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Negozi in franchising: abbigliamento, food e servizi sono i preferiti

Agli italiani il franchising piace.

Presenti in tutte le Regioni, infatti, i 51 mila negozi in franchising registrano mediamente circa 300 milioni di visite totali di consumatori l’anno e fatturano 23 miliardi di euro annui (dati 2017 del Centro Studi “Salone Franchising Milano”).

Nel comparto food i negozi più frequentati sono: gelaterie, caffetterie, yogurtherie, ristoranti a tema ed etnici, pizzerie, piadinerie, birrerie,  street food, locali vegetariani/biologici. Nel comparto abbigliamento: calze e intimo donna, abbigliamento bambino, calzature, camicerie, abbigliamento donna, cravatte, accessori e pelletteria.

Un identikit del comparto

Dalla survey del Centro Studi “Salone Franchising Milano”, aprile 2018* emerge che le catene in franchising sono predilette dal 36% dei consumatori, in virtù della percezione di una maggior tutela e controllo sulla qualità dei prodotti (51%); perché l’insegna conosciuta garantisce una maggiore affidabilità (26%); perché il livello di servizio e di confort ambientale è maggiore, specie per le piccole catene (23%); perché i prezzi sono fissi di default (22%).

Dalla ricerca emerge anche che nella rete dei negozi in franchising una spesa singola si aggira tra i 50 e i 100 euro nel 41% dei casi, e tra 100 e 500 euro nel 39% dei casi. I negozi preferiti sono quelli di abbigliamento (51%), food (37%), servizi (19%).

 

*Il sondaggio è stato svolto nel mese di aprile 2018 tra i frequentatori di siti franchising e del Salone Franchising Milano ed hanno risposto 5.100 persone così caratterizzate: 63% di età tra i 35/54 anni, 19% sopra i 55, 17% tra i 18/34; il 66% del campione è composto da maschi, il 33% da femmine.

La survey completa sarà presentata nel corso della 33° edizione del Salone Franchising Milano, che si terrà dal 25 al 27 ottobre 2018 a Fieramilanocity, organizzato da Rds Expo e Campus Fandango Club, in collaborazione con Fiera Milano.

Zanetti Spa presenta il suo bilancio di sostenibilità

Zanetti S.p.A, azienda leader in Italia nell’esportazione di Parmigiano Reggiano DOP e Grana Padano DOP, con 8 stabilimenti di produzione e oltre 3000 clienti in 88 Paesi, presenta il suo bilancio di sostenibilità. Un passo importante che vuole affermare i valori su cui l’Azienda punta: il rispetto per le persone, siano dipendenti o consumatori, e per l’ambiente.

Il documento analizza e sintetizza l’attività svolta da Zanetti e le sue strategie di sviluppo sostenibile, mettendo in evidenza aspetti di natura economico-finanziaria, sociale ed ambientale.

Il documento

I contenuti sono strutturati e sviluppati in 5 capitoli:

  1. Identità in cui si traccia il profilo della Società: la storia, la missione e i valori di Zanetti, i prodotti e le sedi dell’Azienda, gli stakeholders e i temi materiali;
  2. Performance economica in cui si presentano sinteticamente i risultati ottenuti negli ultimi anni dalla Società;
  3. Filiera in cui si introduce la filiera di Zanetti: il territorio, le relazioni con i fornitori e la qualità dei prodotti;
  4. Ambiente in cui si descrivono gli impatti della Società relativamente alle principali tematiche ambientali, quali energia, emissioni, rifiuti, consumi d’acqua, biodiversità e benessere animale;
  5. Stakeholders in cui si descrivono le relazioni e i relativi impatti tra Zanetti e risorse umane (istituzione di un Codice Etico per i propri dipendenti), clienti, consumatori e fornitori.

Una sintesi

  • da gennaio 2017, 100% energia elettrica da fonti rinnovabili
  • 728 ore di formazione specifica e trasversale al personale nel 2017 oltre alle 1469 ore di training su temi di salute e sicurezza.
  • 1 progetto autofinanziato di Life Cycle Assessment sul formaggio Grana Padano DOP in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano – Dip.Scienze Agrarie e Ambientali che apre una nuova sfida per il futuro a breve termine.
  • 2% di consumo di acqua (anno 2017 su 2016)
  • -31% consumo d’acqua totale a fronte di un aumento della produzione del +54% (dal 2004 al 2016)
  • oltre 1400 controlli effettuati in un anno verso gli allevatori/conferenti latte
  • 73 gli audit cui l’azienda Zanetti è stata sottoposta nel 2017
  • 100% riutilizzo di scarti di lavorazione e sottoprodotti
  • valutazione delle performance sui temi ambiente, salute e sicurezza sul lavoro, gestione delle risorse umane e business ethics attraverso gli standard SMETA 4 Pillars.

 “Tutto nasce dalla nostra storia: un percorso lungo più di un secolo che ha radici profonde nella comunità e nella tradizione di cui ci sentiamo parte.” dichiara Attilio Zanetti – VP e amministratore delegato Zanetti SpA nella lettera che apre il Social Report 2017. “Siamo sempre stati, e siamo tuttora, alla costante ricerca dell’eccellenza e dell’innovazione che ci ha accompagnato nella nostra storia; con questo bagaglio, culturale prima ancora che commerciale, ripartiamo ogni anno, cercando nuove opportunità, sviluppando nuove tecnologie, aprendo nuovi mercati e sperimentando nuovi modi di vivere il business.

 

FAIRTRADE: vale 130 milioni di euro il carrello equo degli italiani

FAIRTRADE tira le somme per il 2017. E i risultati ottenuti dai prodotti del commercio equo certificati sono a dir poco interessanti: per essi, infatti, lo scorso anno, nel nostro paese sono stati spesi ben 130 milioni di euro che hanno generato per i produttori un premio (ovvero un margine di guadagno aggiuntivo per avviare progetti sanitari, di emancipazione sociale, o di miglioramento della produzione) pari a 1 miliardo e 641 milioni nel suo complesso e così suddiviso: 703.000 euro per le banane, 309.000 euro per il cacao, 334.00 per il caffè e 221.00 per lo zucchero. 

I prodotti più performanti

La crescita più significativa è quella delle banane, che raggiungono volumi di vendita pari a 13.600 tonnellate (+11%), seguono il caffè con 810 tonnellate di caffè verde (+10%), il cacao con 1.600 tonnellate di fave di cacao (+100%) e lo zucchero con 3.300 tonnellate (+10%). Questi i valori diffusi in occasione dell’evento “Il futuro di Fairtrade? Partnership di sostenibilità con le imprese”, che si è svolto a Milano, nel contesto del Palazzo dei Giureconsulti.

FAIRTRADE e i consumatori

Sul rapporto del brand di certificazione e i consumatori, Nielsen ha realizzato una ricerca su un panel rappresentativo. È emerso che sempre più italiani dichiarano di acquistare prodotti etici nei negozi alimentari generici, ovvero supermercati, ipermercati e discount (si tratta di oltre la metà del campione, 51%, a fronte del 36% registrato nel 2014). Inoltre, rispetto a quattro anni fa i consumatori affermano una maggiore preferenza per i prodotti del commercio equo e solidale (si passa dal 23% del 2014 al 29% di quest’anno). Per quello che riguarda FAIRTRADE, la fonte principale di conoscenza del Marchio restano i prodotti, seguiti dalla rete internet. Cresce la conoscenza tra i giovani (fascia d’età 25-34), e nel nord-est del paese, seguito da nord-ovest, centro e sud.

Nuove opportunità di business.

Tra le novità che si prospettano per l’anno in corso, l’introduzione, a livello internazionale, dei “Marchi di Ingrediente Fairtrade”. Le aziende partner del circuito, a fronte di un impegno di acquisto di materie prime certificate Fairtrade da utilizzare in prodotti multingrediente, potranno avvalersi dell’utilizzo di Marchi specifici per la tipologia di materia prima acquistata. Il modello è entrato in vigore per tutte le categorie di prodotto tranne caffè e banane. Attraverso i nuovi “ Marchi di Ingrediente Fairtrade” le aziende hanno a disposizione un modo diverso per collaborare con Fairtrade per ampliare le opportunità di mercato per i produttori agricoli del sistema.

 

 

 

IRI lancia la misurazione continuativa delle vendite on-line

IRI, leader mondiale nella gestione di big data, soluzioni analitiche predittive e
generazione di insight, annuncia il lancio della prima soluzione di misurazione continuativa delle vendite on-line per i mercati del Largo Consumo.
L’esclusivo panel IRI integra le informazioni di sell-out provenienti da distributori tradizionali attivi anche nel canale del commercio digitale, retailer specializzati con estensione on-line della rete e pure player dell’e-commerce, sia di dimensioni locali sia di portata internazionale.
Per la prima volta in Italia sarà quindi possibile dimensionare il canale on-line e i suoi trend, valutare le performance delle categorie più importanti, leggere le quote dei produttori, delle marche fino alla singola referenza confrontandoli con il mondo dei punti di vendita fisici con dettaglio settimanale, andando oltre stime o dichiarazioni ed utilizzando dati reali di vendita.

“In un contesto di crescita contenuta dei mercati, uno spazio importante di sviluppo è da ricercarsi nel Digitale: un’opportunità per le aziende sia di produzione che di distribuzione che vogliono competere con successo nei prossimi anni-  ha commentato Marco Colombo, Solutions and Innovation Director di IRI. ” L’On-Line non è uno scenario prospettico ma un fenomeno che sta già
cambiando profondamente i consumatori, il contesto competitivo e il modo di fare impresa”.

La crescita dell’on-line
Nel prossimo futuro sarà l’on-line a condizionare la crescita del mercato e i risultati di retailer e produttori. E non solo per il suo ruolo di canale di vendita, ma anche difacilitatore ed ispiratore del processo di acquisto. Monitorare e studiare questo canale è essenziale per non perdere terreno rispetto ai competitors.
Secondo le stime Netcomm, infatti, il valore degli acquisti online in Italia supera il 23 Miliardi, con oltre 20 milioni di acquirenti su base trimestrale; di questo totale i prodotti di Largo Consumo occupano una quota ancora ridotta che comunque dai primi numeri analizzati mostra tassi di crescita esponenziali, destinati a rendere il canale digitale sempre più rilevante per il mondo del grocery.

Kimbo e Algida rinnovano la partnership attiva dal 2013

Kimbo, simbolo dell’espresso napoletano per eccellenza, e Algida (Unilever), tra i brand più amati nel mondo dei gelati, rinnovano la partnership che dal 2013 unisce i due brand in tutto il foodservice italiano. Dal 2018, infatti, Kimbo-Algida lanciano una nuova linea di gelati al caffè destinata al consumo domestico: la “Coppa Kimbo” prodotta con caffè Kimbo 100% Arabica, dal gusto deciso e unico del caffè espresso, disponibile in confezioni da 4 vasetti da 40g, e i “Bon Bon al caffè Kimbo” ottimi da gustare a fine pasto o in una qualsiasi pausa nel corso della giornata.

Una collaborazione che affonda le sue radici nel 2013 quando Unilever Italia con l’iconico brand Algida ha dato vita ad una novità assoluta per il mondo del gelato: la “Coppa Kimbo”, il primo gelato al caffè espresso prodotto con caffè Kimbo 100% Arabica, distribuito in oltre 50mila bar in Italia, mettendo d’accordo gli appassionati di entrambi i brand.

I due nuovi prodotti destinati al consumo domestico sono in vendita in tutta la grande distribuzione italiana, accompagnati dal nuovo ed esclusivo concorso “Algida e Kimbo”. Tutti coloro, infatti, che dal 1 giugno al 31 agosto 2018 si recheranno nei punti vendita aderenti all’iniziativa e acquisteranno una confezione di uno dei nuovi gelati ed una di caffè Kimbo, parteciperanno all’estrazione di una macchina da caffè Kimbo Uno Capsule System.

 

 

 

 

illycaffè, insiema a IPW, lancia il Contest “Barattoli d’autore illy”

illycaffè conferma il sostegno al mondo dell’arte e dei giovani talenti con il Contest “Barattoli d’autore illy”, in collaborazione con IPW, Institute for Production of Wonder dello scrittore e curatore Gianluigi Ricuperati. Dopo aver affidato a partire dal 2006 la customizzazione dei barattoli ad artisti contemporanei come James Rosenquist, Michael Lin, Michelangelo Pistoletto e il grande fotografo Sebastião Salgado, illy ha invitato giovani talenti emergenti delle arti visive a decorare il barattolo 250 gr. espresso tostatura scura che verrà distribuito in esclusiva e in edizione limitata da Esselunga.

Nata con l’obiettivo di offrire uno spazio di sperimentazione e visibilità a giovani talenti, la competizione ha visto trionfare il lavoro diGiulia Poppi, ex studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Milano, che ha unito l’acqua e il fuoco in un visual originale e accattivante. Una menzione speciale è stata riservata a Martina Corà, e Valentina Aceto. La vincitrice è stata selezionata da una giuria di esperti composta da Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè, dallo scrittore e giornalista Gianluigi Ricuperati, dal critico d’arte e curatrice Ginevra Bria e dall’artista Marcello Maloberti.

Oltre ad entrare a far parte dei giovani artisti che hanno realizzato una illy Art Collection, la vincitrice avrà l’opportunità di esporre il proprio work of art in una mostra dedicata e riceverà due biglietti di ingresso per la Biennale Architettura 2018.

Caffè: chi dove, quando, come e quanto? Lungo, espresso o moka?

Se si dovesse scegliere una bevanda nazionale italiana, fortissima sarebbe la tentazione di indicare il caffè. Non a caso, infatti, a berlo abitualmente è il 95% dei nostri connazionali (Fonte: Coffee Monitor Nomisma, 2018).

Ma dove vanno, per l’esattezza, le preferenze degli italiani? Ha cercato di mappare le macro tendenze in fatto di espressi, macchiati,  cappuccini, moka e macchinette automatiche, idealo, il portale internazionale di comparazione prezzi per gli acquisti digitali.

Il primo dato intressante è il crescente bisogno di “conoscere”: emerge infatti che l’attenzione dei consumatori digitali italiani alla ricerca di informazioni, prezzi e opinioni a tema caffè ha registrato nel 2017 un picco del +124,3% rispetto all’anno precedente, segnando una tendenza del +64% nel corso del 2018 (idealo ha analizzato la macro-categoria “preparazione del caffè” sul portale idealo.it nel periodo compreso da Gennaio 2017 a Maggio 2018). Sintomo che la tematica coinvolge massimamente anche il settore online, a testimonianza del fatto che l’e-commerce è ormai uno specchio della quotidianità.

Moka o macchina per l’espresso?

Pare proprio stia vincendo la seconda con un 35,8% di preferenze  rispetto alla moka, che però gode ancora di una nutrita schiera di sostenitori e si attesta attorno al 10,8%. Le performance migliori sono quelle delle macchine da caffè in capsule che nel corso del 2017 hanno registrato una crescita di interesse del 310,8% rispetto all’anno precedente. Trainando con sé anche l’intero comparto delle capsule che, nel 2017, ha generato un aumento di interesse superiore del 150% rispetto al 2016.

Lungo o espresso?

In questo caso, non c’è storia. Secondo idealo, infatti, in Italia c’è un appassionato di caffè lungo ogni 78 amanti di caffè espresso. Dato schiacciante, in contro tendenza rispetto al resto d’Europa, dove in media il rapporto è di 1:4.

Le ricerche on line

I tre prodotti più desiderati dagli internauti italiani sono le macchine per caffè espresso (35,8%), le macchine per caffè a capsule (35,5%) e le caffettiere moka (10,4%). Ossia, nel loro ordine di ricerca, i prodotti più costosi relativi alla categoria, sintomo che l’e-consumer usa il canale online per verificare le offerte e valutare se c’è la possibilità di ottenere un risparmio.

A tale riguardo, l’e-commerce viene in aiuto degli amanti di caffè anche quando si parla di risparmio, basti pensare che i prodotti più costosi della categoria – le macchine per caffè espresso da 1000€ in su – possono costare in media fino al 25,8% in meno se acquistate online.

La geografia degli appassionati

La ricerca di idealo mostra come si tratti di un settore che interessa quasi in egual misura uomini e donne (52,6% vs. 47,4%) e che coinvolge principalmente gli under-44 (quasi il 60%). I consumatori digitali appassionati di caffè si concentrano tra Lazio, Lombardia e Toscana. Ma ciò che stupisce è probabilmente il quarto posto che premia la Campania,  tendenzialmente lontana dal podio quando si parla di e-commerce ed, invece, ben rappresentata quando si parla del “suo” caffè (Dati: Google Analytics. Periodo: Febbraio 2017 – Maggio 2018. Paese: Italia)

 

Officine S: il progetto della nuova agorà che debutterà a Torino nel 2019

Si chiamerà Officine S e debutterà a Torino nella primavera del 2019 sulla Spina 3, nel cuore delle ex Officine Savigliano. Il suo obiettivo? Quello di diventare uno spazio di aggregazione popolare, dinamico e di forte impatto sul quartiere, pensato innanzitutto per valorizzare l’eccellenza dei prodotti gastronomici – dalla lavorazione della materia prima al consumo – e nel contempo per fornire una ampia gamma di servizi alle persone.

Il bacino d’utenza
Il progetto si rivolge all’intera comunità torinese con un focus su un bacino di circa 340.000 residenti stimati nei 10 minuti di percorrenza, all’interno di uno dei quartieri più dinamici e in continua riqualificazione del capoluogo piemontese.

La storia
L’area in cui sorgerà la food hall, è quella delle ex Officine Savigliano, edificio/memoria storica della Torino industriale, che un tempo ospitava la produzione e manutenzione di materiale ferroviario e di strutture in carpenteria metallica.
Già nel 2009 è stata oggetto di un intervento di riqualificazione, in seguito al quale al suo interno hanno trovato collocazione una galleria commerciale al piano terra, oltre a un centro direzionale che ospita varie aziende e varie tipologie di loft disposti su due piani. La struttura, che è stata recentemente acquisita dalla società-veicolo immobiliare Savigliano srl di Agrate Brianza, ospita oggi due importanti “ancore” alimentari, il supermercato “Il Gigante” e il discount “LIDL”, posizionate alle due estremità della galleria di circa 300 metri lineari di lunghezza, e si completerà con l’apertura di circa 40 nuovi spazi commerciali.

Il progetto che verrà
L’idea è quella di realizzare un’agorà della cultura alimentare caratterizzata da un’ampia offerta food & beverage con ristoranti, chioschi di street food, botteghe alimentari, ma anche una piattaforma di servizi e leisure per i residenti del quartiere. I servizi a disposizione degli abitanti e dei lavoratori della zona saranno concentrati in due “cluster” dedicati alla cura della persona ed alla salute.
Ma i visitatori potranno frequentare tutti i giorni le Officine S anche solo per fruire degli spazi pubblici, rilassarsi e giocare nelle zone ludiche e di arredo interne ed esterne alla Galleria ad uso libero di adulti e bambini. L’innovativo modello di fruizione degli spazi è pensato per far vivere questo luogo ai visitatori liberamente durante tutto l’arco della giornata dal mattino alla sera grazie anche ad una ricca programmazione di eventi ed animazione.
Le Officine S si collocano peraltro a due passi da uno dei più importanti polmoni verdi della città, il Parco Dora, in un’area oggi strategica anche dal punto di vista della viabilità cittadina torinese.

MARR dice no alle uova in gabbia e ottiene la certificazione di pesca sostenibile

MARR S.p.A., società leader in Italia nella commercializzazione e distribuzione di prodotti alimentari al foodservice con oltre 45.000 clienti (ristoranti, pizzerie, alberghi, catene di ristorazione, mense, bar ecc.), ha ottenuto la certificazione MSC (Marine Stewardship Council) secondo lo Standard MSC per la Catena di Custodia. I prodotti che si fregiano di questa certificazione provengono da zone di pesca governate attraverso avanzati programmi di gestione. Il marchio MSC è il sistema di garanzia della pesca sostenibile maggiormente diffuso e conosciuto a livello internazionale.

La nuova certificazione si aggiunge alla policy sulla pesca sostenibile adottata da MARR  che prevede un proprio disciplinare di gestione per il processo di controllo della “Filiera ittica sostenibile” certificato (www.marr.it/sostenibilita/pesca-sostenibile).

MARR ha anche adottato una policy sul benessere animale (www.marr.it/sostenibilita/benessere-animale) dove l’impegno nel  settore ittico si estende anche agli allevamenti di acquacoltura: entro il 2022, in accordo con il programma di controllo della “Filiera ittica sostenibile”, saranno estese le attività di verifica sui fornitori afferenti al settore dell’acquacoltura affinché siano rispettati i criteri di benessere animale per gli ittici.

Altro punto saliente della policy riguarda le uova e gli ovoprodotti. MARR ritiene che il confinamento delle galline in gabbie, sebbene realizzate in conformità alla normativa vigente, sia una pratica dannosa per il benessere degli animali: pertanto ha deciso di sospendere la commercializzazione di uova e ovoprodotti derivanti dalle galline allevate in gabbia entro il 2025. Saranno eseguite entro il 2019 anche campagne di sensibilizzazione rivolte ai clienti al fine di promuovere l’utilizzo di uova e ovoprodotti provenienti da allevamenti a terra e biologici.

I criteri di Benessere Animale sono per MARR parte integrante dei requisiti di fornitura, al fine di assicurare nelle filiere il rispetto della normativa vigente in Italia e nella UE sul benessere animale e delle cinque libertà previste dal “Farm Animal Welfare Council del 1979”.

MARR si impegna nel triennio 2019-2021 ad attuare un piano di verifiche ispettive al fine di valutare la conformità rispetto agli standard di benessere animale sottoscritti dai fornitori, avvalendosi anche della collaborazione di Organismi di controllo e certificazione accreditati, operanti a livello internazionale nel settore.

 

Aldi gioca con i nomi e lancia la campagna “Chiedi a chi l’ha provato”

Aldi sceglie di giocare con l’onomastica per raccontare l’autenticità e la trasparenza del brand. Arriva così in TV la campagna nata sul web “Chiedi a chi l’ha provato.”, una campagna in cui il brand ha giocato sull’omonimia con alcune famiglie italiane, che di cognome si chiamano proprio Aldi. Toccherà a questi inediti testimonial, diventati ormai delle vere e proprie star del mondo social, raccontare la nuova idea di spesa di ALDI attraverso spot che vanno in onda sulle principali reti generaliste in chiaro a partire da domenica 27 maggio.

Dopo il grande successo ottenuto dai video della campagna “Le Famiglie ALDI” sui social, che ha superato il traguardo di oltre 5 milioni di visualizzazioni tra Facebook e YouTube, ALDI ha deciso di debuttare in TV insieme a Max, Lino e Vincenzo Aldi, entrando nelle case degli italiani con l’obiettivo di promuovere prodotti che uniscono qualità e convenienza. Nelle prossime settimane, i canali televisivi in chiaro trasmetteranno la nuova idea di spesa di ALDI, raccontata attraverso l’autenticità e spontaneità dei propri ambassador. Al centro degli spot, le storie e le opinioni di Max Aldi, di Baricella in provincia di Bologna, Lino Aldi e la moglie Giulia, coppia di pensionati di Settimo Milanese, e Vincenzo Aldi, professionista single che vive e lavora a Milano, che hanno accolto nelle loro case la troupe addetta alle riprese.

In sinergia con la presenza in TV, dove la campagna prevede spot e brand video di diverso taglio, ALDI ha rafforzato la propria presenza sulle piattaforme online attraverso una campagna video web, in cui sarà utilizzato lo spot da 15”.

Si possono seguire “Le Famiglie ALDI”, sul sito ufficiale aldi.it, oppure sui canali social Facebook e YouTube

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