Aveva suscitato curiosità l’uscita di John Agostini da Carrefour, dove ricopriva il ruolo di Direttore Franchising ed Espansione, coordinando oltre 800 punti vendita. Ora quella curiosità è stata soddisfatta: Agostini (a destra nella foto in alto) ha lasciato il gruppo francese per diventare Direttore Generale di Sapori Artigianali, società fondata 21 anni fa da Mauro Tiberti (a sinistra nella foto in alto) e attiva nella commercializzazione di prodotti da forno e dolciari con il marchio ODStore per un totale di 125 punti vendita, nella ristorazione fast food in franchising con il marchio KFC e nell’hotellerie di lusso con ODS Sweet Hotel & Restaurant, per un fatturato complessivo di quasi 190 milioni di euro. L’ingresso di Agostini arriva in un momento cruciale: Sapori Artigianali, presente con ODStore in Italia, in Polonia con quattro punti vendita e in Francia con altri due a Parigi, ha l’ambizione di consolidare la propria posizione sul mercato interno ed espandersi ulteriormente all’estero. In questa direzione si inserisce il nuovo progetto di apertura a breve del primo store in Spagna, mentre sono in fase di studio le opportunità di esordire in Germania. Di qui la scelta di Agostini, che ha una vasta esperienza nel retail e nella gestione di espansioni su larga scala. “L’ingresso di John Agostini segna un nuovo passo nel nostro percorso di crescita – afferma Mauro Tiberti, Fondatore e Amministratore Unico di Sapori Artigianali –. Siamo convinti che la sua visione strategica e la sua profonda conoscenza del settore ci aiuteranno a raggiungere nuove vette, ampliando la nostra presenza in Italia e soprattutto nei mercati internazionali”.
“Entrare in Sapori Artigianali in questa fase di forte evoluzione è un’opportunità stimolante – commenta John Agostini –. Lavorerò per accelerare lo sviluppo dei format esistenti, esplorare nuove soluzioni commerciali e rafforzare la nostra presenza internazionale. Sono felice di collaborare con un team giovane e dinamico, pronto ad affrontare nuove sfide”.
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ODStore, sarà John Agostini a guidare l’espansione
Kimbo celebra Napoli in televisione e sul digitale
Valorizzale il legame con Napoli e la trasversalità della propria gamma: ecco l’obiettivo della nuova comunicazione istituzionale di Kimbo. Lo spot racconta i diversi modi di preparare – e gustare – il caffè. Su una terrazza di Napoli, durante un party, il festeggiato chiede un caffè. Con un cenno il maître accoglie la richiesta, dando il via a un movimento corale che coinvolge tutta la città, dai vicoli di San Gregorio Armeno alle case e ai bar storici. Una nonna accende la cuccuma, un barista dosa la cremosità, giovani in scooter e camerieri in equilibrio su scalinate e motoscafi attraversano la città, portando con sé vassoi di tazzine fumanti, mentre un drone decolla sollevando una macchinetta del caffè. Insomma, “tutta Napoli in un caffè”, come recita il messaggio finale. Un ruolo importante ce l’ha la colonna sonora: “Anema e Core” di Serena Brancale, che ha già scritto con Kimbo il brano “Stu Cafè” ed ha portato, dopo Sanremo, due tazzine di caffè Kimbo nel videoclip della sua nuova canzone.
La creazione e la regia dello spot sono state affidate al regista Umberto Marino, commediografo, scrittore e sceneggiatore (La fiamma sul ghiaccio, Totò Sapore, Cuore cattivo, Cominciò tutto per caso…): “Tentare di onorare un marchio glorioso e la città dalla quale viene non è stata un’impresa difficile. Ho semplicemente mobilitato i geni trasmessimi da mia nonna per raccontare la bellezza e la simpatia di Napoli, il suo essere antica e contemporanea, il suo caffè, che resta quello che beveva mia nonna, ma che viene scelto anche dalla parte più giovane e dinamica del paese”.
Con la produzione della Moviheart di Massimiliano La Pegna, nei prossimi mesi lo spot sarà trasmesso da tutte le principali emittenti televisive (Rai, Cairo, Publitalia, Discovery, Sky) con una programmazione ed investimenti pianificati in collaborazione con OMD Italia, partner di Kimbo dal 2024. “La Tv rappresenta ancora oggi un mezzo cardine all’interno del media mix – aggiunge Massimiliano Scala, Head of Marketing di Kimbo – ma per una buona strategia di comunicazione che bilanci copertura e frequenza, gioca ormai un ruolo determinante il digitale. Abbiamo infatti previsto un investimento importante sui media digitali, con una campagna integrata che coinvolgerà le principali piattaforme, dalle TV digitali (RaiPlay, Mediaset Infinity, Netflix, Amazon Prime, Disney Plus), fino a YouTube e Spotify. A giocare un ruolo determinante sarà il nuovo spot, che utilizza degli elementi studiati per catturare l’attenzione del consumo tipicamente digitale. Uno spot che intende affermare Kimbo come brand premium, napoletano autentico ma moderno, capace di innovare senza perdere le sue radici”.
Kimbo festeggia con questo spot anche i 2.500 anni di Napoli. “Una maniera affettuosa di rinsaldare un rapporto che ci lega da oltre sessant’anni – dice Mario Rubino, Presidente di Kimbo –. La nostra prima miscela è nata nel 1963 in un bar del quartiere Sanità per iniziativa dei fondatori, i fratelli Elio, Francesco e Gerardo Rubino”.
A Vinitaly and the City arriva il Wine Truck di Esselunga
Il vino ha sempre avuto un posto di rilievo nelle strategie commerciali di Esselunga, che ha costantemente lavorato per valorizzare la categoria e darle un percepito di qualità. Fino ad arrivare a lanciare – a novembre 2023 – l’e-commerce dedicato Enoteca Esselunga. E proprio per dare visibilità a questa iniziativa, per la prima volta quest’anno Esselunga sarà presente come espositore a Vinitaly and the City, l’evento fuorisalone di Vinitaly che dal 4 al 6 aprile trasformerà il centro storico di Verona in un palcoscenico dedicato al vino e alla cultura per celebrare l’eccellenza vinicola italiana.
L’insegna allestirà il proprio Wine Truck Enoteca Esselunga e, con esperti sommelier, proporrà una mescita con 6 etichette esclusive che rappresentano la varietà della produzione enologica italiana. Riservato esclusivamente al mondo del vino e dei distillati di qualità accessibile, Enoteca Esselunga permette di ricevere gli ordini in tutta Italia e non solo nelle aree in cui sono presenti i negozi della catena. Il sito comprende una selezione di circa 330 cantine italiane e di circa 2.000 etichette italiane. Il truck Enoteca Esselunga sarà posizionato nel Cortile del Tribunale e si potrà accedere alle degustazioni venerdì 4 aprile dalle 18.00 alle 23.00, sabato 5 aprile e domenica 6 aprile dalle 15.00 alle 23.00.
Per Ibc il 2025 è un anno di consumi deboli e di alta propensione al risparmio
Quest’anno i consumi nazionali a prezzi costanti sono previsti in debole crescita, con un aumento del +0,8% rispetto al +0,4% dello scorso anno. Rallentano gli incrementi del potere d’acquisto dal +2,0% del 2024 al +0,8% del 2025. Le stime sono state diffuse in occasione dell’assemblea di Ibc – Associazione industrie beni di consumo. Un comparto popolato da più di 35mila imprese, in gran parte piccole e medie, che genera un giro d’affari di circa 500 miliardi di euro (230 solo nel settore grocery), occupa 1,1 milioni di addetti (il 29% dell’industria manifatturiera) e investe annualmente circa 17 miliardi di euro nella ricerca e nell’innovazione. Secondo l’analisi redatta da Ref Ricerche per Ibc, il prevalere nelle famiglie di un comportamento prudenziale rende difficile un reale rilancio della domanda interna, mentre resta alto il livello della propensione al risparmio (9,5% di incidenza sul reddito). La cautela degli italiani è confermata dalle evidenze presentate nel corso dei lavori dall’istituto di ricerche YouGov: massiccio ricorso alle promozioni per contenere lo scontrino, inclusione del canale discount nella spesa (la penetrazione è dell’88,7%) e acquisti sempre più frequenti (+3,9% nell’ultimo anno) ma ridotti (la spesa media per atto è diminuita del -2,7%).
“In un quadro geopolitico ed economico all’insegna dell’incertezza le nostre aziende hanno grosse difficoltà ad impostare piani di attività ed investimenti – sottolinea Flavio Ferretti, Presidente di Ibc (nella foto a sinistra) –. Subiamo elevati costi dell’energia, volatilità del prezzo delle materie prime, difficoltà di approvvigionamento. Problematiche che si sommano ai problemi di accesso al credito e all’elevata pressione fiscale, penalizzando la nostra competitività. I dazi? Lanciamo un appello affinché le istituzioni europee e nazionali intervengano per scongiurare un’escalation su vasta scala”. Nel corso dei lavori il presidente di Ibc ha inquadrato gli ambiti d’intervento suggeriti al Governo a sostegno della domanda interna e delle imprese. Ha rimarcato, tra l’altro, l’opposizione a sugar e plastic tax ed evidenziato l’importanza di azioni per la semplificazione normativa, il supporto a una transizione sostenibile che non pregiudichi la competitività, l’alleggerimento del carico fiscale per le imprese. Ha ricordato, inoltre, il varo da parte di Ibc di un ciclo di seminari sul territorio nazionale studiati per catalizzare, in particolare nelle piccole medie imprese, l’adozione degli strumenti abilitanti per digitalizzazione dei processi e la logistica integrata diffusi da GS1 Italy.
Avvicendamento di fondi in Casalasco: esce QuattroR, entra Fsi
Passaggio del testimone tra fondi nell’azionariato di Casalasco: QuattroR ha siglato un accordo vincolante con Fsi per la cessione della propria partecipazione nella società specializzata nella selezione, coltivazione, trasformazione del pomodoro, confezionamento e commercializzazione dei suoi derivati, con un portafoglio di brand come De Rica, Pomì, Pummarò, Pomito e Tomato al Gusto. A valle del perfezionamento di questa operazione – soggetta alle autorizzazioni regolamentari – la filiera agricola, attraverso il Consorzio Casalasco del Pomodoro e la sua Holding, rafforzerà la propria quota in Casalasco, mantenendo un ruolo chiave in questo ulteriore progetto di sviluppo. QuattroR era entrato alla fine del 2021 con un aumento di capitale da 100 milioni di euro. Nell’ultimo triennio i ricavi di Casalasco sono passati da 330 milioni ad oltre 600 milioni di euro, con una crescita più che proporzionale della marginalità e importanti investimenti focalizzati sugli impianti, sull’efficienza energetica e riduzione dei consumi idrici, e la creazione di un avanzato Innovation Center. Nelle ultime settimane, inoltre, la società ha annunciato la partenza della filiera integrata per la produzione di pesto e semilavorati da basilico fresco, facendo il proprio ingresso in un mercato altamente attrattivo. Sempre nell’ultimo triennio, Casalasco ha perfezionato quattro acquisizioni: Emiliana Conserve (2022), focalizzata sul rafforzamento della propria base industriale e agricola; De Martino (2023), dedicata all’esportazione di prodotti alimentari su mercati come Scandinavia e Giappone; il marchio premium Knorr Tomato al Gusto (2025), leader in Germania, acquisito dal gruppo Unilever; i marchi Pummarò, Polpabella e Sugo Lampo (2025) focalizzati sul mercato nazionale e comprati dal gruppo Star.
Con un fatturato aggregato di oltre 5 miliardi di euro, il portafoglio di QuattroR annovera, tra gli altri, investimenti in Cigierre, che opera nella ristorazione casual dining, e il torrefattore Segafredo Zanetti. “Siamo estremamente soddisfatti dei risultati raggiunti da Casalasco – commenta Francesco Conte, Amministratore Delegato di QuattroR e Vicepresidente di Casalasco – che rappresenta un caso di grande successo nell’ambito del settore agroalimentare italiano ed il primo disinvestimento del fondo QuattroR che riflette in pieno il valore di quanto creato. Lavorando in partnership con un management team di altissimo livello, abbiamo realizzato una crescita straordinaria e rafforzato ulteriormente la leadership di Casalasco nel settore, con significative acquisizioni strategiche e investimenti a sostegno di tutto il sistema”.
“Ringrazio innanzitutto il fondo QuattroR ed i suoi azionisti per aver creduto nella nostra filiera – dichiara Costantino Vaia, Ceo di Casalasco (nella foto in alto) – e averci accompagnato in un percorso di crescita di grande soddisfazione. Il supporto dei suoi manager poi, soprattutto nelle operazioni straordinarie di M&A, ci ha permesso di garantire il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi che ci eravamo prefissati. Lavoriamo ora per il futuro di Casalasco e delle sue 800 aziende agricole socie, a fianco di un altro prestigioso partner come Fsi, con il quale abbiamo già pianificato una nuova fase di sviluppo dimensionale e di creazione di valore condiviso”.
Kioene, la croccantezza è anche plant based
La croccantezza è da tempo una tendenza in cucina, apprezzata e in voga. Basti pensare che, secondo uno studio dell’Osservatorio Immagino GS1 Italy, nel 2024 sono 1.755 i prodotti che mettono in evidenza questa caratteristica sul packaging, a conferma dell’interesse dei consumatori. Kioene, azienda focalizzata sulle proteine vegetali e parte del Gruppo Tonazzo, ha deciso di declinare la croccantezza nel mercato del plant based con i Kroccanti, ponendo quindi la texture al centro dell’esperienza di consumo, con l’obiettivo di conquistare chi non si è mai avvicinato a questo tipo di prodotti. La gamma è composta da tre referenze, caratterizzate da diverse panature che avvolgono un ripieno: la Panatura Krisp di panko e fiocchi di patate aromatizzata al prezzemolo accompagna un ripieno a base di zucchine; la Panatura Krunch di cornflakes ha un cuore di tofu e pomodori secchi; la Panatura Krock di panko con origano, basilico e prezzemolo racchiude un ripieno di zucca e cipolla caramellata.
Nello spiegare la logica alla base del nuovo lancio, Kioene ricorda che gli studi condotti sin dalla seconda metà del ‘900 dalla ricercatrice di General Foods, Alina Szczesniak dimostrano come la texture sia un elemento fondamentale nel definire il piacere di un alimento; la croccantezza, in particolare, viene definita come un fattore capace di influenzare psicologicamente il consumatore. In pratica, il suono generato dal cibo mentre lo mastichiamo influisce sulla percezione del gusto, rendendo l’esperienza più appagante. E i Kroccanti Kioene giocano con la consistenza e il suono anche nel nome: le fasce colorate sulle confezioni riprendono onomatopee come “Krisp”, “Krock” e “Krunch”, evocando il piacere di un morso scrocchiante che raggiunge la sua massima espressione in friggitrice ad aria, modalità di cottura anch’essa assai di moda. Kioene amplia quindi la propria offerta grazie a un prodotto che non solo intercetta le nuove tendenze di consumo, ma risponde a una delle principali barriere di chi non acquista prodotti vegetali ossia la percezione di un gusto poco coinvolgente. “Abbiamo lavorato per creare una vera e propria esperienza di gusto a 360° – dichiara Cristian Modolo, Direttore Marketing di Kioene – in cui la panatura diventa protagonista, capace di soddisfare non solo chi già sceglie Kioene, ma anche chi è alla ricerca di un’alternativa gustosa e innovativa. Il nostro obiettivo è continuare a innovare e intercettare le tendenze di consumo, proprio come abbiamo fatto con il recente lancio di CampiAmati, la linea di contorni vegetali pensata specificatamente per il banco ortofrutta. Attraverso i Kroccanti, portiamo avanti questa missione, offrendo un prodotto che mette al centro la croccantezza e risponde al desiderio di un’esperienza di consumo sempre più esigente e contribuendo a rendere l’alimentazione plant based sempre più variegata”.
Alpaslan Deliloglu è il nuovo Ceo di Ikea Italia
Cambio al vertice in Ikea Italia: Alpaslan Deliloglu, 51 anni, nato in Turchia, subentra come Ceo e Cso Manager (Chief Sustainability Officer) ad Asunta Enrile, che ricopre il ruolo di Deputy Chief Digital Officer in Ingka Group. Al nuovo Ceo spetta il compito di rafforzare la crescita del brand, presente in Italia da 36 anni con quasi 8.000 co-workers, 22 punti vendita tradizionali, 20 Plan & Order Point nei centri città e il Centro di Distribuzione di Piacenza. Dopo gli studi in relazioni internazionali, politica ed economia all’Università di Kirikkale (Turchia), Deliloglu è entrato in Ikea nel 2004 come Sales Manager nel negozio di Istanbul, per poi diventare Commercial Manager per la Turchia. Nel 2014, si è trasferito in Svizzera per ricoprire prima l’incarico di Deputy Ceo e dal 2019 quello di Ceo & Cso di Ikea Austria, consolidando l’approccio omnichannel e facendo crescere la notorietà del brand che, in poco tempo, è diventato il primo retailer di arredamento per la casa a Vienna.
“Ho appena festeggiato i miei primi 20 anni in Ikea – Alpaslan Deliloglu, Ceo & Cso Manager di Ikea Italia – e sono entusiasta d’iniziare oggi una nuova avventura in un Paese che tradizionalmente attribuisce un grande valore alla casa come luogo dove le persone vivono i momenti più importanti della loro vita. Con il mio lavoro, desidero contribuire a rendere ancora più accessibile e rilevante la presenza di Ikea in Italia, impegnandomi a sostenere la mission del brand, quella di rendere migliore la vita in casa della maggioranza delle persone rispettando i limiti del nostro pianeta”.
La Coop di Avigliana si rinnova e diventa superstore
Nuova vita per la galleria commerciale Le Torri di Avigliana (TO), di proprietà di Nova Coop. I primi lavori hanno riguardato il punto vendita Coop, che nel 2025 compie trent’anni, riaperto con spazi completamente rinnovati negli ambienti, negli arredi e nell’identità visiva per accogliere il format superstore, migliorando l’efficienza complessiva del negozio. La riqualificazione è partita dalla riprogettazione dell’immagine esterna dell’edificio, con la tinteggiatura dei lati che affacciano sugli ingressi di via Cavalieri di Vittorio Veneto e di corso Laghi, seguendo un nuovo concept cromatico che accompagna l’introduzione di un nuovo logo per Le Torri, già visibile sull’ingresso principale e su tutta la segnaletica stradale. Anche il parcheggio superiore è stato coinvolto nella prima fase, con il rinnovo completo del manto di pavimentazione. Nei prossimi mesi i lavori proseguiranno all’interno: le attuali scale mobili verranno sostituite con un ascensore panoramico e sarà rifatta la pavimentazione. L’investimento complessivo di Nova Coop, comprensivo dei lavori di ristrutturazione del punto vendita e della galleria commerciale, è pari a 3,8 milioni di euro.
L’adozione di un nuovo format per il negozio Coop di Avigliana, a superficie destinata alla vendita invariata di circa 1.850 metri quadri, ha consentito di aumentare la profondità dell’offerta commerciale con l’introduzione di circa 800 referenze aggiuntive, tra novità di prodotto e di formato, grazie a una migliore suddivisione degli spazi merceologici. Di queste nuove referenze, il 75% appartiene alla categoria dei freschi e freschissimi. Vengono introdotte anche le aree “Il buono del Piemonte”, con eccellenze gastronomiche della regione realizzate dai produttori locali che collaborano con Nova Coop. A livello di servizio, a destra dell’ingresso si trova la postazione Novapoint dedicata a soci e clienti per richieste d’informazione, sottoscrizione e assistenza legate a prestito sociale, contratti di luce, gas e telefonia. I banchi assistiti sono stati riorganizzati in un’unica linea integrata comprendente Panetteria, Gastronomia – con ampliamento dell’assortimento rosticceria e banco caldo – e Macelleria, mentre la Pescheria mantiene la sua posizione precedente e sperimenta un nuovo fabbricatore del ghiaccio dal basso integrato nel banco, introdotto per la prima volta nella rete di vendita in occasione di questa ristrutturazione. Inoltre, ad Avigliana Nova Coop ha assunto la gestione diretta della Panetteria, iniziando a proporre il pane di produzione propria, realizzato con lievito madre e preparato presso l’ipermercato di Beinasco.
È stato poi introdotto un sistema di segnaletica e comunicazione digitale che agevola il cliente a completare la spesa in minor tempo, offrendo maggiori informazioni sui prodotti e servizi disponibili. Anche la barriera casse è stata ridisegnata posizionando le casse Fast Lane e Salvatempo in corrispondenza della conclusione dei percorsi di spesa. La riqualificazione degli spazi è stata l’occasione per migliorare le prestazioni energetiche del punto vendita sostituendo tutti i banchi frigo con modelli a più alta efficienza mentre, per quanto riguarda gli arredi dismessi, si è cercato di procedere in un’ottica di economia circolare, favorendo il riuso di una parte delle attrezzature in altri negozi.
“Ad Avigliana abbiamo realizzato un’importante operazione di ristrutturazione del nostro punto vendita – spiega Fabio Lischetti, Direttore Vendite di Nova Coop – per rispondere ai nuovi bisogni dei consumatori: fare la spesa in modo più semplice e frequente, offrire una maggiore profondità nell’assortimento alimentare unita a un importante presidio del non alimentare per fornire soluzioni adatte a qualsiasi stile di vita e di consumo, accompagnare il cliente nell’esperienza di acquisto ponendo attenzione al bisogno informativo e alla componente di servizio. Il negozio ora si presenta completamente rinnovato, con una formula che siamo convinti potrà soddisfare ancora di più le aspettative quotidiane della nostra clientela”.
Per Ernesto Dalle Rive, Presidente di Nova Coop, “L’intervento che stiamo realizzando sulla galleria commerciale Le Torri avviene in concomitanza con importanti lavori di riqualificazione che stanno interessando la zona adiacente al nostro storico insediamento e testimonia la volontà della Cooperativa di rinnovare il lungo rapporto che la lega alla città dei laghi. In un momento in cui, su qualsiasi territorio, la competizione commerciale tra vecchi e nuovi concorrenti si fa sempre più serrata, il nostro negozio può contare su di una comunità di circa 10 mila soci e su di una fitta rete di relazioni con gli stakeholder territoriali attivate attraverso le nostre continue iniziative che toccano l’educazione alla salute, al consumo consapevole, la povertà alimentare e altri temi d’interesse generale. È questa la specificità che continueremo a garantire in un negozio rinnovato – conclude Dalle Rive – assieme ad un’offerta commerciale che rispecchia i nostri valori, per assicurare a tutti i clienti cibo buono, sicuro, rispettoso dell’ambiente e dei diritti dei lavoratori al giusto prezzo”.
Logistica, il largo consumo a caccia di efficienza
Cinque anni per la supply del largo consumo equivalgono a un secolo. Soprattutto nel periodo post-Covid, durante il quale la filiera del mass market ha subito profonde trasformazioni e si è mossa in un contesto sempre più sfidante, complesso e imprevedibile. A delinearne l’evoluzione e misurarne gli effetti, come già avvenuto nel 2019 e prima ancora nel 2010, è la nuova edizione della ricerca “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo”, realizzata da GS1 Italy in ambito ECR Italia, con la collaborazione di un gruppo di ricerca congiunto del Politecnico di Milano e della LIUC Università Cattaneo e il coinvolgimento di 45 aziende del settore (12 distributori, 30 produttori e 3 operatori logistici). I risultati della ricerca, raccolti nell’omonimo Bluebook, fotografa la logistica della filiera del largo consumo italiano, che si stima conti un volume complessivo di 4,6 miliardi di colli in transito all’anno.
“A distanza di cinque anni dalla precedente edizione – afferma Bruno Aceto, Ceo di GS1 Italy – e in uno scenario completamente mutato rispetto al 2019, abbiamo sentito la necessità di tornare a svolgere quest’approfondita analisi in quanto strumento essenziale per comprendere l’evoluzione della logistica, misurarne le criticità e individuare nuove opportunità. Questa mappatura è importante perché rappresenta il punto di partenza per delineare le direzioni di lavoro della filiera, intraprese anche attraverso le iniziative collaborative espresse dai tavoli di lavoro di ECR Italia, dove le principali aziende di industria e distribuzione e gli operatori logistici collaborano per innovare i processi e per migliorare l’efficienza di filiera produttore-distributore-consumatore”.
RIDISEGNO DEI NETWORK E CENTRALIZZAZIONE, ANCHE NEI FRESCHI
La prima evidenza che emerge dalla mappatura realizzata da ECR Italia è la forte accelerazione del ridisegno dei network logistico-distributivi avvenuta nel periodo post-Covid-19 e dettata dalla necessità di tutti gli attori di raggiungere una maggiore efficienza. I fornitori hanno arretrato gli stock nei magazzini di fabbrica e centrali e ridotto la rete distributiva dei depositi di secondo livello, in termini sia di numero di depositi periferici sia di transit point. Anche la distribuzione moderna ha rivisto il suo assetto logistico, composto da Centri Distributivi (Ce.Di.) primari e secondari, per rendere la rete più flessibile e ottenere più ridondanza e resilienza. Il tasso di centralizzazione dei flussi logistici ai Ce.Di. è cresciuto e, diversamente dalla precedente rilevazione, questo è avvenuto anche nel comparto del fresco, arrivato a un tasso del 91%, e quindi ormai prossimo al 92% dei prodotti secchi.
LE SOLUZIONI PER OTTIMIZZARE I PROCESSI
L’aumento dei costi del trasporto e il rischio di carenza di materiali, di capacità produttiva e di servizi logistici hanno avuto un forte impatto sui processi di interfaccia tra fornitori e Gdo, determinando una crescente ricerca di ottimizzazione e di recupero di efficienza, in particolare nel processo “order-to-delivery”. Tra i diversi fronti di intervento, la ricerca ECR Italia ha individuato l’aumento della dimensione media degli ordini (+14% in dieci anni), e quindi la crescita di +3% dell’incidenza delle unità di carico (UdC) intere in ingresso ai Ce.Di., arrivata al 79% nel secco. E ancora l’incremento di UdC intere con pallettizzazione ottimale (altezza tra i 120 e i 125 cm) per migliorare la saturazione volumetrica nei trasporti, e la riduzione di -2% del numero medio di referenze gestite. Significativo è stato anche l’impatto organizzativo del livellamento temporale dei flussi di merce in ingresso ai Ce.Di. sia su base settimanale che mensile e dell’estensione delle finestre di consegna anche nelle ore pomeridiane.
CRESCITA DELL’OUTSOURCING LOGISTICO E RICADUTE SUL SERVIZIO
Nel periodo post-Covid tra le aziende di produzione si è assistito al maggior ricorso all’outsourcing logistico strategico per alleggerire la gestione e generare economie di scala. Ma l’autonomia crescente dei fornitori di servizi logistici nella definizione degli instradamenti e nella gestione operativa dei processi può ridurre il controllo sui flussi fisici e sulle prestazioni di servizio fornite alla Gdo. Le asimmetrie nella visibilità della supply chain da parte dei fornitori generano distorsioni nella misurazione del livello di servizio offerto e ricevuto. Inoltre, la scarsa visibilità sulla domanda e l’incertezza degli ultimi anni hanno generato un alto livello di stock nella rete, dettato anche dalla frammentazione della rete distributiva e dall’aumento dei punti di evasione degli ordini, che incide in modo negativo sulla freschezza dei prodotti (soprattutto di quelli più deperibili).
AUMENTANO DIGITALIZZAZIONE E SOSTENIBILITÀ
L’evoluzione della supply chain nel largo consumo va nella direzione di una crescente (ma lenta) digitalizzazione, favorita dalla progressiva rimozione di alcuni ostacoli di natura non tecnologica che l’avevano rallentata. È in crescita la diffusione degli standard come la trasmissione degli ordini in EDI (Electronic Data Interchange), passata dal 34% al 50%, ma resta ancora molto da fare per migliorare l’integrazione tra i sistemi informativi di fornitori e Gdo e per garantire una maggiore visibilità nei flussi logistici. Analogo lo scenario nell’altra grande direttrice evolutiva, la sostenibilità. L’analisi presente in “Mappatura ed evoluzione dei flussi logistici nella filiera del largo consumo” ha rilevato un maggior numero e una più ampia intensità di iniziative finalizzate a ridurre l’impatto ambientale della supply chain, attuate nell’ambito degli imballaggi, dei magazzini e, soprattutto, dei trasporti, e spesso connesse a progetti di efficienza logistica, come, ad esempio, la revisione degli imballaggi per aumentare il rendimento volumetrico e massimizzare la saturazione dei mezzi di trasporto.
COLLABORAZIONE, AVANTI TUTTA
La fotografia scattata da ECR Italia evidenzia la “riscoperta” della centralità della collaborazione fra produttori e distributori. Circa la metà delle oltre 40 aziende coinvolte nella ricerca afferma di aver implementato progetti condivisi con l’obiettivo di migliorare in primis l’efficacia del processo “order-to-delivery”, ad esempio attraverso la riduzione dei ritardi di consegna, della congestione presso i Ce.Di, dei respinti e delle attese allo scarico. La collaborazione procede sempre per gradi e sono fondamentali le “early initiatives” per testare la capacità delle aziende a collaborare e per sistemare i “basic building blocks” del processo logistico. “La capacità di collaborare resta determinante per affrontare le sfide future della logistica nel largo consumo – prosegue Bruno Aceto (nella foto a sinistra) –. Per le aziende di questa filiera sarà sempre più importante stabilire relazioni di fiducia attraverso le quali sviluppare progetti condivisi di collaborazione per rimuovere le inefficienze, superare le criticità e promuovere un sapere condiviso così da costruire una supply chain più efficiente, resiliente e sostenibile. E in ECR Italia l’innovazione dei processi di filiera si realizza proprio grazie alla collaborazione, che permette di individuare soluzioni comuni a beneficio di tutto il sistema”. Tra gli strumenti a disposizione delle aziende impegnate in questo contesto c’è anche la formazione dell’Academy di GS1 Italy, con una vasta gamma di corsi ad hoc per ottimizzare la logistica e il Percorso certificato di Supply chain collaboration per la filiera del largo consumo, la cui seconda edizione partirà il prossimo maggio: si tratta di un percorso innovativo, che coniuga le competenze teoriche del Politecnico di Milano con i casi reali estrapolati da progetti collaborativi realizzati in ambito ECR Italia, per aiutare aziende di produzione e distribuzione e operatori della logistica a capire come ottimizzare i processi interni e di interfaccia attraverso la collaborazione e l’innovazione di filiera.