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Dm – drogerie markt si associa a Federdistribuzione

Dm – drogerie markt entra nel gruppo di aziende associate a Federdistribuzione che riunisce e rappresenta le imprese della distribuzione moderna, alimentare e non alimentare, operanti in Italia. dm è presente in Italia da quasi 6 anni e dispone attualmente di 75 punti vendita nel nostro Paese, impiega 600 collaboratori e contribuisce a generare un fatturato riferito al gruppo di 13,6 miliardi di euro.

“Siamo felici di accogliere dm – drogerie markt tra le nostre aziende associate”, ha dichiarato Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione. “Viviamo un contesto economico complesso che richiede coesione nella rappresentanza delle istanze di settore, ed è grazie allo stimolo che arriva dai nostri associati, sempre più numerosi, che portiamo avanti tutte le iniziative che guardano al futuro del commercio moderno. Con l’ingresso di dm – drogerie markt aggiungiamo un ulteriore contributo al nostro lavoro, che ha l’obiettivo primario di sostenere lo sviluppo e la crescita delle imprese”.

Francesco Gargiulo, Direttore Vendite e Personale di dm Italia, ha aggiunto: “Ne condividiamo a pieno la filosofia e siamo molto orgogliosi di entrare a far parte di Federdistribuzione, realtà che da sempre contribuisce alla crescita del Paese mantenendo alta l’attenzione rispetto alla sostenibilità ambientale, economica e sociale. In dm lavoriamo costantemente per migliorare i servizi e i prodotti dell’azienda e l’accelerazione della digitalizzazione è una delle nostre priorità facendo però attenzione alla sostenibilità, in modo particolare sotto il punto di vista ambientale attraverso la continua ricerca di ingredienti naturali e biologici, l’utilizzo di materie prime e imballaggi riciclati e la scelta di prodotti a ridotto impatto ambientale”.

Carrefour Viaggi riparte col supporto tecnologico di Bluvacanze

Carrefour Viaggi è “powered by” Bluvacanze: la piattaforma online che offre servizi di viaggio ai clienti della filiale italiana della catena di vendita al dettaglio, si avvale ora della tecnologia e del prodotto del gruppo di proprietà di MSC Cruises. Realizzata in un format semplice ed estremamente intuitivo nelle funzionalità, la pagina web raggiungibile all’indirizzo Viaggi.carrefour.it si presenta con un pratico menu di servizi tra hotel, treni, voli, crociere, tour e le esperienze per chi desidera arricchire il soggiorno con qualcosa di speciale, a tema gastronomico, sportivo, di relax e in molte altre declinazioni.

Tendenza consolidata per la grande distribuzione, l’offerta di servizi di viaggio alla propria affezionata clientela rappresenta il completamento di una relazione di fiducia basata sulla profonda conoscenza dei gusti e delle preferenze dei consumatori.

«Siamo molto contenti di questa nuova partnership con il gruppo Bluvacanze che ci permette di rilanciare la piattaforma Carrefour Viaggi con l’obiettivo di fornire un ulteriore servizio ai nostri clienti» argomenta Alessandra Grendele, Chief Digital Officer di Carrefour Italia.

«La partnership con Carrefour nasce con l’intento di incrementare la customer base del gruppo Bluvacanze, fornendo ad una nuova tipologia di clienti un’esperienza personalizzata di viaggio, basata su una tecnologia user friendly, abbinata all’expertise dei nostri consulenti di viaggio. Senza dimenticare una linea telefonica dedicata per l’assistenza», aggiunge Lorenzo Mazzucchelli, Travel Welfare Commercial manager del gruppo Bluvacanze.

Nuove aperture e prodotti a marchio spingono il fatturato di Despar (+3,4%)

Despar Italia ha chiuso il 2022 con un fatturato superiore a 4,14 miliardi di euro, in crescita del 3,4% rispetto al 2021 (4.140.122.756 euro nel 2022 rispetto a 4.004.921.550 euro del 2021), contando complessivamente su 12.363 collaboratori (FTE). Un risultato a cui hanno contribuito le nuove aperture e le ristrutturazioni di punti vendita e un costante sviluppo dei prodotti a marchio.

Nel dettaglio, il fatturato raggiunto nel 2022 è stato generato per il 65% dai punti vendita diretti e per il 35% dai negozi affiliati. Questi ultimi hanno registrato una crescita percentuale a doppia cifra (+10,5% vs 2021) confermando il ruolo strategico dell’affiliazione per Despar Italia. Guardando alla distribuzione del fatturato per insegna, il 35% è stato originato dai punti vendita Despar (marchio che identifica il supermercato di quartiere, fino agli 800 mq), il 38% dai negozi Eurospar (l’insegna del supermercato di media metratura, ideale per la spesa settimanale, tra gli 800 e i 2.000mq) e il 27% dai punti vendita Interspar (il supermercato di grande metratura, oltre i 2.000mq). A livello di performance, le metrature più piccole sono quelle che hanno registrato il trend di crescita migliore (+4,4% rispetto al 2021).

Fondamentali per la crescita del fatturato sono stati l’espansione territoriale e il crescente presidio dei territori in cui l’Insegna è presente: il 2022 ha visto l’apertura di 67 punti vendita e il restyling di 53 negozi. Oggi Despar Italia conta complessivamente, nelle 17 regioni in cui è presente, 1.404 punti vendita (418 diretti e 986 affiliati) per una superficie di vendita totale che raggiunge 823.108 mq. Con riferimento allo sviluppo nei territori, il 2022 ha visto al Nord un forte potenziamento della rete in particolare in Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna, a cui si è aggiunto lo strategico ingresso in Lombardia. Le regioni del Sud, invece, hanno compiuto importanti opere di riammodernamento di punti vendita storici, in particolare in Calabria e Puglia, unito all’irrobustimento complessivo della rete, isole comprese.

Anche nel 2022 uno dei principali driver di crescita di Despar Italia ha continuato a essere il prodotto a marchio (MDD), che nasce nella sede centrale di Despar Italia, a Bologna, dove un team di 20 persone ne coordina lo sviluppo e il mantenimento. Nell’anno passato Despar Italia ha raggiunto una quota MDD sul totale vendite grocery pari al 21,4%, in crescita di 0,8 punti rispetto al 2021. Tale quota risulta superiore a quella del mercato totale MDD in Italia che ha chiuso il 2022 con un 21,2% (fonte dati: Nielsen). Il fatturato alle casse dei prodotti a marchio è stato nel 2022 pari a 886 milioni di euro, con un incremento del 14,7% rispetto al 2021.

Nel 2022 Despar Italia ha lanciato oltre 200 nuovi prodotti e ha realizzato più di 350 restyling: i risultati più che positivi dei prodotti a marca privata sono stati resi possibili grazie all’evoluzione che il prodotto a marchio Despar ha avuto negli ultimi anni, non solo in termini di qualità ad un prezzo conveniente, ma anche di innovazione di prodotto, attenzione all’ambiente, e articolazione su nuovi segmenti per rispondere ai bisogni del cliente finale. Oggi sono 16 le linee di MDD di Despar con un assortimento completo di oltre 3.600 prodotti, per un totale di oltre 4.500 referenze, in grado di soddisfare ogni esigenza di spesa.

Le linee di prodotto che hanno registrato le migliori performance a livello di crescita di fatturato sono state Despar (+20,1%), Premium (+15,1%), Enjoy (+23,5%), Scelta Verde Eco,logico (+13,4%), Free From (+14,9%) e Veggie (+13,4%), percentuali di crescita significative per questi marchi trainate da un importante aumento dei volumi di vendita. Un percorso di crescita per la MDD che Despar Italia intende perseguire anche per il 2023: sono infatti oltre 250 i lanci di prodotto attesi. Tra questi: le uova Despar antibiotic free, una gamma di prodotti proteici che include, tra gli altri, bevande, budini e mousse, una pinsa tradizionale e altre referenze che verranno proposte durante il periodo natalizio.

“In un contesto macroeconomico ancora segnato da forti incertezze, le aziende Despar hanno dimostrato una grande capacità di adattamento che ha permesso al nostro Gruppo di continuare a crescere. Un percorso di sviluppo all’insegna della qualità, dell’inclusione, della prossimità, della vicinanza al cliente e ai territori, valori condivisi da tutti i soci che ci spingono a proseguire in un’ottica di sempre maggiori sinergie al fine di rafforzare la riconoscibilità e l’omogeneità del marchio in tutte le regioni in cui siamo presenti e accrescere ulteriormente le quote di mercato” ha commentato Gianni Cavalieri, Presidente di Despar Italia.

“I risultati raggiunti nel 2022 e le performance registrate dai prodotti della marca privata rappresentano una solida base su cui costruire le strategie di sviluppo per il futuro. Per il 2023 abbiamo un ambizioso obiettivo di crescita di oltre il 5%, prevedendo circa 95 milioni di euro di investimenti destinati all’ampliamento della rete vendita. Parallelamente continueremo a puntare sul prodotto a marchio facendo leva sui tratti che da sempre ci contraddistinguono: l’italianità del prodotto e la valorizzazione delle filiere agroalimentari locali, basti pensare che oggi oltre il 98% dei fornitori delle linee Despar sono italiani, la sana alimentazione e la sostenibilità. Obiettivi importanti che vogliamo perseguire continuando ad essere un punto di riferimento per le persone sui territori e costruendo un legame sempre più forte con il cliente che ci sceglie come un brand di fiducia sul quale contare per qualità e convenienza” ha aggiunto Filippo Fabbri, Direttore Generale di Despar Italia.

2022 da record per Percassi, retail tra i settori in maggiore crescita

Il 2022 è stato un anno record per Odissea, holding di Antonio Percassi le cui attività comprendono i settori del beauty, fashion, sportivo, retail – sia in franchising che con marchi propri, il food e il real estate. I ricavi complessivi aggregati delle società del Gruppo hanno sfiorato 1,3 miliardi di euro, con un incremento del 33% rispetto all’anno precedente. La crescita raggiunge circa il 50% se consideriamo il perimetro di consolidamento del Gruppo. La redditività operativa complessiva supera il 17%, con un Ebitda aggregato complessivo di oltre 200 milioni di euro.

Il Gruppo Percassi opera a livello globale in 62 Paesi, con oltre 1.200 punti vendita, e circa 10.000 dipendenti, di cui circa la metà all’estero. Guardando ai singoli segmenti è stata determinante la crescita in quelli del beauty e del retail.

Per quanto riguarda il beauty, Kiko Milano ha registrato ricavi per € 671 milioni, in crescita del 42% rispetto al 2021 e del 14% in confronto al 2019. La crescita ha interessato tutte le aree geografiche e i segmenti di clientela, con risultati ampiamente superiori ai livelli prepandemici del 2019. Anche a livello di redditività i risultati hanno superato le attese con un EBITDA pari a €75 milioni, in crescita del 350% (+€53 milioni) rispetto al 2021 e soprattutto + €18 milioni (+30%) vs. il 2019, a testimonianza del fatto che la nuova strategia fondata sull’elevazione del brand e un sempre maggiore focus su innovazione e servizio, sta generando valore in maniera sostenibile.

È stato un 2022 in ascesa anche per le attività retail, che comprendono lo sviluppo e la gestione di reti commerciali in franchising di importanti marchi come Armani Exchange, Gucci, Saint Laurent, Nike, Jordan, Victoria’s Secret, Bath&Body Works, Lego, Garmin. Queste attività, che fanno capo alla subholding Percassi Retail, hanno chiuso l’anno con circa €350 milioni di Ricavi, in crescita del 56% sul 2021 e di oltre il doppio rispetto ai livelli prepandemici del 2019, crescendo inoltre in tutti i Paesi in cui è presente. Anche a livello di redditività, il segmento retail del Gruppo è cresciuto di quasi il 60% rispetto al 2021, superando i €50 milioni in termini di EBITDA.

“I risultati raggiunti nel 2022 sono stati i più alti della nostra storia, e non solo a livello di ricavi, ma anche di redditività e di KPI patrimoniali, dimostrando la solidità del nostro modello di business. Tale crescita, registrata in tutti i segmenti e in tutte le aree geografiche è anche un’indicazione della bontà delle scelte fatte negli ultimi anni, che sono state focalizzate su investimenti che stanno generando una redditività sostenibile nel tempo, in aree ad alto valore aggiunto e fortemente innovative. Queste azioni consentiranno inoltre di crescere ulteriormente nel 2023, quando il Gruppo Percassi punterà a superare a livello aggregato ricavi netti di circa 1,4 miliardi di euro, con una redditività ulteriormente in crescita rispetto al 2022” ha commentato Antonio Percassi.

La crescita è stata in particolare guidata dall’espansione all’estero (+ 107% rispetto al 2021 e + 312% vs 2019) in termini di ricavi netti, dal rafforzamento del mercato italiano e dalla focalizzazione su alcuni brand, che hanno evidenziato delle performance superiori a quelle del mercato, anche grazie all’incremento del traffico locale, che a partire da aprile è aumentato ritornando in alcuni casi ai livelli pre-covid. Il tutto reso ancora più efficace dalla focalizzazione sulla customer journey, sempre più integrata tra on e off line e attenta alle esigenze del consumatore, con esperienze di personalizzazione del prodotto, che ben si coniugano con i nuovi trend di mercato, sempre più mirati ad offrire prodotti esclusivi al consumatore. Rilevanti pure i risultati raggiunti dal settore sportivo con l’Atalanta, oggetto nel 2022 di una partnership con un gruppo di investitori americani guidati da Stephen Pagliuca, co-owner dei Boston Celtics.

Studio IBM, per favorire la crescita sostenibile le aziende devono investire in tecnologia

Secondo un nuovo studio globale condotto da IBM e The Consumer Goods Forum, il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo sta allineando i propri obiettivi operativi e di sostenibilità, con il 77% degli intervistati che concorda sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. I partecipanti hanno indicato che le loro aziende aumenteranno i budget dedicati alla tecnologia del 34% nei prossimi tre anni, al fine di mantenere la promessa relativa alla sostenibilità.

Allo studio, “Riprogettare i valori del marchio: scopo e profitto convergono nelle operazioni principali,” hanno partecipato 1.800 dirigenti delle aziende di beni di consumo di 23 paesi. Il report evidenzia che queste aziende stanno integrando la sostenibilità nelle loro operazioni, ricalibrandone la misurazione e la rendicontazione e aumentando i loro investimenti in tecnologia per poter raggiungere gli obiettivi prefissati.

“Il mondo sta cambiando rapidamente e i Fast-moving consumer goods (FMCG) e i consumatori ne stanno prendendo atto”, ha detto Ruediger Hagedorn, End-to-End Value Chain Director CGF. “In che modo le aziende di questo settore si stanno preparando per un futuro più sostenibile ed efficiente, sfruttando le nuove tecnologie? Questo report fornisce interessanti informazioni su ciò che, a livello globale, determina il processo decisionale, che plasmerà il nostro futuro”.

I risultati principali dello studio
L’integrazione di sostenibilità e operation: il 61% dei leader delle aziende di beni di consumo intervistati sta allineando gli obiettivi operativi con quelli relativi alla sostenibilità per ottimizzare gli investimenti e gli sforzi, il 77% concorda anche sul fatto che gli investimenti in sostenibilità accelereranno la crescita aziendale. Questa integrazione strategica si traduce in iniziative quali: imballi sostenibili, processi di produzione efficienti dal punto di vista energetico e approvvigionamento etico dei materiali.

Ricalibrare la misurazione e il reporting sulla sostenibilità: quasi il 75% dei leader concorda sulla necessità di ricalibrare il modo in cui vengono misurati gli obiettivi di sostenibilità. Tuttavia, molti non sono in grado di monitorare e misurare i progressi in tempo reale. Lo studio sottolinea l’importanza di stabilire una solida base di dati e migliorare le capacità di raccolta degli stessi per promuovere trasparenza e fiducia.

Utilizzo della tecnologia per rendere operativa la sostenibilità: le aziende si stanno rivolgendo alla tecnologia per rispettare in modo efficace le promesse di sostenibilità, con i leader che vedono più tecnologie avere un ruolo, come ad esempio automation (71%), analytics (69%), IoT (62%), AI (55%) e intelligent workflows (44%). Mentre riqualificano le loro attività relative alla supply chain, il 67% cita l’utilizzo di analisi predittiva e prescrittiva e il rilevamento della domanda basato sull’intelligenza artificiale (69%) utile a migliorare la gestione dell’inventario ed eliminare le scorte in eccesso. Stanno, inoltre, applicando flussi di lavoro basati sull’intelligenza artificiale (70%) e stanno iniziando ad adottare la tecnologia digital twin (26%) per promuovere l’efficienza.

“Nel mondo di oggi, i consumatori cercano attivamente brand che riflettano i loro valori, questo rende l’integrazione della sostenibilità un importante elemento di differenziazione per le aziende di beni di consumo e i retailer”, ha dichiarato Luq Niazi, Global Managing Partner for Industries IBM. “Una significativa integrazione della sostenibilità nelle operation del brand può essere raggiunta solo attraverso una solida combinazione di processi aziendali, tecnologia, partnership con l’ecosistema e collaborazione a livello manageriale tra produzione, IT, operation, supply chain e sostenibilità. Adottando questo approccio olistico, i manager del settore possono promuovere prestazioni aziendali sostenibili e attingere così a una quota maggiore della spesa dei consumatori”.

Iper La grande i è sponsor del nuovo cooking show su Real Time

Iper La grande i parteciperà come sponsor a “Tutti insieme in cucina”, il nuovo cooking show prodotto da Fremantle Italia in collaborazione con Discovery Media Brand Solutions per Warner Bros. Discovery, in cui le famiglie cucineranno direttamente dalle proprie case in collegamento con lo chef stellato Anthony Genovese.

Il programma sarà in onda dal 17 aprile, dal lunedì al venerdì alle 19:20 e disponibile in streaming su discovery+.

Collegate dalle proprie case, le famiglie – ma anche coppie, amici, o single – con la box firmata Iper La grande i e i prodotti utilizzati in trasmissione, sono pronti per mettersi alla prova, cucinando insieme ad Anthony Genovese i due piatti del giorno. Le famiglie ruoteranno di puntata in puntata con l’incursione di alcune special guest, personaggi noti appassionati di food che parteciperanno alla preparazione delle ricette, ma la sfida è aperta a tutti: durante il weekend sui profili social di Real Time verrà pubblicato il menù della settimana e, il giorno precedente alla messa in onda di ogni puntata, saranno comunicati gli ingredienti necessari per realizzare i piatti. In questo modo, gli spettatori potranno procurarsi in tempo tutto il necessario per partecipare, da casa, alla cucinata: basta recarsi da Iper La grande i per trovare tutto ciò che serve.

Un’iniziativa che, oltre a unire gli italiani attraverso un elemento fondamentale della tradizione, la cucina, permetterà al grande pubblico di conoscere qualcosa in più sulla qualità della selezione e delle produzioni Iper La grande i.

Industrie di marca, i rincari continuano a frenare i consumi

Nonostante l’attenuazione delle pressioni sui costi di produzione, le previsioni sulla redditività delle industrie di marca alimentari e non food restano caute. A dirlo sono le evidenze dell’Osservatorio Congiunturale Centromarca redatto a fine marzo dall’associazione, col supporto di Ref Ricerche, su un campione di 145 manager (amministratori delegati e direttori di funzione) attivi nelle aziende associate. Solo il 23% attende un aumento dei profitti, mentre il 51% li prevede sui livelli dell’anno precedente.

Nel 2022 il sensibile aumento dei costi di produzione ha portato il 6% delle industrie associate a produrre in perdita e il 43% a registrare profitti in riduzione (in misura superiore al 10% nel 22% dei casi). La dinamica dei prezzi registrata in questi mesi è dovuta all’esigenza di scaricare a valle gli extracosti sostenuti. Nuove tensioni sui costi di produzione potrebbero creare difficoltà alle aziende, anche alla luce del fatto che il ricorso al credito è più oneroso per effetto dell’aumento dei tassi di interesse. In positivo l’indagine non evidenzia problemi di liquidità, ritenuta adeguata alle esigenze dell’attività corrente dal 75% delle aziende.

L’Osservatorio Congiunturale Centromarca conferma l’andamento debole della dinamica dei consumi nei primi mesi del 2023. A confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente aumenta infatti la percentuale di quanti segnalano un arretramento delle vendite (dal 21% al 34%), mentre si riducono coloro che registrano un aumento (dal 53% al 41%). Le scorte si mantengono “nella norma” per il 67% delle aziende, “troppo alte” per il 16% e “troppo basse” per il 17%. Le prospettive appaiono prudentemente positive: la percentuale del campione che ritiene probabile un aumento delle vendite nei prossimi sei mesi passa dal 17% al 36% e quella di coloro che considerano possibile una riduzione dal 39% al 28%. Per il 96% degli intervistati i livelli occupazionali dovrebbero mantenersi stabili. Restano sotto stretta osservazione i prezzi dell’energia: l’84% del campione afferma che la fase più intensa delle tensioni è stata superata, ma considera che i costi si attesteranno su livelli superiori rispetto a quelli prevalenti prima del conflitto in Ucraina.

Centromarca valuta positivamente la recente scelta del Governo di tagliare i contributi a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio bassi, per un valore di oltre tre miliardi di euro a valere sul periodo maggio – dicembre 2023. «È un contributo al sostegno del potere d’acquisto», rileva Vittorio Cino, direttore generale di Centromarca. «Ed è un’ulteriore risposta alle richieste avanzate dalle aziende industriali e distributive in una fase di particolare debolezza della domanda. Ora auspichiamo la concretizzazione di altri interventi a sostegno delle famiglie e delle imprese. Per esempio, il taglio della pressione fiscale e il varo di provvedimenti che favoriscano gli investimenti e la crescita dimensionale delle aziende».

Inaugurato To Dream, l’Urban District torinese da 250 milioni di euro

To Dream atto primo. Ha aperto i battenti ieri, 13 aprile, la mega struttura commerciale pensata per riqualificare l’ex area industriale Michelin, nel quadrante nord-ovest di Torino. Si tratta della prima fase di un progetto che si svilupperà su un’area complessiva di 270.000 metri quadri, tra open mall e parcheggi.

A essere inaugurati in corso Romania – alla presenza di Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte, e Stefano Lo Russo, Sindaco di Torino – sono stati per ora circa 25.000 metri quadri, che ospitano negozi di abbigliamento, casalinghi, libri, attrezzatura sportiva, beauty e una food court con 14 ristoranti, per un totale di 56 attività. Ma è solo l’antipasto: una volta completato – a fine 2024 – To Dream accoglierà, oltre al nuovo headquarter Michelin, 107 punti vendita, di cui 24 dedicati alla ristorazione; un cinema con 8 sale; una palestra Virgin; un Hotel Marriot 4 stelle con 120 stanze; una pista per go-kart tra le più lunghe d’Europa, costruita su tre livelli. Sono previsti inoltre numerosi servizi, un’area parcheggio per oltre 4.000 posti auto, dei quali 700 all’aperto, 400 postazioni di ricarica per le vetture elettriche e più di 150 stalli per le biciclette. A regime, in base alle attese dei promotori, To Dream dovrebbe richiamare ogni anno 12 milioni di visitatori, grazie a 88.000 metri quadri di superficie, suddivisi tra 45.000 metri quadri di negozi, ristoranti e servizi; 20.000 metri quadri di attività ludico ricreative, hotel, palestra; 20.000 metri quadri di retail park; 3.000 metri quadri di uffici.

Numeri impressionanti e l’investimento non è da meno: To Dream costerà oltre 250 milioni di euro, secondo quanto dichiarato a Instoremag da Francesco Federico, Amministratore Delegato di Romania Sviluppo, la società che ha portato avanti l’iniziativa: “To Dream nasce con l’ambizione di portare benefici a un ampio territorio; è un progetto di rigenerazione urbana straordinario, con un evidente valore sociale, che recupera oltre 270.000 metri quadri di area industriale restituendo ai cittadini un pezzo di città che offrirà servizi, occupazione, accessibilità, sistemi di mobilità efficienti e alternativi. L’intervento rappresenta uno snodo strategico di collegamento tra la periferia nord e il resto della città: una ricucitura fisica, economica e sociale. Una centralità urbana, ottimamente collegata non solo con il centro di Torino, ma con l’intera regione. To Dream dimostra concretamente come l’applicazione degli strumenti di rigenerazione urbana possano dare vita a un luogo nuovo in grado di creare valore, offrendo anche possibilità di incontro, lavoro e relazione”.

Questa prima fase ha richiesto 18 mesi di lavori, ma chiaramente la genesi del progetto è molto più antica, visto che il cambio di destinazione d’uso dell’area era stato avviato dall’Amministrazione di Torino nel 2010. Nella seconda fase – la cui apertura è prevista per il prossimo autunno – l’offerta commerciale verrà arricchita con ulteriori 20.000 metri quadri e l’arrivo delle insegne del gruppo Inditex (7.000 metri quadri) e di Primark (6.000 metri quadri). La terza, e ultima, fase di sviluppo di questo Urban District è prevista per la fine del 2024, con la realizzazione dell’area dedicata alle attività ludico-ricreative e del retail park con grandi e medie superfici commerciali (tra cui Decathlon con 5.500 metri quadri), Euronics, Risparmio Casa e il completamento dell’offerta di ristorazione, nonché l’apertura dell’Hotel Marriott.

Per quanto riguarda l’alimentare, To Dream avrà tre food court che incideranno circa il 10% sulla superfice commerciale utile: “La prima è collocata all’ingresso – spiega Edoardo Favro, Amministratore Delegato di Realia, la società che cura la commercializzazione del progetto – ed è focalizzata su fast food e delivery; la seconda, anch’essa inaugurata nella prima fase, seppure parzialmente, ha un carattere più da slow food, con servizio al tavolo. La terza food court, che verrà realizzata nell’aera ludica, sarà un misto tra le due formule. Ci saranno tutte le principali insegne, come Bomaki, Roadhouse, Wagamama, La Piadineria, Caffè Vergnano, Kebhouze. In particolare, Signorvino farà qui il suo flagship piemontese con un’area di 550 meri quadri, di cui 300 dedicati all’enoteca e 250 dedicati alla ristorazione. To Dream è un’iniziativa di natura regionale e questo è stato riconosciuto da tutti i principali brand, che hanno optato per taglie importanti dei punti vendita”.

Sotto il profilo architettonico, il progetto dell’architetto Adolfo Suarez, direttore di L22 Retail, brand del Gruppo Lombardini22, prevede che il percorso di visita inizi dalla piazza sviluppata intorno alla torre piezometrica, elemento di archeologia industriale che è stato conservato per ricordare il passato dell’area. Una grande scalinata in legno porta al piano commerciale rialzato dove archi e portici abbracciano la promenade (un viale centrale che sarà lungo circa un chilometro) e accolgono le vetrine dei negozi. Suarez – ideatore di altre importanti opere in ambito retail come il Forum Palermo, il Centro Sarca e il Bicocca Village di Milano, il centro commerciale Porte dello Jonio a Taranto e il Centro Commerciale Lingotto di Torino – si è ispirato ai portici della città sabauda, reinterpretandoli con grandi archi dal disegno minimale e contemporaneo, che si ritrovano anche nel logo della struttura.

L’ecosostenibilità alla base della sinergia tra Carrefour e Intesa San Paolo

Intesa Sanpaolo e Carrefour Italia hanno sottoscritto un accordo che prevede l’attivazione di una linea di credito con caratteristiche ESG, destinata all’emissione di garanzie, per complessivi 55 milioni di euro. La linea di credito per il rilascio di garanzie, di cui potranno beneficiare tutte le società controllate da Carrefour Italia, comprende un meccanismo di incentivazione legato al raggiungimento di specifici target in ambito ESG (Environmental, Social and Governance).

L’operazione, strutturata dalla Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo guidata da Mauro Micillo, conferma il sostegno del Gruppo a favore della transizione energetica e a supporto degli investimenti legati al PNRR. Gli obiettivi prevedono la riduzione della quantità di packaging utilizzata nei prodotti a marchio Carrefour di oltre 1.000 tonnellate entro il 2025 e una diminuzione entro il 2025 di oltre il 40% delle emissioni di gas serra rispetto al 2019. Intesa Sanpaolo legherà il pricing delle garanzie rilasciate al raggiungimento dei target identificati. L’accordo si inserisce nella strategia del Gruppo Carrefour che si fonda sulla volontà e l’impegno costante a integrare i pilastri della sostenibilità nelle scelte quotidiane, promuovendo un modello di business capace di generare coerentemente valore economico, sociale ed ambientale.

L’impatto climatico è uno dei principali pilastri della nuova strategia, e gli impegni per ridurlo sono diversi e agiscono sia direttamente sulle emissioni che sui temi ad esso connessi, come la riduzione dei packaging nei punti vendita Carrefour. Un impegno che prevede diverse azioni: un piano di investimenti di oltre 50 milioni di euro al livello Gruppo per installare pannelli fotovoltaici sui tetti e parcheggi di oltre 100 punti vendita, accordi con i top 100 fornitori per rispettare la traiettoria climatica a 1.5 gradi, conversione entro il 2026 di tutti i packaging a marchio Carrefour in materiali compostabili, riciclabili o riutilizzabili e una riduzione di tonnellate di pack fino ad arrivare ad un totale di oltre 1.000 tonnellate rispetto al 2020.

“Siamo molto contenti di aver concluso questo accordo con Intesa Sanpaolo. La sostenibilità è per noi un punto importante della nostra strategia di business e lo dimostrano chiaramente gli obiettivi concreti che stiamo portando avanti” dichiara Luca Mammola, Chief Financial Officer di Carrefour Italia. “I risultati raggiunti saranno pubblici in un’ottica di sempre maggior trasparenza, che siamo convinti sia la strada giusta per aiutare i clienti a fare scelte migliori e sempre più consapevoli”.

“L’operazione con un’eccellenza come Carrefour dimostra come le realtà del settore siano sempre più attente agli impatti della propria attività sul territorio in cui operano e più in generale sull’ambiente” aggiunge Richard Zatta, Responsabile Global Corporate della Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo. “Il nostro Gruppo è da tempo fortemente impegnato nell’accompagnare le aziende verso percorsi di sviluppo che possano coniugare crescita aziendale e sostenibilità ambientale”.

Consorcio apre la sede italiana e dal 2024 si distribuirà autonomamente

A partire da gennaio 2024 Grupo Consorcio, attivo nel segmento premium nel mercato delle conserve ittiche, inizierà a distribuire i suoi prodotti in modo autonomo in Italia attraverso la propria filiale di nuova costituzione a Milano e con una propria rete di vendita.

Negli ultimi dieci anni, il marchio è stato commercializzato da Nostromo SpA – appartenente al gruppo spagnolo Grupo Calvo – grazie all’accordo di distribuzione firmato nel 2013 e che si concluderà il 31 dicembre 2023. L’Italia ha sempre rivestito un ruolo fondamentale per Consorcio. Sin dall’inizio, infatti, grazie ai retailer, i consumatori hanno prestato grande attenzione alla qualità del prodotto e all’autorevolezza del marchio, che si è affermato negli anni nel mercato delle conserve ittiche. Oggi il Paese si posiziona come principale punto di riferimento per l’esportazione e la valorizzazione di tutti i prodotti di qualità del Gruppo.

Con l’apertura della sede italiana, Consorcio compie una importante scelta strategica: l’obiettivo è quello di rafforzare la presenza e lo sviluppo del marchio nel primo mercato a livello globale del Gruppo. Con un fatturato di oltre 78 milioni nel 2022 e oltre mille collaboratori distribuiti tra gli stabilimenti in Spagna e Perù, il 46% delle vendite del Gruppo è diretto ai mercati esteri. In questo scenario, l’Italia contribuisce con ricavi pari a circa 20 milioni. Questi risultati sono testimonianza del successo delle caratteristiche lattine rosse, a cui dal 2010 si è affiancata la vendita dei filetti di tonno in vetro, un segmento questo che nell’ultimo decennio è cresciuto a doppia cifra, con un aumento del 14% solo nel biennio 2020/2022 e che per il Gruppo vale oggi un quarto del fatturato.

“Siamo molto orgogliosi di annunciare l’apertura della nostra filiale italiana. Si tratta di un grande traguardo, che rafforza lo storico legame del Grupo Consorcio con l’Italia. Con questa scelta, vogliamo consolidare ulteriormente la nostra posizione nel mercato come uno tra i principali brand nel segmento premium in Italia per la vendita di acciughe e del tonno di qualità, qui da sempre particolarmente valorizzati” commenta Dario De Stefano, Country Manager Italia Grupo Consorcio. “Abbiamo un ambizioso piano di sviluppo che prevede anche l’introduzione di nuovi prodotti e una nuova brand identity a cui stiamo lavorando: tutto ciò ci permetterà di essere ancora più vicini ai nostri clienti e consumatori finali. Ringraziamo Nostromo Spa per la proficua collaborazione in questi dieci anni, che ci ha permesso di mantenere e consolidare la nostra leadership”.

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