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Arriva Blomming, il primo social ecommerce italiano

Era la Amazon italiana, si è trasformata nell’unica piattaforma che permette a tremila negozianti di parlare direttamente con mezzo milione di clienti sempre on line. L’amministratore delegato, Francesco D’Avella: “Il miglior prezzo sul web, si compera direttamente dal merchant”

Le evoluzioni nel mondo degli ecommerce seguono un ritmo frenetico, in particolare in questo momento di emergenza Coronavirus. L’ultima novità in termini di relazioni tra acquirente e venditore è quella del social media ecommerce: le piattaforme dove si compera, infatti  sono sempre di più una sorta di comunità virtuale degli acquisti. A livello mondiale, il top player in questo senso è Instagram, che con i recenti “bottoni” di vendita ha aperto scenari inimmaginabili fino a pochi mesi fa.

E in Italia? La risposta italiana al gigante dei social network arriva dal Veneto, e precisamente da Storeden, azienda specializzata nella programmazione dei software che stanno dietro ai meccanismi di vendita on line. Storeden crea le infrastrutture tecnologiche sulle quali sorgono i siti di vendita: da Amazon a PayPal, passando per Facebook e Ebay: sono solo le realtà più celebri che usano algoritmi made in Veneto per permettere i normali acquisti ai quali l’utente è abituato. Circa 500 persone ogni secondo, senza accorgersene, stanno usando Storeden anche in questo momento per riempire il proprio carrello e poi pagarlo, prima di ottenere la spedizione più economica.

La novità che propone adesso l’azienda fondata da Francesco D’Avella è la nascita del primo social ecommerce italiano, Blomming. Una realtà che negli anni passati aveva già fatto parlare di sé e fidelizzato milioni di acquirenti: nel 2010 era stato il primo ecommerce italiano, poi aveva dovuto scontare l’invasione delle enormi aziende statunitensi. Per sviluppare Blomming è stato investito un milione di euro e anche per questo adesso è leader in un nuovissimo segmento di business, quello del social ecommerce.

“Siamo riusciti ad integrare i circa tremila ecommerce che usano i codici di Storeden in un’unica piattaforma che già oggi vanta circa un milione di acquirenti all’anno”, spiega D’Avella. “Il nostro differenziale è il fornire ai negozianti una community di acquirenti che possono seguirli direttamente, chiedendo solo con un click di avere aggiornamenti in tempo reale sia sulle nuove offerte che sugli sconti speciali loro riservati. Non solo: permettiamo ai piccoli artigiani di realizzare il loro negozio on line con pochissimi passaggi, al costo di 9,99 euro al mese. Una cifra davvero piccolissima per entrare in un centro commerciale dove ogni anno transitano oltre mezzo milione di persone”.

Galleria Borromea a fianco della Croce Rossa, contro Covid-19

Galleria Borromea Shopping Center aderisce all’iniziativa di raccolta fondi Aiutiamo CRI, la campagna a sostegno di CRI Croce Rossa Italiana Milano Est, in prima linea nella lotta al Covid-19, in uno dei territori più colpiti dall’esplosione pandemica.

Peschiera Borromeo, così come i comuni limitrofi, ha vissuto l’emergenza sin dalle prime ore. La risposta di tutto il sistema sanitario è stata immediata, ma dopo oltre sei settimane di crisi, combattuta su più fronti, anche risorse e materiali scarseggiano. L’aiuto richiesto da Croce Rossa è quindi legato alla necessità di garantire ai soccorritori la disponibilità dei presidi di protezione individuale: mascherine, occhiali, camici e disinfettanti per fronteggiare l’emergenza sanitaria in corso.

Galleria Borromea ha risposto all’appello con una donazione diretta di 10.000€ e con un’operazione di sensibilizzazione e crowdfunding promossa attraverso i propri canali social. Fabio Laguardia, direttore del centro commerciale, ha commentato: “Oggi, la nostra priorità è contribuire, seppure in minima parte, all’immane sforzo della Croce Rossa e mobilitare la cittadinanza in una campagna di generosità. Anche a nome della Proprietà del centro commerciale, e degli operatori della galleria, vogliamo ringraziare tutti i professionisti e volontari della sanità che strenuamente e quotidianamente affrontano il rischio e la stanchezza in una battaglia senza precedenti.

Il presidente di Croce Rossa Comitato Milano Est Renato Emasi, ha dichiarato: “Ora più di molti altri momenti della storia del nostro comitato, ci sentiamo chiamati a svolgere il nostro servizio verso la cittadinanza. Di fronte a questa emergenza sanitaria i nostri volontari e dipendenti hanno risposto subito con decisione e disponibilità. Questo non vuol dire non aver paura, ma semplicemente essere consapevoli dell’importante ruolo che la nostra presenza ha a supporto della nostra città e delle nostra regione, oltre al fatto che la nostra preparazione è sicuramente l’arma che ci aiuta ad affrontare questa emergenza con più decisione

E’ possibile partecipare alla raccolta fondi donando tramite bonifico sostenendo CRI Milano Est sul sito www.crimilanoest.com o accedendo a www.gofundme.com.
Il denaro raccolto sarà un aiuto concreto messo a disposizione della CRI Comitato Milano Est, per combattere il nemico invisibile che sta sconvolgendo il mondo, e in particolare la Lombardia e l’Italia intera.

Per donare: IBAN: IT 71 N060 8533 5700 0000 0024 632 – oggetto: AiutiamoCRI

Lockdown pasquale: l’osservatorio Tuttofood ai tempi di Covid 19

Pasqua? Quest’anno sarà in versione lockdown.

Analizzando e confrontando i dati di mercato, l’Osservatorio di TUTTOFOOD ha delineato gli scenari dal punto di vista sia socioeconomico, sia delle tendenze lifestyle e di consumo.  

Ma cosa sceglieranno i consumatori?

In molte Regioni ai ristoranti è consentito proseguire l’attività per la consegna a domicilio e gli italiani ne stanno approfittando. In un’indagine condotta dal Centro Studi FIPE, la Federazione Italiana dei Pubblici esercizi, il 40% dei ristoratori segnala una crescita della domanda di food delivery. E, anche se solo il 5,4% delle imprese della ristorazione tradizionale era già attrezzato, un ulteriore 10,4% si è subito attivato.

Tra i consumatori,  chi in precedenza non aveva mai utilizzato le consegne a domicilio ha cominciato a farlo (10%), mentre tra chi già le utilizzava, ma saltuariamente, il 53% ha fatto almeno 1-2 ordini dall’inizio delle misure di contenimento. I piatti più richiesti? Stravince la tradizione: il 68% ordina soprattutto pizze e il 26% preferisce piatti tipici della cucina italiana, ma il 22% va sul classico hamburger con patatine, magari per “cambiare un po’” rispetto alla cucina di casa.

Interessante il dato di chi dall’inizio dell’emergenza ha invece scelto di fare minor ricorso al food delivery: ben il 69% dichiara che è dovuto a un maggior desiderio di mettersi a cucinare in prima persona. Magari facendosi arrivare gli ingredienti a casa: per la settimana da lunedì 16 a domenica 22 marzo, il Barometro Nielsen ha registrato una crescita a tre cifre per le vendite online nei prodotti di largo consumo: +142,3%, in rialzo di ben 45 punti percentuali rispetto al trend della settimana precedente.

Che sia tramite e-commerce o facendo pazientemente la fila, in guanti e mascherina, per entrare al supermercato, i dati di vendita per merceologia sembrano confermare che molti italiani si siano scoperti chef autodidatti: sempre secondo rilevazioni Nelsen, nella settimana dal 9 al 15 marzo gli acquisti di farina sono aumentati del 185,3% rispetto alla stessa settimana dell’anno scorso. Numeri simili sono stati riscontrati anche dalle analisi di Altroconsumo che per le farine, dall’inizio dell’emergenza, ha visto un incremento medio del 106%, con un picco del 187% nella settimana del 22 marzo. Aumenti si sono registrati anche per preparati per torte e dessert, zucchero e per gli  ingredienti della pasticceria.

In quali tendenze si tradurranno a Pasqua questi comportamenti di consumo? Lo abbiamo chiesto a quattro tra i più noti chef associati APCI – Associazione Professionale Cuochi Italiani – in diverse Regioni italiane. Inventiva per recuperare gli ingredienti più comuni, ritorno alla tradizione del territorio e un tocco di salutismo sono le ricette più citate.

Per Luca Malcrida, originario della Valtellina ma attivo a Roma, dove lavora spesso come chef a domicilio oltre che tenendo corsi, la Pasqua in emergenza deve diventare un momento di riflessione anche in cucina. “Non serve correre a comprare ingredienti magari mai usati prima. Meglio imparare a usare le giacenze di casa. Pensiamo alle uova, un ingrediente facile da usare con cui si possono fare moltissime cose. Per esempio, un buon modo di celebrare la Pasqua in modo semplice ma diverso può essere recuperare la tradizione romana della colazione pasquale a base di uova sode, salumi e focaccia al pecorino. Un’altra proposta semplice e originale è reinterpretare la ‘corona pasquale’, una ciambella tipica del Centro-Sud, con frutta secca ed essiccata”.

E, pensando alle uova, non dobbiamo pensare solo al “monoprodotto” classico. Anche le uova negli ultimi anni hanno conosciuto un’evoluzione e un ampiamento di gamma, come spiega Federico Lionello, Direttore Commerciale e Marketing del Gruppo Eurovo, un leader internazionale in questo specifico mercato. “Per Pasqua abbiamo preparato le Naturelle De Luxe in Limited Edition – interviene – caratterizzate da uova con guscio naturalmente colorato: bianche, verdi-azzurre, rosa e chocolate. Provenienti da galline ornamentali di razza rustica pregiata, allevate in una filiera controllata e certificata con mangimi OGM free, sono uova biologiche e Antibiotic free 100% italiane. Si affiancano         alle Naturelle Edizione Pasquale, una confezione che vede un mix di uova naturali e uova dolci: a 8 uova di gallina da allevamento a terra si accostano infatti due uova di cioccolato al latte in una confezione in PET 100% riciclato”.

Anche per il giovane chef napoletano Luigi Barone il segreto è sfruttare le scorte che si hanno a disposizione. “Prima del blocco avevamo appena ricevuto una fornitura di piselli freschi: l’abbiamo utilizzata per diversi giorni, con ricette sempre diverse dai passati, alle zuppe, alle paste. In generale, è il momento di rivalutare la versatilità delle verdure fresche, che ci aiutano anche a mangiare più sano in un momento in cui siamo costretti a una vita sedentaria. Un altro piatto semplice da preparare ma che si presta a molte ricette gustose sono gli gnocchi, la nostra proposta sono degli gnocchetti al carciofo con salsina di formaggio. A Napoli il dolce di Pasqua è ovviamente la pastiera, che io ripropongo in una versione allo stesso tempo più tradizionale e più leggera, cuocendo il farro, anziché usare grano cotto pronto, e utilizzando ricotta di pecora”.

Stagionalità e biodiversità locale sono i punti chiave di Vincenzo Butticè, chef de Il Moro di Monza, che sintetizza il suo approccio nel motto “Non si cucina ciò che si ha, si cucina ciò che si è”. “In particolare, noi siamo in Brianza e facciamo riferimento ai prodotti tipici di questo territorio. Con uova e panna, anche vegetale, l’asparago rosa di Mezzago è perfetto per un flan leggero e salutistico: il colore rosa si deve al contenuto di ferro. Immancabile la patata di Oreno che si può sposare bene con i formaggi di Montevecchia per una pasta gratinata. Sincera, vera, ‘povera’ sono le parole d’ordine della cucina per la Pasqua di quest’anno”.

Secondo l’Executive Chef milanese Massimo Moroni, il segreto per creare “l’effetto ristorante” è mantenere la classica alternanza tra una portata di carne e una di pesce. “Il tocco diverso dal solito noi lo diamo con una tartare di ricciola con guacamole, un incontro insolito che valorizza entrambi i sapori. Essendo a Milano, poi, non possiamo rinunciare al risotto alla milanese, ma affiancandolo a uno sformato di asparagi, e reinterpretiamo il raviolo di magro con un ripieno a base di borragine, una pianta selvatica un tempo molto usata in cucina anche per le sue proprietà antinfiammatorie e protettive del sistema cardiovascolare. Il dolce, invece, non può che essere una colomba artigianale”. 

Colomba e uova di cioccolato

La colomba, e uova di cioccolato si confermano come gli irrinunciabili per concludere il pranzo di Pasqua.

Ma come dev’essere la colomba perfetta, artigianale e innovativa al contempo, secondo un esperto? “Zuccheri e grassi devono avere bilanciamenti differenti rispetto alle ricette storiche. Un attento pasticciere deve avere la sensibilità di mettere in gioco la storia dolciaria millenaria (della Sicilia, nel nostro caso), ma senza sconvolgere nulla, comprendendo le tendenze alimentari attuali e armonizzando le componenti in maniera più equilibrata, in vista del benessere fisico e alimentare”, dichiara Nicola Fiasconaro, maestro pasticciere dell’omonimo brand siciliano. E aggiunge: “Quest’anno abbiamo deciso di giocare con gli ingredienti della regina indiscussa della pasticceria siciliana, la cassata, riproposta come dolce da ricorrenza con una ricetta innovativa. Strati di colomba classica con canditi di arancia e mandorle di Sicilia il tutto farcito con crema di ricotta di pecora con una piccola percentuale di capra, per renderla più leggera”.

Quanto alle uova, le tendenze quest’anno sono due: grande attenzione alla presentazione, con uova di design o ispirate a tecniche artistiche – molto trendy lo stile dripping ispirato a Jackson Pollock, a base di gocce di cioccolato – e il prodotto “firmato” dai più noti maestri pasticceri o prodotti da grandi nomi storici della cioccolateria. Che gli italiani amino i prodotti da ricorrenza lo confermano anche i numeri: sono regolarmente uno dei best performer nelle vendite di alimentari confezionati nella distribuzione organizzata. Nei primi due mesi di quest’anno, per esempio, secondo le rilevazioni dell’analista di mercato IRI i prodotti da ricorrenza hanno totalizzato vendite per 108 milioni di euro con un incremento del 5,8% rispetto al primo bimestre del 2019. Per chi vive un lifestyle più urbano e dinamico e la colomba o l’uovo  preferisce quindi comprarli al supermercato, esistono molte opzioni di qualità che si possono individuare anche grazie ai comparatori pubblicati sui siti specializzati, come Gastronauta, Dolcesalato o Giallo Zafferano, o sui siti di molti quotidiani.

Una volta deciso il menu, per un pranzo di Pasqua a casa ma “come al ristorante” l’importante è anche creare l’atmosfera giusta: la permanenza al chiuso può comportare un impatto piscologico importante sulla nostra capacità di goderci il momento. L’edizione internazionale del prestigioso Architectural Digest suggerisce alcuni espedienti per dare ai nostri pranzi o cene in casa l’allure di una serata fuori: dai più ovvi, come tirar fuori dalla credenza il servizio buono, il tovagliato di Fiandra e l’argenteria della nonna, ai meno scontati come vestirsi per l’occasione come se si dovesse uscire o scegliere un diverso spazio della casa: ad esempio, il soggiorno se di solito si pranza al tavolo di cucina, o il terrazzo per chi ne ha uno e se il meteo lo permette. Per gli interior designer di AD, fondamentale anche curare le luci – quasi sempre le nostre sale da pranzo sono troppo illuminate da luce diretta per creare un’atmosfera – e togliere dall’ambiente gli oggetti inutili per concentrare l’attenzione dei commensali sulla mise en place e l’impiattamento che, naturalmente, dovranno essere impeccabili.      

Per ulteriori informazioni: www.tuttofood.it, @TuttoFoodMilano.

e-commerce e omnicanalità per riattivare il business. L’analisi di VTEX

Poche attualmente le certezze. Su un punto però c’è poco da ribattere: la pandemia rappresenterà una forza motrice della trasformazione digitale del settore, e che l´e-Commerce crescerà come canale di acquisto preferenziale per gli Italiani. Da questo punto di vista l´attuale impossibilità di fruizione del canale fisico può contribuire a far crescere nella mentalità dei retailer l’esigenza di intraprendere con urgenza un percorso strategico di trasformazione digitale.

L´effetto immediato della quarantena imposta dal COVID-19 è stato un forte aumento della domanda di beni di consumo. Nella prima settimana dell’imposizione dello stato di emergenza in Italia, ad esempio, i dati Nielsen hanno riportato una crescita dell’81% nella vendita di prodotti di largo consumo online ed un’accelerazione di ben 30 punti percentuali, rispetto alla settimana precedente. Confermando il trend, anche i dati di Qapla (fornitore di un sistema integrato di gestione spedizioni) riferiti alla metà di marzo 2020 indicano un incremento mensile superiore al 50% per le vendite online di diverse categorie di prodotto, come vino e birra, farmaci e articoli per gli animali.

E’ indubbio che, quanto più lunga sarà la quarantena, con il conseguente isolamento sociale, tanto maggiore sarà la probabilità che la crescita dell’utilizzo dell’e-Commerce porti ad un aumento generalizzato delle vendite online di tutti i prodotti. Ad avvantaggiarsene saranno le aziende che dimostreranno di essere pronte a fornire i propri servizi e prodotti nella nuova modalità in modo efficiente.

In questo scenario riteniamo che la comunicazione sia il fattore chiave per attrarre nuovi clienti. Le aziende che riusciranno a differenziarsi dalla concorrenza in modo creativo e con messaggi appropriati beneficeranno di un aumento delle vendite.

In questo periodo, sottolinea VTEX – piattaforma di commercio multi-tenant -, sono numerosi i casi di retailer che hanno scelto di comunicare il proprio personale modo di affrontare la gravità del momento annunciando iniziative aziendali volte a tutelare la sicurezza e la salute dei propri clienti e promuovendo la disponibilità dei propri marketplace online come opzione di acquisto. Per attrarre  nuovi clienti, infatti, i retailer devono avere consapevolezza non solo delle caratteristiche degli utenti a cui si rivolgono ma anche del contesto in cui stanno operando.

Per esempio, Illy Caffe (https://www.illy.com/) ha aderito al movimento #iorestoacasa con una campagna mirata ad aumentare la consapevolezza della quarantena. L’azienda utilizza un banner in homepage per comunicare la propria adesione al movimento, avvisando i clienti che alla consegna del caffe pensa Illy.

Ai fini di contribuire a ridurre il rischio di contagio del COVID-19, Media World (https://www.mediaworld.it/) utilizza l’homepage del sito aziendale per informare i clienti della chiusura di tutti i suoi negozi e comunicare la promozione che prevede la spedizione gratuita per alcune categorie di prodotti.

L’e-tailer di prodotti per casa Kasanova (https://www.kasanova.com/) utilizza il suo eCommerce per rinforzare il messaggio che l’azienda si preoccupa della salute dei propri clienti e per questo motivo ha arricchito l’offerta di prodotti ad alta richiesta, includendoli a catalogo.

In tutto il mondo sono numerose le catene di negozi che utilizzano il canale digitale per comunicare e vendere ai clienti. VTEX, fortemente presente nel mercato in America Latina, collabora con diverse di queste.  

In Argentina, per esempio, Walmart (https://www.walmart.com.ar/) ha lanciato la campagna #JuntosNosCuidamos (#InsiemeCiPrendiamoCuradiNoi) dove il gigante Americano spiega al proprio target che i negozi rimarranno aperti durante la pandemia e che stanno offrendo la spedizione gratuita.

Anche in Argentina, Puppis (https://www.puppis.com.ar/), la principale catena di prodotti Pet, sta usando l’eCommerce per comunicare ai clienti le proprie iniziative a supporto dell’emergenza COVID-19. Come parte della campagna, il brand offre la spedizione gratuita per clienti over 60.

In Brasile, O Boticario, una delle più grosse catene di prodotti beauty al mondo, con circa 2000 franchising e 4000 negozi fisici, utilizza il proprio sito web per sottolineare l’importanza delle relazioni umane in un momento in cui si richiede la distanza sociale e informare al tempo stesso i clienti che la catena segue le direttive della Organizzazione Mondiale della Sanità offrendo mezzi alternativi per continuare a servire i propri clienti.

Office Max, catena messicana di prodotti per aziende, utilizza il sito web per veicolare questo messaggio “Allestisci il tuo SMART-WORKING” e “Trasferisci la tua scuola a casa” indicando ai clienti i prodotti che li aiuteranno a vivere al meglio il periodo di quarantena.

di Fabrizio Cascianelli, Director Corporate Sales

 

 

Da Raja arriva il film estensibile manuale 80% riciclato

Riciclato all’80% e al 100% riutilizzabile: ecco il film estensibile manuale 80% riciclato, ultima novità del Gruppo RAJA, che ha fatto da tempo dei concetti di economia circolare, riutilizzo dei materiali plastici, packaging eco-friendly le sue linee guida.

Un prodotto assolutamente innovativo per l’intera filiera che garantisce, in un’unica soluzione, prestazioni invariate, resistenza e attenzione all’ambiente. Il film, altamente all’avanguardia, è infatti composto all’80% da materia prima riciclata di cui il 30% proveniente da rifiuti post consumo e il restante 50% da quelli industriali. RAJA si conferma quindi ancora una volta leader indiscusso nell’industry, proponendo non solo in Italia, ma anche in tutta Europa il primo e unico film estensibile composto da plastica riciclata post consumo e riutilizzabile al 100%.

Un’esclusiva che recentemente ha anche guadagnato importanti riconoscimenti come l’Oscar de l’Emballage, premio francese che viene conferito agli innovatori – professionisti e produttori – che operano nel campo del packaging. Non solo riconoscimenti ma anche importanti certificazioni europee che contribuiscono a rendere il film estensibile unico nel suo genere. Il prodotto è infatti garantito da EuCertPlast, un programma di riciclaggio di plastica, finanziato dalla Commissione Europea, che fissa alti standard di qualità, tracciabilità, trasparenza e impatto ambientale del riciclo.

Una testimonianza significativa dell’impegno attivo nel favorire la cosiddetta economia circolare, un sistema virtuoso in grado di dar vita a nuovi imballaggi a loro volta interamente riciclabili.

Caratteristiche perfettamente in linea con il concetto del risparmio di risorse del pianeta che, al contempo, assicura elevate prestazioni. La resistenza e le performance del film presentato da RAJA rispetto a quello standard rimangono infatti inalterate, fornendo alle aziende – in particolar modo nei settori quali logistica e trasporti, e-commerce e GDO – un valido strumento per fissare, proteggere e stabilizzare.

Questo prodotto arricchisce e valorizza ulteriormente la nostra offerta green, già ampiamente sviluppata e raccolta nel catalogo che presenta oltre 1.500 prodotti ecologici. – afferma Lorenza Zanardi, Direttore Generale di RAJA ItaliaIl Gruppo RAJA è da sempre attivamente coinvolto in uno sviluppo sostenibile per limitare i consumi a favore di materie ecologiche e riciclabili. Un’attenzione che interessa tutti i livelli della filiera, consegne incluse, volta a garantire i principi cardini di un’economia più sostenibile e rispettosa del Pianeta”.

#Ripartiora, la soluzione e-commerce a costo zero per il 2020

In un momento di estrema difficoltà economica per molte aziende italiane, Afone Participations, operatore di telecomunicazioni e pagamenti elettronici, presenta il progetto #Ripartiora, la soluzione e-commerce “chiavi in mano” per vendere subito online a costo zero per tutto il 2020.

Un’idea nata dal team Italiano di Afone Participations e subito sposata da Alfasolution, web agency specializzata nella realizzazione di siti e-commerce e digital marketing, e da LegalBlink, il team di avvocati esperti in diritto digitale.

#Ripartiora rappresenta per tutte le aziende italiane, obbligate a rallentare o sospendere la propria attività di vendita, l’opportunità di ripartire grazie al digitale.

La partnership tra l’Istituto di Pagamento di Afone Participations, l’expertise digitale di Alfasolution, e la preziosa consulenza legale di LegalBlink, consentirà agli esercenti di realizzare il proprio negozio online, azzerando costi di implementazione e canoni mensili per tutto il 2020, senza vincoli di rinnovo.

#Ripartiora fornirà alle aziende uno store online sviluppato come una Progressive Web Application, una vera e propria app raggiungibile con tutti i dispositivi Android, Apple, Smart tv, tablet e pc.

Lo shop online avrà in dotazione la documentazione legale necessaria a rendere l’e-commerce sicuro e verrà integrato con la piattaforma di pagamento per accettare tutte le carte di credito.

#Ripartiora è uno strumento affidabile, semplice e intuitivo, da poter utilizzare anche per la gestione delle campagne di vendita su Social Network.

Roberto Galati, Country Manager di Afone Italia e Spagna, commenta così il progetto “Stiamo vivendo un periodo storico complesso e senza precedenti. Abbiamo scelto di lanciare l’iniziativa #Ripartiora per fornire un contributo concreto alle imprese italiane che vivono settimane di stallo economico. Grazie alla partnership con Alfasolution e LegalBlink, metteremo a disposizione la nostra tecnologia con metodi di pagamento innovativi insieme a un’infrastruttura e-commerce di altissimo livello e la preziosa consulenza di esperti in diritto digitale. Per far ripartire la propria l’attività, le imprese dovranno semplicemente inserire logo e prodotti e saranno subito online. Ripartiamo ora!”.

Covid-19: trasportatori in allarme. Il piano del Gruppo Bracchi

Il trasporto è in trincea. Camionisti, responsabili della logistica, addetti alle consegne sono in prima linea nella lotta per mantenere i servizi essenziali attivi e per far sì che i contraccolpi economici causati dal Coronavirus siano il meno invasivi possibili. Per non aggravare la crisi economica già in atto, il Gruppo Bracchi ha deciso di non bloccare tutte le attività, ma di adottare le misure precauzionali per garantire la sicurezza di tutti i dipendenti, collaboratori e partner cercando al contempo di assicurare la continuità del servizio per i clienti.

In particolare, l’azienda con sede in provincia di Bergamo, uno degli epicentri dell’epidemia, ha subito istituito un comitato di gestione della crisi che ha diffuso un decalogo comportamentale in tutte le sedi del gruppo tra Veneto (nel Vicentino), Lombardia, Slovacchia, Polonia e Germania. Un dipendente su tre ad oggi è in smartworking, sono state sospese le trasferte, è stato predisposto l’uso di mascherine e guanti usa e getta per gli autisti durante il carico presso terzi, ma anche per i magazzinieri e gli sportellisti addetti allo scambio documentale. Non solo: è stato organizzato un controllo degli accessi e screening del personale esterno presente nelle sedi aziendali per prevenire il rischio di contagi.

“Il nostro pensiero, prima di tutto, è andato alle persone che fanno parte dell’azienda e a chi, adesso, è in prima linea nel combattere la pandemia”, spiega Mauro Crippa, direttore generale di Bracchi Group. “Per i nostri dipendenti abbiamo stipulato una polizza assicurativa con Assidim e Marsh SpA che prevede indennità di ricovero dopo il settimo giorno, indennità di convalescenza e diverse forme di assistenza a seguito di ricovero in terapia intensiva causato da infezione da Covid-19″. Nella speranza che nessuno debba mai farvi ricorso, il Gruppo Bracchi vuole con questo dimostrare ai dipendenti tutto il suo supporto.

“Siamo consapevoli tuttavia che le difficoltà che il Gruppo Bracchi sta affrontando sono niente a confronto a quelle dei medici e del personale sanitario”, conclude l’amministratore delegato Lorenzo Annoni. “Per questo, contribuiremo alla raccolta fondi per l’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo e alla raccolta AiutiAMO Vicenza promossa dalla Fondazione San Bortolo e dal Comune di Vicenza. Per moltiplicare l’impegno del Gruppo, per ogni euro raccolto dai dipendenti il Gruppo Bracchi ne devolverà un altro per contribuire alla causa”.

 

Emergenza Covid-19: Sodexo lancia i buoni spesa alimentari solidali

In ottemperanza all’ordinanza n. 658 del 29 marzo emanata dal Governo per garantire la solidarietà alimentare in relazione all’emergenza sanitaria in atto, Sodexo Benefits & Rewards Services si è messa al fianco dei piccoli e grandi comuni, dei cittadini e degli esercenti in difficoltà, garantendo l’erogazione del buono alimentare Pass Lunch, un servizio semplice e solidale finalizzato all’acquisto di beni alimentari di prima necessità. Modalità che sostiene ogni aspetto della filiera, sia per quanto riguarda i benefici diretti ai consumatori, ma anche nei confronti degli esercenti coinvolti nell’operazione, grazie all’applicazione di commissioni minime. Queste ultime, infatti, saranno applicate solo a copertura dei costi di gestione. Un’iniziativa in linea con l’orientamento generale di ANSEB (Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto), che conferma la rete dei buoni pasto come la più vasta nell’ambito di convenzionamento di strumenti alternativi al pagamento, una rete in grado di garantire la rapida spendibilità dei buoni spesa alimentari.

Per altre forme di sostegno, non solo alimentare, Sodexo ha inoltre pronto un buono acquisto multifunzionale, Pass Shopping, che può esser ordinato, erogato ed utilizzato anche in formato totalmente digitale, un vantaggio interessante in questo periodo di restrizioni. “In questo momento difficile di emergenza sanitaria, e considerato quanto emanato dal Governo per aiutare le fasce più indigenti della popolazione di piccoli e grandi comuni, abbiamo deciso di schierarci in prima linea al fianco della collettività con un servizio semplice, veloce e solidale, che rappresenta un operazione vantaggiosa e sostenibile per tutta la filiera: comuni, rete di merchant convenzionati coinvolti e soprattutto utenti finali che hanno la possibilità di ricevere un valore reale e facilmente spendibile grazie al contributo di tutti gli attori coinvolti – ha spiegato Sergio Satriano, Managing Director di Sodexo Benefits & Rewards Services – Un modo per venire incontro alle numerose famiglie in difficoltà e alle attività commerciali che operano in filiera con noi, dando una risposta efficace e concreta. Siamo inoltre pronti, con le risorse a nostra disposizione, a sostenere gli enti per rispondere alle necessità contingenti che si stanno presentando in queste difficili settimane”.

Rischio crisi: puntare sull’e-commerce. Il progetto di “vendere online”

Il rischio, secondo l’allarme di confesercenti, è che si perdano fino a 6,5 miliardi di consumi e 8 miliardi di Pil nel semestre. Tradotto in posti di lavoro: non è esclusa la chiusura di 30 mila imprese, coinvolti settori che raccolgono circa un milione di attività. In particolare, per i negozi (la maggioranza nel Nord Italia) il calo stimato nelle vendite è di 748 milioni di euro.

Davanti a questa prospettiva, “Vendere online”, una società tutta al femminile che ha come focus l’aiutare le aziende a sviluppare il business nel web, ha elaborato un kit di sopravvivenza per gli imprenditori.

Pertendo dalla premessa che in questi giorni le persone stanno usando internet e social network in modo eccezionale e che i siti di ecommerce sono letteralmente esplosi, Erika Pagin e Lara Mazzon, entrambe al timone dell’azienda, propongono la loro soluzione. “Il nostro pensiero – spiegano infatti – va alle aziende che non sanno trarre le opportunità presenti online e in particolare non sanno trarre profitto dai vari marketplace, che oggi sono gli unici canali sicuri per comunicare e vendere. Il nostro vaccino contro i danni del Coronavirus all’economia è il web: saranno le vendite online a salvare i commercianti in questo periodo di chiusure forzate. Sul nostro sito www.vendereonline.net è spiegato come vogliamo aiutare gli imprenditori in questo periodo di crisi”.

Il progetto

La società rosa fondata tra il Padovano e il Veneziano regalerà 200 euro “cash”, da investire in spot online, a chi partirà con un progetto di vendita o su Facebook, o sul web con la modalità “click & collect”, ossia “ordina online e ritira in negozio”, o su Amazon con l’apertura di un negozio dedicato. I dettagli su: https://vendereonline.net/kitsopravvivenza.

“Siamo sicure che se rispetteremo tutti i decreti del governo usciremo presto dalle nostre case”, concludono le due manager. “Inevitabilmente però ci saranno dei rallentamenti nell’economia reale. Riteniamo infatti che il cambio di paradigma comportamentale negli acquisti accelererà l’uso di marketplace e siti di ecommerce. In questi giorni tutti siamo costretti ad usare internet, chiediamo consegne a domicilio e spedizioni da Amazon. Dopo il Coronavirus comperare sul web sarà routine, come già avviene negli Usa. Le pmi dovranno essere pronte ad affiancare ai propri negozi reali quelli virtuali, i nostri kit di sopravvivenza alla zona rossa sono a disposizione per aiutarle”.

Up Day: buono alimentare solidale, esclusivamente digitale

Up Day per rispondere all’Ordinanza del Governo e con l’obiettivo di supportare tutta la Comunità, dagli esercenti alle famiglie e ai Comuni, ha sviluppato il buono alimentare solidale per l’acquisto dei prodotti di prima necessità, uno strumento esclusivamente digitale che garantisce una sicura soluzione di valore per tutti gli attori coinvolti, favorendo la creazione di una rete quanto più virtuosa e unita possibile.

Il buono, in quanto unicamente digitale, si presta ad una distribuzione da parte dei Comuni ai cittadini beneficiari e a un successivo processo di ritiro e validazione dagli esercenti, completamente informatizzati, garantendo alti standard di sicurezza per tutti gli attori coinvolti, limitando i contatti e quindi i rischi.

Il sistema è multicanale e prevede svariate modalità per l’utilizzo del buono alimentare solidale, dall’app dedicata per esercenti e cittadini, al pin code via e-mail o WhatsApp, fino al caricamento sulle card Cns a disposizione delle famiglie, superando il supporto cartaceo.

Gli esercenti di ogni tipologia e dimensione possono partecipare all’operazione a condizioni eque, senza alcun costo per l’implementazione della tecnologia né per i servizi di fatturazione che garantiscono pagamenti rapidi a cinque giorni. Up Day, inoltre, vuole supportare in particolar modo i piccoli negozi di prossimità territoriale al momento in attività ma non ancora affiliati al network, offrendo un trattamento di favore che permetta loro di farne parte con un’attivazione semplice e veloce, sempre tramite app dedicata.

Ad oggi già una trentina di Comuni, da Torino a Bologna, da Cagliari a Latina, da Cesena a Foggia, sono supportati da Up Day e dai buoni alimentari solidali digitali.

In parallelo, con l’obiettivo di offrire un nuovo concreto servizio agli esercenti e alle famiglie, a cui viene chiesto sempre più di non allontanarsi da casa, Up Day ha deciso di modificare in tempi rapidi, la propria App anti-spreco, LastMinuteSottoCasa. Per gestire l’emergenza è stata creata quindi una nuova tipologia di offerta che consenta ai negozianti “sotto casa” di informare con estrema semplicità, tramite notifica ‘live’, i cittadini di zona: saranno aggiornati circa l’attività dei negozi, gli orari, i servizi offerti (spesa pronta e imbustata, spesa consegnata a casa ecc.), in modo totalmente gratuito fino a fine emergenza. In un momento storico in cui ci viene chiesto a grande voce di non allontanarsi da casa, la rete dei negozi di vicinato sarà sempre più importante e Up Day ha deciso così di dare il proprio contributo, a sostegno di questa fondamentale rete.

“Con il buono alimentare solidale vogliamo sottolineare la nostra volontà nel salvaguardare un’operazione che deve rimanere virtuosa e fuori dalle logiche di competizione e di trattativa economica. Mettiamo al servizio della Comunità la nostra expertise, il nostro approccio tecnologico e il DNA solidale che da sempre ci contraddistingue, con l’obiettivo di andare incontro alle necessità di Comuni, famiglie ed Esercenti in questo momento delicato, creando un sistema su misura.” dichiara Mariacristina Bertolini, Direttore Generale e Vicepresidente Up Day.

 

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