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Anna Muzio

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Maggio mese del benessere, e il personal nutritionist arriva da Pam

Dopo il personal shopper, arriva il personal nutritionist, ovvero qualcuno che ci dice cosa mettere nel carrello, dopo aver valutato le nostre abitudini alimentari: succede a maggio in dieci punti di vendita selezionati, in occasione del mese del Benessere di Pam Panorama. Tutti i sabati di maggio, un nutrizionista sarà a disposizione dei clienti che lo richiederanno e suggerirà alcuni accorgimenti per seguire ogni giorno un’alimentazione equilibrata. Alla fine della consulenza, il nutrizionista fornirà una scheda di valutazione alimentare personalizzata e un prodotto a marchio Pam Panorama in linea con le singole esigenze e con il tema della giornata, che cambierà ogni sabato.

Sotto i riflettori ci sono le tendenze alimentari che vanno per la maggiore al momento. Le prime due giornate hanno approfondito la scelta vegetariana, che sottolinea l’importanza di un apporto adeguato di nutrienti nel caso in cui si segua una dieta vegetariana e/o vegana, e l’alimentazione vegetale, seguendo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che invitano a consumare cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno, possibilmente di cinque colori diversi in quanto ogni colore indica la presenza di diversi micronutrienti. La terza giornata avrà come concept La dieta semplice e buona, dedicata a chi presenta delle esigenze alimentari specifiche e quindi desidera integrare la sua dieta con prodotti senza glutine, senza zuccheri aggiunti, con pochi grassi, ricchi di fibre o funzionali. Il Mese del Benessere si concluderà sabato 27 maggio con La tavola biologica, tendenza “forte”, che vede sulle tavole degli italiani sempre più prodotti provenienti da agricoltura biologica.

I punti vendita che aderiscono all’iniziativa sono: Panorama Udine Palmanova, Panorama Udine, Panorama Treviso, Panorama San Mauro Torinese, Panorama Parma, Panorama Roma Aurelia, Panorama Roma Lunghezza, Panorama Roma Granai, Panorama Ostia e Panorama Ariccia.

Nel frattempo è partita la terza edizione di “Nutri il Sapere”, il progetto formativo di Pam Panorama nato per approfondire le tematiche della corretta educazione e diffondere la consapevolezza alimentare nelle scuole. Oltre alle lezioni che si sono svolte e si svolgeranno all’interno degli istituti scolastici fino a dicembre 2017, alcuni appuntamenti si terranno all’interno dei punti vendita. Le passate edizioni hanno coinvolto protagonisti 7700 studenti in 308 laboratori.

I primi incontri fuori dalle scuole si sono tenuti il 10 e l’11 maggio presso il Panorama Tiburtina e Panorama Lunghezza di Roma con il tema “Il pesce: catena del freddo e proprietà nutrizionali”.

Quest’anno la novità riguarda il concorso in cui gli si chiede di sviluppare un disegno dedicato alle tematiche trattate da Nutri il Sapere. Le classi che proporranno i tre disegni migliori saranno premiate con dei buoni spesa per l’acquisto di materiale scolastico.

 

Addio Simply: MyAuchan, il marchio unico di Auchan debutta a Piacenza

Come avevamo preannunciato cambia la strategia Auchan che congederà progressivamente il marchio Simply intraprendendo la strada dell’insegna unica, MyAuchan. Un percorso già attivo in Francia e previsto per tutti i Paesi del gruppo, e che è partito anche per l’Italia, dove il primo supermercato con la nuova insegna ha debuttato a Piacenza, in via XX Settembre. È un punto vendita cittadino di 633 metri quadrati che intende proporre un modo di fare la spesa più moderno. Rispetto al precedente PuntoSimply, infatti, il nuovo format punta ad evidenziare l’ampia offerta di circa 9.000 referenze, con tanti prodotti sani e di qualità al giusto prezzo, e l’alto livello di servizio per la spesa rapida, per uno spuntino confortevole o per risolvere piccole attività quotidiane. Tutto questo in un ambiente rinnovato, piacevole, arricchito da soluzioni digitali per l’informazione e l’accoglienza dei clienti.

«Il piano di convergenza verso un’insegna unica parte oggi a Piacenza dal format di vicinato, dopo alcuni mesi di sperimentazione che ci hanno portato a trasformare i nostri Punto in Simply City ed ora in MyAuchan – dichiara Alfredo Sanasi, Direttore Generale Supermercati Auchan Retail Italia –. L’obiettivo è di riuscire ad andare incontro alle esigenze quotidiane dei clienti in modo moderno ed efficace, trovando le migliori risposte sia in termini di assortimento, sempre più incentrato sul buono, sul sano e sul locale, sia in termini di servizio. Il primo MyAuchan è un segnale tangibile del processo di trasformazione verso un’azienda unica, connessa e multicanale con collaboratori commercianti, impegnati alla riconquista di tutti i clienti.»

L’attenzione ai freschi è il cuore dell’offerta del punto vendita, già all’ingresso, con l’ampia area per la frutta e verdura di stagione, segue la gastronomia, con prodotti del territorio e piatti pronti da consumare anche sul posto, un assortimento completo di pesce fresco con arrivi giornalieri e un reparto carni con prodotti tradizionali e pronti da cuocere.

Un altro punto di forza è l’assortimento dedicato ai nuovi trend di consumo, dai prodotti senza glutine, senza lattosio, per il controllo del colesterolo, per stare in forma, ai prodotti vegani e vegetariani, biologici e ricchi di fibre. È possibile scegliere anche i prodotti della tradizione locale oppure i “Sapori dal mondo”, nonché i prodotti a marchio Auchan, che coprono gran parte dei bisogni alimentari.

 

Corner food: ristorazione veloce e servizi digitali

Per un piccolo break, MyAuchan propone un’area attrezzata con caffè, tablet per navigare in internet, un televisore dedicato alle news quotidiane e il free wifi. Il supermercato si trasforma: non è più soltanto il luogo dove fare la spesa, ma diventa un punto di appoggio utile per prendersi un momento di pausa con tranquillità ma anche informarsi sulle novità grazie agli schermi digitali.

È possibile anche gustare il pranzo o uno spuntino direttamente al punto vendita oppure portarlo a casa, grazie all’ampia offerta di spremute fresche, insalate, piatti caldi, sushi e tante proposte di nicchia della gastronomia. Sono disponibili menù ed offerte convenienti come quella che propone un panino e una bibita a 4 euro, una piadina e una birra a 5 euro, un box di fritto misto con una bibita a 2,70 euro, fino al menù completo con parmigiana o lasagne, bibita, dolcetto e macedonia a 4,90 euro.

Il concetto è quello del punto di vendita multiservizio: oltre a mettere a disposizione prodotti alimentari e non alimentari per la spesa di tutti i giorni, rivoluziona anche le modalità con cui si può vivere l’esperienza dell’acquisto. In MyAuchan è possibile, ad esempio, stampare fotografie da cellulare e tablet, acquistare biglietti su ticket one, prenotare la tua torta di compleanno e tagli particolari di carne o pesci di grande dimensioni per risolvere comodamente la propria cena a casa tra amici. E tanti altri servizi verranno attivati nei mesi a venire.

Presenti quattro CassaAmica self service che accelerano la fase di pagamento, il nuovo supermercato permette la consegna a domicilio, accetta i buoni pasto e ogni martedì applica il 10% di sconto su tutta la spesa per gli over 65 anni.

Leggi anche Addio per Simply, in Francia sarà un marchio unico con Auchan

Lidl apre a Partinico un nuovo punto vendita

Un punto vendita Lild di nuova concezione, caratterizzato dalle ampie vetrate.

Forte dei buoni risultati di questo tipo di formato non si ferma l’espansione di Lidl, che inaugura oggi all’ingresso della SS 113 un supermercato di oltre 1.000 metri quadri a Partinico, nel tratto che collega Partinico con Alcamo e Balestrate. 

Sarà un punto vendita di nuova concezione, caratterizzato da ampie vetrate che migliorano la luminosità interna e da un layout ancora più gradevole e funzionale per il cliente. La struttura Lidl sarà, infatti, caratterizzata da una disposizione delle referenze razionale e intuitiva, che permetterà al cliente di apprezzarne immediatamente i vantaggi in termini di qualità e convenienza.

Sugli scaffali del nuovo punto vendita si potranno trovare circa 1.800 prodotti, di cui oltre l’80% Made in Italy, in particolare, compresa linea Italiamo che propone eccellenze gastronomiche del nostro Paese. L’offerta non mancherà di includere una selezione di prodotti della tradizione siciliana, come salumi, formaggi, sugo di pomodoro ciliegino, diversi tipi di pane e tante altre specialità tipiche, grazie una proficua collaborazione con selezionati fornitori locali. 

Un reparto panetteria nei pressi dell’entrata sfornerà tutto il giorno pane, croissant e altre prelibatezze dolci e salate. Inoltre, in occasione dell’inaugurazione, molti prodotti usufruiranno di speciali offerte, come frutta e verdura scontata fino al 50%.

Questa apertura ha portato alla creazione di 10 posti di lavoro che hanno permesso anche ad alcuni giovani della zona di intraprendere una stimolante carriera nella GDO. Il costante investimento sulle risorse umane, sia in termini di assunzioni che di costante formazione e sviluppo, è valso a Lidl per il terzo anno consecutivo il riconoscimento di “Best Workplace” conferito dal Great Place to Work Institute.

Lidl è presente in Italia dal 1992 e ad oggi conta una rete di quasi 600 punti vendita su tutto il territorio nazionale. Con questa nuova apertura, Lidl raggiunge 41 punti vendita in Sicilia, di cui 7 a Palermo e provincia che impiegano complessivamente 160 dipendenti.

Zalando cresce a due cifre anche nel 2017

Continua a crescere Zalando, la società tedesca leader nel commercio online di scarpe e abbigliamento. Il primo trimestre del 2017 è stato chiuso con risultati al di sopra della media del mercato e-commerce fashion europeo, grazie a ricavi in crescita del 23,1% a 980,2 milioni di euro (l’anno scorso nello stesso periodo il dato era di 796,1 milioni). Il risultato di esercizio rettificato si attesta a 20,3 milioni di euro, sui livelli dello scorso anno (20,2 milioni) con un margine del 2,1% (nel 2016 era stato del 2,5%).

«La nostra priorità – afferma il co-ceo Rubin Ritter – è crescere in maniera profittevole, ed è quanto abbiamo raggiunto con la performance del primo trimestre. Siamo determinati a conquistare ulteriori quote di mercato e a raggiungere ancora più consumatori in Europa. Per questa ragione continueremo a investire nella consumer experience, in tecnologia e nelle infrastrutture logistiche, così come nella nostra offerta per i brand».

Zalando ha superato i 20 milioni di clienti attivi al termine del primo trimestre 2017. I clienti hanno effettuato ordini con maggiore frequenza, un risultato che è indice di fedeltà nel comportamento d’acquisto e che è supportato dall’aumento nell’utilizzo di dispositivi mobile. Ciò ha reso possibile una forte crescita sia nel cosiddetto segmento DACH (Germania, Austria, Svizzera) sia nel resto d’Europa, in linea con quanto registrato lo scorso anno, nonostante l’aumento dei volumi. I ricavi nel segmento DACH sono aumentati del 17,0% a 475,0 milioni di euro e del 28,0% a 428,3 milioni di euro nel Resto d’Europa. La spesa di capitale nel primo trimestre 2017 si è attestata a 78 milioni di euro e riflette principalmente gli investimenti effettuati in infrastrutture e nello sviluppo in-house di software. Zalando stima una spesa di capitale di 200 milioni di euro per il 2017, escluse le attività di M&A. Tra i vari fattori di crescita, le campagne di marketing rilevanti come ad esempio “Man Box”, con l’attore americano James Franco, e l’aggiunta di ulteriori brand molto apprezzati come Oysho.

Zalando ha continuato a investire in maniera strategica nelle proprie infrastrutture, così come nella propria offerta ai consumatori e ai brand. Gli investimenti includono, ad esempio, i nuovi centri logistici, il Same-Day Delivery e i piloti sui resi istantanei, che hanno contribuito a migliorare la customer experience. L’aumento dei costi logistici e una contrazione limitata del margine lordo sono stati perlopiù controbilanciati dalla maggiore efficienza delle attività di marketing, le quali traggono beneficio da una consapevolezza del brand consolidata e dalla fedeltà della base clienti.

 

 

Auchan ridisegna il reparto ortofrutta: più italiano, bio e stagionale

Un restyling che guarda al futuro: è quello previsto per il reparto ortofrutta di Auchan Retail Italia, con il nuovo Progetto Ortofrutta Auchan. In linea con l’ambizione internazionale di essere sempre di più promotori del buono, sano e locale, è stata avviato una vera e propria trasformazione del settore Freschissimo.

«Siamo partiti dall’ortofrutta, reparto strategico con un’alta frequenza di acquisto, nella logica del fresco ogni giorno, e in cui ci sono le più alte aspettative di freschezza, qualità e convenienza da parte dei clienti, con una crescente attenzione da parte del consumatore» ha spiegato Davide Marcomin, Direttore Freschissimi di Auchan Retail Italia.

 

100% italiano

La filiera Auchan è stata ricostituita con prodotti 100% italiani e solo di stagione; nella Mdd si è puntato anche sul biologico 100% Made in Italy, “con tutti i rischi annessi – ha detto Marcomin -, ovvero potremo avere periodi dell’anno in cui alcune referenze Bio potrebbero non essere presenti. In tutto il reparto ortofrutta promuoviamo la stagionalità dedicando ai prodotti di stagione un assortimento più ampio, con una quota importante di localismi”. Nei punti vendita delle Marche, ad esempio, si troverà il carciofo di Jesi, mentre in Puglia quello di Brindisi.

A tutela degli aspetti etici, dalla coltivazione allo scaffale, vi è una relazione di partnership diretta con i fornitori selezionati.

Esotico, frutta secca e legumi secchi sono stati sviluppati per accompagnare i nuovi trend. «Abbiamo lavorato sul mercato dell’esotico aumentando l’assortimento in esposizione, puntando sulla scelta e la varietà qualitativa più che sulla leva di prezzo – spiega ancora Marcomin –. Inoltre, abbiamo selezionato fornitori per ampliare l’assortimento a marchio Auchan per frutta secca, legumi scelti, IV e V gamma».

Un’evoluzione che continuerà anche nei prossimi mesi, toccando altri reparti del mondo dei freschi e coinvolgendo tutti gli specialisti di Auchan Retail Italia in un percorso di formazione. Parte in questi giorni ad esempio il progetto di formazione “Grandi formaggi DOP”, dedicato ai collaboratori dell’insegna, con la partecipazione dei protagonisti DOP italiani: Asiago, Gorgonzola, Mozzarella di Bufala Campana, Pecorino Sardo, Taleggio, e con il contributo del MIPAAF. Il primo incontro, mercoledì 10 maggio, si terrà a TuttoFood e inaugurerà una serie di appuntamenti sulla qualità del prodotto di origine protetta, sulla riconoscibilità, con principi di degustazione dei formaggi, fino alle tecniche di marketing per la vendita e l’allestimento: il 24 maggio a Torino nella sede Auchan, il 28 giugno all’Auchan di Cagliari, il 13 settembre alla Reggia di Caserta e il 27 settembre all’Auchan di Mestre.

 

L’Italia dice no alle etichette a semaforo: nasce L’alleanza europea “contro”

L’Italia non si ferma al semaforo. E guida l’Europa in una battaglia contro il sistema di etichette a semaforo, che applica un colore diverso a seconda della presunta salubrità dell’alimento: verde, giallo e rosso. Un sistema efficace ma rozzo, pensato per tutelare il consumatore ma che finisce invece per condizionarne le scelte in modo talora superficiale. Per questo Coldiretti, Federalimentare e un primo gruppo di deputati europei coordinati da Paolo De Castro, primo vicepresidente della Commissione agricoltura del PE, hanno creato l’Alleanza europea contro i sistemi di etichettatura a semaforo per contrastare un sistema di informazione considerato fuorviante, discriminatorio e incompleto che è stato già lanciato in Francia e in Gran Bretagna e ora rischia di diffondersi in tutta Europa, pregiudicando una informazione corretta ai consumatori e il funzionamento del mercato comune.

Le iniziative nazionali sui “semafori” sono secondo gli ideatori dell’Alleanza un campanello di allarme che non si può trascurare. Non si può soprattutto in Italia, che rischia di essere penalizzata visto che Il sistema di etichettatura finisce per suggerire paradossalmente l’esclusione dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta, come l’olio extravergine d’oliva. Il Parmigiano-Reggiano, il Grana Padano e il prosciutto di Parma.

Non solo: l’idea che per lo stesso prodotto in differenti Paesi europei il semaforo possa assumere colorazioni diverse appare senza dubbio contrario a un “mercato unico”. Sistemi di segnalazione al consumatore diversi su base nazionale, in assenza di un quadro comune di riferimento, possono far sospettare comportamenti opportunistici dei singoli Stati membri, i cui specifici interessi economici potrebbe influenzare l’architettura dei sistemi di classificazione delle qualità nutritive e salutistiche dei prodotti agro-alimentari.

L’Alleanza europea contro i sistemi di etichettatura a semaforo chiede all’Europa di intervenire attivamente, definendo un quadro normativo adatto a garantire maggiore trasparenza e univocità sul territorio europeo e promuovendo le soluzioni più adeguate per soddisfare il bisogno di un’informazione sempre più dettagliata e leggibile da parte del consumatore. L’Alleanza si propone di aprire spazi di dibattito e riflessione sul tema, per offrire il proprio contributo per l’aggiornamento e il rafforzamento della legislazione relativa alle informazioni in etichetta per i prodotti alimentari sulla base della trasparenza e del reale interesse dei consumatori. I promotori credono che un’Europa più forte e credibile passi anche per una maggiore attenzione al consumatore e alle imprese che contribuiscono allo sviluppo del nostro Paese con la stessa trasparenza che vorrebbero fosse garantita ai nostri consumatori.

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Instagram rules, e le uova sullo scaffale diventano blu…

Instagram sta cambiando il modo in cui mangiamo, scegliamo i cibi, impiattiamo, e questa tendenza sta arrivando dal ristorante alla grande distribuzione: sugli scaffali di Sainsbury’s, catena di supermercato britannica, sono arrivate le uova blu.

Mai più senza, potrebbe dire qualcuno. Eppure anche questo alimento povero e umile per eccellenza è stato “instagrammato” lo scorso mese 7 miliardi di volte. Un numero sufficiente da giustificare 5 anni di test e ricerche del retailer con il fornitore LJ Fairburns & Sons Ltd. Per ottenere l’uovo dallo scatto perfetto è stata utilizzata una gallina particolare, la British Blue, che produce uova con un guscio azzurro e un tuorlo di un giallo brillante, “aiutato” anche da una dieta a base di mais e fiori gialli come la calendula.

“Le uova sono un classico elemento dei brunch e della colazione, sono sicuro che queste bellissime uova (in vendita a 1,85 sterline – 1,2 euro) diventeranno molto popolari” ha detto il buyer uova di Sainsbury’s James Curtis

infine, non potevano mancare i consigli del fotografo-instagrammer: bollire in modo che il tuorlo resti morbido: con la giusta inquadratura il giallo del tuorlo e l’azzurro del guscio garantiranno uno scatto perfetto. 

Marzo Istat stabile ma il commercio premia solo i discount

Discount +1,2% Gdo -1,2%: lo dice l’Istat, che rileva come le vendite al dettaglio sono state stabili a marzo rispetto al mese precedente, con invariate sia la componente alimentare sia la non alimentare (rispettivamente -0,1% e +0,0%). La situazione è negativa però su marzo 2016, con una diminuzione dello 0,4% in valore e dell’1,4% in volume. Per i prodotti alimentari si rileva una diminuzione dell’1,8% in valore e addirittura del 4,5% in volume. Le vendite di prodotti non alimentari sono in aumento dello 0,3% in valore e dello 0,6% in volume. Negativa la situazione della Gdo, che rispetto a marzo 2016 perde l’1,1% mentre restano sostanzialmente stabili le imprese di piccola superficie.

 

Discount ancora premiati

Il quadro non è roseo, si va dal pesante -3,2% degli ipermercati al -1,2% dei supermercati. Positivi solo i Discount (+1,2%).

Arretrano dell’1,4% gli esercizi non specializzati e aumentano dello 0,4% quelli specializzati. Tra i primi, diminuisce il valore delle vendite degli esercizi a prevalenza alimentare (-1,6%) mentre aumenta lievemente quello degli esercizi a prevalenza non alimentare (+0,1%). 

Accanto ad una situazione di difficoltà economica va segnalata – commenta i dati la Coldiretti – “la tendenza alla ricerca di canali di acquisto alternativi al dettaglio tradizionale con la crescita dell’online, degli acquisti a domicilio e della vendita diretta”. 

Delusione anche dal Codacons che parla di “situazione di grave stallo”.

«Gli analisti avevano previsto una ripresa delle vendite nei primi mesi del 2017, ma il commercio a marzo non solo risulta fermo rispetto al mese precedente, ma addirittura registra un calo delle vendite su base annua – dice il presidente Carlo Rienzi –La corsa dell’inflazione registrata in Italia negli ultimi mesi è assolutamente “falsata”, perché non attribuibile ad un incremento della spesa delle famiglie ma solo a fenomeni esterni come il caro-benzina e l’incremento delle tariffe energetiche».

«Difficile commentare i dati di marzo – ha detto Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – perché l’effetto calendario della Pasqua ( il 27 marzo nel 2016 e il 17 aprile nel 2017) ha giocato un ruolo fondamentale nel dato negativo dei prodotti alimentari. Resta comunque il fatto che siamo di fronte a un quadro di consumi deboli. Questa dinamica delle vendite rende difficile prevedere quella ripresa dei consumi che avrebbe potuto sostenere la crescita del Paese».

 

 

Ovs apre un nuovo store a Madrid

Un nuovo store di 750 metri quadrati a Madrid è la novità di OVS, marchio italiano di fast fashion, che così rafforza la sua presenza nel mercato spagnolo dove è presente con oltre 40 punti vendita.

Il nuovo store è stato inaugurato nei giorni scorsi all’interno del Centro Commerciale Plaza Norte 2, luogo dall’architettura scenografica e denominato “La Cupola” per la caratteristica struttura presente nella piazza centrale, alle porte di Madrid: in vendita ci sono le collezioni donna, uomo e bambino.

L’innovativo store concept OVS è caratterizzato da spazi contemporanei ed essenziali con un design dalle linee pulite e grande attenzione all’ecosostenibilità nella scelta dei materiali. Legno chiaro, vetro, metallo accoppiato a lastre di plexiglas colorato ed elementi di arredo concepiti come piccole architetture free-standing incorniciano le collezioni ideate dal team creativo di OVS.

 

Vent’anni fa, la spesa era diversa: Fipe fotografa il nuovo rapporto degli italiani col cibo

Com’è cambiata la spesa degli italiani negli ultimi vent’anni, e i consumi alimentari in genere? Ce lo dice Fipe, la Federazione Italiana Pubblici Esercizi, attraverso l’indagine Gli italiani e il cibo presentata a Tuttofood. I cambiamenti sono tanti e sostanziali, con l’aumento dell’interesse verso la colazione e la perdita di centralità del pranzo, l’aumento netto dei consumi fuoricasa: oggi il 35% della spesa alimentare è indirizzata su bar e ristoranti. Nel carrello si riducono pane e cerali (-7,5% nel periodo 2000 – 2015) e la carne (-8,1%), ma anche i consumi di pasta e dessert scendono in casa, mentre resistono al ristorante. Un cambio di stili, di vita e di alimentazione, che ha come motore una maggiore attenzione alla salute e al benessere, che passa appunto per le scelte alimentari.

 

Vince solo la verdura: meno frutta, carne e carboidrati

Ma che mangiano oggi gli italiani? La risposta non è univoca perché esistono due grandi tendenze: una parte minoritaria di italiani che vive il rapporto con il cibo all’insegna del salutismo, e un’altra maggioritaria mangia con sempre minore attenzione al concetto tradizionale di cibo come fonte di benessere. Sul piano pratico esistono però tendenze chiare, con il calo della quota di popolazione che consuma quotidianamente carboidrati (dal 91,5% del 1995 all’80,9% del 2015) e proteine, e l’aumento di coloro che prediligono ortaggi (dal 41,8% del 1995 al 45,5% del 2015) e di chi presta attenzione al consumo di sale. Dall’altro lato cala la quota di popolazione che consuma la frutta almeno una volta al giorno (dall’82,2% del 1995 al 75,4% del 2015) e quella di chi utilizza olio di oliva e grassi vegetali per la cottura e soprattutto per il condimento a crudo.

Comportamenti opposti che Fipe rintraccia da una parte nella riduzione della spesa per pane e cereali (-7,5% a prezzi costanti nel periodo 2000 – 2015), per la carne, principalmente rossa (-8,1%), per vegetali (-11%) e frutta (-11,4%) e dall’altra nell’aumento del tasso di popolazione in sovrappeso o addirittura in condizioni di obesità, arrivate a 5 milioni di persone.

 

Colazione alla riscossa

Il diverso valore nella quantità di cibo acquistato e consumato riflette un mutamento negli stili alimentari: se nel 1995 il 76,6% della popolazione considerava il pranzo il pasto principale della giornata, nel 2015 la percentuale è del 67,2%. In diminuzione anche la percentuale di italiani che pranza a casa (dall’82,8% del 1995 al 73,4% del 2015). Di conseguenza cresce il valore della cena: il 23,2% del campione lo considera, incurante delle sirene dei nutrizionisti, il pasto principale della giornata, contro il 18,5% del 1995. Un fenomeno che purtroppo non interessa solo le fasce adulte della popolazione ma anche i bambini che assumono i modelli alimentari dei genitori. In questi ultimi vent’anni si registra anche qualche fenomeno positivo come l’aumento della popolazione che inizia la giornata con una colazione ben più sostanziosa di quanto si facesse in passato (dal 71,6% del 1995 all’81,2% del 2015). Fortemente ridimensionata è l’era del “caffè in piedi”: ora insieme a caffè e cappuccino si mangia anche qualcosa.

 

Nel mangiar fuori secondi solo alla Spagna

Una delle tendenze più nette però che evidenzia un netto mutamento degli stili di vita, di lavoro e di comportamento sociale è l’aumento dei consumi fuoricasa, e il conseguente calo dei consumi domestici. Anche se la forte “vocazione” alimentare dell’Italia non si discute: resiste il cosiddetto “modello mediterraneo”, con un peso percentuale dei consumi alimentari sul totale dei consumi che si attesta sul 14%. Per quanto riguarda il peso percentuale della ristorazione sul totale dei consumi, l’Italia con il 7,6% si pone sopra il valore dell’Eurozona (7,1%) al secondo posto dopo la Spagna (14,6%), battendo Francia, Germania e Regno Unito.

 

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