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Riparte l’offerta formativa di Unica – Food Innovation School

Nel 2023 riprende l’offerta formativa di Unica – Food Innovation School, la scuola di alta formazione targata Unigrà: da febbraio ad aprile tante opportunità per i professionisti che vogliano approfondire le proprie competenze sui prodotti di punta della pasticceria, ampliando l’offerta a banco secondo i più attuali trend; non mancheranno corsi sui temi più incipienti per la stagione, come dolci pasquali e torte da cerimonia, ma anche mignon, macaron e cioccolateria saranno argomenti chiave, andando così incontro alle sempre nuove ed eterogenee esigenze dei professionisti.

Tra le novità del trimestre in arrivo, due nuovi volti che vanno ad aggiungersi alla grande squadra dei docenti UNICA: Francesca Speranza e Massimo Villa.

Francesca Speranza, classe 1977, livornese di nascita e romana d’adozione, nasce professionalmente grafico pubblicitario e illustratore. Da questa passione nasce la tecnica di pittura a olio su torte, suo marchio di fabbrica. Partecipa a concorsi nazionali ed internazionali, collezionando una lunga serie di premi.

Massimo Villa, piemontese e già docente dell’Istituto Superiore dell’arte Culinaria, si avvale di importanti esperienze all’estero con rinomati Maestri e grandi aziende del settore. È fondatore e co-titolare di Villa & Stacchezzini, iconico chocolate shop e fucina creativa faentina.

Ogni giornata formativa si svolgerà dalle ore 9 alle 18. La modalità è in presenza, per consentire un vivo confronto con il docente e la degustazione di quanto preparato e osservato, ma non manca la possibilità di fruizione anche online per i corsi dimostrativi.

Il primo appuntamento in calendario è l’8 e 9 febbraio: “Soggettistica di Pasqua” con Maurizio Frau; si prosegue con “Decorazioni per torte da cerimonia” il 23 e 24 febbraio, docente Francesca Speranza.

“Mignon e Macaron” va in scena l’8 e 9 marzo dietro la guida di Maurizio Santin, mentre “Cioccolateria Base” con Carola Stacchezzini si snocciolerà lungo tre giorni, dal 13 al 15 marzo.

Torna poi “La Pasticceria di Lorenzo Puca”, Campione del Mondo di Pasticceria 2021, il 12 e 13 aprile; gran finale il 17 e 18 aprile con “Il cioccolato dopo Pasqua”, docente Massimo Villa.

Per rimanere aggiornati sulla programmazione e iscriversi all’appuntamento di proprio interesse, Unica invita i propri partner e clienti ma anche tutti gli artigiani e professionisti del settore, a visitare il sito web dedicato unicaschool.it.

A disposizione degli utenti c’è una mail per richieste e approfondimenti: info@unicaschool.it

Bennet collabora con IED per la collezione 2023 delle shopper

Sono già disponibili in tutti i 69 ipermercati e superstore Bennet di Piemonte, Lombardia, Liguria ed Emilia Romagna e online le nuove shopper Bennet della Collezione 2023. La linea, composta da quattro shopper di colori diversi, nasce dalla collaborazione tra Bennet e IED Milano, Istituto Europeo di Design.

Sviluppata con l’obiettivo di unire funzionalità e stile, la collezione è il risultato di un’attività di progettazione che ha coinvolto tre gruppi multidisciplinari da 4 studenti l’uno. Dopo 8 ore di workshop su obiettivi, target, scenario e concept creativo, 3 settimane di lavoro per sviluppare i prototipi e 2 mesi di industrializzazione, la scelta finale è caduta sulla proposta del team composto da Nicolò Maria Clausi, Francesco D’Alto, Anna Lazzaron e Filippo Maria Limido.

Grazie alla combinazione delle loro diverse competenze e sensibilità le nuove shopper soddisfano più esigenze: in primo luogo essere pratiche e resistenti, requisiti fondamentali di un oggetto pensato per la spesa; essere rispettose dell’ambiente, traguardo di sostenibilità oggi altrettanto basilare; e infine essere belle e originali, capaci quindi di piacere e regalare all’esperienza della spesa quella scintilla di energia e gradevolezza in più che la trasforma in shopping.

La somma di tutti questi elementi ha prodotto una shopper colorata e ricca di dettagli che non rispondono però soltanto a stimoli di look, ma anche a differenti livelli di funzionalità. Rimandano alla forma la gamma di colori pastello scelti per le quattro diverse versioni e la fascia di piccole icone decorative che rappresentano l’assortimento food e non food di Bennet. Dialogano invece direttamente con il concetto di funzione soluzioni pratiche quali le maniglie, larghe e morbide per trasportare la shopper con maggiore comodità, la fibbia che serve per stringerne le estremità e trattenere il contenuto, la tasca interna per conservare la lista della spesa e la carta Bennet Club. Punto di incontro tra le due linee guida che sono l’essenza del design è il materiale utilizzato, un tessuto ricavato da PET riciclato, impermeabile e con cuciture rinforzate.

Le shopper saranno anche principio di ispirazione creativa per una serie di novità destinate ai clienti più digitali e appassionati di blockchain, web 3.0 ed NFT. La linea disegnata dagli studenti di IED Milano rappresenta la terza edizione della serie shopper Bennet dell’anno. Anche nel 2021 la catena si era avvalsa del contributo di creatività e freschezza degli studenti di una scuola, l’I.S.I.S. Setificio Paolo Carcano di Como.

Parmigiano Reggiano, +17,4% delle vendite nella distribuzione italiana

Nonostante le incertezze del mercato, l’inflazione e il caro energia, i consumatori hanno premiato il Parmigiano Reggiano che è stato uno dei protagonisti delle tavole italiane durante le Festività natalizie. Nelle quattro settimane – dal 6 novembre al 4 dicembre – le vendite totali nella distribuzione italiana hanno registrato un +17,4% (fonte: Nielsen, dati Italia) rispetto al medesimo periodo del 2021.

Un risultato in forte controtendenza rispetto ai prodotti similari non DOP (+0,9%) e al Grana Padano (-4,1%). Si prevede che questa accelerazione troverà ulteriori conferme nei dati consuntivi di dicembre e, allo stesso tempo, segnali positivi emergono anche delle rilevazioni dei caseifici con vendita diretta. Un risultato importante, frutto di investimenti che il Consorzio di tutela ha portato avanti nei mesi di novembre e dicembre per sostenere le vendite di fine anno in un momento difficile per le tasche degli italiani.

Il quadro del fine 2022, unito alla recente delibera dell’Assemblea del Consorzio di dicembre 2022 che ha assicurato oltre 33 milioni di investimenti diretti in comunicazione e marketing per l’anno appena iniziato, permette di affrontare le nuove sfide del 2023 puntando a consolidare le condizioni di equilibrio tra domanda ed offerta.

«Nelle Festività, il Parmigiano ha trionfato sulle tavole degli italiani», ha affermato Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio Parmigiano Reggiano. «Il 2023 sarà un anno molto importante, caratterizzato da grandi sfide legate alle incertezze macroeconomiche causate dal conflitto in Ucraina, al caro energia, all’incremento del costo delle materie prime e a un’inflazione crescente che ridurrà il potere d’acquisto delle famiglie. Per questo motivo, abbiamo previsto un piano articolato di investimenti (33 milioni di euro) in comunicazione con l’obiettivo di sviluppare la domanda in Italia e all’estero».

Agroalimentare italiano, in aumento i prodotti riconosciuti dalla Ue

Prosegue la crescita delle eccellenze nel settore agroalimentare di qualità del cibo. Nel 2021 il settore si arricchisce di tre prodotti food: Olio di Roma di Indicazione geografica protetta (Igp) nel Lazio, la Pesca di Delia (sempre Igp) e il Pistacchio di Raffadali di Denominazione di origine protetta (Dop) le cui zone di produzione, in questi ultimi due casi, si estendono tra diversi comuni in Provincia di Caltanissetta e Agrigento in Sicilia.

Ma è nel 2020 che si è registrata un’impennata nelle certificazioni, quando nel mercato sono entrati 12 prodotti di cui: uno di Specialità tradizionale garantita, Stg (l’Amatriciana tradizionale), cinque prodotti Dop (Mozzarella di Gioia del Colle, Provola dei Nebrodi, Cappero delle Isole Eolie, Pecorino del Monte Poro e Colatura di Alici di Cetara) e sei Igp (Südtiroler Schüttelbrot/Schüttelbrot Alto Adige, Rucola della Piana del Sele, Limone dell’Etna, Pampepato di Terni/Panpepato di Terni, Olio lucano e Mele del Trentino).

Si conferma la predominanza del settore degli Ortofrutticoli e cereali che, di fatto, rimane quello con il maggior numero di riconoscimenti: nel 2021 si attestano a 118, di cui 38 Dop e 80 Igp. Segue il settore dei Formaggi con 56 prodotti e l’Olio extravergine di Oliva con 49 prodotti. A livello territoriale l’Emilia-Romagna è la regione con il maggior numero di riconoscimenti Dop e Igp, seguita dal Veneto, dalla Sicilia e dalla Lombardia.

In crescita gli operatori del food di qualità
Nel 2021 si registra rispetto al 2020 un aumento degli operatori soprattutto tra i produttori (+1,9%), i trasformatori restano invece pressoché stazionari (+0,2%). La crescita interessa soprattutto le regioni del Mezzogiorno (+2,8% per gli operatori e +2,9% per i produttori). Al Nord la variazione è di +1,6% sia per i produttori che per gli operatori, che al Centro hanno invece una situazione più stazionaria (entrambi +0,8%).

Più variegato è lo scenario dei trasformatori che comunque raggiungono l’incremento maggiore sempre nel Mezzogiorno (+2%), all’opposto nel Nord la variazione è negativa (-2%). Ad incidere positivamente sui risultati del Mezzogiorno troviamo il settore delle Carni fresche, dei Formaggi e dell’Olio extravergine di Oliva. A livello regionale, nelle aree meridionali del Paese si colloca il 40,5% dei produttori, di cui la quota più alta (19%) nella sola Sardegna, seguita dalla Sicilia (7,4%). Nel Nord opera il 37,7% dei produttori presenti in Italia (il 14,3% nel solo Trentino-Alto Adige), mentre nel Centro (21,8%) è particolarmente attiva la Toscana (14,3%).

Il forte legame tra il territorio di origine e i prodotti agroalimentari di qualità certificati dall’Unione europea si traduce nella tipicità e specializzazione del territorio stesso oltre che nella sua valorizzazione in determinati settori. È così che in Sardegna è presente soprattutto una tradizione lattiero casearia, con il 66,7% dei produttori che operano in questo settore e gestiscono il 67,2% degli allevamenti certificati della regione. Analogo discorso vale per la Valle D’Aosta-Vallée d’Aoste, dove tutti i produttori sono attivi nel settore dei Formaggi, che vede in Lombardia una quota del 66% e in Emilia Romagna del 52,5%.

La Toscana ha una spiccata vocazione nell’attività olivicola-olearia: l’86,2% dei produttori e il 96,5% della superficie investita coinvolta. La specializzazione olivicola-olearia è forte anche in Liguria e in Puglia (la quota di produttori del settore è, rispettivamente, del 94,3% e dell’87,4%), così come in Sicilia (59,8%), anche se in quest’ultima regione è rilevante anche la produzione ortofrutticola (38,8%). In Trentino Alto-Adige quasi il 90% dei produttori lavora nel settore ortofrutticolo al quale è dedicata quasi tutta la superficie certificata nella regione. Nel 2021 il 41,2% dei trasformatori si ripartisce tra l’Emilia-Romagna (18%), la Toscana (13,8%) e la Campania (9,4%). In Emilia-Romagna il 19,7% dei trasformatori è attivo nella Preparazione di carni, il 33,4% nel settore lattiero-caseario, mentre il 33,7% opera nel comparto degli ‘Altri settori’. In Toscana si conferma la forte specializzazione nel settore olivicolo-oleario anche per l’attività di trasformazione (molitore e/o imbottigliatore) svolta dal 62,7% delle imprese della regione. In Campania il 46,5% dei trasformatori opera nel settore delle Carni fresche.

Carni fresche: un settore in crescita
Con 10.177 operatori presenti il settore delle Carni fresche segna nel 2021, rispetto al 2020, una crescita (+2,3%) che interessa sia i produttori (+2,1%) che i trasformatori (+2,6%). Tra la Sardegna e il Lazio si concentra il 61,3% degli operatori. Questo valore aumenta se si considerano i soli produttori che, in queste regioni, rappresentano il 67,1% del totale nazionale del settore e conducono il 66,8% degli allevamenti. Più varia è la situazione per i trasformatori articolati diffusamente sul territorio, in particolare tra la Campania (29,4%), la Toscana (16,6%) e le Marche (11,4%). Nel complesso, i trasformatori si attestano a 1.130 unità e gestiscono 2.311 impianti (con un rapporto medio di circa due impianti per impresa). In ordine per numero di produttori al primo posto troviamo l’Agnello di Sardegna, seguito dal Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.

In calo la Preparazione di carni
La Preparazione di carni opera in una logica di filiera ramificata in cui lo stesso operatore può partecipare alla realizzazione di uno o più prodotti. Le aziende di questo comparto segnano una flessione rispetto al dato del 2020 (-4,5% per gli operatori) che, in misura variabile, interessa quasi tutti i prodotti di qualità del settore. Questa flessione diventa ancora più evidente se si guarda ai produttori (-6,6%). I prodotti a base di carne contano, nel 2021, 3.010 produttori con 3.620 allevamenti localizzati prevalentemente in Lombardia (40,9% dei produttori e 41,8% degli allevamenti), in Piemonte (23,6% e 22,7%) e in Emilia-Romagna (14,6% e 15,7%). Oltre il 40% delle imprese di trasformazione e degli impianti si concentra in Emilia-Romagna.

In lieve flessione il settore dei Formaggi
Come per la Preparazioni di carni, anche il settore dei Formaggi si sviluppa lungo un’articolata e densa rete di rapporti tra gli allevatori e i trasformatori in quanto il latte di un medesimo allevamento può essere destinato alla preparazione di formaggi diversi. Nel 2021 il settore può contare su 24.637 operatori, 23.644 produttori e 1.436 trasformatori. I primi prodotti di qualità per numero di operatori sono: Pecorino Romano, Pecorino Sardo e il Grana Padano. Rispetto al 2020 il settore segna una flessione dello 0,7% (sia per i produttori che, più in generale, per gli operatori) in tutte le ripartizioni geografiche considerate, con la sola eccezione delle Isole. Ed è proprio nelle Isole che si localizza il maggior numero di produttori (43,6% nella sola Sardegna) e di allevamenti. Seguono la Lombardia (con il 13,5% dei produttori) e l’Emilia-Romagna (11%). In quest’ultima regione, inoltre, è presente il maggior numero di trasformatori del settore (31,5% del totale nazionale) pari, in valore assoluto, a 453 imprese che, in media, gestiscono ognuna 1,5 impianti.

Forte dinamismo dei produttori nell’Ortofrutticolo e dei cereali
Caratterizzato dal maggior numero di riconoscimenti Dop e Igp, tra il 2020 e il 2021 il settore degli Ortofrutticoli e dei cereali segna un’importante crescita: gli operatori, infatti, registrano un incremento del 5,6% grazie al forte dinamismo dei produttori (+5,9%), mentre la superficie investita aumenta dell’8,2%. La dimensione media delle aziende agricole è di circa 4,6 ettari per unità produttiva. In calo, invece, i trasformatori (-2,1%), che subiscono una flessione più accentuata nelle aree del Nord-est (-4,9%) e del Sud (-4,4%). Oltre la metà dei produttori del settore si colloca nel Trentino-Alto Adige (51,4%), a seguire l’11,5% della Sicilia. Tra i prodotti più tipici del Trentino-Alto Adige si ricordano la Mela dell’Alto Adige o Südtiroler Apfel, le Mele del Trentino, la Mela della Val di Non, oltre che la Susina di Dro.

Oli extravergine di oliva: in aumento i soggetti della filiera
Nel confronto con l’anno precedente, il settore olivicolo oleario segna una crescita del 2,9% sia in termini di produttori che, più in generale, di operatori. I trasformatori (nel ruolo di molitori e/o imbottigliatori) aumentano del 3,4%, mentre gli impianti segnano una crescita del 5,3%: in media ciascun trasformatore gestisce 1,5 impianti. Considerata la lunga tradizione geografica di alcuni territori specializzati nella coltivazione dell’olivo e nella produzione olearia, la Toscana si conferma, anche nel 2021, la regione con il maggior numero di operatori presenti nel settore (42%), seguita dalla Puglia (16,3%) e dalla Sicilia (15,6%). La quota femminile interessa il 33% dei produttori e il 20,1% dei trasformatori.

In flessione i produttori del comparto ‘Altri settori’
Questo comparto è costituito dall’aggregazione di più settori: Altri prodotti di origine animale, Aceti diversi dagli aceti di vino, Prodotti di panetteria, Spezie, Oli essenziali, Prodotti ittici, Sale e Paste alimentari e vede la presenza di una pluralità di prodotti di nicchia, che coinvolgono 2.564 operatori tra coltivatori, allevatori e pescatori, oltre che trasformatori. Questi ultimi sono 926, con 1.331 impianti. Rispetto al 2020, si assiste ad una flessione del 3,2% dei produttori, mentre tengono i trasformatori (+0,5%). Oltre il 45% dei produttori si localizza in Campania, segue il 27,4% del Lazio. Le aziende di trasformazione si concentrano, invece, tra l’Emilia-Romagna (49,4%) e l’Abruzzo (10,8%).

Imminente l’arrivo di Sole365 a Sant’Anastasia

Sole365 sta per sbarcare a Sant’Anastasia, il cuore del Parco Nazionale del Vesuvio e il fiore all’occhiello della tradizione enogastronomica napoletana. Il brand campano di supermercati, dopo le numerose aperture realizzate nel 2022, fa partire alla grande il 2023 arrivando con un nuovo punto vendita a Sant’Anastasia offrendo a chiunque lo desideri la possibilità di avere il proprio supermercato di fiducia a un passo da casa. I clienti, infatti, saranno accolti da un punto vendita tutto nuovo, pensato e curato in ogni dettaglio, che passa dall’organizzazione e dall’allestimento dei reparti alla gentilezza di un personale attento ad ogni richiesta, ma anche da oltre 2000 prodotti a marchio Selex pensati proprio per la spesa quotidiana, in un’ottica di autentica garanzia di qualità e risparmio.

Selezionati con attenzione per accontentare tutte le esigenze alimentari, i prodotti Selex sottolineano al meglio la filosofia dell’Every Day Low Price, che non prevede offerte temporanee o promozioni a scadenza e che mette sempre al primo posto i bisogni del cliente.

“Una nuova apertura ad inizio anno è un meraviglioso augurio per questo 2023. Non solo per la nostra Azienda che continua a crescere, ma per tutto il territorio e l’indotto che ruota attorno ad ogni nuovo punto vendita che ad ogni apertura rafforza il proprio legame con noi e la fiducia in un futuro ricco di sinergie. Per questo siamo felici di essere arrivati a Sant’Anastasia, contribuendo alla creazione di nuove opportunità di lavoro per oltre 100 persone. Con il nostro modello ci impegniamo a racchiudere in un unico luogo risparmio, assortimento, accoglienza e attenzione ai bisogni della comunità, proponendo i migliori prodotti a prezzi che siano sempre accessibili per tutti i nostri clienti e garantiscano loro la certezza di una spesa a misura di famiglia”, afferma Michele Apuzzo, Amministratore Delegato di AP Commerciale.

Come sempre, la volontà di Sole365 è quella di migliorare non solo l’esperienza di spesa dei propri clienti, ma anche la qualità della loro vita attraverso la grande attenzione che presta alla selezione dei prodotti che propone e i suggerimenti di sana alimentazione che accompagnano la comunicazione in store e online. Per celebrare l’inaugurazione del nuovo punto vendita saranno previsti dei buoni sconto dal valore di 5 euro per tutti i clienti, utilizzabili al raggiungimento di 30 euro di spesa, un meraviglioso libro in omaggio dalla collana “Letture al Sole” con una spesa minima di 10 euro e 3000 comodissime shopping bags per i primi 3000 clienti fortunati, sempre con una spesa minima di 10 euro.

Appuntamento fissato dunque a mercoledì 11 gennaio alle 9:00 a Sant’Anastasia, in via Palmentola / via Pomigliano.

Superfood trendy del 2023, le previsioni di CiboCrudo

Nel 2023 mangeremo meglio, faremo più sport e penseremo maggiormente alla nostra salute: i buoni propositi per il prossimo anno sono già pronti, forse ciò che manca è la nostra buona volontà. Intanto, i trend alimentari sono ai nastri di partenza e sappiamo già – grazie ai social – quali saranno i superfood più di tendenza per il prossimo anno.

A raccontarli è CiboCrudo, il principale brand italiano di cibo plant-based e crudista, che ha sovrapposto i trend di TikTok e Instagram con gli studi scientifici e gli argomenti più dibattuti dagli esperti del settore. Il risultato? Nella dieta degli italiani nel 2023 faranno il loro ingresso alghe, erbe ayurvediche e grassi buoni. Vediamo quali.

1. Se gli ultimi anni ci hanno visto impazzire per avocado, tè matcha e quinoa il 2023 sarà l’anno della moringa. Pianta sub-himalayana, è ricchissima di vitamina C, vitamina E, beta-carotene e proteine, che la rendono ufficialmente un ingrediente superstar. Come usarla? Puoi aggiungere un cucchiaino di polvere di moringa al tuo frullato per ottenere uno smoothie verde vibrante che è davvero degno di Instagram.

2. A brevissimo i semi di canapa riempiranno i nostri piatti: provenienti dalla pianta della cannabis sativa, sono l’aggiunta perfetta a qualsiasi cosa tu mangi. Gustosi e saporiti – hanno un vago sentore di nocciola – sono soprattutto una riserva di acidi grassi omega-3 e vitamine che supportano la salute del cuore, le funzioni cerebrali e il sistema immunitario. Se vuoi iniziare l’anno con il piede giusto prova a spargere i semi di canapa decorticati sulla tua insalata o sul porridge a base di avena, oppure aggiungi questo ingrediente nei tuoi frullati post-workout.

3. Nel 2023 stare in forma sarà più di tendenza che mai, e se il twerking è pronto a diventare l’attività sportiva più in voga tra gli appassionati di fitness anche l’alimentazione ha delle novità: le proteine vegetali in polvere saranno una forma di integrazione alimentare di cui gli sportivi non potranno più fare a meno. Dopo un allenamento intensivo, o per compensare carenze alimentari, le proteine in polvere diventano un aiuto veloce ed efficace: aggiungete le proteine dei semi di girasole ai vostri burger per una dose extra di sapore e di aminoacidi.

4. Ecco un altro trend che arriva direttamente da TikTok: la clorofilla impazza e non si contano i video che consigliano di assumere clorofilla liquida o acqua alla clorofilla per guadagnarne in salute. Questa sostanza, fondamentale per le piante, fornisce effettivamente anche diversi benefici per la salute: ha proprietà antiossidanti, depurative, antimicrobiche, favorisce la digestione, è utile a riequilibrare la flora batterica dell’intestino, è ricca di vitamine. Però, piuttosto che sciogliere la tintura in acqua, perché non assumerla attraverso l’erba di grano – che è uno dei superfood che ne contiene di più? I divi di Hollywood ne sono conquistati e oltreoceano è già mania.

5. Nel 2023 faremo il pieno di grassi. Grassi buoni, però, e vegetali: i più attenti a un’alimentazione sana hanno già da tempo inserito nella propria dieta il burro di cacao, il burro di cocco, i burri di frutta secca in sostituzione o in alternativa ai grassi animali. Il 2023 sarà l’anno di definitivo sdoganamento, per fare il pieno di benefici.

6. Largo ai funghi shiitake: ci sorprendono per il loro prezioso contenuto di beta-glucani, vitamine e amminoacidi, che possono sostenere il sistema immunitario esercitando un’azione antivirale, immunostimolante e immunomodulante. La vitamina D3, in particolare, è uno dei nutrienti anti-invecchiamento più trendy del momento. La polvere di shiitake può essere utilizzata come insaporitore di piatti crudi o cotti (provatela assieme alla paprika affumicata!).

7. Nel corso dell’anno impareremo ad aggiungere le erbe ayurvediche alla nostra alimentazione, avendo l’obiettivo di potenziare le funzioni cognitive. Ingrediente di tendenza sarà il brahmi: se già nell’antica medicina ayurvedica si credeva che potesse “aprire la porta della piena conoscenza” oggi le ricerche scientifiche ne hanno rivelato i benefici per la memoria e l’apprendimento. Una dieta “salva memoria” – ricca cioè di cibi contenenti acidi grassi omega-3 e magnesio, e povera di alimenti troppo grassi e processati – non potrà farne a meno.

8. Stimolare la creazione di collagene è uno degli imperativi dei nostri tempi – perché, lo sappiamo, superati i 25 anni si riduce la nostra capacità di produrlo e abbiamo bisogno di un contributo esterno. Esistono da tempo gli integratori di collagene di provenienza animale, ma per chi ha fatto una scelta vegetariana o vegana l’unica strada è assumere sostanze che possano migliorare la sintesi del collagene: è per questo che si sente sempre più parlare di alghe Irish moss. Sono delle particolarissime alghe contraddistinte da una lunga lista di proprietà benefiche per il corpo umano ma che stanno diventando popolari proprio per la loro efficacia nel supporto alla produzione di collagene. Nel 2023 saranno probabilmente un must.

I prodotti di CiboCrudo rappresentano un unicum nella produzione del nostro Paese perché tutti gli alimenti venduti sono crudi, o sono stati sottoposti ad un processo di manipolazione a temperature non superiori a 42°, in maniera tale da preservarne tutte le virtù nutrizionali. Prodotti vegetali, crudi, certificati biologici, naturalmente senza glutine, essiccati a basse temperature: gli alimenti di CiboCrudo sono pensati con l’obiettivo di donare benessere a chi li acquista, in concordanza con i numerosi studi scientifici che promuovono il consumo di alimenti con bassi livelli di manipolazione e cottura. Il processo di selezione delle materie prime e di produzione di cibi e superfood avviene valorizzando le più nobili culture di produzione in tutto il mondo e nel rispetto dei valori di sostenibilità.

Orsero rileva l’80% del capitale di Blampin

Orsero S.p.A. ha sottoscritto lo share purchase agreement (SPA) per l’acquisto dell’80% del capitale di Blampin S.a.s. (“Blampin” e unitamente alle sue controllate “Blampin Groupe). Il corrispettivo per l’acquisito dell’80% del capitale è pari a complessivi circa € 40 milioni di cui: € 32 milioni da corrispondersi alla data del closing (“Corrispettivo fisso”), stabilito sulla base di una situazione patrimoniale del Gruppo Blampin al 31 ottobre 2022, con successivo conguaglio da calcolarsi in ragione dell’utile generato da Blampin nei mesi di novembre e dicembre 2022 “pro quota” rispetto alla percentuale di capitale sociale detenuta ad oggi dai Venditori (“Conguaglio”) e fino a massimi € 8 milioni da corrispondersi a titolo di earn-out, suddivisi in 4 tranche annuali di pari ammontare subordinatamente e in ragione del raggiungimento di obiettivi di redditività (EBITDA Adjusted) fissati per gli esercizi 2023, 2024, 2025 e 2026 (“earn-out”).

Una quota del capitale sociale di Blampin pari a circa 13,3% rimanente in capo ai Venditori sarà oggetto di una opzione put&call da esercitarsi a partire dal 1/1/2027 fino al 31/12/2028 e disciplinata, unitamente alla governance post-acquisizione, all’interno di uno shareholding agreement (SHA) che sarà sottoscritto al momento del perfezionamento della acquisizione. Il residuo 6,7% circa del capitale sociale resterà di proprietà di un gruppo di manager di Blampin Groupe.

Il perfezionamento dell’acquisto dell’80% di Blampin è previsto entro la prima metà di gennaio 2023 subordinatamente al verificarsi delle condizioni sospensive previste dallo SPA. Entro lo stesso periodo, si prevede di dare esecuzione all’acquisizione dell’intero capitale sociale di CAPEXO, in conformità all’accordo già sottoscritto.

Per entrambe le operazioni è stato già ottenuto il parere favorevole dell’antitrust e sono stati positivamente assolti gli obblighi previsti dalla disciplina sul controllo degli investimenti esteri. Considerando che l’acquisizione di entrambe le società è prevista nel corso del mese di gennaio, le società oggetto di acquisizione saranno consolidate da Orsero a partire dal 1° gennaio 2023 e, pertanto, non sarà necessario aggiornare le Guidance FY 2022.

La linea veggy Vemondo torna sugli scaffali di Lidl

Integrare nella propria alimentazione dei prodotti a base vegetale è una delle prime regole di una dieta sana ed equilibrata, ma spesso il tempo e la fantasia non ci sono di aiuto nel realizzare ottimi piatti a base di verdure. Per chi cerca una soluzione veloce e salutare senza rinunciare al gusto, Lidl Italia offre una ricca linea di prodotti vegetariani e vegani firmata Vemondo. La gamma, certificata V-Label, non solo permette di recuperare vitamine e minerali essenziali, ma nasce anche con uno sguardo attento all’ambiente e alla conservazione delle risorse naturali. Infatti, le emissioni di CO₂ generate nell’intero ciclo produttivo della linea Vemondo vengono compensate attraverso l’investimento in energie rinnovabili e in progetti per il riciclo.

Per chi, tra i buoni propositi per l’anno nuovo, vuole conciliare una dieta sana con uno stile di vita più attento all’ambiente, la nuova selezione di prodotti sarà in vendita a partire da oggi, lunedì 2 gennaio in tutti gli oltre 700 punti vendita della Catena.

Bevanda a base di nocciola
Dalla consistenza setosa, la bevanda a base di nocciola di Vemondo ha un elevato contenuto di vitamine A, D e B12. Un perfetto sostituto vegetale per macchiare il caffè o come drink rinfrescante per iniziare al meglio la giornata.

Croissant vegani con farcitura al cioccolato
Senza latte e uova aggiunti, i croissant di Vemondo sono certificati vegani e Rainforest Alliance. La loro cremosa farcitura al cioccolato piacerà a grandi e piccoli.

Muffin vegani alla vaniglia
Soffici muffin al gusto vaniglia, ideali per chi ama iniziare la giornata con un dolcetto morbido e nutriente. Da abbinare a una bevanda vegetale o un succo di frutta, per la giusta carica di energia.

Tavoletta di cioccolato vegano con pezzetti di biscotto
A base di cacao certificato Fairtrade, la tavoletta di cioccolato di Vemondo contiene pezzetti di cookies al cacao che la rendono irresistibilmente croccante! Una delizia 100% vegan che renderà la colazione o la merenda un momento super goloso.

Burger a base di soia
A base di proteine della soia e del frumento, il burger di Vemondo rappresenta un secondo nutriente da abbinare a insalata e verdure. Pronto in pochi minuti, è perfetto anche da portare in ufficio.

Sticks di mais
Un appetizer tutto da sgranocchiare, a base di mais e cipolle, che saprà conquistare tutti i palati. In forno o in padella, gli sticks di mais di Vemondo sono veloci da cucinare e pronti per essere assaporati.

Pasta fresca vegana
Come primo piatto buono e salutare, la pasta fresca di Vemondo si presta a molteplici sughi e condimenti. Disponibile in versione Gnocchetti di patate oppure Spätzle vegani, per sperimentare tante ricette diverse.

Specialità spalmabili vegetali
Per farcire gustosi sandwich vegani, le specialità spalmabili di Vemondo sono disponibili nei gusti melanzana, pomodoro e basilico, aglio orsino, ananas e curry oppure barbabietola e rafano. Tanti diversi sapori per creare abbinamenti e mix unici.

Specialità vegetariana con formaggio fuso
Con un elevato contenuto di proteine provenienti dalla soia, la specialità con formaggio fuso di Vemondo è perfetta per accompagnare un contorno di verdure. Un croccante fagottino che nasconde un cuore filante, certificato 100% vegeteriano.

Base per pizza vegana con pomodoro
Per gli amanti della pizza, Vemondo firma una croccante base da farcire a piacere. Condita con solo pomodoro e basilico, lascia spazio alla fantasia per dare vita a una cena golosa ma salutare.

Triangolini vegani
A base di carote, queste specialità vegane diventeranno il piatto preferito di grandi e piccoli. Da scaldare al forno o in padella, i triangolini di Vemondo sono pronti in pochi minuti.

Macinato vegetale
Ideale come sostituto della carne macinata, per preparare ottimi hamburger, polpette o ragù! Il macinato vegetale di Vemondo ha un alto contenuto di proteine ed è certificato 100% vegan.

Torta flambè vegana alle verdure
A base di latte di cocco, verdure e quinoa, la torta flambè di Vemondo rappresenta la soluzione facile e veloce per servire un antipasto che lascia a bocca aperta. Un fragrante strato di pasta farcito con tante verdure buone e colorate.

Salse vegane dip
Le salse dip di Vemondo sono un piacere ricco e cremoso da condividere in compagnia, immergendovi crackers e grissini. Disponibili ai gusti fagioli rossi e cipolla, curry e lenticchie oppure ceci e pomodori, sarà impossibile fermarsi.

Snack vegani
Ogni aperitivo che si rispetti prevede sfiziosi sticks impanati da tuffare nella maionese. Quelli di Vemondo, con carote, patate e patate dolci, sono vegani e buoni da leccarsi le dita.

Settore tech, le previsioni per il 2023 di Dynabook

Le conseguenze della pandemia, la situazione macroeconomica e l’aumento dei prezzi dell’energia rendono difficile prevedere cosa riserverà il 2023 in ambito tech. Ad ogni modo, nonostante l’attuale mercato rimanga incerto in alcuni settori, le aziende devono ancora effettuare investimenti tecnologici consapevoli per garantire la propria crescita, successo e resilienza. Dynabook presenta una serie di previsioni su quali saranno le tecnologie e le soluzioni a crescere più rapidamente il prossimo anno.

L’aggiornamento dei vecchi dispositivi sarà fondamentale per il risparmio energetico
La sostenibilità è tra i principali trend del 2023. Nonostante se ne parli da molti anni, la necessità di adottare comportamenti sostenibili rimane tra gli obiettivi aziendali, visto che le questioni ambientali, sociali e di governance (ESG) sono sempre più importanti, in particolare a causa del recente aumento dei prezzi dell’energia che ha colpito le aziende di tutti i settori. L’anno prossimo, le imprese si impegneranno nel compiere scelte più sostenibili: una delle aree in cui probabilmente si presterà maggiore attenzione è l’aggiornamento alle tecnologie più recenti, con l’obiettivo di risparmiare energia e di rispettare dl’ambiente.

La ricerca Dynabook ha rilevato che il 64% delle piccole e medie imprese europee (PMI) ritiene che le decisioni di acquisto dei notebook siano più importanti oggi rispetto a prima della pandemia e che il modello di lavoro ibrido continui a restare. La durata della batteria tende a diminuire nei dispositivi più vecchi e, di conseguenza, è sempre più importante il ruolo dell’energia per alimentare i device. Questo, unito all’aumento dei costi dell’energia, porta le aziende a cercare di adottare tecnologie più recenti, in grado di migliorare le prestazioni dei dispositivi. Inoltre, dato che gli obiettivi di sostenibilità globale sono sempre più al centro dell’attenzione per molte aziende, anche le tecnologie a minor impatto ambientale e sociale saranno un’area di interesse per i nuovi acquisti. Le aziende dovranno anche avere una maggiore sensibilità etica verso lo smaltimento dei vecchi dispositivi attraverso iniziative come la rivendita e il riciclo, che consentiranno di ridurre le emissioni di CO2.

Le iniziative per fronteggiare la carenza di competenze digitali
A seguito della pandemia da Covid-19, le aziende si stanno trovando ad affrontare la mancanza di professionisti IT qualificati con competenze digitali rilevanti. Un metodo efficace dal punto di vista dei costi per trovare nuovi talenti nel settore tecnologico è quello di investire maggiormente nella formazione di competenze digitali e nei programmi di assunzione. Sia che i nuovi talenti provengano dall’università, da tirocini, da programmi di assunzione per laureati o da cambi di carriera, le aziende che offrono i programmi di formazione saranno in grado di far acquisire al personale le competenze necessarie. Un altro modo per ovviare alla carenza di competenze è consentire ai dipendenti altamente qualificati di svolgere un ruolo centrale nella gestione e nel supporto del personale che lavora da remoto. Dal momento che la comunicazione di presenza favorisce un forte coinvolgimento dei dipendenti, le aziende che implementano un modello di lavoro ibrido di successo possono migliorare le competenze dei loro team attraverso l’uso di soluzioni basate sul cloud. Grazie alla costante evoluzione della tecnologia e dei modelli di business, a partire dal 2023 le aziende avranno sempre più bisogno di implementare programmi di formazione e di specializzazione per migliorare le competenze dei futuri dipendenti e prepararli ad affrontare il mondo digitale ibrido.

La sicurezza al centro dell’attenzione del lavoro ibrido
Il lavoro ibrido ha portato una serie di vantaggi ad aziende e dipendenti. Tuttavia, ha anche aumentato notevolmente i rischi per la sicurezza dei dati, che deve rimanere di primaria importanza e centrale nelle strategie aziendali di tutti i settori. Nonostante le grandi aziende si stanno impegnando per aumentare le proprie misure di sicurezza, la ricerca Dynabook ha rivelato che solo il 46% delle PMI europee considera il miglioramento della sicurezza informatica una priorità di investimento per i prossimi 12 mesi. Questo dato dimostra che non si stanno intraprendendo le misure necessarie per prevenire gli attacchi informatici ai dati sensibili delle aziende.

Nel 2023, le PMI dovranno considerare questo aspetto come un punto centrale delle loro strategie e cercare di rafforzare le misure di sicurezza, assicurandosi che i dipendenti che lavorano da remoto utilizzino soluzioni basate sul cloud per proteggere i dati. Inoltre, fornire ai dipendenti dispositivi sicuri che includano funzioni come l’autenticazione a due fattori e Windows 11 può contribuire a ridurre questi rischi.

Le difficoltà della supply chain restano ma si attenueranno
A seguito della pandemia, le difficoltà della supply chain sono ancora presenti e continueranno ad esserlo l’anno prossimo: quasi un quarto delle aziende prevede, infatti, che si tratti di una sfida almeno fino all’estate prossima. Inoltre, i recenti problemi economici globali non hanno aiutato, provocando un calo delle spedizioni di dispositivi tecnologici in tutta Europa. Tuttavia, nel 2023 inizia a intravedersi una luce in fondo al tunnel e, con la normalizzazione delle supply chain, il mercato potrà passare a un’offerta in grado di tenere il passo con la domanda e tornare ai tempi di consegna previsti, facilitando l’intera supply chain dei dispositivi tecnologici. È anche probabile che un maggior numero di aziende apra nuovi impianti di produzione accessibili in luoghi diversi per aumentare la produzione ed evitare che i problemi globali influiscano nuovamente in modo così importante.

Le tecnologie per aumentare la produttività dei dipendenti delle PMI
Secondo la ricerca Dynabook, per il 19% delle PMI europee la produttività dei dipendenti rappresenta la principale preoccupazione ed è importante che le aziende cerchino di risolvere il problema, supportando i propri dipendenti. Per le aziende di tutte le dimensioni, ma soprattutto per le PMI, qualsiasi perdita di produttività può rappresentare un costo. Per superare questi ostacoli, le PMI dovranno acquisire dispositivi, accessori e strumenti di comunicazione sicuri, nel tentativo di migliorare la produttività e di coinvolgere maggiormente il personale da remoto. Per agevolare questo processo, nel 2023 è probabile che i budget IT saranno orientati verso soluzioni tecnologiche più affidabili e un maggiore supporto IT per i dipendenti, indipendentemente dal luogo in cui lavorano.

La situazione macroeconomica, associata alla crisi energetica globale in corso, ha causato un effetto a catena in quasi tutti i settori lo scorso anno. Con l’arrivo del 2023, e mentre le aziende cercano di affermarsi in un panorama ibrido in continua evoluzione, è fondamentale che continuino a dare priorità ai loro budget IT per assicurarsi di essere in grado di restare competitive.

Cipolla di Tropea a Quality Food per formare ambasciatori di biodiversità

Il futuro dell’agroalimentare Made in Calabria passa anche dalla capacità di coinvolgere le future generazioni di chef ed operatori dell’accoglienza e della ristorazione in un progetto di promozione e valorizzazione corale delle biodiversità strettamente legate ai territori. La convinta adesione da parte delle scuole calabresi al progetto Quality Food incoraggia a proseguire su questo percorso.

È quanto dichiara Giuseppe Laria, presidente del Consorzio della Cipolla Rossa di Tropea Calabria Igp esprimendo soddisfazione per il successo riscosso dal format teorico-pratico itinerante conclusosi nei giorni scorsi e che ha toccato 6 diversi istituti alberghieri calabresi. Da Paola (CS) a Soverato (CZ), da Botricello (CZ) a Locri (RC), da Vibo Valentia (VV) a Tropea (VV).

Il tour nelle scuole, destinato agli studenti e al corpo docente, ha approfondito il tema sia sul piano didattico, con le peculiarità fisico/chimiche, nutraceutiche, funzionali e di mercato del prodotto, sia sulla parte prettamente gastronomica, proponendo dei piatti d’autore di alta cucina gourmet, fatti preparare direttamente dagli studenti con la supervisione di esperti chef messi a disposizione dal Consorzio di Tutela.

I risultati sono stati soddisfacenti in quanto si è riusciti nell’intento proposto, infatti, i giovani alunni, oltre a cimentarsi nelle esperienze programmate hanno anche saputo dare spunti per ulteriori nuove declinazioni culinarie del prodotto. Dati gli esiti, si sta valutando l’ipotesi di dare continuità al progetto che interesserà anche gli istituti alberghieri di altre regioni e di un concorso culinario gastronomico.

“La Rossa di Tropea – sottolinea Daniele Cipollina, direttore marketing del Consorzio – si conferma essere sempre più un prodotto di punta, ad alto valore aggiunto, a caratura internazionale. Sta facendo parlare di se’ con ragguardevoli recensioni, i maggiori esperti di food & wine”.

Con le sue bellezze territoriali, la sua storia e le tipicità agroalimentari ed i suoi marcatori identitari distintivi, la Calabria considera il comparto della ristorazione e quello turistico come settori determinanti, legati a doppio filo dalla nuova esigenza di un turismo esperienziale che accompagna all’eccellenza del cibo le emozioni uniche ed irripetibile della destinazione e dei suoi territori più inediti ed inesplorati.

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