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Il retail nel 2019: le 5 previsioni di Software AG

Quale sarà l’andamento del retail nell’anno appena iniziato? Oliver Guy, Global Industry Director for Retail di Software AG , è convinto che i livelli di successo saranno detreminati dalla capacità di rispondere alle aspettative dei consumatori. Prevedere in modo tempestivo le scelte dei clienti guiderà la crescita. Al contrario, senza un impegno assoluto per la trasformazione digitale, le aziende del Retail rischiano di perdere terreno.

Partendo da questi assunti, ecco i 5 trend individuati.

  1. Retail Therapy: “Come ti fa sentire?”

Un numero maggiore di aziende del settore sfrutterà la differenziazione emotiva, mirando ai sentimenti dei potenziali clienti, creando una connessione emotiva con il marchio. Parte di questo trend sarà legato alla personalizzazione; inoltre, gli operatori del settore aggiungeranno iper-personalizzazione (contesto, tempo reale) sia del prodotto che dell’esperienza. L’intelligenza artificiale può essere d’aiuto in tal senso, ma se basata su dati di qualità, quindi un grande limite sarà dato dalla disponibilità e dalla raccolta dei dati.

  1. Nota per le tartarughe: questa volta vince la lepre

La vendita al dettaglio corre sempre più veloce: i clienti richiedono le cose più velocemente e l’asticella continua ad alzarsi. Questo impatta le internal operation – l’essere in grado di rispondere in tempo utile. Oltre a investire nell’automazione dei processi con l’RPA (Robotic Process Automation), come passo verso l’automazione completa dei processi aziendali, i retailer considereranno la real-time analytics per rispondere a ciò che accade con i clienti nelle loro catene di approvvigionamento e nei loro negozi. Impareranno come rendere operative le tecnologie di AI e di machine learning al fine di fornire valore reale.

  1. L’IoT è un’autostrada verso il pericolo?

L’Internet of Things potrebbe essere la strada verso un futuro di successo per le aziende Retail, ma molti la considerano piena di rischi. Le preoccupazioni in merito a sicurezza, complessità e connessione all’ecosistema IT esistente ne limiteranno l’adozione per un certo periodo. I retailer intelligenti guarderanno a ciò che viene fatto in altri settori e cercheranno di utilizzare l’infrastruttura con alti livelli di sicurezza, scegliendo fornitori con comprovata esperienza.

  1. Nessun uomo è un’isola e basta a se stesso

Gli ecosistemi diventeranno più complessi. Un modo per aumentare il fatturato e differenziare è sfruttare le partnership. Esempi includono il rapporto di Amazon con Morrisons nel Regno Unito, dove i negozi sono centri di distribuzione locali. Kroger e Sobeys hanno esternalizzato le vendite di generi alimentari online a Ocado, mentre Ahold ha collaborato con il fornitore di kit per cucinare Blue Apron. Questi tipi di ecosistemi cresceranno e diventeranno più complessi, il che significa che la gestione delle API diventerà molto più critica.

  1. Separazione cosciente

I vincitori comprenderanno che per innovare hanno bisogno di separare i sistemi di back-office dai punti di contatto con il cliente. Noto anche come commercio headless, questo offre la flessibilità necessaria per ottimizzare e migliorare continuamente il percorso del cliente al front end, senza dover cambiare costantemente il back-office. Questo approccio è stato evidenziato nella Retail Software Adoption Survey di Software AG del 2018, in cui i leader digitali utilizzano “piattaforme di integrazione di terze parti per isolare le piattaforme digitali dai cambiamenti, aumentare l’estensibilità e ottenere velocità di implementazione”.

Le Farine Magiche presenta la linea di farine naturali “Farine dell’orto”

Le Farine Magiche presenta Farine dell’orto, la linea che comprende farine naturali per la preparazione di dolci e salati e che sprime il concept che caratterizza Le Farine Magiche, ovvero quello di proporre farine speciali, capaci di adattarsi a qualsiasi utilizzo, frutto di una giusta combinazione tra tradizione e innovazione per incontrare le esigenze di chi in cucina è attento alla preparazione di cibi sani ed equilibrati.

Adatte a qualsiasi utilizzo in cucina, dai piatti più classici a quelli più fantasiosi, la linea, bio e senza glutine, comprende una ricca varietà di referenze: la Farina di Carote, ricca di fibre e povera di grassi, ideale per ricette sia salate che dolci; la Farina di Ceci, gustosa e proteica con un elevato numero di vitamine e sali minerali; la Farina di Fagioli, adatta alla preparazione di dessert fantasiosi; la Farina di Fave, per creare ricette ed impasti delicati e gustosi; la Farina di Lenticchie, dal sapore e dal colore intensi; la Farina di Patate, perfetta per rendere più soffici i prodotti da forno; la Farina di Piselli, ideale per preparare zuppe e impasti di benessere; la Farina di Soia, da utilizzare da sola o mixata con altre farine per impasti sani e originali e la Farina di Zucca, un vero e proprio mix tra dolcezza e salute.

Alcuni prodotti de “LE FARINE DELL’ORTO”:

FARINA DI CECI

Prodotta in regime di agricoltura biologica, la Farina di Ceci ha numerose proprietà benefiche e un alto contenuto di fibre che facilitano la digestione. È una farina priva di glutine, adatta quindi a chi ha problemi di celiachia; è inoltre un ingrediente addensante che lega al meglio tra di loro gli ingredienti, senza alterarne il gusto. È indicata per preparare ricette tradizionali come le Panelle siciliane e la Panissa o Farinata ligure, ma anche per molte altre preparazioni sia dolci che salate.

Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Farina di Ceci BIO (100%)
  • Confezione: busta da 100 g

 

FARINA DI LENTICCHIE

 

Studiata per una dieta vegan e gluten free, la Farina di Lenticchie, oltre a dare beneficio all’organismo grazie all’alto contenuto di fibre e proteine, è in grado di dare un tocco in più di sapore e di colore alle ricette. In cucina può essere utilizzata come ingrediente principale per polpette e hamburger di verdure, oppure aggiunta nelle preparazioni e negli impasti tradizionali, come pasta fresca, pane, pizze, focacce, prodotti da forno salati; inoltre, la si può usare per addensare creme, minestroni e vellutate.

Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Farina di lenticchie rosse BIO (100%)
  • Confezione: busta da 100 g

 

FARINA DI PATATE

Ottenuta dall’essiccazione e dalla successiva macinazione delle patate, la Farina di Patate è un ingrediente molto versatile in cucina, soprattutto nella preparazione di prodotti da forno, perché contribuisce a rendere soffice l’impasto. Le sue caratteristiche la rendono adatta per sostuire le uova nelle ricette per dolci, oppure per addensare zuppe, vellutate, e salse.

 Scheda Tecnica:

  • Ingredienti: Patate disidratate (99%), emulsionante: mono e digliceridi degli acidi grassi vegetali
  • Confezione: busta da 100 g

 

 

 

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna in Medio Oriente

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano lancia una campagna pubblicitaria su larga scala in Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Kuwait. L’iniziativa si inquadra in un piano di investimento pluriennale che punta a sviluppare le potenzialità di mercato nell’area del Golfo.

La campagna, sviluppata da Hirux International (leader nei mercati del Medio Oriente nel settore distribuzione e comunicazione), è basata su uno spot televisivo da diffondere sulle principali emittenti satellitari dei Paesi target. La direzione dello spot, articolato nei format 3, 5, 6, 15 e 30 secondi, è stata affidata al libanese Salim El Turk con il supporto di Pomedia Agency.

La strategia del Consorzio punta a educare i consumatori arabi alle specificità del Parmigiano Reggiano, un formaggio che si distingue per la selezione degli ingredienti migliori e 100% naturali e il rispetto della stessa ricetta da mille anni.

Una ricerca Hirux/Nielsen commissionata ad hoc ha evidenziato come i consumatori confondano il Parmigiano Reggiano con il generico parmesan. Tanto che, se si considera il giro d’affari dei formaggi a pasta dura nei tre Paesi target, solo il 30% del mercato appartiene al Parmigiano Reggiano mentre il restante 70% al parmesan.

Lo story board dello spot mette pertanto in scena la contrapposizione tra i due prodotti: in una tipica famiglia araba, la madre – interpretata da Carol Hannoun – cerca di convincere il figlio a mangiare il generico parmesan. Il bimbo chiama la polizia che, dopo una spettacolare irruzione nella casa, smaschera la donna che si rivela essere una impostora. Lo spot si chiude con l’apparizione del Parmigiano Reggiano.

La campagna televisiva prevede 1886 spot sui canali Pan Arab e 1369 su quelli Pan Asia per un totale di 3.200 GRP sui primi e 3.030 sui secondi. In parallelo sarà avviata anche una campagna web su YouTube, Facebook e Instagram per intercettare quanti più consumatori possibili, inclusi i numerosissimi expat che a Dubai costituiscono oltre il 70% della popolazione.

“Il progetto – afferma Riccardo Deserti, direttore generale del Consorzio Parmigiano Reggiano – servirà ad aprire una porta sui mercati dell’area del Golfo. Emirati Arabi, Arabia Saudita e Kuwait sono tra i Paesi con i redditi pro capite più alti del mondo: l’obiettivo per i prossimi 3 anni è incrementare lo share del Re dei Formaggi”.

Premiate a MARCA le farine in brick di Molino Rossetto

Nell’ambito della prima giornata di Marca l’azienda di Pontelongo (PD), protagonista del mercato delle farine e preparati speciali, è stata tra le due premiate della categoria Food dell’ADI Packaging Design Award.

Il premio, pensato per valorizzare i prodotti italiani che coniugano al meglio il packaging con l’innovazione e la qualità progettuale, è stato assegnato a Molino Rossetto per l’inedita confezione della nuova linea CR TOP FARINE, la prima e unica nel mercato nazionale, proposta in Brik con chiusura a tappo.

A convincere la giuria, composta da qualificati esperti del settore, la soluzione innovativa di uso che permette una apertura e chiusura facilitata, oltre alla conservazione e al riutilizzo del prodotto, grazie al packaging moderno, pratico, resistente, richiudibile e sostenibile, che crea valore all’intera categoria delle farine. Il brik, realizzato con carta FSC completamente riciclabile, consente non solo di utilizzare la farina in modo efficiente e pulito, ma ne facilita il dosaggio, grazie ad un indicatore a quattro livelli di grammatura che mostra il quantitativo.

Tra le motivazioni del premio, anche la presenza on pack di informazioni sulla storia dell’azienda, che raccontano coerentemente il passaggio generazionale.

“Una scelta – dichiara Chiara Rossetto, Amministratore Delegato, insieme al fratello Paolo, dell’azienda – in linea con le tendenze attuali, sempre più orientate al rispetto dell’ambiente e della natura, ma che permette di non rinunciare ad un look innovativo e pratico”.

 

Birra: serve gestire (l’altissima) pressione promozionale e curare la comunicazione

Il fattore promo è ormai un convitato di pietra nel LCC. E se la media nazionale si attesta intorno al 28%, esistono però categorie che superano di gran lunga questa quota.

La Birra, come emerge dalle analisi IRI, è una di queste.

Su questo mercato, infatti, il livello di pressione promozionale (uno dei più alti del Largo Consumo) è arrivato al 51,7% sul totale (+1,2pti rispetto al 2017). E non basta: sono stati anche incrementati gli investimenti per attività sui Punti Vendita mirati ad evidenziare il prodotto tramite isole dedicate, frigoriferi e floorstand «brandizzati». Il tutto accompagnato da un livello medio di sconto in crescita.

Nei segmenti Standard e Premium, dove si concentra la presenza di quasi tutte le grandi marche, la promozione ha superato di gran lunga la metà dei volumi venduti (57,3% per le Standard e 61,5% per le Premium).

Gestire le promo

Viste queste premesse, è chiaro come l’affollamento promozionale nel punto vendita, soprattutto nel periodo stagionale, abbia ormai raggiunto livelli di guardia. L’attenzione all’esecuzione nel punto vendita diventa quindi un fattore critico di successo per gli operatori del settore. Le soluzioni di IRI, quali Marketing Mix Modeling, che consentono di misurare l’efficacia delle attività promozionali possono orientare le scelte aziendali nella giusta direzione.

Nel 2018, l’Industria della Birra ha lavorato anche in un’altra direzione per fare in modo che i consumatori prendessero in considerazione il consumo di questa bevanda in diversi momenti della giornata (come le Birre Analcoliche) e raffinando il consumo di categoria con prodotti innovativi nel gusto (Birre Speciali/Artigianali).

E’ questo l’approccio migliore per incrementare il valore di una delle categorie più strategiche di tutto il Largo Consumo.

Il ruolo della comunicazione

In questo scenario la comunicazione può e deve avere un ruolo centrale: raggiungere il consumatore con appropriati messaggi è elemento essenziale e determinante per affermare valori e distintività delle marche.

La differenziazione dei mezzi di comunicazione utilizzati diventa importante per la variabilità dell’offerta ed il raggiungimento di target molto diversi.

Lo sviluppo dei nuovi media digitali costituisce in tal senso un’opportunità interessante per differenziare la strategia di comunicazione e personalizzare i messaggi su specifici target di consumatori.

Quest’anno, i produttori più importanti del mercato hanno mantenuto una massiccia attività sul punto di vendita al fine di proteggere la fedeltà alla marca e comunicare un nuovo approccio alla categoria. Si tratta per lo più di attività mirate a rendere più visibile il prodotto all’interno dei punti di vendita tramite teatralizzazioni con regalo annesso o Floorstand.

Altre attività come i frigoriferi all’interno dei punti di vendita hanno agito invece per allargare i momenti di consumo.

La cultura del prodotto

Prezzo e promozioni sono importanti, ma i consumatori guardano anche al valore del prodotto.

Conoscere i criteri di scelta che sottendono l’atto di acquisto del consumatore, attraverso gli studydi Shopper Insights di IRI può essere un supporto efficace per le aziende produttive.

E in termini di valore le «Birre Speciali» rappresentano la più grande opportunità di categoria perché coniugano una maggiore marginalità per tutta la filiera ad una disponibilità nei confronti del segmento da parte del consumatore.

Alcuni produttori di categoria stanno facendo crescere la cultura di prodotto tramite l’educazione ad una Birra di qualità, la degustazione e l’allargamento dei momenti di consumo.

Su questi fattori le grandi aziende operanti nel settore sono chiamate a fare ingenti sforzi in termini di innovazione di prodotto e di comunicazione al fine di trasferire consumatori dal segmento Mainstream al segmento Specialty.

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illycaffè inaugura a Les Halles il suo quinto punto vendita a Parigi

Dopo le aperture di Rue Auber, Opéra, Odeon e Beaugrenelle,  illycaffè inaugura il suo quinto punto vendita diretto a Parigi, in una zona storica della città in piena fase di trasformazione e ammodernamento: il quartiere di Les Halles.
Il nuovo illy Caffè è situato al 62 di Rue Saint-Denis all’angolo con Rue De La Cossonerie e si
sviluppa su 87mq interni con un dehors di oltre 29mq, che verrà inaugurato nella primavera
del 2019. Lo spazio è allestito secondo i canoni che hanno reso il brand riconoscibile in tutto il
mondo, in particolare il bancone, anima del locale come nella migliore tradizione dei caffè
italiani; l’iconico poster che riprende l’illustrazione di Xanti Schawinsky realizzata per illy nel
1934 e lo scenografico chandelier, composto da circa 100 tazzine della illy Art Collection,
firmate da alcuni dei più grandi artisti e designer contemporanei.
illy Caffè Les Halles promette di diventare il nuovo punto d’incontro di tutti gli amanti del
gusto e dell’arte, con un’offerta ricca e diversificata studiata per ogni momento della giornata:
dalle prime ore del mattino per iniziare con l’aroma unico del blend illy e la piccola pasticceria,
ai light lunch e alle pause veloci con proposte dolci e salate, e una ricca offerta di tè Dammann
Frères e cioccolata Domori. All’interno del locale poi, è presente un angolo retail con una
selezione di prodotti del mondo illy.
“L’apertura di illy Caffè Les Halles rappresenta un altro importante tassello del nostro progetto
di espansione internazionale, cui seguiranno sempre nel 2019 nuove aperture in Arabia
Saudita, Austria, Corea del Sud, Marocco e Romania. L’obiettivo per il marchio è quello di
rafforzare e consolidare mercati già avviati e strategici come quello francese” ha dichiarato
Massimiliano Pogliani, Amministratore Delegato di illycaffè.

Iri racconta la Birra in GDO. Consumi sempre più polarizzati tra mainstream e premium

Il clima nel 2018 non è stato propizio. Ma nonostante le difficoltà  derivanti da una stagionalità “anomala”, la Birra (dopo anni di continua crescita) si conferma ancora tra le categorie più dinamiche dell’intero Largo Consumo Confezionato. Senza peraltro mai smettere di essere terreno fertile in termini di opportunità e sviluppo per le aziende visto che i consumi pro-capite sono ancora decisamente inferiori rispetto alla media Europea (anche rispetto a paesi di pari tradizione vinicola come la Francia).

Ecco in proposito alcuni insight di IRI, che raccontano di un andamento forse un po’ altalenante nel corso dell’anno, ma nel complesso positivo.

Come anticipato, anche il 2018, nonostante l’estate meno favorevole, mostra una positività dei volumi (+1,7% nel progressivo a Novembre; +2,7% a valore). La categoria conferma la graduale destagionalizzazione evidenziando trend negativi a Giugno, Luglio ed Agosto e positivi in tutti gli altri mesi dell’anno. Il dato di penetrazione in famiglia ha ancora margini di miglioramento e mostra una sostanziale stabilità rispetto al 2017 (93%) mentre, sul punto di vendita, aumentano i metri quadri dedicati alla categoria (soprattutto quelli a scaffale) e le campagne declinate sui Volantini.

La dinamica espressa dai segmenti mostra sempre maggiore allineamento di prezzo tra le Birre Premium e le Birre Standard, un fenomeno che si spiega facilmente con l’incremento della promozionalità sulle prime. Il risultato di queste manovre ha come conseguenza una crescita di interscambiabilità tra le marche ed una polarizzazione dei consumi: da una parte i consumatori mainstream (75% dei volumi e 64% del valore) e dall’altra i consumatori di Birre Speciali (15% dei volumi e 26% del fatturato).

Le conseguenze della promozionalità: formati e assortimenti

In una situazione di questo tipo  l’industria ha deciso di investire sui volumi tramite i marchi mainstream e  sul valore con la ricerca di nuovi momenti di consumo (e quindi nuovi pack size) e nuovi target (Birre speciali, Analcoliche).

Il risultato di queste strategie è una crescita delle bottiglie da 33 (o comunque dei formati più piccoli) e delle Birre Speciali (+17,1% a Volume e +12,6% a Valore).

Ovviamente anche l’offerta è molto sensibile alle dinamiche di mercato e favorisce l’ampliamento dell’assortimento di categoria (circa 5 referenze in più: da 128 a 133 concentrate sulle Birre Speciali).

Una novità è, invece, rappresentata dalla crescita delle Birre Analcoliche sulle quali si è concentrata parte dell’innovazione finalizzata all’allargamento dei target e dei momenti di consumo (Pranzo).

Il 2018 conferma inoltre il continuo ridimensionamento del segmento delle Birre aromatizzate (-11,9% a Volume) ma anche delle Birre Economy che mostrano trend fortemente negativi da molti anni.

 

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Bevande penalizzate dall’andamento delle categorie stagionali. L’analisi di Iri

Dopo 3 anni di crescita, nel 2018 le cose sono un po’ cambiate: i volumi del Largo Consumo e delle Bevande, nello specifico, non sono infatti stati ”generosi” (-0,6% nel progressivo a Novembre). Più consolante, invece,  il trend del fatturato che mostra un leggero incremento (+0,2%). Il fattore che ha maggiormente influenzato i volumi è un andamento negativo delle categorie stagionali che hanno subito forti perdite durante un’estate meno calda e secca rispetto a quella del 2017. Inoltre la forte negatività del mese di Gennaio ha pesato in modo decisivo sul trend totale del comparto.

Nell’ultimo trimestre l’industria ha cercato di recuperare tramite uno sforzo promozionale superiore alla media che ha alleggerito il calo dei volumi agendo su una diminuzione dei prezzi a scaffale in controtendenza con l’inflazione media dei primi 9 mesi dell’anno.

In questo contesto, il settore Bevande è risultato negativo in termini di Volumi da Gennaio ad Agosto e solo negli ultimi 3 mesi è riuscito a tornare in territorio positivo.

All’interno di questo macro-comparto, la maggior parte delle categorie è stata fortemente penalizzata dalla stagionalità estiva meno favorevole con forti perdite di fatturato durante il trimestre Giugno -Agosto 2018: Acqua (-24 Mio €; -4,0%), Bevande Gassate (-12 Mio €; -7,5%), Succhi e Nettari (-16 Mio €; -8,8%), Bevande Piatte (-8 Mio €; -4,9%).

Anche le Birre, nel trimestre estivo, hanno perso circa 5 Mio € di giro d’affari (-1,0%) ma la categoria conferma la graduale destagionalizzazione mantenendo una decisa positività di fatturato nel consuntivo a Novembre 2018 (+3,2%).

Vino e Champagne/Spumanti presentano nell’anno progressivo a Novembre 2018 un incremento nella spesa rispettivamente pari a +3,7% e +2,0%.

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Giochi preziosi in vetta alla classifica Top Brands, sul podio anche Cranio Creations e Lego

Anno nuovo, nuovi temi. Ed ecco che la Top Brands* di Blogmeter inaugura il 2019 parlando di Giocattoli & Giochi in scatola. Ma c’è una novità. Oltre alla tradizionale classifica per total engagement, la Top Brands ha voluto inaugurare una seconda classifica dedicata esclusivamente al canale YouTube. Quindi per i 28 brand presi in esame nel trimestre che va dal 1° ottobre al 31 dicembre 2018 sono stati creati due rating: il primo con i cinque brand risultati migliori per interazioni totali su Facebook, Instagram e Twitter e l’altro riportante i cinque brand migliori per engagement su YouTube.

I brand vincenti sui tre social

Sul gradino più alto della prima classifica si piazza Giochi Preziosi, l’azienda italiana produttrice di giochi per bambini dal lontano 1979. Con quasi 450 post pubblicati sui suoi canali social nel periodo di riferimento e un engagement complessivo pari a 70 mila interazioni, Giochi Preziosi può vantare una strategia social indubbiamente vincente. Tra i contenuti più apprezzati del brand svettano i give aways di giocattoli pubblicati su Facebook.

Secondo posto per Cranio Creations, l’azienda milanese specializzata nella produzione e commercializzazione di giochi da tavolo. Grazie ad una comunicazione principalmente veicolata tramite la sua pagina Facebook, Cranio ottiene oltre 54 mila interazioni. L’hashtag più engaging del periodo è #thisisbarrage dedicato al nuovo gioco da tavolo lanciato dal marchio milanese sulla piattaforma di crowfunding, Kickstater.

In terza posizione si classifica il famoso marchio danese di mattoncini assemblabili Lego. Con oltre 51 mila interazioni, raccolte pubblicando appena 24 post sui suoi canali, Lego conferma il suo indiscusso primato nelle costruzioni per bambini anche sui social. Il contenuto più apprezzato dagli utenti del brand è il video che mostra come nascono i mattoncini Lego, un viaggio all’interno della fabbrica delle costruzioni più famose del mondo, condiviso ben 12 mila volte dai fan della pagina Facebook.

Quarta posizione per Trudi, il produttore di peluche nato nel 1954 a Tarcento. Trudi, che nell’anno passato è balzato ad onor di cronaca grazie alle simpatiche mascotte prodotte per il matrimonio dei Ferragnez, ha raccolto 32 mila interazioni. In quinta posizione si attesta, invece, Hasbro Gaming, il marchio americano produttore di giocattoli e giochi in scatola, che con solo 26 post pubblicati sul suo canale Facebook ottiene oltre 25 mila interazioni.

Il rating di Youtube

Su YouTube ad aggiudicarsi la medaglia d’oro è IMC Toys Italia, il gruppo spagnolo che produce e distribuisce giocattoli in tutto il mondo. Grazie al video dedicato alla bambola Baby WOW, IMC Toys si aggiudica anche il premio per il most viewed content, con oltre 626 mila visualizzazioni, su un totale di quattro milioni di interazioni raccolte nel periodo di analisi sul solo canale YouTube.

Con un milione di engagement è Sbabam a salire sul secondo gradino del podio. Grazie ai video dedicati alle sue linee collezionabili, commercializzate in edicola, Sbabam guadagna oltre cinque mila nuovi iscritti sul canale YouTube, nel periodo di riferimento.

Clementoni, lo storico produttore di giocattoli di Recanati, si piazza terzo con 346 mila interazioni, la maggior parte ottenute con il singolo video dedicato alla sua Linea Baby, che raccoglie oltre 300 mila views. In quarta posizione si attesta Crayola, l’azienda americana specializzata in articoli per il disegno, che guadagna ben 293 mila interazioni. Quinta posizione, infine, per la già citata Giochi Preziosi, che con i suoi cartoni ad episodi con protagonisti i personaggi più amati del marchio, conquista anche YouTube.

 

 

*L’indagine ha utilizzato la piattaforma integrata di social intelligence Blogmeter Suite per analizzare le performance di tutte le pagine ufficiali di Facebook, Twitter, Instagram e YouTube dei brand del settore Giocattoli presenti sul mercato italiano e che si rivolgono allo stesso.

Arriva GOfredo, l’unico dispositivo che monitora temperatura e umidità nei frigoriferi

Arriva sul mercato italiano GOfredo, l’unico dispositivo autoinstallante per monitorare temperatura e umidità nei frigoriferi e nelle celle frigorifere, in grado di compilare automaticamente i registri HACCP per la catena del freddo. Ad annunciarne il lancio sono stati Sensor Chain for Business, con Federico Sestan e Fulvio de Grassi (che di GOfredo sono gli ideatori), insieme a Rossana Bettini e Francesco Razzetti di White Sheep, responsabili dello sviluppo strategico e commerciale.

GOfredo è un dispositivo estremamente semplice, composto da sensori autoinstallanti, indipendente da collegamenti elettrici, telefonici, centralini e altri ausili, che misura e trasmette in tempo reale – attraverso il sito e sull’app dedicata – i dati delle aree refrigerate monitorate, conservando il registro giornaliero delle temperature, con marca temporale conforme alla normativa vigente HACCP.

In caso di anomalie o guasti GOfredo invia immediatamente un allarme sotto forma di mail o sms al contatto fornito in fase di registrazione.

La conformità del sistema è validata dall’Università di Trieste, Laboratorio Merceologico del DEAMS, che svolge ricerca sui nutrienti presenti negli alimenti e sulla loro corretta conservazione.

Pensato in prima istanza per il mercato dell’HO.RE.CA, a garantire trasparenza e limitare i rischi legati alla catena del freddo e al deperimento degli alimenti, le future possibilità di applicazione di GOfredo sono molteplici, dal settore farmaceutico ed ospedaliero ai privati al settore dell’archivistica, conservazione dei beni culturali e collezionismo.

Siamo emozionati e orgogliosi di lanciare il nostro prodotto sul mercato italiano” ha dichiarato Federico Sestan  Presidente di Sensor Chain for Business. “L’idea è nata da un gruppo di professionisti del settore, spinti dalla necessità di avere un costante e sicuro monitoraggio degli ambienti refrigerati e dall’esigenza di semplificare la gestione dei dati nel rispetto della normativa HACCP. Per la realizzazione abbiamo scelto di appoggiarci a realtà completamente italiane, dalla produzione del dispositivo, fino al suo confezionamento, così da realizzare un prodotto interamente Made in Italy”.

GOfredo si appoggia infatti a partner di eccellenza tutti italiani. Oltre all’Università di Trieste per la validazione, Nettrotter, azienda leader per la connessione di oggetti, fornisce la rete di trasmissione Sigfox e i sensori, mentre l’associazione Cerradi Autism Disability si occupa di confezionare e spedire i sensori.

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