essere che il web, canale preferito dal 69% con siti e portali dedicati alla salute (45%) e blog specializzati (24%). Anche la televisione (48%) gioca un ruolo importante, in particolar modo con i programmi specifici sul salutismo (24%); i video tutorial su come restare in forma risultano graditi (15%) così come i profili social di esperti (13%).

 

Più acqua, frutta e verdura, meno sale, carne rossa e insaccati

Non bastano le motivazioni, ma bisogna anche adottare determinati comportamenti. Tra quelli maggiormente adottati per raggiungere questo scopo: il bere almeno due litri di acqua al giorno (58%), il limitare l’utilizzo di sale (56%), il limitare il consumo di salumi (51%), di carne rossa (49%) e di latte e derivati (31%), così come il seguire un’alimentazione basata sul controllo degli zuccheri (51%) e dei grassi (50%).

Si assiste anche alla riscoperta di frutta e verdura. Il 94% degli intervistati dichiara infatti di mangiare tutti i giorni frutta (94%) – che sia fresca, secca o disidratata – e verdura (57%). Emerge inoltre che il consumo di prugne secche è prerogativa di chi si ritiene “molto attento” alla proprio salute.

Alla ricerca hanno partecipato oltre 600 maggiorenni, distribuiti in tutta Italia: Nord (45%), Sud e Isole (32%) e Centro (23%). Il campione è equamente diviso tra rispondenti donne (50%) e uomini (50%) e ha coinvolto principalmente la fascia 45-54 (39%), seguiti dalla fascia 35-45 (35%) e dalla fascia 25-34 (26%).

Roma Caput… Pam Local, apre il diciottesimo store della Capitale, in sviluppo il franchising

A Roma è il quinto dall’inizio dell’anno il secondo in franchising, il 18° della capitale: debutta con questi “numeri” il nuovo Pam Local di Via Emanuele Filiberto 180, di fronte alla basilica di San Giovanni in Laterano. La direttrice del nuovo Pam local è Sara Renzi, una ragazza di 23 anni che, grazie all’iniziativa Pam franchising, è riuscita a coronare il suo sogno dopo anni di lavoro dipendente con vari marchi della GDO. Insieme a lei lavoreranno altre cinque persone, la cui età media è 25 anni.

Aperto 7 giorni su 7 con orario continuato fino alle 22, è un format ideato dal Gruppo Pam per garantire una spesa facile, comoda e veloce proprio sotto casa, grazie ad un’ampia gamma di prodotti di alta qualità in vendita a prezzi convenienti tutto l’anno.

San Giovanni in Laterano.

Il format è sempre attento ai food trend più diffusi: varie le proposte legate al bio e all’etnico, vegetariane e vegane, alimenti per celiaci e intolleranti. In aggiunta ai prodotti utili per la spesa di tutti i giorni, Pam local offre anche una selezione di piatti pronti e sfiziose soluzioni, disponibili in confezioni mono-porzione. Tra il target di clientela ci sono anche i numerosi turisti che ogni giorno sostano in piazza San Giovanni in Laterano e dintorni grazie a un’ampia gamma di panini e tramezzini, snack dolci e salati e frutta fresca porzionata.

Il format local si distingue inoltre per la sua attenzione alla sostenibilità: i punti vendita sono progettati per garantire il risparmio energetico e gli sprechi alimentari sono ridotti al minimo grazie a scelte responsabili, ad esempio mettendo in vendita un’ampia gamma di prodotti monoporzione.

«Pam local è un innovativo servizio di prossimità, dove fare la spesa all’insegna della qualità, della convenienza e della comodità: ecco perché questo format è così apprezzato dai clienti – dice Lorenzo Seccafien, Direttore Vendite Pam Franchising -. Il successo di Pam local ha comportato un incremento delle richieste di apertura di nuovi punti vendita in franchising: ad oggi contiamo store gestiti da terzi a Torino, Firenze, Lucca, Padova, Roma, Civitavecchia, Parma, Venezia e la rete è destinata ad aumentare ancora nei prossimi mesi»,

 

 

 

 

Brico Io si espande in Centro Italia: dopo Ortona apre a Città di Castello

Non era passata una settimana dall’inaugurazione del punto vendita di Ortona (CH), e già la catena di negozi di bricolage a marchio Brico io, società di Coop Lombardia, lancia un’altra apertura, con il punto vendita di Città di Castello (PG) Località San Pio in Via Martiri della Libertà 22. Si tratta di una riconversione: lo store esiste già da diversi anni ed è di proprietà della famiglia Bacchetta, che rafforza la sua partnership con Brico io, essendo titolare anche del negozio affiliato di Via Morandi.  

Il negozio in Località San Pio si sviluppa su una superficie di circa 900 metri quadri e contestualmente al cambio d’insegna ha contemplato l’inserimento di un’area dedicata al “Fuori tutto casa”, sempre in collaborazione con Kasanova come per l’Outlet del Kasalingo; in questo reparto si può trovare un’interessante varietà di complementi per la casa che spazia dal tessile all’elettrodomestico, dal casalingo al guardaroba, dalla cottura alla tavola.

I 16 reparti presentano un’offerta di circa 15.000 referenze tra autoaccessori, bagno e idraulica, decorazione, elettricità e illuminazione, giardinaggio, ferramenta e utensileria, legno, vernici e colle, piccola edilizia, scaffali e molto altro. Tra i servizi c’è il taglio legno gratuito, il tintometro, la vendita a catalogo, preventivi gratuiti e consegna a domicilio.    

Il volantino dedicato all’inaugurazione propone un’ampia selezione di articoli a prezzi scontatissimi validi fino al 18 giugno, salvo esaurimento scorte, che riguardano anche molti prodotti del “Fuori tutto casa” e per ogni acquisto effettuato in negozio fino al 18 giugno, indipendentemente dall’importo, verrà emesso un buono sconto da 25 euro utilizzabile dal 19 al 30 giugno su una spesa minima di 100 euro.

Il 1° giugno era stato inaugurato un nuovo punto vendita a Ortona (CH), presso il parco commerciale “Retail Park Ortona Center” in Contrada Santa Liberata. Si tratta del decimo negozio che fa capo a Defì Bricò, società del Gruppo Fraschetti che circa un anno e mezzo fa ha scelto di affiliarsi a Brico io, iniziando con l’apertura del negozio di Sulmona nel dicembre 2015 ed estendendo in seguito il processo di cambio insegna agli altri otto punti vendita già esistenti.  

Il punto vendita di Ortona.

Il layout del negozio. Brico io di Ortona occupa una superficie di circa 1.500 metri quadri e ha pianta pressoché quadrata, beneficia dell’ampio parcheggio del parco commerciale e presenta un’offerta di circa 25.000 referenze distribuite in 16 reparti. Nell’Outlet del Kasalingo, su un’area di 84 metri quadri, è presentata una ricca selezione di articoli per la casa come complementi tessili, piccoli elettrodomestici, accessori per la cottura e la tavola e molte altre “chicche” a prezzi scontatissimi. Nei reparti del negozio si può trovare tutto il meglio del settore quanto ad accessori auto, arredo bagno, accessori bagno, idraulica, complementi d’arredo, casa, decorazione, vernici e colle, piccola edilizia, elettricità, illuminazione, utensileria elettrica e manuale, ferramenta, giardinaggio, legno e scaffali. Oltre al taglio legno gratuito e la preparazione di pitture e smalti a tintometro, il negozio offre il servizio di taglio tovagliati, reti, cavi elettrici, duplicazione chiavi, vendita a catalogo e preventivi gratuiti.

Fino al 2 luglio per ogni 50 euro di spesa si riceverà un tagliando per partecipare all’estrazione di un iPhone7 32 GB del valore di 795 euro.

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