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Il vino marchigiano Verdicchio celebrato da un quotidiano d’oltremanica

Il vino marchigiano Verdicchio di Moncaro torna sotto i riflettori con un articolo apparso sul quotidiano britannico Times of Tunbridge Wells dal titolo “Make the time to say ‘cin cin’ to Verdicchio” a firma del giornalista James Viner.

“Di tutti i Verdicchio entry-level presenti al supermercato”, annota il giornalista, “questo è quello che mi piace di più. Ha un tocco di fiori di sambuco, agrumi gialli, pera matura, mela Granny Smith, erbe verdi e sentori di mandorla e pesca bianca”. E ancora: “Così buono alla fine di una giornata calda; un delizioso aperitivo. Cosa c’è di meglio in una calda sera d’estate? Un drink fresco, estivo, con un finale brillante e vivace”.

“Il concetto di qualità globale ci sta molto a cuore – commenta il presidente di Moncaro, Doriano Marchettiun’attenzione che poniamo su tutta la gamma dei vini e che ci consente di veicolare l’eccellenza enologica marchigiana nel mondo, presidiando tutte le fasce di mercato. Segnalazioni e commenti positivi degli addetti ai lavori, riempiono di orgoglio, perché esistono vini per noi talmente familiari, che una volta assaggiati da operatori qualificati, e da un punto di vista meno “affettivo”, diventano dei must in grado di conquistare ampie fasce di consumatori e di attrarre l’attenzione su un intero territorio. Non solo dunque le etichette di alta e altissima gamma, ma anche i vini nelle fasce di prezzo più accessibili diventano grande strumento di promozione territoriale”.

La conferma: il Verdicchio Fondiglie, Miglior vino bianco d’Italia
Tra gli esempi di vini “Pop” che hanno messo d’accordo consumatori e critici enogastronomici, degno di menzione è il “Fondiglie” Verdicchio Superiore che prende il nome dall’omonima contrada del comune di Rosora (An) che ha ottenuto di recente il titolo di Miglior vino bianco d’Italia dalla giuria del Vinitaly, il massimo concorso enologico italiano. Sull’etichetta del Fondiglie è raffigurata un’ape e dei fiori in omaggio ai versi del poeta Trilussa, incisi sull’antico muro della casa padronale in Contrada Fondiglie, alle pendici dei monti Appennini, dove ci sono i vigneti dai quali proviene questo Verdicchio Superiore fruttato ed elegante.

Tutti pazzi per le patatine fritte ma per Deliveroo l’Italia batte tutti

In occasione del World Fries Day che si celebra oggi, 13 luglio, Deliveroo ha raccolto tendenze, abitudini e preferenze sulle patatine fritte nel mondo. A sorpresa, è l’Italia a far registrare la maggiore incidenza degli ordini di patatine fritte sul volume totale degli ordini. Seguono il Regno Unito, l’Irlanda, il Belgio e la Francia.

Regno Unito
Nel Regno Unito sono Bournemouth, Southampton, Sheffield, Milton Keynes e Liverpool le prime cinque città con il maggior numero di ordini di patatine, rispetto al volume totale degli ordini. Per quanto riguarda le diverse tipologie, le varianti più amate dai consumatori britannici sono le patatine tradizionali, seguite dalle patate ​dolci, le patate a tripla cottura o la cialda di patate cotta al forno. Le salse più gettonate sono il tradizionale ketchup, seguito dalla maionese all’aglio, la maionese classica, la salsa al peperoncino e la salsa ​ al gusto hamburger. Infine, tra le combinazioni preferite, al primo pollo fritto e patatine, seguono hamburger e patatine, kebab e patatine, burrito e patatine e, a sopresa, solo al quinto posto il classico “fish and chips”.

Irlanda
In Irlanda la top 5 delle città con più ordini di patatine, rispetto al volume totale degli ordini vede sul podio: Drogheda, Waterford e Carlow seguite da Dundalk e Naas. Tra le tipologie più consumate, le patatine fritte classiche sono al primo posto, seguite da quelle piccanti e dalle patate dolci. Invece, nella classifica della combo con patatine preferita dal popolo irlandese figura, al primo posto, il pollo fritto. A seguire, patatine e hamburger, patatine accompagnate dal sacchetto di spezie, quelle con burrito e, infine, patatine e kebab. Per le salse, invece, è la maionese all’aglio ad avere la meglio, seguita dalla maionese al piri piri, dalla salsa al peperoncino, dalla salsa al curry e la salsa barbeque.

Francia
Le prime cinque città francesi con più ordini di patatine, rispetto al volume totale degli ordini, sono Troyes, Amiens, Caen, Le Havre e Reims. Le tipologie più ordinate sono le patatine fritte fatte in casa, patatine dolci e patatine in cialda, meglio se accompagnate da hamburger e pollo fritto. Per le salse, i francesi prediligono ketchup, maionese, salsa barbecue, maionese piccante e salsa andalusa.

Italia
Teramo, Catanzaro, Messina, Potenza e Agrigento sono le città italiane con più ordini di patatine, rispetto al volume totale degli ordini. Nella combo perfetta vince, senza dubbio, la pizza, seguita da hamburger, toast, kebab e pollo fritto. Mentre la salsa preferita, oltre alle classiche ketchup e maionese, è quella a base di formaggio fuso e pancetta. Tra le diverse tipologie, le patatine classiche sono di gran lunga le più ordinate.

Belgio
Sint Truiden, Tournai, Genk, Aalst e Turnhout sono nella top 5 delle città belghe con più ordini di patatine, rispetto al volume totale degli ordini. Per le salse i belgi amano maggiormente maionese e ketchup, ma anche maionese al tartufo, salsa barbecue e maionese al chili. Le patatine più vendute sono le classiche belghe, meglio se accompagnate con hamburger e pollo fritto.

Hong Kong e Singapore
Ad Hong Kong si prediligono le patatine fritte condite con una salsa honey BBQ, le patatine fritte crisscut e le patatine fritte belghe. Le combo preferite sono quelle con hamburger, costolette e hamburger di riso. Tra le salse predilette, il tradizionale ketchup, ma anche la salsa al formaggio. A Singapore vanno per la maggiore le patatine al formaggio, le patatine alle alghe, le patatine di mais, le patatine al kimchi e quelle dolci. La salsa preferita è il ketchup, seguitano dalla salsa al peperoncino, dalla ​ salsa tartara, la salsa barbeque BBQ e la salsa al formaggio. Due sono le combo scelte con maggiore frequenza: hamburger e patatine e il pollo fritto e patatine.

EAU, Kuwait e Qatar
In Qatar è la capitale Doha la città che ne consuma di più. Le patatine fritte classiche, quelle al formaggio e al gusto peri-peri sono le tipologie preferite, meglio se servite con hamburger e pappa di riso. Tra le salse, la sriracha, la maionese all’aglio, la barbecue e il ketchup quelle più utilizzate. In Kuwait la combo perfetta è quella con nuggets, hamburger di pollo e ​ hamburger di formaggio. Le salse più amate sono barbecue, quella al peperoncino dolce e il ketchup. Infine nella top 5 delle città degli Emirati Arabi con più ordini ci sono Dubai, Abu Dhabi, Sharjah, Ajman e Ras Al Khaimah. Tra i piatti preferiti da accompagnare con le patatine figurano ​ i nuggets, seguiti dai cheeseburger e il fried chicken burger, mentre per le salse più amate sono il ketchup, la maionese, maionese all’aglio, salsa di senape al miele e salsa al curry.

Gelati, vendite in crescita nella Gdo con multipack e vaschette

Secondo i dati raccolti dall’IGI – Istituto del Gelato Italiano – nel periodo gennaio-dicembre 2022 le vendite di gelato industriale nel nostro Paese si sono attestate oltre i 3,8 miliardi di porzioni con un rialzo del 4,7% sullo stesso periodo del 2021. Spacchettando il dato aggregato fornito dall’IGI, emergono la forte ripresa dei volumi di vendita nell’Out of Home, dove si registra un aumento del +20% e un discreto incremento anche del canale Retail +3%. Per i consumi fuori casa si tratta di una conferma del trend iniziato nel 2021 dopo la brusca contrazione avvenuta nel 2020 a seguito delle restrizioni alla socialità e alle attività del settore Horeca imposte con il lockdown nazionale e le successive misure di contenimento della pandemia. Stabili e con un lieve rialzo anche le vendite nella GDO che confermano la costanza di acquisto nel canale.

Le dinamiche di mercato del gelato confezionato sono ancora più chiare analizzando nel dettaglio l’andamento di alcune tipologie chiave. Nell’Out of Home hanno fatto la parte del leone lo sfuso (+37,4%), le specialità da tavola in confezione singola (+28,5%) e gelati da passeggio in confezioni singole (11,3%). Nel canale Retail si conferma l’andamento positivo del segmento trainate dei multipack (+4,1%), la buona ripresa di vaschette e secchielli (+1,6%).

I numeri del gelato confezionato in Italia
A completare il quadro positivo per l’anno 2022 i dati di produzione a livello nazionale si attestano sulle 177.560 t. per un valore di 1.867 milioni di euro, con un +10,3% rispetto all’anno precedente, per un consumo pro-capite 2,18 kg. Ottimo anche l’export che registra un volume di 89.906 t. per un valore di 357 milioni di euro con una crescita del 14,6% rispetto al 2021. I dati sull’export testimoniamo il grande successo dei gelati italiani e confermano che l’Italia è in Europa e nel Mondo l’unico Paese considerato “Patria del Gelato”.

“Siamo soddisfatti che i dati confermino l’andamento positivo del comparto, ci auguriamo che l’andamento positivo prosegua e si consolidi anche per il 2023, andando a completare il recupero dei volumi di vendita pre-Covid” dichiara Michelangelo Giampietro, Presidente IGI, medico dello sport e specialista in Scienza dell’Alimentazione. “Non sottovalutiamo, ovviamente, le incognite legate all’andamento dell’economia nazionale ma confidiamo che gli eventuali fattori di instabilità saranno gestiti e superati senza discostarci dai binari di una ripresa duratura”.

Boom dei cibi healthy, italiani innamorati degli ingredienti salutari

Quasi un prodotto su sei venduto in supermercati e ipermercati italiani mostra in etichetta la presenza di un ingrediente healthy e il panorama di questi “superfood” continua ad allargarsi anche grazie all’impatto delle mode alimentari del momento. A rilevare la tendenza è la nuova edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, studio semestrale che monitora i fenomeni di consumo nella GDO incrociando le informazioni sulle etichette dei prodotti digitalizzati dal servizio Immagino di GS1 Italy Servizi e i dati di NielsenIQ di venduto e consumo.

L’Osservatorio Immagino ha individuato oltre 13 mila prodotti sulle cui confezioni è segnalata la presenza di almeno uno dei 36 ingredienti healthy rilevati, suddivisi tra superfruit, spezie, semi, cereali speciali/farine, superfood, dolcificanti e traditional (come pistacchio e nocciola). Complessivamente quest’ampio paniere di prodotti speciali ha generato oltre 4 miliardi di euro di vendite, in aumento di +7,8% rispetto al 2021. Tra gli ingredienti benefici il principale per giro d’affari è cacao (3,2% di quota sulle vendite in valore), le cui vendite sono aumentate in un anno di +10,2%, seguito da nocciola (2,0%) e limone (1,7%). A mettere a segno i maggiori tassi di crescita annui a valore sono stati la spirulina (+30,3%) e l’avocado (+29,4%), che proseguono il trend espansivo degli ultimi anni. Si conferma, inoltre, il boom del caramello, che in 12 mesi ha accelerato la crescita di +29,7% del giro d’affari in supermercati e ipermercati.

La tredicesima edizione dell’Osservatorio Immagino ha introdotto anche l’analisi dei trend di vendita a volume. Ne emerge che, a fronte di una generale contrazione delle quantità di prodotti messi nel carrello della spesa, alcuni ingredienti benefici sono comunque riusciti a registrare volumi in aumento: è il caso di spirulina (+14,1%), avocado (+13,2%), semi di lino (+8,1%) e stevia (+7,5%).

Fatturato in crescita per Apicoltura Piana (+11%)

Apicoltura Piana, azienda conosciuta e apprezzata per la lavorazione e il confezionamento dei prodotti dell’alveare e per l’allevamento ed esportazione di api regine, ha chiuso l’esercizio fiscale 2022 con 24 milioni di euro di fatturato, +11% rispetto all’anno precedente. Il bilancio evidenzia parametri positivi per i principali indicatori economici. L’Ebitda si attesta a 778 mila euro e l’utile netto a 431 mila euro, anche se entrambi i valori hanno in parte risentito dei maggiori costi sostenuti per l’acquisizione del nuovo stabilimento produttivo.

Da rilevare, inoltre, il miglioramento della Posizione Finanziaria Netta che scende al 2,78%, nonostante Apicoltura Piana abbia sostenuto i propri fornitori di miele, in un periodo caratterizzato da diverse criticità, anticipando loro liquidità per oltre 1 milione di euro. Il buon andamento di Piana è stato principalmente determinato dalle ottime performance dell’innovativa linea Squeeze che, grazie al pack in polietilene PET riciclato al 50%, è in grado di ridurre significativamente l’impatto sull’ecosistema, rispondendo così alla crescente domanda di prodotti salutari e sostenibili. Infine, per sostenere i piani di espansione per i prossimi anni, l’azienda ha già inserito nel proprio organico due nuove figure professionali.

“Siamo orgogliosi di festeggiare i 120 anni di attività aziendale con un fatturato in crescita e l’obiettivo di proseguire questo percorso di sviluppo” ha commentato Massimo Mengoli, Amministratore Delegato di Apicoltura Piana. Considerando il quadro generale, condizionato dalla carenza di materie prime e quindi da una contrazione delle marginalità, possiamo ritenerci soddisfatti dei buoni risultati ottenuti. Per il prossimo anno puntiamo a incrementare il trend di sviluppo, l’obiettivo è realizzare un’ulteriore crescita a valore di circa 6 punti percentuali e un consolidamento della redditività. Per centrare questi traguardi, continueremo a puntare sull’alta qualità dei nostri mieli che si unisce all’innovazione e alla sostenibilità ambientale”.

Amazon Prime Day, come comprare in sicurezza ed evitare attacchi phishing

Con le sue offerte esclusive, l’Amazon Prime Day è un’occasione di festa per chi è alla ricerca di buoni affari e vantaggiose occasioni. Secondo Amazon, l’Amazon Prime Day, che quest’anno cade l’11 e 12 luglio, è cresciuto in termini di volume fino a raggiungere nuovi picchi nel 2022: i membri Prime negli Stati Uniti hanno acquistato più di 60.000 articoli al minuto durante l’evento del 2022, mentre a livello globale sono stati acquistati più di 300 milioni di articoli in tutto il mondo durante il Prime Day 2022.

Tuttavia, in mezzo all’eccitazione, c’è un rischio di fondo che non può essere ignorato. I criminali informatici sfruttano questa occasione per effettuare attacchi di phishing, sfruttando l’inconsapevolezza degli acquirenti. Questi criminali informatici utilizzano tecniche ingannevoli, come l’invio di e-mail fasulle o la creazione di siti web fraudolenti, con l’obiettivo di rubare informazioni personali o credenziali finanziarie. Sebbene il Prime Day offra incredibili occasioni convenienti, è fondamentale che gli utenti rimangano vigili, facciano attenzione quando cliccano su link o forniscono informazioni sensibili, assicurandosi di navigare su piattaforme ufficiali e legali.

Risultati allarmanti per quanto riguarda la registrazione dei domini e gli attacchi phishing
Nel mese di giugno di quest’anno, Check Point Research (CPR) ha riscontrato un numero di attacchi phishing dannosi legati ad Amazon Prime 16 volte maggiore rispetto al mese di maggio. L’incremento complessivo di tutto il phishing legato ad Amazon è stato invece dell’8%. Durante questo periodo, sono stati registrati quasi 1.500 nuovi domini legati al termine “Amazon”, il 92% dei quali è risultato essere rischioso, dannoso o sospetto. 1 su 68 dei nuovi domini legati ad “Amazon” è risultato essere anche legato ad “Amazon Prime”. Circa il 93% di questi domini è risultato rischioso.

Come funziona il phishing
Alla base di un attacco phishing c’è sempre un messaggio inviato via e-mail, social media o altri mezzi di comunicazione elettronica. Un phisher può utilizzare risorse pubbliche, in particolare i social network, per raccogliere informazioni di base sull’esperienza personale e professionale della vittima. Queste fonti vengono utilizzate per raccogliere informazioni quali il nome, la qualifica e l’indirizzo e-mail della potenziale vittima, oltre agli interessi e alle attività svolte. Il phisher può, quindi, utilizzare queste informazioni per creare un messaggio falso ma credibile. In genere, le e-mail che la vittima riceve sembrano provenire da un contatto o da un’organizzazione a lei noti. Gli attacchi vengono condotti attraverso allegati dannosi o link a siti web malevoli. Gli aggressori spesso creano siti web fasulli, che sembrano appartenere a un’entità fidata come per esempio la banca, il luogo di lavoro o l’università della vittima. Attraverso questi siti web, i criminali informatici tentano di raccogliere informazioni private come i nomi utente e le password oppure le informazioni legate ai pagamenti. Alcune e-mail di phishing possono essere identificate grazie al loro contenuto non corretto dal punto di vista grammaticale e povero a livello di lessico e all’uso improprio di font, loghi e layout. Tuttavia, molti criminali informatici stanno diventando sempre più sofisticati nel creare messaggi dall’aspetto autentico e utilizzano tecniche di marketing professionale per testare e migliorare l’efficacia delle loro e-mail.

Come fare acquisti online in sicurezza durante l’Amazon Prime Day
Per aiutare gli utenti online a rimanere al sicuro durante gli acquisti, quest’anno gli esperti di Check Point hanno delineato alcuni consigli pratici per la sicurezza:

1. Fare attenzione agli errori di scrittura di Amazon.com. Fate attenzione agli errori di scrittura o ai siti che utilizzano un dominio di primo livello diverso da Amazon.com. Ad esempio, un dominio .co invece di .com. Le offerte su questi siti “copia” possono sembrare altrettanto allettanti che sul sito reale, ma è così che i cybercriminali ingannano i consumatori inducendoli a fornire i loro dati.

2. Prima del Prime Day, create una password forte per Amazon.com. Una volta che un hacker è entrato nel vostro account, il gioco è fatto. Assicuratevi che la vostra password per Amazon.com sia inattaccabile, ben prima dell’11 luglio.

3. Cercate il lucchetto. Evitate di acquistare online utilizzando i vostri dati di pagamento da un sito web che non abbia installato la crittografia SSL (Secure Sockets Layer). Per sapere se il sito è dotato di SSL, cercate la “S” in HTTPS, invece di HTTP. L’icona di un lucchetto chiuso apparirà di solito a sinistra dell’URL nella barra degli indirizzi o nella barra di stato in basso. L’assenza di lucchetto è un importante segnale di allarme.

4. Condividete il minimo indispensabile. Nessun rivenditore di acquisti online ha bisogno della vostra data di nascita o del numero di previdenza sociale per motivi di vendita. Più cose sanno gli hacker, più possono dirottare la vostra identità. Ricordate di condividere il minimo indispensabile quando si tratta di informazioni personali.

5. Osservate sempre il linguaggio delle e-mail. Le tecniche di ingegneria sociale sono progettate per sfruttare le debolezze della natura umana. Tra queste, il fatto che le persone sono più propense a commettere errori quando hanno fretta e sono inclini a seguire gli ordini di persone in posizione di autorità. Gli attacchi phishing utilizzano comunemente queste tecniche per indurre le vittime a non dar peso a potenziali sospetti su un’e-mail e a cliccare su un link o ad aprire un allegato.

6. Attenzione alle offerte “troppo belle per essere vere”. Può essere difficile da fare, dato che il Prime Day è incentrato sulle grandi occasioni. Ma se l’offerta sembra troppo bella per essere vera, probabilmente lo è. Seguite il vostro istinto: uno sconto dell’80% sul nuovo iPad di solito non è un’opportunità di acquisto affidabile.

7. Utilizzate la carta di credito. Durante il Prime Day, è meglio utilizzare la carta di credito come pagamento. Dal momento che le carte di debito sono collegate ai nostri conti bancari, il rischio è molto più elevato se qualcuno riesce a violare le nostre informazioni. Se il numero della carta viene rubato, la carta di credito offre maggiore protezione e minori responsabilità.

WeFree, Iper La Grande i e Unes contro le dipendenze giovanili

Educare all’indipendenza a essere liberi da ogni schiavitù fisica e psicologica: con questo obiettivo Iper La grande i e Unes hanno aderito all’iniziativa di San Patrignano a sostegno di WeFree, il progetto di prevenzione della comunità contro le dipendenze. Nei punti vendita Iper La grande i e Unes aderenti all’iniziativa si potrà effettuare una donazione di due euro in cassa per sostenere il progetto ricevendo in omaggio un portachiavi con gettone in metallo da utilizzare per il carrello della spesa.

L’Italia sta affrontando una complessa emergenza giovanile pesantemente aggravata dalla recente pandemia, e i casi di cronaca sono sotto gli occhi di tutti. A conferma di quella che potrebbe essere solo una sensazione, la recente indagine del Dipartimento Politiche Antidroga e dell’Istituto Superiore di Sanità: sono oltre un milione e 150mila gli adolescenti in Italia a rischio di dipendenza da cibo, quasi 500mila potrebbero avere una dipendenza da videogiochi e quasi 100mila presentano caratteristiche compatibili con la presenza di una dipendenza da social media. Numeri a cui si sommano quelli delle dipendenze da sostanze, con la Direzione centrale per i Servizi Antidroga che ha recentemente sottolineato come si sia registrato nel 2022 un aumento di minori denunciati per detenzione di droga, in costante crescita dal 2020 ad oggi, e un più 19,37% rispetto a quelli tratti in arresto.

Fenomeni che la comunità San Patrignano affronta quotidianamente ed è proprio per questo che dal 2012 ha strutturato una importantissima campagna di prevenzione, raggiungendo giovani di tutta Italia, portandoli in visita in comunità ma anche incontrandoli nelle loro città attraverso spettacoli e dibattiti. Nei soli primi sei mesi di questo 2023 la comunità ha incontrato con il suo progetto oltre 36mila studenti di tutta Italia, 2600 insegnanti e 1100 genitori. L’obiettivo, con l’iniziativa “Educare all’indipendenza”, è quello di raggiungerne sempre di più.

“La volontà è quella di incontrare sempre più ragazze e ragazzi under 18. D’altronde la richiesta alla comunità da parte loro e degli stessi istituti scolastici è continua – spiega Vittoria Pinelli, presidente di San Patrignano. Fare prevenzione per noi è impegnativo sotto tutti i punti di vista e per questo è fondamentale il sostegno di realtà come Iper e Unes, così come dei loro clienti. Con il nostro progetto di prevenzione ci auguriamo di riuscire a far riflettere quanti più giovani e di trasmettere loro la bellezza e l’importanza per ognuno di coltivare le proprie passioni senza perdersi dietro finti momenti di gioia e felicità”.

Ricerca Toluna, al supermercato si cercano sconti, qualità e assortimento

Per il settore retail oggi è indispensabile riuscire a rispondere alle esigenze mutevoli del consumatore attraverso offerte e strategie differenzianti. Per supportare le aziende in questa sfida, Toluna ha svolto un’indagine (su un campione di oltre 1000 intervistati) per scoprire il grado di soddisfazione degli italiani per i punti vendita che frequentano abitualmente e come immaginano lo “scaffale ideale”.

“Davanti a un consumatore sempre più disaffezionato, focalizzato sul risparmio e aperto alla sperimentazione, occorre ridefinire la strategia dell’assortimento” sostiene Silvia Usberti, Quantitative Research Lead di Toluna. “Il retailer deve essere in grado di valorizzare novità e prodotti per renderli essenziali agli occhi di quell’acquirente che oggi cerca di proteggere il bilancio familiare tagliando sul superfluo. Imperativo è continuare a puntare sulla qualità, su cui il consumatore italiano non è disposto a scendere a compromessi, e individuare nei temi a lui cari, come salute e sostenibilità, le opportunità per mettersi in luce”.

Inflazione e carrello: come cambia la spesa degli italiani
Ricerca della promozionalità e contrazione dell’acquisto dei beni ritenuti non essenziali, sono le tattiche più menzionate dai partecipanti alla survey (50% e 41%) per fronteggiare l’aumento del costo della vita. Tra le altre soluzioni adottate emergono anche l’acquisto dei consueti prodotti quando in offerta (32%), la scelta di brand più convenienti (27%), il confronto dei prezzi sia online che offline (27%) e una generale riduzione del numero di beni comprati (21%). Insight che rivelano un certo grado di “disaffezione” verso i brand abituali e una maggiore apertura alla sperimentazione: si riduce, infatti, il divario tra branded e private label, la cui presenza nei carrelli è aumentata negli ultimi due anni per il 58% degli italiani.

Come per i brand, anche l’attaccamento nei confronti del punto vendita diminuisce: la nuova parola chiave è diversificazione. Quasi la metà degli intervistati oggi visita molteplici supermercati e il 40% si rivolge, a differenza del passato, anche ai discount. Il 29%, poi, suddivide lo shopping tra grandi store e piccoli negozi: un dato in controtendenza sul fronte del risparmio, ma che dimostra la persistenza di una propensione a investire per la qualità.

L’identikit dello scaffale ideale
Lo “scaffale ideale” descritto dai rispondenti si distingue per prezzi più vantaggiosi di altri (83%), offerte e marche economiche facilmente localizzabili (80% e 73%) e numerose promozioni (80%). In altre parole deve accompagnare nella ricerca della convenienza. L’organizzazione degli scaffali dovrebbe poi permettere l’individuazione dei prodotti di interesse con rapidità (69%), ma offrire al contempo molta varietà (65%), oltre a consentire di notare con semplicità le novità (58%) e mettere a disposizione molti prodotti del marchio del supermercato (49%). Da qui l’importanza dell’assortimento, aspetto su cui emergono significativi margini di miglioramento: quasi 3 partecipanti al sondaggio su 4, infatti, non sono del tutto soddisfatti dalla varietà e disponibilità dei prodotti offerti dal proprio punto vendita di riferimento.

Assortimento che però non deve penalizzare la qualità. Gli intervistati, infatti, auspicano prodotti di maggior freschezza (82%), salutari e stagionali (73%), a km 0 (69%) e di qualità superiore (66%) e chiedono più dettagli sulla loro provenienza (67%). Prioritaria anche la questione della sostenibilità, che si traduce nella richiesta di confezioni riciclabili (63%), formati risparmio (61%) e prodotti sfusi (54%), oltre a una generale maggior presenza di brand attenti all’ambiente (57%). Spazio anche per i prodotti di nicchia: quasi la metà dei rispondenti spera di trovare un’ampia varietà di prodotti biologici, il 31% di cibi pronti e il 28% di prodotti vegani.

Mai trascurare accoglienza e servizi
Alla soddisfazione del consumatore contribuisce anche l’accoglienza riservatagli dal punto vendita. L’85% degli italiani, difatti, ritiene importante che l’ambiente trasmetta pulizia, freschezza e salubrità e che sia presente personale disponibile ad aiutare nella ricerca di prodotti (49%) e a consigliare (41%). Un’ulteriore opportunità di differenziazione, infine, è rappresentata dai servizi: contenitori di smaltimento (33%), orari flessibili e prolungati (33%), ricezione di offerte personalizzate (33%) e possibilità di scansionare autonomamente i codici a barre durante lo shopping (31%) sono quelli più richiesti in ambito retail dai partecipanti al sondaggio.

Il clima anomalo condiziona il prezzo di meloni e angurie

Dalle elaborazioni di BMTI sui dati all’ingrosso rilevati nel mercato all’ingrosso di Roma appartenente alla Rete Italmercati, l’andamento climatico anomalo che ha coinvolto il nostro Paese fino alla prima metà di giugno ha condizionato la domanda, la produzione e i prezzi di due prodotti tipicamente estivi e principalmente consumati in questo periodo: il melone e l’anguria.

Nello specifico, le piogge riversate da maggio alla prima metà di giugno hanno ridotto la produzione e, di conseguenza, la qualità nonché il livello della domanda, rimasto inevitabilmente basso all’inizio di entrambe le campagne e che ha mantenuto bassi anche i prezzi. Il caldo improvviso iniziato nella seconda metà di giugno però ha fatto schizzare il livello della domanda di meloni e angurie e, conseguentemente, i loro prezzi che hanno raggiunto rispettivamente un rialzo del 125% e del 78%, rispetto ad un anno fa.

In particolare, il prezzo all’ingrosso del melone questa settimana va da 2,50 a 3,00 euro/kg, per il mercato di Roma, fino a picchi che sfiorano anche i 3,50-4,00 euro/kg per il prodotto delle zone vocate (la Lombardia) mentre per l’anguria i prezzi oscillano tra 0,80 a 1,00 euro/kg.

Iniziative solidali, Lidl Italia nuovamente al fianco di Banco Alimentare

Secondo quanto emerso dal Rapporto Istat del 2022 sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, più di 1 famiglia italiana su 100 presenta gravi segnali di insicurezza alimentare. Per questo Lidl Italia sostiene da diversi anni il lavoro di Fondazione Banco Alimentare, la Onlus che raggiunge 7.600 strutture caritative, le quali accolgono annualmente più di 1.6 milioni di persone in tutta Italia.

Una collaborazione che nel mese di luglio si rafforza e prende la forma di un piatto di pasta: da lunedì 10 a domenica 23, infatti, l’Azienda donerà 0,10€ a Fondazione Banco Alimentare per ogni pacco di pasta Italiamo venduto. Una campagna che coinvolge diversi formati, dalle trofie agli spaghetti, fino a rigatoni e fusilli, tutti a marchio Italiamo. Questa iniziativa rientra in una collaborazione più ampia tra Lidl Italia e il Banco Alimentare, che nel 2018 hanno dato vita al progetto “Oltre il Carrello – Lidl contro lo spreco”. Un programma di recupero delle eccedenze che prevede un piano di ritiro quasi giornaliero e che in soli 5 anni ha salvato 31.000 tonnellate di cibo, equivalenti a circa 62 milioni di pasti.

“Consapevoli che la povertà alimentare non si arresta nemmeno in estate, abbiamo deciso di lanciare questa nuova campagna scegliendo la pasta come sua protagonista” commenta Massimiliano Silvestri, Presidente di Lidl Italia. “Crediamo infatti che un piatto di pasta non dovrebbe mancare sulla tavola di ciascuno e attraverso iniziative come questa vogliamo poter dare il nostro contributo, supportando chi tutti i giorni lavora per recuperare cibo ancora buono e distribuirlo alle persone in difficoltà”.

“Questa ulteriore iniziativa a fianco di Banco Alimentare a vantaggio delle persone più in difficoltà è testimonianza di grande sensibilità e responsabilità” aggiunge Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare Onlus. “A loro e a tutti coloro che aderiranno alla bellissima iniziativa di Lidl il nostro grazie per una amicizia che si rafforza nel tempo”.

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