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Cherry Bank finanzia Sperlari e Paluani con 5 milioni di euro

Un forte sostegno al business produttivo e all’eccellenza del Made in Italy, senza dimenticare gli impatti sull’economia locale: questi i punti cardine che lo scorso 30 giugno hanno guidato la chiusura dell’operazione di finanziamento da 5 milioni di euro da parte di Cherry Bank nei confronti della Sperlari Srl, dal 2017 parte del Gruppo tedesco Katjes International GmbH.

L’importante sostegno finanziario è principalmente finalizzato a supporto del business strategico e della campagna produttiva 2023 legata, in particolare, all’offerta di specialità natalizie come pandori e panettoni di Paluani 1921 Srl, azienda veronese protagonista del Natale e, fino al 2021, quarto produttore di panettoni in Italia. Inoltre il finanziamento di 5 milioni di euro garantito da Cherry Bank fornisce alla Società le necessarie risorse economiche per affrontare le sfide e le opportunità che si presenteranno sul mercato nel prossimo futuro. L’obiettivo dell’operazione, infatti, è quello di sostenere il circolante e consentire la realizzazione di nuove opportunità di business per rafforzare e incrementare il suo posizionamento nel mercato domestico ed estero.

«Questo finanziamento rappresenta un importante impegno economico da parte di Cherry Bank nell’ottica di favorire lo sviluppo e la crescita delle linee produttive di Paluani 1921 i cui prodotti sono oggi realizzati esclusivamente per Sperlari che poi li distribuisce nel canale Gdo ed estero attraverso la sua rete commerciale. L’operazione conferma dunque il nostro impegno nel sostenere l’economia locale e nel promuovere lo sviluppo imprenditoriale offrendo servizi finanziari su misura per le esigenze di aziende di diversi settori» afferma Vincenzo Galileo, Responsabile Sviluppo Commerciale di Cherry Bank. «Siamo consapevoli dell’importanza di supportare le imprese del territorio, soprattutto in settori chiave come quello dell’industria alimentare. I 5 milioni di euro garantiti dalla Banca permetteranno a Sperlari e Paluani 1921 di consolidare la loro posizione nel mercato, promuovendo l’innovazione e l’eccellenza nel settore. Inoltre, siamo convinti che questo investimento porterà benefici significativi non solo per le due Società coinvolte, ma anche per l’intera comunità veronese».

Being Organic in EU a Sana ’23 per evidenziare valori e benefici del biologico

Il Progetto “Being Organic in EU”, sviluppato in partnership con Naturland, sarà al centro della manifestazione bolognese SANA – in calendario dal 7 al 10 settembre – che quest’anno si annuncia ancora più internazionale e orientata al B2B.

L’appuntamento è fissato nell’ampio spazio espositivo (Pad 29 – Stand C24/D19) dedicato alla promozione della cultura del biologico, obiettivo centrale della campagna sostenuta dell’EU che punta a valorizzare questo sistema agroalimentare sostenibile, salutare e resiliente dal punto di vista climatico ed ecologico, in linea con gli obiettivi del Green Deal, delle strategie Farm to Fork, Biodiversità 2030 e in perfettamente sinergia con il Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Il progetto sarà inoltre al centro di iniziative di networking che coinvolgeranno operatori e imprese, eventi di approfondimento, cene tematiche e showcooking con degustazione per presentare a 360° il mondo del bio: dalla terra alla tavola. Da non perdere venerdì 8 settembre, il workshop tematico dal titolo “Zootecnia italiana. Perché il futuro non può che essere biologico”.

Being organic ha organizzato a SANA anche una buyers lounge dedicata ai professionisti del settore tesa a incrementare la sinergia tra gli operatori del biologico. L’ampia piattaforma di iniziative e programmi è realizzata nell’ambito della campagna “Being Organic in” Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione Europea.

“Deve esserci uno slancio verso l’agricoltura biologica nella società” dichiara Steffen Reese, Direttore Generale di Naturland. “La catastrofe climatica e la perdita di biodiversità sono emergenze drammatiche e ciò influisce sulla società globale nel suo complesso. Naturland e FederBio, attraverso azioni di sensibilizzazione verso il bio, vogliono creare consapevolezza nelle persone sull’importanza delle interazioni ecologiche, soprattutto in Germania e in Italia. Il biologico è la soluzione e il biologico ha bisogno di solide collaborazioni”.

“In un momento decisivo per la transizione agroecologica come quello attuale, è importante incrementare la conoscenza dell’agricoltura biologica e il suo ruolo fondamentale nel mitigare le insidie climatiche, tutelare la fertilità del suolo e la biodiversità” aggiunge Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio. “La partecipazione del progetto Being Organic in EU a una manifestazione storica e autorevole come SANA va in questa direzione. Attraverso Rivoluzione BIO, gli Stati generali del biologico, workshop, dibattiti e iniziative di networking puntiamo a fare convergere l’attenzione sui valori distintivi del vero biologico e sulle concrete opportunità di sviluppo, nazionali e internazionali, di questo settore che vede l’Italia tra i Paesi leader in Europa”.

Due nuove acquisizioni per Omnia Technologies, TMCI Padovan e Omega

Omnia Technologies, il progetto creato dal fondo Investindustrial per proporsi come partner per soluzioni e tecnologie integrate nel settore del food and beverage e farmaceutico-medicale, prosegue nel proprio percorso di crescita con due nuove acquisizioni: TMCI Padovan e Omega.

TMCI Padovan è un’azienda storica, operante nelle tecnologie per l’industria alimentare e delle bevande da più di 100 anni. Ad oggi, TMCI Padovan può contare su 4 siti produttivi, 230 dipendenti e un fatturato di circa 65 milioni di Euro, conseguito in 90 Paesi attraverso cinque divisioni: Easybräu-Velo, specializzata in impianti per la produzione di birra industriale e artigianale, Chemtech, attiva nella produzione di macchinari per la produzione di gelatina, margarina e prodotti alimentari, Padovan, attiva nella progettazione di soluzioni per il settore enologico, SAP-Blendtech, divisione dedicata alla progettazione di macchinari e impianti per la produzione di succhi di frutta e soft drink, e IFBTECH, dedicata al mondo dairy e alla produzione di bevande healthy e a base vegetale. Grazie alla sua presenza nel mercato e alle importanti sinergie con gli altri brand e divisioni di Omnia Technologies, TMCI Padovan completa l’offerta del Gruppo nel settore del food and beverage e ne amplia ulteriormente la presenza nei mercati internazionali.

Omega, società di sales engineering focalizzata sul supporto tecnico e sull’assistenza e da tempo partner strategico di Omnia Technologies nel continente americano, è invece la prima società con sede fuori dall’Italia che entra a far parte del Gruppo.

Le due nuove acquisizioni andranno ad arricchire ulteriormente il portafoglio di Omnia Technologies, caratterizzato da un elevato livello di specializzazione tecnologica e da una forte attenzione al servizio e alla sostenibilità. Il Gruppo può oggi contare su un fatturato consolidato di circa 400 milioni di Euro, con 17 siti produttivi e 1.400 dipendenti.

“Queste acquisizioni rappresentano un passo fondamentale nel nostro percorso di crescita” sottolinea Andrea Stolfa, CEO di Omnia Technologies. “TMCI Padovan è un’azienda con oltre 100 anni di storia e un portafoglio di know-how e clienti unico, mentre Omega va a completare in modo sinergico la nostra offerta e a migliorare il nostro servizio. Grazie a questi nuovi ingressi, si rafforza la presenza di Technologies nei macchinari per l’industria del food and beverage e si amplia ulteriormente la nostra offerta nei segmenti del processo e dell’imbottigliamento.”

Sprechi alimentari, cameo aderisce all’iniziativa Etichetta Consapevole

Prosegue l’impegno di cameo nella lotta contro lo spreco alimentare, un percorso intrapreso dall’azienda diversi anni fa e che rientra in una più ampia mission che racchiude molteplici azioni a favore dell’ambiente, delle persone e del buon cibo. In quest’ottica, cameo aderisce all’iniziativa “Etichetta Consapevole” di Too Good To Go nata per ispirare, educare e fornire i mezzi adeguati ai consumatori per ridurre lo spreco alimentare a partire dal contesto casalingo.

“Etichetta Consapevole” nasce dal fatto che, secondo la regolamentazione italiana in materia, la differenza tra le diciture “da consumare entro” – che indica la data di scadenza di un prodotto alimentare – e “da consumarsi preferibilmente entro” – ovvero il termine minimo di conservazione – è molto spesso fraintendibile e poco chiara per i consumatori. Too Good To Go, con il supporto delle aziende che come cameo aderiscono a questa iniziativa, ha voluto fare un po’ di chiarezza proprio attraverso l’introduzione di una particolare etichetta che ha l’obiettivo di rendere più semplice e immediata la lettura e l’interpretazione delle date di scadenza riportate sui prodotti.

cameo ha scelto di sposare anche questa iniziativa applicando la dicitura “Spesso Buono Oltre” al packaging di diverse referenze della gamma di noci a marchio Snack Friends come arachidi, pistacchi e anacardi. Questa speciale etichetta verrà applicata inizialmente a 12 referenze di diversi formati: dalle piccole e pratiche monoporzioni fino ai maxi-formati. L’obiettivo di cameo è quello di contribuire ad una maggiore consapevolezza delle persone che spesso si trovano a buttare alimenti che potrebbero essere ancora consumati, a causa di una scorretta interpretazione delle diciture presenti in etichetta. Questa tendenza, che ha purtroppo un forte impatto sull’ambiente, può essere mitigata con alcuni semplici accorgimenti come l’Etichetta Consapevole. Attraverso questa iniziativa i consumatori saranno spinti ad approfondire il significato delle date che indicano il TMC attraverso il pittogramma “Osserva – Annusa – Assaggia” presente in etichetta che li invita a utilizzare i propri sensi – in particolare la vista, l’olfatto e il gusto – per capire se il prodotto sia ancora buono, riducendo così notevolmente eventuali sprechi di cibo.

“La lotta allo spreco alimentare fa parte del nostro DNA: diversi prodotti per i quali siamo conosciuti sono nati proprio per combattere gli sprechi: dai budini, con i quali si recuperava un avanzo di latte, al Fruttapec, che permette di dare nuova vita alla frutta molto matura. Ci piace guardare al tema dello spreco alimentare in un’ottica from farm to fork, dalle materie prime fino alla tavola dei nostri consumatori” commenta Federica Ferrari, Executive Manager Corporate Communication di cameo. “Per questo motivo nel 2021 abbiamo dato il via alla collaborazione con Too Good To Go impegnandoci su diversi fronti: forniamo a collaboratori e consumatori idee e consigli pratici su come agire contro lo spreco di cibo e conferiamo a Too Good To Go una parte dei nostri prodotti prossimi alla scadenza, distribuendoli attraverso le Box Dispensa. Siamo felici oggi di consolidare ulteriormente la nostra partnership implementando l’etichetta Spesso Buono Oltre sulle confezioni di oltre dieci nostri prodotti”.

Nel 2023 crescono gli attacchi informatici contro le PMI (+29%)

Cresce inesorabilmente il numero di piccole e medie imprese vittime di attacchi informatici: sono infatti aumentate del 29% le attività malevole verso le PMI italiane nel primo semestre del 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. CybergON, la business unit di Elmec Informatica dedicata alla cybersecurity, ha presentato la seconda edizione di Data Gathering, un’attività di analisi e di raccolta dati effettuata su un campione di 91 aziende capogruppo, per fornire una panoramica attuale della cybersecurity in Italia nel primo semestre dell’anno e promuovere una maggiore consapevolezza tra le diverse realtà aziendali.

La ricerca di CybergON
Le attività registrate nel primo semestre del 2023 hanno evidenziato un aumento degli eventi critici rispetto al primo semestre del 2022. Al contrario dei mesi di aprile e giugno precedentemente rilevati, è stato sottolineato che i picchi questo semestre hanno avuto luogo nei mesi di marzo e maggio. Questo trend è in linea con quanto riscontrato dall’associazione Clusit secondo cui le maggiori organizzazioni criminali stanno iniziando ad operare come delle vere e proprie aziende, evitando di mettere in campo attacchi informatici durante le festività. Tuttavia, l’analisi di CybergON ha posto particolare accento su due fattori chiave: le “Nazioni più attive” – ovvero le aree geografiche da dove sono partiti il maggior numero di potenziali attacchi alle PMI italiane – e i tempi di ripresa per un’azienda (in gergo tecnico remediation) dopo aver subito un attacco.

Stando alle evidenze riscontrate, le “tre nazioni più attive” sono Russia, Bulgaria e Paesi Bassi, rispettivamente con una media settimanale di 10732 attacchi, 9542 e 4850. Anche l’aspetto della remediation ha portato alla luce risultati interessanti: nel primo semestre del 2023 è stato infatti riscontrato un aumento della media dei giorni per sanare le vulnerabilità. In linea generale, per una PMI ci vogliono in media 126 giorni per sanare una vulnerabilità con criticità alta e 105 giorni per sanare una vulnerabilità critiche. In particolare, le piccole imprese impiegano più tempo per risolvere le vulnerabilità, sia critiche che ad alta criticità. Questo potrebbe indicare minore capacità o risorse disponibili per affrontare tempestivamente tali problematiche di sicurezza, oltre che un aumento nella complessità delle vulnerabilità stesse. Le imprese di dimensioni maggiori sembrano essere più reattive nel risolvere le vulnerabilità, questo per via di una maggiore consapevolezza della sicurezza informatica e un’allocazione di risorse più ampie per affrontare tali problematiche.

“La mancanza di consapevolezza delle corrette misure di sicurezza informatica da parte delle medie e delle piccole aziende in Italia è una sfida comune”, afferma Elisa Ballerio, Marketing Director di CybergON. “È importante che queste realtà aziendali comprendano l’importanza di proteggere il proprio perimetro aziendale e adottino misure adeguate. Gli attacchi, anche se meno sofisticati, possono comunque rappresentare una minaccia significativa e richiedono un’attenzione costante. È fondamentale che le aziende adottino misure come firewall, sistemi di rilevamento delle intrusioni e corsi per la consapevolezza dei dipendenti, al fine di proteggersi dagli attacchi informatici provenienti da varie nazioni”.

Caffè Borbone, aumenta fatturato in Gdo. Cresce pure l’export (+18%)

Caffè Borbone chiude il primo semestre dell’anno con ricavi a 153,7 milioni di euro, in aumento del 15% rispetto allo stesso periodo del 2022. In crescita anche il margine operativo lordo, che segna un +21% rispetto allo scorso anno.

“Nonostante i rialzi del costo del caffè e la pressione competitiva sul mercato, nel semestre Caffè Borbone ha consolidato la propria leadership nel comparto monoporzionato e dato ulteriore impulso alla propria traiettoria di crescita. Nel secondo semestre contiamo di proseguire nel nostro percorso di sviluppo e sviluppo anche grazie all’ottimo andamento dei canali online e delle vendite in Gdo e al lancio di nuovi prodotti” ha dichiarato Marco Schiavon, Amministratore Delegato di Caffè Borbone.

Fondato a Napoli nel 1997, Caffè Borbone è diventato in pochi anni uno dei i principali produttori specializzati di caffè in cialde compostabili e capsule compatibili, con una fitta rete commerciale sul territorio italiano e internazionale e volumi di vendita in crescita rapida. Dal 2018 la società fa parte del gruppo Italmobiliare, che detiene il 60% del capitale. Grazie alla presenza su tutti i principali canali distributivi, all’attenzione alla sostenibilità in tutto il processo di produzione e alle new-entry del portafoglio prodotti, il marchio è diventato leader di mercato nel comparto delle cialde e secondo marchio nel comparto capsule in Italia. In riferimento ai canali di distribuzione, è sempre più rilevante il ruolo della Gdo, con una crescita di canale pari al 26% rispetto all’esercizio precedente, più del doppio rispetto all’incremento medio del mercato (+11%, fonte Nielsen). Molto positiva anche la performance del canale digitale, con le vendite sull’e-commerce diretto di Caffè Borbone, su Amazon e sui portali. Caffè Borbone è ad oggi il primo brand per vendite nei negozi specializzati e best-seller nella categoria ‘Alimentari’ di Amazon.

Nel corso del primo semestre Caffè Borbone ha posto le basi per un ulteriore sviluppo delle vendite all’estero attraverso la costituzione della newco Caffè Borbone America Corp, che opererà sul mercato statunitense e che ha permesso una crescita del mercato americano del +18%.

Cresce il fatturato di IDB Group che punta a 75 milioni di ricavi nel 2025

A Rovigo, nel polo produttivo di panettoni e lievitati per le feste di IDB Group – Industria Dolciaria Borsari, il fatturato si conferma in crescita. La realtà, guidata dalla Famiglia Muzzi dal 2000, è in continua espansione come dimostrano i numeri: sette marchi di proprietà (l’ultima acquisizione è stata La Torinese nel 2018), 5 pasticcerie (una a Milano, una in Umbria e tre in Veneto, di cui una aperta a marzo di quest’anno in provincia di Verona), oltre 21 milioni di lievitati venduti nel 2022 e un fatturato complessivo che sfiora i 67 milioni di euro (di cui 8 derivanti dai profitti delle pasticcerie).

“I ricavi 2022 hanno registrato un +6,8%: l’incremento, dettato anche dalla spinta inflazionistica, ha bilanciato la leggera flessione delle vendite a volume che ha accompagnato l’intero comparto dei dolci delle ricorrenze” commenta Andrea Muzzi, Amministratore Delegato di IDB Group. “Oggi, il nostro obiettivo per il 2023 è di incrementare il fatturato di un 5%, per poi raggiungere 75 milioni entro i prossimi tre anni”.

È una prospettiva di crescita ambiziosa quella di IDB Group che oggi produce e distribuisce panettoni, pandori, colombe e altre specialità, presidiando in particolare il canale della Grande distribuzione col marchio milanese Giovanni Cova & C. e quello retail con Muzzi, il brand di famiglia. I piani di sviluppo proseguono nel segno della continuità con quanto fatto fino ad ora: preparazioni che rispettano le ricette tradizionali dell’arte pasticcera, incarti pregiati fatti a mano e utilizzo di ingredienti di qualità, come i Pistacchi verdi di Bronte DOP e le nocciole del Piemonte IGP o di materie prime con certificazioni di sostenibilità come il cioccolato di Fairtrade Cocoa Programme o di Rainforest Alliance.

Positivi e incoraggianti anche i dati sul fronte estero. Seppur tradizionalmente concentrato sulle vendite in Italia, IDB Group prosegue il percorso di internazionalizzazione puntando specialmente sui brand Tommaso Muzzi e Breramilano 1930 (corrispettivo, all’estero, del brand Giovanni Cova & C. impiegato unicamente nel mercato italiano). “L’export genera quasi il 20% del fatturato complessivo e trova negli States e in Europa i mercati più profittevoli. Quest’anno il fatturato estero è cresciuto del 7,6%, complice anche l’ingresso in nuovi mercati, specialmente nel Sud-est asiatico. Nel futuro puntiamo a crescere in paesi con forte presenza di cultura latina e a ottenere un maggiore presidio in mercati che oggi sono serviti marginalmente, come Sudafrica e Giappone” conclude Muzzi.

Finanziamento da 45 mln di euro per il Gruppo Goglio

Il pool di banche formato da Banco BPM, Intesa Sanpaolo (Divisione IMI CIB) e UniCredit, assistito dalla Garanzia SupportItalia di SACE, ha erogato al Gruppo Goglio, impresa che opera nel settore del packaging, un finanziamento da 45 milioni di euro che sarà destinato a ottimizzare la gestione del circolante.

Guidata da oltre sessant’anni dal Cavalier Franco Goglio, oggi è una realtà industriale con un fatturato di oltre 500 milioni di euro e una presenza globale con sedi produttive negli Stati Uniti, Cina, Olanda e ora anche in Brasile. Nel corso degli anni, il Gruppo Goglio ha dedicato risorse e investimenti negli ambiti ricerca e sviluppo, maturando una grande attenzione agli impatti ambientali che lo ha portato a intraprendere un percorso di contenimento delle emissioni grazie ad un investimento in un cogeneratore di energia. Proprio in ottica di sostenibilità, nel quadro del finanziamento sono in via di definizione obiettivi ESG che verranno introdotti in corso del piano d’ammortamento.

“La costante spinta all’innovazione, coniugata ad una sempre maggior attenzione nei confronti della sostenibilità, e l’impegno nell’attività di ricerca e sviluppo rappresentano i pilastri fondanti della nostra strategia aziendale, nonché gli elementi distintivi della filosofia del Gruppo Goglio” ha dichiarato Franco Goglio, Presidente e Amministratore Delegato di Goglio SpA. “Il finanziamento erogato ci consentirà di continuare ad investire in questa direzione, consolidando la nostra crescita organica, e incrementando ulteriormente il nostro impegno ESG”.

Unigrà rinnova la sponsorizzazione al Basket Ravenna

Continua il sostegno di Unigrà al Basket Ravenna: alle porte della nuova stagione, l’azienda conselicese, sostenitrice del team sin dal 2015, riconferma il proprio impegno al fianco della squadra, ancora una volta con il marchio OraSì. Nonostante l’alluvione del maggio scorso e i relativi danni che l’hanno fortemente colpita, l’azienda ha ritenuto di proseguire nella sponsorizzazione: uno sforzo che ribadisce lo stretto legame della famiglia Martini, fondatrice e tutt’oggi alla guida di Unigrà, con il territorio ravennate e il suo tessuto sociale.

“OraSì crede nel Basket Ravenna – fa sapere l’azienda – e punta alla sua promozione, contando su una squadra pregevole che possa portare la società ad alti livelli”.

La stagione partirà il 22 agosto prossimo con il raduno; prima amichevole prevista il 2 settembre, mentre a inaugurare gli impegni ufficiali la partita del 12 settembre in Supercoppa. Sarà il marchio OraSì, in quanto main sponsor, a brandizzare le divise dei giocatori e i campi dei palazzetti ravennati, tracciando un fil rouge che collega una delle eccellenze del territorio – il marchio OraSì, tra i protagonisti nel mercato dei prodotti vegetali – a uno dei vessilli dello sport locale ravennate.

Il Basket Ravenna ripartirà dalla Serie B Nazionale, nuova categoria che copre sostanzialmente tutta la penisola e prevede un giocatore straniero. Il Basket Ravenna potrà contare su una formazione giovane e una corposa squadra – tra tecnici, atleti e staff – composta da leve del territorio, a riconferma del suo solido legame con la comunità cittadina. Le partite della prossima B Nazionale, al via il 1° ottobre, si giocheranno in gran parte al PalaCosta, con le gare di cartello destinate invece al Pala De André.

Bennet ricorre all’intelligenza artificiale per mettere a punto nuove strategie

La catena italiana di supermercati Bennet utilizzerà in modo ancora più ampio la piattaforma Oracle Retail Cloud per sostenere la rapida crescita, ottimizzare la gestione dell’inventario e stabilire le migliori strategie di prezzo, in modo da tenere sempre il passo con le esigenze dei consumatori. Bennet ha 63 punti vendita in tutto il Nord Italia e pone particolare attenzione al rapporto qualità/prezzo, al servizio e all’assortimento. Con l’adozione di Oracle Retail AI Foundation Cloud Service e Oracle Retail Assortment Planning Cloud Service l’azienda potrà sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale per mettere a punto proprie strategie di prezzo che aiutino a movimentare le scorte e dare ai clienti il miglior servizio possibile.

“Velocità e precisione sono fondamentali per determinare i prezzi nel nostro settore, ma altrettanto importante è offrire il prodotto giusto, al prezzo giusto e sul mercato giusto”, ha detto Adriano De Zordi, CEO di Bennet. “Ampliamo la nostra storica collaborazione con Oracle per continuare a innovare sfruttando la piattaforma cloud Oracle per il retail, per gestire con efficienza la nostra operatività e aumentare la soddisfazione dei nostri clienti”.

A causa della difficile situazione economica, per molti consumatori il prezzo vince sulla comodità di acquisto: in un recente sondaggio, il 72% ha dichiarato che sceglie dove fare la spesa tenendo in considerazione in primo luogo i prezzi. Il 46% si reca in più punti vendita per acquistare tutto ciò di cui ha bisogno al costo più basso. Non a caso, oltre alle nuove soluzioni oggi adottate, Bennet sta già usando da tempo l’applicazione cloud Oracle Retail Merchandising Planning and Optimization, che ha permesso all’azienda di ridurre da giorni a ore il tempo necessario per adattare i prezzi proposti alla clientela.

“Oracle Retail AI Foundation ci consentirà di analizzare lo storico delle performance di vendita, le tendenze di mercato, le abitudini dei clienti, il panorama competitivo e la capacità dei fornitori di soddisfare le nostre richieste, così da poter stabilire i prezzi dell’inventario in modo più efficace”, ha dichiarato Fabrizio Greco, Senior Project Manager di Bennet. “Per soddisfare le esigenze e le aspettative dei nostri clienti è essenziale comprendere la correlazione e la connessione tra selezione di prodotti, prezzi, promozione e posizionamento”.

“Per avere successo, gli operatori retail devono individuare il prezzo ideale, che garantisca di calibrare il mantenimento del margine e lo stimolo della domanda”, ha aggiunto Mike Webster, senior vice president and general manager, Oracle Retail. “Grazie all’integrazione dell’intelligenza artificiale in Oracle Retail Data Store, Bennet può adeguare le proprie strategie di inventario e prendere decisioni in tempo reale sui prezzi di singoli articoli o categorie di prodotti, e ottenere così un chiaro vantaggio competitivo”.

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