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Penny Market Italia sceglie di stare vicino ai produttori locali

Penny Market Italia sceglie di essere VICINO al territorio, alla qualità regionale e  alla piccola-grande produzione locale di frutta e verdura, avvicinandosi, di fatto, anche ai propri clienti, garantendo loro la qualità della vicinanza, la qualità della passione degli imprenditori locali.

Dalla Lombardia alla Toscana, dal Veneto alla Sicilia, quella di collaborare con i produttori regionali è una scelta consapevole di Penny a sostegno proprio del paese in cui opera; un’alleanza di qualità, fondata sui valori della tradizione agricola Italiana, sull’impegno reciproco di annullare le inutili – e spesso non sostenibili – distanze tra l’origine del prodotto e la tavola dei nostri consumatori.

L’assortimento, destinato ad ampliarsi ulteriormente, si compone di circa 25 referenze, espressione dei migliori prodotti regionali italiani come i datterini siciliani, il cardoncello pugliese o il melone toscano. Inoltre, l’offerta si alterna a seconda delle stagioni, ad ulteriore dimostrazione dell’impegno di Penny Market nella soddisfazione delle richieste dei propri clienti che confermano sempre più di apprezzare i prodotti a marchio vicini alle realtà locali e al territorio.

“Più territorio, più rispetto, più sostenibilità, più VICINO” è il claim del nuovo impegno di Penny Italia con i propri consumatori e i propri produttori.

Quickcommunities: la rivoluzione delle ricerche qualitative online

Toluna, leader nel digital market research e nel fornire insight on demand in tempo reale sul consumatore, presenta QuickCommunities, piattaforma DIY che consente di ottenere insights qualitativi in tempo reale, poiché recluta il target direttamente dal Panel Toluna Global, utilizzando tutte le variabili di profilazione avanzate.

A circa un anno dal lancio, solamente in Italia, la tecnologia ha visto una rapida adozione da parte dei clienti Toluna che hanno svolto oltre 60 QuickCommunities, di cui il 50% gestite in totale autonomia, e il restante 50% con il supporto del team Digital & Research di Toluna, con risultati straordinari oltre le aspettative. 

I magnifici 4

Quattro i plus che  contraddistinguono Toluna nel settore delle ricerche di mercato online:

RECLUTAMENTO – più rapido grazie al processo di attivazione in tre passaggi e al link diretto con il panel Toluna;

  • CAMPIONE – più ampio rispetto alla media: da un numero medio 20-50 partecipanti a oltre 150/200;
  • INTERFACCIA – brandizzabile e ispirata a WhatsApp, la più famosa chat di live-discussion;
  • INTERAZIONE – focalizzata principalmente sul “one-to-many”.

La discussione della community inoltre può essere sincrona (modalità «live chat»), asincrona (modalità «forum») e ottenere un engagement superiore anche attraverso l’utilizzo di mood/sentiments markers (like-thumb, emojis).

A renderla unica sul mercato anche un ricco ed integrato sistema di analisi attivo già durante l’attività di moderazione e lettura dei commenti che permette di organizzare il materiale prodotto in diverse categorie secondo la logica dei tag. Grazie a TolunaAnalytics è possibile invece visualizzare in tempo reale l’andamento della fase di screening, le statistiche di partecipazione e i dati socio-demo con l’opportunità poi di scaricare tutto il materiale verbale e multimediale prodotto in un file excel e personalizzarne layout e contenuti.

 

L’evoluzione di QuickCommunities

Da quando è stata lanciata nel 2017,  sulla piattaforma sono state fatte nuove release, che hanno portato l’annessione delle seguenti features:

  • scheduling dei post di discussione, che permette di caricare la guida discussione in un’unica volta e attivare i vari topic quando vuoi tu
  • possibilità di attivare anche chat one-to-one o one-to-many quando i membri sono online nella discussione
  • incremento della capacità di upload di immagini e contenuti multimediali
  • pin-up-topic: che permette di mettere in evidenza, rispetto ad altri, alcuni topic particolarmente rilevanti ai fini della discussione
  • tag dei contenuti: ti permette di dividere i commenti in categorie di appartenenza (i tag creati saranno presenti anche nel file excel con gli estratti della discussione, e renderanno quindi il documento filtrabile e organizzabile)
  • tag dei partecipanti: sia moderatori che partecipanti, potranno rivolgersi in modo diretto ad un qualsiasi altro membro della community digitando “@” + il nickname

QuickCommunities: la sperimentazione

Sono stati effettuati test anche in diversi progetti quali-quanti. Coinvolgendo un campione più ampio della media delle qualitative (80-100 partecipanti) è stato possibile anche lanciare mini-survey sullo stesso campione, tramite link Toluna Quick Survey cliccabili, a cui i partecipanti possono partecipare direttamente dalla community. I clienti hanno molto apprezzato così la possibilità di avere, in parallelo, evidenze quantitative a sostegno degli insight qualitativi e report integrati. In questo caso la vera innovazione è la possibilità di portare avanti in parallelo due fasi (sia qualitative che quantitative) di solito consecutive, a costi più accessibili

Derby Blue Zero Zuccheri aggiunti rinnova la sua gamma

Derby Blue Zero Zuccheri Aggiunti si rinnova con ricette nutrienti e dissetanti, proposte in diversi formati adatti a soddisfare ogni esigenza di consumo.

Tante le novità introdotte nella gamma di bevande alla frutta Zero Zuccheri Aggiunti firmata Derby Blue che riguardano:

  • apporto calorico ridotto: per ogni 100 ml di prodotto solo 19 kcal. Le proprietà della sola frutta a zero zuccheri aggiunti: una proposta leggera e ipocalorica rispetto alle classiche bevande a scaffale.
  • Più Gusto e più sapore nelle nuove ricette e nell’ampio assortimento di gusti, in grado di accontentare anche i palati più esigenti, con un effetto dissetante e rinfrescante in ogni momento della giornata.
  • Tre diversi formati in pet da 1500 ml, 1000 ml, 500 ml pensati per differenti tipologie di consumo in ogni momento della giornata.

La linea di succhi di frutta Derby Blue Zero Zuccheri Aggiunti conferma lo spirito unconventional del brand, proponendo un modo efficace di assaporare la frutta in differenti formati, pratici e versatili proposti con un restyling grafico allegro e vivace che valorizza l’immagine di gamma:

Bottiglia 1500 ml nei quattro gusti: Ananas, Ace rosso, Ace classico, Multi frutti.Una rivelazione nello scaffale dei maxi formati.

Bottiglia 1000 ml con un’esclusiva ricetta per andare incontro alle esigenze di un consumo domestico di tutta la famiglia. I gusti a disposizione sono: Frutti Rossi, Arancia Rossa, Ace, Multi frutti.

Bottiglia 500 ml concepita per il consumo on-the-go del fuori casa, va a rafforzare l’offerta nello scaffale dei monodose adulto. Disponibile nei tre gusti: Ace, Arancia rossa e Multifrutti.  

Esselunga si conferma l’azienda del LCC con la reputazione più alta

Esselunga si conferma anche per il 2019  come  l’Azienda con la reputazione più alta nel settore Retail Largo Consumo. A dirlo è lo studio RepTrak®2019.

Con una reputazione di 76,4 punti (su 100), Esselunga si posiziona in una fascia reputazionale forte. Un risultato che le permette di entrare nelle prime 25 posizioni della classifica delle 150 aziende più reputate e che pone Esselunga significativamente sopra alla sua media di settore.

“In Italia il settore del Retail Largo Consumo, mediamente gode di una reputazione moderata”, ha dichiarato Fabrizio Scuri, Vp Consulting Director di Reputation Institute Italia. “Essere leader di un settore, nella Reputation Economy, deriva dall’aver saputo intercettare le aspettative crescenti delle persone che oggi, più che mai, vogliono sapere perché scegliere un’Azienda: Esselunga ha saputo coniugare le sue strategie commerciali con un posizionamento identitario che ha creato un legame emotivo forte con i consumatori italiani”.

 

Italy RepTrak®, realizzata tra gennaio e febbraio 2019, è la più ampia e aggiornata fotografia a livello nazionale sulla reputazione aziendale in chiave comparativa basata su oltre 40.000 interviste individuali di un campione rappresentativo del General Public Italia. Mette in evidenza non solo il legame delle aziende con i loro stakeholders, ma anche l’impatto della reputazione sul business influenzando le persone quando scelgono di comprare un prodotto, raccomandare un brand, investire o lavorare per un’azienda.

 

 

Mars e KIND, in partnership, lanciano in Italia lo snack BE-KIND

Mars, Inc., multinazionale specializzata nella produzione di prodotti dolciari e KIND®  leader nel settore degli “healthy snack” negli Stati Uniti, hanno stretto una partnership per lanciare una nuova categoria di snack in Italia, tramite la consociata Mars Italia: la collaborazione apre le porte del mercato italiano a BE-KIND, una barretta snack senza glutine, che unisce la ricchezza della frutta secca, con mandorle, nocciole, arachidi e noci pecan, ad ingredienti gustosi, come cioccolato, caramello, miele, sciroppo d’acero.

Lanciato nel 2004 negli Stati Uniti, BE-KIND non utilizza aromi e conservanti artificiali, centrando così la necessità di coniugare uno stile di vita sempre più dinamico, con momenti di snack di alta qualità, naturali e sani, senza però rinunciare al piacere del palato. Per questo  BE-KIND incontra il gusto di chi vuole essere “gentile” col proprio corpo, grazie alle notevoli proprietà nutrizionali della frutta secca, ma anche “gentile” col proprio palato, grazie ai deliziosi ingredienti e ad un’ampia varietà di gusti.

BE-KIND verrà inizialmente distribuito presso alcune delle insegne più rilevanti della distribuzione italiana tra cui Esselunga, Sapore di Mare, Autogrill, Sarni e, relativamente al canale della distribuzione automatica, da player di spicco quali IVS Italia e Trysgroup.

“Quando abbiamo lanciato la nostra prima barretta alla frutta secca nel 2004, ci siamo posti l’ambiziosa missione di fare le cose in modo differente. Siamo orgogliosi di essere partner di Mars, un’azienda multinazionale ma familiare, guidata da principi forti e con una comprovata capacità di pensare sul lungo periodo. Siamo quindi entusiasti di poter lavorare insieme, per creare un mondo migliore per le generazioni future.” dichiara Daniel Lubetzky, Fondatore e CEO di KIND®.

“Questa è una partnership basata sull’ammirazione reciproca e su una visione condivisa di crescita.” dichiara Paolo Rigamonti, General Manager e Amministratore Delegato di Mars Italia. “Crediamo che il portafoglio prodotti di BE-KIND offra grandissime opportunità di successo e sviluppo, rispondendo ai bisogni dei consumatori di oggi e di quelli di domani, in continua evoluzione. Siamo estremamente felici di avere come partner un leader nel segmento della salute e del benessere”.

 “Questa partnership trova fondamento in una comunanza di valori tra le due realtà: MARS, azienda multinazionale familiare che pensa in generazioni e non in trimestri, e KIND con la sua filosofia e la sua intenzionalità nel promuovere la gentilezza come vero e proprio movimento. L’Italia non sarà da meno e il movimento della gentilezza troverà presto anche da noi spazio di espressione e sostegno. Restate connessi.” afferma Paola Donelli, Direttore Marketing Confectionery di Mars Italia.

 

Sono 12.000 le PMI attive su Amazon e all’estero valgono 500 milioni di euro

Sandali di Artefizio

Sono oltre 12.000 le piccole e medie imprese italiane che vendono i propri prodotti su Amazon,  e di queste ben 2.000 sono entrate nel 2018 (+20% rispetto al 2017). Insieme hanno raggiunto la cifra record di oltre €500 milioni nelle vendite all’estero nel 2018, con una crescita costante di più del 50% anno su anno. Le imprese italiane vendono i loro prodotti soprattutto in Europa e alcune anche in tutto il mondo. Quasi il 50% di tutti i prodotti presenti nei centri di distribuzioni italiani di Amazon sono destinati alle aziende terze che vendono su Amazon e il numero dei venditori che si avvantaggiano dei servizi di logistica di Amazon in Italia è cresciuto di oltre il 35% nel 2018.

 

In Europa Amazon sostiene oltre 130.000 piccole e medie imprese attraverso una serie di strumenti di supporto e di servizi che aiutano le PMI ad avviare l’attività online ed a vendere nel mondo attraverso i 19 siti di Amazon, in 12 lingue, raggiungendo milioni di potenziali nuovi clienti. Le aziende indipendenti italiane hanno generato più di 10.000 posti di lavoro per supportare la propria crescita su Amazon; il marketplace di Amazon ha generato oltre 200.000 posti di lavoro in Europa ed oltre 900.000 in tutto il mondo per chi ha avviato o sta facendo crescere il proprio business su Amazon.

Citiamo in proposito, quanto dice Fabio Ortolani Petrillo che ha fondato Artefizio, impresa artigianale alle porte di Bologna che crea tavolini, cinture, portachiavi o sandali da copertoni, scarti del legno ed altri materiali usati grazie alla tecnica dell’up-recycling. “Artefizio vuole trasmettere ad un numero sempre più alto di persone la bellezza e le molteplici potenzialità dei ferri vecchi. Tale prospettiva si sposa direttamente con la rivalutazione della tradizione artigiana ed artistica senza dimenticare l’evoluzione globale e l’e-commerce ci offre un canale per far conoscere i nostri prodotti in Italia e all’estero: grazie ad Amazon esportiamo prodotti in Germania, Francia e USA.”

Continuiamo a fornire strumenti, supporto e consulenza alle piccole e medie imprese presenti su Amazon per ampliare le loro potenzialità di vendita ed allo stesso tempo offrire una maggiore selezione ai nostri clienti” afferma Ilaria Zanelotti, Head of Marketplace di Amazon.it. “Siti come Amazon facilitano le piccole e medie imprese italiane araggiungere nuovi paesi all’estero e nuovi clienti al di fuori del territorio in cui si trovano”.

Per rendere possibile tutto questo, Amazon ha investito, a partire dal 2010, oltre €27 miliardi in Europa e €1.6 miliardi in Italia. Questi investimenti hanno permesso di creare infrastrutture, immobili, posti di lavoro, servizi e contenuti che includono anche la realizzazione dei servizi online e della rete logistica a supporto della rapida crescita delle piccole e medie imprese che vendono su Amazon. Milioni di PMI nel mondo vendono su Amazon in oltre 180 Paesi e permettono di ampliare la selezione e di mantenere prezzi competitivi per i clienti. Amazon fornisce alle PMI la spedizione e la distribuzione dei prodotti, la gestione del customer service nella lingua locale e la traduzione di centinaia di milioni di schede prodotto per consentire a queste imprese di vendere a livello internazionale con un minimo sforzo. Nel 2018, oltre 50.000 PMI hanno superato i $500.000 in vendite globali su Amazon e quasi 200.000 i $100.000. Le aziende indipendenti che vendono su Amazon concorrono al 52% di tutte le vendite sui siti Amazon nel mondo: le piccole e medie imprese esportano prodotti verso clienti in Europa, Nord America, Giappone e India

 

Big data: riflessioni scettiche sulla mitizzazione degli algoritmi

 

L’entusiasmo per i Big Data è maggiore nei convegni che non tra coloro che hanno la strumentazione per trattarli. Con una analogia ardita potremmo dire che si tratta in un atteggiamento analogo a coloro che sono entusiasti della guerra imminente, pur non avendone mai combattuta una, e i militari di professione che ne conoscono le conseguenze e sono i più restii ad iniziarla.

La sovrabbondanza di informazioni non significa di per sé un aumento del sapere. Anzi, quasi sempre, un’esondazione di dati distrugge certezze generando dubbi e problematiche impreviste. Ne sanno qualcosa gli astronomi che, ad ogni missione satellitare, si trovano di fronte a incongruenze e a grosse questioni irriconciliabili con le teorie in uso. Ciò equivale a dire, riportando tutto al marketing, che senza criteri interpretativi i Big Data che affluiscono attraverso le loyalty card, i beacon, le carte di credito, le varie transazioni in Internet, i dialoghi sui social network …  possono generare miraggi pericolosi, piuttosto che nuove conoscenze.

Le scienze naturali, al contrario delle scienze sociali male insegnate e ancor peggio applicate, evidenziano un principio: l’informazione utile è sempre quella attinente ad una qualche teoria, spesso puramente deduttiva, di cui si cerca la conferma empirica.

Il marketing, invece, si basa troppo spesso su un approccio puramente induttivo. Ovvero: dato un insieme di informazioni numeriche e/o qualitative si cerca, a posteriori, una spiegazione che sembra possa adattarsi in qualche modo ad una sequenza dei dati resi disponibili. I paradossi che si potrebbero elencare a tal proposito sono innumerevoli. Ancor più fallace è l’idea che un metodo statistico o un algoritmo matematico (data mining, genetic algorithms, neural networks, machine learning, ecc.) possano autonomamente dare un senso ad un insieme di numeri che, nella superficialità imperante, provengono, per di più, da fonti diverse. Il tutto si spiega con il fascino delle narrazioni di coloro che offrono queste soluzioni in termini di applicazioni software o di consulenze varie e che nei vari convegni dedicati, non sono mai soggetti al giudizio di referees qualificati.

Nel campo delle scienze naturali coloro che elaborano le teorie interpretative dei vari fenomeni sono individui o istituzioni diverse da coloro che predispongono gli strumenti per condurre le successive sperimentazioni. In altre parole, chi propone una teoria ovvero, la spiegazione, non è colui che appronta la strumentazione sperimentale. Ed è una bella differenza!

Pro e contro, qualche esempio

Tuttavia, dopo questa icastica premessa cerchiamo di cogliere le effettive opportunità della crescente produzione e disponibilità di dati che verrà offerta alle aziende che operano nel mercato. Un primo aspetto riguarda il miglioramento della capacità previsiva di fenomeni a rapida evoluzione e non lineari. 

Un esempio riguarda il lavoro di ricerca del professor Apurva Jain della Washington University. Nel 2013, una giovane azienda di nome American Giant, propose sul proprio sito Internet un nuovo modello di hoodie, la tipica felpa con cappuccio che indossano i giovani nelle stagioni invernali. Il risultato fu un successo “catastrofico”. In meno di due giorni dall’annuncio gli ordini ricevuti sul sito furono di 500.000 $ e tali da rendere quasi impossibile il loro espletamento. Il professor Jain, esperto di ricerca operativa è dunque al lavoro per elaborare modelli che consentano di simulare questi trend rapidissimi e altamente non lineari. La soluzione (tuttora non consolidata) sembra venire dall’incrocio dei segnali anticipatori raccolti su Google e su Facebook in termini di citazioni e visite con l’andamento reale degli ordini effettuati sul sito.

Ovviamente per evitare il famoso problema del “garbage-in-garbage-out”,  i dati devono essere accuratamente ripuliti e valutati nella loro rappresentatività, il professor Jain cerca di valutare pazientemente la stabilità dei segnali leads & lags, affinché ciò che è valido in un caso non fallisca miseramente in altri.  Si tenga conto poi che il problema illustrato è relativamente semplice se rapportato a ciò che può accadere in quell’ottica di  omichannel che tanto piace ai nuovi “guru” del trade-marketing.   Basti notare che il problema della raccolta simultanea e del cleaning dei segnali è mostruosamente più complesso. I Big Data non debbono servire ad alimentare ex-post un’apologetica dei casi di successo, ma a migliorare effettivamente le performance attese di un’azienda!

Asimmetria informativa

Un “buco nero” della nuova prassi riguarda i tempi con i quali si possono sviluppare  analisi di questo tipo. Un astronomo ha tutto il tempo per analizzare i dati relativi ad un exo-planet. Un manager che si trova di fronte ad un fenomeno di espansione o di contrazione fulminea delle vendite, come quello citato, non ha certo il tempo di dedicarsi alla pura speculazione scientifica. Quindi il rischio riprendere abbagli a causa dei vari automatismi algoritmici è elevato (detto da chi li mette a punto seriamente). Conclusione: diffidare da coloro che affermano, a proposito della varia strumentazione proposta, che “non c’è problema”. Di problemi con i big data ce ne sono e molti. E non abbiamo neppure iniziato a evidenziarli!

Un secondo esempio, in positivo, riguarda un aspetto della teoria del consumo, noto sotto il nome di asimmetria informativa. Il ruolo che giocano i social network e le varie applicazioni reperibili in Internet consente, infatti, un progressivo mutamento di rapporti tra colui che vende è colui che acquista. Questo è vero nello specifico nei mercati a bassa frequenza di acquisto come il mercato dell’auto. Una famiglia normale può riacquistare un veicolo a distanza the 7, 8, 10 anni. In altri casi può acquistare veicoli usati o a km zero, nel qual caso il problema della scelta è ancora più complesso.

Chi vende conosce bene le caratteristiche di quel prodotto. Chi compra ha delle informazioni molto più superficiali. In un’epoca di Digital Transformation, tuttavia, le basi informative di che acquista possono divenire più ampie e accurate. Infatti, alle informazioni tecniche facilmente reperibili e confrontabili si aggiungono le menzioni dei clienti che hanno acquistato in precedenza. Sembrerebbe allora che questa raccolta di informazioni di natura molto semplice non abbia controindicazioni. In realtà, la questione è molto più complessa in quanto è profondamente influenzata da numerose concause attinenti all’economia dell’attenzione, alla rilevanza delle fonti, ai bias delle fake news, alle manipolazioni artificiose dei giudizi, alla tendenza imitativa che può innescare fenomeni mimetici.

 Per capire  se effettivamente i Big Data contribuiscono ad attenuare l’asimmetria informativa occorrono studi seri su come i vari segnali vengono percepiti, compresi, selezionati, memorizzati, ritenuti nel lungo periodo da una mente umana. Ed anche questo non è un gioco da ragazzi!

Di Amagi (Tirelli associati)

Riso Scotti lancia Dietidea, “La Dieta del Riso”, ipocalorica e bilanciata

Riso Scotti, in collaborazione con FiloBlu, e grazie alla ricerca del dietologo e idrologo Nicola Sorrentino, ha lanciato Dietidea, “La Dieta del Riso”, che permette di osservare una dieta ipocalorica bilanciata, a base di proteine del riso e di alimenti gradevoli e gustosi.

Dietidea nasce proprio dal fatto che salute e alimentazione sono indissolubilmente legate da un rapporto di causa ed effetto: ciò che mangiamo influisce sul nostro benessere. È anche per questo che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità insiste sulla necessità di considerare una nutrizione equilibrata come un diritto imprescindibile per ogni essere umano. Secondo uno studio dell’OMS, la frequenza dell’obesità in Europa è triplicata negli ultimi vent’anni e circa il 41% della popolazione del continente non svolge alcuna regolare attività fisica, innalzando il rischio di malattie croniche.

FiloBlu, digital partner del progetto, ha affiancato Riso Scotti nello sviluppo di Dietidea a partire dalla definizione della strategia per la vendita e la promozione del prodotto, disponibile in esclusiva online. In particolare, il raggio d’azione di FiloBlu comprende: canale e-commerce, canali di comunicazione social, strategia e attività di digital marketing, e-mail marketing e gestione della community online.

Per quanto riguarda le campagne marketing saranno utilizzati i principali canali di comunicazione digitale, dai motori di ricerca fino ai social network. L’investimento di marketing, previsto per i primi tre mesi di attività, porterà al raggiungimento di una copertura utenti di oltre 25.000.000 nel solo mercato italiano. Tutti i potenziali utenti online in target saranno raggiungiti tramite un messaggio dedicato e appositamente studiato su di loro, in relazione al canale di comunicazione utilizzato.

Inoltre, su dietidea.com è stata inserita un’apposita sezione Blog alimentata con contenuti che variano dai “consigli del nutrizionista” scritti direttamente dal Prof. Sorrentino, alle “ricette per mangiare sano”. Grazie al servizio di Sales Assistance di FiloBlu l’utente potrà interagire via telefono e/o e-mail con un esperto in grado di rispondere immediatamente alle sue domande e accompagnarlo con successo in tutto il percorso d’acquisto.

Christian Nucibella, CEO di FiloBlu, ha commentato: “Siamo orgogliosi di aver contribuito allo sviluppo e al lancio di Dietidea con un partner di eccezione come Riso Scotti. Nel panorama digitale è importante differenziarsi per i servizi offerti e grazie all’expertise di FiloBlu abbiamo creato un progetto in grado di rispondere alle necessità degli utenti e garantire assistenza al cliente in tutta la sua customer journey. Dietidea è più di un semplice progetto online, vuole essere un punto di riferimento del mangiar sano, collettore di buone pratiche e consigli che ti aiutino a seguirle.”

InstoreMag cambia nome e diventa Retail Plaza

Retail Plaza: come un’agorà dei giorni nostri. Uno spazio di aggregazione per notizie, tendenze e previsione del mondo del Retail: InstoreMag cambia nome, e si rinnova nella grafica, ma conferma il suo focus, con una rafforzata attenzione al mondo della distribuzione, fisica e digitale, in trasformazione esponenziale negli ultimi anni.

Caffo trionfa a Berlino come Miglior Distilleria Italiana 2019

Nella sesta edizione dell’Annual Berlin International Spirits Competition la Distilleria F.lli Caffo S.r.l. si è aggiudicata il premio come Miglior Distilleria Italiana 2019. La giuria di esperti del settore spirits è stata chiamata a valutare oltre 300 specialità provenienti da 19 paesi di tutto il mondo e ha assegnato ulteriori prestigiosi premi ai liquori Caffo: dalla Medaglia d’Oro per il Limoncino dell’Isola, alle Medaglie d’Argento per il “Liquorice” e l’Heritage Brandy Riserva del 1970, sino alla Medaglia di Bronzo per la grappa “Sgnape dal Fogolar”.

Questi premi a livello internazionale confermano il valore delle antiche ricette frutto di anni e anni di ricerche e rielaborazioni. Volutamente il Gruppo Caffo non ha presentato in concorso i suoi marchi più conosciuti come Vecchio Amaro del Capo o Borsci S. Marzano, prodotti che hanno già ricevuto numerosi riconoscimenti a livello nazionale e internazionale. Caffo ha scommesso su prodotti meno conosciuti ottenendo un risultato eccezionale.

“Questi riconoscimenti rappresentano per noi una grande soddisfazione e una conferma dell’impegno costante nella ricerca di prodotti di alta qualità e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti” – afferma Nuccio Caffo, Amministratore Delegato dell’azienda – “Il premio come Miglior Distilleria italiana è indubbiamente motivo di orgoglio, ma anche una grande responsabilità perché ci rende portatori del gusto italiano nel mondo. Gli attestati della giuria berlinese sono un ulteriore stimolo a continuare sul percorso intrapreso e guardiamo con fiducia il futuro nella convinzione che continueremo a stupire il nostro pubblico con novità e delizie da bere e degustare in purezza o declinate in altre formule come cocktail, dessert e molto altro ancora.”

I prodotti vincitori

Ecco i premiati, tutti realizzati integralmente nella sede storica di Limbadi in Calabria, ad eccezione di Sgnape dal Fogolar, prodotta nella filiale friulana di Caffo specializzata nella distillazione di grappe e acquaviti e nel loro invecchiamento.

Limoncino dell’Isola: preparato rispettando la tradizionale ricetta del sud Italia, con l’infuso di scorze dei migliori limoni calabresi appena raccolti, il Limoncino dell’Isola è un liquore unico e ricercato che, grazie all’abilità dei liquoristi e alla qualità delle materie prime esclusivamente naturali, riesce a soddisfare tutti i consumatori rendendolo l’ideale digestivo dopo un pranzo mediterraneo ed un ottimo ingrediente per personalizzare Long drink e cocktails. Servire ghiacciato -20°C.

Liquorice: la natura ha dato alla liquirizia il meglio di sé, infatti fin dall’antichità sono conosciuti i principi attivi e il gusto dolce e piacevole della sua radice. È riconosciuto che schiarisce la voce, salva l’alito e la gola e ha proprietà espettorante, emolliente, antisettica, antiflogistica e anticarie. È anche presente in varie ricette afrodisiache e nel Kama-Sutra. Era usata dagli alchimisti di un tempo nelle pozioni medicamentose. È oggi apprezzata da tutti come caramella naturale e salutare, e ha anche uno spirito: Liquorice, realizzato esclusivamente con Liquirizia di Calabria DOP.

Heritage Brandy Riserva del 1970: questa preziosa acquavite di pregiati vini dell’Italia meridionale rappresenta l’eredità dei distillatori del secolo scorso, di un periodo storico che ha visto protagonista il brandy italiano. Una lunga storia unica e autentica, che racconta i luoghi, il duro e paziente lavoro di uomini esperti.

Sgnape dal Fogolar: una grappa che nasce dalla selezione di pregiati distillati di vinaccia, lasciati maturare naturalmente in fusti di rovere per oltre 18 mesi. L’invecchiamento conferisce a questo prezioso distillato un colore ambrato e un aroma morbido, ma deciso, tipico della tradizione friulana.

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