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Maiora apre un nuovo Altasfera in Calabria, è il 13° cash & carry nel Centro-sud

Maiora rafforza il presidio della propria rete cash & carry in Calabria e al Sud con l’inaugurazione del nuovo Altasfera a Zumpano. Si tratta del tredicesimo c&c nel Centro-sud, e grazie ad esso il gruppo pugliese intende garantire nuovi servizi per le tantissime attività commerciali locali. I professionisti e gli imprenditori operanti nei settori alberghiero, ristorazione, bar, nonché le piccole attività commerciali (market, gastronomie, panetterie ecc.) potranno contare su un ampio numero di referenze, oltre 16.000, selezionate fra industria specializzata nel mondo Horeca prodotti tipici provenienti da oltre 60 fornitori locali e prodotti a marchio Altasfera.

Il punto vendita, sito in Via Beato Francesco Marino, si estende su una superficie di circa 4.000 mq, con una focalizzazione sui reparti ortofrutta, enoteca, freschi confezionati, macelleria e pescheria. La gestione della struttura è affidata a 19 addetti. Con l’inaugurazione a Zumpano si conclude l’importante operazione di acquisizione del Gruppo Regina, storica realtà operante in Calabria e Basilicata da oltre cinquant’anni con l’insegna Crai e caratterizzata da un forte radicamento nel territorio. La manovra strategica ha visto l’acquisizione di dieci rami di azienda, ovvero di cinque supermercati in gestione diretta a Catanzaro, Vibo Valentia, Sellia Marina, Catanzaro Lido e Cosenza, oltre a cinque cash & carry ad Insegna Elefante presso Melissano, Corigliano, Catanzaro, Tito Scalo e il già citato Zumpano convertiti in Altasfera, per un totale di ben 28.000 mq, nonché di circa 70 negozi affiliati (con insegna Crai e Cuor di Crai).

L’acquisizione consentirà un significativo incremento delle quote di mercato di Maiora, principalmente nella Regione Calabria, che arriverà così a contare oltre 115 punti vendita (diretti e franchising). Nel canale dedicato ai professionisti Horeca e ai piccoli commercianti, invece, l’insegna Altasfera rafforza la sua posizione di leader di mercato nel Centro-sud. Inoltre, in virtù dell’accordo tra le due parti, tutti i 206 lavoratori e lavoratrici del Gruppo Regina sono entrati a far parte della consolidata squadra Maiora, che supera i 2.600 collaboratori. I punti vendita rispecchiano gli elevati standard qualitativi che da sempre contraddistinguono Maiora, permettendo di offrire un servizio ancora più capillare. Prosegue in modo significativo quindi il progetto di espansione della rete Maiora nel Centro-sud, con un rafforzamento importante che riconferma l’eccellenza della strategia dell’azienda di Corato. “Si tratta di un’operazione che ha garantito alla nostra azienda di espandersi ulteriormente in un territorio in cui abbiamo investito e nel quale vogliamo proseguire il nostro percorso di crescita – spiega Pippo Cannillo, Amministratore Delegato di Maiora –. Il passaggio dei punti vendita in Maiora con il cambio di insegna ha interessato i negozi a gestione diretta e i cash & carry, rivelandosi una strategia ambiziosa e di successo”.

Affidata a Iper La grande i la gestione di Casa Milan Bistrot

Iper La grande i annuncia la gestione di Casa Milan Bistrot, il ristorante del club calcistico rossonero Casa Milan. Situato all’interno dell’headquarter rossonero nella sede di via Aldo Rossi 8 a Milano, dove si trovano anche il Museo Mondo Milan e il Casa Milan Store, Casa Milan Bistrot rappresenta una meta imperdibile per tutti i tifosi, in perfetto equilibrio tra la passione sportiva ed eccellenza gastronomica.

Specializzato nella ristorazione di qualità e nelle produzioni proprie, Iper La grande i introduce così la sua offerta gastronomica nel menù di Casa Milan Bistrot. Dolci e croissant di produzione Iper, centrifughe e spremute, insalate, panini, primi piatti e apertivi sono alcune delle proposte del menù, pensato per offrire il meglio del gusto by Iper. Un menù reso possibile grazie al coinvolgimento dei laboratori di Iper Milano – Portello che, situati a pochi passi da Casa Milan, forniscono quotidianamente prodotti freschi di alta qualità. Inoltre, anche in occasione di cene ed eventi privati organizzati presso Casa Milan Bistrot, tutte le proposte di catering saranno firmate Iper La grande i.

Casa Milan Bistrot segna così una nuova tappa nel percorso di crescita della ristorazione di Iper La grande i che, ad oggi, conta l’apertura di otto ristoranti tra cui: Musi Lunghi e La Veranda a Lonato, aperti rispettivamente nel 2012 e nel 2020; La Corte a Monza Maestoso, aperto nel 2019; Casa Portello a Milano Portello, aperto nel 2020; Le Terre a Rozzano, aperto nel 2021; Ventisette ad Arese, aperto nel 2021; Casa Grandate a Grandate, aperto nel 2022 e Macelér a Seriate, aperto nel 2023. Completano l’offerta gastronomica di Iper La grande i i format Portello Caffè, Cremamore e Ristò.

Aperto tutto l’anno dal lunedì alla domenica, dalle ore 8.00 alle ore 19.00, in occasione delle partite della prima squadra maschile nazionali e internazionali in casa o in trasferta, Casa Milan Bistrot ospita fino a 180 posti a sedere, suddivisi tra l’area bar e l’area ristorante.

Bofrost, fatturato stabile a 145 milioni nel primo semestre 2024

Bofrost ha chiuso il primo semestre del 2024 con un fatturato di 145 milioni di euro, risultato in linea con quello dell’anno precedente che colloca l’azienda al secondo posto fra i player dell’intera categoria surgelati con una quota di mercato dell’8,5% (fonte: GFK) con oltre un milione di famiglie italiane clienti. “Nonostante la dinamica inflattiva, che da molti mesi pesa sull’andamento dei consumi, i risultati di Bofrost sono stati in linea con le aspettative, confermando la solidità della nostra realtà” ha commentato il Presidente e CEO di Bofrost Italia Gianluca Tesolin. “La spesa alimentare a domicilio è ormai entrata stabilmente nelle abitudini degli italiani, ma oggi più che mai dobbiamo rifuggire le generalizzazioni: la sfida è personalizzare sempre di più prodotti, servizi e comunicazione. Mantenendo i punti fermi che determinano il nostro successo: qualità e bontà delle nostre specialità ed eccellenza del servizio”.

Alle sfide citate Bofrost risponde, da un lato, con il costante arricchimento del catalogo (l’edizione autunno-inverno 2024-25 presenta oltre 480 specialità e 35 novità che spaziano tra surgelati e freschi/gastronomia, categoria che vale oggi il 10% del fatturato e spazia tra tante tipicità regionali), e dall’altro con importanti investimenti in tecnologia e innovazione per il miglioramento dei processi aziendali, per supportare ed agevolare il personale e per fornire a tutti i clienti, servizi e prodotti in linea con esigenze sempre più diversificate. Tutto questo in modo orientato a valorizzare un approccio che è e sarà sempre diretto e fondato sulla relazione umana. Vale, naturalmente, anche per quanto riguarda il percorso di adozione di strumenti di intelligenza artificiale: questi consentiranno di raggiungere gli obiettivi sopraccitati, permettendo di analizzare dati complessi e fornendo insight preziosi per offrire un servizio su misura per ogni cliente ma che, visto l’importanza che Bofrost dà alla relazione personale, non sostituiranno il rapporto tra le persone. “Crediamo fermamente che la tecnologia debba essere un alleato nel migliorare l’esperienza del cliente, senza mai sostituire il valore insostituibile del contatto umano” aggiunge Tesolin.

La personalizzazione perseguita da Bofrost non riguarda solo la clientela ma anche collaboratrici e collaboratori dell’azienda poiché, come sottolinea Tesolin, a fare la differenza sono le persone. Ecco allora che l’approccio innovativo alla tecnologia è orientato agli individui, al loro benessere e alla soddisfazione delle loro esigenze, diversificate a seconda della generazione a cui appartengono, al momento in cui si trovano nella loro vita personale e professionale e a tanti altri fattori. Perciò, oltre a utilizzare l’intelligenza artficiale all’interno dell’app dei dipendenti per facilitare la gestione dei documenti che riguardano il lavoratore e la lavoratrice, l’azienda ha intrapreso un percorso di analisi e ricerca, in collaborazione con l’Università degli Studi di Trieste, attraverso uno studio dell’employee experience al fine di valutare il benessere individuale dei collaboratori nelle varie fasi di carriera e mettere in campo interventi per curare la loro soddisfazione. In questo modo Bofrost potrà supportare sempre meglio l’ampliamento della propria rete commerciale, che prosegue con una copertura territoriale sempre più estesa e l’apertura di nuove zone di vendita. L’azienda cresce anche sotto il profilo occupazionale: 280 sono stati i nuovi inserimenti nei primi sei mesi dell’anno sono molte le opportunità per i ruoli di incaricati/e alla vendita e promoter in tutta Italia.

Nasce Ecogentra, piattaforma che aiuta le aziende nella transizione ecologica

Ecogentra è la nuova piattaforma creata da GS1 Italy Servizi e GreenRouter per supportare le aziende nel loro processo di transizione ecologica, aiutandole ad affrontare le sfide ambientali del presente e a migliorare la sostenibilità nel lungo termine. Si tratta di un servizio innovativo perché permette alle aziende – dalle PMI alle grandi imprese – di rendicontare in modo completo la sostenibilità delle proprie attività e delle proprie filiere, grazie ad un’unica piattaforma che permette il dialogo con tutti gli attori, a monte e a valle. E di farlo in modo semplice e affidabile, scegliendo il livello di approfondimento adeguato alle proprie esigenze e agli obblighi di legge. Con Ecogentra si possono infatti calcolare sia le emissioni di Scope 1 e 2 sia quelle di Scope 3 sviluppate dai fornitori lungo la filiera. E si possono condividere queste informazioni con i propri clienti, utilizzando un linguaggio standard comune che rende i dati coerenti, confrontabili e non discriminanti.

“Abbiamo sviluppato Ecogentra insieme a GreenRouter con l’obiettivo concreto di fornire alle aziende una soluzione efficace, attendibile e user-friendly per adeguarsi alle normative sulla rendicontazione della sostenibilità, in linea con gli standard internazionali e con la Direttiva Europea CSRD” dichiara Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy Servizi. Che aggiunge: “Non ci siamo fermati al presente: Ecogentra è strutturato anche per consentire agli utenti di prepararsi e anticipare le novità normative attese per i prossimi anni”.

“La quantificazione e la pubblicazione accurata dei dati relativi alla carbon footprint sono cruciali per le aziende che desiderano affrontare in modo responsabile le sfide legate al riscaldamento globale. Ecco perché Ecogentra si presenta come soluzione ideale e affidabile, in quanto parte da dati primari e dettagliati per calcolare le emissioni di Co2e prodotte dalle aziende” aggiunge Andrea Fossa, CEO di GreenRouter.

Come funziona Ecogentra
L’azienda che utilizza Ecogentra deve inserire sulla piattaforma le informazioni sulle proprie unità operative, sui fornitori e sui clienti, e i dati dei consumi relativi a energia elettrica, combustibili e refrigeranti, e alle attività di trasporto, seguendo una procedura volutamente agevole e dotata di un’interfaccia utente user-friendly, conforme al GHG Protocol. Sulla base di queste informazioni, Ecogentra calcola le emissioni di Co2e per Scope 1, 2, 3 in maniera conforme ai principali standard internazionali (come GHG Protocol e GLEC Framework) e realizza report di rendicontazione in linea con le richieste dello standard ISO-14064, di GRI e di GHG Protocol. Ecogentra consente inoltre all’utente di ripartire le emissioni in percentuale per ogni cliente e permette di condividere i dati con i partner di filiera, avviando attività di engagement e di scambio dati sulla Co2e lungo tutta la supply chain. Il tutto con controlli automatizzati di affidabilità e qualità sul dato inserito e calcolato. Uno dei vantaggi di Ecogentra è la flessibilità. La piattaforma offre infatti tre diverse tipologie di licenza: una con tutte le funzionalità per calcolare le proprie emissioni, ripartirle e condividerle con i partner di filiera, una pensata solo per ripartirle e condividerle, e una solo per ricevere le informazioni sulle emissioni di Scope 3 dai propri fornitori. In questo modo, Ecogentra riesce a rispondere alle necessità tanto delle grandi imprese e PMI soggette agli obblighi della Direttiva Europea CSRD, quanto a quelle PMI o microimprese non soggette alla Direttiva ma chiamate alla condivisione delle proprie emissioni da parte dei clienti.

Müller, on air la campagna promozionale creata dall’intelligenza artificiale

Si chiama Unlimited Pleasure la nuova campagna che Müller dedica a Müller Mix, linea di yogurt in doppia vaschetta, on air su TV e canali digitali dal 15 settembre al 15 ottobre e dal 3 al 16 novembre. Composta da due film dedicati a due prodotti molto amati, Müller Mix Bianco con Wafer al Cioccolato (spot da 15’’) e Müller Mix Vaniglia con Mandorle Caramellate (spot da 20’’) – la campagna introduce un dettaglio innovativo: per la prima volta all’interno del mercato italiano dello yogurt, un brand utilizza l’intelligenza artificiale per la creazione delle immagini dello spot.

La produzione ha attraversato quattro fasi: intelligenza artificiale per ‘vedere’ le idee in anteprima, live action per dare una base realistica ai film, CGI per replicare l’intelligenza artificiale in modo controllato e infine di nuovo AI per restituire alle immagini lo speciale gusto estetico proprio dell’AI.

Müller Mix offre un’ampia gamma di combinazioni che permettono di unire il gusto avvolgente dei suoi yogurt, con consistenze uniche e particolari, a ingredienti sempre golosi e originali. È il consumatore che sceglie, di volta in volta, la combinazione che più lo rappresenta e anche quale parte del mix esaltare maggiormente dando vita a infinite forme di piacere, ogni giorno differenti.

In entrambi i soggetti della campagna, i protagonisti – una donna per lo spot Müller Mix Vaniglia con Mandorle Caramellate e un uomo per Müller Mix Bianco con Wafer al Cioccolato – scelgono il proprio Müller Mix, sapendo che, di lì a poco, vivranno un’esperienza straordinaria che investirà le loro emozioni, creando sensazioni e piaceri inaspettati. È proprio l’intelligenza artificiale, attraverso immagini suggestive e suoni evocativi, a rappresentare le emozioni dei protagonisti: di cucchiaino in cucchiaino, sulle persone emergono elementi che rievocano le consistenze, i sapori, i profumi, i colori che via via assaporano. Un’esperienza di piacere inaspettata ed emozionante.

Tonazzo dice stop alla carne dopo 136 anni, dal 2025 focus sul vegetale

Dal prossimo 31 dicembre il Gruppo Tonazzo dismetterà le attività relative al business della carne per concentrare ogni sforzo nel business delle proteine vegetali. La decisione, profondamente meditata, deriva da una riflessione che la famiglia fondatrice ha maturato negli anni e da valori profondamente radicati in azienda. Per limitare l’impatto sull’ambiente e contribuire alla promozione di una alimentazione sempre più sana ed equilibrata per le generazioni di oggi e di domani quindi, il gruppo veneto dice stop al business della carne dopo 136 anni.

La famiglia Tonazzo ha deciso di essere ancora una volta precursore nel settore, come lo sono stati i fondatori del gruppo che a partire dagli anni 90 hanno rivoluzionato la proposta del comparto carne con i tagli scompensati e parallelamente hanno iniziato a sviluppare dei prodotti vegetali dando vita al brand Kioene, fino ad affermarsi nel mercato della gastronomia vegetale in Italia. I collaboratori interessati potranno continuare a lavorare per il Gruppo che concentrerà gli investimenti per sviluppare ancora di più il brand Kioene. Negli stabilimenti di Villanova di Camposampiero, dunque, continueranno a essere ideati e realizzati prodotti a base vegetale con un altissimo contenuto di verdure e legumi di prima qualità. Oggi la gamma Kioene si compone già di un centinaio referenze ricche di gusto, equilibrate dal punto di vista organolettico, facili da preparare e che 2,3 milioni di famiglie italiane già apprezzano.

“Diamo avvio oggi alla terza rivoluzione della nostra azienda e, auspichiamo anche del settore; un gesto di grande responsabilità verso l’ambiente e il benessere alimentare delle future generazioni. La nostra famiglia si occupa di carne da 5 generazioni ma, allo stesso tempo, quasi quarant’anni fa ha innescato un cambiamento inarrestabile introducendo sul mercato dei prodotti alternativi a base di proteine vegetali. Con questo stesso spirito innovativo e lungimirante oggi annunciamo la decisione di chiudere tutte le nostre attività nel settore della carne per concentrare tutti i nostri sforzi e investimenti sulle proteine vegetali e sul brand Kioene”, ha dichiarato Stefano Tonazzo, Amministratore Unico di Gruppo Tonazzo.

“Si tratta di una scelta che abbiamo attentamente ponderato in famiglia e condiviso con i nostri collaboratori, una decisione con cui vogliamo dare il nostro contributo per la salvaguardia del pianeta e un’alimentazione sempre più consapevole. Come attori e precursori di questo mercato sentiamo forte la responsabilità verso le future generazioni e vogliamo contribuire per difendere la terra dal progressivo deterioramento ambientale. Siamo consapevoli di dover aiutare le persone ad avere cura del loro benessere partendo proprio dall’alimentazione. Vogliamo così dare il nostro contributo verso un cambiamento e verso una presa di coscienza collettiva e siamo convinti che il mercato e i consumatori ci seguiranno, ancora una volta”, ha aggiunto Albino Tonazzo, Amministratore Unico di Kioene.

Non food: crescono profumeria, giocattoli e casalinghi. Rallenta l’elettronica

È un quadro molto difforme e sfaccettato quello delineato dall’edizione 2024 dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy, lo studio che raccoglie, organizza e sistematizza l’andamento di 13 comparti non alimentari e ne mette a fuoco giro d’affari, consumi, canali di vendita, innovazioni tecnologiche e tendenze di mercato. Uno scenario articolato e dinamico, in cui il team di ricercatori dell’Osservatorio Non Food ha individuato otto tendenze di fondo, trasversali a diversi comparti merceologici, che nel 2023 hanno modificato il profilo del comparto Non Food in Italia.

“Il 2023 ha segnato una nuova tappa nel percorso di ripresa dei consumi non alimentari, che mostra un trend di +6,2% nel quinquennio 2019-2023 – dichiara Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. Questa tendenza di fondo ha mostrato un’intensità diversa all’interno dei singoli settori merceologici rispecchiando i differenti atteggiamenti degli italiani nei confronti degli acquisti di prodotti Non Food. Ad esempio, l’attenzione al benessere personale ha sostenuto la spesa destinata ai prodotti cosmetici e di automedicazione, mentre la conferma dei bonus statali ha incentivato gli italiani ad ammodernare le proprie case, con interventi di efficientamento energetico e di aumento del comfort domestico”.

La maggior parte dei 13 comparti analizzati nell’Osservatorio Non Food 2024 di GS1 Italy ha registrato un aumento annuo del valore delle vendite. I top performer sono i prodotti di profumeria (+11,1%), seguiti a distanza dai prodotti di automedicazione (+4,2%). Invece elettronica di consumo, edutainment, abbigliamento e calzature hanno chiuso l’anno con un risultato negativo. Queste performance hanno determinato dei cambiamenti nel ranking dei settori in base al loro giro d’affari. Dopo alcuni anni, il comparto abbigliamento e calzature è tornato in cima al podio, strappando la leadership all’elettronica di consumo. Al terzo posto si confermano mobili e arredamento e al quarto il bricolage. Complessivamente questi quattro comparti detengono una quota del 65,4% sul giro d’affari totale rilevato dall’Osservatorio Non Food 2024.

L’andamento dei comparti del Non Food
Battuta d’arresto nel 2023 per abbigliamento e calzature che si è fermato a 21,6 miliardi di euro di vendite (-0,9%). Questo comparto è lontano dai valori del pre-Covid (-5,6% tra 2019 e 2023) e l’unico canale in crescita è l’online (+8,6% rispetto al 2019). Al secondo posto scende l’elettronica di consumo, che in un anno ha perso il -4,8% delle vendite in valore, fermandosi a 21,1 miliardi di euro di sell-out. Su base quinquennale, invece, il giro d’affari risulta in crescita di +10,2%. Il comparto mobili e arredamento ha chiuso il 2023 con un aumento di +1,9% delle vendite, salite a 15,9 miliardi di euro. Nel periodo 2019-2023 il giro d’affari è cresciuto di +6,8%. In espansione anche il sell-out del bricolage (+0,7% sul 2022, +10,8% nel quinquennio), ammontato a 13,5 miliardi di euro. Al quinto posto nel ranking per fatturato si confermano i prodotti di automedicazione, con 8,7 miliardi di euro di giro d’affari, in crescita di +4,2% sul 2022 e di +16,8% rispetto al 2019.

Il miglior balzo in avanti, sia su base annua che nel quinquennio, è quello dei prodotti di profumeria, che hanno chiuso il 2023 con 7,5 miliardi di euro di vendite, in crescita di +11,1% sul 2022 e di +23,1% sul 2019. Altri comparti hanno generato nel 2023 un fatturato maggiore rispetto a quello ottenuto nel 2019. Sono i prodotti di ottica con 2,7 miliardi di euro di vendite (+1,3% annuo, +8,2% nel quinquennio), il tessile casa con 1,3 miliardi di euro (rispettivamente +0,9% e +2,8%), i giocattoli con 1,1 miliardi di euro (rispettivamente +2,7% e +0,4%). Invece l’edutainment ha chiuso il 2023 con 4,7 miliardi di euro di sell-out, in calo di -1,6% sul 2022 ma comunque in crescita di +13,8% rispetto al 2019. Tre comparti sono accomunati da un bilancio annuo positivo ma sono ancora al di sotto del sell-out che avevano nel 2019. Nel 2023 gli articoli per lo sport hanno raggiunto i 6,1 miliardi di euro di vendite (+1,5 rispetto al 2022, -0,4% nel quinquennio), i casalinghi hanno incassato 4,4 miliardi di euro di vendite (rispettivamente +2,8% e -0,9%) e la cancelleria ha totalizzato 1,2 miliardi di euro di vendite (rispettivamente +0,2% e -1,4%).

La rete commerciale tra chiusure e restyling dei punti vendita
Nel 2023 il rallentamento della ripresa degli acquisti non alimentari, penalizzata dal fenomeno inflattivo e dal carovita, ha avuto ripercussioni importanti anche sull’assetto della distribuzione Non Food. In un contesto in cui, per gli acquisti non alimentari, gli italiani preferiscono orientarsi sui punti vendita specializzati e, soprattutto in alcuni comparti, sul canale online, nel 2023 hanno abbassato la serranda circa 9.200 negozi, riducendo la rete del commercio fisso non alimentare a poco più di 493.500 punti vendita. Un fenomeno che prosegue da tempo e che riguarda tutti i comparti analizzati nell’Osservatorio Non Food, con un’accentuazione particolare in prodotti tessili e biancheria per la casa (-4,5% rispetto al 2022), da libri, giornali e cartoleria (-4,1%) e da calzature e articoli in cuoio (-2,6%). In termini numerici ad avere registrato il maggiore calo di esercizi (circa 2.900) è il comparto abbigliamento e accessori, che resta comunque quello con la rete più estesa e capillare (oltre 118 mila punti vendita), e che registra da tempo una riduzione delle proprie unità su tutto il territorio nazionale.

A questa fotografia si aggiunge la lettura della rete commerciale inaugurata dall’Osservatorio Non Food, che raggruppa le grandi superfici specializzate (GSS) e i grandi magazzini in cinque tipologie di agglomerazioni commerciali, che nel 2023 hanno perso complessivamente il -1,2% dei punti vendita. L’agglomerazione più significativa, con il 43,5% dei punti vendita totali, resta il commercio urbano centrale, che però in un anno ha registrato la chiusura di -2,1% degli esercizi. Bilancio 2023 negativo anche per la seconda tipologia di agglomerazioni commerciali: i centri commerciali (39,3% di quota), che hanno subìto un calo numerico di -0,4%. A diminuire sono state anche le attività presenti nei parchi commerciali (-0,8%), nelle aree periferiche (-0,3%) e negli altri poli, come stazioni e aeroporti (-3,8%). I factory outlet sono l’unica agglomerazione commerciale ad aver chiuso il 2023 con un aumento della rete di vendita (+0,8%). Entrando poi nel dettaglio delle diverse tipologie di punti vendita, l’analisi sull’evoluzione della rete commerciale nei 13 comparti merceologici rilevati dall’Osservatorio Non Food ha confermato la leadership delle grandi superfici specializzate (GSS): nonostante continui la razionalizzazione della rete (-1,3% rispetto al 2022), contano ancora 27.630 negozi. Apprezzati per l’ampiezza e la profondità dell’offerta, ma anche per i servizi di consulenza pre-vendita e il radicamento sul territorio, le GSS raccolgono il 56,2% delle vendite di articoli per lo sport, il 55,8% di quelle di elettrodomestici bruni e il 53,9% di quelle di abbigliamento e calzature. Inoltre, le GSS hanno quote a valore superiori al 35% in piccoli elettrodomestici, telefonia e tessile.

Nel 2023 la rete delle grandi superfici alimentari (GSA) è rimasta stabile a quota 25 mila punti vendita tra ipermercati, superstore, supermercati, superette e discount. Nell’universo del Non Food le GSA sono rilevanti solo in alcuni comparti, in cui superano il 10% di incidenza a valore (cancelleria, giocattoli, casalinghi e tessile), ma registrano quote in calo in tutti i comparti, in particolare nella profumeria. Anche la rete delle grandi superfici non specializzate (GSNS) ha vissuto un 2023 di grandi movimenti: è aumentata la numerica dei grandi magazzini (+1,9%), che ha raggiunto le 2.247 unità, mentre è diminuita quella dei cash & carry (-3,9%), attestata oggi a 368 unità. Complessivamente le GSNS hanno conservato le quote di mercato del 2022, mostrando variazioni molto contenute. I negozi specializzati continuano a mantenere una posizione di leader nei comparti in cui sono importanti la competenza, il servizio pre e post-vendita e la possibilità di personalizzare gli acquisti. La quota di mercato più alta si registra nei casalinghi (82,1% a valore), nonostante un calo annuo di -1,1 punti percentuali. Seguono la cancelleria (68,2%), il bricolage (63,8%) e l’ottica (65,0%). Nei prodotti di profumeria il 2023 è stato l’anno del ritorno alla leadership dei negozi specializzati, in catena o indipendenti, che sono arrivati al 32,4% di market share a valore. Il 2023 ha segnato una tendenziale stabilizzazione del peso dell’e-commerce, dopo i rilevanti aumenti registrati negli ultimi anni. In alcuni comparti il canale digitale ha visto diminuire il giro d’affari (come abbigliamento e accessori ed elettronica di consumo) e in altri lo ha aumentato (+1,9% negli articoli per lo sport, +13,7% nella profumeria, +4,2% nei farmaci da banco). I comparti dove le vendite online hanno un peso maggiore restano l’edutainment (55,7% di incidenza a valore, ma 83,3% nei videogiochi) e l’elettronica di consumo (28,2%, ma 43,7% in multimedia storage).

Action rafforza il presidio in Italia e apre store in Trentino e in Piemonte

Hanno aperto sabato 14 settembre due nuovi punti vendita Action, a Mezzolombardo (Trentino-Alto Adige) e a Gravellona Toce (Piemonte). In entrambi gli store i clienti potranno avvalersi della “Formula Action”: 6.000 prodotti suddivisi in 14 categorie merceologiche (dai giocattoli e il fai da te, ai prodotti per la casa, al giardinaggio, al bricolage e cibo), al prezzo più basso. Action offre un assortimento in continua evoluzione, con 150 nuovi prodotti sugli scaffali ogni settimana. Più di 1.500 prodotti hanno un prezzo inferiore a 1 euro e più di due terzi di tutti i prodotti è inferiore a 2 euro.

Inoltre i prodotti migliorano riducendo la loro impronta di carbonio e aumentando la loro circolarità: il 100% dei prodotti in cotone e il 94% dei prodotti in legno di Action infatti provengono da fonti sostenibili. Action prevede di raggiungere l’obiettivo del 100% di approvvigionamento sostenibile per i prodotti in legno entro la fine del 2024.

“Continueremo a rafforzare la nostra presenza in Italia, poiché sempre più persone vogliono vivere l’esperienza unica di Action”, afferma Philippe Levisse, Direttore Generale di Action in Italia.

Con circa 850 metri quadrati di superficie di vendita, il negozio di Mezzolombardo si trova in Via Devigili, 37. Poco più di 1000 invece i metri quadrati a Gravellona Toce, all’interno del C.C. Laghi in Via Trattati di Roma. Entrambi gli store saranno aperti dal lunedì al sabato dalle ore 8.45 alle 20.30 e la domenica dalle 9.00 alle 20.00.

Goodnight Tea di Twinings: arriva il tè nero che concilia il sonno

È noto che il tè sia nemico del sonno, ma con Goodnight Tea di Twinings bisognerà ricredersi. Si tratta infatti di un tè deteinato specificatamente formulato per favorire un sonno sereno e ristoratore. Per la prima volta inoltre un tè nero deteinato si arricchisce con la melatonina, un ormone naturalmente presente nel nostro organismo che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia. Numerosi studi scientifici dimostrano come l’assunzione di melatonina contribuisca a ridurre il tempo necessario per addormentarsi, migliorando la qualità del sonno senza causare sonnolenza al risveglio.

Goodnight Tea non è solo un aiuto naturale per conciliare il sonno, ma un vero e proprio rituale di benessere serale. La sua formula esclusiva, caratterizzata da un gusto vellutato, avvolge i sensi e permette di addormentarsi più in fretta, accompagnando dolcemente verso la notte. Un momento di puro relax da concedersi ogni sera, per lasciarsi alle spalle lo stress della giornata e prepararsi a un sonno rigenerante.

Disponibile in pratiche bustine solubili, Goodnight Tea è facile e veloce da preparare: basta una tazza di questo tè nero deteinato da sorseggiare lentamente per godere appieno del suo aroma rilassante e favorire un riposo notturno sereno e naturale.

Carrefour Express, doppia inaugurazione in franchising in Emilia-Romagna

Inaugurazione doppia per Carrefour Italia che da pochi giorni ha aperto due nuovi punti vendita Express in Emilia-Romagna, a Compiano, in provincia di Parma, e a San Martino dei Mulini, in provincia di Rimini.

Le due aperture avvengono attraverso il modello in franchising, in linea con la strategia di business di Carrefour Italia che punta a rafforzare la propria presenza sul territorio nazionale attraverso lo sviluppo di negozi di prossimità con il supporto di imprenditori locali. Un modello di business, questo, che rappresenta un elemento di differenziazione di Carrefour nel panorama italiano e che favorisce la piccola imprenditoria.

L’apertura dei due nuovi punti vendita di Compiano e San Martino dei Mulini, che si sviluppano rispettivamente su 200 e 250 metri quadri, rappresenta un importante passo avanti per la presenza dell’azienda in Emilia-Romagna. In linea con l’impegno di Carrefour per la valorizzazione delle specificità territoriali, i nuovi Carrefour Express offriranno un’ampia selezione di prodotti alimentari tipici del territorio, con una grande attenzione alle specialità della tradizione culinaria dell’Emilia-Romagna, per rispondere alle esigenze della comunità e consolidare la relazione con il territorio.

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