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Carmela Ignaccolo

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Black Friday: al negozio fisico non si rinuncia, ma le info viaggiano online

Non solo online: il Black Friday all’italiana si rivela infatti un’ottima opportunità anche per i negozi fisici, dove oltre il 60% degli interessati si recherà per fare acquisti. Ecco quanto emerge da una ricerca di ShopFully – DoveConviene, che proprio in occasione del “Venerdì Nero” ha tracciato un profilo preciso del consumatore italiano dal quale emergono dati rassicuranti per i negozi tradizionali: il punto vendita fisico continua  ad offrire ai propri clienti un maggior senso di sicurezza e affidabilità, 10 volte maggiore rispetto all’online.

Ma se gli italiani si confermano affezionati a concludere l’acquisto nei negozi fisici, le informazioni per gli acquisti vengono sempre più cercate online. Dall’Osservatorio di ShopFully – DoveConviene emerge infatti che fra coloro che faranno acquisti nei negozi durante il Black Friday, circa il 30% si informerà sulle promo attraverso i volantini cartacei, mentre oltre il 90% si informerà attraverso quelli digitali, che si confermano ormai strumenti imprescindibili anche per i retailer tradizionali. Non a caso già oltre 40 grandi catene di negozi in Italia, tra le centinaia partner di ShopFully – DoveConviene, hanno avviato processi di riduzione sistematica dell’investimento sul volantino cartaceo a favore del digitale.

L’osservatorio ci racconta anche la spesa che gli italiani hanno stimato per il Black Friday: il 60% pensa di spendere tra i 50 e i 200€, il 25% fra 200 e 500€.  I più attenti alla competizione con i prezzi offerti online sono gli uomini (81% vs il 61% delle donne), che in questo specifico momento dell’anno dirigono la loro attenzione verso l’elettronica di consumo, soprattutto in negozio (77%). Le donne invece utilizzano il momento del Black Friday come un anticipo dei saldi invernali, e si concentrano sull’abbigliamento, preferendo nettamente l’esperienza del negozio tradizionale (73%) rispetto agli uomini, interessati a valutare le offerte dell’abbigliamento solo nel 36% dei casi.

“Ancora una volta viene testimoniata la centralità dei negozi fisici per gli italiani, che hanno trasformato un evento digital in un’occasione per fare shopping di persona” commenta Marco Durante, Country Manager di ShopFully – DoveConviene “I dati evidenziano anche però come si rafforzi il ruolo dello smartphone nel prepararsi allo shopping in negozio: ne è prova il numero di coloro che dichiarano di consultare il volantino digitale per gli acquisti. Questi numeri confermano un trend già consolidato: gli italiani comprano nel negozio fisico ma si informano sul digitale”.

 

Pam Panorama lancia una raccolta fondi per Venezia

“Un unico cuore per la città di Venezia” è il nome scelto da Pam Panorama per la raccolta fondi attivata a favore del capoluogo veneto colpito dagli eventi drammatici di questi giorni. Per ogni prodotto acquistato delle linee Pam Panorama il 5% del valore verrà devoluto a progetti di aiuto per la città di Venezia.

L’iniziativa è attiva fino al 31 dicembre 2019 in tutti i punti vendita* Pam, Panorama, Pam local, Pam City e Meta. Il legame tra Pam Panorama e la citta della “Serenissima” è profondo e pone le basi nella storia del Gruppo che a Spinea, a pochi chilometri dal capoluogo veneto, ha il proprio quartier generale.

Ci sentiamo molto coinvolti per la calamità naturale che ha colpito Veneziaafferma Luca Migliolaro Direttore Commerciale Prossimità Abbiamo deciso di fare rete solidale insieme ai nostri fornitori di prodotti a marchio e ai nostri clienti; abbiamo subito attivato questa iniziativa per poter far sentire il nostro appoggio con un aiuto concreto al capoluogo veneto ed ai suoi cittadini e ci siamo prefissati l’ambizioso obiettivo di arrivare a destinare cinquecentomila euro nei progetti per la città che in questo momento si trova a fare la conta degli ingenti danni che l’acqua alta ha provocato.

Checkpoint Systems lancia la nuova etichetta rigida Gen7

Checkpoint Systems annuncia il lancio della nuova etichetta rigida Gen7, per aiutare i retailer a migliorare la precisione negli inventari proteggendo contemporaneamente la merce dai furti.

Adatta a un vasto range di prodotti dell’apparel, inclusi intimo, camicie, vestiti, cappotti e cinture, la gamma Gen7 HT è progettata specificatamente per proteggere gli articoli ad alto rischio di furto. Grazie al pratico design, Gen7 è inoltre facile e veloce da rimuovere in cassa e per un suo facile riutilizzo, mentre l’innovativo meccanismo di blocco la rende estremamente difficile da aprire per i taccheggiatori.

Le etichette possono essere applicate direttamente nel punto vendita o attraverso il programma di protezione alla fonte di Checkpoint Systems, per un migliore controllo dell’inventario e una visibilità della merce lungo tutta la supply chain.

La mini Gen7, disponibile solo in RFID, grazie al suo design piccolo e leggero, è ideale per l’intimo o capi d’abbigliamento delicati. La versione Dual Technology è invece progettata per funzionare con sistemi di sorveglianza e antenne antitaccheggio a radiofrequenza RF o magneto-acustiche AM, supportando anche la tecnologia RFID. Questa tipologia di etichetta rigida è la soluzione perfetta per quei retailer che investono in tecnologie RFID, mantenendo nel contempo anche i sistemi EAS già esistenti.

Utilizzando l’RFID come EAS le etichette funzionano eccezionalmente bene con una rilevazione superiore anche in negozi con ingressi ampi.

 

 

 

 

Schweppes presenta “Christmas House Punch” di Giacomo Diamante

Schweppes presenta “Christmas House Punch” il cocktail natalizio studiato e proposto dal bolognese Giacomo Diamante, brand Ambassador di Schweppes, per rendere tradizionalmente “cool” le festività. Il classico punch natalizio con un twist sull’aperitivo all’italiana: nasce così la creazione di Diamante perfetta al bar, ma semplice da prepapare anche a casa

L’arrivo dell’inverno con le festività alle porte, per la “regina” delle toniche, segna l’esplorazione di gusti speziati e decisi, regalati dal tris di aromi anice, cannella e menta che Diamante ha concentrato in questo cocktail unico, nato sulla scia dell’esperienza conviviale del punch – quale tradizione più antica in fatto di miscelazione – e il classico aperitivo americano casalingo.

Al bar o a casa Schweppes, infatti, si conferma sempre la compagna ideale per un aperitivo unico dal sapore invernale; il “Christmas House Punch”, semplicissimo da preparare, si presenta esclusivo nel look e nel gusto: simile nella forma al caratteristico cappello di Babbo Natale nei toni caldi del rosso, unico nel suo gusto vivace che lo rende delizioso da sorseggiare. Un pot- pourri che consentirà di entrare più che mai nello spirito della festa più attesa dell’anno.

Chi è Giacomo Diamante

Giacomo Diamante ha iniziato tanti anni fa a lavorare nel settore, in un periodo d’oro in cui riesplodeva la passione per la mixology. Grazie agli studi universitari ed alla sua curiosità, ha girato l’Europa collaborando con i migliori professionisti del campo, spesso in anticipo sulle tendenze. Trasferitosi in Veneto fonda ENJOY!® Artigiani del bere, centro nevralgico per la formazione dei bartender in Veneto e in tutto il nord Italia, dalla cui costola sono nati svariati locali.

Nel settore è riconosciuto come un innovatore. Con Schweppes ha lavorato alla creazione di link storici, spesso sconosciuti, con l’obiettivo di far comprendere quanto l’eredità del marchio sia collegato da sempre alla storia del cocktail, alla cultura e società. 

Tecnologia di consumo: in contrazione i primi 9 mesi

La Tecnologia di Consumo segna il passo: nel periodo compreso tra gennaio e settembre 2019, GfK infatti, registra un leggero peggioramento (-1,0% a valore) del mercato italiano del comparto che sviluppa un fatturato complessivo pari a 9,9 miliardi di euro.

Secondo le rilevazioni realizzate, le vendite nei punti vendita tradizionali decrescono del -3,5% rispetto ai primi nove mesi del 2018, mentre si conferma il trend positivo del canale online (+14,5%), che arriva a rappresentare il 16,1% delle vendite a valore, nonostante l’alta stagionalità delle vendite su Internet debba ancora arrivare.

Continua la performance negativa del comparto Telecom (-3,8%) che, pur continuando a essere il più importante per fatturato complessivo del mercato italiano dei Technical Consumer Goods (38,2% del valore,) fa segnare un terzo trimestre ancora negativo.

Flette anche il settore IT/Apparecchiature per l’ufficio (-0,5%), confermandosi comunque il secondo settore per importanza, con una quota pari al 19,1% del totale valore del mercato.

Grazie soprattutto agli ottimi risultati del comparto Home Care, cresce ancora il Piccolo Elettrodomestico (+7,8%) che arriva a rappresentare il 9,5% del totale mercato. A fine settembre si conferma positivo anche il trend del Grande Elettrodomestico (+2,1%) che guadagna importanza e arriva a pesare il 14,8% del mercato TCG.

Ottima la performance del comparto Home Comfort (trattamento aria, condizionamento, riscaldamento) che registra una crescita del +38,3% nei primi nove mesi del 2019. La destagionalizzazione dei prodotti e una estate particolarmente lunga e calda hanno influenzato positivamente il risultato di questo segmento.

L’Elettronica di Consumo (Audio/Video) ha registrato una flessione del -6,0% rispetto allo stesso periodo del 2018. Questo comparto e quello della Fotografia (-7,3%) rappresentano i due settori più negativi della Tecnologia di Consumo nei primi nove mesi dell’anno.

Il canale distributivo più rilevante per fatturato sviluppato, gli Electrical Retailer (Grandi e Piccole superfici specializzate in Elettronica di Consumo), crescono del +2,0% così come i Mass Merchandiser (+1,9%) che includono anche i Pure Player Specialist. I canali specialistici fanno registrare la performance più negativa (-10,4%) penalizzati soprattutto dagli specialisti in Telefonia.

L’ultimo mese rilevato, settembre 2019, evidenzia un trend negativo del –2,0% per il mercato italiano della Tecnologia di Consumo, in attesa dell’ultimo trimestre dell’anno che è sempre il più importante per fatturato generato e che potrebbe cambiare il trend dell’intero anno 2019. Lo scorso anno, infatti, la settimana del Black Friday ha fatto registrare una crescita record del +42% per il mercato italiano della Tecnologia di Consumo.

Metodologia: GfK POS Tracking

Attraverso la metodologia del Retail Panel, GfK Italia rileva in maniera continuativa (su base mensile o settimanale) gli acquisti effettuati nel nostro Paese – sia online che offline – del comparto dei beni durevoli di consumo. I dati riportati in questo comunicato sono riferiti al periodo compreso tra gennaio e settembre 2019. Tutti i trend sono a valore e il confronto è con lo stesso periodo del 2018.

InGrande apre a Pomezia e festeggia il suo quarto negozio

Continua lo sviluppo di InGrande, l‘insegna nata quindici anni fa con la missione di portare in Italia un nuovo format in grado di coniugare l’ampia scelta con la qualità e la convenienza dei prodotti e di soddisfare i nuovi stili di consumo di famiglie e degli operatori HO.RE.CA.
L’insegna, dopo la prima apertura sul territorio laziale a Lavinio e le aperture di Collesalvetti e Agliana, porta la sua esperienza di spesa a Pomezia, aprendo il quarto negozio della catena. InGrande, studiato per permettere ai clienti di poter fare la spesa della settimana o del mese in un unico spazio, mette al primo posto convenienza e alta qualità dei prodotti, per l’80% italiani e al 100% provenienti da filiere controllate. Con 1000 mq dedicati alla spesa, un ampio parcheggio, maxi scaffalatura di tipo industriale, maxi formati, confezioni multiple e massima convenienza, InGrande si rivolge sia ai privati che ai professionisti del settore Ho.Re.Ca, offrendo la possibilità di spaziare tra più di 6000 prodotti tra marchi esclusivi e marchi noti e soprattutto tra i reparti dei freschi.
Il reparto ortofrutta si estende su una superficie di circa 150 mq con referenze provenienti da filiere corte e consegnate quotidianamente, per garantire sempre la massima freschezza e la qualità dei prodotti locali. Il reparto panetteria garantisce la fragranza dei prodotti da forno (pane, pizza e dolci) grazie alla panificazione interna e all’utilizzo di materie prime di provenienza italiana. Anche il reparto macelleria offre carni provenienti da allevamenti controllati di partner selezionati, mettendo al servizio del cliente la professionalità di personale specializzato per venire incontro alle diverse esigenze, come per esempio la richiesta di tagli anatomici per gli operatori Ho.Re.Ca.
Fiore all’occhiello dello store InGrande è il reparto enoteca: 2000 prodotti a scaffale con una selezione di 1300 etichette italiane e 700 etichette di spirits di provenienza nazionale e internazionale accuratamente selezionate da esperti. L’accesso alle offerte è riservato ai possessori di card (da registrare sul sito o direttamente in negozio), che si differenziano in Card Family per i privati e Card Corporate per i professionisti.

Il Biologico prosegue la sua corsa. I dati del Rapporto Bio Bank 2019

Il biologico continua a crescere, e i numeri lo dimostrano chiaramente: nel 2018 sono arrivati quasi a 2 milioni gli ettari coltivati ad agricoltura biologica, 80 mila gli operatori mentre il giro d’affari ha raggiunto i 6,4 miliardi di euro, export compreso. Ma proprio
ora che il bio è uscito dalla sua calda nicchia per diventare fenomeno di massa, il mercato è diventato più complicato e la sfida ancora più alta.
A dirlo il Rapporto Bio Bank 2019 (consultabile liberamente su Issuu).

Cuore del Rapporto l’analisi dei dati di 10.114 attività bio censite da Bio Bank nel 2018. È sempre la cosmesi a trainare la crescita con 1.070 attività contro le 926 del 2017 (+15,6%), mentre nell’alimentare le attività sono scese da 9.075 a 9.044 (-0,3%). Significativo il turnover: oltre 550 le attività uscite dal censimento, più di 650 quelle entrate. In chiusura le fonti più autorevoli di dati sul bio in Italia, in Europa, nel mondo, precedute da una novità: l’elenco degli organismi di certificazione del biologico.

Il mercato del bio 2009-2018
Dal 2009 al 2018 il mercato interno è passato da 1,6 a 4,1 miliardi di euro (+164%). Nell’ultimo anno la crescita è stata del 15,1%. Bene anche l’export, passato da 1 a 2,3 miliardi di euro: +127% in dieci anni, +10% nel 2018. In un decennio le vendite nei canali specializzati del biologico (negozi bio, ristorazione e varie forme di vendita diretta) sono quasi raddoppiate, mentre quelle degli altri canali (in primis supermercati, poi anche negozi
tradizionali, erboristerie, farmacie e parafarmacie) sono più che quadruplicate.
La quota di mercato, invece, è scesa dal 71 al 53% per i canali specializzati, mentre è salita dal 29 al 47% per gli altri canali, come risulta dalle elaborazioni Bio Bank su dati Assobio, Ice, Ismea, Nielsen e Nomisma.

Trend attività bio 2014-2018
Lieve l’incremento quinquennale delle otto tipologie di attività bio per gli Alimenti: erano 8.811 nel 2014, sono arrivate a 9.044 nel 2018, segnando un +2,6%. Ai primi due posti si confermano i siti di e-commerce di alimenti bio (+56,3%) e i ristoranti (+36,5%). Seguono
le mense scolastiche (+12,5%), i mercatini (+6,8%), mentre si avverte la frenata dei negozi specializzati (+0,4%). Le flessioni riguardano invece le aziende con vendita diretta (-1,6%), gli agriturismi (-5,6%) e i gruppi d’acquisto solidale (-10,5%). Continua invece la fase espansiva della Cosmesi bio, dove le attività sono più che raddoppiate negli ultimi cinque anni: erano 458 quelle rilevate nel 2014, sono salite a 1.070 nel 2018, con un incremento del 133,6%. Sempre in testa le profumerie bio, praticamente triplicate, passando dalle 104 del 2014 alle 304 del 2018 (+192,3%). A ruota i siti di e-commerce, passati da 104 a 285 (+174%). Rilevante anche l’aumento delle aziende di cosmesi naturale e biologica e detergenza ecologica, che quasi raddoppiano, salendo da 250 a 481 (+92,4%).

Regioni leader 2018
In testa alla classifica per numero assoluto di attività bio nel 2018 si riconfermano le stesse regioni del 2017: Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana, dove si concentrano 3.871 attività sul totale di 10.114, in pratica quasi quattro su dieci. Anche alla guida della classifica per densità di attività per milione di abitanti si riconfermano le stesse tre regioni del Centro Italia: Marche, Umbria e Toscana. Tra le regioni leader in Italia solo la Toscana è
presente in entrambe le classifiche. Sul Rapporto sono presentate inoltre le regioni che primeggiano in ogni tipologia di attività, per numero assoluto e per densità. Un panorama che riflette la sinergia tra biologico e vocazione dei territori.

Sipo amplia la sua offerta con il brand Sapori del Bio Orto

Continua l’ampliamento dei prodotti a listino di SIPO: dopo il lancio nel maggio scorso durante la rassegna Macfrut 2019 dei pesti freschi di verdure della linea SIPO Gourmet è ora la volta delle verdure biologiche, contraddistinte dal brand Sapori del Bio Orto (che si affianca a quello storico Sapori del mio Orto ed ai più recenti Verdure di Romagna e SIPO Gourmet). Oltre alle erbe aromatiche bio confezionate in vassoio (alloro, basilico, timo, prezzemolo coriandolo, menta, origano, erba cipollina, salvia, maggiorana e finocchio selvatico), sono state inserite le verdure bio da cuocere in busta di IV gamma (spinacione, cavolo nero e cavolo riccio), le baby leaf  (lattughino, misticanza, rucola, spinacino e valeriana) e infine gli ortaggi sfusi di I gamma (cavolo cappuccio a punta, cavolo nero, cavolo riccio, cavolo verza, coriandolo a mazzi, prezzemolo a mazzi, ravanelli rossi, spinaci in radice, cuori di carciofo e topinambur).

“L’ampliamento dell’offerta nell’ambito del biologico – sottolinea Massimiliano Ceccarini, SIPO General Manager – ha l’obiettivo di estendere la commercializzazione dei nostri prodotti anche nei canali distributivi dell’ingrosso e del dettaglio specializzato nel settore del bio sia in Italia che all’estero, in particolare nei Paesi del Nord Europa e nel Regno Unito. Con questi nuovi inserimenti abbiamo ampliato ulteriormente il nostro listino, diventando così un’azienda trasverale in più canali distributivi”.

 

 

Come andrà il Black Friday 2019? Le previsioni di GFK

Lo scorso anno le vendite nella settimana del Black Friday hanno superato i ricavi del Natale in Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna, Polonia e Brasile. Cosa succederà quest’anno, visto che il Black Friday cade il penultimo giorno del mese, a sole 3 settimane dal Natale e in prossimità del giorno di paga per molte persone? Secondo le indagini GfK, supererà tutti i precedenti record di vendita. Lo scorso anno la crescita delle vendite è stata importante soprattutto nel settore Tech & Durables: l’Italia ha registrato un +42% rispetto al 2017. Molto positivo il trend anche in Germania e Francia, cresciute rispettivamente del +15% e del +13%, mentre la Spagna ha visto una crescita più contenuta (+7%).

Ma quale sarà l’atteggiamento dei consumatori? Secondo quanto emerge dallo studio GfK Black Friday il 73% degli italiani conosce bene il Black Friday e il 43% dichiara di avere un forte desiderio di fare acquisti durante questa occasione.

Lo scorso anno, inoltre, il 45% degli italiani ha acquistato i regali di Natale durante il Black Friday, percentuale che sale all’83% tra chi ha effettuato gli acquisti online.

Rispetto al passato, oggi i consumatori sono più esperti e passano molto più tempo a fare ricerche prima di fare acquisti. Secondo lo studio GfK FutureBuy, quasi la metà (45%) dei consumatori europei confronta i prezzi più spesso rispetto al passato. Questo succede ancora di più prima del Black Friday, quando i consumatori sono incoraggiati a confrontare i prezzi per cercare l’offerta migliore.

Un’altra caratteristica comune ai consumatori di tutto il mondo è la ricerca della semplicità. Un numero crescente di persone pensa di “avere troppa scelta” quando effettua degli acquisti: ne sono convinti il 42% dei consumatori in Europa e il 67% in APAC. Ridurre il numero degli articoli in promozione può quindi aiutare il percorso di acquisto dei consumatori durante il Black Friday.

Secondo i dati GfK POS Tracking, nella settimana del Black Friday 2018 il prezzo medio di vendita è incrementato in tutta Europa. In Germania, ad esempio, la Tecnologia di consumo ha registrato forti incrementi a valore (+65% rispetto alla settimana precedente), in particolare per quanto riguarda Smartphone e TV.

La ricerca di prodotti Premium non è solo un fenomeno indotto dalle promozioni, ma riflette alcuni cambiamenti nelle attitudini e nei desideri dei consumatori: infatti, una persona su due pensa che sia “importante concedersi qualcosa” di tanto in tanto. Anche la qualità è una caratteristica sempre più apprezzata: il 49% dei consumatori preferisce “possedere meno articoli, ma di qualità superiore” mentre il 45% “acquista solo da brand di fiducia” (GfK Consumer Life 2019).

Questi dati forniscono indicazioni importanti per le promozioni in programma nelle prossime settimane. Secondo Norbert Herzog, esperto GfK per la Tecnologia di consumo: “I consumatori amano fare buoni affari, ma vogliono anche trovare delle offerte trasparenti. L’offerta di prodotti premium, di qualità elevata e ad un prezzo interessante potrà sicuramente aiutare i consumatori a finalizzare le loro decisioni di acquisto”.

Via Montenapoleone nella Top 5 delle location più care al mondo

Via Montenapoleone a Milano si conferma la quinta via commerciale più costosa al mondo, la terza in Europa con canoni di locazione tra i più alti in Europa. A dirlo, i nuovi dati di Cushman & Wakefield che nel report annuale “Main Streets Across the World” analizza i canoni di locazione di 448 location in 68 mercati, il numero più ampio da quando il report è stato pubblicato per la prima volta nel 1988. Il report classifica le location sulla base del valore dei canoni di locazione “prime” utilizzando i dati proprietari di Cushman & Wakefield.
Al primo posto nella classifica del 2019 con 25.965 €/mq/anno di canone, si conferma Causeway Bay (HK), mostrando una maggiore resilienza rispetto alle recenti proteste, anche se le prospettive per il futuro rimangono più incerte. New York con la Upper 5th Avenue si posiziona al secondo posto con canoni di locazione a 21.295 €/mq/anno, seguita da New Bond Street dove i canoni di locazione su base annua sono aumentati del 2,3% negli ultimi 12 mesi raggiungendo i 16.222 €/mq/anno.
Avenue des Champs Elysées a Parigi (13.992 €/mq/anno) e Via Montenapoleone a Milano (13.700€/mq/anno) completano la Top 5.

L’aumento più considerevole dei canoni di locazione nella Top 10 è stato registrato da Pitt Street Mall a Sydney, che ha messo a segno +17,9% negli ultimi 12 mesi toccando quota 10.185 €/mq/anno. Cinque vie della Top 10 mondiale sono in Europa, quattro in Asia e solo una negli Stati Uniti.
Darren Yates, Head of EMEA Retail Research di Cushman & Wakefield, autore del report, ha dichiarato: “In termini di performance dei canoni di locazione, i risultati di quest’anno sono incoraggianti e dimostrano la resilienza delle principali location retail. I canoni di locazione nelle principali vie dello shopping nel mondo sono rimasti abbastanza stabili e c’è una maggiore chiarezza relativamente alla direzione che sta prendendo il retail. Tuttavia, si registra una pressione al ribasso sui canoni di locazione in molte delle location più deboli, in particolare nei mercati più maturi di Europa e Nord America.

“Le vendite online continuano ad aumentare in tutto il mondo e sebbene si discuta molto delle sfide che Internet pone agli store tradizionali, il rapporto tra i due è più complesso di quanto non sembri. Anche se la quantificazione del valore dello store è diventata più difficile, il negozio rimane un importante punto di contatto per il consumatore e genera vendite in-store e online, rappresentando una sorta di showroom e creando una più ampia presenza del brand, il cosiddetto “halo effect”. I retailer di maggiore successo saranno quelli che sapranno meglio integrare le loro attività fisiche e online per creare una brand experience positiva e senza soluzione di continuità per gli acquirenti”. A livello europeo, è New Bond Street a guidare la classifica davanti a Parigi e Milano, con la Bahnhofstrasse di Zurigo a 8.195 €/mq/anno e la Kohlmarkt di Vienna a 4.860 €/mq/anno che completano le prime posizioni. La Grafton Street di Dublino con 3.794 €/mq/anno è in settima posizione tra le prime 10 vie europee. Tra le Top 10, la Ermou di Atene ha registrato il maggiore
aumento dei canoni di locazione (+14%), toccando quota 3.420 €/mq/anno. Nel  complesso, i canoni in circa il 70% delle location in Europa sono rimasti stabili o sono aumentati rispetto allo scorso anno. Tuttavia la polarizzazione è evidente tra i mercati più consolidati dell’Europa Nord-occidentale e dell’Europa meridionale, centrale e orientale, dove l’offerta moderna è inferiore e le vendite online devono ancora decollare.
Thomas Casolo, Head of Retail di Cushman & Wakefield Italia, ha aggiunto: “Oggi anche nelle vie del lusso i retailer devono lavorare molto per aumentare o mantenere il numero di clienti, sempre alla ricerca di una destination o un’attrazione che sia parte della loro brand experience. Questo significa aggiungere altri servizi, offrendo ristorazione o attività di intrattenimento. Un trend crescente, perché l’obiettivo di retailer e proprietari nel futuro sarà sempre di più quello di aumentare il footfall e far crescere la permanenza media nei negozi”.

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