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Action apre un nuovo punto vendita a Lecco e assume 20 persone

Action continua il suo piano di sviluppo in Italia: lo scorso 22 dicembre ha aperto il nuovo punto vendita di Lecco via Antonio Rosmini, 2. Il negozio è il 16esimo in Lombardia, dove il marchio ha debuttato nell’aprile 2021 a Vanzaghello – seguito dalle aperture di Cambiago, entrambe nell’area metropolitana di Milano, Voghera (Pavia), Castel Mella (Brescia), Trescore Balneario (Bergamo), Brescia (con due negozi), Appiano Gentile (Como), Desenzano del Garda (Brescia), Vertemate con Minoprio (Como), San Martino Siccomario (Pavia), San Giuliano Milanese, Opera, Buccinasco e Varese – per un totale di 28 store e circa 600 dipendenti in Italia.

Con questo nuovo store Action rafforza la sua presenza nella regione, consolidando ulteriormente il suo progetto di crescita sul mercato italiano. Proprio a supporto dei piani di espansione del network in Italia, che per il prossimo anno punta a raddoppiare le sue dimensioni, l’insegna ha recentemente annunciato la sua campagna assunzioni di oltre 700 nuovi dipendenti nel 2023.

“Siamo entusiasti di questa nuova apertura in Lombardia. Con il negozio di Lecco sempre più clienti italiani potranno vivere in prima persona la shopping experience targata Action. Il loro entusiasmo dimostra il successo della nostra formula unica: una gamma di prodotti ampia e sempre nuova, di qualità e a prezzi contenuti” ha commentato Philippe Levisse, direttore generale di Action Italia.

‘Sorpresa‘ e ‘prezzi bassi‘ distinguono Action da molti altri discount non-food presenti sul mercato: due terzi dell’assortimento cambia costantemente con oltre 150 nuovi prodotti introdotti ogni settimana. La gamma di prodotti, con articoli di oltre 350 brand conosciuti e più di 70 marchi privati, è composta da 14 categorie: decorazioni, bricolage, giocattoli e intrattenimento, cartoleria e hobby, multimedia, articoli per la casa, giardino e outdoor, lavanderia e pulizia, animali domestici, sport, abbigliamento e biancheria. Con una superficie di 916 metri quadrati, il punto vendita di Lecco è gestito da un team di circa 20 nuovi dipendenti tra addetti al negozio, direttore e assistente ed aperto tutti i giorni dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 20:30 e la domenica dalle 9:00 alle 20:00.

Progressi sostenibili ogni giorno
L’approvvigionamento e la produzione sostenibili sono essenziali per il futuro e la crescita responsabile di Action. Action sta agendo sul cambiamento climatico al fine di ridurre, entro il 2030, il totale di emissioni di CO2 delle proprie attività del 50%, rispetto a quanto accadeva nel 2020. Entro il 2024, nessuno dei negozi Action utilizzerà gas.

“Action può essere un attore importante in questo contesto rendendo i prodotti più sostenibili accessibili a tutti. Abbiamo le dimensioni e la posizione per fornire ai nostri clienti prodotti sostenibili e di buona qualità al prezzo più basso. Come rivenditore leader nel settore dei discount, consideriamo una nostra responsabilità lavorare costantemente per migliorare i nostri prodotti, la nostra supply chain e per ridurre le emissioni di CO2. Sempre nel 2021, abbiamo concretizzato ulteriormente i nostri piani sulla circolarità dei prodotti al fine di ridurre le emissioni di carbonio di quelli a più alto volume e aumentarne la circolarità. Nel 2022, questi piani saranno pronti per l’intera gamma” ha spiegato ancora Levisse.

Dal 2021, il 70% dei prodotti in legno e l’86% di quelli in cotone di Action provengono da fonti maggiormente sostenibili. Un processo che si è sviluppato più velocemente di quanto pianificato tanto che Action prevede di raggiungere l’obiettivo del 100% di materie prime da fonti sostenibili entro il 2024.

Retailer online, i rischi dei bot nelle vacanze natalizie

Le vacanze sono motivo di buon umore per i venditori retailer online. Il Black Friday e il Cyber Monday appena passati, così come gli acquisti natalizi, spesso rappresentano un’occasione per incrementare le vendite, magari dopo un anno di magra. Tuttavia, la concentrazione dei ricavi dell’e-commerce durante le festività può creare un notevole rischio: se qualcosa infatti va storto, tanto da condizionare le entrate durante queste settimane, c’è poco tempo per recuperarle. Nella gestione del rischio per le attività festive, c’è una potenziale minaccia che può essere ben considerata, quantificata e mitigata: il rischio dei bot.

I bot sono programmi software o script che eseguono compiti automatizzati e ripetitivi e sono onnipresenti sul web. Si stima che fino al 50% del traffico internet provenga da utenti non umani. Sebbene alcuni bot siano utili alle aziende, come i crawler di ricerca, i bot potenzialmente dannosi causano notevoli danni economici alle aziende di e-commerce, rallentando le prestazioni sul web e delle app, sottraendo merci, accaparrando scorte ed effettuando appropriazioni di account attraverso il cosiddetto “credential stuffing”, che comporta frodi e furti di identità.

Secondo il rapporto 2022 Holiday Season Cyber Threat Trends pubblicato dal Retail and Hospitality Information Sharing and Analysis Center (ISAC), “le vacanze sono il periodo dell’anno più intenso per i consumatori e per i professionisti della sicurezza informatica che devono affrontare minacce persistenti. Dall’inizio di ottobre alla fine di dicembre, le minacce informatiche alle organizzazioni si espandono sia in termini di scala che di intensità, in linea con l’aumento del traffico dei consumatori”. Questo perché i cybercriminali che utilizzano i bot sono alla ricerca di denaro e, durante le festività, può accadere che prendano di mira il vostro sito di e-commerce e le applicazioni che presentano problemi di protezione.

Come i bot possono incidere sui vostri profitti durante le vacanze
Gli attacchi da parte dei bot possono assumere forme diverse e danneggiare le attività di vendita, le operazioni e le relazioni con i clienti in vari modi. Prevedere il meccanismo con cui i bot possono compromettere le applicazioni con sofisticati attacchi automatici e capire come mitigarli può aiutare un’azienda a raggiungere le stime di guadagno in vista delle festività. In particolare, i seguenti tipi di attacchi da parte dei bot sono pronti a compromettere la stagione dello shopping.

Scraping di contenuti
Lo scraping di contenuti prevede l’uso di bot automatizzati per raccogliere grandi quantità di dati da applicazioni profilate al fine di analizzarli, riutilizzarli o venderli altrove. Sebbene la raccolta di contenuti abbia usi legittimi (ad esempio, gli aggregatori di viaggi online effettuano lo scraping dei siti web delle compagnie aeree per raccogliere informazioni sulle tariffe aeree), lo scraping può essere utilizzato anche per scopi illegali, tra cui la manipolazione dei prezzi da parte dei concorrenti e il furto di contenuti protetti da copyright. Inoltre, volumi elevati di scraping possono avere un impatto sulle prestazioni del sito e causare malfunzionamenti, impedendo agli utenti legittimi di accedere al sito.

L’impatto dello scraping può essere particolarmente dannoso nei periodi di intensa attività commerciale, e quando un sito di e-commerce è già affollato di potenziali clienti. I concorrenti possono essere molto motivati a raccogliere dati aggiornati sui prezzi e il sovraccarico di traffico può far crollare o rallentare un sito, rendendolo poco responsive. Con lo shopping online, le performance sono fondamentali, dal momento che i concorrenti sono a portata di clic.

Accumulo di scorte
La gestione delle scorte di magazzino per le festività è difficile e i commercianti si trovano ad affrontare prove particolarmente ardue, soprattutto in questo momento di crisi della supply chain. I bot per l’accumulo delle scorte possono aumentare le sfide logistiche mettendo in attesa un gran numero di prodotti, rimuovendoli così dall’inventario e impedendo ai clienti reali di effettuare acquisti. L’accumulo di scorte e altre forme di manipolazione dei bot possono vanificare gli acquisti e minacciare la fedeltà dei clienti e la reputazione del brand, per non parlare dell’impatto sui ricavi, dal momento che i consumatori effettueranno i loro acquisti altrove.

Rivendita/taglio dei prezzi
I commercianti che propongono offerte a tempo limitato corrono il rischio che i bot dei venditori completino istantaneamente il processo di acquisto e di checkout online per acquistare prodotti all’ingrosso nel momento in cui vengono messi in vendita. Successivamente, rivendono questi articoli sui mercati secondari con un notevole ricarico. Sia i bot per gli acquisti che quelli per le scorte consentono ai malfattori di controllare le giacenze di magazzino e i livelli di prezzo, provocando una riduzione fittizia delle scorte e la frustrazione dei consumatori.

Credential stuffing
Il credential stuffing è un’altra tecnica guidata dai bot che può interferire con gli acquisti e i ricavi durante le vacanze. Sfruttando il fatto che molti utenti riutilizzano le password tra le varie app, gli autori degli attacchi testano un gran numero di credenziali compromesse sui form di login per impadronirsi degli account e commettere frodi. Le festività rappresentano un’ottima opportunità per i criminali di mettere in scena questi illeciti: gli aggressori approfittano dei pesanti carichi di lavoro dei team di cybersicurezza, sapendo che le organizzazioni impiegheranno più tempo per rilevare le frodi. Anche quando i bot non riescono a impadronirsi degli account, spesso ne causano il blocco provando più volte password errate, costringendo i clienti a seguire la procedura di password dimenticata o a chiamare il servizio clienti. Quando un cliente ha il carrello pieno di regali per le vacanze, è un brutto momento per dirgli che il suo account è stato bloccato.

Non opponetevi ai bot generando attriti con i clienti
Sebbene sia fondamentale arginare i bot per raggiungere gli obiettivi di guadagno delle proprie vacanze, ci sono modi giusti e sbagliati di combatterli. Alcune difese anti-bot convenzionali, che apportano ulteriori problemi e difficoltà al processo di acquisto, possono essere altrettanto dannose per gli acquirenti quanto gli attacchi che si vogliono prevenire. Quando i clienti sono pronti ad acquistare, volete davvero tormentarli con irritanti CAPTCHA o costringerli a registrarsi per l’autenticazione a più fattori? Con i concorrenti a portata di clic, qualsiasi ostacolo può avere un impatto sui tassi di conversione.

Auguriamo al vostro staff di sicurezza di trascorrere una vacanza senza bot
Quando pensate ai bot e alle vacanze, tenete presente che i bot potenzialmente dannosi richiedono un impegno considerevole da parte dei team di sicurezza e dei team di assistenza clienti che si dedicano ai clienti infuriati che sono stati bloccati nel proprio account. I team di sicurezza informatica lavorano a lungo durante la stagione per cercare di bloccare i bot prima che possano danneggiare i vostri profitti e compromettere negativamente l’esperienza dei consumatori. Un’efficace riduzione dei bot può portare un po’ di sollievo ai collaboratori in prima linea.

Francesco Jori è il nuovo direttore generale di Van Berkel International

Van Berkel International, azienda di Food Forniture Made in Italy del Gruppo Rovagnati, annuncia la nomina di Francesco Jori come nuovo Direttore Generale. Nel suo nuovo incarico, il neo Direttore Generale raccoglie la sfida di consolidare l’espansione del brand a livello nazionale e internazionale, proseguendo nel rilancio dell’azienda che è passata in pochi anni da meno di un milione di euro di fatturato a quasi 25 milioni nel 2021.

Francesco Jori è un manager con oltre 25 anni di esperienza, maturati in aziende leader nei rispettivi settori sia in Italia che nei mercati esteri. Prima di assumere il suo nuovo in carico in Berkel, ha lavorato nel Gruppo Smeg come General Manager del Brand Pavoni e, prima ancora, in Toshiba e in Electrolux.

“Sono molto orgoglioso di assumere questo incarico in una realtà iconica come Berkel, la cui storia di rilancio è la dimostrazione di quanto l’eccellenza che contraddistingue la manifattura italiana sia sinonimo di resilienza. Ci sono ora grandi sfide nel futuro dell’azienda, che passano sia da un consolidamento dei diversi mercati in cui la presenza è già rilevante, che da una crescita in Aree geografiche ad oggi del tutto inesplorate, di sicuro potenziale” ha commentato Francesco Jori.

Spesa non alimentare, cosa preferiscono gli italiani?

Dall’abbigliamento ai giocattoli, dal beauty ai mobili, dall’elettronica alla cancelleria: cosa c’è (di nuovo) nel carrello della spesa non alimentare degli italiani?

In alcuni casi si tratta di prodotti già ampiamente diffusi ma che sono oggetto di un “revival” (spesso grazie agli incentivi all’acquisto). In altri casi si tratta di beni che incontrano l’interesse dei consumatori perché permettono di rendere l’ambiente domestico più confortevole e funzionale alle nuove esigenze (come lo smart working). E poi ci sono i prodotti di nicchia, che contano sull’effetto-moda o sulla passione di chi li acquista.

A fotografare lo shopping non alimentare degli italiani è l’edizione 2022 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, che, sulla base dei trend di vendita annui, ha individuato i prodotti-fenomeno in ognuno dei 13 comparti merceologici monitorati:

Abbigliamento e calzature: sneaker, abbigliamento sport-glam.

Elettronica di consumo: altoparlanti, dispositivi indossabili, webcam, device per il gaming, frigoriferi, wine cabinet, tv e accessori (staffe), macchine per caffè, friggitrici, aspirapolvere, ferri da stiro, misuratori di pressione, tagliacapelli.

Mobili e arredamento: cucine, home office (sedie girevoli, scrivanie, ecc.), arredi per esterni.

Bricolage: accessori per il giardinaggio (utensili per la manutenzione del verde, tagliaerba elettrici e a batteria, attrezzature, sistemi di irrigazione, terricci, sistemi di irrigazione, prodotti per la cura e il nutrimento delle piante, vasi e fioriere).

Articoli per lo sport: calzature per l’outdoor, attrezzature sportive entry level, athleisure (felpe, ecc.).

Prodotti di profumeria: creme contorno occhi, solari, prodotti per il make-up.

Casalinghi: utensili per la preparazione del cibo.

Prodotti di automedicazione: integratori nutraceutici

Edutainment: console per videogaming di nuova generazione, monitor 4K Ultra HD, abbonamenti a piattaforme streaming musicali.

Prodotti di ottica: occhiali da vista di fascia premium.

Tessile casa: proposte creative.

Cancelleria: kit per smart working, prodotti per dipingere (tele, colori e carte).

Giocattoli: costruzioni, giochi in scatola e carte da gioco.

Sace e Unicredit sostengono la crescita di Planet Farms

SACE e UniCredit sostengono i piani di investimento e di crescita di Planet Farms. La società, che opera dal 2018 nel settore del vertical farming – e che proprio per questo ha come claim ‘Go Vertical’ – ha ottenuto un finanziamento di 17,5 milioni, concesso da UniCredit e assistito dalla Garanzia Green di SACE, per la realizzazione a Cirimido, in provincia di Como, di uno stabilimento per la coltivazione idroponica indoor di ortaggi, a partire da insalate baby leaf e basilico, attraverso la tecnologia del vertical farming.

Il metodo produttivo di Planet Farms è caratterizzato da processi totalmente automatizzati, un ambiente controllato e isolato dall’esterno, per escludere il contatto con agenti patogeni e di conseguenza l’uso di fitofarmaci e pesticidi, oltre a consumi idrici significativamente ridotti (-95%) rispetto all’agricoltura tradizionale. Planet Farms nasce a Milano dalla combinazione tra tradizione alimentare ed eccellenza tecnologica, con la mission di spingere l’evoluzione del comparto agricolo verso una nuova frontiera sostenibile ed efficiente, sempre rispettando i pilastri della tradizione agricola Made in Italy.

Nel 2050 più dell’80% della popolazione mondiale abiterà in centri urbani sempre più grandi e una delle risposte alla necessità di sfamare 9 miliardi di individui senza consumare suolo, sono proprio le Vertical Farm, edifici energeticamente autosufficienti ideati per ospitare la coltivazione di specie vegetali a scopo alimentare, attraverso sistemi di produzione agricola indoor interamente organica. L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse naturali e del suolo, rendendo la produzione alimentare indipendente dalle condizioni climatiche e del territorio utilizzando strutture edilizie appositamente dedicate, all’interno o in prossimità di grandi centri urbani. Un tipo di coltivazione efficiente e ad alto rendimento, che consente la tutela degli ecosistemi.

Planet Farms è già operativa con la sua prima vertical farm, la più grande d’Europa, a Cavenago, in provincia di Milano. I prodotti Planet Farms si rivolgono al mercato del fresco confezionato e pronto per il consumo e sono destinati prevalentemente alla grande distribuzione organizzata (GDO). SACE ha un ruolo di prima linea nell’attuazione del Green New Deal sul territorio italiano. La società, infatti, può rilasciare ‘garanzie green’ su progetti domestici in grado di agevolare la transizione verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni per la produzione di beni e servizi sostenibili e promuovere iniziative volte a sviluppare una nuova mobilità a minori emissioni inquinanti.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito dell’operazione condotta con SACE e UniCredit – dichiara Daniele Benatoff, co-founder e co-CEO del Gruppo Planet Farms – che ci consente oggi di avviare la costruzione della nuova farm di Cirimido, che sarà molto più estesa rispetto agli oltre diecimila metri quadrati di Cavenago, permettendo a Planet Farms di espandere considerevolmente la propria capacità produttiva ed esplorare nuove potenzialità del vertical farming, nonché tecniche di produzione sempre più efficienti, anche dal punto di vista energetico”.

“Questa operazione – ha sottolineato Enrica Delgrosso Responsabile Mid Corporate Nord-Ovest di SACE – rafforza il nostro sostegno ai piani di crescita di Planet Farms, una realtà in cui tecnologia, innovazione, sostenibilità e visione si combinano al saper fare italiano. Questo intervento conferma l’impegno di SACE a supporto del settore agroalimentare e della propria filiera promuovendo tecnologie rivolte alla transizione ecologica, in linea con gli obiettivi del nostro nuovo piano industriale Insieme2025”.

“UniCredit ha assunto un concreto impegno nella transizione verso un’economia green e sostenibile – afferma Marco Bortoletti, Regional Manager Lombardia di UniCredit. Con questa nuova operazione, siamo lieti di continuare a supportare l’ambizioso piano di sviluppo aziendale e la relativa espansione della capacità produttiva di Planet Farms”.

Rinnovato l’accordo di collaborazione tra Gruppo VéGé e Metro Italia

Continua la grande partnership della GDO, con il rinnovo dell’alleanza tra Gruppo VéGé, il primo Gruppo della Distribuzione Moderna nato in Italia e METRO Italia, specialista internazionale nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca.

Il nuovo accordo si focalizzerà su settori ampiamente strategici come il beverage e i prodotti disposable, che a partire dal periodo pandemico hanno conosciuto un inarrestabile trend di crescita, mostrandosi determinanti per rispondere alla domanda dei consumatori con una strategia di vendita all’insegna dell’omnicanalità, e con la fine della pandemia sono tornati ad essere fondamentali per il comparto Ho.Re.Ca. VéGé, infatti, si occuperà di condurre la negoziazione per conto di METRO Italia con un centinaio di fornitori di prodotti, al fine di ottenere le migliori condizioni di fornitura possibili.

Iniziata il primo gennaio del 2020, la partnership è proseguita con una reciproca soddisfazione per entrambi i Gruppi, nonostante abbia vissuto tre anni segnati dagli eventi più problematici che si possano ricordare dal secolo scorso: una pandemia e una guerra con effetti collaterali sul costo dell’energia, sul reperimento di prodotti e sulle materie prime. Proprio a seguito della continua e proficua collaborazione portata avanti nonostante questi eventi, le due realtà sono riuscite a trovare le risposte più adatte alle domande del mercato Horeca, giungendo al rinnovo della collaborazione per altri tre anni, fino al 2025.

I numeri dei Gruppi
Gruppo VéGé si conferma come uno dei più importanti network di vendita con 35 imprese mandanti, una quota del 7,9%, che lo porta ad essere il 4° gruppo in Italia (Fonte: Guida NielsenIQ GNLC settembre 2022), un fatturato al consumo, stimato a fine 2022, di oltre 12,55 miliardi di euro e una rete multi Touch Points di 3.809 punti vendita offline suddivisi in 107 ipermercati, 1072 supermercati, 1486 superette, 112 cash&carry e 1032 specializzati. Con un totale di 2.841.267 mq, raggiunge la leadership assoluta in Italia come numerica complessiva di punti di vendita (Fonte: Guida NielsenIQ All Channels settembre 2022). Sul fronte dell’online, Gruppo VéGé è presente in 14 regioni, registra 237 punti di ritiro per il click & collect, e l’attivazione di due partnership nazionali con Glovo ed Everli.

METRO Italia, con uno staff di oltre 4.000 dipendenti, è un’azienda specializzata nel commercio all’ingrosso nel settore Horeca. Presente in Italia in 16 regioni con 49 punti vendita all’ingrosso, offre ai propri clienti la possibilità di scegliere in modo integrato tra diverse modalità di acquisto in funzione delle specifiche esigenze: dalla consegna (Food Service Distribution – FSD) al Cash and Carry e al canale digitale Mercato Online. La rete distributiva si completa con due depositi rispettivamente nelle aree metropolitane di Milano e di Roma, dedicati esclusivamente all’FSD. L’azienda ha circa 200.000 clienti con un focus specifico sulla ristorazione e l’ospitalità (Horeca). Nell’anno fiscale 2021/2022 METRO Italia ha generato vendite pari a 1,8 miliardi di euro.

“Siamo soddisfatti ed orgogliosi di continuare la nostra collaborazione con un partner strategico come METRO Italia” afferma Edoardo Gamboni, Direttore Commerciale di VéGé Retail. “Un’ulteriore prova di quanto il Gruppo VéGé, nonostante le difficoltà di questa fase, ama cimentarsi in vere grandi sfide commerciali. Lavoreremo da ambo le parti con l’obiettivo di mantenere e migliorare il percorso congiunto, improntato su un’assoluta crescita per le nostre Imprese ed i nostri fornitori di marca. Non vediamo l’ora di affrontare i prossimi 3 anni insieme ad una realtà di assoluta eccellenza su tutto il territorio nazionale per specializzazione, organizzazione e cultura aziendale, valori in cui crediamo fortemente”.

“Siamo molto soddisfatti di rinnovare questa importante alleanza con Gruppo VéGé, che in un periodo storico segnato dalla pandemia ci ha aiutati adattare la proposta commerciale per i nostri clienti. Siamo convinti che soltanto facendo squadra potremo superare le sfide che il contesto economico mondiale attuale ci pone permettendoci di continuare ad essere il partner d’eccellenza per il mondo Horeca”, commenta Romain Pobè, Direttore Commerciale di METRO Italia.

A Milano, in viale Corsica, apre un nuovo Penny

Ieri, 22 dicembre, ha aperto il 17° punto vendita PENNY a Milano, precisamente il 96° negozio della regione Lombardia. Il nuovo store PENNY, situato in viale Corsica, 71, angolo via Negroli, 4, prende il posto di una storica concessionaria di auto che è stata completamente trasformata e riqualificata. Si sviluppa su una superficie complessiva di 1250 mq circa con oltre 800 mq di sala vendita e dispone di una decina di posti auto ricavati nel piazzale interno con accesso da via Negroli. Il doppio ingresso da viale Corsica e da via Negroli, oltre ad aumentarne la visibilità e la riconoscibilità, garantisce un’ottima accessibilità dal quartiere circostante.

Nel nuovo punto vendita l’esperienza d’acquisto dei clienti è resa più confortevole e semplice anche grazie alla macelleria self e alla gastronomia servita con punto caldo, oltre al tradizionale bake-off che sforna pane fresco tutti i giorni. Il negozio, che vanta un’offerta alimentare e di non-food in linea con la qualità e la convenienza del brand, conta circa 2000 referenze e punta principalmente sui freschi e super freschi, valorizzando i produttori locali e le eccellenze tipiche del territorio.

L’apertura del nuovo negozio PENNY prevede 12 collaboratori, di cui 4 nuovi assunti sul territorio. PENNY rivolge grande attenzione alla sostenibilità all’interno del suo percorso “VIVIAMO SOSTENIBILE”, garantendo in tutti i suoi nuovi punti vendita le attività di lotta allo spreco alimentare, rispetto per l’ambiente e responsabilità sociale con i partner di valore, parte integrante della storia del brand, con un approccio responsabile e innovativo.

Il punto vendita osserverà il seguente orario di apertura al pubblico: dal lunedì al sabato: 08:00 – 20:30; domenica: 09:00 13:00 – 15:00 20:00.

E-commerce, previsti fino a 1,8 miliardi di euro di resi durante le festività

Una rilevazione condotta da DS Smith, società che opera nel settore degli imballaggi sostenibili, ha mostrato come, a causa delle forti accelerazioni a cui sono sottoposti i pacchi provenienti da operatori del commercio elettronico, il Natale potrebbe portare a un conto di 1,8 miliardi di euro di resi docuti al danneggiamento degli articoli. Per aiutare a comprendere le condizioni che i pacchi devono sopportare per raggiungere i consumatori in perfette condizioni, DS Smith sta sperimentando gli “accelerometri”, che tracciano la velocità di un pacco durante il suo viaggio e forniscono dati che possono spiegare i danni subiti.

La ricerca di DS Smith ha dimostrato che un tipico pacco online è sottoposto a forze G che raggiungono anche i 50G, un valore pari a 50 volte quello della forza di gravità. Si tratta di un livello quasi quattro volte superiore a quello che causerebbe la perdita di coscienza di un astronauta esperto (11G) e di un’accelerazione 10 volte superiore a quella che si prova sulle montagne russe (5G). I dettagli dell’esperimento arrivano mentre il 53% degli acquirenti online dichiara di aver ricevuto articoli pesantemente danneggiati e il 72% ammette di essersi lamentato per aver ricevuto merce danneggiata già quest’anno, per un totale di 33 milioni di consegne danneggiate.

Coloro che hanno ricevuto un articolo danneggiato hanno dichiarato che in media l’articolo è costato 56,10 euro, per un valore potenziale di 1,8 miliardi di euro di merci danneggiate inviate ogni anno. I consumatori sono meno tolleranti nei confronti dei pacchi danneggiati e l’aumento del costo della vita spinge sempre più persone a restituire articoli di valore inferiore. Secondo la ricerca, gli italiani hanno dichiarato che il valore medio di un articolo che decidono di restituire se danneggiato è di 21,70 euro. Ad aggravare il problema per le aziende, e mentre un numero crescente di marchi prende in considerazione l’idea di far pagare il reso, il 56% degli acquirenti dichiara di aspettarsi il reso gratuito e il 39% la consegna gratuita.

“Sebbene faccia chiaramente parte della vita di tutti i giorni, l’e-commerce è ancora una forma di acquisto relativamente nuova e, grazie alla nostra ricerca, abbiamo scoperto che le condizioni a cui sono esposti i pacchi sono volatili. I pacchi devono essere pronti a viaggiare a velocità sorprendenti e questo significa che le aziende devono essere pronte a proteggere i prodotti durante il viaggio” ha commentato Stefano Rossi, CEO di DS Smith Packaging. “I nostri team di innovazione e progettazione verificano la velocità con cui i pacchi viaggiano e il loro impatto, e utilizzano queste informazioni per elaborare diversi progetti. Utilizziamo i principi del design circolare non solo per ridurre i danni, ma anche la quantità di materiale utilizzato, in modo che i pacchi proteggano il loro contenuto e siano il più possibile sostenibili. Vogliamo nuove idee, quindi cercheremo dei partner che collaborino con noi in questo senso”.

Settore ittico in netta ripresa, volano i consumi (+20%)

Il settore ittico è in netta ripresa dopo il biennio pandemico e anche quest’anno il pesce non potrà mancare nelle tavole per il menu di Vigilia, in un Paese che ne è tra i principali importatori al mondo (21 kg l’anno è il consumo medio per famiglia).

Cia-Agricoltori Italiani e PescAgri, la sua associazione di pescatori, stima oltre 1 miliardo di spesa per le prelibatezze gastronomiche a base di pesce dalla Vigilia all’Epifania. Contrariamente agli allarmismi in voga, i prezzi di questo Natale secondo Cia non si discostano in maniera rilevante dagli anni passati, mentre i consumi volano: +20% rispetto allo stesso periodo del 2021. La scelta di prodotto ittico locale a “filiera corta” offre sempre garanzia di maggiore qualità, col rispetto di elevati standard di sicurezza e tutela ambientale. Cia ricorda che i banchi delle pescherie tradizionali o dei supermercati devono sempre riportare in etichetta l’origine del pesce in vendita: se allevato in acquacoltura o catturato, oltre a zone di produzione e cattura (sia nel caso di mare, che di acque dolci).

Molluschi
Per circa 17 milioni di famiglie la scelta del menù di pesce sarà orientata alle ricette della tradizione. Capisaldi del consumo ittico durante le feste sono i molluschi e i crostacei. Alla famiglia dei primi appartengono i cosiddetti “tentacolati”: polpo, seppia e calamaro. Se il primo si trova, attualmente, sui banchi tra i 20 e i 24€/kg, le seppie oscillano fra i 12 e i 15, mentre i calamari locali arrivano a costare 35€/kg (quelli di provenienza estera e minore qualità, sui 20€). Altro mollusco protagonista delle feste è la vongola, che grazie alla sua varietà può soddisfare esigenze di tutte le tasche: si va dai 12-15€/Kg dei lupini, ai fasolari leggermente più costosi (fino a 17€), per arrivare ai tartufi di mare (30€ circa), fino alle vongole veraci, che raggiungono anche i 40€. E se i moscardini -cucinati abitualmente in umido o bolliti- costano 30euro/kg, le classiche cozze si aggirano sui 5euro/kg.

Crostacei
Gli scampi congelati d’importazione hanno un prezzo che oscilla tra i 30 ed i 40€/kg, mentre quelli freschi locali costano circa il doppio. Le tante varietà di gamberi soddisfano ogni esigenza: dai 70€/kg di del pregiato gambero rosso di Mazara, fino ai 35€ del prodotto di seconda scelta, per arrivare poi alle mazzancolle, che hanno un costo variabile tra i 22 ed i 25€/kg. Le canocchie -da mangiare fritte o bollite- si attestano sui 18 euro/kg, mentre l’Astice d’importazione americana arriva ad un prezzo di 25-30€ e l’aragosta oscilla fra i 100 e 120€.

Salmone, capitone e fritture
Per quanto concerne altre tipologie di prodotto ittico consumato durante le feste, il prezzo del salmone -il più ricercato per gli antipasti- si attesta secondo Cia tra i 15 ed i 18€/kg, mentre il misto di stagione per una buona frittura di paranza si trova sui banchi a 10-12€/kg. “Sua Maestà” il capitone, consumato quasi esclusivamente nel periodo natalizio (proviene da Comacchio o da Lesina ed è l’esemplare femminile adulto dell’anguilla), arriva a costare 25€/kg.

Secondi piatti menu
Le varietà di pesce che sono accessibili anche alle fasce meno abbienti sono le spigole e le orate di importazione (Grecia e Turchia), fra gli 8 e i 10€/kg, mentre quelle nazionali si aggirano sui 18-20€/kg. Salendo di prezzo si arriva ai 26€/kg del rombo, fino ai 30€/kg delle sogliole e del pesce spada, che può arrivare fino a un massimo di 35€/kg. Pesce tipico che mette d’accordo sia le tavole del Sud che del Nord Italia è il tradizionale baccalà di provenienza nord europea. La differenza è solo nella preparazione: è cucinato di solito a Nord alla vicentina (in vendita essiccato a 30€/kg), mentre si compra sotto sale (22€/kg) per la frittura classica alla napoletana.

La felicità di Millie, il mini docufilm di Mulino Bianco

Un’anziana signora toscana di 85 anni. Una tela di tre metri ricamata a mano, impreziosita dal decoro di 18 mulini ad acqua. Tre anni di lavorazione per un regalo inatteso. A riceverlo è Mulino Bianco, a spedirlo la signora Millie.

È questo ciò che racconta “La felicità di Millie”, il mini docufilm di 6 minuti realizzato da Mulino Bianco – storico marchio che da oltre 45 anni accompagna la prima colazione degli italiani – in collaborazione con Freeda e protagonista sui canali social del brand per tutto il periodo natalizio. Un omaggio alla felicità da scoprire nelle piccole cose con cui il brand – nel ruolo di testimone e narratore – ha deciso di ringraziare la vulcanica 85enne Millie, incontrandola a Firenzuola, nella casa in cui vive dal 1978.

Una sarta di talento, ma anche una pittrice amatoriale appassionata, che ha inaspettatamente regalato a Mulino Bianco una sua creazione: un lungo drappo beige di oltre tre metri, raffigurante 18 mulini ad acqua, finemente filato a seta. Ben tre anni di lavorazione, tanta pazienza e poi la spedizione a Parma, nel cuore produttivo dell’azienda. Un’idea semplice, nata dall’abitudine quotidiana di mangiare i biscotti a colazione, che per Millie si è trasformata non solo in un piccolo capolavoro fatto a mano, ma nella ricetta della sua felicità, da riscoprire nei gesti inattesi. Nonostante le tante sofferenze, Millie sa concedere grande valore alle piccole cose e trova gioia nel donare tempo e cura agli altri, incluso al suo gattino Alì.

«Si può essere felici con niente, basta avere un po’ di amore accanto. La vita in fondo è una poesia, se l’ascolti con le orecchie giuste ti dà gioia» ha raccontato, stupita di tante attenzioni, dopo aver aperto le porte del suo mondo alla troupe di Mulino Bianco e Freeda. «Quella di Millie è una storia che parte da un regalo che lei stessa ha voluto fare a Mulino Bianco che, come un filo che dà vita a una tela, ci ha condotti lungo la strada di casa sua – ha commentato Julia Schwoerer, Vice President Marketing Mulino Bianco. «Millie ha saputo trovare la ricetta della sua felicità, fatta di concretezza, arte e piccoli gesti quotidiani. Proprio per questo noi di Mulino Bianco, che della felicità abbiamo fatto una missione, abbiamo deciso di ringraziarla personalmente».

«Parlare con Millie ci ha spinti a voler raccontare la sua storia e a renderla un branded content che tutti possano vedere, per condividere la sua visione del mondo costruita come antidoto alla solitudine e alle difficoltà della vita» ha aggiunto Alessio Garbin, Digital Marketing Coordinator Barilla. «Siamo orgogliosi di aver supportato Mulino Bianco nella realizzazione di un progetto di grande impatto comunicativo e sociale. Questa testimonianza dimostra come la felicità sia un obiettivo semplice, da ricercare nelle piccole cose e da condividere con le persone care. Occupandosi della strategia creativa e produttiva, il team di Freeda Platform ha potuto massimizzare e amplificare questa importante storia e celebrare al meglio una vera Signora Mulino Bianco» ha concluso Andrea Scotti Calderini, CEO di Freeda.

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