CLOSE
Home Authors Posts by instore

instore

3869 POSTS 0 COMMENTS

A Torino raddoppiano i Drive di Mercatò

Dallo scorso 8 settembre Mercatò in modalità drive è anche in via Sant’Ambrogio 21, dopo il punto vendita di via L. Pasteur 25/c attivo allo scorso novembre. È il sedicesimo Mercatò (15 in Piemonte e 1 in Liguria), ad attivare il servizio spesa online con la formula “clicca e ritira” attraverso la piattaforma CosìComodo.it che raccoglie alcune tra le più importanti insegne di supermercati e ipermercati in Italia.

La possibilità di acquistare gli stessi prodotti presenti nel proprio superstore di fiducia, in modo pratico e veloce, direttamente online, è un servizio che sempre più clienti dimostrano di apprezzare. La spesa può essere fatta da smartphone, tablet o PC, in qualsiasi luogo e ritaglio di tempo, fissando il ritiro all’ora che si preferisce; i clienti non dovranno fare altro che presentarsi nelle apposite aree esterne al superstore Mercatò di Torino, via Sant’Ambrogio 21, identificarsi al totem digitale posto nei parcheggi, e attendere che un addetto carichi la spesa direttamente nel bagagliaio della loro auto. Il cliente può anche attendere comodamente seduto in auto, se il pagamento è già stato effettuato on line; il tutto, in totale sicurezza.

Su www.mercato.cosicomodo.it saranno fin da subito disponibili tutti i prodotti del ricco assortimento dei punti vendita Mercatò, oltre 10 mila referenze, inclusi i freschissimi, che verranno confezionati appositamente come se ci si trovasse di fronte al banco servito. Il cliente, infatti, in fase d’ordine potrà specificare il tipo di taglio o di preparazione che preferisce e gli addetti in negozio si occuperanno di tutto il resto.

La gestione della spesa nel superstore avviene tenendo sempre a temperatura controllata gli alimenti, siano essi freschi, surgelati o a temperatura ambiente, in modo tale da consegnarli al cliente esattamente come appena prelevati da uno scaffale del supermercato.

In assortimento si possono trovare tutte le linee Selex, le grandi marche, le specialità tipiche regionali e locali, tutti i prodotti alimentari per esigenze specifiche, come, ad esempio, i senza glutine o i senza lattosio.

Il pagamento può avvenire comodamente online, al momento dell’ordine, scegliendo fra carta di credito e PayPal in tutta sicurezza oppure al momento del ritiro della spesa nel punto vendita con carta di credito o di debito.

Per ogni richiesta e informazione il Servizio clienti CosìComodo è attivo da lunedì alla domenica all’800.035.800.

ProScores, la novità IRI per ottimizzare campagne di comunicazione

IRI, leader globale in soluzioni e servizi innovativi per aziende del Largo Consumo, retail e media, lancia una nuova soluzione per migliorare il ritorno degli investimenti media delle aziende attraverso strumenti efficaci per il targeting e la misurazione granulare.

Fino ad oggi, IRI, tramite la soluzione IRI Media Lift, ha offerto ai clienti la possibilità di misurare dettagliatamente e comprendere l’andamento delle vendite durante e al termine di una campagna. Inoltre, con la soluzione Marketing Mix, IRI è in grado di fornire informazioni estremamente granulari per una misurazione accurata delle performance di campagne pubblicitarie, canali e singoli brand con l’obiettivo di ottimizzare l’investimento media.

Da oggi IRI lancia anche la nuova soluzione IRI ProScores grazie alla quale sarà possibile usufruire di ulteriori potenzialità in termini di pianificazione e targeting, con l’obiettivo di ottimizzare le campagne di comunicazione digitale e il loro ritorno sugli investimenti. IRI ProScores è infatti in grado di individuare aree di potenzialità per un determinato brand, utilizzando dati deterministici e probabilistici, facilitando la determinazione dei target e la loro copertura. La soluzione ProScores di IRI permette ai clienti di comprendere e misurare l’intero panorama delle vendite nel retail e fornisce indicazioni dettagliate sulle quote di mercato e sulle tendenze di vendita, nonché una propensione all’acquisto per categoria e brand a livello di singolo codice postale. In questo modo è possibile intercettare i consumatori attraverso una pubblicità mirata, in totale sicurezza in termini di privacy, aumentando la penetrazione in modo sostenibile.

Commentando questo importante passo avanti per tutto il settore, Jennifer Pelino, EVP Omni Channel Media di IRI ha dichiarato “Le abitudini di acquisto dei consumatori, la trasformazione digitale e le modifiche alle normative sulla privacy hanno generato un contesto difficile per chi deve investire, pianificare e gestire l’execution delle campagne media. In un mondo in cui i KPI sulle performance delle diverse attività sono dominanti per la valutazione dei risultati di chi investe in comunicazione, la necessità di avere dati, informazioni dettagliate e sistemi connessi è diventata fondamentale per garantire un processo decisionale efficace”.

“Gli operatori del marketing devono affrontare queste sfide avendo a diposizione dati, analisi e tecnologia affidabili. Le soluzioni media di IRI sono potenti strumenti stand-alone, ma diventano rivoluzionarie se utilizzate insieme in modo integrato. Questi strumenti insieme rappresentano la chiusura del cerchio”.

Una simile soluzione di misurazione offre la possibilità di identificare e trasformare in azioni gli insights che vanno dalla pianificazione all’attivazione dell’audience, monitorando l’impatto sulle vendite con sicurezza e rigore. Soluzioni complete di pianificazione e misurazione come questa rappresentano lo strumento necessario per sopperire alle crescenti esigenze di business che hanno gli operatori del settore del Largo Consumo.

Ridurre gli orari di apertura per risparmiare sui costi energetici

Una riduzione degli orari di apertura dei punti vendita: potrebbe passare anche da qui la strategia di contenimento dei consumi energetici a cui l’intero Paese è chiamato. A parlare di questa ipotesi è stato Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia e di Ancc-Coop, a margine della presentazione del Rapporto Coop 2022. L’idea a quanto pare raccoglierebbe consensi trasversali nel settore della grande distribuzione, ma per essere messa in pratica ha bisogno di un’iniziativa da parte del Governo, perché le imprese faticherebbero da sole a trovare un accordo. “Tornare alle chiusure domenicali sarebbe però un errore – ha precisato Pedroni. Per i supermercati non sarebbe un grandissimo problema, ma per molti consumatori sì. Inoltre, chiudere la domenica porrebbe un problema occupazionale molto serio, perché le imprese si sono strutturate per offrire questo servizio: pensate non solo alla Gdo, ma agli esercizi presenti nei centri commerciali che hanno nella domenica il primo giorno in termini di vendite. Cosa diversa sarebbe se il Governo stabilisse con un intervento temporaneo un numero di ore massimo di apertura, lasciando poi la flessibilità di adattare questo orario massimo alle esigenze del singolo negozio”.

Rivedere la catena del freddo, evitando l’eccesso di banchi frigo, ridurre l’illuminazione quando il negozio è chiuso e adottare i sistemi a Led aiuta sicuramente a contenere i consumi, “ma per quanto il lavoro sul risparmio energetico possa essere importante – ha osservato Pedroni – il taglio dei nostri costi energetici può arrivare al 20% massimo. Le imprese della distribuzione non sono considerate energivore, ma nella pratica lo sono ed è necessario un intervento di sostegno, perché anche questo contribuirebbe a tenere un po’ più bassa l’inflazione per i consumatori”.

Altro tema sottoposto dalla Gdo all’attenzione della politica è la rimodulazione dell’Iva sui prodotti di largo consumo, portandola all’aliquota minima per i prodotti che compongono il paniere fondamentale acquistato dalle famiglie. Una misura simile comporterebbe ovviamente dei costi, che secondo il Presidente di Coop Italia potrebbero essere coperti almeno in parte utilizzando l’extragettito derivante sempre dall’Iva a causa dell’inflazione.

Qualunque sia il Governo che guiderà il nostro Paese credo che dovrà mettere al centro l’emergenza primaria delle famiglie italiane – ha affermato Pedroni – promuovendo una politica di ridistribuzione dei redditi a beneficio della maggioranza, affrontando il nodo energetico con misure che permettano alle imprese di rimanere sul mercato e ai cittadini di non pagare costi insostenibili”.

Conad Nord Ovest lancia il concorso Bonus Bolletta

In un contesto di crisi economica in cui i consumi rischiano di crollare a causa della pressione dei rincari delle materie prime e dei servizi, Conad Nord Ovest tiene fede al suo impegno verso la comunità e si schiera al fianco delle famiglie con l’iniziativa “Bonus Bolletta – Concorso Conad ”, che si propone, con un importante investimento, ancor più prezioso in questo periodo di difficoltà economica, di fornire un aiuto concreto per sostenere e proteggere il potere d’acquisto dei consumatori dall’aumento generalizzato dei costi di beni e servizi.

Grazie all’iniziativa, attiva da oggi 12 settembre al 2 ottobre presso tutti i punti vendita della rete Conad Nord Ovest, tante famiglie, a fronte di una spesa minima, potranno vincere subito 5.000 prepagate da 100€ e partecipare all’estrazione finale di 50 Carte Prepagate Conad da 2.500€ da poter utilizzare per la spesa quotidiana e il pagamento delle utenze nei punti vendita abilitati.

Un contributo importante attraverso cui Conad Nord Ovest vuole ribadire la propria vicinanza alla comunità e dare un supporto concreto per affrontare un periodo di forte preoccupazione, Secondo una recente indagine di Ipsos, condotta in collaborazione con il World Economic Forum, infatti, oltre il 78% degli italiani si dichiara preoccupato per l’aumento del costo di beni e servizi ed il 59% per la propria capacità di fronteggiare il pagamento delle bollette di luce e gas.

“La nostra Cooperativa da sempre sostiene le persone e le comunità. Soprattutto in un momento difficile come questo, riteniamo fondamentale promuovere forme d’intervento concrete per mitigare l’effetto dei rincari sulle famiglie, come l’iniziativa “ Bonus Bolletta – Concorso Conad” che vuole rispondere ai bisogni dei consumatori in quella che si sta delineando come una tempesta perfetta, in cui si fatica sempre più ad arrivare alla fine del mese – ha dichiarato l’Amministratore Delegato di Conad Nord Ovest Adamo Ascari. Un operazione che è espressione concreta del nostro impegno: siamo in prima linea per contenere il trasferimento dell’aumento dei costi sulle famiglie e per dare risposte attente con strategie commerciali e campagne di convenienza mirate alla tutela del potere di acquisto. Lo facciamo con questa preziosa iniziativa, pensata per proteggere le famiglie dal caro bollette e lo facciamo quotidianamente con la linea dei prodotti a marchio Bassi e Fissi con cui offriamo ciò che di fondamentale serve alla vita di una famiglia a prezzi competitivi, con un progressivo incremento delle occasioni di convenienza”.

Tutelare il potere di acquisto, dando la possibilità a milioni di nuclei familiari di poter fare una spesa completa, di qualità e a prezzi convenienti rappresenta da sempre una priorità per Conad Nord Ovest che insieme ai soci sul territorio si impegna per creare valore nelle comunità in cui è presente attraverso numerose iniziative e campagne volte a sostenere ed incrementare le occasioni di convenienza.

Un impegno che ritroviamo anche nell’iniziativa Bonus Bollette. Il concorso, aperto a tutti i clienti, mette in palio 5.000 Carte Prepagate Conad per la spesa dal valore di 100 euro ciascuna e prevede inoltre un’estrazione finale che dà la possibilità di vincere 50 prepagate Conad dal valore di 2.500€, pensata per proteggere per un anno una famiglia dai rincari e dall’aumento delle bollette.

Per partecipare e avere maggiori informazioni è possibile consultare il sito dedicato all’iniziativa: www.Bonusbolletta.conad.it

Riapre a Bari il Famila Superstore

Giovedì scorso 8 settembre ha riaperto al pubblico a Bari, in via Livatino 46, il Famila Superstore del Gruppo Megamark di Trani, realtà leader nella distribuzione moderna nel Mezzogiorno con circa 500 punti vendita. La ristrutturazione del punto vendita, con un investimento di cinque milioni di euro e 15 nuovi occupati, rientra nel piano industriale 2022-2024 da oltre 50 milioni di euro, con otto nuove aperture di superstore, dodici ammodernamenti, una piattaforma logistica e 300 nuove assunzioni.

Novità assoluta è il Bistrò Famila, uno spazio interno al punto vendita wi-fi free pensato per offrire alla clientela estratti di frutta e verdura, una colazione con caffè 100% arabica o una pausa pranzo con una vasta scelta di piatti pronti, preparati con prodotti freschi e stagionali.

Il supermercato è stato rinnovato seguendo i dettami della sostenibilità ambientale con un impianto fotovoltaico solare che contribuirà a soddisfare il fabbisogno energetico del punto vendita, dimezzato grazie all’uso di banchi frigo chiusi, per diminuirne il consumo e ad alta efficienza energetica, oltre all’utilizzo di insegne e luci a led; a completare la ristrutturazione in ottica green anche infissi termici a risparmio energetico ed isolamento acustico.

«Continua il percorso di ammodernamento dei nostri punti vendita – dichiara il cavaliere del lavoro Giovanni Pomarico, presidente del Gruppo Megamark – sempre più orientato verso la sostenibilità ambientale che, in questo momento di crisi energetica, dovrebbe rappresentare una priorità per tutti. E, allo stesso tempo, portiamo avanti l’impegno verso i nostri clienti, con l’offerta di una spesa di qualità e servizi sempre più attenti alle loro esigenze. Il nostro obiettivo è quello di assorbire quanto più possibile i rincari difendendo il potere di acquisto delle famiglie; non a caso i Famila Superstore, insieme ai Dok, sono stati indicati alcuni giorni fa dalla testata Altroconsumo come i supermercati più economici a livello nazionale nella spesa mista».

Con una superficie di circa 1.500 metri quadrati, la struttura presenta ambienti interni spaziosi e sanificati quotidianamente, pronti ad accogliere i clienti con un vasto assortimento di prodotti e un’attenzione particolare a quelli del territorio. Nel punto vendita alcune novità importanti: il reparto pescheria, completamento rinnovato, e la produzione nel reparto forneria di focaccia barese, disponibile anche in altri gusti. Ad arricchire l’offerta una selezione di vini e birre pregiate in un angolo enoteca (anche refrigerate) e un’area riservata a una vasta gamma di capsule, cialde, tisane e infusi. Ampio spazio, inoltre, è dedicato ai prodotti per vegetariani e vegani e per chi cerca un’alternativa ai piatti di origine animale senza rinunciare al gusto. Il superstore è dotato anche di casse veloci e automatiche, nonché di un ampio parcheggio con posti auto a livello strada, sessanta posti sotterranei e rastrelliere per le biciclette.

Sarà possibile ordinare la spesa attraverso l’app Così Comodo o il numero telefonico 348/0919291 con ritiro della stessa direttamente dal superstore o con consegna a domicilio (servizio attivo dal prossimo 15 settembre). Sul sito www.prenotaeritira.it sarà possibile, infine, acquistare piccoli elettrodomestici, casalinghi e oggetti per il tempo libero da ritirare e pagare nel punto vendita senza spese di spedizione.

Selex pubblica la nona edizione del Bilancio di Sostenibilità

La sostenibilità è ormai uno dei temi centrali più importanti della presente e futura strategia di posizionamento per il Gruppo Selex.

Nella nona edizione del Bilancio di Sostenibilità vengono presentati i numeri e le numerose iniziative del Gruppo sui temi della Sostenibilità e della Responsabilità Sociale come la valorizzazione della filiera corta, il sostegno ad enti del terzo settore per attività sociali, sportive e culturali e viene posta grande attenzione ai temi ambientali e alla lotta contro lo spreco alimentare.

Il Bilancio di Sostenibilità prende spunto dagli Standard di Rendicontazione GRI ed è suddiviso in 5 macro-pilastri: le Persone, i Clienti, il Territorio, l’Ambiente e i Fornitori che costituiscono i principali stakeholder e che Selex si impegna a rendicontare annualmente.

Alessandro Revello, Presidente di Selex: “Essere il secondo Gruppo della Distribuzione Organizzata italiana per noi non è soltanto un motivo di enorme orgoglio, ma è anche motivo di grande responsabilità nei confronti delle migliaia di consumatori che, tutti i giorni, scelgono i supermercati delle nostre Imprese Associate, i nostri prodotti a marchio e ci confermano la fiducia che hanno nei nostri confronti tramite le loro scelte di acquisto. Rispondere prontamente alle necessità del mercato e garantire ai nostri consumatori prodotti eccellenti, con un ottimo rapporto qualità-prezzo, è la sfida che ogni giorno ci poniamo. La sostenibilità diventa sempre più importante per la crescita strategica del nostro Gruppo e, nel percorso di integrazione della responsabilità sociale in azienda, ci impegniamo ad individuare iniziative mirate e progetti, che riguardano sia l’area ambientale che quella sociale”.

Tra i tanti progetti Selex ha lanciato nel 2018 un vasto processo di rinnovamento per quanto concerne le confezioni e gli imballi dei propri prodotti a marchio, puntando a ridurre drasticamente i materiali di scarto e a ottimizzare i processi produttivi in termini di emissioni di CO2 e consumi idrici. Selex ha diminuito l’impatto ambientale delle confezioni di oltre 3.000 prodotti a marchio, riducendo lo spessore degli imballi, sostituendo laddove possibile la plastica vergine con materiale riciclato, convertendo i materiali di imballaggio in materiali riciclabili ed eliminando il confezionamento superfluo. Il risultato che ne è conseguito è pari ad una riduzione di ca. 1.500 tonnellate di plastica utilizzata per il packaging della MdD.

Nel 2021 le Imprese del Gruppo hanno anche investito 6,3 milioni di euro in progetti di sostegno nei confronti delle Comunità locali in cui operano i propri Soci, valorizzando il legame storico e sociale che il gruppo mantiene con i propri territori di riferimento.

Contro lo spreco alimentare sono stati infine donati oltre 1,6 Milioni di kg di prodotti grazie ad iniziative di recupero delle eccedenze alimentari, compresi i prodotti freschi, aderendo a numerose iniziative e progetti di recupero del cibo in eccedenza e/o prossimo alla scadenza.

Sul fronte dei fornitori invece, Revello ha dichiarato: “Le nostre Imprese sempre di più sviluppano partnership con i produttori locali, valorizzando la filiera corta e le eccellenze gastronomiche locali. Questo ci permette di essere promotori di un’artigianalità autentica e tradizionale, di far conoscere il nostro territorio ma anche di ridurre gli impatti ambientali lungo la nostra catena del valore”.

Oltre il 94% dei prodotti a Marchio del Gruppo sono di origine italiana, e su questi c’è la massima attenzione al controllo di filiera. L’adesione al Protocollo d’intesa tra il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e Federdistribuzione del 2017 nell’acquisto di prodotti agricoli e agroalimentari e sull’utilizzo delle piattaforme elettroniche ha messo in moto un processo di controllo selettivo. La richiesta ai fornitori di iscrizione al Protocollo del Lavoro Agricolo di Qualità, o certificazione equivalente, è per contrastare il possibile ricorso al lavoro nero e al caporalato.

Di questo e altro racconta il bilancio sociale pubblicato sul sito istituzionale a questo link 

Rincari dei listini e dei costi energetici, gli effetti sulla Gdo

Cosa può esserci di peggio per la Gdo del 2022, cioè di un anno in cui i listini rincarano, i costi energetici triplicano, ma si fatica a trasferire a valle gli aumenti nel timore di perdere volumi? Forse una sola cosa: il 2023. Nel corso della presentazione del Rapporto Coop 2022, Marco Pedroni, Presidente di Coop Italia e di Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori) ha dichiarato di attendersi per i prossimi mesi un’ulteriore crescita dell’inflazione, seppure a ritmi un po’ inferiori di quelli registrati finora. Il che vorrebbe dire complicare ulteriormente uno scenario da brividi per la grande distribuzione. Vediamo perché.

I prezzi dei beni alimentari venduti dall’industria alle catene della Gdo sono cresciuti del +14,9% rispetto allo scorso anno (var % tendenziale luglio-agosto 2022-2021), mentre l’inflazione alla vendita nello stesso periodo ha fatto segnare un valore di poco superiore al +9,2%. Il differenziale fra il prezzo all’acquisto e quello alla vendita segna -5,7% ed è a carico della grande distribuzione. Davvero impressionanti i rialzi dei prezzi all’acquisto dei prodotti basici, sui quali l’impennata delle materie prime incide molto: l’olio di semi segna +40,9%, quello di oliva +33,1% e ancora la pasta +30,9%, la farina +25,4%.

I discount non sono molto lontani dal recuperare quasi tutto l’aumento dei prezzi di acquisto – ha detto Pedroni – mentre il resto della distribuzione è partita dopo e noi di Coop particolarmente dopo”. Tradotto in numeri, lo scorso luglio il tasso di inflazione dei prezzi al consumo era del +14,4% nel discount contro il +9,1% dei super.

Capitolo costi energetici sopportati dalla Gdo: nel 2019 erano pari a 1.512 milioni di euro e pesavano l’1,7% sul fatturato; nel 2022 arriveranno a 5.022 milioni di euro, per un’incidenza del 4,7% sul fatturato che salirà al 5,2% nel 2023. Il Rapporto Coop sottolinea come questo incremento è tanto più preoccupante se si considera che il retail alimentare è un settore strutturalmente a bassa redditività, dove piccole variazioni dei margini possono seriamente compromettere la tenuta dei conti economici. In base ai dati Mediobanca, il valore aggiunto trattenuto in media dalle imprese della Gdo nel 2021 è stato pari al 14,7%, l’Ebitda del 5,3% e l’Ebit del 2,6%. Allo stesso modo, ogni 100 euro spesi dal consumatore l’utile netto per i retailer è stato appena superiore ad 1,5 euro.

Ma quali sono i risultati dei punti vendita Coop in una situazione così complessa? “I canali hanno performance diverse – ha dichiarato Maura Latini, Amministratore Delegato di Coop Italia – anche se tutti hanno beneficiato di un andamento positivo nei mesi estivi. In generale, l’iper perde volumi per via delle sue difficoltà strutturali, purtroppo accentuate dall’aumento del costo dei carburanti, che ostacola lo spostamento dei clienti. Il supermercato tiene, con un recupero importante dal lancio del nostro progetto sul prodotto Coop a cui si è aggiunta la positività del mercato nella stagione calda. Nel complesso, registriamo una crescita dell’1% a volume”.

Coop ha annunciato lo scorso maggio un piano che una volta a regime (entro il 2024) includerà circa 5.000 nuovi prodotti a marchio, che innoveranno l’offerta del 50%. “I primi dati non solo ci danno ragione – ha affermato Latini – ma riconfermano la straordinaria forza del nostro prodotto. Da giugno a metà agosto, abbiamo rilasciato circa 1.000 nuovi prodotti. Una valutazione sulla base delle vendite a valore è difficile per via dell’inflazione e quindi guardiamo ai pezzi. Ebbene, in una categoria che definirei ‘tranquilla’ o quasi in leggera flessione, come le merendine, in cui abbiamo rinnovato la nostra offerta completamente, abbiamo registrato da giugno a metà agosto un +30% nei volumi venduti di prodotto Coop e +5% di quota. Se prendo una categoria completamente diversa, cioè gli aperitivi, dove l’innovazione è stata di segmento, di offerta e di assortimento, i volumi del prodotto Coop sono cresciuti del +88% e la quota del +9%”.

Crescono i consumi bio, l’indagine di Nomisma

L’Italia si conferma leader nel settore biologico per quota di superficie agricola, operatori ed export. Molte – invece – le trasformazioni che riguardano i consumi interni che complessivamente si dimostrano crescita grazie al traino dei consumi extra-domestici (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +53%) a fronte di un segno meno della componente domestica (-0,8%) e un’incidenza dei consumi bio sul totale dei consumi alimentati ancora più bassa rispetto a quanto accade nei principali paesi europei. Sono queste alcune delle evidenze contenute nell’Osservatorio Sana 2022, presentato ieri all’interno dell’evento Rivoluzione Bio 2022 presso Bologna Fiere.

Il momento che il biologico sta vivendo è cruciale; da una parte vi sono gli impatti collegati prima alla pandemia, dall’altra il conflitto russo-ucraino e l’inflazione che contribuiscono a delineare uno scenario evolutivo che sta producendo effetti sul modello di consumo degli italiani. Mai come in questo momento è fondamentale fare il punto sul comparto biologico per implementare azioni di promozione e informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alimentare, incrementare conoscenza sulla certificazione, creare strumenti per facilitare scelte di consumo consapevoli, sfruttando le opportunità legate alle iniziative del prossimo Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica.

SUPERFICI E OPERATORI

L’Italia, con quasi 2,2 milioni di ettari, è leader del settore biologico: vanta la più alta percentuale di superfici bio sul totale (17%), a fronte di quota media UE ancora ferma al 9% e ben lontana dall’obiettivo del 25% inseriti nella strategia Farm to Fork per il 2030.

LE DIMENSIONI DEL MERCATO BIO IN ITALIA

Nel 2022 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno raggiunto 5 miliardi di euro e rappresentano il 3,5% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che hanno superato il miliardo di euro, segnando una crescita del +53% rispetto al 2021 grazie alla dinamica sia della componente legata alla ristorazione collettiva (+20%) che a quella della ristorazione commerciale (+79%).

In controtendenza i consumi domestici che segnano dopo anni una leggera flessione (-0,8% a valore rispetto allo stesso periodo 2021). Questo l’esito di trend molto differenti legati ai canali: a soffrire è soprattutto la rete di negozi specializzati che segna una battuta di arresto (-8% rispetto allo stesso periodo del 2021); la Distribuzione Moderna di fatto mantiene a valore le dimensioni del 2021 (+0,8% a valore) mentre crescono del 5% gli altri canali (vendita diretta realizzata in mercatini e aziende, gruppi di acquisto solidale, farmacie, parafarmacie ed erboristerie).

Continua la crescita dell’export bio Made in Italy che continua la sua corsa: +16% rispetto allo scorso anno, raggiungendo i 3,4 miliardi di euro di vendite sui mercati internazionali. Dal 2012 ad oggi il mercato interno legato al biologico è cresciuto del 131%, ancor più brillante la crescita dell’export e (+181% rispetto al 2008).
La Distribuzione Moderna rimane il primo canale per gli acquisti di biologico degli italiani, pesando per il 57% del totale delle vendite legate ai consumi domestici degli italiani. Nel 2022 le vendite di biologico nel canale si attestano a 2,3 miliardi di euro (+0,4% rispetto al 2021). (fonte: Nielsen IQ – dati Anno terminante maggio 2022 perimetro omnichannel).
Iper e supermercati sono il canale che, all’interno della Distribuzione Moderna, veicola la maggior parte delle vendite bio: 1,4 miliardi di euro a luglio 2022 (perimetro: prodotto confezionato a peso imposto – periodo: Anno Terminante Luglio 2022; Fonte: NielsenIQ), segnando un leggero calo rispetto allo scorso anno (-2,0%). Al secondo posto per dimensioni i Discount, con vendite di biologico pari a 272 milioni di euro, in crescita del +14% rispetto all’anno precedente (AT Luglio). Al terzo posto, invece, i Liberi Servizi con vendite per 159 milioni di euro che, come nel caso degli iper e supermercati mostrano un segno negativo (-4,6% Anno Terminante Luglio). Come nel 2021 anche nel 2022 gli Specialisti Drug mostrano segno positivo (+5,7% Anno Terminante Luglio), pur rimanendo una piccola porzione delle vendite della Distribuzione Moderna. L’eCommerce che continua a crescere, ma con ritmi minori rispetto allo scorso anno (+5% Anno terminate Luglio – stima Nomisma), fa segnare vendite che raggiungono i 78 milioni di euro.
Esaminando le categorie di prodotti bio a peso imposto maggiormente vendute all’interno della Distribuzione Moderna troviamo al primo posto la Drogheria Alimentare (pasta, prodotti da forno, conserve, sughi) con un peso del 57% sul totale delle vendite a valore, seguono il Fresco (20%) – formaggi, salumi, yogurt, uova,- e l’Ortofrutta (13%). Guardando ai singoli prodotti, come per il 2021, anche nel 2022 i prodotti maggiormente venduti rimangono le uova, le confetture e spalmabili base di frutta, e i sostitutivi del latte.

Analizzando le vendite a valore per comparti emerge come siano i prodotti Pet Care e le Carni BIO a mostrare l’andamento più brillante, rispettivamente +19% e +15% rispetto all’anno precedente (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte NielsenIQ). Le Carni Bio fanno registrare una crescita maggiore rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+10%). In leggera crescita anche l’Ortofrutta BIO (+3% Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), anche se con tassi minori rispetto al comparto nel totale agroalimentare (+6%). Stabili le vendite nel Fresco Bio, dove invece risultano in leggera crescita nel totale agroalimentare (+3%). Di segno negativo invece le vendite del Freddo Bio, che registrano un calo del -6% (Anno Terminante Luglio 2022 – Fonte Nielsen), e delle Bevande Bio (-3%), comparti che invece mostrano segno positivo nel totale agroalimentare.

La stabilità delle vendite dei prodotti biologici si riflette sulla percentuale di users bio: nel 2022, come nel 2021, l’89% delle famiglie italiane ha acquistato BIO almeno una volta nell’ultimo anno. Gli users bio confermano l’andamento delle vendite nei singoli canali, per gli acquisti di prodotti biologici i due canali più frequentati sono proprio Iper & supermercati (il 68% degli users vi acquista prodotti bio) e Discount.

I consumatori sembrano avere idee chiare su aspettative e valori che il bio interpreta. Questa consapevolezza ricade anche sui consumi fuori casa: negli ultimi 6 mesi oltre 6 italiani su 10 hanno consumato prodotti biologici fuori casa in almeno una occasione, scegliendo bio soprattutto nei momenti della colazione, dei pranzi di lavoro e all’aperitivo.

“Dopo i primi mesi dell’anno con un mercato statico, abbiamo assistito ad una buona ripresa della Grande Distribuzione, in particolar modo dei discount. Significativa è stata la crescita del comparto “fuori casa” che ha portato globalmente a un incremento dei consumi, superando le pressioni inflazionistiche di questi ultimi periodi. Guardiamo con favore alla crescita degli acquisti nei mercatini bio e alle vendite dirette, oltre, naturalmente, al mondo della ristorazione che oggi è in ripresa dopo i critici lockdown in piena pandemia. L’Italia oggi è chiamata a difendere un primato importante nel biologico. É dunque necessario lavorare per far crescere i consumi, la consapevolezza e la trasparenza di tutta la filiera” – dichiara Roberto Zanoni, Presidente di AssoBio.

“Il biologico rappresenta ancora un punto di riferimento delle preferenze del consumatore italiano: si confermano di fatto le dimensioni dei consumi in ambito domestico mentre è forte la ripresa nella ristorazione commerciale e collettiva, dopo le restrizioni imposte dalla pandemia. Questo deve essere solo un punto di partenza per una nuova crescita, ma occorre vincere due sfide ancora aperte: sostenibilità e informazione. Chiarire il profilo di sostenibilità del biologico e costruire una comunicazione chiara sui valori che il bio interpreta sono le strade da percorrere, soprattutto in uno scenario evolutivo dove le famiglie stanno rimodellando gli schemi di acquisto spinti dalla dinamica inflattiva” – dichiara Silvia Zucconi, Responsabile Market intelligence di Nomisma.

Il monitoraggio realizzato da Nomisma per l’Osservatorio SANA 2022 fa emergere in modo chiaro alcune aree di lavoro fondamentali per incrementare conoscenza, consapevolezza e interesse verso la categoria. Quasi 6 consumatori su 10 vorrebbero avere informazioni più dettagliate sulle caratteristiche, metodo di produzione e sui valori nutrizionali degli alimenti biologici. Nello specifico, il 58% vuole saperne di più sui benefici che il prodotto può apportare a dieta e salute; la stessa percentuale chiede anche ulteriori dettagli sulla distintività del biologico rispetto al convenzionale. Più di 6 consumatori su 10, inoltre, vogliono avere informazioni più dettagliate sul contributo alla sostenibilità (ambientale, sociale ed economica) legate al metodo biologico.

Per il successo del biologico nel mercato interno la comunicazione diviene così la leva fondamentale: informazioni chiare sull’origine delle materie prime e sulle caratteristiche del marchio devono riuscire a illustrare ai consumatori gli elementi distintivi del bio in modo semplice ed efficace. Il 52% dei consumatori chiede in modo esplicito alle Istituzioni (italiane ed europee) di intervenire con una campagna di comunicazione e di coinvolgere le giovani generazioni attraverso meccanismi di apprendimento in ambito scolastico e di sperimentazione al prodotto nelle mense scolastiche.

Avviata la partnership tra Molini Pivetti e Otto In Cucina

Molini Pivetti, storica azienda italiana specializzata nella produzione di farine di alta qualità dal 1875, avvia una collaborazione con Otto in cucina, scuola di cucina di Bologna che dal 2021 è un ente formativo accreditato dalla Regione Emilia-Romagna.Con l’obiettivo di diffondere la conoscenza e l’apprezzamento delle farine per ogni tipologia di utilizzo, oltre 500 referenze Molini Pivetti saranno disponibili tra gli ingredienti di alta qualità utilizzati nei diversi corsi della nota scuola di cucina bolognese.Tra i prodotti di punta spicca in particolare la linea di farine Gran Riserva, 100% emiliane e risultato di un’attenta coltivazione: solo grani derivanti da territori selezionati nelle province di Bologna, Modena e Ferrara, area riconosciuta come la più vocata alla produzione del grano tenero e contraddistinta dal marchio Campi Protetti Pivetti, sinonimo di una filiera produttiva controllata, legata al luogo di origine e di alta qualità.La partnership va ad ampliare l’offerta formativa dei corsi Pivetti Lab con una proposta ora accessibile non solo ai professionisti, ma aperta anche a tutti gli appassionati di cucina.Si parte il 10 settembre, alle ore 17.30, con “Stasera cucino io: prodotti da forno, il corso pensato per i genitori e figli, per cucinare insieme divertendosi e imparare a preparare una pizza o una focaccia tonda in teglia, una quiche salata, fino ai muffin dolci.Si prosegue con una nutrita proposta di corsi: da quello di cucina base (15 settembre alle ore 19) ai corsi dedicati alla pasticceria salata mignon (21 settembre alle ore 18.45), alla pizza (22 settembre alle ore 18.30), alla preparazione di tigelle, crescentine e gnocchi (24 settembre ore 15), senza trascurare verdure (24 settembre ore 9.30), pesce (14 settembre, ore 19), e perfino la cucina cinese, con il corso dedicato alla preparazione di ravioli (24 settembre dalle ore 10 alle 13).I corsi di Otto in cucina si svolgono con un numero limitato di partecipanti e sono seguiti attentamente dal docente in ogni fase del lavoro e soddisfatti in ogni domanda o curiosità. Ogni corsista dispone di una propria postazione con tutti gli strumenti da cucina necessari e del materiale didattico necessario per seguire al meglio la lezione ed eseguire tutti i passaggi delle ricette e delle esercitazioni pratiche.La filosofia comune che lega Molini Pivetti e Otto in cucina è di trasmettere il concetto di “Cucina consapevole”, dalla materia prima utilizzata fino alle giuste tecniche applicate in cucina.Il calendario dei corsi per gli appassionati è disponibile sul sito Pivetti Lab: https://www.pivettihub.it/lab/it

È partita l’iniziativa di Basko per l’ospedale Gaslini

Basko, l’insegna di supermercati del Gruppo Sogegross, lancia una nuova iniziativa, a sostegno dell’Istituto Giannina Gaslini di Genova: per ogni litro di “Latte 100% Ligure Piemontese” acquistato nei propri punti vendita e online dallo scorso 5 settembre, Basko donerà infatti al Gaslini 0,10 euro (0,05 euro per la confezione da mezzo litro): la cifra raccolta sarà investita in diverse aree di attività e competenza, come accoglienza, attrezzature tecnologiche e diagnostiche, miglioramento dell’ambiente ospedaliero e delle prestazioni, nonché a supporto della Ricerca sanitaria e scientifica.

Anche in questa occasione, Basko conferma l’impegno del Gruppo Sogegross nel sostenere e valorizzare le eccellenze del territorio in cui l’azienda è nata e dove affondano le sue radici.

“Siamo orgogliosi di essere al fianco di una realtà preziosa, una Istituzione come l’Istituto Giannina Gaslini, nato a Genova e con una vocazione clinica e scientifica di livello internazionale – commenta Giovanni D’Alessandro, Direttore Canale Basko – con questa iniziativa vogliamo consolidare il legame e il rapporto di cura con il nostro territorio e i suoi cittadini, che sono sempre al centro della nostra attenzione. È un’iniziativa di cui andiamo fieri e orgogliosi, con una grande rilevanza sociale”.

L’iniziativa si collega al progetto “Latte 100% Ligure Piemontese”, rivolto al territorio e le sue tradizioni: attraverso disciplinari precisi e controllati, Basko valorizza il lavoro degli allevatori liguri e piemontesi, tutelando i territori e assicurando la qualità dei prodotti, nel rispetto del benessere animale.

“Il progetto ‘Latte 100% Ligure Piemontese’, che nasce come progetto regionale di sviluppo della produzione del territorio ligure, estesa poi anche al Latte Piemontese, mette a valore la sostenibilità della filiera produttiva – continua D’Alessandro – abbiamo innalzato il livello degli standard di qualità che richiediamo ad allevatori e caseifici, per garantire ai nostri clienti, oltre all’ottima qualità dei prodotti, anche le condizioni di benessere animale che permettono di produrre alimenti migliori e più sani”.

L’iniziativa è realizzata anche grazie al contributo dell’azienda Latte Alberti, partner industriale del Progetto. Per tutta la durata dell’iniziativa, che si svilupperà nel prossimo anno, Basko coinvolgerà i propri Clienti aggiornandoli sui risultati della raccolta dei contributi.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare