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Pam Panorama presenta a Marca le sue novità più recenti

IAnche Pam Panorama –  dopo gli ottimi risultati raggiunti dalla propria private label nel 2018 – sarà presente a Marca Bologna, dove presenterà in anteprima alcune delle novità previste per il 2019.

Oggi le linee a marchio Pam Panorama sono 12 e rappresentano appieno i valori aziendali di qualità e convenienza, due caratteristiche fondamentali che hanno portato la private label a raggiungere e superare il 19% del fatturato*. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie anche all’introduzione di tre nuove linee: ZÓA, dedicata al pet food, ECO, che comprende prodotti ecologici per la cura della casa e del bucato, e PamIntegro, la gamma di integratori a marchio.

Decisivo poi l’ampliamento delle linee già esistenti su cui, per tutto il 2018, Pam Panorama ha voluto investire al fine di offrire ai propri Clienti una scelta sempre più ampia per rispondere in modo puntuale alle loro richieste, anticipandone i trend. Le principali innovazioni lanciate riflettono le esigenze di eccellenza e italianità, con tanti articoli premium selezionati tra i prodotti certificati come agroalimentari tradizionali, ma anche nella ricerca della salute e benessere con particolare attenzione alla filiera, come dimostrano le linee dedicate al reparto freschi e al BIO.

“Per il prossimo anno, abbiamo scelto di lavorare su tematiche di primaria importanza sia per noi che per i nostri clienti: salute e ambiente.” Commenta Sara Penello, Responsabile Private Label Pam Panorama “Un esempio? Siamo al lavoro per accorciare le liste ingredienti dei nostri prodotti a marchio e per ridurre la plastica dai nostri pack, entrambe tematiche di grande interesse per il consumatore di oggi.”

Donatella Cinelli Colombini rieletta alla guida dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino

Donatella Cinelli Colombini guiderà per altri tre anni l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. È stata rieletta oggi dal nuovo Consiglio direttivo. Imprenditrice del vino della Toscana, è presidente nazionale delle Donne del Vino dal 2016.

«L’esperienza di guidare le Donne del Vino – commenta Cinelli Colombini – è stata più faticosa di quanto immaginassi, ma anche più entusiasmante perché ho scoperto un patrimonio di talenti, di voglia di fare e di altruismo che poche associazioni possiedono, specialmente dopo trent’anni di vita. Le Donne del Vino sono oltre 800 meravigliose persone. Negli scorsi tre anni, io ho chiesto loro un impegno e uno sforzo supplementari e i risultati sono stati straordinari. Siamo la più grande organizzazione femminile mondiale del settore enologico, la più organizzata e la più attiva».

Nel 2018 per la prima volta le Donne del Vino hanno rinnovato il loro Consiglio direttivo e Collegio dei Probiviri votando on line. Anche le candidature sono state raccolte via internet. Un nuovo metodo di votazione che ha riscontrato il parere positivo del 100% delle associate.  

Donatella Cinelli Colombini sarà affiancata dal nuovo Consiglio direttivo. È composto da tre vice presidenti: Antonella Cantarutti (produttrice, Friuli Venezia Giulia); Daniela Mastroberardino (produttrice, Campania) e Paola Longo (enotecaria – Lombardia). Lo completano le consigliere: Pia Donata Berlucchi (produttrice, Lombardia); Sabrina Soloperto (produttrice, Puglia); Gilda Guida Martusciello (produttrice, Campania); Marilisa Allegrini  (produttrice, Veneto); Lorella Di Porzio (ristoratrice, Campania); Cinzia Mattioli (ristoratrice, Liguria); Cristiana Cirielli  (pr e comunicatrice, Friuli Venezia Giulia); Marina Ramasso (ristoratrice, Piemonte). Nel Collegio dei probiviri, Elena Walch (produttrice, Trentino Alto Adige); Francesca Poggio (produttrice, Piemonte) e Michela Guadagno (sommelier, Campania).

Nel prossimo futuro le Donne del Vino hanno nuove importanti sfide: «La prima e la più importante – continua la presidente – quella di internazionalizzarsi creando una rete mondiale basata sullo sharing; subito dopo quella di accrescere le opportunità per le socie, puntando sul networking cioè trasformando i rapporti in trasferimento di conoscenze, business, opportunità di stage o di lavoro».

Cinelli Colombini pensa soprattutto alle giovani donne under 30 che si affacciano, o vorrebbero, al settore vino. Per loro l’associazione sta predisponendo il progetto Future ovvero un archivio telematico con tutte le opportunità formative in cantine, enoteche, ristoranti, agenzie giornalistiche e di pr, studi di consulenza enologica cioè in ogni segmento della filiera del vino. Un’idea di Alessandra Boscaini, delegata del Veneto. Nel 2019 ci sono già molte iniziative in calendario: a ProWein 2019 (17-19 marzo) ci sarà una degustazione al femminile; sabato 2 marzo è Festa delle Donne del Vino in tutta Italia; a Milano, a novembre 2019, in occasione di SIMEI, salone delle macchine per l’enologia, si terrà un Forum mondiale di Donne del Vino.

Checkpoint Systems con la catena polacca LPP, lancia la sua nuova identificazione RFID

Checkpoint Systems amplia la sua collaborazione con il gruppo di negozi di abbigliamento polacco LPP, con il lancio su larga scala del programma di identificazione a radio frequenza (RFID) per migliorare la disponibilità delle merci, l’efficienza operativa e l’esperienza dei clienti. Il programma sarà applicato a tutta la supply chain, alla piattaforma di ECommerce e agli oltre 1.700 punti vendita in 23 paesi.

LPP, azienda polacca Con oltre 200 milioni di articoli venduti ogni anno, era alla ricerca di una soluzione per ottimizzare l’efficienza operativa di tutta la società, migliorando nel contempo la gestione del magazzino per i suoi cinque brand di alta moda: Reserved, Cropp, House, Mohito and Sinsay.

Checkpoint, che fornisce già la tecnologia Electronic Article Surveillance (EAS) a LPP; con il nuovo programma RFID @Source consentirà agli articoli di arrivare in negozio pronti per essere riposti sugli scaffali, di ridurre il tempo impiegato dai dipendenti per il controllo delle consegne e di aumentare l’accuratezza dell’inventario.

Si prevede inoltre che l’introduzione della tecnologia RFID aumenterà la redditività grazie alla maggiore efficienza, con stime che indicano un aumento delle vendite del 3%. Oltre a trasformare la visibilità e la disponibilità dei prodotti in negozio, migliorerà anche l’identificazione dei singoli articoli nella supply chain. Inoltre, la tecnologia consente a LPP di individuare facilmente i prodotti più venduti e le tendenze strategiche nei singoli punti vendita, il che significa che sarà in grado di adattare l’inventario in base alle esigenze dei singoli negozi e dei loro clienti in modo più accurato.

Checkpoint in collaborazione con i fornitori di LPP lavorerà per garantire che tutti i tag RFID, Soft and Hard tag, siano applicati all’origine durante la produzione degli indumenti. Inoltre, per migliorare ulteriormente il processo di distribuzione, il retailer ha installato dei tunnel RFID nei suoi centri di distribuzione che permettono di controllare attentamente le merci in entrata e in uscita, garantendo che gli articoli richiesti vengano spediti al negozio corretto.

 

Infine, il flusso di merci e la politica del riutilizzo delle hard tag RFID di Checkpoint consentono a LPP una produzione responsabile, in quanto tutti i tag sono utilizzati nuovamente all’interno della supply chain. Infatti, gli hard tag recuperati vengono restituiti al Centro di Riparazione Total Quality Management di Checkpoint prima di passare al centro di distribuzione di LPP o ai fornitori per essere applicati all’origine. La merce etichettata, a questo punto può essere spedita ai negozi LPP pronta per essere venduta.

John Dargan, Presidente della Checkpoint Systems ha detto: “Siamo lieti di sostenere la visione di LPP di diventare l’azienda leader della moda in Europa. L’implementazione della tecnologia RFID consentirà a LPP di migliorare notevolmente l’efficienza operativa e l’esperienza complessiva del cliente. Abbiamo collaborato con LPP per molti anni e siamo immensamente felici di essere stati scelti per sostenere la loro crescita in questo periodo e non vediamo l’ora di supportare la loro continua espansione”.

Jacek-Kujawa

“L’implementazione della tecnologia RFID rappresenta un punto cruciale per la nostra attività. Siamo la prima società in Polonia e una delle prime al mondo che ha deciso di implementarla. La tecnologia RFID ci consentirà di offrire ai nostri clienti soluzioni su misura e ci garantirà un valido supporto nella gestione del prodotto in tutte le fasi, a partire dalla fabbrica, passando per il centro di distribuzione fino ai negozi. È una sfida che vogliamo affrontare in modo efficace poiché siamo convinti che l’RFID sarà la tecnologia del futuro. Il processo non è semplice in quanto richiede enormi cambiamenti organizzativi, tuttavia riteniamo che per questa tecnologia valga veramente la pena”, afferma Jacek Kujawa, vicepresidente di LPP.

Fruttagel presenta a Marca le sue novità di packaging e di prodotto

Fruttagel sarà presente anche quest’anno a Marca, il salone internazionale dedicato alla marca del distributore (MDD), che si terrà il 16 e 17 gennaio prossimi alla Fiera di Bologna. L’azienda di trasformazione agroindustriale della provincia di Ravenna sarà presente con un stand (padiglione 30, stand E/11), ideato per presentare l’ampia gamma di prodotti, le ultime novità e valorizzare l’impegno in termini di sicurezza alimentare e tutela ambientale.

Nello stand di Fruttagel a Marca 2019 i visitatori della Fiera potranno scoprire una selezione di prodotti, tra cui le nuove bevande vegetali – cocco-riso, mandorla, riso-mandorla, avena, soia+calcio, riso+calcio, nocciola, soia+cacao (che si aggiungono alle varianti classiche) –, i  frullati di frutta, le passate di pomodoro 100% italiano e i surgelati confezionati nell’innovativo pack compostabile, realizzato in materiale smaltibile nella raccolta organica della differenziata e certificato Ok Compost dall’ente TÜV Austria ai sensi della normativa UNI EN 13432:2002. Una sezione dello stand sarà interamente dedicata ai prodotti biologici e alle referenze Almaverde Bio – di cui Fruttagel è socio fondatore –, tra cui quattro nuovissimi prodotti surgelati (broccoli e cavolfiori a rosette, e i contorni Tris Julienne e Fantasia dell’orto) tutti nel formato retail da 450 grammi in busta compostabile.

Valmontone Outlet si conferma lo shopping village più frequentato

Crescono ancora i numeri di Valmontone Outlet che nel 2018 ha registrato un aumento del 5% nel numero di visitatori arrivando a 7 milioni e mezzo annui, dato che conferma il villaggio dedicato allo shopping gestito da Promos in provincia di Roma come il factory outlet più frequentato d’Italia. Un successo in termini di affluenza confermato anche dai numeri di fatturato che negli ultimi 12 mesi è cresciuto del 5%.

Nel corso dell’anno sono state portate avanti importanti operazioni di valorizzazione della struttura con l’inserimento di molti nuovi marchi come New Balance, Timberland, Under Armour, White Bakery e Pandora, quest’ultimo presente solo in due outlet nel territorio italiano, mentre 15 store sono stati oggetto di  restyling o relocation. I nuovi brand inseriti durante il corso dell’anno, a partire da gennaio e fino alle recenti aperture di Timberland e Guess Accessori tra novembre e dicembre, hanno portato complessivamente oltre 10 milioni di fatturato nel comparto abbigliamento e accessori.

Anche il programma di fidelizzazione di Valmontone Outlet è stato oggetto di operazioni di rinnovamento con l’inserimento di nuovi contenuti promozionali, convenzioni con diversi enti e istituzioni e l’attivazione di un concorso annuale grazie al quale sono stati distribuiti circa 25mila euro di premi in gift card. Tutto questo ha portato all’emissione di 40mila Valmontone card nel 2018 con un aumento del +34% nel numero di sottoscrizioni.

Ma è soprattutto nelle scelte a livello di marketing e comunicazione che si è reso effettivo il cambio di passo del Gruppo Promos che anche nel 2018 ha scelto di puntare sull’abbinamento di shopping e intrattenimento. Il binomio ha avuto il suo culmine nella seconda edizione del Valmontone Outlet Summer Festival che nei mesi di luglio e agosto ha ospitato anche il primo concerto a pagamento, quello di Alvaro Soler (andato sold out in meno di 30 giorni) e altre star del panorama musicale italiano e internazionale, come Noemi, Giusy Ferreri e Jarabe de Palo, segnando un +20% di affluenza rispetto alla manifestazione dell’estate scorsa.

Stessa percentuale di aumento del footfall (+20%) si è registrata anche nel mese di dicembre 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, con un aumento del fatturato pari al 18%, dato che conferma come sempre più consumatori scelgano gli outlet per i loro acquisti natalizi. Complici del successo invernale di Valmontone Outlet anche le diverse iniziative natalizie finalizzate ancora una volta all’intrattenimento dei visitatori, come la pista di pattinaggio sul ghiaccio che ha registrato nel mese di dicembre più di 8mila ingressi ai quali si sommano i 5mila della giostra carosello (entrambe le attrazioni sono state prorogate fino al 27 gennaio). Nel calendario marketing anche un’importante collaborazione con la Deejay10, la popolare maratona organizzata da Radio Deejay che ha visto Valmontone Outlet tra gli sponsor ufficiali.

Anche il 2019 sembra essere iniziato sotto i migliori auspici per Valmontone Outlet, considerato l’aumento del 15% del footfall nella giornata di apertura saldi invernali di sabato 5 gennaio e gli oltre 100mila visitatori registrati nei primi due giorni.

Il buon andamento è stato confermato anche dal successo del servizio di navetta lanciato in occasione dei saldi che, con tre corse giornaliere dal mercoledì alla domenica, collega la stazione di Valmontone all’outlet e che, nella prima settimana di esercizio, ha registrato oltre 800 passeggeri.

 

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My Story, la soluzione basata sulla blockchain, che valorizza le eccellenze italiane

Storytelling certificata e ancorata all’ecosistema della blockchain, così da valorizzare le eccellenze produttive italiane e l’origine e le specificità dei loro prodotti?

Si può fare.Lo dimostra My Story™, la soluzione dell’ente di certificazione internazionale DNV GL, basata sulla blockchain pubblica VeChainThor e adottata (sono stati i primi) dai vini di tre cantine d’eccellenza distribuite lungo lo Stivale:
– Il Santella del Gröm Curtefranca Rosso DOC 2013 della cantina Ricci Curbastro in Franciacorta;
– Il Riserva Ducale Oro Chianti Classico Gran Selezione DOCG 2014 della cantina toscana Ruffino;
– Il Veritas Castel del Monte Bombino Nero Rosato DOCG 2017 della cantina pugliese Torrevento.

Ma qual è il plus di “My Story™? Lo spiega  Luca Crisciotti, CEO di DNV GL – Business Assurance: “La trasparenza e l’immediatezza garantite dalla blockchain, unitamente alle verifiche di My Story™ e ai controlli già in essere effettuati da Valoritalia, contribuiscono a far chiarezza sui prodotti e sulle relative filiere; sfruttando la blockchain stiamo rivoluzionando il mondo della certificazione, portando i risultati delle attività di verifica direttamente al consumatore.”

Come funziona My Story™

E’ una soluzione basata su una serie di controlli di filiera e di prodotto. I dati raccolti sul campo, i risultati delle verifiche svolte da DNV GL e da altri enti di controllo confluiscono in un vero e proprio racconto, dal grappolo d’uva alla bottiglia, a cui i consumatori potranno facilmente accedere attraverso un QR-code posto in etichetta.
Inquadrando il codice su una bottiglia di Santella del Gröm, ad esempio, tra le altre informazioni si può immediatamente leggere che la bottiglia è una delle 6.580 imbottigliate il 29 dicembre 2016. O ancora che l’energia utilizzata nei processi produttivi è al 100% proveniente da pannelli fotovoltaici. Allo stesso modo scansionando l’etichetta presente sul Veritas, si può scoprire che si tratta dell’unico rosato in Italia al quale è stata riconosciuta la denominazione DOCG, mentre dal QR code presente sulla bottiglia del Riserva Ducale Oro 2014 si scopre che ha ottenuto il riconoscimento “Tre Bicchieri” dal Gambero Rosso.
“Siamo partiti da un prodotto iconico come il vino, che più degli altri è scelto per la sua storia: cantina, anno di vendemmia, metodo produttivo fanno la differenza per il consumatore. Tuttavia, si tratta solo della prima applicazione di My Story™: sono in corso molti progetti che coinvolgono altre realtà del settore agroalimentare, del luxury, dell’healthcare e dell’automotive, anche finalizzati all’introduzione di sistemi di incentivazione, per il consumatore e per le imprese, che hanno come obiettivo la riduzione, ad esempio, della carbon footprint. Attraverso My Story™ e la digitalizzazione delle filiere, siamo convinti di poter offrire un contributo significativo nella valorizzazione del made in Italy e nella tutela dell’autenticità del prodotto” ha aggiunto Renato Grottola, M&A and Digital Transformation Director di DNV GL – Business Assurance.
Con My Story™ DNV GL intende costruire un ecosistema di riferimento per la ‘Digital Assurance’, basato su VeChainThor, che vede il coinvolgimento di attori diversi: dalle realtà multinazionali, alle start up italiane attive nel mondo blockchain, associazioni di categoria ed altri organismi di certificazione.

 

 

 

 

 

Shopping natalizio: l’on line spicca il volo. La ricerca Salesforce

Lo shopping natalizio da mobile, quest’anno, ha superato quello da PC, ed è la prima volta. E non basta: il 50% degli acquisti natalizi è stato completato entro lunedì 3 dicembre e l’80% già entro il 15 dicembre, ovvero l’ultimo giorno disponibile per ricevere la spedizione prima delle festività.

Sono queste alcune delle principali evidenze emerse dalla ricerca ricerca 2018 All Wrapped Up Shopping Report realizzata da Salesforce leader mondiale nel CRM.

E vanno tutte verso una direzione univoca: l’e-commerce prende sempre più piede. Come conferma anche Rob Garf, VP, Industry Strategy for Retail di Salesforce, quando dichiara: “I retailer hanno goduto di una forte crescita digitale nelle ultime festività”. La trasformazione digitale, grazie al mobile, ai social e all’intelligenza artificiale, ha facilitato la navigazione dei consumatori permettendo loro di fare acquisti senza difficoltà anche quando erano fuori casa”.

Vediamo nel dettaglio quanto emerso dalla ricerca.

Acquisti sotto Natale

I retailer hanno goduto di una forte crescita dell’attività digitale nel periodo delle festività: tra il 20 novembre e il 3 dicembre, il 25% dei consumatori (il tasso più alto mai registrato) ha cominciato a pensare agli acquisti di Natale, completando un ordine, aggiungendo uno o più prodotti al carrello, avviando le pratiche di checkout o utilizzando la funzione di ricerca all’interno di un sito. Inoltre, come anticipato,  il50% degli acquisti natalizi è stato completato entro lunedì 3 dicembre e l’80% già entro il 15 dicembre in modo da approfittare dell’ultimo giorno utile per la consegna.

Shopping da mobile

Il 48% degl ordini è stato gestito tramite smartphone rispetto al 44% gestito da computer (+19% rispetto al 2017). Il 66% del traffico ha avuto origine da dispositivi mobili (+11% rispetto al 2017) con un clamoroso 74% di utenti attivi con il proprio cellulare anche il giorno di Natale, che si è attestato come il giorno più mobile dell’intera stagione: sia per quanto riguarda gli ordini sia per il traffico, è stata registrata la più alta percentuale di engagement mobile di sempre (rispettivamente il 60% e il 74%).

Checkout in fase di acquisto

Il 28% di chi ha acquistato da mobile si è servito di soluzioni come Apple Pay o PayPal e nei giorni di picco delle vendite il 29% degli ordini è stato pagato con un portafoglio digitale.

La Cyber Week

La crescente propensione per lo shopping on line è stata confermata ampiamente dalle performance della Cyber Week, che – quest’anno – ha registrato il 37% delle entrate dell’intera stagione, con un aumento del 4% rispetto al 2017. Gli sconti sono cominciati prima, con un valore percentuale medio del 27%. I maggiori ribassi della stagione ci sono stati durante il Cyber Monday, in cui si è registrato uno sconto medio record del 31%. L’80% degli ordini effettuati nella settimana della Cyber Week ha goduto delle offerte legate alle spese di spedizione gratuite. L’offerta “spedizione gratuita” si è ripetuto anche nella settimana immediatamente successiva e il 68% degli ordini post-Cyber Week ha potuto usufruire di tale vantaggio.

I social media

Con un aumento del 22% nel traffico social, Facebook e Instagram hanno guidato il 93% delle visite ai siti ecommerce.

Nell’arco dell’intero periodo (20 novembre – 26 dicembre), il traffico social è aumentato del 34% e i brand con il miglior social feed sono stati Nike, Amazon e iPhone.

Salesforce e lo shopping delle feste

In relazione ai propri clienti, durante la stagione dello shopping natalizio, Salesforce ha registrato che:

  • I clienti di Commerce Cloud hanno visto una crescita del 18% negli ordini digitali rispetto allo stesso periodo nell’anno precedente i brand e i retailer globali hanno registrato una crescita complessiva dei ricavi digitali superiore al 12% durante l’intera stagione, con un aumento del traffico complessivo del 10%. I maggiori guadagni si sono verificati nella giornata del 23 dicembre.
  • Con Marketing Cloud sono stati inviati oltre 88 miliardi di SMS, e-mail e notifichenell’intera stagione dello shopping delle feste (20 novembre – 26 dicembre).
  • Tramite Service Cloud gli operatori del customer service hanno ricevuto oltre 2,7miliardi di richieste di assistenza e oltre 1,2 miliardi di chiamate nella stagione festiva.

 

2018 Salesforce Holiday Insights and Predictions: metodologia

I dati elaborati Salesforce si basano sull’attività di centinaia di milioni di consumatori globali gestite tramite Commerce Cloud in oltre 30 paesi, miliardi di insight relativi all’engagement sui social media provenienti da Marketing Cloud e dati provenienti dalle oltre 200 milioni di pratiche Assistenza Clienti gestite con Service Cloud. Tutti i dati ottenuti sono stati poi comparati con quelli ottenuti dal report “Shopper First Retailing” realizzato in collaborazione con Publicis.Sapient che ha coinvolto tramite sondaggi un campione di oltre 6.000 consumatori in sei paesi diversi.

Farine: le risposte dell’industria a un consumatore esigente

Una volta di farina ce n’era di un tipo solo, e solo quello. Poi sono arrivati i mix per pane, pizza o dolce, quelle integrali o con cereali diversi, quelle per celiaci e quelle di legumi… per soddisfare esigenze tecnologiche, di gusto e salutistiche.
Confrontandoci con alcuni operatori del settore abbiamo cercato di capire le nuove tendenze in atto.
«Il consumatore oggi è molto attento agli aspetti nutrizionali e di salute – afferma Annalisa Tardioli, Marketing Manager di Molini Spigadoro – sceglie consapevolmente informandosi e leggendo le etichette.
Le caratteristiche delle farine sono fondamentali, sceglie di acquistare farine meno raffinate e con benefici funzionali». Molini Spigadoro propone una gamma che comprende farine poco raffinate come la tipo 1 e tipo 2, farine speciali come il Venere nero e la Canapa e miglioratori naturali di gusto e aroma come il germe di grano. «Solo ingredienti sani – prosegue – per una etichetta clean label perché il nostro obiettivo è offrire un prodotto orientato ad una sana e corretta  alimentazione: tutte le nostre farine derivano da grano tenero selezionato, controllato e decorticato.
I consumatori guardano le trasmissioni di cucina e fanno corsi, per questo abbiamo deciso di inserire nella nuova linea solo ingredienti professionali in grado di garantire le caratteristiche tecnologiche richieste anche da lavorazioni più complesse».
«In generale – conferma Chiara Rossetto, ad di Molino Rossetto – le tendenze in atto sono ancora quelle legate alla ricerca della naturalità dei prodotti, con una grande predilezione per tutto
ciò che è integrale e biologico ma anche verso le referenze “free from” che, nel caso delle farine, significa fondamentalmente “senza glutine”. Ma c’è grande attenzione anche verso l’origine
del prodotto e la filiera, e verso la riscoperta dei grani antichi. Noi, su tutti questi segmenti, offriamo una gamma di prodotti vasta e completa, andando poi a valorizzare – anche a livello di comunicazione – proprio quelle referenze che maggiormente rispondono a questi insight dei consumatori. Non a caso abbiamo reso protagoniste della nostra campagna di comunicazione 2017 e del primo semestre 2018 le Farine macinate a pietra biologiche, ovvero la 1, la 2, la Integrale, la Tumminia e la Senatore Cappelli, due antichi grani italiani.
Per lo stesso motivo, nei prossimi mesi punteremo a valorizzare alcune delle nostre referenze di punta 100% grano italiano, ovvero la “00”, la Integrale e la Integrale Bio».
Queste istanze non si avvertono solo nel mercato retail, ma anche nel segmento professionale. «Oggi innovazione e ricerca – afferma Riccardo Agugiaro, Amministratore Delegato di Agugiaro&Figna – sono qualità che per il nostro settore fanno sempre di più la differenza. Agugiaro&Figna Molini, con le sue farine, vuole presentare un prodotto innovativo e di altissima qualità che risponde alle esigenze di ogni tipo di lievitato.

L’azienda conferma quindi la sua grande attenzione alla genuinità e alla ricerca di materie prime d’eccellenza e, grazie alla sua esperienza, il Molino è in grado di produrre farine personalizzate sia classiche che biologiche che rispondono alle scelte di gusto e di benessere. Grano Franto è una farina di grano tenero a tutto corpo, contiene anche lievito madre essiccato e rende il prodotto facilmente digeribile. Realizzata
con una speciale macinazione e bassa pressione, lascia inalterate tutte le proprietà organolettiche e nutrizionali del chicco. La linea di Grani Antichi, invece, è una farina di tipo 2 macinata a pietra che racchiude dentro di sé tutti i sapori e i profumi della tradizione.
Mora infine è una farina di tipo integrale ottenuta attraverso un procedimento di macinazione a tutto corpo che mantiene intatti il germe vitale e le frazioni esterne più nobili e vitali del chicco di grano, per preservarne tutta l’autenticità».
Agugiaro&Figna, grazie ad un reparto commerciale e tecnico a disposizione, offre agli operatori del settore un servizio totalmente personalizzato che fa la differenza. «La volontà – conclude Agugiaro – è quella di mettere a disposizione dei professionisti la nostra esperienza e la nostra ricerca
anche attraverso l’organizzazione di incontri dedicati come il progetto di formazione “Giornate al Molino”.
Grazie ad un calendario di appuntamenti dedicati, organizzati presso il laboratorio sperimentale del Molino di Padova, i professionisti del settore possono affiancare i nostri tecnici per conoscere in modo ancora più approfondito tutto il know-how e la lavorazione dei nostri prodotti».

L’origine un tema caldo

Il tema dell’origine, tanto scottante per la filiera della semola di grano duro, è sentito anche in quella del grano tenero. «È un tema molto importante – sostiene Chiara Rossetto – e di grande interesse per il consumatore finale, sempre più attento a quanto riportato nelle etichette dei prodotti food. Proprio per questo, nelle referenze 100% grano italiano evidenziamo l’origine in primo piano on pack, in modo che i nostri clienti possano individuare con facilità questo significativo plus. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, vantiamo una filiera costituita da fornitori fidati e affidabili che abbiamo costruito negli anni».
«L’origine delle materie prime è importante – afferma Annalisa Tardioli di Molino Spigadoro – ma lo
è insieme alla qualità, la salubrità e le caratteristiche tecnologiche. Le farine devono essere sane in primis, garantire il risultato in lavorazione in termini di resa e gusto. Spesso si fanno proclami sull’origine trascurando il resto, ed è un errore. Noi riusciamo a coniugare tutti questi fattori lavorando solo grani italiani da filiera controllata. Nei nostri pack rivolti al consumatore
lo indichiamo sul fronte attraverso il bollino “solo grano italiano”, insieme al bollino “Prodotto dell’Anno 2018”, premio ottenuto grazie alla più importante ricerca di mercato sull’innovazione in Italia».

di Elena Consonni

Sabelli Group presenta a Marca la nuova divisione Sabelli Industrial

Una nuova architettura aziendale per rispondere meglio alle necessità dei clienti: è con questa novità che Sabelli Group si presenta a Marca 2019, la fiera internazionale dedicata alle private label in programma il 16 e 17 gennaio a Bologna. Lo stand Sabelli (Pad. 29 Stand C/56 – D/55) quest’anno è dedicato alla divisione Sabelli Industrial, che ha come area di attività la produzione per la Marca del Distributore, compreso lo sviluppo di linee a marchio di fantasia.

Sabelli Industrial nasce come parte di una riorganizzazione di Sabelli Group, attiva dal 2019, che supera la suddivisione per stabilimenti attuata finora per raggruppare le attività in base alle aree di competenza. Accanto alla divisione Industrial, nasce quindi Sabelli Brands, per la gestione dei prodotti a marchio Sabelli e Val d’Aveto, a cui si affianca la Sabelli Retail, per la gestione dei punti vendita aziendali sul territorio locale, e la già esistente Sabelli Distribuzione, la piattaforma logistica dell’azienda per il Centro Italia.

“La nuova organizzazione rappresenta una svolta importante che renderà ancora più puntuale ed efficiente il nostro servizio ai clienti – commenta Simone Mariani, ad di Sabelli Group – Per questo è importante per noi essere a Marca con Sabelli Industrial, una struttura fortemente specializzata che unisce l’esperienza di Sabelli alla competenze specifica maturata da Trevisanalat ed Ekolat, gli stabilimenti che abbiamo acquisito nel 2016”.

Il nuovo assetto arriva al termine di un 2018 molto positivo per Sabelli Group, che ha confermato il trend di crescita degli ultimi anni, con un fatturato di 150 milioni di euro (+7% rispetto al 2017). “I risultati premiano le nostre scelte di sviluppo industriale, che passano per importanti investimenti in ricerca e produzione e acquisizioni societarie di alto profilo – ha dichiarato Angelo Galeati, ad di Sabelli Group – La nostra direzione è chiara: offrire la qualità e la freschezza che ci contraddistingue fin dalle origini, insieme alla migliore efficienza, i controlli, e le garanzie di processi produttivi all’avanguardia”.

IPER e Melinda insieme per “Spicchi di Vita per San Patrignano”

IPER, LA GRANDE I quest’anno ha scelto le mele Melinda per lanciare un’iniziativa a favore della prevenzione e della lotta alle dipendenze. Il progetto si chiama “Spicchi di Vita per San Patrignano”, prevede la realizzazione di uno speciale vassoio di 4 mele Golden in co-branding tra IPER, LA GRANDE I, San Patrignano e Melinda e sarà proposto nei punti vendita IPER di tutto il territorio nazionale da gennaio a giugno 2019. Parte del ricavato sarà devoluto alla comunità di San Patrignano per poter continuare il progetto WeFree, focalizzato sulla prevenzione all’uso degli stupefacenti a partire dall’età scolastica.

“Siamo orgogliosi di avere l’opportunità di supportare in maniera concreta questo progetto, per il quale devolveremo parte del ricavato delle vendite delle nostre mele, che per l’occasione diventeranno ancora più buone. Si tratta di una ulteriore conferma della vocazione solidale di Melinda, che da tempo investe in attività di Responsabilità Sociale d’Impresa – dichiara Andrea Fedrizzi, Responsabile Marketing del Consorzio -. Una collaborazione per la quale ringraziamo IPER e San Patrignano, che conta anche sulla partecipazione corale di tanti  italiani. Scegliendo le nostre mele, con questa operazione sarà garantito un futuro migliore ai nostri giovani, con cui è essenziale iniziare a dialogare precocemente su un tema cruciale come quello delle dipendenze”. 

“IPER, LA GRANDE I – afferma Antonella Emilio, Direttore Relazioni Esterne e Responsabile CSR – rinnova la collaborazione e promuove le iniziative intraprese da San Patrignano sostenendo così questo nuovo progetto di solidarietà. Numerose sono state negli anni le iniziative che IPER ha intrapreso con  la Comunità aprendo i suoi punti vendita alle produzioni enogastronomiche, aiutando alcuni ragazzi della Comunità al momento del reinserimento nella società e ospitando diverse attività di raccolta fondi. Ancora una volta i nostri clienti saranno determinanti nel sostenere la comunità di San Patrignano attraverso l’acquisto di un prodotto come le mele che in questo momento assume un forte significato valoriale che, mentre lancia un appello, contribuisce alla consapevolezza e alla sensibilizzazione di tutti i nostri clienti”.

 “L’acquisto del prodotto diventa segno di apprezzamento nei confronti di imprenditori illuminati capaci di creare valore a vantaggio di tutti, attraverso iniziative concrete che come in questo caso rappresentano un importante progetto di responsabilità sociale.  Siamo davvero grati a Melinda e a chi, attraverso la propria spesa, deciderà di dare importanza alla prevenzione, principio cardine della mission di San Patrignano al pari di recupero e formazione – spiega Antonio Tinelli, amministratore dell’area fundraising della comunità – Il tema della presenza delle droghe tra i giovani, sui banchi di scuola, è di stringente attualità e il nostro progetto WeFree scende in campo ogni anno raggiungendo 50mila studenti in tutta Italia proprio per alzare la guardia sull’uso di sostanze stupefacenti pericolosamente normalizzate, contrapponendo a queste la centralità di valori sani e messaggi educativi efficaci”.

Sempre di più le scelte dei singoli consumatori riflettono una sensibilità importante verso le tematiche sociali e, grazie a questa iniziativa, Melinda, IPER, LA GRANDE I e San Patrignano dimostrano la loro attitudine a  condividere  e sviluppare progetti che abbiano una rilevanza solidale concreta e positiva. 

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