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Unes rinnova due negozi a Milano e punta su sushi bar e caffè

Prosegue il progetto di rebranding della catena di supermercati Unes: a pochi mesi dalla riapertura dei tre store di Torino, Treviglio e Gavirate, è la volta di Milano, precisamente in Piazza Damiano Chiesa, 2, e in Via Vallazze, 87. Si rinnovano il look e i reparti freschi, ma resta invariato l’obiettivo dell’insegna di confermarsi “vicini di spesa” – come recita il nuovo pay-off. Non solo: in entrambi i punti vendita, Unes ha introdotto il sushi bar, uno spazio comunicante creato ad hoc e dotato di un ingresso dedicato, in cui vengono proposti i piatti ispirati alla tradizione giapponese, da assaporare al momento in loco o da gustare comodamente a casa.

Gli Unes di Piazza Damiano Chiesa e Via Vallazze inoltre sono caratterizzati da una nuova e più coinvolgente veste grafica, ma anche dalla presenza di rinnovati reparti gastronomia e ortofrutta, in cui l’offerta di specialità pronte, così come frutta e verdura di stagione è ricca e variegata. Il restyling dei due punti vendita prevede anche l’introduzione di nuovi reparti serviti, come il banco del pane fresco, e anche, nel punto vendita di via Vallazze la macelleria e la pescheria.

Ma c’è di più: da oggi i clienti Unes del punto vendita di Piazza Damiano Chiesa potranno usufruire anche dello speciale corner Caffè Unes, uno spazio affacciato sull’esterno dove sarà possibile acquistare bevande calde e fredde e una golosa selezione di prodotti per la colazione, così come una ricca offerta di proposte dalla rosticceria del punto vendita, per uno spuntino o un pranzo take-away. In entrambi i punti vendita è anche disponibile una vasta scelta di prodotti della linea U! concepita per chi è più attento alla convenienza senza rinunciare alla qualità, così come le specialità de il Viaggiator Goloso, brand premium del Gruppo Finiper Canova.

Grazie al piano di volantini promozionali sarà possibile approfittare di speciali offerte, mentre attraverso l’app Unes i clienti potranno beneficiare di sconti dedicati e partecipare a concorsi a premi. Inoltre, per entrambi i punti vendita è sempre disponibile il servizio di consegna a domicilio degli acquisti fatti in negozio e la possibilità di pagare i propri acquisti utilizzando i principali buoni pasto e Satispay.

IN’s Mercato apre un nuovo punto vendita in Toscana da oltre mille mq

iN’s Mercato rafforza la presenza in Toscana e apre un nuovo punto vendita a Cascina, in provincia di Pisa. Il negozio si estende su una superficie di 1.040 metri quadrati dedicati alla vendita e rappresenta un’importante aggiunta alla rete di iN’s. È uno spazio ampio e moderno, progettato per offrire ai clienti un’esperienza di acquisto confortevole e piacevole.

In linea con l’impegno di iN’s verso la sostenibilità, il nuovo store utilizza energia rinnovabile per alimentare gli impianti di condizionamento, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale. Inoltre l’illuminazione è interamente fornita da luci led che garantiscono un’alta efficienza energetica e una lunga durata, migliorando al contempo l’atmosfera all’interno dell’ambiente. Per facilitare l’accesso e la comodità dei clienti, il negozio dispone di un ampio parcheggio privato, sia esterno che interrato, offrendo numerosi posti auto in un contesto residenziale tranquillo e facilmente raggiungibile. Caratteristiche che rendono il punto vendita di Cascina non solo un luogo ideale per fare la spesa, ma anche un punto di riferimento per la comunità locale.

Con la nuova apertura in Toscana e le future inaugurazioni, l’insegna continua a puntare sulla valorizzazione dei reparti per soddisfare le diverse esigenze dei consumatori. A confermare la vocazione di iN’s a garantire una spesa di qualità e conveniente, inoltre, è il primo posto nella classifica di Altroconsumo come discount salvaprezzo in Italia per la categoria Spesa Mista 2024. “Essere riconosciuti da Altroconsumo è una grande soddisfazione e un’ulteriore prova della nostra attenzione verso i clienti” commenta il Direttore Generale Moreno Fincato. “Con l’apertura del nuovo punto vendita di Cascina rafforziamo la nostra presenza in Toscana e continuiamo a impegnarci quotidianamente per offrire una spesa conveniente e completa proponendo prodotti che garantiscano qualità e accessibilità dei prezzi”.

Italia Zuccheri e Forno Bonomi insieme per promuovere il made in Italy

Una partnership nata sotto il segno dell’eccellenza produttiva e il rispetto per l’ambiente quella nata tra Italia Zuccheri e Forno Bonomi. A partire dalla scorsa estate, il logo di Italia Zuccheri è presente sui pack degli Amaretti Forno Bonomi, un segno tangibile di questa collaborazione e un endorsement che promuove l’italianità tanto nel canale della Grande Distribuzione Organizzata quanto nel canale Horeca. La sinergia tra le due aziende non solo celebra la qualità dei prodotti, ma sottolinea anche un impegno condiviso verso pratiche sostenibili e una forte identità di origine italiana.

“La collaborazione con Forno Bonomi rappresenta un importante traguardo per Italia Zuccheri – dichiara Alessandro Benincà, Direttore Generale di Italia Zuccheri Commerciale. Attraverso questa nuova intesa, abbiamo l’opportunità di far conoscere il grande valore dello zucchero 100% italiano, frutto del lavoro di migliaia di bieticoltori della nostra cooperativa. La presenza del nostro zucchero negli Amaretti di questa storica azienda di montagna ci permette di raccontare una storia di tradizione e di rispetto per la terra e le persone. Crediamo fortemente nel valore di fare rete con le aziende e le filiere, e questa nuova sinergia ne è un esempio concreto”.

“Siamo ambasciatori del Made in Italy nel mondo e lieti di collaborare con Italia Zuccheri per utilizzare lo zucchero 100% italiano nei nostri Amaretti – aggiunge Fausto Bonomi – Amministratore Delegato di Forno Bonomi. Questa partnership rafforza il nostro impegno verso la sostenibilità e l’eccellenza italiana, offrendo ai nostri clienti bontà e qualità garantita per le specialità dolciarie della nostra tradizione. Siamo certi che la combinazione dei nostri prodotti con lo zucchero Italia Zuccheri sarà apprezzata dai nostri consumatori”.

Vaping: Kiwi inaugura a Roma un nuovo flagship store

Kiwi, brand attivo nel comparto delle sigarette elettroniche, inaugura un nuovo negozio a Roma in Piazzale Tiburtino 20. Si tratta di un’apertura molto importante per la giovane ma già consolidata realtà che ad oggi conta 22 store in Italia e una presenza commerciale in oltre 45 mila punti vendita tra negozi monomarca, catene di vape shop e tabaccai con decine di occupati tra gestione store e servizio post vendita.

Il nuovo flagship store, ubicato nel centro della città ed esteso su una superfice di 20 mq, presenta un’identità visiva impattante sia all’interno che all’esterno. L’obiettivo è diventare sempre di più un luogo d’incontro e di riferimento per tutti gli appassionati del settore vaping grazie alla presenza di tutti i prodotti dell’universo Kiwi.

Con un fatturato 2023 di 65 milioni e l’obiettivo di chiudere il 2024 tra i 100 e i 120 milioni di fatturato di gruppo, Kiwi è presente nel mercato europeo, in particolare in quello francese e tedesco. L’ambizione più grande però è per il 2027: 500 milioni di fatturato. Lo scenario racconta di un mercato che cresce in maniera vertiginosa a livello globale: nel 2022 il valore dell’intero comparto ammontava a 21,3 miliardi. In Italia (nel solo 2023) a 890 milioni. La prospettiva globale per il 2032 è di ben 90 miliardi.

Nova Coop, 5a edizione di Prodotti In Piemonte: circa 1000 le referenze coinvolte

Si svolgerà dal 3 al 23 ottobre la quinta edizione di “Prodotti in Piemonte. Il buono del nostro territorio”, l’iniziativa di Nova Coop che promuove l’economia locale e mette in luce le produzioni di eccellenza delle aziende alimentari piemontesi. Quest’anno sono 90 le imprese aderenti, per un totale di un migliaio di referenze, che per l’intero periodo della campagna saranno offerte in promozione con uno sconto del 20% in tutti i punti vendita Nova Coop. I prodotti interessati saranno facilmente riconoscibili grazie a etichette ed elementi segnaletici coordinati dell’iniziativa. Come d’abitudine la promozione di “Prodotti in Piemonte” sarà accompagnata da un catalogo di quaranta pagine, interamente dedicato alle storie d’impresa dei produttori selezionati, in distribuzione in un milione di copie presso tutti i punti vendita, e organizzato per capitoli tematici: salumi, formaggi e latticini; carni; pasta; forno; dispensa; acqua, bibite e birre; vino; ortofrutta.

Per il secondo anno inoltre la scoperta dei prodotti tipici del territorio continuerà con il “Porte aperte”: visite gratuite su prenotazione, aperte a tutti, presso le sedi e i musei aziendali di otto produttori piemontesi, per vedere come nascono i prodotti, seguendone le fasi di lavorazione, incontrando chi li realizza ogni giorno con passione, utilizzando solo materie prime di qualità. Gli appuntamenti con il “Porte aperte” si terranno dal 5 al 9 novembre e possono essere prenotati, fino ad esaurimento dei posti disponibili, telefonando al numero verde di Nova Coop Filo Diretto 800 238380.

L’appuntamento con “Il buono del nostro territorio” è nato originariamente per sostenere le filiere agroalimentari piemontesi e si è affermato come un cardine della collaborazione tra Nova Coop e le realtà produttive locali, che possono così accedere ad una platea di consumatori attenti all’origine e ai valori di cui i loro prodotti sono portatori. Un esempio di come anche le campagne commerciali possano veicolare attenzione al territorio e all’economia locale, favorendo la creazione di valore condiviso per tutti gli attori del patto produttivo. I fornitori piemontesi del Consorzio Nord Ovest – la realtà consortile che sovrintende agli acquisti per conto di Nova Coop, Coop Liguria e Coop Lombardia – sono più di 350 (+11 nell’ultimo anno e altri 3 sono in fase di attivazione), che contribuiscono alla base di assortimenti per un valore di oltre 75 milioni di euro. I prodotti piemontesi pesano particolarmente nella composizione dell’assortimento di reparti come la gastronomia, i salumi, i formaggi, il grocery (in particolare per vini, salse e condimenti, prodotti da forno), le carni e l’ortofrutta fresca e, anno dopo anno, riscuotono un apprezzamento crescente da parte dei clienti, trainato dall’affermazione dei vini piemontesi e dei formaggi dop e non.

A livello nazionale sono circa 50 le aziende del Piemonte fornitrici di prodotto a marchio Coop solo nel grocery, per un totale di circa 220 referenze che abbracciano tutti i campi della tradizione agroalimentare locale: dalle acque minerali ai biscotti, dai formaggi freschi e stagionati al pet food, dal riso ai prodotti al cioccolato fino ai dolci tradizionali delle festività.

“Il buono del nostro territorio è un progetto che punta a dare luce a tutte quelle realtà piemontesi che lavorano con passione e rispetto per le persone e per il loro territorio, realizzando prodotti di eccellenza e dimostrando di condividere nel modo più autentico i principi cardine della cooperazione di consumatori: controllo delle filiere e dei processi produttivi, attenzione all’impatto ambientale e sociale, tracciabilità assoluta, sicurezza dei prodotti e dei lavoratori. In quest’ottica, lavorare con le imprese del territorio significa aiutarle a crescere in un mercato più ampio, a diversificare i propri canali distributivi e il proprio pubblico, ad avere accesso a circuiti nazionali. La collaborazione con Coop garantisce tutto questo e richiede anche il raggiungere una tracciabilità totale e una qualità della filiera che rendono i prodotti più sicuri per il consumatore. Anno dopo anno siamo molto soddisfatti dei risultati positivi raggiunti da questa iniziativa che tiene alta l’attenzione dei nostri soci verso le imprese locali che realizzano prodotti di eccellenza” ha detto Ernesto Dalle Rive, Presidente Nova Coop.

Gli appuntamenti di Porte Aperte

Mebo Museum – Museo della birra e del formaggio (presso gli storici stabilimenti delle aziende Menabrea e Botalla Formaggi). Data Open Day: mercoledì 6 novembre 2024; Sede: via Ramella Germanin, 2, 13900 Biella; Orario di ritrovo: 9.30. Durata visita: 2 ore e 30 circa.

Mazzetti D’Altavilla Distillatori Data Open Day: Venerdì 8 novembre alle 10.30 e alle 15.30; Sabato 9 novembre alle 16.00; Sede: Viale Unità D’Italia 2 – 15041 Altavilla Monferrato (Al). Durata visita: 1 ore e 30 circa.

Teo Costa Azienda Agricola Data Open Day: mercoledì 6 novembre ore 10.00; Sede: Via San Salvario, 1 Castellinaldo d’Alba (Cn). Durata visita: 1 ore e 30 /2 ore circa.

Casa Walser -Nino Galli Salumificio Data Open Day: martedì 5 novembre alle ore 9:30; Sede:Via S. Anna, 17, 28881 Casale Corte Cerro (VB) . Durata visita: 2 ore e 30 circa.

Caseificio Persia Data Open Day: giovedì 7 novembre alle ore 15:00; Sede: Località Rivaira, 37 – Cavallermaggiore (Cn). Durata visita: 1 ore e 30 circa.

Caseificio Palzola Data Open Day: martedì 5 novembre alle 9.30 e 10.00; Sede: via Europa, 21 – Cavallirio (No) 28010 Cavallirio Durata visita: 1 ore e 30 circa.

Tenuta Roletto Azienda vitivinicola. Data Open Day: mercoledì 6 novembre alle ore 15.00; Sede: Via Porta Pia 69, 10090 Cuceglio (To). Durata visita: 2 ore e 30 circa.

Per prenotare: chiamare il numero verde Nova Coop Filo Diretto al numero 800 23.83.80. La partecipazione è aperta a singoli o piccoli gruppi. I posti sono limitati.

Ceetrus vende il mall Alegro Montijo a Lighthouse Capital per circa 180 milioni

La società internazionale specializzata nel commercial real estate e nella rigenerazione urbana Nhood ha assistito Ceetrus, attiva nel settore degli immobili a uso misto, in collaborazione con RPE e JLL, nella vendita del centro commerciale Alegro Montijo in Portogallo a Lighthouse Capital. Il valore della transazione ammonta a circa 180 milioni di euro. Nhood continuerà a gestire Alegro Montijo per conto della nuova proprietà Lighthouse Capital. Il team di Nhood Capital Markets è stato guidato da Federico Valentini, Global Head of Capital Markets e Rui Vacas, Head of Capital Markets Iberia.

Situato a Montijo, nella zona sud di Lisbona, il centro commerciale Alegro Montijo beneficia di una infrastruttura e di un bacino di visitatori che tocca 270.000 persone, a una distanza massima di 20 minuti dal centro città. Con una superficie commerciale di oltre 62.000 mq, nel 2023 Alegro Montijo ha attratto 7,4 milioni di visitatori.

“Stiamo raggiungendo il nostro obiettivo di vendita in tutta Europa, che conferma che i nostri asset sono caratterizzati dalle performance e resilienza che gli investitori stanno cercando. Siamo certi della qualità dei nostri centri e rimaniamo aperti a nuove partnership con proprietari che vogliono contribuire, in collaborazione con noi, a generare valore sul territorio. Quest’anno abbiamo già ceduto diversi asset e, come annunciato lo scorso marzo, nei prossimi anni siamo intenzionati ad accelerare questo processo” ha commentato Étienne Dupuy, CEO di Ceetrus.

“La cessione di Alegro Montijo ha dimostrato la vivacità del mercato dei centri commerciali in Portogallo, animato da una domanda degli investitori rivolta ad asset performanti. Nel complesso, nel 2024 RPE Capital Markets prevede un volume di investimenti totale di oltre 1 miliardo di euro in operazioni nel mercato del retail real estate portoghese, il 70% in più rispetto ai 580 milioni di euro del 2023 e alla media triennale inferiore ai 300 milioni di euro all’anno dal 2020. La solida performance del mercato a livello di investimenti, con vendite che superano di gran lunga i livelli del 2019 e con maggiori finanziamenti delle banche, insieme a un mercato che vede una maturazione del settore e un contesto economico in fermento, stanno ridando vita e dinamicità agli investimenti nel settore retail, con investitori internazionali che costituiscono la forza trainante di molte delle operazioni in corso. A prescindere dai volumi di fine anno, è chiaro è che in Portogallo il mercato retail è tornato di moda”, ha aggiunto Bill Judge, Managing Director di RPE Capital Markets.

Casalasco testa un parco agrivoltaico sui campi di pomodori

Casalasco, in collaborazione con la facoltà di Agraria dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, ha avviato un progetto sperimentale per la realizzazione del primo parco agrivoltaico per la coltivazione del pomodoro. L’iniziativa intende promuovere la sostenibilità e migliorare l’efficienza energetica lungo tutta la filiera produttiva.

L’impianto, che ha comportato un investimento di circa 2 milioni di euro, è compreso in un più ampio piano di interventi programmati nei vari stabilimenti del Gruppo a sostegno dell’ambiente e del valore complessivo di 24,5 milioni di euro. Si estenderà su una superficie di circa 2 ettari in area industriale, nei pressi dello stabilimento di Casalasco a Fontanellato. I pannelli fotovoltaici saranno posizionati su strutture metalliche alte circa 5 metri, consentendo il regolare svolgimento delle attività agricole sottostanti. Grazie a un software, sviluppato in collaborazione con l’Università Cattolica di Piacenza, che raccoglierà e analizzerà costantemente i dati in ingresso, i pannelli saranno in grado di orientarsi per massimizzare l’assorbimento di energia solare e garantire la giusta quantità di luce alle coltivazioni.

Il parco agrivoltaico avrà una capacità produttiva annua di circa 1600 MWh che, insieme all’energia prodotta dall’impianto di cogenerazione installato nel 2023 all’interno dello stesso sito di Fontanellato, sarà sufficiente a coprire oltre il 90% del fabbisogno energetico dello stabilimento. Questo progetto rappresenta un passo avanti verso l’autosufficienza energetica e la riduzione dell’impatto ambientale di Casalasco, che attraverso il parco agrivoltaico ridurrà le emissioni di Co2 di 680 tons l’anno. Con l’energia prodotta dal parco agrivoltaico verrà inoltre alimentato anche il nuovo Innovation Center di Casalasco, progetto del Gruppo in fase di realizzazione, sempre a Fontanellato, in un edificio attiguo alla palazzina uffici.

L’iniziativa però non si limita ai benefici energetici ma mira a offrire un modello replicabile per tutte le aziende agricole conferenti. La sperimentazione sulla coltivazione di pomodori sotto i pannelli solari permetterà, infatti, di identificare le varietà più adatte a questo tipo di coltura e ottimizzare il bilanciamento tra ombra e luce, migliorando così la qualità e la resa delle produzioni. La partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, riconosciuta tra le eccellenze nel settore delle scienze agrarie, conferisce al progetto una solida base scientifica e innovativa. L’interazione tra ricerca accademica e industria sottolinea l’impegno di Casalasco nel promuovere un’agricoltura sostenibile e tecnologicamente avanzata. La realizzazione del parco agrivoltaico richiederà circa un anno. Al termine dei lavori, Casalasco procederà con la valutazione dei risultati ottenuti per considerare la possibile applicazione della tecnologia a più ampie estensioni.

“Il parco agrivoltaico rappresenta un ulteriore importante passo verso un’agricoltura più sostenibile, integrata e innovativa – ha dichiarato Costantino Vaia, CEO del Gruppo Casalasco. La combinazione tra coltivazioni e impianti fotovoltaici offre nuove opportunità non solo per migliorare l’efficienza energetica e ridurre l’impatto ambientale, ma anche per massimizzare i risultati delle produzioni. Siamo certi che questo progetto sperimentale possa fornire benefici significativi, per Casalasco, ma sicuramente anche per l’intera filiera del pomodoro che rappresentiamo, favorendo uno sviluppo più equilibrato e sostenibile del settore”.

“Casalasco ha scelto di installare un sistema agrivoltaico avanzato che garantisce la massima flessibilità sia nella gestione dell’impianto che delle colture agrarie – ha aggiunto Stefano Amaducci, Professore ordinario di Agronomia e Coltivazioni Erbacee presso il Dipartimento di Produzioni Vegetali Sostenibili dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza e coordinatore del progetto. Utilizzando la piattaforma informatica e i sistemi di monitoraggio sviluppati in anni di ricerca presso l’Università Cattolica, potremo ottimizzare il sistema agrivoltaico perché sia uno strumento efficace a sostengo della transizione energetica e della decarbonizzazione della filiera del pomodoro da industria e che al contempo preservi la resa e la qualità del prodotto agricolo”.

40 candeline per il Panorama di Marghera, previsti eventi e promozioni speciali

Sono trascorsi quarant’anni dall’inaugurazione del primo centro commerciale ad insegna Panorama, a Marghera, in provincia di Venezia. Per celebrare l’importante traguardo, Panorama ha organizzato una serie di eventi e promozioni speciali come sconti del 40% su 40 prodotti selezionati.

Sin dagli albori, il Panorama di Marghera ha rappresentato un pilastro fondamentale per la comunità locale che, all’alba degli anni Ottanta, chiedeva meno tempo e più servizi. Ubicato nella zona artigianale della città e caratterizzato da un ampio assortimento e un layout funzionale e accattivante, la galleria commerciale, estesa su oltre 18.160 metri quadrati, incontrò il favore dei consumatori e la formula commerciale ebbe un successo strepitoso tale da essere replicata altrove. La lettura dei bisogni e delle tendenze dei consumi si rivelò corretta, l’ubicazione fuori città, il rapporto qualità – prezzo e l’ambiente gradevole si affiancavano a una serie di servizi all’interno dei negozi o nelle loro immediate vicinanze. Da quella data, si sono moltiplicate le aperture di punti vendita nel Nord e Centro Italia e Pam Panorama si è affermata definitivamente come una realtà di rilievo della Gdo a livello nazionale.

Nel corso degli anni, il Panorama di Marghera ha evoluto la propria offerta per rispondere alle mutevoli esigenze dei consumatori, mantenendo sempre al centro l’attenzione per le persone, la sicurezza degli acquisti e l’innovazione. Con 23 attività commerciali al suo interno offre ai propri clienti un’ampia gamma di servizi tra cui: l’ipermercato Panorama, negozi, bar, ristoranti, giochi per bambini, sportello bancomat, distributore di benzina e autolavaggio. L’ipermercato, con un’estensione di 4.900 mq, tra produzione e negozio occupa circa 90 persone e conta al suo interno il forno che impasta e produce panificati freschi quotidianamente; la gastronomia che cucina 80 ricette al giorno tra primi, secondi e contorni; la pasticceria e il Drugstore Tibi.

MD compie 30 anni e traccia gli obiettivi per il futuro

Si sono svolti presso il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, a Napoli, i festeggiamenti per i primi trent’anni di attività di MD. Durante la convention sono state presentate la terza e quarta generazione di una delle più longeve famiglie imprenditoriali italiane: Maria Luisa Podini, Amministratore Delegato di MD, e il fratello Marco Podini, Vice Presidente, affiancheranno il Cavalier Podini alla guida del Gruppo, mentre in CdA sono già operativi due dei sette nipoti del Cavaliere, presenti peraltro alla convention.

Patrizio Podini ha aperto i lavori alla presenza di fornitori, dipendenti e ospiti, tracciando con chiarezza il momento congiunturale che sta affrontando il settore: “Ci si dovrà abituare a veder ridimensionati i margini operativi del retail dopo l’impennata del 2023, a cui reagire con una collaborazione ancora più salda tra gli attori della filiera e con una comprensione sempre maggiore dei reali bisogni di un cliente alle prese con ridotte possibilità di spesa ma con sensibilità ed esigenze nuove e in continua evoluzione” ha detto Podini.

Maria Luisa Podini ha invece ribadito l’impegno dell’azienda nel proseguire, nel segno della continuità con le scelte effettuate finora, il suo percorso di crescita, grazie a una leadership rinnovata, affiancata da un’apertura strategica verso il management esterno, e con un’attenta politica formativa del personale. “MD oggi conta oltre 9.000 dipendenti, un fatturato vicino ai 4 miliardi di euro, e nei prossimi tre mesi aprirà tra i 10 e i 15 nuovi punti vendita, consolidando ulteriormente la sua presenza in Italia grazie a una rete di oltre 800 punti vendita”.

Durante la convention sono state presentate le nuove nomine del management esterno che garantiranno competenze diversificate e una visione di lungo termine grazie alla profonda conoscenza del mercato. Tra i nuovi ingressi, Antonella Emilio come Direttore Brand & Retail Experience, Antonio Pirozzi come Direttore Vendite Area Sud, Fabio Gabanella nel ruolo di Direttore Sviluppo Amministrativo, Carmelo Carriero come Direttore Franchising e Massimo Riezzo nuovo Direttore Acquisti.

La convention ha visto la partecipazione di dipendenti, affiliati e fornitori, ma anche di ospiti che hanno potuto condividere le proprie esperienze e messaggi. Dall’alpinista, scrittore e aviatore Simone Moro agli scenari futuri delineati dal professor Andrea Farinet, fino alla grinta dell’azzurro dell’atletica Filippo Tortu e dell’atleta paralimpica Giusy Versace, dalla verve della food influencer Rosy Chin fino a una visione esperta come quella della giornalista Cristina Lazzati che ha moderato un talk denso di domande sul futuro del retail che il Cav. Podini prevede “in movimento” nel 2023. “La convention MD è stata un momento di celebrazione dei traguardi raggiunti ma soprattutto di riflessione sulle sfide future. Abbiamo ripercorso i successi dell’azienda per affrontare con ottimismo e determinazione, guidati da una nuova e preparata generazione di leader, gli anni a venire. Il principio ispiratore rimane quello di sempre: ‘La buona spesa non solo a parole’ per sottolineare un impegno a 360° verso ambiente, società, persone” ha sottolineato la CEO Maria Luisa Podini.

IV gamma, abitudini di consumo e pregiudizi degli italiani

I prodotti di IV gamma (verdura, frutta, ortaggi freschi confezionati in busta o in vaschette e pronti per il consumo) sono molto apprezzati dagli italiani ma i consumatori nutrono ancora pregiudizi e convinzioni sbagliate sulla categoria. Lo si evince dall’indagine che il Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food ha commissionato ad AstraRicerche. Lo studio è stato condotto durante la scorsa estate su un campione di 1.000 persone, rappresentativo della popolazione italiana 18-75enne, ed evidenzia in primis come non tutti abbiano familiarità con la terminologia: il 57% del campione intervistato, infatti, sostiene di non aver mai sentito questo nome, il 29% lo ha sentito ma non ne conosce il significato e solo il 14%, invece, gli attribuisce il significato corretto.

Nonostante più della metà degli intervistati non sappia che questi prodotti si definiscono “di IV gamma”, il 78% del campione però li acquista spesso (2-3 volte al mese 33%) o abitualmente (tutte le settimane 45%). Il 18% dichiara di acquistarli occasionalmente/1 volta al mese o meno. Nello specifico, i dati mostrano come questi prodotti siano particolarmente apprezzati dalle fasce di popolazione che hanno maggior bisogno di soluzioni che semplificano la vita; in questo senso si sottolinea come i consumi più elevati si rilevino tra gli uomini 30-39enni (abitualmente 61%), nelle grandi città, nelle famiglie numerose e con 0-17enni in famiglia. Solo il 4% degli intervistati dichiara di non acquistarli mai e, tra le ragioni del non acquisto, più della metà (55%) sostiene che sono migliori gli ortofrutticoli freschi e il 31% adduce come motivazione la presenza di conservanti. Questa, però, sembra essere una delle principali opinioni errate diffuse anche tra chi dichiara di acquistarli: il 75% del totale degli intervistati sostiene, infatti, che contengano conservanti, dato che sale addirittura all’87% nella fascia d’età 18-29.

“In realtà nei prodotti di IV gamma non vengono aggiunti conservanti. Quelli eventualmente presenti riguardano gli ingredienti vegetali non freschi o gli ingredienti non vegetali contenuti in alcuni prodotti, come ad esempio le olive o il formaggio presenti nelle ciotole pronte al consumo – commenta Andrea Battagliola, Presidente del Gruppo Prodotti Ortofrutticoli di IV Gamma di Unione Italiana Food. Il freddo è l’unico elemento utilizzato per preservare la freschezza e la qualità dei prodotti. Proprio per questo ancora ci preoccupa il dato che ci rivela che più della metà dei consumatori (63%) interrompa la catena del freddo non utilizzando la borsa frigo per il trasporto del prodotto nel tragitto supermercato-casa”.

Quali sono, invece, i principali motivi per cui gli italiani scelgono di acquistare la IV gamma? Il 52% dei rispondenti dichiara di acquistare prodotti di IV gamma per la comodità e per risparmiare tempo, il 32% perché sono pratici da consumare fuori casa, il 31% per la porzionatura, e ancora un altro 31% perché si evitano sprechi di prodotto. Inoltre, sono considerati prodotti di buona qualità (26%) e che aiutano ad avere una alimentazione corretta (24%). Il prodotto di IV gamma preferito dagli italiani è l’insalata in busta, acquistata dal 73% del campione, seguita dalle verdure in busta pronte da cuocere (acquistate dal 67% del campione), dalle insalate in ciotola (36%), da zuppe e vellutate pronte (30%) e da frutta lavata e tagliata (29%).

Per quanto riguarda zuppe e vellutate pronte, il 12% dichiara di comprarle abitualmente/tutte le settimane; il 29% abbastanza spesso/2-3 volte al mese; il 42% occasionalmente/1 volta al mese o meno, mentre il 17% dichiara di non acquistarle mai. Il 41% del campione, quindi, acquista zuppe e vellutate pronte con regolarità (dato che sale notevolmente negli uomini e nelle donne della fascia d’età 30-39, con percentuali rispettivamente del 57% e 55%). Nello specifico, tra i driver di acquisto di zuppe e vellutate pronte, spiccano con l’84% dei rispondenti, l’essere “fatte con materie prime di altissima qualità”, “prodotte utilizzando materie prime italiane” (79%) e “fatte con verdure di stagione” (77%). Le motivazioni che muovono gli italiani all’acquisto di questo tipo di prodotti si riflettono nelle opinioni su zuppe e vellutate pronte: gli intervistati, infatti, ne apprezzano soprattutto la velocità di preparazione (86%), la comodità di utilizzo (84%), il gusto e il sapore (78%). Inoltre, il 75% degli intervistati le ritiene una valida alternativa per un pasto salutare e nutriente e il 57% le considera prodotti fatti con cura artigianale.

In relazione a luoghi e modalità di consumo, l’87% del campione sostiene di consumare i prodotti di IV gamma a casa, mentre poco più di un terzo degli acquirenti lo fa fuori casa: il 20% in ufficio o a scuola e altrettanti in viaggio o all’aperto. In merito, invece, alla modalità di consumo, il 58% del campione li impiega come contorno, il 43% da soli o come portata principale. Il 41% li utilizza come base per preparare ricette semplici e veloci ma anche più complesse ed elaborate (14%). A questo proposito, il 52% degli italiani coinvolti nell’indagine dichiara di cercare ricette a cui ispirarsi per usare i prodotti di IV gamma acquistati. E da dove prendono ispirazione? Il 58% da siti online; il 51% da social network e forum, il 34% da libri e riviste.

Agli intervistati è stato anche chiesto di mettere a confronto i prodotti di IV gamma con quelli freschi preparati in casa (cosiddetta I gamma): hanno espresso quindi un giudizio (migliore, uguale o peggiore) su alcuni aspetti che caratterizzano entrambe le categorie di prodotto. In relazione alla riduzione degli sprechi alimentari complessivi, per il 51% del campione la IV gamma è migliore rispetto agli ortofrutticoli freschi preparati in casa. Analogamente, in relazione all’utilizzo di acqua, il 34% è ben informato e dichiara che la IV gamma garantisce un risparmio idrico rispetto alla preparazione domestica, ma c’è il 17% che sostiene il contrario. “Il prodotto di IV gamma, essendo già mondato, lavato e porzionato, nell’uso domestico è a «scarto zero». Gli scarti di produzione, inoltre, vengono riutilizzati prevalentemente per l’alimentazione animale. Per quanto riguarda l’acqua vorrei sottolineare un dato: il procedimento di lavaggio industriale consuma circa il 90% di acqua in meno rispetto a quello domestico, a parità di prodotto” commenta Battagliola. Anche dal punto di vista igienico, il 45% del campione ritiene che la IV gamma sia migliore rispetto alla I gamma. Nutrizionalmente parlando, invece, il 16% del campione sostiene ancora, erroneamente, che gli ortofrutticoli freschi in busta o vaschetta siano peggiori rispetto a quelli freschi preparati in casa. “Dal punto di vista nutrizionale, gli ortaggi di IV gamma sono equiparabili a quelli di I gamma. Inoltre, essendo già pronti per il consumo, i prodotti di IV gamma incentivano il consumo di frutta e verdura in molte persone” afferma Battagliola.

Relativamente agli imballaggi infine, il 68% degli intervistati ritiene la busta di plastica adatta al prodotto per la sua conservazione e facilmente smaltibile nella raccolta differenziata (66%). I packaging sono ritenuti inoltre molto chiari: riportano in maniera evidente la modalità di smaltimento (63%) e le informazioni che aiutano a capire i punti di forza del prodotto (61%). Non stupisce quindi che il 76% del campione conferisca correttamente nella raccolta differenziata della plastica gli imballaggi degli ortaggi freschi confezionati anche se ancora 1 acquirente su 7 sbaglia la modalità di smaltimento, dato che diventa ancora più significativo nei giovani uomini.

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