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MD prosegue il rinnovamento della propria rete

Prosegue anche d’estate il piano d’espansione di MD. L’insegna ha aperto un nuovo negozio in Lombardia, nell’ottica di un presidio sempre più capillare della regione più popolosa d’Italia, e procede nel piano di ammodernamento della rete per rendere gli store conformi agli standard qualitativi dell’insegna.

Il 30 giugno scorso ha inaugurato a Vertemate il primo punto vendita diretto della cittadina, l’undicesimo della provincia e il 186° in Lombardia. Ci sono voluti cinque mesi per ultimare i lavori necessari a preparare i 1.800 m2 complessivi a disposizione della località in provincia di Como. Collocato in prossimità di un’importante area di shopping, il negozio sviluppa su sei corsie il consueto format MD, per un’esperienza d’acquisto completa e appagante, e propone la caratteristica ampia offerta di prodotti e dei reparti serviti di gastronomia e macelleria. Un ampio parcheggio scoperto da 106 posti consentirà alle famiglie di recarsi comodamente nel punto vendita – aperto tutti i giorni dalle 8,00 alle 21,00 – per godere della qualità della proposta e del servizio, che da sempre contraddistinguono l’insegna.

Lo stesso giorno ha ripreso l’attività – nella nuova sede di Via Roma – anche il negozio affiliato di Carbonia (CI). Una riapertura, dopo lavori durati due mesi, avvenuta in presenza delle autorità cittadine, strategicamente rilevante sia per il bacino di utenza servito dallo store che per la buona stagionalità del flusso turistico da e per l’iglesiente di cui andrà a beneficiare. L’unico punto vendita della città – a fronte dei 17 in provincia e dei 93 in Sardegna – propone un layout completamente rinnovato, uniformato ai moderni standard MD, per una superficie totale di 1.200 m2 sviluppata su 7 corsie e 5 casse con una forte vocazione food. Il negozio è dotato di un reparto Pane in Doratura e dei reparti Gastronomia, Salumeria, Carni, tutti assistiti.

Per accedere all’ampia proposta MD e usufruire del servizio dei 26 giovani dipendenti, dall’età media di 30 anni e tutti assunti a livello locale, i clienti potranno utilizzare il parcheggio scoperto da 120 posti auto posizionato di fronte al punto vendita. L’orario di apertura è continuato 8,30-20,30 da lunedì a sabato e 8,30-13,30/17,00-20,30 la domenica.

Il Consorzio In.Prof. entra a far parte del Gruppo Crai

Dal primo gennaio 2023 il Consorzio In.Prof. entrerà a far parte della Famiglia Crai, storico gruppo della distribuzione moderna attivo in Italia da quasi cinquant’anni e leader nella multicanalità. Questo importante ingresso contribuirà a rafforzare ulteriormente la Centrale Crai ed a consolidare il presidio del Gruppo Crai nel canale drugstore, dove detiene la seconda posizione in Italia come quota di mercato pari a 31.4%.

Il Consorzio nasce nel 1986 con il fine prioritario di favorire la massima produttività delle imprese consorziate mediante la riduzione dei costi di approvvigionamento e distribuzione delle merci e lo sviluppo delle vendite.

Il Consorzio In.Prof., precedentemente legato al Gruppo VéGé, opera con 45 Consorziati che svolgono sia il ruolo di distributori all’ingrosso sia di proprietari di punti di vendita specializzati. Con una rete di 300 punti vendita principalmente a insegna Mr. Soap e una quota di mercato di 2,5 punti nel mercato drugstore, il Consorzio stima di raggiungere un fatturato alle casse superiore ai 400 milioni di euro.

“Con l’ingresso del Consorzio In.Prof. – afferma Giangiacomo Ibba, Amministratore Delegato del Gruppo Crai – consolidiamo ulteriormente la nostra presenza nel canale degli specializzati del cura casa e persona. Gli imprenditori che scelgono di entrare a far parte del Gruppo CRAI trovano un gruppo solido e proiettato ad affrontare le nuove sfide dei consumi, un gruppo in crescita costante, con un management forte e focalizzato a far crescere il Gruppo ed a ridare valore e benefici alle reti distributive che lo compongono. Sono contento dell’ingresso del Consorzio In.Prof. poiché rappresenta lo spirito multicanale del nostro Gruppo, votato ad una presenza di qualità nel territorio in cui opera”.

“Siamo particolarmente orgogliosi di essere entrati a fare parte del Gruppo Crai – dichiara Rinaldo Zomparelli, Presidente del Consorzio In.Prof. Per la nostra rete volevamo trovare un gruppo fortemente orientato al retail e alla multicanalità, con una visione strategica del futuro chiara e ben delineata. Per noi la qualità e le Persone sono elementi essenziali per portare avanti un piano strategico di sviluppo della rete e delle imprese che fanno parte del nostro Consorzio. Nella Centrale Crai siamo certi di trovare quanto necessario ad accrescere e consolidare la nostra presenza sul territorio”.

Certificate of Merit al Gran Shopping Molfetta

Il Gran Shopping Molfetta è stato insignito del prestigioso Certificate of Merit nella categoria customer services dei Cncc Marketing Awards 2022, i premi conferiti dal Consiglio Nazionale dei centri commerciali che ogni anno assegna riconoscimenti alle attività di maggior pregio e rilievo svolte dai centri commerciali italiani.

Il mall pugliese ha avuto il merito di aver creato, prima di tutti gli altri in Puglia, e fra i pochissimi in Italia, una zona completamente dedicata ai cani, attrezzata con giochi e attività ludiche, protetta da recinzioni, dotata di panchine all’ombra di alberi che garantiscono relax per tutti, umani e cani. L’accesso all’area dog è consentito sia ai clienti del Gran Shopping che alle associazioni cinofile e antirandagismo che portano i nuovi arrivati a sgambettare all’aria aperta, imparare a stare al guinzaglio e fare amicizia con gli umani per poi essere pronti ad essere adottati, un gesto di grande amore verso gli animali che il centro commerciale Gran Shopping Molfetta porta avanti da diverso tempo. In principio furono le sei cucce per randagi della zona industriale, poi l’adozione vera e propria di Luca e Filippo, due piccoli trovatelli che hanno trovato rifugio e cibo nel centro commerciale, coccolati da tutto il personale, e infine l’area dog, uno spazio per tutti.

“Sono stati proprio loro, i trovatelli Luca e Filippo, ad averci dato l’idea di una zona dedicata agli amici a quattro zampe”, commenta Antonio Rosiello, direttore marketing del Gran Shopping Molfetta. “In pochissimo tempo abbiamo avuto un enorme riscontro, sia dai clienti del Gran Shopping che dalla stampa, segno tangibile del bisogno di questo genere di strutture e dell’entusiasmo su iniziative simili. Il premio non fa che confermare questo apprezzamento, e siamo felicissimi che il Consiglio Nazionale abbia voluto darci questo riconoscimento. Aver realizzato un luogo sicuro per i cani, soprattutto per i randagi, dà la possibilità alle associazioni locali di utilizzare l’Area Dog come loro zona di svago e prepararli al loro reinserimento tramite adozione.

Inoltre conclude Rosiello, l’Area Dog è aperta al pubblico e rappresenta un vero e proprio punto di riferimento per tutta la comunità per divertirsi all’aria aperta e passare momenti di svago con i propri amici a quattro zampe”.

Pesti al tonno, la nuova linea di Rio Mare

Innovazione, gusto e qualità. Questi gli elementi alla base della nuova gamma di prodotti lanciata da Rio Mare, brand di conserve ittiche della Business Unit Food di Bolton Group. La prima linea di pesti a base tonno: una vera e propria novità sul mercato, ricette studiate per incontrare gusto e benessere, ideali sulla pasta ma ottimi anche spalmati su pane e bruschette, per portare il sapore della novità nelle proprie ricette.

Il tonno è, infatti, tra gli ingredienti preferiti degli italiani: quasi 1 italiano su 2 (43%) consuma il tonno in scatola ogni settimana e lo conserva sempre in dispensa per poterlo utilizzare in qualsiasi occasione: come condimento per la pasta, in abbinamento a un sugo oppure per bruschette, aperitivi e insalate miste.

Proprio per accompagnare i consumatori alla rinnovata scoperta di uno dei loro alimenti preferiti, Rio Mare ha lanciato la nuova linea di Pesti a base tonno. Una proposta rilevante e differenziante che si introduce nella categoria dei pesti facendo della centralità del gusto unico e inconfondibile del tonno Rio Mare, il suo elemento di forza.

Realizzati con ricette innovative e originali, dal sapore unico e la consistenza rustica, i Pesti Rio Mare sono ricchi di tonno di prima qualità (20% in ciascuna confezione) pescato in modo sostenibile (certificato MSC) e lavorato con tutta l’esperienza di Rio Mare e della Business Unit Food di Bolton Group, insieme ad ingredienti selezionati e al nostro miglior olio di oliva, senza conservanti.

I pesti al tonno Rio Mare sono disponibili in vasetto di vetro da 130g nelle varianti:

Tonno Olive Nere & Peperoncino
Tonno Pistacchi & Limone
Tonno Mandorle & Pecorino

I nuovi pesti Rio Mare a base tonno sono versatili e si adattano a diversi utilizzi: sulla pasta, su pane, crackers e bruschette, come topping e filling, e anche come condimento per piatti e insalate. La soluzione perfetta per piatti gustosi e innovativi.

I consumatori consapevoli si adattano a interruzioni supply chain ed inflazione

L’ultimo biennio ha messo alla prova la resilienza dei consumatori. Secondo la Global Consumer Insights Survey di PwC, che nell’edizione primaverile del 2022 ha raccolto il punto di vista di 9.069 consumatori su 25 Paesi e territori, i consumatori continuano ad adattarsi alle interruzioni della catena di fornitura e all’inflazione crescente.

Molti tra i consumatori che hanno vissuto problematiche a livello di forniture, come la carenza della disponibilità dei prodotti o le consegne in ritardo rispetto ai tempi prestabiliti, affermano di essere propensi a modificare i propri comportamenti d’acquisto. Più di un terzo (37%) valuta la possibilità di rivolgersi a un rivenditore diverso per soddisfare le proprie esigenze o di passare all’acquisto online, nei casi in cui prima acquistava in negozio, mentre quasi un terzo (29%) di chi acquista online dichiara di poter dare una chance all’acquisto in negozio per una maggiore soddisfazione, mente il 40% potrebbe usare siti comparativi per verificare la disponibilità dei prodotti.

Anche le incertezze globali e le problematiche della catena di approvvigionamento stanno spingendo molti consumatori a rivolgersi maggiormente ai mercati del proprio circondario; otto intervistati su dieci hanno espresso la volontà di pagare un prezzo più alto della media per prodotti di provenienza locale o nazionale.

Finora, la maggior parte dei consumatori intervistati si trova ad affrontare un’inflazione più elevata; per i prossimi sei mesi, oltre il 75% prevede di mantenere o aumentare gli attuali livelli di spesa nella maggior parte delle categorie. Nello specifico, il 47% di intervistati ipotizza di spendere di più nei generi alimentari, ma in quello che potrebbe essere un segnale degli accadimenti futuri, più di un quarto dei consumatori prevede di ridurre le spese in una serie di categorie, inclusi beni di lusso/premium (37% degli intervistati), ristoranti (34%), arte, cultura e sport (30%) e moda (25%).

Nel complesso, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari è stato il problema più diffuso, citato dai consumatori che acquistano in negozio (65%) e online (56%), circostanza che oltre la metà degli intervistati (57%) afferma di aver vissuto quasi sempre o di frequente. Con il 69%, Stati Uniti e Canada seguono solo Sudafrica (76%) e Brasile (74%) tra i paesi con il maggior numero di intervistati che ravvisa un’inflazione nei generi alimentari.

Anche gli intoppi della catena di approvvigionamento hanno influito sull’esperienza di acquisto, in particolare l’impossibilità di acquistare un prodotto a causa dell’esaurimento delle scorte (online, 43%; in negozio 37%). I consumatori citano anche tempi di consegna più lunghi per gli acquisti online (42%) e code più lunghe o negozi affollati (36%).

Erika Andreetta, EMEA Luxury Community Leader PwC Italia, dichiara: La fortuna dell’Italia è che abbiamo filiere produttive, sia nel settore alimentare che nel mondo dell’abbigliamento e del lusso, radicate nel nostro Paese. Gli imprenditori italiani stanno rafforzando gli stabilimenti produttivi in patria, congiuntamente ad azioni di reshoring, con l’intento di essere maggiormente reattivi ai cambiamenti che i consumatori impongono. È indubbio che abbiamo dei costi paese storicamente elevati – dal costo dell’energia al costo del lavoro- e pertanto è fondamentale lavorare sui tempi del Go-to-market, mantenendo alta la qualità di nostri prodotti e delle nostre filiere. Le aziende agili, quelle in grado di gestire interruzioni multiple mantenendo il focus sulla domanda dei propri clienti, si trovano attualmente nella migliore posizione per avere successo in questo scenario turbolento”.

I consumatori e le nuove abitudini che stanno prendendo piede

I consumatori hanno cambiato lo stile di vita e le abitudini di acquisto a seguito della pandemia e molte di queste sembrano essersi radicate e troveranno un consolidamento nei prossimi sei mesi.

A causa della pandemia, il 63% dei consumatori intervistati ha dichiarato di aver già aumentato i propri acquisti online, mentre il 42% ha diminuito gli acquisti nei negozi fisici. La metà degli intervistati cucinava di più a casa e il 50% aveva aumentato le attività ricreative/di tempo libero domestiche. In prospettiva, le previsioni sono:

  • il 50% prevede di acquistare di più online, dato più alto tra i millennial (58%), i giovani millennial (57%) e la Generazione Z (57%) e più basso tra i baby boomer (32%) e la Generazione X (42%); il 39% prevede di continuare a comprare online ai livelli attuali;
  • il 46% prevede di cucinare di più a casa;
  • il 41% organizzerà più attività ricreative/di tempo libero a casa;
  • il 41% comprerà di più da rivenditori che garantiscono consegne/ritiri efficienti;
  • il 22% acquisterà di meno nei negozi fisici; solo il 33% aumenterà i propri acquisti nei negozi.

I fattori ESG e la sicurezza dei dati hanno una forte influenza sulla fiducia nei brand

I fattori ESG continuano a influenzare le percezioni dei consumatori. Per circa metà degli intervistati, l’approccio delle aziende ai fattori ESG influenza spesso o sempre la fiducia in quest’ultima o la probabilità di raccomandarla (lo stesso vale per il suo marchio) ad altri. Per considerare l’acquisto, l’importanza dei fattori di governance (41%) e sociali (40%) supera quella dell’impegno ambientale di un’impresa (30%). I fattori ESG pesano di più per la Generazione Z e i giovani millennial intervistati e di meno per la Generazione X e i baby boomer, mentre i fattori più significativi identificati per promuovere la fiducia del marchio riguardano la sicurezza dei dati e l’esperienza del cliente. La protezione dei dati personali è al primo posto (58% degli intervistati) per aver influito in larga misura sulla fiducia nel marchio, in crescita di 11 punti negli ultimi sei mesi. Anche le risposte “soddisfa sempre le mie aspettative” e “garantisce un servizio clienti eccezionale” hanno ricevuto un punteggio alto da oltre la metà degli intervistati (rispettivamente 53% e 52%).

La realtà virtuale è ancora in fase di adozione ma sta già impattando il mercato

L’impatto della realtà virtuale (VR) e del metaverso come canale di consumo, seppur agli inizi, ha già implicazioni gigantesche per aziende e rivenditori. A livello globale, il 32% dei consumatori intervistati ha utilizzato la realtà virtuale negli ultimi sei mesi (i dati sono più alti in Cina, 56%; India, 46%; e Qatar, 45%; e tra Gen-Z e giovani millennial, entrambi al 39%). Di questi, più della metà ha utilizzato la VR per il gaming o per guardare film/spettacoli televisivi (51%) o entrare in un mondo virtuale; ma quasi un terzo (32%) degli utenti di VR afferma di aver acquistato prodotti dopo averli testati o aver visitato gli store in maniera virtuale, mentre quasi due su dieci (19%) hanno fatto ricorso alla VR per acquistare beni di lusso. Il 45% prevede altresì di aumentare la propria spesa futura nella VR in sei categorie.

Erika Andreetta aggiunge: “La convergenza dei negozi fisici con gli acquisti online su più dispositivi ha definito l’esperienza omnicanale dei consumatori. Oggi la realtà virtuale e il metaverso stanno aggiungendo una dimensione completamente nuova e, sebbene quest’ultimo sia ancora un canale emergente, le aziende e i rivenditori dovranno considerarlo sempre più come parte della propria presenza omnicanale. D’altro canto, l’Italia ha dimostrato di sapersi adattare alle nuove tecnologie, complici i mutamenti che il mercato richiede, come dimostra l’adozione progressiva dei sistemi di pagamento elettronici che, solo nell’ultimo anno, sono aumentati del 56%, con un incremento della modalità contactless del 53% e degli acquisti via smartphone del 37%. Una conferma della capacità crescente dei consumatori di cogliere positivamente nuove modalità di acquisto diverse e innovative”.

Partnership stretta tra Ce.Di. Sigma Campania e MOF Fondi

Creare una filiera d’eccellenza per offrire al consumatore finale una gamma di prodotti ortofrutticoli di alta qualità. Con questo obiettivo Ce.Di. Sigma Campania, player di riferimento della grande distribuzione nel Centro Sud, ha stretto una partnership con il MOF-Centro Alimentare all’Ingrosso di Fondi, il più grande e moderno centro italiano di concentrazione, condizionamento e smistamento di prodotti ortofrutticoli freschi, situato nel cuore di uno dei siti più importanti d’Italia per la produzione di frutta e ortaggi.

Il retailer che fa capo al Gruppo D.IT approfondisce così un rapporto nato con la concessione, da parte del MOF, di parte della sala lavorazione centrale frigorifera. L’accordo nasce nell’ambito di una strategia di espansione territoriale e di rafforzamento ed efficientamento delle dinamiche di approvvigionamento, che Ce.Di. Sigma Campania ha deciso di implementare.

L’accordo raggiunto con il MOF di Fondi consentirà certamente al retailer di offrire al proprio network commerciale un servizio ancor più competitivo e di qualità. Dal confronto poi tra il retailer e gli operatori del MOF nasceranno sicuramente opportunità di crescita per tutti, che saranno tanto maggiori quanto più gli interlocutori si renderanno disponibili al confronto e ad ascoltare i segnali che arriveranno dai consumatori.

In ogni caso, il management del MOF e del Ce.Di. Sigma Campania saranno impegnati nei prossimi mesi per cantierare l’ambizioso progetto di confezionamento dei prodotti ortofrutticoli “targati” MOF e Sigma, che potranno così essere commercializzati non solo in tutti i punti vendita del retailer campano ma anche negli altri esercizi commerciali che vorranno distinguersi per qualità e riconoscibilità dei prodotti ortofrutticoli offerti in vendita.

Esselunga pubblica il suo terzo Bilancio di Sostenibilità

A due anni dall’inizio della pandemia, in un momento storico caratterizzato dal drammatico conflitto in Ucraina e dal forte rialzo dell’inflazione, Esselunga ha confermato e rinnovato gli impegni del Piano di Sostenibilità 2020-2025.

Importanti risultati sono stati ottenuti sul fronte ambientale: il raggiungimento, con quattro anni di anticipo, dell’obiettivo di riduzione delle emissioni del 30%; l’installazione di un nuovo impianto di trigenerazione ad alta efficienza presso il Centro di Distribuzione di Biandrate, in grado di produrre in modo combinato energia elettrica, termica e acqua refrigerata; l’80% dei prodotti a marchio con packaging in materiale riciclato, riciclabile o compostabile e la raccolta di 4 milioni di bottiglie in PET per un totale di oltre 90 t di rifiuti evitati.

Per tenere fede a un valore fondamentale, la trasparenza, nel 2021 Esselunga ha testato la tecnologia blockchain sul cacao, materia prima presente in molti prodotti a marchio, per garantirne la totale tracciabilità del prodotto. Inoltre, nel corso dell’anno, ha mantenuto la certificazione FSSC 22000 (Food Safety System Certification) per tutti i suoi stabilimenti produttivi e ha conseguito la certificazione anche per il centro di Distribuzione di Biandrate. Inoltre, ha ottenuto la certificazione del biologico per le nuove piattaforme e-commerce e il nuovo Centro di Distribuzione di Chiari.

Nonostante le difficoltà generate dalla pandemia è proseguito il piano di formazione per i collaboratori anche tramite l’utilizzo di strumenti digitali, per un totale di oltre 483.000 ore erogate e 22.480 persone formate. Nel corso del 2021 è stato arricchito il piano di welfare e sono stati sottoscritti i Women’s Empowerment Principles (WEPs) stabiliti dalle Nazioni Unite per promuovere la parità di genere e l’emancipazione femminile all’interno dell’Azienda.

Esselunga ha confermato la volontà di sostenere i fornitori italiani, valorizzando i produttori locali e regionali, nonché le eccellenze e le tradizioni gastronomiche del nostro Paese. A testimonianza del suo impegno, oltre l’80% dei prodotti a marchio risulta interamente prodotto in Italia. Nel corso del 2021 è stato redatto per la prima volta il Codice di Condotta dei Fornitori che dovrà essere sottoscritto, entro la fine del 2022, da tutti i fornitori per garantire ai lavoratori condizioni eque e operare nel pieno rispetto dell’ambiente, della legalità e della trasparenza. Inoltre, un importante filone del progetto Pesca Sostenibile ha coinvolto i fornitori di salmone fresco allevato in Norvegia, che si sono impegnati a garantire la sostenibilità degli allevamenti situati nei fiordi.

Numerose sono state anche le iniziative intraprese a supporto delle comunità, sia a livello nazionale che internazionale. A partire dalla collaborazione con il Banco Alimentare, avviata più di 15 anni fa, che ha permesso di devolvere in maniera sistematica e sicura le eccedenze alimentari. Nel 2021 sono stati donati oltre 3,56 milioni di pasti per un valore di circa 7,57 milioni di euro.

Infine, dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, Esselunga si è immediatamente attivata offrendo il proprio contributo alle comunità colpite dal conflitto attraverso una raccolta fondi avviata in collaborazione con Croce Rossa Italiana, che ha permesso di raccogliere e distribuire 2,6 milioni di euro. Esselunga ha inoltre donato derrate alimentari e articoli di prima necessità per un totale di oltre 500.000 euro.

È possibile scaricare il documento qui 

Casalasco rileva il 73,8 % di Emiliana Conserve

Casalasco S.p.A. ha reso noto che nei giorni scorsi è stata perfezionata l’acquisizione del 73,8% di Emiliana Conserve Soc. Agr. S.p.A.. Si tratta della più importante operazione straordinaria effettuata da Casalasco. L’acquisizione è stata portata avanti con il pieno sostegno del fondo QuattroR recentemente entrato nella compagine sociale di Gruppo.

Con questo nuovo investimento il gruppo, primo in Italia nel settore della trasformazione del pomodoro da industria, consolida ulteriormente la sua leadership anche a livello internazionale; con 11.300 ettari coltivati a pomodoro, 5 stabilimenti ed una capacità di trasformazione di oltre 850.000 tonnellate si colloca tra le prime 10 aziende al mondo del settore con un volume d’affari previsto di mezzo miliardo di euro.

Il Presidente Paolo Voltini ha commentato: “Abbiamo portato a termine un’acquisizione straordinariamente importante per l’impatto economico sul territorio sia a livello agricolo, arrivando a coinvolgere circa 800 aziende conferenti, sia per l’aspetto occupazionale considerando che negli stabilimenti del gruppo lavoreranno oltre 2.000 dipendenti tra fissi e stagionali; siamo orgogliosi di gestire una delle filiere più rilevanti per il Made in Italy”.

Costantino Vaia, Amministratore Delegato della società, aggiunge: “Questa operazione, oltre ad accelerare in modo significativo il processo di crescita dell’azienda, rafforza ulteriormente la nostra leadership nel settore del pomodoro da industria grazie ad un processo di aggregazione volto a creare valore per l’intero comparto. La nostra filiera – continua Vaia – rappresenta da sempre un modello virtuoso fortemente radicato sul territorio, in grado di esportare il 70% delle produzioni sui mercati internazionali in oltre 60 paesi nel mondo”.

Fondata nel 1985 in provincia di Parma e con un volume d’affari di 100 milioni di Euro, Emiliana Conserve ha due stabilimenti di lavorazione e confezionamento del pomodoro a Busseto (PR) e a San Polo di Podenzano (PC). Il core business dell’azienda è rappresentato da polpe, passate e concentrati realizzate per conto delle principali Private Label e dei più importanti marchi del settore per il mercato nazionale ed estero.

Nell’operazione Casalasco S.p.A. è stata assistita da KPMG e dallo Studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici mentre Emiliana Conserve è stata supportata dai legali Livia Giordani & Roberto Adornato di Milano e dallo Studio Mutti di Piacenza.

Selex cresce ancora e conferma gli investimenti per il 2022

Con l’approvazione del bilancio 2021, Selex certifica un nuovo traguardo. Presente con le sue insegne e 3.190 punti vendita in tutte le regioni d’Italia, il Gruppo chiude il 2021 con un fatturato al consumo complessivo di 16,9 miliardi di euro, in crescita del +4,3% sul 2020.

Nei primi 4 mesi del 2022, il fatturato del Gruppo cresce ulteriormente del +3.2%. La quota di mercato cresce al 14.6% e conferma per Selex il ruolo di secondo attore della Distribuzione Moderna (fonte IRI: gennaio 2022/canali I+S+St+D). L’Assemblea dei Soci, che si è conclusa nel fine settimana a Palermo, ed alla quale hanno partecipato le 18 Imprese familiari associate, è stata l’occasione per fare il punto sul presente e sul futuro del Gruppo.

Alessandro Revello, Presidente di Selex Gruppo Commerciale: «Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, ma altresì consapevoli che stiamo navigando in un mare molto tempestoso. In questi mesi abbiamo lavorato per difendere il potere d’acquisto dei consumatori, cercando di porre un freno ai rincari derivanti dalla spinta inflazionistica. Una responsabilità condivisa da tutti i Soci e che mi auguro sia ugualmente condivisa da tutti gli attori della filiera, perché altrimenti assisteremo a un forte calo dei consumi. Supportare il potere d’acquisto delle famiglie non è solo un dovere sociale ma un obiettivo primario per chi quotidianamente vive le difficoltà dei propri Clienti. I prossimi mesi saranno molto critici e mi auguro che le Istituzioni intervengano per aiutare le fasce più deboli della popolazione».

L’evoluzione dei consumi è rapida e implica decisioni altrettanto rapide. «Abbiamo contenuto i rincari e continueremo a farlo per quanto possibile, ma non c’è dubbio che l’entità dei listini e la crescita dei costi stiano mettendo sotto pressione il sistema distributivo e le nostre Imprese» dichiara Maniele Tasca, Direttore Generale. «Gli imprenditori del Gruppo rispondono a questa crisi con investimenti in nuove strutture, rinnovamento della rete ma, soprattutto, attraverso competitività e promozioni, determinanti perché i Clienti sono preoccupati e costretti a fare delle rinunce. Inoltre, stiamo operando revisioni dell’offerta a scaffale in risposta alla carenza dei prodotti ed agli aumenti degli stessi».

I questi primi mesi è stato determinante il ruolo delle Marche del Distributore che garantiscono accessibilità a prodotti di qualità con un prezzo inferiore a quelli di marca. Le MDD nel Gruppo Selex hanno registrato un incremento superiore al +8%, con dei picchi sulle linee specialistiche e di Primo Prezzo. La gamma assortimentale dei prodotti a marchio del Gruppo è ampia e profonda e questo risulta importantissimo in questa fase di mercato.

Un ruolo decisivo lo stanno volgendo le alleanze strategiche del Gruppo Selex, la centrale acquisti ESD Italia e la centrale internazionale EMD. Con loro verrà ulteriormente rafforzata la collaborazione nei prossimi mesi. Infine, molto positivo risulta l’andamento del canale Cash & Carry che sta beneficiano della ripartenza dei Consumi Fuori Casa e registra una crescita del 37.6% nei primi 4 mesi del 2022.

BrewDog, craft beer formato Gdo

Da un garage di Ellon, in Scozia, agli scaffali della Gdo italiana. Nel mezzo, 15 anni di passione per la birra, rigorosamente artigianale. BrewDog è un marchio conosciuto nel panorama birrario internazionale, nato nel 2007 dall’inventiva dei due fondatori – James Watt e Martin Dickie – spinti dall’insoddisfazione per il mercato delle birre commerciali, che giudicavano statico. Alla fama ha contribuito anche il modello aziendale: nel 2009, non trovando banche disposte a finanziare l’iniziativa, viene varata la prima campagna di crowdfunding, seguita negli anni da altre quattro, per un totale di 75 milioni di sterline raccolti (circa 87 milioni di euro al cambio attuale) e 130.000 investitori in tutto il mondo, di cui oltre 1.000 in Italia.

Netta anche la scelta in tema di sostenibilità: per ogni birra prodotta, BrewDog rimuove una quantità di CO2 doppia rispetto a quella emessa. Forte di uno stabilimento nella natìa Ellon e di altri tre rispettivamente a Columbus, in Ohio, affiancato da un hotel ovviamente a tema birrario, Berlino e Brisbane, in Australia, il marchio ora scommette sulla Gdo italiana. “Stiamo finalizzando le ultime negoziazioni con alcuni clienti, così da massimizzare i volumi nella stagione estiva” racconta a Instoremag.it Luca De Zen, Amministratore Delegato di Royal Swinkels Family Brewers Italia, che cura la distribuzione.

Quante referenze intendete proporre?
La gamma di BrewDog è molto ampia, ma attualmente nella Gdo ci stiamo concentrando su sei referenze che, per tipologia e caratteristiche, si avvicinano di più ai gusti dei consumatori italiani. A cominciare dalla birra iconica di BrewDog, Punk IPA, di grande impatto aromatico con note agrumate e fruttate. Un’altra birra di punta è Hazy Jane, una New England IPA (Neipa) non filtrata con una gradazione alcolica di 5 gradi e un gusto morbido e avvolgente. Planet Pale è la novità del 2022, leggera e dissetante, simbolo già nel naming della mission di BrewDog verso il Pianeta.

I prodotti saranno disponibili tutto l’anno e in quali formati?
Si tratta di birre che possono essere apprezzate grazie alla loro facilità di bevuta e ad ottimi accostamenti con la cucina italiana. La nostra intenzione è quindi mantenerle a scaffale tutto l’anno. I formati sono la bottiglia in vetro da 33 cl e la lattina da 50 cl, 44 cl e 33 cl.

Quali obiettivi avete in termini di distribuzione?
Contiamo di raggiungere 60 punti di distribuzione ponderata (iper + super) già nel 2022. Un traguardo sicuramente ambizioso, ma siamo nella giusta direzione e gli ultimi dati IRI ce ne stanno dando conferma. BrewDog aveva già una buona distribuzione soprattutto nel Nord Italia, dove stiamo ampliando l’assortimento nelle grandi superfici e raggiungendo gli store format di dimensione più contenuta. Al contempo stiamo lavorando per portare il brand nei punti vendita del Centro e Sud Italia dove il consumo delle craft beer cresce velocemente.

Qual è il posizionamento di prezzo e qual è stato il riscontro dei buyer?
Il posizionamento è in linea con il segmento delle craft beer straniere. Quanto ai i buyer hanno espresso interesse fin da subito per il brand e i prodotti vedendone il potenziale.

Come comunicate il lancio della gamma?
In Gdo siamo andati subito a lavorare con materiale Pos, che facesse emergere i prodotti a scaffale, e la realizzazione di espositori e materiali che dessero visibilità al brand instore. Per quanto concerne la comunicazione, stiamo lavorando per aumentare l’awareness del brand con attività di Out of Home e con iniziative di Pr che diano risalto al brand.

Che tipo di accordo avete con BrewDog?
In Italia, Royal Swinkels Family Brewers ha un accordo di distribuzione che copre l’intero territorio nazionale e tutti i canali. Nel fuori casa la distribuzione è assicurata dalla collaborazione con Ales&Co, operatore con una forte specializzazione e competenza nelle birre craft, che storicamente ha distribuito con successo BrewDog e che da quest’anno distribuisce anche tutto il portafoglio di birre craft e speciali di Royal Swinkels Family Brewers, importate dal Belgio e dall’Olanda.

In conclusione, quali sono i punti di forza di BrewDog?
È un marchio che si è sempre distinto per le sue birre aromatiche – che giocano su mix di malti e luppoli diversi – e per la qualità, oltre che per la sua irriverenza e voglia di superare i confini della tecnica birraria. All’interno del panorama delle birre craft il mantenimento del livello qualitativo è una delle principali sfide e BrewDog fornisce in questo delle garanzie che rappresentano un motivo di apprezzamento e interesse sia per i consumatori che per i clienti.

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