Secondo un’indagine condotta lo scorso anno da NielsenIQ per Unione Italiana Food, sono 17,7 milioni le famiglie italiane che consumano prodotti a base vegetale, di cui la metà sono acquirenti “non occasionali”. Si tratta di una scelta trasversale, che non coinvolge solo vegani o vegetariani: 2 famiglie su 3 (66%), infatti, li comprano “in alternativa” ai prodotti a base di proteine animali e non in “sostituzione”. Tra i protagonisti della dieta plant-based spiccano i burger vegetali, l’alternativa ai tradizionali burger di carne. I cosiddetti “secondi vegetali” – categoria che include, oltre ai burger, anche affettati plant-based e sostituti dei formaggi – rappresentano infatti la tipologia di prodotto a base vegetale più acquistata dai nostri connazionali: li portano in tavola 13 milioni di famiglie (51% del totale) circa una volta a settimana.
È a questa domanda che si rivolge Findus – marchio di surgelati di proprietà in Italia di CSI (Compagnia Surgelati Italiana) – con la nuova ricetta del Burger Vegetale della gamma di piatti plant-based Green Cuisine. Il Burger Green Cuisine è realizzato con soia sostenibile certificata, che sostituisce la precedente fonte proteica vegetale, ed è arricchito da un mix selezionato di spezie che ne esaltano il sapore. Findus sottolinea che la nuova ricetta ha ottenuto riscontri positivi tra i consumatori che l’hanno testata, apprezzandone in particolare la maggiore succulenza e intensità di gusto.
“Ormai cinque anni fa, Findus ha lanciato la linea Green Cuisine – dichiara Alessandro Solazzi, Cluster Marketing Director Southern Europe Findus – con l’obiettivo di offrire una gamma di prodotti pensati per chi desidera integrare nella propria alimentazione alternative alle proteine animali, senza rinunciare al gusto. Siamo lieti di proporre oggi una nuova ricetta per i nostri burger plant-based, che sta già ricevendo ottimi riscontri da parte dei consumatori. Il nostro impegno continua: con Green Cuisine, accompagniamo l’evoluzione delle abitudini alimentari degli italiani, con una proposta versatile, gustosa e adatta al palato di tutti”.

 
 






 LE PREVISIONI PER IL 2025
LE PREVISIONI PER IL 2025

 Questa fusione strategica mira a semplificare la struttura, ampliare l’offerta commerciale e migliorare l’efficienza operativa, favorendo una gestione più agile e decisioni rapide.
Questa fusione strategica mira a semplificare la struttura, ampliare l’offerta commerciale e migliorare l’efficienza operativa, favorendo una gestione più agile e decisioni rapide. “Sono onorato di guidare Pernigotti in questo momento storico – afferma Francesco Pastore, Amministratore Delegato di Pernigotti (nella foto a destra) –. La fusione con Walcor è più di un’operazione: è la creazione di un polo dolciario che unisce tradizione e innovazione. Il mio impegno sarà valorizzare le sinergie, espandere la nostra presenza globale e ispirare il nostro team a raggiungere nuovi traguardi. Insieme, costruiremo un futuro di successo”.
“Sono onorato di guidare Pernigotti in questo momento storico – afferma Francesco Pastore, Amministratore Delegato di Pernigotti (nella foto a destra) –. La fusione con Walcor è più di un’operazione: è la creazione di un polo dolciario che unisce tradizione e innovazione. Il mio impegno sarà valorizzare le sinergie, espandere la nostra presenza globale e ispirare il nostro team a raggiungere nuovi traguardi. Insieme, costruiremo un futuro di successo”.
 Il percorso di valorizzazione dell’identità e della tradizione si è tradotto per Oropan anche nella nascita del Museo del Pane (foto a sinistra), un’esperienza immersiva sensoriale che racconta la storia del pane di Altamura e ospita antichi strumenti per la sua produzione e un archivio storico. Situato nei pressi della Cattedrale di Altamura, il Museo del Pane è nato nel 2019 per volontà dello stesso Vito Forte, al fine di consacrare l’Antico Forno Forte, quale luogo di condivisione del sapere circa la storia del pane e per ribadire il legame di Oropan con la città di Altamura. Prima esperienza museale legata al pane in Puglia, oggi è meta di turisti, studenti e ospita laboratori interattivi che permettono di toccare con mano il processo di panificazione.
Il percorso di valorizzazione dell’identità e della tradizione si è tradotto per Oropan anche nella nascita del Museo del Pane (foto a sinistra), un’esperienza immersiva sensoriale che racconta la storia del pane di Altamura e ospita antichi strumenti per la sua produzione e un archivio storico. Situato nei pressi della Cattedrale di Altamura, il Museo del Pane è nato nel 2019 per volontà dello stesso Vito Forte, al fine di consacrare l’Antico Forno Forte, quale luogo di condivisione del sapere circa la storia del pane e per ribadire il legame di Oropan con la città di Altamura. Prima esperienza museale legata al pane in Puglia, oggi è meta di turisti, studenti e ospita laboratori interattivi che permettono di toccare con mano il processo di panificazione.
 COME FUNZIONA IL MODELLO AI
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