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Anna Muzio

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Penny Market vende il mug solidale per aiutare le scuole

Originale iniziativa solidale di Penny Market in occasione della festa della Mamma: in vendita nei punti vendita dell’insegna del gruppo Rewe ci sono infatti quattro tazze mug con i disegni dei bambini vincitori del concorso lanciato lo scorso dicembre “Disegna un sorriso”. L’obiettivo dell’operazione è di sostenere 11 doposcuola nelle periferie di alcune grandi città come Milano, Torino, Roma, Napoli e Palermo e promuovere interventi di manutenzione ordinaria in 20 scuole pubbliche su tutto il territorio nazionale.

Da oltre 10 anni Penny Market sostiene la Fondazione Mission Bambini che aiuta i bambini in difficoltà in Italia e le loro famiglie grazie all’apertura di asili nido e spazi gioco, oltre a sostenere le attività di dopo-scuola e la manutenzione degli edifici scolastici. 

I disegni realizzati da Matias, Rachele, Nikita e Sofia sono stati scelti per diventare i soggetti delle PENNYMUG a seguito della prima fase del concorso, durante la quale i bambini erano stati invitati a realizzare un disegno dedicato al tema della famiglia. Ora, in occasione della festa della mamma, Penny Market commercializzerà le tazze con i disegni dei bambini, infatti per ogni tazza venduta 0,50 centesimi saranno dati alla Fondazione Mission Bambini.

«Siamo veramente orgogliosi di essere protagonisti di questa iniziativa insieme a Mission Bambini – ha dichiarato il CFO di Penny Market Italia, Roberto Fagnani –. Per noi si tratta di un importante esempio di modello circolare in cui pubblico, privato e terzo settore collaborano per il bene comune, impegnandosi in progetti di pubblica utilità che, in questo caso, contribuiscono al miglioramento degli spazi e dei servizi scolastici a beneficio non solo dei bambini, ma anche delle famiglie. Per Penny Market possiamo parlare di interesse pubblico in atto privato».

 

Il carrello di domani? Scopriamolo tra le novità Tuttofood

Sale spray, aceto balsamico solido, caffè verde, taralli al cioccolato. Tanti cibi che vengono incontro alle esigenze alimentari più diverse, ai regimi alternativi per necessità, salute, etica, ideologia. Sono i prodotti che troveremo nel carrello del futuro prossimo. Quelli che concorrono al premio #atuttainnovazione, che sarà assegnato ai prodotti nuovi o migliorati, che soddisfano nuove esigenze del cliente sotto l’aspetto qualitativo, del contenuto tecnologico o delle prestazioni, nel corso di Tuttofood, la fiera internazionale del B2B dedicata al food & beverage organizzata da Fiera Milano dall’8 all’11 maggio 2017. A valutare i prodotti, che arrivano da aziende italiane e straniere, saranno gli esperti di Ipsos, società leader nei servizi di ricerca di marketing. Ecco una carrellata di quelli più interessanti.

Stefania Scarpa

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Bufera su Lidl, la destra invoca il boicottaggio, la polemica imperversa sui social

È bufera politica sulla Lidl, la catena di tedesca che conta centinaia di punti vendita anche in Italia, dopo il licenziamento di due dipendenti che nello scorso febbraio a Follonica rinchiusero due donne di etnia Rom che stavano rovistando nei rifiuti in un gabbiotto. Un gesto discutibile, reso ancora più controverso dal fatto che i due girarono un video con il telefonino, poi postato sui social, in cui si vedevano le due donne terrorizzate urlare per essere liberate. Sulla vicenda la Procura di Grosseto ha aperto un fascicolo per sequestro di persona.

“Era uno scherzo”, si erano giustificati i due. E pare anche che conoscessero le donne e fossero abituati a prenderle di mira “bonariamente”. Ma l’azienda tedesca non ha preso sul ridere il gesto, anche a causa del danno di immagine provocato, e ha licenziato il 35enne con un contratto a tempo indeterminato e non ha rinnovato il contratto al 25enne assunto a tempo determinato. Una decisione che ha suscitato molte polemiche. Sfociate nella proposta di boicottaggio della catena lanciata dalla formazione di estrema destra Casa Pound con una serie di striscioni esposti nella notte davanti ad alcuni supermercati romani per solidarizzare con i due lavoratori. “Prima gli Italiani. Boicotta Lidl”, si legge sugli striscioni.

Posizioni scontante, eppure anche Sinistra Italiana, da posizioni politiche diametralmente opposte, critica la decisione di Lidl. “La triste vicenda di Follonica – scrive in un comunicato la direzione nazionale del partito – si è conclusa in un modo che a noi non piace affatto: con il licenziamento di due lavoratori. Troviamo la misura sbagliata per molti fattori: innanzitutto è secondo noi sproporzionata rispetto all’offesa. In secondo luogo Lidl, che non è un ente né morale né caritatevole ma un’azienda che deve fare profitto, non ha ruoli educativi nei confronti della popolazione generale e con il suo atto non fa che aumentare l’attrito tra i cittadini residenti e le categorie disgraziate che cercano di arrancare nella vita di tutti i giorni”.

Contro Lidl si era subito schierato anche il leader della Lega Matteo Salvini, secondo cui è “roba da matti lasciare a casa due ragazzi con mutuo e famiglia, licenziati per aver fermato e filmato due ladre”. Salvini ha invitato al boicottaggio della catena e ha sollecitato i cittadini a sommergere di commenti negativi la pagina Facebook e il profilo Twitter della Lidl. Anche il conduttore della trasmissione di Radio 24 “La Zanzara”, Giuseppe Cruciani, ha preso le difese di Ramon e Andrea, i due dipendenti, invitando qualche imprenditore ad assumerli.

I due dipendenti peraltro hanno tenuto un profilo molto diverso sulla vicenda. Mentre Andrea ha scelto il silenzio, Ramon ha lanciato dure accuse alla Lidl trasformando la sua pagina Facebook in una palestra di commenti di entrambi i segni.

La stessa Lidl del resto, molto attenta alla sua politica social e attiva su Facebook, fin dall’inizio della vicenda a febbraio aveva annunciato, proprio sul social di Zuckerberg, che avrebbe preso provvedimenti.

Nei prossimi giorni i due ex dipendenti Lidl decideranno con i loro avvocati le future mosse di una vicenda che sembra tutt’altro che conclusa.

Lidl ha inaugurato il 4 maggio un punto vendita a Napoli in Via Nazionale delle Puglie.

Crisi di lettura? Milano s’inventa Foodicola e tra i giornali spunta il panino

Un panino tra i giornali? Succede a Milano con l’iniziativa del Comune Foodicola che dal 4 all’11 maggio in occasione di Milano Food City intende trasformare 18 edicole da rivendite di libri e quotidiani a infopoint turistici e di servizio per i cittadini e i visitatori dei grandi eventi in città.

La stampa soffre, le vendite dei quotidiani languono e le edicole certo non fanno affari d’oro: ma se alle letture, più o meno buone, si aggiunge il Re Mida di inizio millennio, il food e la tradizione enogastronomica in tutte le sue declinazioni, allora le cose cambiano.  Tra i protagonisti di questo curioso “restyling” c’è Rovagnati, che darà la possibilità di gustare una michetta con prosciutto Gran Biscotto, affettato al momento con la storica rossa Berkel.

Il percorso attraverso i Rovagnati point partirà da p.zza XXV Aprile, proprio vicino al primo Rovagnati Bistrò Italiano, che, insieme al secondo recentemente inaugurato in Corso Garibaldi 41, invita ad un aperitivo milanese, offrendo gratuitamente un calice di Franciacorta Camossi a chi presenterà lo scontrino di acquisto della michetta al Gran Biscotto.

Per ogni panino, che avrà il costo di soli 3 euro, saranno donati 0,50 euro all’Associazione Pane Quotidiano, che ha come obiettivo primario quello di assicurare ogni giorno, e gratuitamente, cibo alle fasce più povere della popolazione. Insieme alla michetta, sempre presso lo stand Rovagnati, sarà possibile acquistare una bottiglia d’acqua minerale Norda.

L’iniziativa prevede anche degustazioni e show cooking in compagnia di chef affermati. Foodicola nasce con lo scopo di valorizzare specifici alimenti italiani, dai formaggi ai salumi passando per la birra biologica. 

 

ln Australia apre il supermercato antispreco dove paghi quel che puoi

La lotta allo spreco passa anche per un supermercato che vende cibo commestibile, ma non abbastanza presentabile per gli scaffali: si chiama OzHarvest market e ha aperto a Sydney. Interessante il sistema di pagamento: come vuole la base dell’etica anarchica “da ciascuno secondo la sua possibilità a ciascuno secondo le sue necessità”, al supermercato la spesa si paga quanto si vuole, o si può. E tutto ciò è reso possibile dal fatto che il cibo è recuperato da giacenze destinate a finire nella spazzatura perché non più vendibile, e al fatto che la gestione è affidata a volontari: da 5 a 10, che servono circa 150 clienti al giorno (il punto vendita ha aperto il 19 aprile). In vendita un po’ tutto ciò che si trova in un supermercato “normale”, da frutta e verdura allo scatolame, dal dentifricio ai detergenti ai prodotti per l’infanzia. Anche se, forzatamente, l’assortimento è limitato e soggetto a disponibilità del momento.

Numerosi i suggerimenti per sprecare meno appeso strategicamente in giro per il punto vendita.

 

Amici famosi

L’iniziativa è partita da OzHarvest, la prima organizzazione australiana che raccoglie cibo vicino alla scadenza o in avanzo da attività commerciali (supermercati, ristoranti, bar) e lo “gira” a oltre 500 enti di beneficienza. OzHarvest che recentemente è sbarcato nel Regno Unito. La cassa mediatica è garantita da amici di grande spessore che ne supportano l’iniziativa, ovvero i celebrity chef di fama mondiale quali Jamie Oliver e la sua fondazione, che ha promosso lo “spin off” britannico e raccolto 500mila sterline con una cena stellata benefica, e Massimo Bottura, che ha parlato a Sidney a una cena per raccogliere fondi. “Il potere di cambiare può venire dagli chef e dalla loro abilità a riciclare e ricreare il cibo, devono aiutare a diffondere questo concetto in modo che la gente impari come fare e sia ispirata dalle loro ricette e dalle loro idee”  ha detto. 

Alla cena benefica di Londra c’erano grandi nomi della cucina internazionale come Bill Granger e Brett Graham, Angela Hartnett, Atul Kochhar e Gennaro Contaldo: “un grande esempio di cosa si può creare quando le organizzazioni, le aziende, le comunità e gli individui lavorano insieme per raccogliere soldi al fine di attivare iniziative per l’educazione alimentare e la riduzione dello spreco.”

 

Anche in Italia

OzHarvest market è insomma una sorta di supermercato soldale, insomma, che incrocia solidarietà sociale e lotta allo spreco. Non è l’unico né il primo. All’ombra della crisi e della nuova sensibilità verso le tematiche ambientali ne sono nati anche altrove. Innovativo è ad esempio il caso in Italia con degli Empori Solidali presenti in Emilia -Romagna a Rimini (vedi Nasce Emporio Rimini, il supermercato sociale, tra solidarietà e spreco zero) Reggio Emilia e Modena. In Danimarca un’iniziativa molto simile, Wefood, sta aprendo i secondo punto vendita (vedi Wefood: basta con gli sprechi).

Rio Mare lancia il Tonno Linea Bio certificato MSC

Si allarga la consapevolezza della fragilità dei mari e della necessitò di una pesca sostenibile presso le grandi aziende con l’allargamento a un sempre maggior numero di referenze, rendendo così al consumatore la possibilità di scegliere anche sugli scaffali della Gdo: arriva anche in Italia il Tonno Rio Mare Linea BIO proveniente da pesca sostenibile certificata MSC (Marine Stewardship Council).

Realizzato con tonno Pinna Gialla e olio extra vergine di oliva proveniente da agricoltura biologica – in cui sono utilizzate solo sostanze naturali, senza concimi, diserbanti o insetticidi – il nuovo Tonno Rio Mare Linea BIO è certificato MSC, la più autorevole certificazione di pesca sostenibile. La quale deve seguire tre criteri fondamentali: deve lasciare in mare abbastanza pesci per far si che possano riprodursi e l’attività di pesca possa così proseguire nel tempo, deve essere effettuata in modo da minimizzare il suo impatto, consentendo a piante e animali sottomarini di prosperare e deve essere gestita dalle aziende in modo responsabile e nel rispetto delle leggi vigenti.

«Il lancio in Italia della prima referenza di tonno Rio Mare certificata MSC è per noi un grande traguardo e un passo importante del nostro percorso verso per una pesca sostenibile. Un percorso iniziato nel 2009 con la nascita di ISSF (International Seafood Sustainability Foundation), di cui siamo membri fondatori e che è ad oggi la più importante organizzazione no profit internazionale per la sostenibilità della pesca del tonno, che riunisce i più autorevoli scienziati, ONG e WWF International – dichiara Luciano Pirovano, Direttore CSR di Bolton Alimentari – ISSF è impegnata a garantire attraverso un approccio scientifico la sostenibilità a lungo termine degli stock di tonno, la riduzione della pesca accidentale e la salute dell’ecosistema marino, con il fine ultimo di avere negli anni a venire tutte le fishery in grado di rispettare gli standard fissati dalla certificazione MSC. Come Rio Mare siamo convinti quindi, in accordo con la mission di ISSF, che MSC sia il miglior standard esistente per la sostenibilità degli stock di tonno, per questo supportiamo la certificazione MSC e lavoriamo con i nostri fornitori per lo sviluppo di Fishery Improvement Project (FIP) credibili e volti all’ottenimento della certificazione, e per avere sempre più aree di pesca e prodotti certificati MSC. Anche WWF, nella sue linee guida per l’approvvigionamento del tonno, suggerisce di privilegiare nella scelta degli approvvigionamenti tonno certificato MSC».

Per Rio Mare la sostenibilità della pesca e la tutela dell’ecosistema marino sono parte integrante della strategia aziendale, un approccio che è stato tradotto in filosofia di business nel 2011 con la nascita del progetto di Corporate Social Responsibility Qualità Responsabile, che prevede anche attività e iniziative nell’area della sostenibilità della pesca, della tutela dell’ambiente, del rispetto delle persone e nella promozione dei principi di una corretta alimentazione, per migliorare la vita del singolo e il benessere della società.

Rio Mare ha pubblicato il suo secondo Report di sostenibilità, consultabile al link www.qualitaresponsabile.it

 

Tutto quello che avreste voluto sapere sulla pasta ve lo dice Aidepi, con la guida al sugo

Quali sono i formati di pasta più richiesti? e il sugo più adatto a quel formato? A questa e altre domande risponde Aidepi, l’Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane, che ha presenta una guida per abbinare ad ogni formato di pasta il suo condimento.

Che dice come ad esempio Spaghetti, Penne, Rigatoni, Fusilli da soli raccolgono il 70% del gradimento dei nostri connazionali. Ma anche che dei 300 formati esistenti, ognuno racconta una storia, ognuno si lega a un condimento d’elezione. Qualche esempio? Con la Carbonara rigatoni o spaghetti. Con i sughi di mare vanno preferiti i formati più lisci. E guai ad abbinare gli Ziti con un aglio olio e peperoncino. Al di là delle “coppie fisse” stabilite da una tradizione secolare (Spaghetti sono con aglio olio e peperoncino o con il sugo al pomodoro, Trofie con il pesto, Tagliatelle con il ragù alla bolognese) ci sono, secondo Aidepi, quattro parametri da tenere d’occhio: la trafila, il formato, la capacità di contenere sughi e l’intensità al palato. Perché, in base al formato (rigato, liscio, bucato, spesso o sottile), l’esperienza gustativa è differente ed è necessario comportarsi in maniera adeguata. Ecco come raccapezzarsi:

Pasta lunga:

Bucatini: amatriciana. gricia, sughi strutturati con pomodoro e formaggi
Bavette: sughi semplici di pesce, pesto alla genovese
Capellini: minestre
Fusilli: con ragù alla napoletana, sughi di carne, ricotta.
Lasagne: sughi ricchi di carne, formaggi e verdure
Maccheroncini: ragù alla napoletana, sughi di carne.
Rigatoni: sughi corposi, ragù di carne, verdure, salsiccia. adatti anche a timballi al forno, con sughi di carne
Spaghetti: serviti asciutti, con filetto di pomodoro, sughi all’olio, sughi di pesce, carbonara
Ziti: serviti asciutti, in timballo o spezzati con ragù alla napoletana o sughi di carne.

Pasta corta:

Conchiglie: con salsa di pomodoro, sughi semplici, sughi di carne.
Farfalle: sughi semplici all’olio, paste fredde estive
Mezze maniche rigate: pomodoro fresco o sughi semplici al burro, carbonara
Orecchiette: cime di rapa, sughi al pomodoro e ricotta.
Pasta mista: in brodo, brodo, minestroni, zuppe, la pasta e fagioli.
Penne lisce: sughi leggeri di pesce e verdure, pasta fredda
Paccheri: ragù di pesce, sughi corposi di verdure
Trofie: lessate con fagiolini e patate e poi condite con il classico pesto alla genovese

 

L’Italia è leader mondiale nella produzione (3,2 milioni di tonnellate) e consumo (24 kg a testa) di pasta.

Fissan parla con le mamme tramite la chatbot su Facebook Messanger

Incrocia intelligenza artificiale e interazione con il cliente per fornirgli contenuti (file audio, video, fotografie e schede) e consigli la chatbot, una delle frontiere del marketing del futuro, e il target delle neo mamme, che di contenuti è in costante ricerca, è senz’altro tra i più interessanti su questo fronte. Così deve aver pensato Fissan, marchio della multinazionale Unilever, che ha lanciato la sua chatbot disponibile su Facebook Messanger.

L’assistente virtuale di Fissan ha un tono di voce in linea con l’impronta emozionale dell’azienda conosciuta da tutti i neo-genitori ed è un vero e proprio personaggio, caratterizzato da una individualità definita, in grado di rispecchiare i valori e le storie che Fissan trasmette attraverso i propri prodotti.

Ma come funziona? Sono dieci le macro-tematiche sulle quali è possibile interagire con il bot: Aspettare un bambino; Il bagnetto; Lavare i capelli; Le pelli più delicate; Il massaggio infantile; Il sederino dei bambini; Il dolce dormire; Piccoli disturbi; La crescita; Odori e profumi. L’assistente virtuale è disponibile sulla piattaforma Facebook Messenger, dove già oggi più di 2 miliardi di Messaggi mensili vengono scambiati tra persone e aziende. Risponde alle domande poste dalle mamme direttamente in linguaggio naturale, basta porre una domanda su uno dei temi affrontati così come si farebbe con un’amica o con la nonna. Il bot offre inoltre diverse funzioni per ricevere suggerimenti rapidi sui diversi temi trattati, facilitando l’utilizzo e migliorando l’experience dei genitori in cerca di consigli per la crescita dei propri figli. Per esempio, scegliendo il tema del Bagnetto, il bot propone tre delle tematiche più richieste  su questo argomento: Frequenza; Temperatura dell’acqua, Bagno divertente, e così via per tutti gli altri temi. Inoltre, è possibile condividere con altre mamme e altri genitori le indicazioni ricevute. 

«Proprio pochi giorni fa a F8, la conference mondiale di Facebook dove si presentano dati e innovazioni, è emerso che, con 1,2 miliardi di utenti mensili attivi, Messenger si posiziona come la piattaforma de-facto per permettere una comunicazione efficace tra Brand e consumatori. Aziende come Sephora, Absolut, Meetic e Tommy Hilfiger hanno visto crescere dal 30% al 300% l’engagement e i tassi di conversione, grazie all’utilizzo del bot su FB Messenger rispetto a campagne digital tradizionali. Fissan è una delle prime aziende in Italia ad affacciarsi in modo professionale a questa tecnologia e siamo felici di aver collaborato con Unilever alla realizzazione di questo progetto – affermano i fondatori di Hej! che ha sviluppato la chatbot, Stefano Argiolas e Paolo De Santis –Il bot utilizza un linguaggio naturale per conversare con gli utenti e fornire loro informazioni utili alla crescita dei loro bambini. Inoltre, il sistema di reportistica delle conversazioni del bot di Fissan migliora la customer experience degli utenti e, partendo da dati conversazionali dettagliati, aiuta il management a prendere decisioni importanti per il business, generando così maggiore soddisfazione nei clienti».

La chatbot di Fissan disponibile al link diretto www.messenger.com/t/505866706142016, è stata sviluppato in collaborazione con il centro media Mindshare da Hej!, nuova agenzia creativa italiana.

Idea Bellezza continua la partnership con Upim, 20 nuove aperture entro il 2017

Ventisei punti vendita di profumeria ad insegna Idea Bellezza all’interno dei megastore Upim di tutta Italia, e 20 aperture previste entro la fine del 2017: continua la partnership a un anno esatto dalla sigla dell’accordo tra Gargiulo & Maiello S.p.A, impresa socia di Gruppo VéGé, e Upim.
Il programma di nuove aperture procede speditamente, arrivando a superare l’obiettivo originario del progetto, che prevedeva la realizzazione in un biennio di 40 nuovi corner di profumeria negli Store Upim presenti sull’intero territorio nazionale.
Dopo aver chiuso il 2016 con 13 punti di vendita aperti, infatti, nei primi quattro mesi dell’anno sono stati attivati altri 13 punti vendita, con ulteriori 20 aperture programmate entro la fine del 2017, di cui 4 in Sardegna, che andranno a consolidare la dimensione nazionale della partnership.
Con il progetto Idea Bellezza-Upim, la rete ad insegna Idea Bellezza oggi annovera 82 punti vendita sul territorio nazionale specializzati in prodotti per il personal care, la cosmesi e la profumeria, a riprova della leadership acquisita da Gargiulo & Maiello nel settore del beauty.

«Abbiamo avviato la collaborazione con Upim consapevoli che si trattava di un banco di prova fondamentale per i nostri progetti di crescita e di visibilità a livello nazionale ha detto Alessandro Maiello, Amministratore Delegato di Idea Bellezza – . Per questo motivo siamo fieri del lavoro svolto sinora grazie anche al supporto ottenuto da Upim e da Gruppo VéGé, e guardiamo con sano ottimismo alle prospettive future del progetto».

«Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti nello sviluppo di questo progetto di respiro nazionale, dotato di margini di crescita davvero notevoli – ha aggiunto Nicola Mastromartino, Presidente di Gruppo VéGé -. Sapevamo di poter fare totale affidamento sulle capacità progettuali e realizzative di un’azienda affermata come Gargiulo & Maiello, esempio di come le imprese socie abbiano un ruolo determinante di impulso nell’innovazione e nel successo di Gruppo VéGé».

Il vino cinese arriva sugli scaffali della Gdo britannica: dall’import alla concorrenza?

La selezione di vini cinesi in vendita da Tesco.

Fase uno i cinesi scoprono il vino, e diventano tra i maggiori importatori al mondo; fase due i cinesi pensano che, in fondo spazio e clima adatti non mancano, ed iniziano a farselo a casa loro. E questo stesso vino finisce sugli scaffali di due delle maggiori insegne della Gdo britannica, Sainsbury’s e Tesco.

Sorprendente? Certamente no, la Cina per l’International Organisation of Vine and Wine vanta oggi la seconda superficie vitata al mondo dopo la Spagna e, se negli ultimi anni la produzione era diretta sostanzialmente al mercato interno (la classe media cinese, target delle vendite, sarebbe più numerosa dell’intera popolazione del Regno Unito), ora le cose sembra stiano cambiando, anche grazie a un aumento della qualità. La “Napa Valley” cinese sarebbe la regione settentrionale del Ningxia, che vanta un clima secco e caldo con 3mila ore di sole all’anno. 

La vocazione vinicola potrebbe prendere la strada di tante altre industrie che stanno facendo la forza dell’economia cinese. Già i dati più recenti secondo Decanter mostrano un rallentamento delle importazioni a volume mentre si alza il loro valore. Nei primi tre mesi del 2017 le importazioni di vino in bottiglia sono aumentate “solo” del 5,6% a volume e a valore sono diminuite del 3,6% secondo DecanterChina mentre nello stesso periodo del 2016 gli incrementi erano stati del 31,1% a volume e del 47,3% a valore.

Il mercato import sembra dunque percorso da venti di cambiamento che non si presentano affatto uniformi a varian da Paese a Paese. Francia e Australia (i primi due importatori) hanno sì visto un buon incremento di vendite, 10% e 14,9% nel primo trimestre del 2017, ma con un crollo a valore dell’8,8% e dell’8,6% il che suggerisce una virata verso etichette meno care.

 

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