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fabrizio.gomarasca

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Anteprima: Soda Stream Mix non gasa solo l’acqua

È già febbre da Salone del Mobile a Milano, che settimana prossima apre i battenti. Tra le centinaia di eventi annunciati, segnaliamo per il momento quello di Soda Stream, perché rappresenta una innovazione che in prospettiva potrà avere delle ricadute nel mercato delle bevande.

Soda Stream è l’inventore dei dispositivi domestici per gasare l’acqua che tanto successo hanno avuto anche nel nostro Paese.

Ebbene, dopo due anni di sperimentazione, nella settimana milanese del design presenta la Mix Machine, la prima macchina in grado di gasare diverse tipologie di liquidi, oltre a rappresentare la riposta più idonea alla crescente domanda di apparecchiature sempre più avanzate tecnologicamente e allo stesso tempo professionali, rivolte al mercato food & drink domestico.

“Mix apre la strada a una nuova categoria di bevande, grazie all’introduzione di una macchina di nuova generazione. Apprezzabile sia dal punto di vista estetico che a livello digitale, SodaStream Mix rende la tecnologia a portata di mano e dà la possibilità di condividere le proprie creazioni con il resto del mondo, grazie all’apposita App. In fondo, perché desiderare il solito gin tonic se hai a disposizione una nuova alchimia capace di aprire nuovi mondi di sapori gustosi?”  dichiara Yves Béhar, CEO e fondatore di fuseproject.

Due sono le innovazioni sostanziali: un touch screen collegato alla rete e un silenzioso sistema di miscelazione. Lo schermo consente agli utenti di scegliere tra una vasta gamma di ricette, dai succhi di frutta classici ai cocktail artigianali, oltre a garantire la possibilità di personalizzare l’intensità della gasatura e la quantità del liquido in base alle esigenze; in questo modo, ogni bevanda MIX viene prodotta perfettamente nelle modalità e nelle quantità desiderate (300, 500, 1000 ml).

“Grazie alla relativa applicazione – spiega Yaron Kopel, Chief Innovation & Design Officer di SodaStream – SodaStream Mix si collega al cloud che consente di realizzare ricette da condividere con il mondo, o di inviarle direttamente al proprio MIX. Selezionando il tasto ‘Go’ sullo schermo, si dà così il via alla magia. Mix calibra la quantità di bevanda all’interno della bottiglia, anche se questa contiene frutta o polpa e utilizza una nuova tecnologia di gasatura che include: rilascio di CO2 un sistema di regolazione della pressione e della miscelazione e un software che controlla il rilascio della pressione stessa. Il sistema di regolazione della miscelazione aiuta anche nel perfezionare le bolle e a definire il drink finale. Il risultato è qualcosa che oggi non esiste sul mercato”.

Nella settimana del Design, Soda Stream Mix sarà allo Spazio Versace, dove verranno realizzati cocktail in collaborazione con gruppo Campari, che fornirà la propria linea di alcolici, dallo storico Bitter Campari al Rum Appleton.

Esselunga archivia un 2014 positivo e spinge sugli investimenti

Il 2014 si è chiuso per il Gruppo Esselunga con vendite in linea con l’anno precedente a 7.013 milioni di euro (+0,8%) nonostante una deflazione del 1,6% dei prezzi di vendita al dettaglio e una generale contrazione del mercato nella Gdo. In crescita del 3,2% il Margine operativo lordo a 521 milioni di euro e del 2% il Risultato operativo pari a 335 milioni di euro. È di 212 milioni di euro l’utile netto (210 nel 2013)

Si conferma, secondo la nota diramata dall’azienda a seguito del condisco di amministrazione, la vicinanza di Esselunga con i suoi clienti, che sono cresciuti dell’8,5%.

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Importanti gli investimenti, che sono ammontati a 400 milioni di euro, portando a 1,8 miliardi quelli effettuati negli ultimi cinque anni. Nel 2’014 infatti sono stati aperti nove punti vendita a Calco (Lecco), Aprilia, Milano Porta Vittoria, Novara, Prato Leonardo, Parma via Emilia Ovest, Saronno (Varese), Firenze Galluzzo e Marlia (Lucca) e il polo logistico di Campi Bisanzio (Firenze).

Nel corso del 2015 è previsto un ulteriore sviluppo della rete vendita che è già iniziato con l’apertura del 150° negozio a Milano in via Adriano, sull’area dove un tempo sorgevano i capannoni della Ercole e della Magneti Marelli.

Per una analisi delle performance economico-finanziarie di Esselunga 2013 con una proiezione 2014 e 2015 potete acquistare il Report inStore realizzato da DGM in formato Pdf direttamente da qui al prezzo di 79 euro+Iva. 

 

Il Gruppo Pam rinnova il sito web, migliora la navigabilità e l’interattività

Mentre prosegue lo sviluppo del formato Pam Local, i negozi di prossimità con un assortimento soluzioni facili e veloci pensate per chi ha poco tempo in cucina, gli intolleranti e chi cerca varietà spendendo poco (l’ultimo punto vendita è stato inaugurato il 2 aprile a Ostia), il retailer di Spinea ha rinnovato il proprio sito web.  Il nuovo sito,  www.pampanorama.it, realizzato dall’agenzia Olojin, rappresenta una tappa importante per il Gruppo – si legge in una nota – “perché va ad unificare sotto un cappello digitale comune le insegne Pam, Pam Local e Panorama, a testimonianza di una profonda condivisione di mission, idee, filosofia e qualità”.

Oltre alle sezioni dedicate alle tre insegne, nelle quali trovare informazioni utili sui punti vendita, gli orari di apertura e gli eventi proposti nei vari negozi, si può consultare l’area dedicata a Carta perTe, la carta fedeltà del Gruppo, che è stata ampliata e rinnovata. Registrando la carta si ha accesso a una nuova area personale da dove controllare il proprio saldo punti e scaricare non solo i coupon ma anche le ricette e i contenuti del magazine preferiti per una fruizione personalizzata. Inoltre, l’utente può essere informato più facilmente su eventi e promozioni del proprio punto vendita di riferimento.

Nel nuovo sito si trovano anche ricette, news, volantini promozionali da consultare in modo facile e veloce in formato elettronico,visibilità sui diversi progetti educational e sulle iniziative di responsabilità sociale, un’area appositamente dedicata ai prodotti a marchio e una sezione ad hoc per il nuovo Magazine, consultabile gratuitamente da tutti  in versione digitale.

 

Ref Ricerche: l’Italia alla prova della deflazione buona

Nell’articolo pubblicato sull’ultimo numero di inStore, Fulvio Bersanetti , economista di Ref. Ricerche scrive: “Le prime settimane del 2015 hanno certificato il passaggio dell’inflazione in campo negativo, in una misura compresa tra il -0,6% rilevato a gennaio ed il -0,2% di febbraio (v. grafico). L’Italia è dunque tornata in deflazione, come nello scorso mese di settembre: ciò significa che i prezzi al consumo dei beni e dei servizi acquistati dalle famiglie risultano più convenienti se messi a confronto con quelli praticati a gennaio e febbraio 2014.

Si è a lungo dibattuto sugli effetti nocivi che una discesa prolungata dei prezzi finirebbe per produrre sul sistema economico, come insegna l’esperienza giapponese a partire dalla metà degli anni Novanta: in prima battuta un trend deflattivo spinge i consumatori a rimandare gli acquisti, in quanto ad ogni rinvio corrisponde un risparmio crescente. Nel medio termine questi comportamenti contribuiscono a deprimere i consumi delle famiglie ed a ridurre i margini delle imprese produttive, innescando una spirale deflazione-recessione economica dalla quale è assai difficile risollevarsi”.

Proseguendo nell’articolo, Bersanetti afferma che in realtà si tratta di una deflazione ‘buona’ per le implicazioni sul potere d’acquisto delle famiglie, “riconducibile in larga parte a uno shock esterno quale la caduta delle quotazioni petrolifere”  con possibili effetti sulla ripresa anche alla luce dell’avvio, qualche settimana fa, del Quantitative Easing della Bce.

Potetee leggere l’articolo integrale, dal titolo Whatever it takes: l’Italia alla prova deflazione,  nella versione sfogliabile di inStore

Report inStore-DGM Consulting: i risultati di Esselunga e le proiezioni 2014-2015

Dopo il GDO Report sui bilanci aggregati di 53 tra le maggiori imprese della Gdo in Italia, realizzato da DGM Consulting-Retailabit, la collana i Report di inStore continua con l’analisi sul bilancio 2013 e le proiezioni 2014 e 2015 del best in class della distribuzione italiana: Esselunga.

Lo studio di DGM Consulting-Retailabit evidenzia

– le performance economiche-finanziaire passate e presenti (2009-2013) di Esselunga S.p.A.;

– confronta i valori medi del comparto della GDO con quelli della società oggetto di analisi al fine di indentificarne i punti di forza e di debolezza;

– fornisce una valutazione dell’impatto di variabili esogene sulle performance aziendali future (2014 e 2015), in ipotesi di perfetta continuità strategica.

Ecco alcune delle questioni analizzate dal report:

1)     la crescita del fatturato di Esselunga S.p.a. appare evidente per tutto il quinquennio in analisi, ma in rallentamento (+1,33% nel 2013);

2)     Perché la redditività del capitale investito netto (RONA) è in calo dal 2012 al 2013. Di quanto diminuisce?

3)     Qual è il turnover di Esselunga rispetto al turnover del settore nel suo complesso?

4)    Com’è l’andamento dela posizione debitoria-creditoria dell’azienda? E l’equilibrio patrimoniale?

5)     Quali le previsioni per il 2014-2015?

Lo studio è in formato Pdf ed è acquistabile, al costo di 79 euro+Iva, direttamente da qui

Prodotti per l’infanzia: Gdo in difficoltà, gli specialisti crescono

Nel corso della conferenza di presentazione della nascita di G.I.P.I, il nuovo gruppo distributivo specializzato nei prodotti per l’infanzia, Alessandro Negrello, responsabile del panel Baby Care di Gfk ha tracciato un quadro dell’andamento di questo mercato nel corso del 2014.

Lo scorso anno il mondo Baby Care ha sviluppato un giro di affari di 264,5 mio euro, in contrazione del 3,5%, e un controvalore a pezzi in lieve crescita (+1,5%) pari a 6,9 mio.

La dinamica a valore è certamente condizionata da alcuni fattori esogeni, come il calo delle nascite (5.000 nati in meno nel 2014, per la prima volta il calo ha coinvolto anche le mamme straniere -19% nascite totali-, 94.000 giovani emigrati all’estero negli ultimi 5 anni) e il difficile contesto economico, che ha pervaso anche questo settore e contribuito allo sviluppo di abitudini alternative tra i consumatori, come l’accesso al canale dell’usato, la crescita del fenomeno del riuso/prestito, una maggiore sensibilità al prezzo.

Per capire meglio le dinamiche in atto nel comparto  Negrello ha evidenziato il ruolo dei diversi canali – Gdo e specializzati – e fare alcuni cenni alle famiglie di prodotto.

Andamento contrastante
Nel 2014 il canale generalista e quello specializzato hanno evidenziato trend contrastanti.

Il canale specialista vale oggi circa il 67% dei volumi totali generati dal comparto ed evidenzia un trend positivo del 4% rispetto al 2013, in controtendenza la GDO, in contrazione del 4%.

Come spiegare questo fenomeno? Lo specialista ha colto le potenzialità offerte dal complesso e variegato mondo del feeding, che necessita di un format capace di rappresentarlo in modo compiuto; dall’altro ha il potere di accrescere la pedonabilità sul punto vendita, accreditandolo come riferimento chiave anche per gli acquisti del quotidiano (dai ricambi delle tettarelle, all’acquisto delle pappe, del pannolino…) e mettendolo in diretta competizione con la GDO, che sta soffrendo.

Specializzati verso la modernizzazione
In questa logica, la distribuzione specializzata appare oggi interessata da un processo di modernizzazione, che la porta, sia pure con un certo ritardo rispetto ad altri settori e in modo circoscritto alle realtà più aperte al cambiamento, a far proprie le logiche della grande distribuzione, quindi a puntare su una politica sempre più aggressiva, che ripone molta enfasi non solo sulla comunicazione (anche attraverso i volantini) ma anche sulla competenza, sottolineando una nuova competitività.

D’altro canto, lo specializzato, che vale ben l’89% a valore del mercato Baby Care, ha visto nel 2014 il proprio giro di affari contrarsi del -5%; questo risultato è riconducibile al diminuito apporto della puericultura pesante, più colpita dalla contrazione dei consumi e interessata da una forte pressione sul prezzo e sui margini.

Nel 2014 il segmento trasporto e seduta -“cassaforte” del negozio specializzato- è calato del -6% a valore e del -3% a volume; all’interno di questo mix il prodotto che ha evidenziato le maggiori difficoltà è stato il seggiolone e, a seguire, i passeggini, con il trio in sofferenza. Qualche difficoltà anche per il seggiolino auto, che ha evidenziato una tenuta sostanziale a quantità (+1% vs 2013), ma anche una flessione del 4% a valore. A sostenere la crescita sono stati soprattutto i gruppi 1/2/3 e 2-3. E questo evidenzia un tentativo del consumatore di razionalizzare l’acquisto privilegiando una soluzione che non lo costringa a ripetere l’acquisto nel giro di poco tempo.

Il panel Baby Care rappresenta oggi 10 categorie merceologiche, che si estendono dal mondo feeding (succhietti, biberon, etc.), passando per gli articoli elettronici (sterilizzatori, baby monitors, etc.) fino al mondo transportation & seat (ruote, seggiolini auto, seggioloni).

GfK ha attivato un panel retail che, a partire dal 2013, rappresenta il multimarca specializzato in puericultura, nelle sue varie declinazioni: non solo indipendenti ma anche catene e gruppi d’acquisto. Il panel GfK al tempo stesso è attivo sulla distribuzione “generalista” e veicola informazioni sul mondo degli ipermercati, supermercati e, non per ultimo, il canale online generalista, oggi in forte espansione.

 

 

La customer experience di Adams Fairacre Farms

“Le radici della piccola catena americana Adams Fairacre Farms affondano nei primi anni del ‘900. Accadde, infatti, che, nel 1919, a Poughkeepsie (NY), una piccola, anonima cittadina dello stato di New York affacciata sul grande fiume Hudson, Ralph A. Adams acquistasse 50 acri di terreno agricolo da coltivare a frutta e ortaggi”.

Si apre con queste parole l’articolo che Daniele Tirelli, presidente di Popai dedica sull’ultimo numero di inStore a questa piccola catena  della provincia americana che conta quattro supermercati da 7 mila metri quadrati dove quotidianamente si materializza una customer experience reale ed effettiva fatta di tanti piccoli dettagli e di attenzioni al cliente, fatta di servizi personalizzati e forti legami con il territorio e la comunità locale.

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«Oggi, – prosegue Tirelli – Adams Fairacre Farms è un’azienda com- merciale che occupa 1200 persone, tuttora a conduzione familiare e che gestisce 4 superstore alimentari situati a Poughkeepsie, Kingston, Newburgh, Wappinger. Le aperture si susseguono lentamente dovendo autofinan- ziarsi, ma, pur se in piccolo numero, i suoi store vantano una notorietà superiore all’entità del business.

Un indubbio punto di forza risulta essere, ad esempio, il reparto botanico e vivaistico dedicato al cosiddetto Garden Design.

Del tutto ovvio notare allora che l’insegna, per queste sue origini agricole, ha praticato da sempre un vero km zero. Privilegia dunque i prodotti della zona in cui opera: sia quelli che produce essa stessa o che acquista dai farmers locali di cui documenta l’attività e le qualità”.

Potetee leggere l’articolo integrale, dal titolo Non solo shopping,  nella versione sfogliabile di inStore

Category Dr Shär-Coop Lombardia: il senza glutine da convenience a destination

Quello del senza glutine è un mercato in forte espansione, che dal 2010 è passato da 190 a 311 milioni di euro. Di questi, circa il 70% è canalizzato attraverso le farmacie, il resto attraverso la Gdo, la cui quota, però, nel periodo considerato è aumentata del 10%.

Bastano solo queste considerazioni a spiegare perché Dr Shär, l’azienda altoatesina che con 260 milioni di fatturato (leader indiscussa a livello europea nel segmento dei prodotti glutei free, con solide basi anche oltreoceano, ha deciso di togliere dalla Gdo il marchio DS e di sostituirlo con Shär.

Una decisione, afferma Hannes Berger, Amministratore Delegato Dr. Schär, che ha diverse motivazioni. «Da un lato la considerazione che il canale moderno sta registrando crescite importanti anche in virtù del fatto che in diverse regioni i prodotti per celiaci anche acquistati in Gdo sono rimborsabili. Riteniamo quindi importante per le persone che hanno necessità di consumare prodotti senza glutine avere a disposizione una offerta superiore con le 130 referenze Shär, contro le 50 DS. Infine vi sono ragioni di ottimizzazione dei costi e di economie di scala».

Quanto ai rischi di possibili conflittualità con il canale delle farmacie (sempre attente a difendere con i denti la loro posizione, come si è visto in tutte le occasioni in cui i governi hanno cercato di liberalizzare il farmaco, ndr), il direttore vendite Gdo Italia Luca Cesari precisa: «Sono diue canali con modalità di esperienza d’acquisto diverse: l’uno dove il farmacista diventa un consulente e un prescrittore (non dimentichiamo che in Italia nelle cittadine di provincia e nei Paesi il presidio della farmacia è ancora molto forte), l’altro dove chi soffre di celiaci da molto tempo è in rado di orientarsi autonomamente».

In questo contesto, DrShär con la collaborazione di Focus Management ha sviluppato un progetto di category management con Coop Lombardia relativamente ai prodotti senza glutine secchi con l’obiettivo non solo di aumentare il numero di referenze, ma soprattutto di presentare i prodotti a scaffale eliminando la logica dell’inserimento del glutine free tra gli altri e di rendere l’esperienza d’acquisto più semplice e veloce. Ma soprattutto di ottenere che la categoria gluten-free all’interno di Coop Lombardia, riuscisse a cambiare ruolo, passando da ‘convenience’ a ‘destination’.

Il punto d’arrivo, il raggruppamento dei porti senza glutine in uno spazio identificato del lineare, è stato preceduto da un lungo e meticoloso lavoro di analisi che ha coinvolto i consumatori, i quali hanno contribuito a identificare le referenze a “disegnare” lo scaffale ideale, a identificare i punti critici dell’offerta. Dal coinvolgimento dei clienti sono emersi, non soltanto i diversi cluster relativi ai consumatori gluten-free nella GDO (esigenti 43,5% – bisognosi di scelta 20,1% – sbrigativi 15,2% – bisognosi di assistenza 10,3% – one-stop shopper 10,9%), ma anche i principali bisogni dei consumatori stessi, primo tra tutti la necessità di allargare l’offerta dei prodotti gluten-free, con un più ampio e profondo assortimento.

«La metodologia di lavoro  – spiega Antonella Pirro Ruggiero di Focus Management – ha previsto l’implementazione di un nuovo albero della categoria gluten fFree in 3 negozi test (Peschiera, Novate e Varese) messi poi a confronto con 3 punti vendita benchmark (Vignate, Baggio, Desio), per misurare gli scostamenti. sull’esigenza di una maggiore ampiezza di gamma, è stato costruito dai consumatori stessi uno scaffale ideale, che ha permesso anche di classificare le sub-categorie definendone il ranking di importanza ed il ruolo. I 3 negozi test sono stati, quindi, rinnovati con il nuovo scaffale gluten free e i risultati ottenuti sono stati veramente significativi. Il trend delle vendite gluten-free ambient a volume registrato nei 3 punti vendita test è stato, infatti, ben superiore alla crescita registrata in Gdo in Lombardia (87% vs 77%), mentre rispetto ai 3 punti vendita benchmarck si è raggiunto un +91,6%. I prodotti DS (il pilota si è svolto prima dello svitah tra DS e Shär, ndr) sono cresciuti del 58% nei pdv test e il 42% degli acquirenti va nel negozio espressamente per acquistare prodotti senza glutine».

San Benedetto disseta i partecipanti alla Suissegas Milano Marathon

Acqua Minerale San Benedetto è l’acqua ufficiale della Suissegas Milano Marathon (12 aprile), il primo evento sportivo in Italia (come Milano City Marathon nel 2013-2014) e la prima maratona in Europa ad ottenere dagli Stati Uniti la ReSport Certification: la certificazione, rilasciata dal Council for Responsibile Sport che misura e attesta la responsabilità ambientale e sociale degli eventi sportivi.

San Benedetto disseterà tutti i partecipanti alla 15ma edizione della classica internazionale su strada con il formato da mezzo litro della linea “progetto ecogreen”, la prima linea di acqua minerale in Italia a ricevere dal Ministero dell’Ambiente il logo del programma per la valutazione dell’impronta ambientale.

L’impegno ambientale di San Benedetto è parte integrante della Csr dell’azienda ormai da molti anni.

Nel 2009 un accordo volontario con il ministero dell’Ambiente volto alla riduzione delle proprie emissioni di CO2 in tutto il ciclo produttivo fino a neutralizzarle del tutto. Nel periodo 2008-2012, l’azienda di Scorzè ha ridotto, a parità di volumi, le emissioni complessive di CO2equivalente del 19,4% sulla linea Acqua Minerale San Benedetto, ben tre volte al di sopra degli obiettivi fissati dal Protocollo di Kyoto per l’Italia.

Ha introdotto nel 2010 sul mercato italiano il primo formato di acqua minerale a CO2 equivalente compensata 1 litro Easy (il 100% delle emissioni neutralizzate attraverso l’acquisto di crediti di carbonio di tipo VERs che finanziano progetti legati alla riduzione dei gas effetto serra), caratterizzato oggi dalla presenza di un 50% di RPet (Pet rigenerato proveniente dal riciclo della plastica, riducendo il fabbisogno di materia prima vergine e quindi di petrolio), il massimo previsto dalla normativa. Un’innovazione attraverso la quale San Benedetto si è guadagnata presto il gradimento dei consumatori e la leadership assoluta di segmento con una quota di più del 40% a volume.

Nel 2012 è stata estesa l’esperienza di successo di Easy ad una nuova linea di prodotti “progetto ecogreen” comprendente due formati famiglia da 2 litri e da 1,5 l (che utilizzano il 30% di RPet) nonché un formato da mezzo litro  per il consumo on the go, tutti caratterizzati dalla completa compensazione delle emissioni prodotte, sempre secondo il meccanismo dell’acquisto dei crediti.

Self-scanning with your smartphone at Intermarché

Inaugurated at the end of January, the Intermarché supermarket in Mairie d’Issy features an interesting innovation which, in a not too distant future, could become a standard everywhere: self-scanning with your smartphone.

The 1,000 square metre store offers 15 000 products with a natural emphasis on fresh produce and branded products, adopts solutions with low environmental impact, such as 100% LED lighting, doors on all fridge windows and separate plastic and cardboard waste collection.

But what sets the Les Mousquetaires supermarket in the Paris suburbs apart is that it is the first supermarket in the world to adopt self-scanning with your smartphone and an App. By bringing the phone close to the NFC electronic label on the shelf, the customer records the price of the product on his virtual receipt. If, on the other hand, the device is not NFC, the product is recorded in the traditional manner by scanning the bar code. Always on the smartphone, the specific App proposes customised promotions. You then pay at a reserved checkout. The application received an award at last edition of the NRF in New York.

The store also introduces other innovations: a Columbus Café (a absolute first for Intermarché), soon to be followed by a drive and a smart service, targeted to those who work in the vicinity: i.e. the possibility of storing shopping done before going to work in a special cold room and then collecting it in the evening.

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