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Nasce Remark, per soluzioni destinate a retail evoluto e Gdo

Proporre al mercato sistemi di cassa smart e soluzioni con a bordo i software necessari per consentire una gestione evoluta di processi e attività. È questo l’obiettivo di Remark S.r.l., la nuova società del gruppo RCH che nasce dalla sinergia tra gli oltre 50 anni di esperienza di RCH S.p.A. nello sviluppo di soluzioni avanzate per i punti vendita e le competenze trentennali di Igesa S.r.l. nel campo dei software gestionali per le PMI, l’e-commerce, il Retail e la Distribuzione Organizzata.

La newco, le cui quote societarie sono al 60% di RCH S.p.A. e al 40% di Igesa S.r.l., è presieduta da Stefano De Pra, Presidente di RCH S.p.A.

Grazie ad una collaborazione di due anni tra le due società fondatrici e ai test effettuati nel mercato delle attività commerciali con esigenze più evolute e della Distribuzione Organizzata su oltre 700 punti cassa, Remark ha costruito una piattaforma d’offerta che propone sistemi che integrano hardware e software. Le casse smart a marchio RCH avranno infatti a bordo Physit Store Solutions, il software sviluppato per coprire le esigenze gestionali più complesse nel mercato Retail e DO.

Che si tratti di realtà distribuite sul territorio, con punti cassa multipli, con la necessità di gestire e-commerce e magazzino, i nuovi sistemi integrati di Remark consentono di disporre di soluzioni ideali per incrementare efficienza ed efficacia nel governo delle attività. Tra i vantaggi della nuova piattaforma d’offerta, un costo estremamente competitivo, anche in termini di formazione e assistenza, rispetto ad altre soluzioni presenti sul mercato.

Il canale distributivo prevalente per le soluzioni RCH con a bordo Physit Store Solutions sarà quello dei Concessionari RCH.

“La nascita di Remark è una conferma della nostra strategia di crescita che individua RCH come punto di riferimento in un mercato in forte e costante evoluzione come quello del Retail e della DO. Sempre di più la differenza competitiva nel settore sarà determinata dalla disponibilità di soluzioni che consentano una gestione, semplice e intuitiva, di processi complessi. Crediamo che i sistemi commercializzati da Remark siano una risposta efficace per consentire la transizione delle aziende commerciali e distributive verso paradigmi più evoluti, in linea con le attuali richieste dei consumatori”, ha commentato Nicola Cassoli, Consigliere di Remark S.r.l. e Chief Marketing Officer di RCH SpA.

Italiani e carrello spesa, il nuovo studio di Osservatorio Immagino

Un capitale informativo esclusivo (quello delle indicazioni presenti sulle etichette dei prodotti di largo consumo registrate da Immagino), una base statistica senza eguali (costituita dai dati di vendita di oltre 125 mila prodotti) e un punto di vista innovativo, che individua i fenomeni trasversali in atto nel carrello della spesa e ne misura i trend, semestre dopo semestre: sono queste le caratteristiche che rendono l’Osservatorio Immagino di GS1 Italy uno strumento unico per mettere a fuoco i fenomeni di consumo e seguirne l’evoluzione.

La decima edizione dello studio ha ampliato ulteriormente il suo raggio d’analisi, incrociando i dati Nielsen su venduto, consumo e fruizione dei media, con le informazioni, rilevate dal servizio Immagino di GS1 Italy, presenti sulle etichette di 125.431 prodotti, tra alimentari e non alimentari, venduti nei supermercati e ipermercati italiani. Un paniere ampio e diversificato che, nell’anno finito a giugno 2021, ha generato un giro d’affari di poco meno di 39 miliardi di euro, pari all’83% del sell-out totale realizzato da ipermercati e supermercati in Italia.

«L’Osservatorio Immagino ha introdotto un nuovo modo di leggere i fenomeni di consumo e i relativi cambiamenti. Industria e Distribuzione del largo consumo hanno così una chiave di lettura utile per creare nuovi prodotti e calibrare assortimenti che incontrino i gusti di un consumatore sempre più preparato e consapevole» afferma Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy.

I contenuti

L’Osservatorio Immagino monitora i trend che guidano le scelte d’acquisto degli italiani nella distribuzione moderna, seguendo l’evoluzione di 11 panieri che rappresentano altrettanti fenomeni e tendenze di consumo:

Nel food:
• Italianità: in tutte le declinazioni, dal “100% italiano” alle indicazioni geografiche (come Dop e Igp) fino alla presenza di un richiamo alla regione di provenienza.
• Free from: i 17 claim più importanti nel mondo dei prodotti “senza”.
• Rich-in: i 12 claim più rilevanti nel paniere dei prodotti ricchi o arricchiti.
• Intolleranze: la dinamica dei prodotti “senza glutine” o “senza lattosio”, e quella dei claim emergenti, come “senza lievito” o “senza uova”.
• Lifestyle: i claim del cibo identitario, come “vegano”, “vegetariano”, Kosher e Halal.
• Loghi e certificazioni: bollini, indicazioni e claim che forniscono garanzie precise, come il logo EU Organic o le 8 certificazioni del mondo della Corporate social responsibility (come Fairtrade, Friend of the sea, FSC, Sustainable cleaning e UTZ).
• Ingredienti benefici: dall’avena alla canapa, dal matcha all’avocado, dallo zenzero ai semi di sesamo, i 27 sapori più trendy nel mondo dei superfruit, delle spezie, di supercereali/farine, dei dolcificanti, dei semi e dei superfood.
• Metodo di lavorazione: “estratto a freddo” e “lavorato a mano”, “non filtrato” o “a lievitazione naturale”, quando la tecnica produttiva fa la differenza.
• Texture dei prodotti: morbido o ruvido, soffice o croccante, sottile o fragrante? Le 11 consistenze più evidenziate in etichetta.

Nel non food:
• Cura casa green: i sette claim che comunicano la sostenibilità dei prodotti per la pulizia domestica.
• Cura persona: i 30 claim più significativi nell’universo dei prodotti per la cura personale relativi agli universi del free from, del rich-in e della naturalità.

Gli approfondimenti: la sostenibilità in etichetta
Anche in questa edizione dell’Osservatorio Immagino è presente il “Barometro sostenibilità”, che misura e racconta come le aziende comunicano sulle etichette le misure che hanno adottato per migliorare il loro impatto ambientale. A giugno 2021 hanno superato quota 30 mila i prodotti che riportano in etichetta almeno un claim o una certificazione relativi alla sostenibilità. Il loro giro d’affari è arrivato a 11,5 miliardi di euro, in aumento di +3,2% rispetto ai 12 mesi precedenti. Nello stesso periodo è cresciuto anche il numero delle indicazioni “green” rilevate sulle loro confezioni (ben 40 tra claim e certificazioni), suddivise in quattro aree:

• Management sostenibile delle risorse
• Agricoltura e allevamento sostenibili
• Responsabilità sociale
• Rispetto degli animali

Un’analisi approfondita è dedicata alla comunicazione in etichetta della riciclabilità dei packaging: quasi un terzo di tutti i prodotti analizzati fornisce indicazioni che aiutano a conferire correttamente le confezioni e la loro quota è aumentata di +4,1% nei 12 mesi rilevati.

Il dossier speciale: petfood
Il dossier della decima edizione dell’Osservatorio Immagino è dedicato al mondo della nutrizione per cani e gatti. Complessivamente sono stati rilevati 3.461 prodotti che hanno sviluppato 767 milioni di euro di vendite tra supermercati e ipermercati italiani, con una crescita di +1,2% rispetto ai 12 mesi precedenti. Partendo dalla rilevazione di 18 claim, anche questo settore è stato suddiviso in tre panieri, dedicati rispettivamente al free from, al rich-in e all’italianità.

L’approfondimento dedicato al tema della sostenibilità rileva come venga comunicata sui packaging dei prodotti destinati alla nutrizione di cani e gatti. Tre i panieri costruiti dall’Osservatorio Immagino:

• Management sostenibile delle risorse
• Agricoltura e allevamento sostenibili
• Rispetto degli animali

Qui si può la decima edizione dell’Osservatorio Immagino.

Le 5 tendenze nel retail del 2022 secondo Tiendeo

Il 2021 è stato un anno di assestamenti, segnato da una lenta ripresa economica ancora immersi nella pandemia di Covid-19, che continua a circolare ad alta velocità nel Paese. Ci si aspettava che il 2021 sarebbe stato l’anno del ritorno alla normalità, ma purtroppo non è stato così. A causa delle circostanze, il settore retail si è trovato ad adottare una strategia flessibile, in grado di adattarsi alle nuove abitudini di consumo degli italiani, inducendo i professionisti del marketing a riorganizzare le proprie risorse e i propri canali di distribuzione per il 2022. Tiendeo.it, azienda specializzata nella digitalizzazione del settore retail, ha realizzato uno studio coinvolgendo i professionisti del marketing dei principali brand mondiali, che ha permesso di individuare i 5 trend chiave che rivoluzioneranno il settore retail nel 2022.

1. Crescita continua delle esperienze omnicanale

Secondo lo studio condotto da Tiendeo “Retail Marketing Hot Trends 2022”, il 58,6% dei retailer e dei brand scommetterà sui canali digitali nel 2022. L’evoluzione delle abitudini di acquisto ha portato il canale digitale a essere il mezzo preferito dai marketer per connettersi con i consumatori. Pertanto, l’investimento nei media tradizionali (TV, radio o pubblicità cartacea) si è spostato verso il mezzo digitale. È quanto evidenziato dallo studio, che mostra come marketing digitale (78%) e social network (67%) saranno gli investimenti a cui verrà riservato maggior spazio nei budget marketing 2022. Ora più che mai, l’uso di strategie adattabili di fronte a un futuro incerto, insieme alla necessità di offrire esperienze omnicanale, costituiranno il fondamento delle strategie pubblicitarie.

2. Il boom del “negozio esperienziale”

Il paradigma dei negozi tradizionali scompare per lasciare posto a quello dei negozi esperienziali. Negozi in grado di coniugare il mondo fisico e digitale in un momento e in un luogo specifici. Un effetto collaterale di questo cambio di paradigma è la crisi del modello di business dei centri commerciali a cui siamo stati abituati finora. Un modello di business che rischia di scomparire, a favore di uno più flessibile, in cui predomineranno campagne effimere o addirittura occasionali.

Così, i centri commerciali cesseranno di essere luoghi di passaggio per consolidarsi come punti di incontro dove gli spazi si trasformeranno in palcoscenici, e dove si potrà assistere a diversi tipi di spettacoli che invitano al consumo di un determinato prodotto o brand. L’obiettivo di questo cambiamento di modello è quello di attirare il pubblico verso il negozio fisico (sia coloro che desiderano acquistare, sia coloro che al momento non manifestano tale intenzione) e creare così un’esperienza unica basata su emozioni in grado di sviluppare una connessione e un legame maggiori.

“Sebbene i negozi fisici continuino a riscuotere i consensi del pubblico, i consumatori sono sempre più alla ricerca di un’esperienza memorabile e fluida, in cui il digitale svolgerà un ruolo fondamentale”, afferma Eva Martín, CEO di Tiendeo.

3. La tecnologia come catalizzatore del cambiamento

Soluzioni digitali di assistenza alla vendita, chioschi interattivi, negozi cashless,… Così sarà il futuro delle attività commerciali. Con l’incorporazione della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nel processo di vendita, assisteremo all’apparizione sempre più frequente di negozi intelligenti, che consentiranno ai consumatori di acquistare in luoghi praticamente con pochissimo personale e dove non è necessario passare dalla cassa.

A livello internazionale, i supermercati senza bancomat non sono una novità. In Italia Conad sta testando tecnologie casherless per avvicinarsi alla formula di supermercati senza cassa.

Un passo che è stato fatto anche dai grandi gruppi dei nostri cugini d’oltralpe, come Carrefour, Auchan e Monoprix. Lo sviluppo di queste tipologie di negozi consente ai rivenditori di competere con i giganti dell’e-commerce fornendo un’esperienza più confortevole e senza attriti.

Quando si parla di shopping online, si parla anche di tecnologie che ci trasportano direttamente in negozio senza muoverci da casa nostra attraverso la realtà virtuale aumentata. Ne è un esempio l’azienda Dyson, che è stata uno dei primi brand a testare questo concetto con l’apertura di un proprio negozio virtuale, in cui gli utenti sono stati invitati a testare i prodotti da remoto e avviare così il processo di acquisto.

4. L’economia circolare, al centro delle strategie

La preoccupazione dei consumatori per l’ambiente sta portando retailer e brand ad adottare una strategia più responsabile. Rifiuti Zero, il mercato dell’usato e quello d’occasione continueranno a crescere, e ci si troverà ad affrontare nel 2022 un tema cruciale per il settore: conciliare potere d’acquisto e tutela dell’ambiente.

Come ad esempio il Green Friday, ovvero il Black Friday di Ikea, collegato al servizio “Riporta e Rivendi”, che da anni aiuta le persone a prolungare la vita dei propri mobili Ikea. In occasione del Green Friday i clienti hanno goduto di una valutazione pari al 50% in più del proprio usato. Un modo per fomentare il riciclo e disincentivare lo spreco.

Un esempio per il settore moda è invece il brand francese Kiabi, che prevede di aprire in Italia diversi punti vendita specializzati in abbigliamento usato nel corso del 2022.

Un altro aspetto degno di nota in relazione all’economia circolare, è l’impegno di diversi retailer a ridurre o eliminare la produzione dei propri cataloghi cartacei. Anche in questo caso, ne è un esempio la svedese Ikea, che ha annunciato l’intenzione di interrompere la stampa del suo noto catalogo cartaceo nel 2022.

In Italia sempre più brand stanno raggiungendo questo punto di consapevolezza e optano per strumenti di comunicazione più sostenibili come i cataloghi digitali.

5. Lunga vita al social shopping

Sebbene il social shopping sia una tendenza consolidata, nel 2022 vedremo sempre più brand e retailer utilizzare questo mezzo come complemento dell’e-commerce, dove il social selling si affiderà principalmente a influencer e brand ambassador.

Secondo lo studio Tiendeo, il 68% dei retailer e dei brand prevede di aumentare la propria spesa pubblicitaria sui social media nei prossimi 12 mesi.

Rafforzata la promozione in Italia del California Prune Board

Il California Prune Board (CPB), consorzio che rappresenta la filiera delle Prugne della California, ha rafforzato il suo impegno nel mercato italiano per la promozione della versatilità e dell’alta qualità delle Prugne della California.

“Siamo felici di portare avanti con sempre maggior successo il nostro impegno per comunicare la qualità premium e il gusto unico delle Prugne della California in Italia, tra i primi mercati di riferimento in Europa per il Consorzio. Dopo gli ottimi risultati conseguiti grazie alla partnership con il programma televisivo Cotto e Mangiato nel primo semestre 2021, abbiamo scelto di consolidare la nostra visibilità digital in Italia durante gli ultimi due mesi del 2021 con una nuova campagna consumer”, afferma Esther-Ritson Elliott, Director of International Marketing & Communications del California Prune Board.

La campagna di comunicazione preroll YouTube del CPB ha raggiunto oltre 2,4 milioni di Italiani, che hanno visualizzato lo spot video prima di contenuti YouTube a tema cibo e ricette, benessere e stile di vita sano con un VCR (Video Completion Rate) molto positivo del 80%.

“Il contenuto del video realizzato per la campagna CPB è perfetto per far scoprire il pieno potenziale delle Prugne della California ai consumatori italiani, sempre più attenti alla qualità e agli effetti benefici dei prodotti alimentari. Come snack sano e leggero, nonché ingrediente versatile in cucina, le Prugne della California non hanno rivali. Le Prugne della California sono infatti una fonte di vitamina K e manganese, due nutrienti fondamentali per la salute delle ossa. E sono l’unico frutto naturale e intero ad avere un claim salutistico autorizzato dall’Unione Europea1 per i benefici relativi all’intestino”, conclude Esther-Ritson Elliott.

Durante la visualizzazione dello spot preroll YouTube, i consumatori italiani hanno infatti la possibilità di “visitare” i bellissimi frutteti di prugne californiane. Il mondo delle Prugne della California viene raccontato in maniera efficace e avvincente, facendone scoprire ai consumatori anche i benefici salutari per la digestione, la salute delle ossa e il sistema immunitario. Il video si chiude con lo slogan della campagna “Prunes. For Life”, la cui pianificazione in Italia è a cura di Mindshare.

SaltainBocca, Madama Oliva promuove l’educazione alimentare

SaltainBocca è un progetto educativo ideato e gestito dalla società di comunicazione Neways e nell’anno scolastico 2021-2022 coinvolge 3.000 Classi delle Scuole Primarie, 75.000 bambini e famiglie. Alle prime 7 edizioni hanno aderito 18.500 classi primarie, 22.000 insegnanti e Dirigenti Scolastici 450.000 tra alunni e famiglie

La nuova edizione è realizzata con il sostegno di Madama Oliva, azienda leader internazionale nel mercato delle olive, pestati e patè di olive, lupini, snack vegetali e biologici e di PanPiumino, marchio di Arte Bianca Srl, realtà aziendale di riferimento nella produzione di pane morbido senza crosta. Entrambe le imprese hanno scelto di perseguire finalità di responsabilità sociale partecipando all’iniziativa da diversi anni, in modo continuativo. I partner tecnici di quest’anno sono D3 Base Junior, integratore alimentare, fonte di vitamina D in forma di caramelle gommose e Lombardo Bikes, biciclette per bambini.

“Madama Oliva ha aderito al progetto coerentemente con la propria politica di attenzione al benessere – commenta Sabrina Mancini, Direttrice marketing di Madama Oliva – la corretta alimentazione, insieme alla sostenibilità, sono il perno su cui le aziende del settore agroalimentare dovranno far sempre più leva per garantire uno sviluppo del settore e andare incontro alla sensibilità dei consumatori, sempre più sensibili a questi temi“.

I dati dello spreco alimentare
Secondo l’ultimo report Waste Watcher, in Italia, nel 2020 sono finiti nella spazzatura 27 kg di cibo a testa (più di mezzo chilo a settimana). Su questo tema è importante quindi sensibilizzare i bambini già nell’età scolare, al fine di conoscere e adottare semplici strategie volte a contrastare lo spreco del cibo, che produce molte conseguenze negative per l’ambiente. Diminuire lo spreco è anche tra le finalità dell’Obiettivo 12 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite in merito a Consumo e Produzioni Responsabili. La sostenibilità ambientale è una delle nuove tematiche dell’ottava edizione del progetto didattico gratuito SaltainBocca, che da anni persegue l’Obiettivo 3 di Salute e Benessere, perché i bambini imparino a mangiare bene e a tenersi attivi per un corretto sviluppo psico-fisico, contrastando il sovrappeso e l’obesità infantile. La sostenibilità ambientale e il diritto alla salute e al benessere della persona rientrano pienamente nelle linee guida della recente introduzione dell’insegnamento trasversale obbligatorio dell’Educazione Civica nelle scuole (legge 92/2019).

Come funziona SaltainBocca e chi può aderire
SaltainBocca si prefigge come obiettivo l’avvicinamento in maniera ludica dei bambini al mondo dell’alimentazione sana ed ecosostenibile e dell’attività fisica e prevede per ogni classe aderente un kit cartaceo per le lezioni in presenza e un kit digitale per le lezioni a distanza con materiali di supporto per l’insegnante. Attraverso un libretto didattico, una locandina, alcune schede operative, un album da colorare e un gioco sulle tematiche, si attualizza l’insegnamento delle discipline scientifiche, rendendole più stimolanti e avvincenti per i bambini. Il percorso didattico tratta diversi argomenti quali: la piramide alimentare, la dieta mediterranea, i consigli per limitare lo spreco alimentare, l’importanza del gioco e dell’attività sportiva, i 5 pasti fondamentali della giornata e i principi nutritivi. Vengono affrontati interessanti approfondimenti su prodotti sani e genuini per la dieta dei bambini, per esempio: curiosità sulle olive e i lupini, semplici ricette con il pane morbido, l’importanza della Vitamina D. A fine percorso viene rilasciato un attestato di partecipazione ai singoli alunni.

Inoltre, le classi partecipano attivamente a SaltainBocca tramite un Contest Scuole: a conclusione del progetto, gli alunni, con il supporto dell’insegnante, realizzano un elaborato artistico incentrato sui contenuti appresi durante l’anno scolastico. Tutti gli elaborati vengono successivamente valutati da una Giuria che individua 2 classi vincitrici di tanti premi utili per la scuola e per la classe.

Anche le famiglie possono conoscere il progetto scaricando i materiali didattici dal sito web e partecipare gratuitamente al Concorso a premi dal 15 ottobre 2021 al 30 giugno 2022, compilando semplicemente un sondaggio sulle abitudini alimentari su www.saltainbocca.it. I 5 vincitori riceveranno fantastici premi offerti dalle aziende partner.
Sulla pagina Facebook SaltainBocca, insegnanti, genitori e tutti coloro che si interessano di Alimentazione Sana ed Ecosostenibile possono rimanere aggiornati sugli sviluppi dell’iniziativa e ammirare alcuni degli elaborati delle classi.

Il pagellone della GDO, Esselunga è in testa

È Esselunga a dominare la prima edizione de “Il Pagellone della Gdo”, stilato da Alimentando.info; a seguire, sul podio, Lidl e Conad. La catena fondata da Bernardo Caprotti primeggia anche nelle classifiche parziali per sviluppo del format, delle MDD (le cosiddette “private label”, le marche del distributore) e i servizi al cliente, fatta eccezione per quella sulla sostenibilità, dove cede la leadership a Coop, e quella sulla crescita, in cui Conad e Selex sono nelle prime due posizioni.

È una classifica unica nel suo genere, quella elaborata dai giornalisti del portale Alimentando.info sulle principali insegne della distribuzione italiana nel 2021. Non riguarda infatti un solo aspetto, come il fatturato, la redditività per metro quadro o il numero di aperture; per la prima volta, oltre agli indicatori economici, come le quote di mercato e l’incidenza della Marca del distributore, la valutazione considera anche la sostenibilità e i servizi al cliente, online e offline. Parametri sempre più decisivi sia per le aziende che per i consumatori.

L’obiettivo è quello di indagare a 360 gradi i primi 10 retailer con le prime 10 quote di mercato (Guida Nielsen Largo Consumo, 1° semestre 2021), con un focus anche su tre player della distribuzione organizzata: Aspiag, Crai, D.It. che compaiono nella classifica delle insegne più performanti nel segmento supermercati (Guida Nielsen Largo Consumo, 1° semestre 2021).

Il podio vede protagonisti Esselunga, Lidl e Conad. La prima classificata raccoglie il giudizio più alto del “pagellone”. Secondo Alimentando.info, infatti, è l’azienda alla quale tutti i retailer della Gdo si ispirano per fare raffronti, anche quando è criticata aspramente per le sue strategie, come l’ultima sulla convenienza e sulla riduzione dei prezzi. Essere i primi a muoversi ha premiato.

Lidl raccoglie ottimi voti su tutti i fronti, in particolare per lo sviluppo dei format, che, secondo Alimentando.info, fa ormai dell’insegna un supermercato con una propria precisa fisionomia. Al terzo posto per l’approccio alla sostenibilità, Lidl si distingue con uno dei migliori bilanci per profondità delle informazioni e per traguardi raggiunti che scoprono un motore di innovazioni sostenibili particolarmente aggressivo, a cominciare dalla realizzazione dei punti di vendita, per finire a singole referenze.

Conad è leader di mercato con una quota del 15% nel 2021; lo sviluppo del format è in continua evoluzione e quest’anno è atteso il lancio del sito online che si occuperà sia della spesa alimentare sia di vari servizi, dal benessere alle vacanze. Sul fronte dello sviluppo format, spiccano anche la performance dei discount MD e Lidl, mentre nella private label viene premiato il grande lavoro del Gruppo VéGé.

Ci sono anche gruppi che, nelle diverse classifiche, non brillano: su tutti Carrefour ed Eurospin, che, insieme a D.it, occupano le ultime 3 posizioni della classifica generale. La catena francese sconta le enormi difficoltà degli ipermercati e qualche incertezza del management. Il discount veronese, invece, nonostante risultati economici di tutto rispetto, non risulta particolarmente attento a un tema strategico come la sostenibilità e non valorizza adeguatamente la Marca del distributore. Per D.it ha pesato l’assenza di un bilancio di sostenibilità del gruppo, benché siano state individuate iniziative apprezzabili in ordine sparso (come l’app Last minute sotto casa per la vendita di prodotti in scadenza), di cui è difficile valutare la continuità e dunque l’impatto.

Il documento completo è consultabile su questo link 

“La prima edizione del pagellone è frutto di un’analisi basata su numeri e visite presso i punti vendita delle varie catene che restituisce un quadro complessivo neutrale della GDO in Italia”, commenta il direttore di Alimentando.info, Angelo Frigerio. “L’obiettivo di questa classifica non è certo quello di ottenere consenso o generare polemiche, bensì di stimolare un confronto aperto e costruttivo sull’attuale scenario della distribuzione moderna italiana”.

Entro il 2050 scompariranno i contanti, le previsioni di SumUp

Con la crescita costante dei pagamenti cashless, trainata negli ultimi due anni dalla pandemia e dalla necessità di trovare soluzioni che evitassero il più possibile i contatti personali, entro il 2050 scompariranno i contanti e tutte le altre forme di transazione fisica, lasciando spazio a processi di pagamento intangibili.

La previsione arriva da SumUp, fintech leader nel settore delle soluzioni digitali e cashless per le piccole imprese: “La società diventa sempre più cashless e, soprattutto, contactless e, parallelamente le aziende, per essere competitive, saranno sollecitate ad offrire pagamenti integrati e a promuovere diversi tipi di servizi all’interno di un ecosistema di pagamento”, spiega Michael Schrezenmaier, CEO Europe di SumUp. Guardando in particolare all’Italia, la spinta verso il cashless si è effettivamente rafforzata negli ultimi 12 mesi, come dimostrano i numeri dell’Osservatorio di SumUp: il valore del transato medio cashless dei commercianti è cresciuto nel 2021 del 43,6% rispetto al 2020.

Contactless, soluzioni integrate per i commercianti, ecosistemi di pagamento per i consumatori, ma anche sostenibilità: saranno dunque questi i più importanti trend che – secondo SumUp – guideranno il mondo fintech in Europa nel 2022, tracciando le linee guida per i prossimi decenni.

Il futuro è senza contatto
Secondo SumUp, durante i prossimi mesi si assisterà ad una crescita ulteriore per quanto riguarda soluzioni e prodotti innovativi, sempre più richiesti da parte dei consumatori. La pandemia ha senz’altro accelerato l’evoluzione dei processi di interazione e pagamento “invisibili” tra commercianti e utenti. In questa direzione si muove, ad esempio, la diffusione dei QR Code: scansionandoli, gli utenti possono effettuare pagamenti in modo facile e sicuro direttamente dal proprio smartphone e senza dover raggiungere le casse. Anche la tecnologia NFC ha conquistato i consumatori: in Italia dal 2019 il metodo di pagamento “senza contatto” è cresciuto del 34,1%. A favorire questo processo, da una parte la sempre maggiore predisposizione dei commercianti ad accettare pagamenti digitali, dall’altra la diffusione di device come smartphone e smartwatch, che consentono di pagare in modalità contactless e velocizzare le operazioni in cassa, utilizzando uno strumento che si ha sempre a portata di mano e che difficilmente, al contrario del portafoglio, si dimentica a casa. “Nei prossimi tre decenni – spiega Michael Schrezenmaier – i progressi tecnologici nei metodi di pagamento abilitati per NFC semplificheranno ulteriormente i processi di pagamento, eliminando persino la necessità di dispositivi mobili e creando una forte spinta verso dispositivi indossabili come anelli, braccialetti, adesivi NFC o lenti a contatto intelligenti”.

Tutto in un solo luogo: gli ecosistemi di pagamento
Sarà importante per i merchant promuovere, in una logica di “one-stop-shop”, più servizi all’interno di un unico ecosistema di pagamento, per consentire ai consumatori di svolgere diverse operazioni all’interno di un’unica piattaforma – dall’ordine online al pagamento in negozio – senza effettuare singole transazioni fisiche. “Entro il 2050, gli ecosistemi di pagamento diventeranno onnipresenti, diffondendosi in ogni aspetto della nostra vita, semplificando ulteriormente il percorso complessivo del cliente e rendendo i processi di pagamento ‘seamless’ e ‘invisibili’ nella vita quotidiana”, sottolinea Schrezenmaier.

Soluzioni integrate per i commercianti 
“Tutto in un solo luogo” sarà il motto anche per i commercianti, che sempre più si orientano verso soluzioni integrate capaci di accorpare più servizi utili al business. I commercianti stessi diventeranno più sofisticati e richiederanno strumenti più specifici, per adeguarsi alle nuove tecnologie e alle nuove richieste dei consumatori. “Con SumUp stiamo lavorando proprio in questa direzione, con l’obiettivo di fornire ai nostri clienti la migliore soluzione integrata multi-prodotto per gestire ogni attività. Ascoltiamo i nostri commercianti e ciò che accade alla loro attività, adattando la nostra strategia alle loro esigenze concrete”, spiega Marc-Alexander Christ, Co-Founder di SumUp. Per questo, negli ultimi due anni sono nati numerosi gli strumenti sviluppati in casa SumUp, come il Negozio Online, un vero e proprio store digitale che permette di convertire online il proprio negozio fisico, e la nuova soluzione Conto Aziendale, grazie alla quale i commercianti potranno aprire un conto aziendale online con SumUp da associare agli altri servizi (come Lettore di carte mobile, Fatture, SumUp Card, Pagamenti Via Link), velocizzando e semplificando tutte le questioni finanziarie e le operazioni commerciali della propria attività.

Sostenibilità: le fintech devono prendersi cura dell’ambiente
Quello della sostenibilità è un tema che sta conquistando sempre più spazio, a partire dalle scelte nei carrelli dei consumatori. Per questo è importante che anche le fintech pongano la sostenibilità al centro dei propri piani, ad esempio dedicando parte delle proprie entrate a sostenere l’ambiente. SumUp ha scelto di aderire al programma “1% for the Planet”, destinando l’1% delle entrate nette al supporto di cause ambientali, come la prevenzione della deforestazione, la costruzione di infrastrutture per l’energia rinnovabile, l’agricoltura organica rigenerativa, la conservazione delle acque, la creazione di materiali più sostenibili.

Criptovalute e blockchain
L’economia globale non potrà in alcun modo ignorare il fenomeno delle criptovalute, della finanza decentralizzata e della tecnologia blockchain che consentono trasferimenti di denaro o cambi di proprietà o altre forme di contratti: “acquistare un immobile o ricaricare le auto elettriche sarà semplice come pagare una tazza di caffè”, sottolinea Michael Schrezenmaier, CEO Europe di SumUp.

Sicurezza: l’AI per proteggere consumatori e commercianti
Proteggere i propri dati e i propri risparmi è fondamentale tanto per i consumatori, quanto per i commercianti: la digitalizzazione non deve mettere a repentaglio la sicurezza. “Anche per questo, le fintech dovranno adoperarsi per sviluppare soluzioni sempre più efficienti e sofisticate, anche sfruttando tecnologie basate sull’Intelligenza Artificiale, per prevenire le frodi e arrestarle immediatamente, interrompendo le transazioni”, conclude Marc-Alexander Christ.

Come cambia lo shopping, i risultati dello studio di IBM

In occasione del “NRF 2022: Retail’s ‘Big Show”, è stato pubblicato il secondo studio globale di IBM che rivela le crescenti preferenze dei consumatori per esperienze di acquisto sostenibili e accessibili da più punti touchpoint, fisici, digitali e ibridi.

Lo studio, che ha coinvolto oltre 19.000 consumatori, rileva un aumento dello shopping ibrido, che integra canali fisici e digitali nell’esperienza di acquisto: le abitudini di spesa che i consumatori hanno adottato per necessità durante la pandemia stanno infatti diventando parte della routine. I retailer devono quindi essere più pronti e flessibili per soddisfare le esigenze dei clienti, integrando le esperienze digitali e in-store.

Tra i risultati dell’indagine:
• il 72% degli intervistati privilegia ancora il negozio fisico come metodo di acquisto primario, in tutto o in larga parte;
• i motivi principali per cui gli intervistati scelgono di recarsi in negozio includono l’opportunità di toccare e valutare meglio i prodotti prima di acquistarli (50%), di poter scegliere (47%) e la possibilità di procedere immediatamente all’acquisto (43%), anche se l’esperienza che i consumatori cercano in negozio varia a seconda della categoria di prodotto;
• il 27% degli intervistati riferisce di preferire lo shopping ibrido, gli appartenenti alla Gen Z sono più propensi a scegliere questa modalità rispetto agli altri.
Lo studio rivela inoltre che dal 2020 la sostenibilità ha assunto sempre più rilievo per i consumatori e influenza sia le decisioni di acquisto che le preferenze di brand.
• I consumatori “purpose-driven”, cioè quelli che scelgono prodotti e marchi in base ai valori trasmessi, come la sostenibilità, rappresentano ora il più grande segmento tra i consumatori intervistati (44%).
• Il 62% degli intervistati è disposto a cambiare le proprie abitudini di acquisto per ridurre l’impatto ambientale, rispetto al 57% di due anni fa.
• La metà degli intervistati afferma di essere disposta a pagare un sovrapprezzo medio del 70% per avere prodotti sostenibili, circa il doppio rispetto a quanto indicato nel 2020.
• Tuttavia, esiste un divario tra le intenzioni e le azioni: in riferimento agli ultimi acquisti effettuati, solo il 31% degli intervistati riferisce di aver comprato solo o in gran parte prodotti sostenibili.

“Sebbene molti dei consumatori intervistati riconoscano ancora il valore aggiunto della tradizionale esperienza di shopping in negozio, c’è ora una grande aspettativa in termini di flessibilità nel costruire il proprio percorso di acquisto – a seconda delle abitudini prevalenti per la propria fascia d’età, gli strumenti disponibili e la categoria di prodotto“, ha affermato Mark Mathews, Vice President of Research Development and Industry Analysis presso la National Retail Federation. “Questo approccio ‘ibrido’ segna un cambiamento fondamentale nel comportamento dei consumatori”.

“L’indagine mostra che nell’ultimo anno la sostenibilità è diventata sempre più importante per i consumatori, anche se permane ancora un divario tra le intenzioni e le azioni a causa della mancanza di informazioni nel processo di acquisto. È sempre più essenziale che i brand diano evidenza di scelte e opzioni sostenibili in ogni fase dell’esperienza del cliente. Allo stesso tempo, lo shopping ibrido ha preso piede nella maggior parte delle categorie di acquisto, in particolare per i beni destinati alla casa e all’abbigliamento; mentre i negozi fisici continuano a giocare un ruolo predominante per la spesa alimentare, lo shopping ibrido sta crescendo anche in questa categoria”, ha detto Luq Niazi, Global Managing Director IBM Consumer Industries.

Niazi ha aggiunto: “Nonostante l’impatto del COVID-19, abbiamo notato come brand leader nella vendita al dettaglio stiano trasformando continuamente e rapidamente il business, l’esperienza dei clienti e le supply chain grazie a tecnologie come AI, cloud ibrido e blockchain per andare incontro a queste molteplici preferenze”.

Domenica prossima 16 gennaio, all’apertura della 112esima convention annuale di NRF, il Chairman e CEO di IBM Arvind Krishna terrà un keynote speech sul tema ‘Reshaping retail with technology’ alle 16:00 ET. I visitatori potranno quindi incontrare gli esperti di IBM allo stand #3620 e aggiornarsi attraverso le piattaforme social, seguendo #NRF2022.

Customer Experience, i trend del 2022 secondo Medallia

Le tante e profonde trasformazioni a cui abbiamo assistito nel 2020 e nel 2021 ci hanno insegnato che il mondo è cambiato e che nulla sarà più come prima. Un futuro prossimo che per gli esperti di Medallia, azienda pioniera e leader globale nelle soluzioni software per l’experience management, vedrà l’affermazione nel 2022 di alcune tendenze che decreteranno la definitiva rilevanza dell’ascolto della voce dei clienti e di un reale approccio cliente centrico.

Ecco i 10 trend principali:

#1: La customer experience, anche attraverso la gestione dell’esperienza dei dipendenti, acquisirà un’influenza ancora maggiore nei processi decisionali delle aziende È prevedibile che i leader del futuro saranno quelli che capiranno come attingere ai dati dei clienti per risolvere e migliorare la loro esperienza in tempo reale, andando oltre al semplice utilizzo dei loro programmi di CX e di EX per misurazioni retrospettive e analisi.

#2: Si affermerà un’era basata sui valori Sempre di più, la scelta delle esperienze che una persona vorrà vivere seguirà la propria identità personale e sarà espressione dei suoi valori: esperienza e identità saranno dunque due facce della stessa medaglia. Ogni esperienza di un cliente o di un dipendente incorporerà e rifletterà i suoi valori individuali. Anche per un gelato si parlerà di trattamento degli animali, di aria pulita e di donazioni alla comunità.

#3: I segnali dei clienti saranno i nuovi sondaggi In futuro i marchi non dovranno chiedere ai clienti come si sentono perché saranno in grado di capirlo in tempo reale, captando i segnali e il comportamento dei clienti in ogni punto di contatto ed interazione.

#4: Le nuove tecnologie vocali e video potenzieranno i programmi di esperienza del cliente riducendone il tasso di abbandono. I video e la voce svolgeranno un ruolo enorme nei programmi di gestione dell’esperienza del cliente grazie alle enormi opportunità che offrono in una comunicazione bidirezionale. Senza contare che gli utenti preferiscono comunicare parlando, piuttosto che digitando su una tastiera.

#5: I marchi leader tratteranno i propri dipendenti come clienti Le aziende vincenti si distingueranno facendo della voce dei team una risorsa per progettare e gestire journey ottimali per i propri clienti e per migliorare e innovare continuamente.

#6: Grazie alla tecnologia assisteremo all’ascesa su larga scala delle esperienze personalizzate Con tecnologie come AI, IoT, 5G e 6G, l’informatica quantistica in rapida evoluzione, in un futuro non troppo lontano la stragrande maggioranza delle organizzazioni con cui interagiremo saprà conoscere veramente ognuno di noi, proponendoci esattamente ciò che stiamo cercando e in un modo praticamente perfetto, anche dal punto di vista emotivo. E questo avverrà ‘individualmente, ma su larga scala’. Le esperienze saranno infatti ‘realizzate’ per ogni individuo sulla base di diverse componenti esperienziali e ‘confezionate’ in tempo reale.

#7: Le promesse di inclusione non saranno più sufficienti: dipendenti, investitori e consumatori chiederanno e si aspetteranno progressi significativi L’aumento degli investimenti nel percorso di inclusione che abbiamo visto negli ultimi due anni rappresenterà una grande opportunità di engagement per le aziende in grado di farsi promotrici di sostanziali programmi di cambiamento culturale.

#8: La voce del cliente guiderà anche la roadmap del prodotto permettendo alle aziende di uscire dalla competizione basata solo sul prezzo Le aziende che saranno in grado di seguire il volere del cliente potranno realmente differenziarsi, rafforzando la fedeltà al marchio e aumentando i volumi di acquisto. Quelli che non lo faranno, avranno difficoltà a mantenere la loro rilevanza e profittabilità.

#9: Di fronte alle mutevoli esigenze dei clienti, i marchi che otterranno il maggior vantaggio sono quelli che daranno priorità all’empatia I leader dovranno imparare ad ascoltare profondamente la propria clientela usando la tecnologia, ma anche l’umanità per ascoltare, comprendere, decidere e agire più di quanto abbiano mai fatto prima.

#10: I marchi dovranno investire nell’analisi e nell’ottimizzazione dell’esperienza digitale basate sull’intelligenza artificiale Continueremo ad assistere a un forte aumento nell’adozione dell’analisi dell’esperienza e dei feedback digitali, necessaria alle organizzazioni per determinare dove concentrare le proprie energie. Ben il 16% delle aziende è già passato a tecniche di ottimizzazione completamente automatizzate basate sull’apprendimento automatico. Una chiara dimostrazione che sempre più aziende riconoscono la correlazione tra la qualità dell’esperienza digitale e i risultati aziendali.

“Il 2020 e il 2021, ci hanno insegnato che il mondo è cambiato e non torneremo indietro” commenta Giancarlo Rocco, country manager e VP di Medallia Italia. “L’adozione di software per la gestione dell’esperienza è il primo passo verso una rivoluzione, che porterà le aziende a capire chi sono i loro clienti – grazie anche all’ascolto dell’opinione dei loro dipendenti – quali esperienze vivono nei loro journey e in tutti i punti di contatto con l’obiettivo di adattarsi alle loro singole esigenze per renderle sempre più uniche e distintive. Solo così le aziende potranno costruire un futuro di successo.”

Nuovi sacchetti biofrigo Virosac, innovativi ed ecofriendly

Cosa si potrebbe chiedere oggi ad un sacchetto per alimenti? Che ruolo può e deve avere in cucina? Virosac si è posta queste domande e ha risposto realizzando Biofrigo, un prodotto di alta qualità, 100% biodegradabile e compostabile. Si tratta di pratici sacchetti per la conservazione degli alimenti, perfetti sia per il frigo che per il congelatore, e smaltibili nella frazione umida della raccolta differenziata. Un doppio aiuto in cucina, nel segno della sostenibilità.

Biofrigo è utile ad evitare sprechi, permettendo di riporre al fresco alimenti porzionati, pronti ad essere consumati o cotti all’occorrenza, e al tempo stesso è un alleato nella riduzione della plastica, grazie alla sua innovativa composizione amica dell’ambiente.

I vantaggi di Biofrigo, tuttavia, non finiscono qui:

Rispetto ai tradizionali sacchetti frigo e gelo Virosac, Biofrigo garantisce la stessa forza e resistenza. Il materiale multistrato assicura una tripla impermeabilità, proteggendo i cibi dal danneggiamento e dagli odori esterni, per un’ottimale conservazione. La doppia saldatura sul fondo, inoltre, offre la massima tenuta ed evita spiacevoli strappi, anche in presenza di frutta o verdura pesante. L’assortimento include 2 astucci: uno contenente 30 sacchetti in formato Medium, da 2,5 litri, 23×32 cm, ed uno contenente 20 sacchi in formato Large, da 4 litri, 28×40 cm. In entrambi i casi la confezione include pratici laccetti in carta per la chiusura.

Ogni sacchetto è dotato di un’etichetta prestampata con inchiostri ad acqua, che permette di annotare data e contenuto, per una rapida verifica ed identificazione dei cibi riposti in frigo o in freezer. Il sacchetto riporta anche i marchi che certificano le sue caratteristiche: il classico logo che indica l’idoneità al contatto alimentare, in conformità al Dec. Min. San. Del 21/3/1973 e successivi aggiornamenti, e il logo OK compost che ne garantisce la biodegradabilità e compostabilità estendendo questa caratteristica a tutti gli elementi che lo compongono, in conformità alla normativa Europea EN 13432:2002.

Il packaging, in cartone riciclabile, presenta dei colori pastello su sfondo neutro, che aiutano a distinguere con facilità il prodotto sugli scaffali della grande distribuzione

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