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Rizzoli Emanuelli, una prima a Tuttofood

Innovazione e tecniche di lavorazione artigianali caratterizzano l’offerta di conserve ittiche che Rizzoli Emanuelli produce a Parma dal 1906  che saranno in mostra per la prima volta a Tuttofood (3-6 maggio a Fiera Milano Rho)

In luce la nuova linea di Rizzoline del Mar Adriatico, alici pescate  con la tecnica sostenibile “al cerchio”, disponibili in tre varietà: in olio d’oliva, in olio extravergine di oliva e arrotolate con cappero. Per mantenerne inalterato il sapore e la freschezza, sono confezionate in atmosfera protettiva e racchiuse in un packaging semiflessibile dotato di finestra con film trasparente che protegge dai raggi UV e O2, facile da aprire e contro lo spreco di prodotto. Le nuove Rizzoline hanno la certificazione di prodotto italiano Italcheck che consente di tracciarne l’intera storia, dalla pesca alla tavola.

“Abbiamo scelto di partecipare, per la prima volta, a TuttoFood per diverse motivazioni: la maggiore enfasi che avrà questa importante manifestazione con la concomitanza di Expo e la presenza di buyer italiani e internazionali verso i quali puntiamo per consolidare il nostro percorso di sviluppo. Saremo presenti in maniera significativa, come uno dei player di riferimento nel settore, con l’obiettivo di incrementare sia la crescita nazionale sia l’export”, ha dichiarato Roberto Sassoni, Direttore Generale di Rizzoli Emanuelli.

Anche l’Olio Garda Dop a Tuttofood

Il Consorzio di Tutela Olio Garda DOP partecipa a Tuttofood (Pad. 2 Stand U16) in Fiera a Milano. Quattro giorni di fiera per raccontare e far assaggiare l’Olio Garda DOP grazie alla presenza dei produttori e soci del Consorzio di Tutela.
“Tuttofood quest’anno è una presenza per noi importantissima – sottolinea Andrea Bertazzi, Presidente del Consorzio – Milano in questi giorni avrà i riflettori puntati grazie anche alla concomitanza con Expo Milano 2015. Il primo maggio comincerà infatti questo grande evento proprio a pochi passi dal quartiere espositivo. Noi punteremo sul nostro olio DOP, un rappresentante per eccellenza della gastronomia italiana”.
Tuttofood è il primo impegno del Consorzio di Tutela Olio Garda DOP nel periodo di Expo. Tra le altre attività in programma da maggio a ottobre la partecipazione al contenitore di eventi promosso da Expo Veneto per la promozione dei prodotti DOP e IGP della regione (info www.expoveneto.it) e la Rassegna Valtenesi con Gusto e del Pesce di Lago, manifestazione che promuove l’olio del Garda attraverso i ristoratori del lago (info www.expo.bs.it).

Arriva in Italia Pepsi Max zero zucchero

Pepsi MaxUn evento di lancio con oltre mille persone in un locale milanese della movida con la partecipazione di Fedez si è svolto ieri sera per il lancio nel mercato italiano di Pepsi Max (in distribuzione da questo mese di aprile) che completa la gamma già ampia di prodotto che comprende, oltre alla tradizionale Pepsi Regular, le varianti Twist al limone, Light e Boom, senza caffeina.

Il lancio di Pepsi Max nel mercato italiano risponde alle più recenti e sentite esigenze dei consumatori, di una Pepsi che preservi tutta la sua esperienza di gusto e sia al contempo priva di zuccheri, in linea con l’attuale e crescente attenzione alla salute e al benessere.

All’evento di lancio seguirà una campagna di Marketing a 360° con un forte focus sul Digital durante i mesi di maggio e giugno, un’impattante campagna radio e un piano affissioni a Napoli e Milano nella seconda metà di giugno. Il piano di lancio proseguirà poi nei mesi estivi di luglio e agosto con un grande tour di sampling, in collaborazione con Radio 105, che toccherà le migliori località balneari d’Italia.

Shop 2015 disegna il retail del futuro a Tuttofood

A Tuttofood verrà realizzato Shop 2015, il negozio del futuro. Un laboratorio di idee e soluzioni per il commercio di oggi e di domani, voluto dal Consorzio FIA e promossa da Comufficio e dalle associazioni del commercio, Shop 2015 è una unità dimostrativa dove si realizzaerà un “punto vendita” allestito, pensato per scommettere su nuove opportunità nel futuro del commercio. Temi quali la connettività e la convergenza cambieranno il volto del commercio al dettaglio, permettendo ai commercianti di fondere digitale, virtuale e fisico in un unico modello di negozio online con punti vendita reali.

Gli operatori commerciali della rete distributiva al dettaglio potranno verificare in questo allestimento fuori dagli schemi le applicazioni e le diverse possibili soluzioni per valorizzare al meglio i prodotti nel punto vendita.

punto cassa shop 2015Molte le soluzioni proposte all’interno di Shop 2015. Tra queste anche il cruscotto intelligente studiato per i punti vendita di vicinato, anche apartenenti a insegne della gdo. Si tratta di un punto cassa dotato di diverse funzionalità di “servizio”, come le ricariche telefoniche, in grado di integrarsi con tutti i dispositivi del punto vendita come gli strumenti di pesatura, i sistemi di pagamento elettronico, i sistemi di lettura e di identificazione (scanner, lettori di codici a barre e 2D, GS1 Databar) i chioschi interatii per le consultazioni dei prodotti e per le comiunicazioni di promozioni, la carta fedeltà digitale. Lo sviluppo e la realizzazione del cruscotto intelligente è stato curato da una rete di mprese cui hanno partecipato Comservizi, Cartotecnica Mara, Consorzio Fia, Dataprocess International e Uakari Software

Ad animare lo spazio di Shop 2015 un nutrito programma di incontri e convegni. Qui l’elenco completo degli incontri e dei workshop

 

Il decalogo del supermercato ideale per i consumatori

IperConad di Corciano (PG)
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Massimiliano Dona

Nel corso del convegno di presentazione del Bilancio di Sostenibilità Sociale della distribuzione moderna curato da Federdistribuzione, il segretario generale dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona ha evidenziato il possibile rischio di autoreferenzialità del bilancio, pur dando atto della meritorietà dell’impegno nella misurazione di un intero settore.

Dona, che ha citato i risultati di uno studio dell’Unione Consumatori sui desideri dell’utenza, ha quindi spronato la distribuzione moderna a fare di più agli occhi del consumatore. E ha citato le dieci cose che i clienti dei supermercati vorrebbero vedere migliorare.

1) INTERAZIONE. Prevedere strumenti più efficaci di interazione con la clientela: non solo con il classico punto di ascolto presso il supermercato (o il call center), ma anche App e altri canali digitali come i social network;

2) INFORMAZIONI. Maggiori informazioni sulla provenienza dei prodotti, anche oltre le previsioni normative, a cominciare dall’introduzione in etichetta dell’informazione sullo stabilimento di produzione;

3) AVANCASSE. Divieto di collocare i prodotti per bambini alle casse, così da non sollecitare gli acquisti di impulso dei più piccoli;

4) PERCORSI. Predisposizione dei prodotti all’interno del grande magazzino secondo le esigenze consumatore (e non secondo le tecniche di visual merchandising del supermercato): quindi prima l’acqua minerale, per evitare che schiacci altri prodotti, poi prodotti in scatola, quindi i freschi come formaggi, frutta e verdura e per ultimo i surgelati vicini alla casse, per non interrompere la catena del freddo;

5) DISPOSIZIONE. Impegno a non cambiare la disposizione dei prodotti solo per disorientare il consumatore e costringerlo a peregrinare per le corsie;

6) CONVENIENZA. Indicazione del prodotto più conveniente per facilitare gli acquisti di chi si indirizza ai prezzi più vantaggiosi;

7) AMBIENTE. Impegno per la sostenibilità ambientale: dall’uso di materiali riciclabili ai contenitori per la raccolta delle batterie esaurite, dal divieto di uso della pellicola pvc per salumi e formaggi alla istallazione di termometri visibili al pubblico nei congelatori, fino alla corretta raccolta del RAEE;

8) FORMAZIONE. Seri investimenti sulla formazione degli addetti ai punti vendita anche per introdurre nuove figure di assistenti alla clientela che possano indirizzare il consumatore per trovare i prodotti tra gli scaffali e le notizie necessarie per acquisti di buon rapporto qualità prezzo;

9) ACCOGLIENZA. Migliore accoglienza per la clientela: dalla disponibilità di cartellonistica sui diritti di garanzia e post-vendita alla presenza di etichette “green” e di prodotti per particolari esigenze dei consumatori, dal contenimento delle file alle casse (offrendo percorsi privilegiati o automatizzati), alla disponibilità di aree wifi o per la ricarica di smartphone o tablet, fino a luoghi attrezzati per i minori o gli anziani;

10) CERTIFICAZIONI. Sistemi di certificazione da parte delle associazioni dei consumatori sulla qualità dell’informazione, i servizi di ascolto, la sicurezza prodotti (ad esempio tramite ispezioni o attività di mistery shopping che consentano di pervenire al rilascio di un trustmark di fiducia).

Fino a qui, Massimiliano Dona.

Va da sé che questo “decalogo del buon supermercato” comprende iniziative che molte catene hanno già attivato o hanno in corso di attivazione e altre che sono di difficile attuazione semplicemente per questioni operative o di costi. Tuttavia crediamo che il suo valore consista nell’essere una to do list per gli operatori. Non caso alla fine dell’intervento di Dona c’è stato un intenso scambio di biglietti da visita con i retailer presenti all’evento.

Végé cresce in Puglia con il Gruppo Ferì

Il Gruppo Enzo Ferì, mandatario di Gruppo VéGé, attivo nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto ha registrato nel primo trimestre un incremento delle vendite sia nei punti di vendita diretti (3%) sia in quelli affiliati (23%) confermando il trend di crescita che ha portato l’azienda a chiudere il 2014 con un fatturato di 52 milioni di euro.

L’azienda opera con una rete distributiva di 44 punti vendita a insegna Dimeglio e 10  a insegna Sidis, per complessivi 22 mila metri quadrati di superficie e ha in programma una ulteriore espansione territoriale, con l’apertura nel corso dell’anno di 9 punti vendita in affiliazione e gestione diretta. Le prime aperture riguarderanno l’ipermercato Sidis da 1.300 mq a Squinzano, con tutti i reparti merceologici incluso l’abbigliamento sportivo, e due supermercati Sidis a Martano e Scorrano, rispettivamente da 450 e 380 mq.

Enzo Feri
Enzo Ferì, presidente dell’omonimo Gruppo

“Il nostro proposito è affermarci come realtà di riferimento regionale della distribuzione, capace di combinare radici nel territorio, efficienza e innovazione, perché è esattamente questo ciò che serve oggi per riequilibrare un settore fragile e frammentato ridando spazio alle piccole e medie imprese locali”, ha dichiarato imprevidente Enzo Ferì.

Sarà anche estesa nei prossimi mesi a tutta la rete l’iniziativa di sensibilizzazione ambientale già sperimentata con successo in quattro punti vendita a Lecce, Campi Salentina, Salice Salentino e Squinzano: la presenza presso i punti vendita di ecocompattatori che incoraggiano il conferimento di bottiglie di plastica, flaconi di detersivi e lattine riconoscendo buoni sconto spendibili direttamente nel supermercato

Netcomm e-commerce Award premia l’omnicanalità di Eataly Net

Fare in modo che i migliori prodotti food&wine italiani siano alla portata di tutti è il senso della piattaforma di e-commerce di Eataly Net. Ma non solo. Il portale è la fusione tra negozio alimentare ed esperienza digitale, che consente di conoscere i segreti delle buona tavola e la cultura italiana del cibo attraverso news, ricette, approfondimenti.

E così, dopo il gradimento degli utenti riassunto in 60 mila ordini, 300 mila utenti unici al mese, 30 milioni di pagine viste nel 2014 solo per il sito italiano, a cui si aggiungono 25 mila ordini e 10 milioni di visite se si considera il sito dedicato agli USA è un fatturato di 5 milioni di euro complessivamente, arrivano i premi. Eataly si è aggiudicato il titolo di miglior sito alimentare e retail 2014 nel corso della quarta edizione del Netcomm E-commerce Award, premio organizzato dal Consorzio Netcomm Italia in collaborazione con TVN Media Group

“L’e-commerce è un settore molto delicato, in cui bisogna puntare sempre al massimo della qualità attraverso una selezione attenta dei prodotti offerti e del packaging – afferma Franco Denari, CEO e co-founder di Eataly Net – Credo che l’elemento vincente di Eataly Net sia il potenziamento dell’esperienza dell’utente in un’ottica omni-channel, grazie alla sinergia tra canale online e negozi fisici e la possibilità di conoscere la storia di prodotti e produttori. La continua attenzione verso gli ultimi sviluppi tecnologici ci ha portato a lanciare un sito specificatamente pensato per l’m-commerce e a sviluppare un’app nativa iOS e Android, a breve disponibile: in questo modo la user experience cross-device sarà sempre più integrata. Già oggi i clienti del negozio Eataly Smeraldo trovano sugli scaffali un QR code che li indirizza direttamente alla corrispondente categoria nello Store Online, un progetto pilota che potrà essere esteso in futuro a tutti i punti vendita”.

La piattaforma è disponibile in tre lingue (italiano, inglese e tedesco), propone oltre 3.500 prodotti, raggiungendo con le spedizioni tutta l’Europa, il Nord America e il Giappone. Ma il successo non si ferma qui: sono infatti già previsti futuri rollout per i paesi extra Unione Europea, anche in vista di Expo. Inoltre, dopo l’ottimizzazione del sito in versione mobile per smartphone e tablet, per quest’anno è previsto il lancio di un’app nativa per iOS e Android e i primi test per la vendita di prodotti freschi online.

Le 25 nomination all’Oscar dell’Imballaggio

Ancora poche settimane per svelare quali sono le soluzioni che riceveranno l’Oscar dell’Imballaggio, il premio che ogni anno viene assegnato dall’Istituto Italiano Imballaggio ai packaging con caratteristiche di innovazione interessanti.

I 25 finalisti sono stati esposti al pubblico durante tutto il periodo della Milano Design Week appena conclusa. La premiazione sarà il 20 maggio a Ipack-Ima.

Qui una gallery con tutti i finalisti e una scheda che ne illustra le caratteristiche

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La via giusta dello sviluppo nella ristorazione, un Convegno a Tuttofood

Ha ancora senso investire in Italia nel settore della ristorazione? Sì, poiché le previsioni permettono di dimostrare che il giro d’affari del settore della ristorazione aumenterà del 2,6% nel quinquennio dal 2014 al 2019.

Il settore, che nel 2019 arriverà infatti a toccare circa 25,2 miliardi di euro di fatturato totale annuo, è quindi un business che può offrire buone opportunità e generare valore per il futuro.

Ma è necessario però sapere quali saranno le leve di settore e dove si trovano queste opportunità.

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È questo il tema al centro del convegno Fare ristorazione oggi. La “via” giusta per lo sviluppo, organizzato dalle riviste inStore e Mixer in collaborazione con DGM Consulting il 4 maggio (h14,30, sala Lem 2) all’interno di Tuttofood.

Il convegno prende lo spunto da una ricerca svolta da Gianluca Meloni, founder di DGM Consulting e docente alla Sda Bocconi che ha identificato gli ambiti territoriali più appetibili per il settore della ristorazione tenendo conto non solo dell’attuale distribuzione del mercato, ma anche delle sue evoluzioni future, conseguenti agli andamenti demografici e all’evoluzione del potenziale di spesa.

«La ristorazione italiana – afferma Meloni – ha saputo trovare in questi ultimi anni soluzioni in grado, da un lato, di valorizzare le tipiche tradizioni universalmente riconosciute come componenti essenziali del “Made in Italy”, e, dall’altro, di proporre soluzioni innovative e originali sempre più allineate ai nuovi modelli di consumo. Nonostante questo, però, il “giusto formato” non è più sufficiente a garantire crescita e sviluppo nel retail alimentare. Diventa sempre più indispensabile avere una solida strategia territoriale in grado di identificare le zone maggiormente appetibili, verificarne la coerenza rispetto al proprio sistema d’offerta, analizzare gli spazi lasciati aperti dalla concorrenza. La mancata conoscenza del territorio amplifica il rischio di errate aperture che, nella migliore delle ipotesi, riducono i livelli di marginalità (a causa di vendite non eccellenti e di costi logistici elevati) e, nella peggiore, producono danni dal punto di vista economico e dell’immagine.

È un passo preliminare che deve guidare tutte le aziende della ristorazione nella scelta della giusta location, ovvero della “via” (dell’indirizzo) giusta per qualsiasi nuova apertura».

Sono considerazioni che, amplificate, riguardano il successo dell’italian food nel mondo e della ristorazione italiana che ne diventa ambasciatrice. Ma, anche in questo caso il presidio territoriale (i mercati) diventa un fattore determinante.

Il programma del convegno, realizzato con il sostegno di Cigierre e McCain prevede le relazioni di Gianluca Meloni con focus Italia e mondo, gli interventi di due operatori della ristorazione – Marco Di Giusto, Amministratore Delegato Cigierre e Alessandra De Gaetano, Concepts Industrialization Director Autogrill Group che illustreranno l’esperienza dei due gruppi nel governare lo sviluppo territoriale in Italia e l’approccio al mercatoo internazionale e l’intervento di McCain incentrato sulla segmentazione dell’offerta ristorata in funzione dei formati

In conclusione una tavola rotonda sul tema delle strategie territoriali per tutte le imprese coinvolte lungo la filiera della ristorazione (fornitori, distributori, retailer) con testimonianze di alcuni player con una visione anche internazionale e una tavola ritonda nel corso della quale i temi affrontati saranno discussi e declinati secondo i diversi punti di vista dei partecipanti in rappresentanza della filiera: McCain (food), Nagel (logistica), Metro (distribuzione), Cigierre (ristorazione).

Qui il modulo d’iscrizione

I vignaioli indipendenti per il bere consapevole, ma contro le proposte di nuove strategie europee antialcol

Con una lettera indirizzata al Ministro Beatrice Lorenzin la presidente Matilde Poggi i vignaioli indipendenti riuniti nella Fivi esprimono preoccupazione per il documento proposto dal Comitato per le politiche sugli alcolici, che intende introdurre nuove strategie di riduzione del consumo di alcol nell’incontro in programma oggi e domani a Riga tra i Ministri della Salute dell’UE.

La Federazione dei vignaioli indipendenti infatti sottolinea che il documento proposto non sembra combattere gli abusi nel consumo di alcolici, ma il consumo di alcolici in genere, penalizzando così anche i consumatori responsabili di vino. Il vino è un prodotto agricolo, ricorda la Fivi, e come tale va considerato. “Non si può chiedere – afferma la presidente della federazione Matilde Poggi – di ridurre il contenuto in alcol delle bevande, quindi anche del vino, ignorando o non tenendo conto del fatto che quest’ultimo è un prodotto agricolo soggetto a legislazioni specifiche che, a seconda del disciplinare di riferimento, includono il requisito di un contenuto minimo di alcol. Così come non si può chiedere di inserire le informazioni nutrizionali in etichetta senza considerare che non c’è alcuna prova che abbiano influenza diretta o indiretta sugli abusi nel consumo”.

I paesi tradizionalmente produttori di vino del Sud Europa vedono un calo continuo dei consumi negli ultimi dieci anni e, ancor più importante, registrano problemi di alcolismo molto inferiori rispetto ai Paesi del Nord Europa.

Poiché le proposte contenute nel documento del Cnapa sono incompatibili con la legislazione europea e anche con i regolamenti dell’Ocm, Organizzazione comune di mercato, Fivi e Cevi (Confederazione Europea Vignaioli Indipendenti) hanno messo in atto una strategia atta a sensibilizzare le autorità europee affinché tale documento non venga accolto.

Tra l’altro Cevi, di cui Fivi fa parte, è impegnata nel promuovere il bere consapevole e nel combattere la piaga dell’alcolismo e del consumo smodato di alcolici tramite il programma Wineinmoderation e le linee guida per il bere moderato illustrate nel video

 

 

 

 

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