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Mentos Fanta, la collaborazione che genera un nuovo gusto

In arrivo una novità nel mondo confectionery: Mentos Fanta. In una collaborazione unica nel suo genere, i due marchi, ben noti rispettivamente nelle categorie delle caramelle e delle bevande analcoliche, uniscono le forze per creare una nuova esperienza di gusto.

Per la prima volta così l’inconfondibile confetto Mentos si unisce al flavour fruttato di Fanta Orange. Un’accoppiata perfetta tra due marchi che regalano freschezza e divertimento ai consumatori di oltre 50 Paesi in tutto il mondo.

Questa gustosissima partnership arriverà in Italia da aprile e sarà disponibile in diversi formati (roll singolo, roll bipack, busta): da condividere, regalare, o come semplice caramella on-the-go.

Il lancio di questa esclusiva edizione speciale sarà supportato da una forte attivazione nei negozi, declinata in maniera più classica in Italia in bar e tabacchi, e con dei veri e propri corner dedicati in ipermercati e supermercati, e una campagna di comunicazione dinamica e divertente.

Bonduelle cavalca il trend delle proteine con la gamma Protein Salad

Bonduelle presenta la nuova gamma Protein Salad: l’azienda così cavalca un trend già consolidato in diversi comparti che vede i prodotti fonte di proteine in forte crescita. L’innovazione delle Protein Salad vuole rispondere alle esigenze dei consumatori, sempre più consapevoli di quanto il benessere sia legato ad un’alimentazione sana, naturale e a base vegetale. Questi prodotti infatti, oltre ad essere fonte naturale di proteine vegetali, sono ricchi di fibre e senza conservanti aggiunti.

In quest’ottica, in Italia sta crescendo il fenomeno della dieta flexitariana, un regime alimentare che predilige proteine vegetali come i legumi, al fine di ridurre il consumo di carne: ad oggi infatti, il 22% delle proteine consumate in Italia sono di origine vegetale e nel 2023 si stima che il consumo di legumi crescerà del 27%. Un trend a cui Bonduelle risponde proponendo prodotti che rappresentano tutto l’impegno per ispirare il cambiamento verso un’alimentazione plant-based, rendendola più gustosa e semplice per il consumo in ogni occasione.

La nuova gamma sarà composta da tre referenze da 200g l’una: Mix lenticchie e mandorle a scaglie con verdurina ed uvetta, Mix ceci e fagioli azuki con broccoli olive e granella di nocciola e Mix ceci bianchi e neri al curry con zucca riso nero e cocco.

Le nuove Protein Salad propongono così ricette sane e gustose, ricette difficilmente producibili a casa, ricche di proteine di origine vegetale e adatte anche a chi segue una dieta vegetariana e vegana.  Il nuovo packaging è studiato per garantire la migliore user experience al consumatore, con la presenza di una forchettina in legno all’interno, per rendere il prodotto ready to eat. Le Protein Salad infatti possono essere consumate sia fredde che riscaldate per via delle ricette scelte e della tipologia d’ingredienti. 

Sicurezza informatica, come proteggere le aziende dalle cyberminacce

Secondo un recente studio IBM, “per l’83% delle aziende non è importante se avverrà una data breach, ma quando”, mentre il costo medio di una violazione dati è stato di 4,35 milioni di dollari nel 2022. Inoltre, è risaputo che più veloci sono detection e response nei confronti di una minaccia, meglio è. Edgio Inc., provider di soluzioni software edge-enabled che garantisce la fruizione integrata e sicura di prodotti e servizi digitali, analizza alcune delle minacce più significative che le organizzazioni si trovano ad affrontare attualmente, e condivide consigli su come individuarle e mitigarle.

Una delle cyberminacce più pericolose è il ransomware, un malware in grado di cifrare i dati delle vittime sui loro dispositivi o server, compromettendo la disponibilità dei loro dati e chiedendo un riscatto in cambio della chiave di decifrazione. Negli ultimi anni, gli attacchi ransomware sono diventati più sofisticati e mirati, crescendo del 41% nell’ultimo anno. Per proteggersi dal ransomware, è fondamentale effettuare backup regolari dei dati e mantenere tutti i software e i sistemi aggiornati con le ultime patch di sicurezza. È inoltre importante implementare servizi avanzati di protezione delle applicazioni web e delle API (WAAP) per tutte le applicazioni web, al fine di limitare qualsiasi vulnerabilità che possa essere utilizzata dagli aggressori come backdoor per accedere ai sistemi e dati critici tramite compromissione diretta o movimenti laterali.

“Una strategia preventiva nei confronti dei ransomware è sempre più vitale, specie considerato che probabilmente, in diversi Paesi, pagare il loro riscatto diventerà illegale. I governi inizieranno a vietare i pagamenti agli hacker e chiederanno alle aziende di esercitare una sufficiente ‘igiene informatica’ ed essere abbastanza lungimiranti affinché il ransomware non sia un problema per l’azienda” ha commentato Darrin Raynolds, Chief Information Security Officer di Edgio.

Secondo il Verizon DBIR (Data Breach Investigations Report) del 2022, la minaccia numero uno è tuttavia il DDoS (Distributed Denial of Service) che continua a crescere ogni anno ammontando per ora al 46% degli attacchi e venendo scelto per la sua capacità di sovraccaricare di traffico un sito web o una rete, non rendendoli disponibili per gli utenti, ma al contempo rendere difficile rintracciare la fonte dell’attacco. “Ricordate gli attacchi informatici agli aeroporti americani dello scorso ottobre? Questi aeroporti sono stati bloccati da attacchi DDoS, anche se per poco tempo, ma tutti gli aeroporti avevano soluzioni di sicurezza sofisticate, per cui la domanda è: come sono state penetrate? Le organizzazioni hanno l’abitudine di concentrarsi solo su un’area, quindi mettono le migliori soluzioni DDoS nell’edge, ovvero sulle applicazioni web, ma dimenticano di proteggere il resto dei sistemi e dell’infrastruttura di origine. Per questo è smepre importante pensare alla cybersecurity con un approccio olistico, una soluzione end-to-end, a partire dall’infrastruttura di base fino alla crittografia dei dati, al DDoS e alla protezione dell’application layer”, ha dichiarato Richard Yew, Senior Director Product Management di Edgio.

Un’altra minaccia significativa è rappresentata dal phishing, un tipo di attacco di social engineering che mira a ingannare le vittime per indurle a fornire informazioni sensibili o a installare malware tramite link fasulli, solitamente inviati via spam. Ultimamente questo tipo di attacco ha beneficiato di uno dei più recenti cambiamenti nel modo di affrontare il lavoro: lo smart working. “Il Work from Anywhere ha aperto nuove frontiere della cybersecurity. Più che mai, per proteggersi dal phishing, è essenziale educare i dipendenti sui pericoli e su come riconoscere un’e-mail di phishing da una normale, possibilmente conducendo finte campagne phishing interne per identificare i punti deboli in qualsiasi parte dell’organizzazione. Ma dovrebbero munirsi anche di scansioni delle e-mail esterne e altre best practice per etichettare correttamente le e-mail provenienti organizzazioni esterne. Anche altre tecnologie, come l’isolamento del browser remoto (RBI) e la micro-segmentazione, possono aiutare a proteggersi dal phishing, impedendo l’accesso al resto del sistema”, ha concluso Reynolds.

Eat Happy si espande in Italia, fatturato in crescita e 100 nuove aperture entro il 2025

Eat Happy Group, multinazionale che opera nel settore del food e specializzata nella produzione di sushi, ha chiuso il 2022 con una crescita del fatturato superiore al +14%, attestandosi attorno a 27.5 milioni di euro. Forte di questi risultati, che confermano il trend di crescita a doppia cifra registrato dal Gruppo dal suo arrivo nel nostro Paese nel 2018, Eat Happy Group continua il piano di espansione del business in Italia. L’obiettivo, entro il 2025, è di raddoppiare il numero di corner a marchio eathappy sul territorio nazionale e coprire l’intera rete nazionale di supermercati della Gdo con il marchio Wakame.

Grazie alla costante espansione, la società si afferma fra i principali player del settore e collabora con molte delle principali insegne della Gdo del Paese, come Carrefour, Conad, Crai, Unes, Il Gigante, Despar, Bennet, Iperal e Eurospin, Banco Fresco e Tigros.

“Dopo anni di forte crescita il mercato del sushi vive oggi un momento di rallentamento, ma il Gruppo Eat Happy continua a confermare la sua capacità di crescere e apportate valore per tutti gli stakeholders. Da quando il nostro gruppo è arrivato in Italia, infatti, siamo cresciuti rapidamente arrivando ad essere il terzo polo produttivo di sushi nel Paese, occupando oggi più di 350 persone” commenta Andrea Calistri, CEO & Managing Director Italia, Francia e Olanda di Eat Happy Group.

“L’ambizioso progetto di crescita che abbiamo in Italia mira a rendere il mercato il secondo più importante per il Gruppo dopo la Germania. Ma il progetto di sviluppo nel Paese riguarda anche un coinvolgimento sempre più ampio di fornitori locali per avere un sushi che parla sempre più italiano. Già oggi il riso che utilizziamo è coltivato in Piemonte ed è di qualità Selenio”.

Rovagnati e Banco Alimentare insieme per combattere gli sprechi

Rovagnati rafforza la collaborazione con Banco Alimentare entrando a far parte della nuova community We Save & Care, programma che ha al centro persone, enti e aziende che vogliono unirsi per contrastare gli sprechi alimentari. L’azienda aderisce così al manifesto di Banco Alimentare strutturato in sette punti che hanno lo scopo di sensibilizzare sul valore del cibo e sull’importanza della condivisione.

Dall’11 aprile ha preso dunque il via la nuova iniziativa La bontà conta che durerà fino al 13 agosto: acquistando almeno un prodotto Rovagnati o 100 gr. al banco gastronomia si avrà la possibilità di vincere un anno di bollette pagate e sostenere Banco Alimentare nella distribuzione di alimenti pari 150.000 pasti a sostegno delle famiglie in difficoltà. Le attività di contrasto allo spreco alimentare rientrano nell’ambito di Rovagnati Qualità Responsabile (RQR), il programma di Corporate Social Responsibility con cui l’azienda si fa promotrice di uno sviluppo sostenibile del business, attento ai prodotti e alle persone. Grazie alle diverse attività con i propri partner, nel corso del 2022 Rovagnati ha donato 19.3 tonnellate di cibo.

“Il sostegno alla comunità è uno dei cardini dell’impegno di Rovagnati per una transizione che abbia un approccio olistico verso la sostenibilità, in grado di coinvolgere tutti gli aspetti della vita aziendale” – commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati.

“Siamo felici che Rovagnati ancora una volta abbia voluto Banco Alimentare al suo fianco per l’iniziativa La bontà conta, e siamo ancor più contenti che l’azienda abbia deciso di entrare a far parte della nostra community We save & Care dando un segnale concreto e forte di condivisione dei nostri valori e della nostra mission. Soprattutto in un momento come quello attuale, segnato da una profonda crisi economica e sociale, abbiamo bisogno di partner fedeli su cui poter contare per condividere il comune costante impegno a sostegno di chi è in difficoltà” aggiunge Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Nuovo bilancio di sostenibilità per Andriani, rating in crescita

Essere agenti del cambiamento per ridistribuire valore e prosperità diffusa in favore delle persone, dell’ecosistema e della comunità: sono questi gli aspetti integrati nel modello di business di Andriani S.p.A., Società Benefit e B Corp che promuove un nuovo modo di fare impresa, innovativo, etico, sostenibile e rigenerativo, attraverso iniziative dettagliatamente descritte nel nuovo report, dallo scorso anno definito Relazione sulla Gestione di Sostenibilità.

La nuova edizione del documento, redatto in conformità ai nuovi GRI standard 2021 (in accordance), allo Standard BIA, allo Standard GBS 2013 e, da quest’anno, anche al Sustainability Accounting Standard Board (SASB), è asseverato dalla società di revisione Deloitte & Touche S.p.A. secondo i criteri del principio ISAE 3000 Revised. Integrando obiettivi, attività, risultati e impatti di tipo ESG con aspetti più propriamente economico-finanziari – questi ultimi relativi esclusivamente ad Andriani S.p.A. – il report pone grande attenzione al coinvolgimento degli stakeholder, in linea con lo Standard AA1000, e alla descrizione del contributo al perseguimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, in linea con il framework SDG Compass, e dei 10 Principi del Global Compact.

L’azienda ha ottenuto da Cerved Rating Agency una valutazione ESG pari a “AA”, con uno score di 75,8, una crescita di 1,9 punti rispetto all’anno precedente, e un livello di ESGe Risk Management Capability valutato come Very High. Un risultato estremamente positivo, assicurato in particolare da una struttura di governance e societaria sempre più solida grazie anche alla partnership con NUO S.p.A., che rappresenta per l’azienda l’opportunità per accelerare la crescita, anche valoriale e qualitativa, in termini di sostenibilità e di processi, nonché la preziosa occasione per promuovere a livello sempre più ampio nuovi modelli alimentari innovativi e sostenibili per ambiente e salute.

“Il nostro percorso verso un modello di impresa più etica e sostenibile ci impone nuovi paradigmi da integrare nel modello di business e richiede nuove competenze. Da questo nuovo documento di rendicontazione è possibile evincere gli sforzi di tutti, nostri e dell’intera filiera, per accelerare una transizione reale in favore di uno sviluppo sempre più sostenibile. Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che, con passione, hanno reso possibile il raggiungimento degli obiettivi che ci eravamo prefissati” ha dichiarato Michele Andriani, Presidente e AD di Andriani S.p.A. Società Benefit.

A fargli da contraltare Tommaso Paoli, CEO di NUO S.p.A.: “Siamo orgogliosi di far parte di una nuova visione di impresa in cui la prosperità delle persone e del pianeta siano paritetiche al profitto e alla crescita finanziaria. Condividiamo l’ambizione di creare un sistema di competenze e relazioni umane, un progetto con aspirazioni globali e concepito per il benessere presente e futuro di tutti gli stakeholders. Siamo pronti a fare la nostra parte, mettendo in campo ulteriori risorse umane e finanziarie per rispondere con disciplina, resilienza e determinazione alle sfide e agli stimoli che si presenteranno lungo il percorso, affinché gli obiettivi di lungo periodo possano essere raggiunti”.

Accanto al report anche la relazione d’impatto con la quale l’azienda descrive le metodologie utilizzate per la creazione del beneficio comune, gli obiettivi raggiunti e il piano di miglioramento in relazione a cinque specifici ambiti di impatto: Filiera produttiva e agricoltura sostenibile, salute e benessere, sviluppo e valorizzazione del territorio, cambiamento climatico ed economia circolare, valorizzazione delle persone e identità di gruppo.

Lucart, un 2023 tra restyling e packaging targati Disney

Il gruppo cartario lucchese Lucart annuncia per il 2023 l’introduzione di nuovi prodotti e un nuovo packaging con protagonisti i personaggi dei film d’animazione targati Disney e Pixar, grazie alla licenza Disney.

Per quanto riguarda i prodotti Tenderly, dedicati alla cura della persona, i fazzoletti in pacchetto vedranno un restyling del packaging, arricchiti da personaggi Disney Classic (Dumbo, Pinocchio, il Re Leone, gli Aristogatti, la Carica dei 101), mentre le veline in carta e le salviette umidificate saranno caratterizzate dai personaggi di Winnie The Pooh. La linea Tutto, dedicata alla cura della casa, si arricchisce invece con due nuovi prodotti per la cucina: il monorotolo decorato ed il nuovo asciugatutto in fogli con protagonisti i personaggi del film Disney Pixar Ratatouille. Tutti i prodotti sono disponibili per l’acquisto presso svariate insegne della Gdo e sul canale Amazon di Tenderly.

L’inizio del contratto di licenza tra Lucart e Disney risale al 2017, con il lancio della linea di fazzoletti Tenderly Baby, che ha guadagnato distribuzione tra le principali insegne della GDO italiana, grazie alla forte awareness sviluppata dalla sinergia tra i due brand, unita alla comunicazione e alle numerose iniziative sul territorio che li hanno visti coinvolti. Nel 2020 la collaborazione si è rafforzata con un’estensione della gamma di prodotti anche al mondo della tavola e della cucina con Tutto a Tavola: 70 pratiche tovagliette all’americana monouso decorate con i personaggi più amati dei film Disney Pixar.

In occasione del Natale 2022 Lucart ha lanciato due edizioni speciali delle linee Tenderly Baby e Tutto a Tavola, sempre a tema Disney. In particolare, i prodotti sono anche stati distribuiti come gadget e utilizzati come materiale di consumo presso il Christmas Village Disney di Milano City Life, di cui Lucart è stato sponsor a dicembre e gennaio scorso. Grazie a questo restyling, i prodotti Tenderly e Tutto diventeranno ancora più irresistibili soprattutto per i bambini che vedranno i loro personaggi preferiti all’interno della loro routine quotidiana.

Inaugurato a Milano il flagship store di Pull&Bear

Pull&Bear, marchio di moda giovane del gruppo Inditex, ha inaugurato il nuovo flagship store a Milano. Il brand, presente in Italia con 54 negozi distribuiti su tutto il territorio nazionale, rafforza la presenza in uno dei suoi mercati principali inaugurando uno stabilimento a tre piani di oltre 1300 metri quadrati di superficie commerciale, gestito da un team di 50 persone.

Lo store costituisce il primo punto vendita di Milano con la nuova immagine del brand: un concept di negozio innovativo e digitalizzato, in cui la versatilità raggiunge nuovi livelli. Tutti gli elementi decorativi e di arredo si distinguono per la loro funzionalità. Inoltre la comunicazione in negozio viene proposta in formato digitale attraverso schermi multiposizione con fasce luminose in policarbonato. Con questo nuovo concept, Pull&Bear mantiene il sistema di pagamento automatico come parte del processo di digitalizzazione del negozio. Inoltre, viene integrato un servizio automatizzato per la consegna e la restituzione degli ordini online, che funziona ininterrottamente 24 ore al giorno.

La ristrutturazione dell’edificio conserva la caratteristica architettura interna del negozio, con i suoi archi genuini e le sue strutture metalliche. L’estetica depurata e alleggerita e la nuova disposizione dei capi di abbigliamento, con un’innovativa struttura regolabile, offrono un campo visivo più ampio. Gli interni del negozio accostano texture bianche, finiture metalliche ed elementi luminosi. Inoltre, per mettere in risalto e conservare le sue peculiarità architettoniche, questo flagship è stato arredato con mobili che si sposano perfettamente con le caratteristiche dell’edificio.

Questo nuovo negozio, che proporrà le novità delle collezioni uomo e donna, rispecchia lo spirito giovane, casual e dinamico di Pull&Bear attraverso uno spazio concepito per offrire un’esperienza di acquisto caratterizzata da innovazione, funzionalità e versatilità.

 

Mario Francese riconfermato Presidente di AIRI per la quinta volta

Mario Francese è stato rieletto per la quinta volta dall’assemblea dei soci di AIRI che, peraltro, ha mantenuto inalterata la composizione del Consiglio uscente. Una decisione che rafforza ulteriormente la coesione del fronte industriale in un momento di difficoltà per il settore.

Per Francese, Presidente di AIRI dal 2015, si tratta della quinta riconferma. Nato a Vercelli, una vita dedicata al mondo del riso, è, dal 1994, l’Amministratore Delegato del gruppo Euricom, tra le società più importanti a livello globale nel settore del riso. Dopo aver ricoperto molteplici ruoli di responsabilità nelle principali istituzioni del settore, oggi è anche Vicepresidente di Ferm, Federazione delle Industrie Risiere Europee con sede a Bruxelles.

Passaggio di testimone alla vicepresidenza invece, dove Marco Invernizzi della Riso Invernizzi di Novara prende il posto di Giovanni Vignola che rimarrà come membro del Consiglio di Presidenza.

La riconferma della governance di AIRI garantisce continuità alle iniziative assunte nel recente passato e consente all’Associazione di proseguire unita nella propria attività mirata alla salvaguardia del settore risiero industriale e della risicoltura nazionale.

Parmigiano Reggiano, nuova vittoria contro il fake a Singapore

Dopo la vittoria di metà marzo in Colombia, Paese in cui è stato fermato il sesto tentativo del gruppo Alpina di registrare il marchio “Parmesano”, il Consorzio del Parmigiano Reggiano festeggia un altro successo. Il giudice dell’Alta Corte di Singapore ha infatti respinto il ricorso di Fonterra Brands che, in seguito alla registrazione nel Paese del nome Parmigiano Reggiano come Indicazione Geografica, ha presentato un’istanza per richiedere che il termine “Parmesan” non venisse considerato una traduzione del nome della DOP. Scopo dell’azienda era, evidentemente, limitare la portata della protezione dell’IG Parmigiano Reggiano al fine di commercializzare senza contestazioni a Singapore, con il nome “Parmesan”, un formaggio con il marchio “Perfect Italiano”, che adotta i colori del tricolore italiano sulla sua confezione benché prodotto in Nuova Zelanda e/o Australia.

Il Consorzio si è subitaneamente opposto, ottenendo una decisione favorevole dall’ufficio IPOS (Intellectual Property Office of Singapore). L’appello da parte di Fonterra Brands davanti all’Alta Corte di Singapore è stato rigettato: il giudice ha stabilito che “Parmesan” va considerato una traduzione di “Parmigiano Reggiano”, come dimostrato dal Consorzio.

A pochi giorni dal caso della Colombia, è stato dunque fermato un ulteriore tentativo di approfittare indebitamente della notorietà, della qualità e delle caratteristiche di eccellenza della DOP che può essere prodotta esclusivamente nella sua zona d’origine comprendente le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Mantova alla destra del fiume Po e Bologna alla sinistra del fiume Reno. Nel 2008, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che solo il formaggio Parmigiano Reggiano DOP può essere venduto con la denominazione Parmesan all’interno dell’Unione Europea. Tuttavia, la normativa che protegge il nome Parmigiano Reggiano all’interno dell’UE non vale in tutti i Paesi del mondo, aprendo la porta a usi non corretti del nome per formaggi prodotti negli Stati Uniti e in altre nazioni. Il Consorzio stima che il giro d’affari del falso Parmesan fuori dall’Unione europea sia di 2 miliardi di euro, circa 200mila tonnellate di prodotto, ossia oltre 3 volte il volume del Parmigiano Reggiano esportato.

«A Singapore, il Consorzio ha riportato un’altra importante vittoria nella sua lotta globale contro l’uso illegittimo del termine Parmesan, a un anno da quella conseguita in Ecuador e a pochi giorni dal caso della Colombia», ha dichiarato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio. «La decisione della dell’Alta Corte di Singapore rappresenta un risultato importante per il sistema delle Indicazioni Geografiche nel Sud-Est Asiatico, poiché viene ribadita l’importanza fondamentale del legame tra prodotto, territorio e Denominazione di Origine. L’azione del nostro Consorzio viene portata avanti nell’interesse sia di tutta la filiera del Parmigiano Reggiano, sia dei consumatori nel mondo, che da oggi anche a Singapore non correranno più il rischio di essere ingannati al momento dell’acquisto. Stiamo portando avanti una battaglia per costruire una strategia più ampia a livello globale, che vada a beneficio non solo della DOP Parmigiano Reggiano, ma di tutte le Indicazioni Geografiche; è una lotta che non terminerà a breve e che richiederà coraggio e dedizione, ma non per questo smetteremo di affrontarla».

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