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Gdo, su i volumi ad agosto. Bene bevande, ittico e cura persona, tiene la mdd

Fatturato a 10,4 miliardi di euro, inflazione al -0,2%, +2,3% a valore e +3,1% a volume nel comparto grocery: questi i principali dati relativi ad agosto 2024 emersi dalla consueta analisi mensile “Lo stato del Largo Consumo in Italia” con cui NIQ analizza l’andamento dei consumi e delle abitudini di acquisto delle famiglie italiane, delineando il panorama della grande distribuzione organizzata nel nostro Paese.

L’analisi di NIQ evidenzia un andamento positivo per la maggioranza dei canali distributivi: In testa si trovano gli specialisti drug (+11,9%), seguiti da supermercati (+4,1%), discount (+1,8%) e superstore (+0,8%). Tuttavia, si sottolinea una diminuzione dell’andamento del fatturato nei canali iper>4500 (-2,5%) e liberi servizi (-0,3%). L’indice di inflazione nel largo consumo confezionato si attesta al -0,2% a Totale Italia Omnichannel (vs agosto 2023) e grazie alla variazione del mix del carrello della spesa, messa in atto dai consumatori, la variazione reale dei prezzi è pari al -0,8%. Anche le vendite in promozione presentano un trend in crescita, con un’incidenza promozionale del 22,8% per il mese di agosto 2024 a totale Italia (+1 pp. rispetto allo stesso mese del 2023). Per quanto riguarda i prodotti a marchio del distributore, ad agosto la quota di MDD registra il 22,6% del LCC nel perimetro iper, super e liberi servizi, mentre a Totale Italia Omnichannel si attesta al 31,6% (Discount inclusi).

Cosa mettono gli italiani nel carrello della spesa
Considerando il rapporto tra valori e volumi a totale Italia Omnichannel, nel comparto grocery, ad agosto l’indagine di NIQ evidenzia un trend in crescita a valore del +2,3% (vs 2023), e una risalita dei volumi pari al +3,1%. Tra le aree merceologiche che ad agosto hanno registrato un importante incremento rispetto all’anno precedente, si evidenziano i prodotti bevande e cura della persona, entrambi con un aumento a valore del +5,3% e una crescita a volume rispettivamente del +5,1% e del +6%, seguiti dall’ittico, con un valore del +4,3% e una quota a volume del +7,6%. In generale, tutte le categorie hanno visto una crescita sia per le variazioni a valore sia per quelle a volume. In controtendenza invece le carni, che registrano un calo del -1,2% a valore e un lieve aumento del +0,2% a volume.

Tra i volumi dei canali distributivi a totale grocery spicca il risultato degli specialisti drug con il +9,8% rispetto ad agosto 2023 (+9,6% a valore) seguiti da supermercati con il +4,2% a volume (+3,6% a valore) e dai discount, con il +3,6% a volume (+1,2% a valore). Diversamente, gli iper>4500 perdono il -2,2% a volume ed il -2,3% a valore.

La fascia del fresco (peso fisso + peso variabile) cresce nei supermercati a +2,7% e nei discount a +1% ma cala in tutti gli altri canali distributivi, con un picco per gli iper>4500 a -3,2%. Tra le tre categorie merceologiche più dinamiche per valore all’interno del comparto si trovano gastronomia, al +4,5%, e pane & pasticceria & pasta, con il +2,5%, seguite subito dopo da frutta e verdura (+2,4%). Pescheria e macelleria & polleria si attestano invece come le categorie con i trend più bassi, rispettivamente al -3,3% e al -1,1%.

Pixpay: la Generazione Alpha spende la paghetta in fast food e fast fashion

Il 60% della paghetta della Generazione Alpha, ossia i nati dalla metà del 2010, finisce in fast food e fast fashion: a dirlo è il primo report del Barometro a cura di Pixpay, startup francese che opera nel settore del teen banking, fondata con lo scopo di fornire ai ragazzi dai 10 anni in su uno strumento di pagamento all’avanguardia e di educarli finanziariamente.

L’indagine realizzata nell’ambito del programma Teenage Lab by Pixpay, ha analizzato le abitudini di adolescenti e genitori riguardo la paghetta, le spese dei ragazzi e il modo in cui gestiscono il denaro. In particolare sono state considerate oltre 500.000 transazioni, eseguite dagli utenti nel periodo dell’ultimo anno scolastico (compreso tra settembre 2023 e giugno 2024). Tra i dati più rilevanti vi è il paniere degli acquisti, che permette di evidenziare quali sono i brand preferiti dagli adolescenti. Un paniere che contribuisce a delineare l’immagine di una generazione fast food e fast fashion. Infatti guardando ai consumi delle ragazze ai primi tre posti troviamo brand quali Shein, McDonald’s e Apple, mentre i ragazzi prediligono McDonald’s, Apple e Playstation. Nella top ten delle ragazze, decisamente “moda-centriche”, figurano inoltre al quarto posto Deliveroo, seguito da Amazon, Subdued, Tezenis, Uber, Zara e Vinted. I ragazzi si confermano “gamer”, visto che al quarto posto troviamo Google, seguito da Deliveroo, Amazon, Vinted, Shein, Steam Games e Burger King.

Complessivamente le “paghette” vengono spese (dati in valore) principalmente in cibo (40%), di cui il 16% nei ristoranti, il 13% nei supermercati/alimentari e l’11% nei fast food. Seguono poi gli acquisti per vestiti & accessori (21%) e quelli in bellezza e benessere (6%), appaiati con cultura, intrattenimento e media appaiati (tra cui i libri, con una percentuale di poco sotto il 3%). Le transazioni avvengono sia con la carta (il cui uso è in crescita) sia e soprattutto attraverso gli smartphone, che a giugno hanno visto transitare il 45% dei pagamenti totali, con le ragazze che utilizzano Apple Pay e Google Pay più frequentemente dei ragazzi. Gli adolescenti italiani fanno in media 4 pagamenti con la carta al mese (versus 7 degli adolescenti francesi) con un importo medio della transazione pari a 12,25€. Nel dettaglio circa 2 transazioni in fascia 10-12 anni, 4 transazioni in fascia 12-14 anni, 5 transazioni in fascia 14-16 anni e 5,5 transazioni in fascia 16-18 anni. Da rilevare che il 30% degli acquisti dei ragazzi – più orientati al mondo del gaming, sono realizzati online, mentre per le ragazze solo il 18%. Sul fronte dei risparmi, solo l’11% dei ragazzi riesce a risparmiare, per un “tesoretto” medio di 96€ raccolto durante i mesi di scuola da settembre 2023 e giugno 2024. In Italia i ragazzi risparmiano in media più delle ragazze: 108€ contro 85€.

Paghette regolari ed extra: andare bene a scuola paga
Il Barometro evidenzia come il 41% dei ragazzi riceva una paghetta regolare, settimanale o mensile. In Francia (paese dove il servizio di Pixpay è attivo già da anni) la percentuale ha raggiunto il 54%, mentre in Spagna è attorno al 48%. Nel gruppo del 41% di ragazze e ragazzi a cui viene corrisposta una paghetta regolare, il 60% la riceve mensilmente e il 40% settimanalmente. In genere la paghetta media programmata è di 35€ per i 10-12enni, 43€ per i 13-14enni, 58€ per i 15-16enni fino ad arrivare a 76€ per i 17-18enni. Sommando anche le ricariche puntuali l’importo medio aumenta per tutte le fasce d’età e passa da 45€ per i 10-12enni, fino a 125€ al mese per i 17-18enni con picchi significativi nei mesi di giugno, settembre e dicembre. Secondo il Barometro, tra settembre 2023 e giugno 2024 i genitori hanno creato 4.961 missioni remunerate sull’app Pixpay. Circa un terzo delle famiglie (34%) assegna missioni legate alla condotta scolastica, con una media di 61€ per il conseguimento di un diploma e 13€ per i buoni voti. Dietro i voti, una famiglia su 5 assegna missioni legate al “Fare le pulizie” (20%) e una su 10 a “cucinare” (11%).

“Grazie ai dati che la prima edizione del Barometro ha messo a disposizione vogliamo continuare a lavorare con i genitori per trasmettere i concetti base di educazione finanziaria e sostenibilità necessari per far fare ai ragazzi delle scelte di spesa più consapevoli, sviluppando capacità di pianificazione e risparmio. Consigliamo ai genitori di programmare l’invio di una paghetta automatica settimanale o mensile per farli familiarizzare con la gestione di un budget definito, di spingerli a fare qualche lavoretto per guadagnarsi qualche extra o creare delle money mission che tengano conto di aspetti quali la sostenibilità, le spese legate alle attività culturali e sportive” commenta Matilde Bille, Country Manager Italia di Pixpay.

Il bio non è un trend passeggero: giro d’affari per oltre 2 miliardi

“Per i consumatori il biologico si conferma sempre più una scelta etica, salutare e consapevole, lontano dall’essere un trend di mercato passeggero”: a sostenerlo è Emanuele Zuanetti, CEO e fondatore del Gruppo Germinal, nella Giornata europea del biologico istituita dal Parlamento Europeo, dalla Commissione e dal Consiglio dell’Unione europea in data 23 settembre.

Sono i numeri a sostenere quanto dichiarato da Zuanetti: nel primo semestre 2024 i dati di mercato del biologico in Italia hanno mostrato segni positivi, in controtendenza rispetto a un calo di volumi del -1,7% dell’anno 2023 che ha investito trasversalmente il comparto alimentare su tutti i canali di vendita (Fonte: NielsenIQTrade Mis Market Track, giugno 2024). In particolar modo, il valore dei prodotti bio registra un +3% con crescite superiori al totale alimentare (+2,3 p.ti rispetto alla crescita dell’alimentare) per un giro d’affari che, nel 2023, è stato di 2,1 miliardi di euro e nei primi cinque mesi di 1 miliardo di euro. Anche la crescita a volume del +2,6% (+2,0 p.ti rispetto alla crescita dell’alimentare) dimostra che il trend positivo non è solo l’effetto di un mero fenomeno inflattivo.

“Questi dati dimostrano che le difficoltà economiche, l’aumento dei prezzi e un carrello più leggero della spesa non hanno spostato le abitudini di chi crede e sceglie bio. Anche la nostra azienda ha visto nel primo semestre 2024 dei segnali incoraggianti e lavoriamo per consolidare questo trend, anche grazie all’inserimento della nostra nuova linea di pasta semintegrale nel segmento della pasta “better for you dove il biologico sta diventando sempre più rilevante” Continua Zuanetti.

Il Gruppo Germinal investe nel biologico da più di quarant’anni, quando ancora era un mercato di nicchia. Oggi il suo brand di punta, Germinal Bio, svetta nella categoria merendine biologiche con una quota superiore al 40%, ma con l’ambizione di diventare il punto di riferimento nel settore del biologico. I suoi prodotti da forno, piatti pronti freschi e pasta sono fatti con materie prime da filiere corte, controllate e certificate per la fornitura delle farine. La direzione dell’azienda guidata da Zuanetti va proprio verso la valorizzazione delle filiere: “Credo sia importante continuare a costruire modelli di filiere che sappiano connettere in modo efficiente agricoltori, industria della trasformazione, distributori per dare ai consumatori prodotti biologici di qualità, tracciabili e sostenibili. Siamo sempre più convinti che il futuro sia proprio nel bio: oggi sta a noi comunicare in modo semplice e onesto i valori dei prodotti biologici, affinché rientrino sempre più nella consuetudine di consumo” conclude Zuanetti.

Olio extravergine, si prevede un calo dei prezzi entro la fine del 2024

Entro la fine del 2024 si registrerà un calo sensibile dei prezzi dell’olio extravergine di oliva che tornerà a essere venduto nei supermercati ben al di sotto dei 10 euro al litro: a dirlo è Zefferino Monini, AD e Presidente dell’omonima azienda umbra. Indubbiamente una buona notizia per i consumatori che, secondo i calcoli di Monini, dovrebbero veder scendere i prezzi del 30-40%. “Ciò dovrebbe far risalire i consumi in tutto il mondo, specialmente in quei Paesi in cui l’olio extravergine non è un’abitudine consolidata. Basti pensare che lo scorso anno in Cina si è registrato un crollo del 60%” – commenta il manager, fiducioso che i consumi nel 2025 tornino intorno quota 3 milioni di tonnellate, contro i 2,7 del 2024.

A rendere possibile la ripresa è la buona annata olearia, “con una produzione prevista intorno a 3,3-3,5 milioni di tonnellate, contro i 2,5 milioni di tonnellate della scorsa campagna e che dovrebbe riportare dal prossimo anno le scorte a un livello in linea con quello degli ultimi dieci anni, cancellando le ultime due campagne che sono state eccezionali in senso negativo a causa della scarsa produzione della Spagna” aggiunge Monini, non dimenticando però l’Italia dove il clima torrido e siccitoso ha limitato la produzione. Ma questo non dovrebbe avere effetti perché “in media il nostro Paese produce 300 mila tonnellate di olio l’anno, quando il fabbisogno è di 900 mila. È chiaro che servono investimenti per produrre più olio extravergine made in Italy e per garantire maggiore resilienza ai cambiamenti climatici”.

Proprio questi presupposti hanno spinto l’azienda nel 2020 a investire nel segmento agricolo con il progetto Bosco Monini, un milione di nuovi olivi ad alta intensità piantumati entro il 2030 tra Umbria e Toscana e coltivati a regime biologico e con tecniche moderne e sostenibili. In appena quattro anni, come si evince dal Bilancio di sostenibilità, curato da The European House – Ambrosetti sulla base dei più importanti standard di rendicontazione internazionale, sono stati già piantati oltre 700 mila olivi, di cui a ottobre si raccoglieranno i primi frutti.

Di grande rilievo anche l’impegno dell’azienda verso la qualità dell’extravergine, che ha delle ripercussioni fondamentali non solo sul gusto ma anche sulla salute dei consumatori: nel 2023 il Frantoio del Poggiolo Monini ha ricevuto il riconoscimento di miglior frantoio biologico al mondo secondo la classifica del World’s Best Olive Oils, a conferma della serietà del percorso intrapreso. L’azienda si è fatta inoltre portavoce della richiesta di istituire la categoria Alta Qualità anche nel segmento dell’olio extravergine di oliva e ha ideato lo Zefferino d’Oro, il primo riconoscimento della qualità della materia prima promosso in Italia da una grande azienda, che quest’anno (2° edizione) ha registrato l’ampia partecipazione di produttori provenienti dalle aree più vocate della Penisola.

Gdo sempre più green: nel 2023 le vendite sfiorano i 44 miliardi

Gli scaffali della Gdo sono sempre più green: merito dell’“onda verde” dei 116.699 prodotti che comunicano in etichetta la loro sostenibilità attraverso uno dei numerosi claim relativi a questa tematica rilevati dall’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il report semestrale che dal 2017 analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari 2023 del canale supermercati e ipermercati italiani. Complessivamente il paniere dei prodotti “green” genera 43,8 miliardi di euro di vendite, contribuendo per il 92,1% al giro d’affari complessivo del largo consumo confezionato. Le vendite a valore nel 2023 sono cresciute di +9,3% su base annua, mentre i volumi sono calati di -4,5%.

“Nonostante il contesto non facile, il tema della sostenibilità si rivela sempre più importante per l’industria del largo consumo, con produttori e distributori che continuano a investire in quest’area per rispondere alle esigenze dei consumatori e alla legislazione vigente. Le tematiche che abbiamo voluto affrontare fanno riferimento non solo al prodotto in sé ma anche al suo packaging e, più in generale, all’impegno delle aziende per ridurre l’impatto ambientale, rinforzare il loro ruolo sociale e garantire il rispetto e la salvaguardia del benessere animale in tutta la filiera” spiega Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy.

Tra le tre macro-declinazioni della sostenibilità, la più “praticata” è quella ambientale (83,6% dei prodotti), espressa soprattutto dalle indicazioni pratiche per la gestione del prodotto e della raccolta differenziata. Gli oltre 116 mila prodotti di questo paniere hanno realizzato 43,8 miliardi di euro di vendite. L’analisi per reparto merceologico condotta dall’Osservatorio Immagino ha rilevato la maggior presenza di prodotti che comunicano la sostenibilità ambientale in etichetta nel freddo (100% delle referenze) e nel fresco (99,6%), mentre per quanto riguarda la tipologia di produttori spiccano le private label (91,0%) e i brand top 20 (90,5%).

Ma quali sono le singole caratteristiche ambientali più riportate sulle etichette dei prodotti di largo consumo nella Gdo? La più diffusa è la riciclabilità del packaging, presente sul 54,5% dei prodotti monitorati dall’Osservatorio Immagino e con vendite in aumento di +13,3% a valore e in calo di -1,9% a volume su base annua. Segue l’indicazione della formulazione sostenibile degli ingredienti, rilevata sul 21,5% delle referenze e con un trend di vendita annuo di +8,2% a valore e di -4,6% a volume. A livello di performance annua, rispetto alla media, si sono fatti notare i claim riciclato (+15,7 a valore e -1,3% a volume), le informazioni sulla biodegradabilità (+33,4 a valore e -1,7% a volume) e quelle sulla plastica ridotta (+13,8 a valore e -1,4% a volume). La seconda dimensione analizzata dall’Osservatorio Immagino è quella della sostenibilità sociale, richiamata sulle confezioni di 11.650 prodotti (8,4% del totale) che hanno sviluppato 6,1 miliardi di euro di fatturato. Le aree merceologiche più impegnate su questo fronte sono freddo e cura persona (rispettivamente 11,5% e 10,0% dei prodotti). Tra i produttori spiccano i follower (21-200) e i top 20 (rispettivamente 11,0% e 10,4%). Infine, l’impegno per il benessere animale accomuna 2.803 prodotti (2,0%) con 1,4 miliardi di euro di sell-out, diffusi soprattutto nel reparto gelati e surgelati (4,9% dei prodotti) e tra le referenze realizzate dai produttori follower (3,1%).

In questa sua quindicesima edizione, l’Osservatorio Immagino ha voluto inserire un ulteriore approfondimento: l’analisi socio-demografica delle famiglie acquirenti per claim di sostenibilità in etichetta. Ne è risultata una mappatura inedita e dettagliata, che ha evidenziato sia la maggior sensibilità delle famiglie giovani con figli piccoli, sia il ruolo discriminante della fascia di reddito nelle scelte dei prodotti sostenibili. Da quest’analisi dell’Osservatorio Immagino è emerso che ci sono claim (come “riciclato” e “riciclabile”) che sono diffusi in modo trasversale e omogeneo tra i diversi cluster di famiglie. Altri, invece, sono più segmentati: ad esempio, il claim “contenuto bio-based”, è più presente nel carrello della spesa delle famiglie giovani con figli sotto i sei anni, mentre quelli relativi ai “disciplinari di filiera” sono presenti con dati superiori alla media nelle famiglie a reddito più alto, in quelle più giovani senza figli e in quelle con età più matura e senza figli conviventi.

Heinz celebra l’Inter con un Tomato Ketchup in limited edition

Heinz ha realizzato il Tomato Ketchup in edizione limitata a 10.000 pezzi in esclusiva per Esselunga. Obiettivo: celebrare i risultati sportivi della squadra che quest’anno ha conquistato il suo ventesimo scudetto tricolore.

La ricetta non cambia ma l’estetica sì. La confezione top down di Tomato Ketchup riporta un segno grafico che accomuna i due brand: si è partiti dal pomodoro – la classica rappresentazione del ketchup Heinz – che trasforma le sue foglie nelle due stelle celebrative dei venti scudetti. I dettagli color oro valorizzano il concetto di limited edition ed elevano l’ambìto risultato sportivo raggiunto dall’Inter. La tiratura in soli 10.000 pezzi sottolinea ulteriormente l’esclusività dell’operazione.

Ma la limited edition è qualcosa di più: è la celebrazione di un’amicizia, di un legame tra Heinz e la squadra. La collaborazione tra FC Internazionale Milano e il brand delle salse è nata nel 2022 e continuerà nella stagione 2024-25, durante la quale Heinz è Inter Official Sauce Partner, proseguendo la partnership che le ha permesso di esordire nel mondo del calcio e dell’entertainment. L’azienda continuerà ad essere protagonista delle partite casalinghe del Club, sia sui LED a bordocampo sia nelle sale Hospitality, dove i tifosi potranno conoscere sempre di più il mondo Heinz e partecipare a esclusivi tasting. I prodotti Heinz saranno inoltre presenti in occasione degli eventi con catering organizzati dai nerazzurri e, oggi, anche in Esselunga con questa speciale versione.

Il prodotto è disponibile nei punti vendita Esselunga selezionati a partire dal 19 settembre.

Drive to Store: ShopFully, Media Central e Flipp insieme per una nuova piattaforma

ShopFully e Media Central uniscono le forze con Flipp per creare una piattaforma che aiuterà retailer e brand a raggiungere 400 milioni di nuclei familiari in Europa, Nord America, America Latina e Australia. La nuova composizione societaria sarà guidata da Truelink Capital come principale azionista e includerà Insight Ventures, Bregal Unternehmerkapital e Highland Europe.

Flipp aiuta i principali retailer e brand negli Stati Uniti e in Canada a migliorare la comunicazione digitale delle loro offerte e prodotti, creando e distribuendo promozioni locali a milioni di consumatori; similmente, ShopFully e Media Central offrono a retailer e brand la possibilità di raggiungere i consumatori con promozioni digitali iper-localizzate, aumentando il traffico e le vendite nei negozi in Europa, Australia e America Latina. Le tre realtà manterranno i propri marchi e continueranno a servire i clienti nei rispettivi mercati.

“Dopo l’integrazione di ShopFully e Media Central l’anno scorso, questa operazione rappresenta il naturale passo successivo nella nostra strategia, portando alla creazione del leader globale nel Drive to Store. Sfruttando la piattaforma di hyperlocal marketing di ShopFully basata sull’intelligenza artificiale, e investendo congiuntamente in prodotto e tecnologia, saremo in grado di offrire un valore ancora maggiore ai nostri clienti a livello globale” ha detto Stefano Portu, Ceo ShopFully e Ceo Digital Media Central.

“I consumatori si aspettano esperienze personalizzate e fluide lungo tutto il percorso d’acquisto, con punti di contatto integrati sia in negozio che online. Unendo le competenze di Flipp, ShopFully e Media Central, offriremo una gamma completa di soluzioni di Drive to Store. Questo ci permetterà di fornire ai consumatori i contenuti fondamentali per il loro shopping, mentre retailer e brand potranno sfruttare al meglio le loro promozioni per aumentare l’engagement dei clienti” ha aggiunto Michael Silverman, Ceo di Flipp.

Le piattaforme combinate daranno dunque vita a una rete avanzata di soluzioni di Drive to Store e a un ampio dataset di consumatori, aiutando retailer e brand a entrare in contatto con gli shopper. Integrando i loro network, le tre aziende raggiungeranno target complementari, estenderanno la loro portata globale, accelereranno l’innovazione e aumenteranno il valore per i clienti su scala mondiale. La transazione dovrebbe concludersi entro il quarto trimestre del 2024 ed è soggetta all’ottenimento delle approvazioni normative e altre consuete condizioni di chiusura.

Iper La grande i sbarca nel metaverso e lancia Meta Mercato Iper

Per celebrare il suo cinquantesimo anniversario, Iper La grande i approda nel metaverso e lancia Meta Mercato Iper, uno spazio digitale immersivo che reinterpreta l’esperienza del mercato tradizionale. Sviluppata in collaborazione con VVITA e Different, Meta Mercato Iper è una piattaforma interattiva che offre agli utenti un’esperienza in 3D, permettendo di esplorare un borgo virtuale e interagire con aree attive e coinvolgenti. Attraverso giochi stimolanti, gli utenti potranno scoprire la storia e i valori di Iper La grande i, vivendo un’esperienza ludica che unisce intrattenimento e premi. La piattaforma propone quattro giochi interattivi, rilasciati mensilmente, culminando con un’esperienza in realtà aumentata (AR) che includerà anche una partecipazione diretta all’interno dei punti vendita. Il primo gioco, “Il Fruttivendolo”, sfida i giocatori a tagliare la frutta sullo schermo, evitando le bombe e creando combinazioni vincenti. In palio, buoni spesa da utilizzare nei punti vendita Iper.

Meta mercato Iper non è solo innovativo nell’esperienza utente, ma anche nell’integrazione con il sistema CRM di Iper La grande i che consente di raccogliere dati sui comportamenti dei visitatori e offrire promozioni personalizzate, premiando la fedeltà degli utenti attraverso un percorso di gioco coinvolgente. Fruibile esclusivamente in modalità online, Meta mercato Iper rappresenta un progetto che fonde l’anima del tradizionale mercato rionale italiano con le più avanzate tecnologie digitali, offrendo un’esperienza unica nel metaverso. Per accedere alla piattaforma, direttamente da mobile, tablet o pc, gli utenti dovranno visitare il sito dedicato https://www.metaverso.iper.it

Oltre al lancio della piattaforma online Meta Mercato Iper, l’insegna offre la possibilità di provare un’esperienza dal vivo in realtà virtuale: a partire dallo scorso 13 settembre, presso i punti vendita dell’insegna, i clienti possono sperimentare, grazie a visori di realtà virtuale Pico, un’experience realizzata da Impersive, società creativa e di produzione specializzata nella realizzazione di esperienze di realtà virtuale con una tecnica unica nel panorama internazionale: la visione dinamica, a 360°, stereoscopica in soggettiva. Disponibili in postazioni realizzate ad hoc, i visori consentono ai clienti di essere protagonisti di un viaggio in realtà virtuale partendo dal punto vendita e attraversando l’Italia: dalle Alpi alla Puglia, alla scoperta degli ingredienti dei prodotti firmati Patto Qualità Iper. Grazie alle tecnologie di Impersive, il visore diventa così “macchina empatia” rendendo l’utente protagonista del viaggio, libero di scegliere il percorso, per toccare con mano l’autenticità dei gustosi prodotti Iper. Al termine dell’esperienza, tutti i clienti che avranno provato i visori di realtà virtuale riceveranno in omaggio un paio di occhiali VR dentro cui, inserendo il proprio smartphone, sarà possibile rivivere la medesima esperienza comodamente anche da casa propria.

Di seguito, l’elenco dei punti vendita dove sarà possibile vivere l’esperienza dal vivo con i visori in realtà aumentata:

Dal 13 settembre al 26 settembre: Montebello, Varese, Seriate, Rozzano, Rubicone, Busnago, Orio, Portello, Verona, Lonato.

Dal 4 ottobre al 17 ottobre: Serravalle, Solbiate, Grandate, Tortona, Cremona, Monza, Brembate, Monza Maestoso, Castelfranco, Vuittone, Magenta, Arese e Montebello.

Ceme acquisisce Dti e rafforza la presenza nei settori caffè e food & beverage

Ceme S.p.A., controllata dal fondo Investindustrial, rileva la maggioranza del capitale di Dti, azienda italiana specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di elettronica avanzata dedicate in particolare ai settori delle macchine per caffè, del beverage, del pizza & bakery e del professional food service. Fondata nel 2009 a Tavagnacco (Udine), oggi Dti può contare su due stabilimenti industriali, uno presso la sede di Tavagnacco e un nuovo impianto produttivo da 5.000 mq in Ungheria inaugurato nel 2024, e circa 90 dipendenti.

L’operazione, che verrà perfezionata nelle prossime settimane, permetterà a Ceme di offrire ai propri clienti una gamma completa di prodotti per la gestione dei fluidi, includendo anche il controllo e la gestione elettronica delle macchine e dei cablaggi. Grazie a questa operazione, Ceme rafforza ulteriormente la propria capacità di fornire soluzioni integrate e complete al servizio dell’industria delle macchine per caffè – dove è leader mondiale nel mercato delle macchine ad uso domestico e professionale – e del food & beverage.

“L’acquisizione di Dti ci permette di aggiungere alla nostra offerta una gamma di servizi totalmente sinergici e complementari a quelli già presenti nel nostro portfolio – dichiara Roberto Zecchi, Presidente e Ceo di Ceme –. Grazie al supporto strategico e finanziario di Investindustrial abbiamo intrapreso un percorso di crescita per linee interne ed esterne che ci ha portato a rafforzare e consolidare la nostra leadership nei segmenti e nei mercati in cui operiamo”.

“L’ingresso nella famiglia di Ceme rappresenta per Dti una grande opportunità perché ci consente di mettere a fattor comune i rispettivi know-how e di consolidare ulteriormente la nostra presenza nei mercati dell’elettrodomestico professionale in cui già operiamo da anni, come quello del coffee e del beverage – aggiunge Alessandro Dalla Torre, Ceo di Dti –. Questa partnership si fonda su solide basi che accomunano le due realtà imprenditoriali: un’inesauribile spinta all’innovazione e al miglioramento e la volontà di mettere al servizio dei clienti passione, affidabilità e competenze trasversali acquisite nel tempo, ingredienti fondamentali per consolidare le attuali posizioni economiche e acquisirne di nuove”.

“In questi anni Dti è cresciuta molto e ne sono orgoglioso perché siamo stati in grado di accogliere le sfide del mercato e di affrontarle con professionalità. Il nuovo percorso che si apre è una garanzia per tutti grazie alla solidità del partner che abbiamo individuato; desidero esprimere il mio pieno apprezzamento e ringraziamento a tutti i collaboratori che in questi anni mi hanno affiancato, augurando loro un futuro ricco di soddisfazioni che sicuramente deriveranno da questo progetto” conclude Vinicio Dalla Torre, Presidente di Dti.

Esselunga lancia il nuovo concorso The Cozy Drop

È partito il 19 settembre, in occasione della Milano Fashion Week, The Cozy Drop, il nuovo concorso di Esselunga. La campagna di comunicazione digital prevede il coinvolgimento di Tommaso Zorzi che, con la consueta autoironia, interpreta il concept del progetto. Oltre ai contenuti social sviluppati su Instagram e TikTok, il creator sorprenderà il pubblico della fashion week con un’attivazione on-field prevista per la giornata di sabato, in centro a Milano.

Nella settimana in cui tutto è fashion, dunque, Esselunga propone una limited edition composta da felpe, t-shirt e cappellini della collezione Esselove, che diventano esclusivi grazie alla personalizzazione divertente e dissacrante della designer Anna Benvenuto, in arte Linea Daria. Solo i primi 150 utenti potranno ottenere uno dei prodotti dell’edizione limitata. Per conoscere i dettagli e le tempistiche bisognerà seguire il canale Instagram di Esselunga.

“Essere un brand come Esselunga vuol dire non solo far parte della quotidianità dei nostri clienti, ma farlo con rilevanza in diversi contesti. Il progetto The Cozy Drop si inserisce in una strategia di comunicazione digital più ampia. Vogliamo essere protagonisti nei momenti chiave, partecipare attivamente alle conversazioni più rilevanti e anticipare tendenze. Ascoltare, dialogare e coinvolgere il nostro pubblico è parte integrante del nostro modo di essere e cerchiamo sempre di farlo con ironia” ha commentato Massimo Bellato, Head Of Digital Marketing di Esselunga.

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