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Apre il superstore Esselunga di Sassuolo: 3800 metri quadrati in classe energetica A

Esselunga riapre oggi il nuovo superstore di Sassuolo, un superstore di oltre 3800 metri quadri di superficie di vendita, dotato di un ampio parcheggio a raso e interrato in grado di ospitare circa 780 autoveicoli.

È l’ottava apertura del 2015 dopo quelle di Milano e provincia (3), Casale Monferrato (Al), Sesto Calende (Va), Soliera (Mo) e Corte Franca (Bs) ed è il 154° negozio dell’Azienda.

All’interno del nuovo negozio sono impegnati 153 dipendenti, di cui 36 nuove risorse residenti nel territorio.

Nell’ambito dei lavori per il rifacimento del superstore, nato nel 1994 e ora in classe energetica A, Esselunga ha riqualificato l’area comunale con alcune opere di urbanizzazione e adeguamento alla viabilità. In più sono stati donati e messi a dimora, in tre parchi cittadini, numerosi alberi.

A disposizione dei clienti, tutti i reparti che hanno contribuito al successo del marchio Esselunga: Frutta e Verdura sfusa e confezionata con un’offerta di oltre 450 prodotti; Pescheria, con personale dedicato che offre pesce fresco già pulito; Macelleria con banco assistito; Gastronomia e un vasto assortimento di vini con oltre 700 etichette, oltre al 116esimo forno dove i panettieri specializzati formati dalla “scuola dei mestieri” interna, offriranno ai clienti 18 varietà di pane fresco sfornato nell’intero arco della giornata. Alle casse, postazioni self scanning e self payment. Presente anche il bar Atlantic.

Mille Smart Fourfour per i vent’anni della carta Fidaty Esselunga, per la prima volta in TV

È una prima assoluta quella di Esselunga in TV,  per festeggiare con uno spot (curato da Armando Testa) I 20 anni della carta Fidaty. Già questa è una notizia, visto che all’interno dell spot fa capolino Bernardo Caprotti in persona che, discretamente, augura buon natale. Ma è il modo con cui Esselunga ha deciso di festeggiare l’anniversario di quella che è diventata sinonimo di carta fedeltà nel linguaggio comune ad avere dello straordinario.

Fino al 3 gennaio, infatti, I client Esselunga avranno la possibilità di vincere migliaia di premi: in palio 1.000 automobili smart forfour in edizione limitata che saranno assegnate attraverso 5 estrazioni settimanali.

Il montepremi supera i 22 milioni di euro, in assoluto il più ricco in Europa messo in palio nel mondo della grande distribuzione organizzata.

Oltre alle auto sono previste tutti i giorni vincite istantanee alla cassa: a disposizione 100.000 buoni spesa da 50 euro.

A Torino debutta Fiorfood, ovvero il supermercato con ristorazione di qualità secondo Coop

La Galleria San Federico a Torino, tra la stazione di Porta Nuova e le piazze San Carlo e Castello, non lontano da dove nacque nel 1854 la prima cooperativa di consumatori, ospita Fiorfood Coop,  un po’ supermercato di qualità e ristorante di altrettanta qualità, con libreria. Un centro di aggregazione e riferimento per torinesi e visitatori, che nei 1300 metri quadri su due livelli possono trovare il Fiorshop, il bistrot e il ristorante by La Credenza, il caffè Fiorfiore.

Fiorfood Coop esterno

Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop
Ernesto Dalle Rive, presidente di Nova Coop

«È un nuovo modello di negozio inteso come luogo da frequentare, da vivere, dove fare la spesa a prezzi convenienti e poterli degustare sapientemente preparati» afferma il presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive. «È il primo di una serie di negozi che intendiamo aprire nei centri città della nostra regione, ma mi auguro che possa diventare un format anche per le altre Cooperative del sistema Coop. Nova Coop – prosegue – ha colto la sfida, anche economica, che questa iniziativa racchiude in sé, ritenendo che a questi anni di crisi si risponde con una forte capacità di innovazione e cogliendo l’opportunità del cambiamento. Siamo consapevoli che la crisi al termine ci ha consegnato un consumatore cambiato, più consapevole e frugale, più etico e più responsabile, più equilibrato. Ad esso ci rivovolgiano con tutto il portato dei valori racchiusi nei prodotti Coop che trovano la sintesi perfetta nel concetto di alta qualità accessibile a tutti, cui abbiamo voluto aggiungere il pay off Cibo ed emozioni».

Così Fiorfood, che ape i battenti il 3 dicembre, nasce per questo consumatore, per il quale la convenienza delle 2500 referenze a marchio Coop nelle varie linee incarna questi valori.

Il negozio, dicevamo, si sviluppa su due piani, con il Fiorshoop, dove oltre ai prodotti Coop sitroverano altri prodotti di eccellenza e quelli di Libera, e le aree ristorative affidate agli chef stellati Giovanni Grasso e Igor Macchia de La Credenza di San Maurizio Canavese, che preparano i piatti utilizzando i prodotti Coop con due formule: il ristorante e il bistrot, a prezzi accessibili, tanto che il vino è proposto agli stessi prezzi dello scaffale. Per chi ha fretta e per l’arco della giornata dal caffè all’aperitivo c’ė il bar Fiorfiore che serve anche centrifugati freschi di frutta e verdura. «Abbiamo stimato che i ricavi di Fiorfood arriveranno per il 55% dalla ristorazione e per il 45% dalla vendita», spiega Dalle Rive.

A far da ponte ai due corpi del negozio c’è lo spazio Lux, dove ritornano a Torino le Librerie Coop con 5000 titoli, ma con la possibilità di accedere a un catalogo di 100 mila titoli attraverso il servizio Bananarepublic, tramite schermo touch. Ma per il momento non è possibile l’acquisto online in negozio. Un piccolo neo, controbilanciato però da una idea fulminante del progettista Paolo Lucchetta, che ha inserito l’enoteca proprio nello spazio della libreria, dove poter spillare con i moderni dispenser il vino direttamente dalla bottiglia, portarsi il calice al tavolino e degustare il vino consultando un libro.

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Commentando il lavoro svolto, che ha visto l’impiego di materiali moderni ma con un richiamo alla tradizione, visto la storicità del luogo, Paolo Lucchetta di Retail Design afferma: «Questo progetto si inserisce nel tema della valorizzazione del patrimonio architettonico italiano. Progettare un format innovativo come Fiorfood su patrimoni dell’edilizia storica richiede la consapevolezza dell’esistente e la sensibilità nel cogliere le tracce del passato e inserirle in una dimensione di contemporaneità».

L’intervento, che ha richiesto un investimento da parte di Novacoop di 2 milioni di euro, si inserisce nel programma di riqualificazioni immobiliari Urban Up di Unipol, proprietario dell’area di Galleria San Federico, che l’ha commercializzata. «Con FioFood e la prossima apertura di un punto vendita H&M il processo di riqualificazione – afferma Massimiliano Morrone, responsabile  Asset & Management RE ed SGR Immobiliare di Unipol – può ritenersi concluso. Oggi Galleria San Federico torna ai torinesi forte della presenza di marchi importanti come è Fioffood Coop, Aspesi, Maont Blanc, Gucci, Ferragamo e Apple Store, solo per citarne alcuni».

«È una iniziativa innovativa e fuori dagli schemi tradizionali di Coop – riprende Dalle Rive – anche per come è stato progettato, facendo ricorso a un team di lavoro trasversale all’interno della cooperativa, che oggi è una delle più importanti imprese del Piemonte. Fedeli a questo ruolo, nei prossimi cinque anni investiremo 200 milioni di euro per la realizzazione di tre superiore in coerenza con questo punto vendita, il primo dei quali a Torino in Via Botticelli, un progetto che è stato iniziato vent’anni fa e che ha avuto continue interruzioni per questioni burocratiche. Questi investimenti prevedono 500 nuove assenzio che con l’indotto e le attività collegate potranno agevolmente raddoppiare».

Da Molino Rossetto i grani andini che fanno bene anche in Ecuador

La gamma dei grani andini proposta da Molino Rossetto per il canale retail si arricchisce di due novità: Fiocchi di Quinoa e Fiocchi di Amaranto, due prodotti dedicati alla prima colazione. Entrambi i pack, come quelli di tutta la linea (lievito madre, lievito madre integrale, preparati per pizza, chicchi di quinoa e farina di quinoa) sono personalizzati con il logo Oxfam, a testimoniare la scelta dell’azienda padovana di sostenere l’attività della onlus impegnata in programmi di sviluppo, interventi di emergenza, campagne di opinione e iniziative educative per migliorare le condizioni di vita delle popolazioni.

In particolare Chiara Rossetto, amministratore delegato dell’azienda di famiglia, lo scorso luglio ha viaggiato in Ecuador per visitare le comunità agricole di Cotacachi, con lo scopo di conoscere meglio gli antichi grani andini (a cominciare da quinoa e amaranto) e una realtà rurale in cui le donne svolgono un ruolo essenziale. A esse Oxfam ha fornito gli strumenti per lavorazione della terra e a loro si è rivolta, istruendole sulle pratiche agronomiche, commerciali e comunitarie. Ora sta creando una cooperativa di secondo livello per aumentare la capacità di accesso diretto al mercato. «Questa esperienza – commenta Chiara Rossetto – è stata un’importante occasione di scambio di know-how tra due culture lontane, che mi ha consentito di approfondire le mie conoscenze su alcuni cereali che l’Europa sta finalmente riscoprendo. Ho incontrato donne che lavorando duramente e che grazie a Oxfam hanno acquisito le conoscenze per diventare imprenditrici di se stesse e sviluppare piccoli commerci».

L’obiettivo della partnership con Oxfam è quello di realizzare un progetto di filiera per commercializzare in Italia – in edizione limitata – i raccolti delle donne coinvolte nel progetto Oxfam, un risultato di lungo periodo che prevede che la produzione sia tale da rendere l’importazione sostenibile anche economicamente, dopo aver soddisfatto il fabbisogno locale.

Al Centro Sarca Le Biosfere invitano a scoprire l’ecosistema italiano

Inaugurata qualche giorno fa al Centro Sarca di Milano (Sesto San Giovanni) rinnovato, prosegue fino al 31 gennaio l’iniziativa Le Biosfere, tre padiglioni tematici per consentire ai visitatori di seguire e vivere tre percorsi esperienziali: BioSfera Alpi, BioSfera Mediterraneo e BioSfera Nutrizione.

I percorsi si sviluppano su due canali: attraverso la biodiversità italiana e alla scoperta della salutare dieta mediterranea. In ogni biosfera si entra in un habitat specifico, curato anche dal punto di vista tecnologico per consentire una esperienza sensoriale e interattiva, con monitor touch, proiezioni immersive grazie a video proiettori che animeranno a 180 gradi gli spazi e area lab dotata di moduli sensoriali.

Nelle Biosfere Alpi e Mediterraneo si possono sentire i profumi e le essenze, ascoltare i suoni, vedere e toccare gli ambienti tipici delle montagne alpine o della macchia mediterranea. Le scenografie nelle biosfere sono infatti composte da vere piante e display interattivi che raccontano caratteristiche, differenze e storie dei rispettivi habitat. Anche temperatura e umidità percepite sono quelli propri dei diversi territori. Nella BioSfera Nutrizione i display mostrano in cosa consiste la dieta mediterranea, che dal 2010 è patrimonio dell’umanità per l’Unesco, quali sono le regole di una corretta alimentazione e il giusto stile di vita con consigli e trucchi dal mondo della gastronomia.

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Oltre che all’interno delle biosfere, questi contenuti possono essere scoperti attraverso il Sentiero della conoscenza, un percorso che permette, con l’app Biosfere creata per l’occasione, di approfondire i temi della manifestazione. C’è anche un luogo ludico: La valle dei selfie, dove i visitatori immersi in paesaggi tipici delle Alpi e del Mediterraneo possono scattarsi delle foto, che verranno pubblicate sulla pagina Facebook di Centro Sarca.

Il progetto Le BioSfere, ideato dall’agenzia di pubblicità Amikaj di Milano, lancia un nuovo concetto di Mall Experience, che Igd Spa sta proponendo all’interno dei centri commerciali di sua proprietà, ed in modo particolare il Centro Sarca, uno dei suoi fiori all’occhiello ed oggetto di recente restyling.

Selex investirà 152 milioni e si avvia a superare il traguardo dei 10 miliardi di fatturato

Con sessantanove i nuovi punti vendita 152 milioni di investimenti previsti nel 2016, non si raresta la crescita di Selex, che nel 2015 prevede un fatturato complessivo di 9.850 milioni (grazie anche all’ingresso de Il Gigante) con una crescita dell’11% e si proietta nel 2016 a superare il traguardo dei 10 miliardi.

Le stime di chiusura risultano leggermente al di sotto (circa 100 milioni) di quelle annunciate a fine giugno, segno che la ripresa dei consumi registrata nel trimestre estivo non si è ancora consolidata, come si è visto dall’ultima rilevazione Istat sul commercio al dettaglio.

Leggi anche Istat: a settembre si fermano le vendite al dettaglio. Bene la grande distribuzione

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A sostenere questa crescita all’assemblea dei soci è stato presentato il programma 2016 che prevede 69 i nuovi punti di vendita che le imprese associate a Selex inaugureranno in tutta Italia (per circa 89.000 mq complessivi) e 55 le ristrutturazioni, per investimenti pari a 152 milioni di euro e centinaia di nuovi posti di lavoro.

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Selex prosegue così nel suo cammino di sviluppo e di consolidamento sul territorio, registrando performance superiori alla media del mercato. Nel periodo gennaio-ottobre di quest’anno la crescita, a parità di punti di vendita, è stata infatti pari a +1,9%, contro una media di settore Iper+Super del -0,15%.

«I risultati più che positivi ci incoraggiano a proseguire con sempre maggiore determinazione sulla strada dello sviluppo e del rinnovamento, per rispondere alle attese dei consumatori – ha dichiarato nel corso dell’assemblea Dario Brendolan, Presidente di Selex – Impegno, professionalità, coraggio di investire anche in tempi difficili. Sono questi i fattori di successo delle nostre Imprese Associate e del nostro Gruppo».

Oggi Selex, con una quota di mercato dell’11,3% (IRI, giugno 2015), è la terza realtà distributiva, presente in tutta Italia con una rete commerciale formata da 2.470 punti di vendita per 2 milioni di mq di superficie, con un organico di oltre 31.000 addetti. Supermercati, superstore e mini-iper, con oltre tre quarti della superficie di vendita complessiva, rappresentano il cuore del Gruppo. Le insegne più note sono Famila, A&O e C+C, cui si affiancano insegne regionali spesso leader sul territorio.

Numerose sono le sfide da affrontare nei prossimi anni e per le quali il Gruppo intende non farsi trovare impreparato. «Negli ultimi anni stiamo assistendo ad una veloce evoluzione delle abitudini di consumo – ha detto nel suo intervento Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex – con implicazioni molto significative su assortimenti, formule di vendita e modalità d’interazione con i clienti. Tutte queste tendenze richiedono risposte da parte dei distributori che devono implementare esperienze multi-canale ed essere molto più distintivi nell’offerta».

I quattro motivi per cui le vendite online di Natale saranno record

Nello studio “Ready to Wrap” (“Pronti a impacchettare”), Demandware prevede che il periodo compreso tra il 19 novembre e il 26 dicembre rappresenterà quest’anno il 22% del totale delle vendite online, contro il 21% dello scorso anno.

Sulla base di dati storici relativi al periodo di picco, unitamente alle tendenze del 2015, Demandware identifica quattro fattori cruciali che porteranno a visite e transazioni record durante il periodo dello shopping natalizio.

Eccoli.

Dimenticate le letterine a Babbo Natale, controllate il carrello dei ragazzi
Cambia il modo in cui i consumatori navigano online, e il carrello si trasforma in una “lista dei desideri”. Grazie soprattutto all’aumento del tasso di acquisto via smartphone, Demandware stima che quest’anno i consumatori creeranno il 25% di carrelli in più.

Promozioni di Natale: picchi nel numero di spedizioni gratuite e aumento degli sconti
Il picco della stagione dello shopping è nota per gli sconti e le spedizioni gratuite, valore aggiunto ricercato dai consumatori. Quest’anno non farà eccezione: secondo Demandware l’82% degli ordini sarà spedito gratuitamente, dato in aumento rispetto al 73% del 2014. Inoltre, l’azienda prevede che in media gli ordini saranno scontati del 18%.

Il traffico si congestiona, e non solo nei parcheggi
La combinazione di una crescita costante nel 2015 e il forte periodo di picco dello scorso anno, congiuntamente alla disponibilità di un giorno in più tra la Festa del Ringraziamento e Natale 2015, suggerisce un aumento del 31% degli ordini a livello globale. Catalizzatore sarà il traffico online: la previsione è di un aumento del 22% delle visite per questo periodo di picco rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo le stime, i consumatori visiteranno lo stesso sito il 6% in più; su di esso ci sarà una crescita della spesa pari al 3%. Grazie all’aumento degli acquisti effettuati tramite più dispositivi e al miglioramento nell’utilizzo di device mobili per lo shopping, è possibile che tali dispositivi saranno largamente responsabili dell’aumento delle visite.

Telefoni in piena carica
Nel 2013, rispetto a computer e tablet, il 23% del traffico registrato nel periodo di picco è avvenuto tramite smartphone. Nel 2014, questa percentuale è salita al 33%. Quest’anno il tasso di crescita non si arresta: la quota prevista è al 47% a livello globale. Le previsioni per la percentuale di ordini indicano guadagni anche più alti – rispetto al 10% del 2013 e al 16% del 2014, si stima che il 23% degli ordini verrà effettuato tramite telefono. Lo smartphone sarà il dispositivo preferito per il traffico correlato al commercio digitale.

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Per Elana Anderson, Senior Vice President of Worldwide Marketing di Demandare «I consumatori sono più propensi a effettuare acquisti utilizzando dispositivi differenti, ed è compito dei retailer unificare l’esperienza di acquisto del cliente attraverso smartphone, tablet e computer. Il segreto è creare la connessione per il cliente e per ognuno attuare un’esperienza di acquisto valida e personalizzata adattando ad ognuno le attività di commercializzazione e sfruttando i nuovi modi con cui i consumatori interagiscono con i brand».

Apre oggi a Monaco di Baviera il primo negozio europeo di Eataly

È nello storico edificio di Schrannenhalle il primo store europeo di Eataly, in apertura oggi: 4600 metri quadrati all’insegna del “Mangia meglio, vivi megli”, organizzato su due piani con ristoranti, pizzeria Rossopomodoro, mercato con oltre 10 mila referenze tutte nell’area dell’eccellenza alimentare italiana.

La formula è quella consolidata dell’insegna creata da Oscar Farinetti e dai suoi uomini. Di nuovo c’è la partnership siglata da Eataly Distribuzione con Signa Retail per sviluppare il concept in Germanoia, Austria e nella Svizzera tedesca, avendo dato vita a Eataly Distribution Deutschland GmbH. Signa Retail, non è un partner qualsiasi, perché ad esso fanno capo catene di ristoranti operanti nel mercato tedesco (Le Buffet), insegne come Karstadt Warenhaus, The KaDeWe Group e Karstadt Sports e le attività di real estate nei tre Paesi.

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«Eataly è il più dinamico concept di retail food in Europa – afferma il Ceo di Karstadt e Signa Retail Stephan Fanderl – e dopo l’apertura di Monaco abbiamo in programma almeno altri cinque punti vendita entro il 2021. Intendiamo anche valutare se alcuni aspetti individuali del concept di Eataly possono trovare attuazione in spazi più piccoli.Ciò significa che il Gruppo KaDeWe e Karstadt Warenhaus stanno valutando il potenziale di Eataly, se possa essere complementare oppure sostituivo al format di ristorazione Le Buffet».

La scelta di Monaco di Baviera per la prima realizzazione europea, furoi dall’Italia, come ulteriore tappa dell’espansione internazionale, è stata per Eataly una scelta naturale. «I tedeschi amano il cibo italiano e gli abitanti di Monaco considerano la loro città come quella più a nord d’Italia. Come sempre quando apriamo negozi fuori dall’Italia ricerchiamo la partnership con operatori locali affidabili e di qualità. Lo stesso è stato con Signa Retail per i nostri piani di sviluppo nei Paesi di lingua tedesca», è il commento del Ceo di Eataly Luca Baffigo Filangieri.

L’operazione è soggetta all’approvazione delle autorità competenti.

Istat: a settembre si fermano le vendite al dettaglio. Bene la grande distribuzione

Battuta d’arresto a settembre per le vendite al dettaglio, che diminuiscono dello 0,1% rispetto ad agosto, ma rispetto al settembre 2014 vi è una crescita dell’1,5% in valore. Nei primi nove mesi dell’anno, dunque, le vendite sono aumentate dello 0,2% in valore.
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Lo afferma l’Istat nella sua rilevazione mensile sull’andamento del commercio al dettaglio. Con riferimento ai primi nove mesi, il valore delle vendite mostra variazioni positive sia per gli alimentari sia per i non alimentari (rispettivamente, +1,5% e +0,5%).

Significative le performance della grande distribuzione che rispetto al mese di settembre 2014 mette a segno una variazione positiva del 3,1% (risultato di un 3,2% per i prodotti alimentari e del 2,9% per quelli non alimentari), mentre si registra una variazione nulla per le imprese operanti su piccole superfici (-0,2% per gli alimentari e +0,1% per i non alimentari).

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Quanto alla tipologia di esercizio della grande distribuzione a settembre 2015 si registrano aumenti del 2,6% per le vendite degli esercizi non specializzati e del 5,3% per quelle degli esercizi specializzati. Tra i primi, aumentano del 2,6% le vendite degli esercizi a prevalenza alimentare e del 3,5% quelle degli esercizi a prevalenza non alimentare.

In particolare, per gli esercizi non specializzati a prevalenza alimentare, si registrano aumenti per tutte le tipologie distributive: ipermercati (+2,7%), supermercati (+2,2%) e discount (+3,6%).

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Per quanto riguarda il valore delle vendite di prodotti non alimentari a settembre 2015 si registrano andamenti piuttosto eterogenei fra i vari gruppi. Le variazioni positive più ampie, in termini tendenziali, riguardano i gruppi di prodotti di Giochi, giocattoli, sport e campeggio (+3,9%) e Abbigliamento e pellicceria (+2,5%). Le flessioni più marcate riguardano i gruppi Cartoleria, libri, giornali e riviste (-2,2%) e Dotazioni per l’informatica, telecomunicazioni e telefonia (-1,1%).

Le calze in lattina e nelle vending machine di 1177 (Calze Ileana)  

 

All’ultima edizione di Ki Best- Retail tour virtuale, organizzato da Kiki Lab, Luca Bondioli, direttore generale Calze Ileana ha presentato il nuovo progetto 1177 dell’azienda produttrice di calze e intimo posizionata nel fashion, che prevede un packaging particolarmente smart e l’ingresso nel canale vending con modalità innovative.

«Per noi era arrivato il momento di cambiare il nostro modello di business- afferma Bondioli – passando dal classico fashion retail al mondo vending, per questo abbiamo deciso di investire in distributori automatici con sistema di pagamento elettronico che simula un e-commerce fisico».

Le calze, di elevata qualità e realizzate con un filato concepito per uso sportivo ad alte prestazioni, sono proposte in lattine: un packaging divertente e innovativo brevettato in tutto il mondo. Entro il 2015 le vending machine installate saranno 8 e, tra i nuovi progetti, anche il copribottiglia termico.

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