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Olive Novelle, torna sugli scaffali la primizia stagionale di Madama Oliva

Madama Oliva presenta la nuova selezione speciale “Olive Novelle – Nuovo raccolto” giunta alla dodicesima edizione: frutti appena raccolti nella campagna ottobre 2024, dalla fragranza inconfondibile e dall’estrema freschezza. Il prodotto sarà disponibile sugli scaffali fino a tutto il mese di dicembre 2024. L’obiettivo della selezione Olive Novelle è esaltare il prodotto appena raccolto, per ampliare la cultura del frutto e dare la possibilità al consumatore di fare scelte sempre più consapevoli. Grazie al materiale di comunicazione dedicato all’iniziativa, il consumatore viene messo immediatamente a conoscenza del fatto che le olive che acquista sono il frutto del nuovo raccolto, dal sapore inconfondibile esaltato dalla freschezza del prodotto.

“Madama Oliva è l’unica azienda italiana a valorizzare le olive fresche appena raccolte come primizia autunnale – commenta Sabrina Mancini, Direttrice Marketing di Madama Oliva. In particolare, le olive dolci verdi giganti sono le più consumate in Italia. La nostra selezione è presente negli scaffali dei prodotti freschi, e si differenzia dalle conservate (quelle proposte in lattina, vasi di vetro o in piccole bustine) proprio per la tipologia di lavorazione a cui viene sottoposta. Le olive fresche, infatti, non contengono conservanti e non subiscono trattamenti di conservazione. In questo modo mantengono i colori, gli aromi e i sapori autentici ben distinguibili, oltre ad avere un livello di salinità inferiore rispetto alle olive conservate”.

Il lancio sarà accompagnato da due espositori ad hoc mentre la confezione avrà un adesivo dedicato sul coperchio Festa delle olive Novelle – edizione limitata. Spazio anche alle esposizioni fuori banco: dai minibox ai pallbox con grafica personalizzata, bancalini con crowner personalizzati “Olive Novelle” ed evidenziatori a scaffale. Le olive del nuovo raccolto vengono proposte in due confezioni: Dolci verdi Giganti “Frutto del Mediterraneo“ da 250 gr. e nel formato convenienza, in buste da 800 gr.

Nuovo format per l’Ekom di Nervi: rinnovati gastronomia, macelleria, e ortofrutta

Ekom ha completato la ristrutturazione del discount di Nervi in Via Oberdan, che da affiliato passa a negozio di proprietà. I miglioramenti effettuati sono frutto della volontà di offrire ai clienti un’offerta sempre puntuale che risponda non solo alla necessità di risparmio nella spesa alimentare ma offra un vasto assortimento di prodotti di qualità, comprese le specialità locali.

Il punto vendita appena ristrutturato – con una superficie di 500 mq circa – si caratterizza per un layout moderno e funzionale attento alle esigenze della clientela che cerca prodotti di qualità, con un buon rapporto qualità-prezzo, un servizio attento e un’atmosfera accogliente. All’interno, il reparto ortofrutta e il pane fresco sono in modalità self-service e propongono un’ampia gamma di prodotti per rispondere alle differenti necessità dei consumatori. Presenti anche il banco macelleria e il banco taglio serviti, con la migliore proposta di prodotto fresco e un servizio puntuale e attento. Il punto Ekom è aperto dal lunedì al sabato dalle 8.00 alle 20.30 e la domenica dalle 8.30 alle 20.00.

“L’esperienza di acquisto dei nostri clienti è stata prioritaria in questo progetto, che ha comportato un importante investimento economico per apportare miglioramenti significativi che fossero sempre in linea con gli standard offerti dalla nostra insegna. Lo store ora presenta un nuovo format, studiato per offrire una fruizione ottimale e un ambiente accogliente per la spesa di tutti i giorni. Per garantire la freschezza dei prodotti e un servizio eccellente abbiamo rinnovato i reparti gastronomia, macelleria, e ortofrutta, questi ultimi gestiti da nostri partner consolidati: Ghigliotti per la macelleria e Ortobra per la frutta e verdura. I clienti, inoltre, potranno beneficiare di un ampio parcheggio sotterraneo, facilitando così l’accesso e la comodità durante gli acquisti” commenta Giuseppe Marotta, Direttore Canale Ekom.

L’apertura del punto Ekom dà anche il via al concorso online “Vinci Spesso Vinci Adesso” che si concluderà il 4 novembre. Con 15 € di spesa effettuata in un unico scontrino il cliente può partecipare al concorso. Iscrivendosi sul sito e caricando la ricevuta potrà ottenere una vincita immediata, la partecipazione all’estrazione finale di 4 Fiat Topolino o all’ulteriore estrazione di 30 smartphone Samsung S24 Ultra con AI integrata.

Esselunga, riapre la profumeria eb a Varese dopo i lavori di ristrutturazione

Dopo i lavori di ristrutturazione durati tre mesi, ha riaperto la profumeria eb a Castellanza (Varese). Il negozio si estende su una superficie di vendita di 160 metri quadri e presenta il nuovo layout con vetrine digitali esterne e interne, ai lati delle casse. Uno spazio di oltre 75 metri quadri è dedicato ai servizi di estetica e parrucchiere: al centro del negozio si trova un beauty hub per i servizi di manicure e brow bar, vi sono poi tre ampie cabine insonorizzate riservate ai trattamenti viso, corpo ed epilazione ed è presente un salone di parrucchiere di circa 30 metri quadri.

L’assortimento della profumeria è stato arricchito con nuovi brand e, in vista del Natale, vi saranno anche nuove idee regalo. Fino a sabato sarà presente una consulente di Chanel, brand partner dell’inaugurazione. La profumeria eb di Castellanza fa parte della rete di 48 beauty store del Gruppo Esselunga che da oltre di vent’anni offrono ai clienti prodotti e servizi di qualità all’interno o in prossimità dei negozi Esselunga in Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana e Liguria. Un luogo dove servizi di make-up, skincare e haircare, grazie alla presenza di personale esperto, completano una vasta proposta di assortimenti caratterizzata da brand esclusivi, novità di tendenza, oltre ai grandi classici del make-up.

Grazie al sito ebprofumerie.it è possibile prenotare servizi ed effettuare acquisti in tutta Italia, anche nei territori dove eb non è presente con i propri negozi.

Fare impresa in modo sostenibile: a Saclà la certificazione B Corp

A partire da luglio 2023 Saclà ha assunto lo status giuridico di società benefit, a conferma della volontà di perseguire, oltre al profitto, anche un impatto positivo sulle proprie persone, sui clienti, sull’ambiente e la comunità, integrando questo impegno all’interno dello Statuto aziendale. Oggi l’azienda rafforza ulteriormente il proprio impegno di evoluzione sostenibile attraverso l’ottenimento della certificazione B Corp, rilasciata da B Lab Italia. Lo status di B Corp è stato assegnato dopo un rigoroso processo di verifica da parte del network no-profit B Lab, che si pone l’obiettivo di accelerare il cambiamento comportamentale, culturale e strutturale promuovendo un sistema economico inclusivo, equo e rigenerativo a beneficio delle persone, delle comunità e del pianeta.
 
La certificazione B Corp misura in maniera indipendente e oggettiva l’impatto sociale e ambientale dell’impresa, secondo gli standard previsti dal B Impact Assessment (BIA). Il risultato, ottenuto con il supporto di Nativa, ha previsto un processo di valutazione che analizza le pratiche e i risultati aziendali considerando cinque differenti categorie: governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti. Tra i vari esempi di azioni che hanno contribuito al risultato troviamo: l’integrazione della sostenibilità negli obiettivi del 100% delle prime linee di management; gli investimenti nel territorio, come la realizzazione del sistema fognario per la città di Asti del valore di più di un milione di euro. Ulteriore testimonianza dell’attenzione dell’azienda verso le comunità, sono le donazioni di pasti a diverse realtà, tra cui il Banco Alimentare; la tutela e valorizzazione del benessere delle persone e delle famiglie con iniziative di welfare aziendale, tra cui l’introduzione dell’orario flessibile per andare incontro alle esigenze delle neomamme e l’inserimento di benefit sanitari. Inoltre, a conferma di questo impegno, per il secondo anno consecutivo, Saclà UK è stata nominata dal Sunday Times come “Best Place to Work 2024”; l’adesione a protocolli ambientali tra cui le certificazioni EMAS e ISO14001 per il continuo miglioramento delle prestazioni attraverso regolamenti e valutazioni periodiche per ridurre le emissioni dei consumi energetici, già diminuiti di oltre il 20%. Un dato che aumenterà nei prossimi anni, grazie al trasferimento dell’attività produttiva nel nuovo stabilimento di Castello d’Annone; la promozione di un’alimentazione sana verso i clienti con prodotti di qualità, favorendo allo stesso tempo un impatto sociale e ambientale positivo grazie a iniziative dedicate ai consumatori.
 

Queste azioni rappresentano solo alcuni esempi di una serie di attività d’impatto realizzate nel corso degli anni, raccolte nel content hub #ThanksPlanet, che hanno permesso a Saclà di ottenere la certificazione B Corp. 

“Come azienda storica e radicata nel territorio sentiamo una profonda responsabilità verso le comunità in cui operiamo e l’ambiente che ci circonda. Le aziende del settore alimentare oggi devono giocare sempre di più un ruolo attivo nel contribuire a risolvere le sfide ambientali e sociali che il mondo si trova ad affrontare. La certificazione B Corp è il riconoscimento del nostro impegno a fare impresa in modo più sostenibile, ma soprattutto conferma la nostra volontà di adottare una cultura aziendale che mette al centro l’etica e la sostenibilità. Non un punto di arrivo, ma un nuovo stimolo per continuare a migliorarci e a generare valore, secondo i principi della responsabilità e della trasparenza” afferma Chiara Ercole, Ceo di F.lli Saclà Spa. 
 
“L’ottenimento della certificazione B Corp è il risultato tangibile dell’impegno di un’azienda nell’adottare elevati standard per misurare, migliorare e promuovere pratiche sociali, ambientali e di governance. Siamo orgogliosi di accogliere F.lli Saclà all’interno del movimento delle B Corp, azienda che si distingue per valorizzazione del territorio e trasparenza e ci auguriamo che il suo impegno possa essere di ispirazione per la community delle B Corp e per altre imprese nel settore food che vogliono iniziare questo percorso verso paradigmi rigenerativi” aggiunge Anna Puccio, Executive Director di B Lab Italia.

Cambio look per Barilla al Bronzo: il nuovo pack mira all’esperienza premium

Sugli scaffali della Gdo è arrivato il nuovo pack di Barilla Al Bronzo: la confezione, più grande nel formato da 500 gr, è pensata per valorizzarne l’esperienza premium. Con questo rilancio, Barilla riafferma l’impegno per l’innovazione e mette in risalto la qualità del prodotto.

La tonalità di rosso più profonda e la finestrella trasparente della rinnovata confezione rimarcano la caratteristica consistenza ruvida da cui dipende la tenuta del sugo. Il design della pasta è realizzato con cura per soddisfare diverse esigenze di gusto, perché si abbina a qualsiasi tipo di condimento e a ogni ricettazione. Barilla attinge al metodo della trafilatura al bronzo che dona una superficie ruvida distintiva, fondamentale per un’eccellente presa del sugo, perfetta per catturare ogni condimento. Questo processo, noto come “lavorazione grezza”, è realizzato con speciali trafile con microincisioni.

Barilla seleziona con cura grani duri pregiati, sapientemente macinati, per produrre la semola utilizzata per la sua pasta al Bronzo. La miscela di grano duro è scelta appositamente per ottenere risultati ottimali, con un contenuto proteico superiore al 14% per una consistenza robusta. L’eccellente qualità e quantità di proteine ​​aumenta la consistenza della pasta e la sua capacità di trattenere l’amido durante la cottura, per un risultato “al dente”.

Benedetta Rossi brand ambassador di Negroni. Già pronto il ricettario

Benedetta Rossi è la nuova brand ambassador di Negroni Salumi. Food creator da sedici milioni di follower, fino ad agosto 2025 collaborerà in esclusiva col marchio della Stella attraverso una serie di attività digital e social dedicate ai salumi e alle specialità di Natale.

Si parte con le ricette a base di salumi in cubetti Negroni, un ingrediente che in cucina riscuote successo perché capace di esaltare anche piatti semplici con originalità. Amati per la loro doppia consistenza, croccante fuori e morbida dentro, arricchiscono di gusto ogni ricetta. Proprio a queste caratteristiche si ispirano le quattro ricette firmate da Benedetta Rossi in esclusiva per il marchio della Stella, che saranno pubblicate sui canali della cuoca marchigiana (app, sito, Youtube, Tiktok, Instagram, Facebook e Pinterest) nei mesi di ottobre e novembre.

Cuoca tra le più famose del web, Benedetta Rossi lo scorso 1° ottobre ha perfezionato la cessione al Gruppo Mondadori del 51% di Fatto in casa da Benedetta, la società che gestisce i suoi diritti di immagine, per un controvalore di 6,9 milioni di euro, prezzo che riflette una valutazione dell’intera società pari a 13,5 milioni di euro. Dalla collaborazione stipulata con Negroni Salumi nasce pure il ricettario “Gusto e Fantasia in cucina”: otto nuove ricette (tre antipasti, due primi e tre secondi) perfette per l’autunno, pensate per essere preparate in friggitrice ad aria, caratteristica che le rende ancora più veloci da realizzare. Semplici e buone, sono proposte alla portata di tutti e per tutta la famiglia, con protagonisti i nuovi stick di guanciale prodotti con carne 100% italiana, i cubetti di pancetta affumicata e dolce e i cubetti di cotto.

Il ricettario è scaricabile gratuitamente cliccando qui. Inoltre è partito il nuovo concorso “In Cucina con le Stelle”. Partecipare è semplice: fino al prossimo 30 novembre, sarà sufficiente acquistare almeno una confezione di cubetti, petali, stick Negroni per provare a vincere ogni giorno una friggitrice ad aria firmata “Fatto in casa da Benedetta”. Inoltre, fino al 28 dicembre, a fronte dell’acquisto di almeno cinque confezioni di cubetti, petali, stick Negroni, si avrà la possibilità di prenotarsi per l’estrazione finale de “La cucina dei tuoi sogni”.

Non food, GS1 indaga su comportamenti e processi d’acquisto degli italiani

È particolarmente sfaccettato e va oltre gli stereotipi dell’ageismo il racconto del consumer journey delle diverse generazioni di italiani nel mondo Non Food. Ad approfondirlo è l’edizione 2024 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy – lo studio che raccoglie, organizza e sistematizza l’andamento di 13 comparti non alimentari – grazie a una ricerca, condotta da Metrica Ricerche, che indaga il comportamento e il processo di acquisto di Baby Boomer (nati tra il 1946 e il 1964), Generazione X (tra il 1965 3 il 1980), Millennial (tra il 1981 e il 1996) e Generazione Z (nati dopo il 1997) in otto categorie di prodotti: elettronica di consumo, profumeria e cosmesi, tessile casa, bricolage, detersivi per l’igiene e la cura della casa, e infine abbigliamento, calzature, intimo e accessori.

“In quest’edizione abbiamo voluto approfondire il customer journey di quattro generazioni di italiani, in relazione ai criteri di scelta di dove fare acquisti e degli strumenti usati prima, durante e dopo lo shopping – dichiara Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. Ne è uscito uno scenario molto articolato e, a tratti, anche sorprendente. Ad esempio, oltre un terzo degli intervistati non ha fatto alcuna attività digitale o legata all’omnicanalità, soprattutto perché non interessato o, soprattutto nel caso dei Baby Boomer, perché non le ha trovate disponibili. Inoltre, alcuni user non ne sono stati soddisfatti e, soprattutto i più giovani, richiedono maggiore semplificazione”.

Prima di comprare
La ricerca ha evidenziato che nella fase di pre-acquisto sono i più giovani a cercare informazioni sul web, mentre le generazioni adulte tendono di più a decidere al momento dell’acquisto. Nel dettaglio, il 71,8% della Generazione Z e il 72,9% dei Millennial si informa online prima di fare shopping, contro il 51,7% della Generazione X e il 54,1% dei Boomer che compra d’impulso, rivelando una tendenza all’acquisto spontaneo. La Generazione Z è quella che più delle altre si affida o al consiglio degli amici (37,2%) o alle recensioni online (32,1%) e che ha intensificato questi comportamenti nel post pandemia. I Millennial entrano in più punti vendita per visionare il prodotto a cui sono interessati (37,7%) o quello individuato online (48,3%). Ma a metter piede in negozio (e ad averlo fatto di più negli ultimi tre anni) sono stati i Baby Boomer, la generazione con la maggior incidenza di frequentatori di punti vendita fisici (62,2%).

Dove si fa shopping?
Quando si tratta di fare acquisti il negozio fisico rimane un importante punto di riferimento anche se le differenze tra generazioni sono importanti. Se da un lato i Baby Boomer dichiarano di preferire acquistare in negozio, e ancor più negli ultimi tre anni, quando si può vedere direttamente il prodotto d’interesse, di contro la Generazione Z è quella che fa shopping online più frequentemente (e ancora più nell’ultimo periodo), rivolgendosi sia a siti specializzati sia direttamente dall’azienda produttrice. Ma come si sceglie il negozio dove fare shopping? Valutando alcuni elementi core – quali convenienza, promozioni, assortimento, orari di apertura, personale di vendita, esposizione e parcheggio – che risultano trasversali all’età dello shopper, ma con un peso maggiore presso la Generazione X e i Baby Boomer. Invece i Millennial danno maggior valore ad aspetti digitali, quali la possibilità di acquistare dal sito, la comunicazione social e il livello tecnologico. I Baby Boomer sono la generazione che dà maggior peso alla presenza di iniziative sostenibili, mentre la Generazione Z sembra meno coinvolta in genere da tutti gli aspetti del punto vendita fisico e molto focalizzata su tutti gli aspetti di convenienza. Nella scelta del contesto in cui acquistare entrano in gioco elementi differenti. La possibilità offerta dai centri commerciali di poter scegliere tra diversi negozi, insegne e tipologie risulta particolarmente rilevante per le generazioni più giovani, mentre l’ampiezza assortimentale conquista soprattutto i Baby Boomer. Questi ultimi sono anche gli shopper che apprezzano maggiormente i negozi situati nel centro delle città. Quanto agli acquisti online la possibilità di trovare offerte e prezzi scontati li rende interessanti agli shopper di ogni età. Di suo la Generazione X apprezza l’ampiezza dell’assortimento disponibile online e il risparmio di tempo rispetto agli acquisti nei negozi fisici. Invece la Generazione Z è più sensibile alla comodità di poter acquistare collegandosi da qualsiasi luogo.

E dopo l’acquisto…
Con l’avvento del web, il ciclo di vita di un acquisto non termina in cassa ma continua con la condivisione dei commenti sull’esperienza di acquisto e sulle caratteristiche e performance del prodotto. L’analisi dell’Osservatorio Non Food rivela che, a spesa fatta, la ricerca online di commenti di altri acquirenti risulta comune a tutte le generazioni (circa 2 consumatori su 3). Ma sono soprattutto le due generazioni più giovani ad aver intensificato questo comportamento nel post pandemia. Anche nella scrittura di recensioni i comportamenti sono diversi nelle differenti fasce di età. Generazione X e Baby Boomer dichiarano di scrivere recensioni sia positive che negative, i Millennial tendono di più a fare recensioni positive per consigliare i prodotti che li hanno soddisfatti, mentre la Generazione Z è in media più propensa a scrivere recensioni negative per aiutare altri a evitare gli stessi errori.

Patate surgelate adorate da grandi e piccoli: è boom di consumi in Italia

Più di 9 italiani su 10 dichiarano di consumare patate surgelate: il 18% lo fa meno di una volta al mese, il 30% da 1 a 3 volte al mese e ben il 42,9% lo fa una o più volte a settimana. A sceglierle sono soprattutto uomini, Gen Z, Y e X, e le famiglie con bambini. A dirlo i dati del “Rapporto Annuale sui Consumi dei prodotti surgelati in Italia” di IIAS – Istituto Italiano Alimenti Surgelati, secondo cui nel 2023 le patate surgelate hanno registrato una delle performance più positive di tutto il comparto frozen, con circa 110.500 tonnellate acquistate (+8% vs. 2022).

In circa la metà delle famiglie consumatrici di patate surgelate, il consumo accomuna tutti i membri della famiglia senza distinzioni (52,8%), mentre nel 16,1% dei casi i maggiori consumatori sono i figli. Sono positive infatti le opinioni dei genitori in riferimento alle patate surgelate consumate dai bambini/ragazzi: per oltre 8 italiani su 10 (82,2% del campione intervistato), si tratta di un vero e proprio jolly culinario, un prodotto in grado di soddisfare tutte le esigenze grazie alle diverse proposte per tagli, dimensione, consistenza; per il 78,8% il principale plus consiste nell’offrire ai ragazzi piatti sempre diversi, spaziando con la creatività perché ci sono varie possibilità di preparazione e di cottura; per il 78,2% le patate surgelate offrono proposte divertenti e giocose, forme particolari, che invogliano bambini e ragazzi al consumo.

“Gusto e facilità di preparazione sono tra le tante prerogative che hanno spinto le patate surgelate a guadagnare un posto d’onore tra le preferenze ‘frozen’ degli italiani – conferma il Presidente IIAS, Giorgio Donegani. Questo dato non stupisce perché il cibo non è solo fonte di nutrimento, ma anche uno strumento per risollevare l’umore, per concedersi un momento di piacere e relax e le patate surgelate possono diventare dei veri e propri comfort food tra le mura domestiche così come fuori casa, perché da sempre associate ad un’atmosfera di allegria, convivialità, sfizio, buonumore. Inoltre, nel corso degli anni, l’offerta di questa categoria merceologica è talmente tanto cresciuta, con differenti dimensioni e tipologie, da garantire ai consumatori massima versatilità, velocità e comodità di cottura, ma anche alta qualità”.

Il “perfect match” con il pollo
Per gli italiani il ‘perfect match’ delle patate surgelate è con il pollo arrosto per il 56,4% dei consumatori, soprattutto secondo i baby boomers, seguito dai nuggets di pollo, scelti dal 17,8% del campione (soprattutto Gen Z e famiglie con figli 0-9 anni). Non manca chi le ama massimamente con la pizza (11,7%) o chi le adora abbinate al pesce con il famoso fish & chips (7,5%) e chi le preferisce con un misto di verdure (6,6%). Tanti poi sono i modi in cui possono essere preparate: innanzitutto al forno (il modo ideale per il 35,5%); ma anche in friggitrice ad aria (per il 28,2% di consumatori che privilegiano modalità di cottura più innovative), o in padella (per il 22,7% del campione più tradizionalista). Segue chi dichiara di prepararle in tutti i modi indifferentemente, perché sono buone sempre (il 13,6% del campione).

Dalle mura domestiche ai menù dei ristoranti
Gusto, versatilità e convenienza sono tra le caratteristiche delle patate surgelate più apprezzate dagli italiani, che preferiscono consumarle a casa nel 64,8% dei casi. Segue un 15,8% di connazionali che le consuma prevalentemente fuori casa (un dato che cresce tra i più giovani), mentre solo il 4,4% le consuma soprattutto quando è ospite da amici e ben il 15% le consuma egualmente in ogni situazione. Questo scenario conferma la solidità e la crescita del mercato delle patate surgelate in Italia, ma anche un cambiamento nelle preferenze alimentari, dove praticità e qualità si incontrano in ogni contesto.

Bisogna sfatare le fake news
Permangono, tuttavia, alcune fake news dure a morire: ad esempio, il 41,5% dei genitori italiani dichiara di limitare il consumo di patate surgelate da parte dei propri figli, ritenendo inferiore il loro apporto nutrizionale. Ma non è così… “È bene ricordare che tutti i prodotti surgelati – quindi anche le patate – hanno le stesse proprietà nutrizionali degli analoghi prodotti freschi. I prodotti surgelati, infatti, subiscono un congelamento ultrarapido ed efficiente, eseguibile solo a livello industriale e non casalingo, in cui i cibi raggiungono in brevissimo tempo i -18°C. Proprio questa rapidità di raffreddamento determina la formazione di micro-cristalli di acqua che non danneggiano la struttura biologica degli alimenti, lasciando nel prodotto pressoché intatte tutte le caratteristiche originarie”, conclude il Presidente IIAS, Donegani.

Geomarketing: Circana e TradeLab lanciano la piattaforma Top Trade OnTheMap

Si chiama Top Trade OnTheMap la novità di geomarketing basata su cloud messa a punto da Circana e TradeLab. La piattaforma è stata progettata per migliorare la pianificazione delle vendite, la gestione operativa e il supporto allo sviluppo territoriale. Si tratta di una soluzione innovativa che consente agli utenti di visualizzare il censimento della distribuzione moderna italiana e i potenziali di categoria di Circana, all’interno della piattaforma OnTheMap Geomarketing sviluppata da TradeLab in collaborazione con Noovle-TIM Enterprise. Grazie all’analisi in tempo reale dei territori di riferimento e alla previsione delle performance commerciali, questo strumento aiuta le aziende a identificare con precisione i mercati potenziali.

Le caratteristiche principali della nuova soluzione includono Punti di Vendita Georeferenziati (per mappare tutti i punti di vendita insieme ai potenziali di categoria di Circana), Mappe di Calore (per visualizzare il traffico vicino ai negozi con mappe di calore), Selezione delle Aree (per selezionare aree di interesse in base a bacini per isocrona o per isodistanza) e Analisi Territoriale (che consente analisi di domanda e offerta dei bacini e l’estrazione di liste qualificate di punti di vendita).

“Con Top Trade OnTheMap, le aziende possono ora prendere decisioni informate e ottimizzare le loro strategie di vendita come mai prima d’ora” ha commentato Daniele Gilli, Italy CPG Leader di Circana. “È uno strumento innovativo che consente di analizzare in modo più dettagliato e completo il mercato, facilitando decisioni sempre più basate su dati costantemente aggiornati” aggiunge Gregory Binazzi, South Europe Product Management Director di Circana.

“Grazie alla partnership con Circana abbiamo ulteriormente potenziato la nostra piattaforma OnTheMap, già attiva nei mercati Gdo, Away From Home e Pharma” conclude Massimo Viganò, partner TradeLab.

Real estate, nel 2024 investimenti in crescita per il retail a oltre 2 miliardi di euro

È il settore retail a primeggiare per volume d’investimento complessivo nel terzo trimestre 2024 nel real estate, facendo registrare 1,3 miliardi di euro, per un totale di 2,1 miliardi di euro da inizio anno. A dirlo una recente ricerca CBRE che evidenzia come i volumi di questa asset class siano stati guidati in modo molto significativo da una singola operazione su trophy asset nel quadrilatero del lusso di Milano ad opera di un occupier. L’interesse degli occupier per il mercato high street è rimasto forte, contribuendo negli ultimi anni a mitigare l’impatto dell’aumento dei tassi d’interesse sui repricing in questo settore. Gli investitori istituzionali, invece, continuano a preferire grocery e retail warehouse, in particolare grazie a net-lease-buyer alla ricerca di opportunità a rendimenti competitivi su immobili in sale & leaseback con contratti a lungo termine. Torna l’interesse degli investitori, non più solo opportunistici, per i centri commerciali dominanti all’interno del proprio bacino di utenza, anche per ticket di grande dimensione.

“La crescita dei volumi d’investimento nel terzo trimestre del 2024 ha interessato in modo trasversale tutte le principali asset class, nonostante il persistere di un certo attendismo da parte dei capitali core”, afferma Silvia Gandellini, Head of Capital Markets and Head of A&T High Street di CBRE Italy. “Gli investitori continuano a guardare soprattutto a iniziative value-add, pur rimanendo selettivi nella scelta delle location e dei prodotti su cui investire, prestando grande attenzione ai fondamentali del mercato occupier. Sarà necessario più tempo per un ritorno più consistente degli investitori esteri “core”, ma le prospettive rimangono positive grazie alla riduzione del costo del debito e alla stabilizzazione dei rendimenti”.

Nel terzo trimestre 2024 hotels è stata la seconda asset class per volumi d’investimento, con 450 milioni di euro investiti, per un totale di 1,4 miliardi di euro da inizio anno. Il mercato è dominato da operazioni di owner operator, che rappresentano oltre la metà dei volumi complessivi del trimestre. La strategia di investimento più diffusa in questa fase rimane il value-add, guidata appunto dagli owner operator e investitori private equity. La performance dell’industria alberghiera italiana rimane positiva, come testimoniato dalla continua crescita dei valori di Average Daily Rate (ADR), soprattutto nei segmenti upscale e luxury. I valori di occupancy mostrano alcuni segnali di rallentamento a fronte dell’aumento dei prezzi medi dei pernottamenti, un trend osservato soprattutto nelle maggiori città nel corso della passata stagione estiva. Restano ottime le performance dei mercati leisure, che contribuiscono a rafforzare un forte interesse tra gli investitori, e registrano circa il 40% dei volumi.

Risultati positivi anche per il settore office, che nei soli primi nove mesi dell’anno è riuscito ad eguagliare i volumi d’investimento dell’intero 2023, per un totale di 1,2 miliardi di euro da inizio 2024, di cui circa 370 milioni registrati nel terzo trimestre. Gli investitori continuano ad essere focalizzati sul value-add, rimanendo fortemente selettivi sui mercati prime, dove le performance dei mercati occupier si confermano molto solide. La raccolta di fondi per gli investimenti core è in ripresa, ma permane ancora un certo attendismo, che potrebbe attenuarsi con nuove riduzioni del costo del debito e la stabilizzazione dei rendimenti, anche se nel trimestre abbiamo registrato operazioni core plus da parte di capitale domestico. Le compressioni dei rendimenti richiederanno tempo, ma con un outlook di stabilità per i mercati prime a fine anno. Nei mercati secondari, invece, si osserva un persistente bid-ask spread, in particolare sul prodotto value-add, a causa di alcuni segnali di debolezza provenienti da un mercato occupier sempre più attento alla qualità del prodotto e della location.

I volumi d’investimento nel mercato industrial & logistics salgono a quota 1,1 miliardi di euro da inizio anno, di cui circa 640 milioni registrati nel solo terzo trimestre. Nonostante il significativo impatto di un’operazione core sui volumi d’investimento di questo trimestre, gli investitori istituzionali attivi sul mercato italiano continuano a guardare soprattutto a opportunità value-add o con ottimi margini di reversion sui canoni di locazione. L’interesse degli investitori si concentra soprattutto sui mercati occupier primari, ma si mantiene un buon interesse anche nei mercati secondari, sebbene con una certa cautela dovuta al rallentamento delle prospettive di crescita dei canoni di locazione.

Nel settore living i volumi d’investimento restano limitati a causa del divario persistente tra le aspettative di prezzo degli investitori core e le richieste nel mercato degli studentati, unita alla scarsità di prodotti nel segmento build-to-rent. Nel trimestre, i volumi d’investimento dell’intera asset class sono stati pari a 90 milioni di euro, quasi esclusivamente concentrati nel segmento degli studentati. Gli investitori internazionali mostrano interesse per questo settore, soprattutto per le maggiori città universitarie, mentre gli investitori domestici guardano con favore anche a mercati più locali. Negli ultimi anni i tassi di occupancy delle strutture purpose-built student accommodation (PBSA) sono riusciti a infondere una grande fiducia negli investitori, grazie a risultati anche al di sopra delle aspettative iniziali dei business plan. Nel mercato del Build-to-Sell la crescita dei capital value continua a sostenere le attività di sviluppo, sia a Milano, dove attualmente si osserva un rallentamento delle costruzioni a causa della necessità di chiarimenti sugli iter autorizzativi, che a Roma, sempre più attenzionata dagli investitori.

I volumi d’investimento nel settore alternative continuano a risentire del rallentamento della pipeline provocato dall’aumento dei costi operativi nel settore healthcare e dall’aumento dei costi di costruzione registrato nel post-pandemia. Nel terzo trimestre del 2024, complessivamente sono stati investiti meno di 100 milioni di euro, per un totale di circa 200 milioni da inizio anno. Rimane comunque positivo l’interesse degli investitori per l’Operational Real Estate, in particolare nel settore delle infrastrutture e in quello delle strutture sanitarie, non più solo limitatamente agli investimenti in RSA, come testimonia una significativa pipeline di investimenti nel segmento acute care. Infine, per quanto riguarda il segmento dei data centre, la crescita dei volumi d’investimento rimane arginata dalla mancanza di prodotto stabilizzato, ma l’attività di compravendita di terreni da destinare allo sviluppo di nuovi centri rimane molto intensa, attestando un forte interesse per il mercato italiano da parte degli operatori del settore.

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