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DeCicco’s, quando la mission è “quality first”

DeCicco’s è una piccola catena la cui avventura imprenditoriale ebbe inizio nel 1972; oggi opera con 13 store nello stato di New York, ponendosi all’avanguardia nel campo dei supermarket upscale.
Ad avviare il tutto furono i tre fratelli John, Joe e Frank che gestivano un piccolo negozio nel Bronx.
Specializzati nella gastronomia italiana, che godeva di un crescente favore come stile culinario, i fratelli DeCicco iniziarono una crescita che li ha portati ad essere un punto di riferimento per chi segue le tendenze avanzate della distribuzione grocery americana.
Va detto: le zone limitrofe alla Grande Mela sono tra i luoghi dove la concorrenza tra supermercati è più agguerrita e spietata.
Dunque l’approccio di DeCicco’s è improntato a creare un’eccezionale fedeltà in località che pure sono a bassa densità abitativa.
Pertanto, negli ultimi dieci anni, partendo dalle originarie, usuali soluzioni dei primi supermercati, l’azienda è passata a sperimentare, con audacia, nuovi formati tagliati su misura per le famiglie di ceto medio alto, che vivono nelle tranquille cittadine che formano il corollario della megalopoli.

Birra, prima donna
Questo nuovo approccio ha ottenuto, conseguentemente, numerosi e prestigiosi riconoscimenti.
In particolare la fama dei DeCicco si lega alla loro passione (un po’ strana per degli italo-americani) per la birra.
Infatti, nei loro ultimi, spettacolari flagship questo prodotto occupa un ruolo di grande rilievo. Basti pensare, allora, che Chris DeCicco, un membro dell’ultima generazione di questa famiglia di commercianti ha ricevuto l’onorificenza della Knighthood of the Brewers Mash Staff di Bruxelles, nonché diversi premi per il miglior assortimento di birre.
Il posizionamento dei DeCicco tuttavia li pone a confronto con la nuova tendenza che attira nuovi player e che si sviluppa nel medesimo territorio ad opera di altre insegne prestigiosissime quali Kings e Balducci’s che perseguono il medesimo obiettivo, ovvero fidelizzare le famiglie più abbienti attraverso un’offerta di specialità gastronomiche e di raffinati servizi inarrivabili per le grandi catene
preesistenti in quell’area.

Lo store di Armonk
La nostra case history fa riferimento allo store aperto circa tre anni fa ad Armonk, un piccolo agglomerato situato nella bassa valle dell’Hudson River, di cui l’edificio edificato ex novo in sostituzione di un precedente supermercato riprende i canoni architettonici. La sua estetica richiama un grande cottage, con tetti grigi spioventi e ampie finestrature quadrettate.
L’interno si sviluppa su una pianta rettangolare suddivisa in tre reparti nettamente divisi. Il primo a cui si accede è dedicato all’ortofrutta, con una insolita disposizione asimmetrica dei banchi.
Degno di nota è l’ elegante chiosco che vuole simulare il tratto dei mercati rionali mediterranei, (almeno come sono immaginati dagli americani).
I prodotti esposti con ordine perfetto sono tutti di prima scelta, ovvero selezionati, calibrati e dotati ciascuno di un minicodice a barre riconoscibile alle casse.
I frutti sono disposti nella forma delle classiche piramidi come nella tradizione americana. Interessante notare poi il particolare delle banane appese invece che risposte sui piani e ciò al fine di garantirne la perfetta maturazione.
Un ulteriore punto di eccellenza è inoltre l’ampio assortimento di quarta gamma prodotta in store che suggerisce alla clientela una varietà di vegetable meal solutions molto raffinate.
Centralmente troviamo il reparto grocery che prevede due lunghi corridoi le cui quattro pareti sono dedicate rispettivamente agli armadi dei surgelati, ai display dei prodotti confezionati, alle bevande e, infine, al grocery non food, che copre una percentuale molto ridotta del fatturato totale. La terza area è dedicata alla gastronomia, ai prodotti freschi, al bakery, alla carne e al pesce.
È in quest’area che l’estetica raffinata voluta dalla famiglia DeCicco si esprime al meglio. La pescheria, il forno, la macelleria sono disposte lungo il perimetro abbellito da rivestimenti in pietra a vista, arricchita da una segnaletica in ferro battuto e da punti luce stilizzati che conferiscono all’ambiente un ulteriore tocco di sobria eleganza. Un altro tocco di raffinatezza è costituito dai lampadari a più luci anch’essi in ferro battuto posizionati sui banchi dell’ortofrutta e sull’isola
dei 400 formaggi americani e internazionali. Completa il disegno raccolto e familiare la controsoffittatura a cassettoni in stucco bianco.

Angolo degustazione, pista per le bocce

La peculiarità tutta speciale però è costituita dal mezzanino che copre la parte centrale del locale.
Vi si accede con una scala che, simpaticamente, cita ad ogni gradino una marca di birra. In quest’area che sovrasta il negozio vero e proprio si trova appunto il reparto delle birre, allineate sugli scaffali a centinaia e distinte per provenienza nazionale e internazionale.
L’area è inoltre destinata alla ristorazione e alla degustazione delle birre (i vini nello stato di New York devono essere venduti in negozi dedicati!) in occasione delle sessioni destinate al pairing, agli abbinamenti tra bevande e alimenti.
Un’altra soluzione sorprendente ed unica nel suo genere è sicuramente la pista per il gioco delle bocce anch’essa collocata sul mezzanino.
Questa insolita, giocosa occasione di socialità sottolinea, in modo espressivo, il legame che l’insegna ha stabilito con la piccola comunità di Armonk. Parliamo, infatti, di un piccolo paese di 4.000 abitanti, distante circa 70 km da New York. Immerso in una scenografia boschiva, inframmezzata da numerosi golf club, è il rifugio bucolico delle famiglie di commuter che lavorano a New York e percepiscono redditi superiori a 100.000 $.
Da aggiungere inoltre che com’è ormai pratica usuale in tutti gli USA, l’insegna è specializzata nell’organizzazione di eventi di ogni tipo, offrendo in quelle occasioni non solo una cucina raffinata, ma anche, addobbi floreali e allestimenti completi su specifica richiesta, per pranzi e cerimonie familiari o aziendali.
Infine, va detto che l’insegna è profondamente coinvolta nelle attività sociali delle comunità in cui è inserita.
L’azienda effettua, infatti, donazioni dell’1% delle proprie vendite al fine di sostenere in primo luogo le scuole della propria area, oltre ad altre associazioni no-profit. DeCicco’s entra dunque a far parte dei casi d’eccellenza delle superfici di media dimensione da studiare per chi voglia cimentarsi adeguatamente con il concetto di “negozio di vicinato”.

di Daniele e Loris Tirelli

FruttAmaMi, dedicato ai frutti della Natura e a chi li ama, pronto al debutto

È pronto sul nastro di partenza FruttAmaMi, il primo Festival dei Frutti della Natura… e di chi li ama,  evento ideato per parlare di medicina naturale, benessere, sostenibilità, ecologia, cultura locale del cibo, tendenze alimentari come veganismo, fruttarismo, igienismo naturale, crudismo.

L’appuntamento è per il 14 e il 15 aprile 2018 a Milano presso Novotel Milano Nord Cà Granda – viale Suzzani 13 (MM5 Ca’ Granda). 

Sbirciamo il programma…

Alcuni ospiti e relatori:

Domenico Battaglia, Mauro Bertamè, Arianna Bianchi, Piermario Biava, Gigliola Braga, Antonio Canino, Debora Cantarutti, Giovanni Castellani, Antonella Chiurco, Massimo Citro, Giuseppe Cocca, Silvia Criscione, Giusi De Francesco, Giorgio Della Monica, Paola Di Giambattista, Margherita Enrico, Silvia Franzini, Antonino Frustaglia, Marcello Ghiselli, Ferdinando A. Giannone, Elisabetta Iannello, Michele Manca, Marco Missaglia, Stefano Momentè, Silvia Pietta, Leonardo Pinelli, Manuela Ravaglioli, Michele Riefoli, Gianbattista Rossi, Carmelo Scaffidi, Luca Scarantino, Piergiorgio Spaggiari, Luca Speranza, Claudio Viacava, Gianluigi Zaffaroni…
Si ringraziano per la collaborazione:
Supervisione Comunicazione e Responsabile Rapporti Istituzionali Annamaria Barbato Ricci
Responsabile PR e Comunicazione Paola Piovesana
Responsabile Ecologia Fiorello Cortiana
Alcuni testimonial e guest:
•Chef Pietro Leemann, Ambassador dell’Evento
•Thomas Torelli, produttore e regista
•Dottor Colin Campbell, in diretta streaming
•VeganFest di Lucca, in diretta streaming con Lorenzo Ferrante, Marilù Mengoni e Vasco Merciadri
•Associazione Le Donne dell’Ortofrutta
•Incantautrice Marquica, in concerto

Alcuni eventi:

•Showcooking – Nutrizionisti e Chef a confronto con Pietro Leemann del Ristorante Joia, Shifu ShiHengDing del Ristorante Shaolin State of Harmony – Raw Vegan, Andrea Lopopolo, Marzia Riva, Dario Beluffi, Legù
•Mini-trattamenti Shiatsu gratuiti e Cerimonia di Ōryōki a cura del Monastero Zen «Il Cerchio»
•Mini-trattamenti gratuiti di Riflessologia del piede e della mano a cura del Prof. Marcello Ghiselli
•Lezione di Nordic Walking a cura di Luigi Bellaria
•Astrologia e BenEssere – Il Cibo delle Stelle a cura di Janani Pedrazzini
•Meditazione Chan e Shaolin Qi-gong a cura di Shifu ShiHengChan
•Lezione di Qi-gong Wudang Taoista; dimostrazione di Tai chi, ventaglio e spada del Tai chi a cura del Prof. Marcello Ghiselli

Voglia di saltare la fila?

Basterà inviare nome, cognome, recapito telefonico e indirizzo e-mail a:  info@erredieffe.com,  autorizzando il trattamento dei dati per l’invio di newsletter. L’ingresso è gratuito

Nonno Nanni lancia una nuova linea di formaggi freschi biologici

Nonno Nanni lancia sul mercato un’intera nuova linea di formaggi freschi biologici: Stracchino, Robiola e Fresco Spalmabile.

La nuova linea, che utilizza esclusivamente latte 100% biologico italiano, proveniente da filiere certificate,  nasce con la volontà di continuare lungo la tradizione tracciata dalla linea classica ma avvicinandosi alle esigenze di quei consumatori che oltre a cercare in un prodotto bontà, genuinità e rispetto per l’ambiente, desiderano dei prodotti certificati bio e realizzati solo con materie prime biologiche. 

Le vacche, dalle quali proviene il latte biologico, crescono in allevamenti sicuri e selezionati,  e la lavorazione della materia prima ha luogo nello storico caseificio Nonno Nanni, attraverso processi rigorosamente tracciati: dall’arrivo del latte in azienda alla selezione dei fermenti lattici, fino al confezionamento del prodotto finito.  

Qui, tra le verdi colline del Montello, ogni singola fase del processo di produzione è registrata e rigorosamente controllata da parte del laboratorio interno e dall’organismo esterno indipendente CCPB, uno dei più autorevoli enti certificatori a livello internazionale, accreditato dal Ministero per le Politiche agricole.

Il packaging

Anche il pack della linea Nonno Nanni Biologico rispecchia questa scelta consapevole, a favore dell’ambiente. L’incarto è fatto con un materiale particolare che ricorda la texture della carta naturale. Ai colori neutri, tipici di un prodotto biologico, e al logo di certificazione BIO, Nonno Nanni associa i suoi segni distintivi: insalata e pomodoro e, naturalmente, la dicitura “Latte 100% italiano”, a sottolineare la qualità e l’autenticità del prodotto.

La nuova linea Biologica è già disponibile all’interno dei punti vendita della GDO e del normal trade. Lo Stracchino Biologico e la Robiola Biologica, in particolare, sono disponibili sia nel formato per il libero servizio (rispettivamente nelle confezioni da 125g e 100g) sia in quello per il reparto gastronomia (200g per lo Stracchino e 100g per la Robiola). Il Fresco Spalmabile Biologico è invece disponibile nella vaschetta richiudibile da 150g per il libero servizio.

 

 

Pasquetta con burattini al Mantova Outlet Village, sul palco errante di un’Ape car

Pasquetta all’insegna dello spettacolo, quella organizzata  dal Mantova Outlet Village e dedicata ai bambini e alle loro famiglie.

Lunedì 2 aprile, infatti, a partire dalle ore 15.30 e con spettacoli a ripetizione fino alle 18.30, presso la playground del Village, si terrà lo spettacolo di burattini, a guanto e bastone, dal titolo “Uno sciame di burattini”, protagonisti Fagiolino, Sandrone (burattini della tradizione) e l’immancabile “Purgante San Pellegrino”. Lo spettacolo sarà animato in baracca e montato sull’Ape car del suo ideatore: Maurizio Corniani, erede della storica compagnia della Famiglia Corniani.

L’intento di Corniani è quello di continuare il percorso nella ricerca e nel recupero della tradizione, prendendo da vecchi copioni delle farse, le così chiamate “comiche finali” e mettendole insieme, ha dato vita e allestito questo spettacolo che si rifà per stile e modi al fare i burattini di un tempo. Perfetto connubio tra vecchio e nuovo questa produzione aiuta a non dimenticare il modo di una volta di fare i burattini, divertendo le nuove generazioni con cose semplici, immediate che divertivano il pubblico di circa un secolo fa. 

“L’ape car – ha spiegato Corniani -è il palcoscenico su quale viene allestita una vera e propria baracca, con teli, scene e luci. I miei spettacoli vogliono rifarsi alle antiche tradizioni, al tempo in cui i burattini si facevano “per strada”. Seguendo le orme di mio padre, il burattinaio Augusto Corniani, il mio intento è quello di fare rivivere lo spettacolo come si faceva un tempo, quindi tutti seduti a terra attorno ad un umile mezzo di trasporto. I protagonisti assoluti sono Fagiolino e Sandrone che, affiancati da altri personaggi, racconteranno e sbeffeggeranno il modo odierno di vivere legato al consumismo e ai beni materiali”.

Coin Excelsior, il contemporary department store “selezionatore” debutta a City Life

Coin debutta a CityLife Shopping District con Coin Excelsior, il contemporary department store che rivela una vocazione di selezionatore, presentando un’accurata selezione di brand italiani e internazionali di moda, beauty e home decoration. 

Una sorta di Editor degli spazi, così viene definito, in quanto oltre a proporre soluzioni ricercate nel campo del fashion e del lifestyle, lancia pure servizi innovativi che valorizzino l’offerta dei marchi e rispondano alle esigenze dei clienti con esperienze uniche.

Un’impronta esperenziale ben visibile, per esempio, nel mondo della bellezza dove i clienti vivranno esperienze innovative: come il servizio rapido di styling up-to-date proposto dall’americano Bumble & Bumble per aggiornare il pubblico sugli ultimi trend delle passerelle newyorkesi. Oppure come i servizi express di grooming e barber shop  offerto da Aveda. Non basta, ci sono anche MAC (con le sue sessioni di make up e consulenze d’immagine personalizzate), Glamglow (con le sue maschere viso molto cool) e Dermalogica, che esordisce in Italia con lo skin bar e la beauty room per una vera e propria consulenza estetica con l’innovativo metodo Skin Mapping.

Ovviamente l’ampiezza dell’offerta è una cifra comune a tutti i reparti. Dall’abbigliamento donna (dove spiccano Theory, MCQ, l’activewear No Ka’Oi, Opening Ceremony, Yucca e Momonì mentre nel mondo traditional si distinguono Week end Max Mara e Elena Mirò) a quello degli accessori (con le nuove collezioni ideate da Marc Jacobs,  Nico Giani, Karl Lagerfield e Ballantyne, per le borse e da  Sebastian, L’Autre Chose, Paloma Barceló e Bruno Magli per le calzature), per finire con l’abbigliamento maschile, con brand come Bevilacqua, Closed e The Editor; per una scelta più formale Drumohr, Hugo Boss, Tonello.

 

A completare l’esperienza di shopping di Coin Excelsior il sound design curato dal dj e produttore Stefano Fontana e dal suo team Sound Identity, che ha ideato per il department store un palinsesto musicale personalizzato e distintivo.

Risparmio e italiani: uomini e donne lo fanno in maniera diversa. L’indagine Facile.it

Risparmio sì, risparmio no: l’Italia risparmia?

Dipende: non tutti i nostri connazionali sono propensi a farlo e – soprattutto- non nello stesso modo. Ce lo raccanto la recente indagine commissionata da Facile.it (in occasione dell’apertura del Facile.it Store di Roma) a mUp Research.

Il primo dato interessante è che all’interno delle famiglie, l’attenzione al risparmio nelle attività domestiche è  principalmente appannaggio delle donne (58%) e dei 35-54enni (43%). Non basta, relativamente alle modalità di risparmio fiocccano le liti domestiche: pare siano ben 5,8 le discussioni medie che, ogni mese, una famiglia italiana intesse attorno alle spese di casa.

E la motivazione è semplice: 17,2 milioni di italiani rispondono “perché uno di noi è veramente sprecone” e 14,5 milioni, di contro, affermano che la causa è l’eccessiva parsimonia di qualcuno dei componenti della famiglia.

Se poi si prova ad individuare chi sia il più sprecono e chi il più taccagno, ecco la sorpesa: l’uomo si aggiudica entrambi i primati, indicato come sprecone dal 58% dei rispondenti e come taccagno dal 55%.

 

Questi i risultati al netto del bebè: dopo il lieto evento, infatti può accadere che il papà diventi ancor più parsimonioso (da 55% a 66%), la mamma, invece, più propensa a “sprecare” (da 42% a 50%).

Le azioni più risparmiose

Oltre a quelle consapevoli e virtuose come usare lavatrice e lavastoviglie solo se a pieno carico (70,7% dei rispondenti lo fa) e chiudere sempre i rubinetti quando ci si lava i denti (69,6%), ci sono anche atteggiamenti un po’ sopra le righe…

Ecco alcuni dei più sorprendenti: 

6,1 milioni di italiani ammettono di riutilizzare più volte alluminio o pellicola trasparente per alimenti;

5,3 milioni di automobilisti, quando si trovano a percorrere strade in discesa, mettono l’auto in folle per risparmiare carburante;

2,6 milioni di italiane ammettono di aprire a metà i dischetti struccanti così da poterli usare più volte;

5,5 milioni dividono in due i tovagliolini di carta

Se poi ci spostiamo all’interno dei luoghi di consumo vediamo che 11,5 milioni di persone dichiarano di cambiare continuamente supermercato per inseguire le offerte mentre sono 3 milioni i cittadini che, per risparmiare, comprano solo alimenti prossimi alla scadenza e quindi in sconto

Eppure, nonostante gli sforzi messi in campo, sembra che il risparmio conseguito in questo modo dagli italiani sia basso; secondo quanto dichiarato dai rispondenti, in media il vantaggio economico ottenuto in un anno grazie a questi espedienti è di 239 euro e, per il 39%, addirittura inferiore a 100 euro.

Le voci più dispendiose

Assicurazione auto, luce e gas sono le voci che pesano di più, ma se per l’RC auto sono 16,9 milioni gli italiani che nel 2017 sono già riusciti ad abbattere i costi, le tariffe luce e gas sono quelle su cui si vorrebbe risparmiare di più nel 2018.

La crescente consapevolezza dei consumatori verso il tema del risparmio emerge anche dal fatto che, sempre più spesso, si cerca di risparmiare anche su altri prodotti; sono 7,5 milioni gli italiani che vorrebbero ridurre i costi del conto corrente e, 4,5 milioni, quelli che vorrebbero farlo per la carta di credito.

Ma come ci si informa in merito? Dall’indagine è emerso che Internet è ormai la prima fonte di informazione; è sul web che 24,4 milioni di italiani cercano soluzioni per il risparmio e tra le diverse opzioni offerte dalla Rete il canale più utilizzato è rappresentato dai comparatori, usati da 11,8 milioni di utenti.

*L’indagine è stata condotta da mUp Researchcon l’ausilio di Norstat su un campione rappresentativo della popolazione nazionale.

Web Window by Kasanova+, per uno shopping h24

Web Window: il negozio si affaccia sulla strada per regalare ai potenziali clienti un’esperienza d’acquisto “a tempo pieno”. Ecco l’ultimo nuovo progetto firmato Kasanova+, che ha deciso di stare “dalla parte di chi compra”.

Ad offrire questo nuovo servizio è il punto vendita in questione Kasanova + di Varese in Piazza XX Settembre 6 Angolo Via Mazzini 14,  uno dei più hi-tech e all’avanguardia in Italia grazie a quei contenuti emozionali pensati per uno shopping tour suggestivo nei tre piani d’esposizione su una superficie di poco meno di mille metri quadrati.

Vetrine interattive

La proposta innovativa di Casanova+ si concretizza nelle vetrine  esterne dove ci sono due monitor da 42 pollici che invitano il cliente, con immagini in movimento, a interagire.  Al tocco del monitor da parte del cliente, si apre una schermata con tutti gli ambienti della casa e, con la funzionalità scroll si  scorrono i prodotti presenti in negozio, le loro caratteristiche e il prezzo. Una scritta “approfittane subito” avvisa che confermando l’ordine si potrà usufruire del 10 % di sconto alla cassa.

Ordine espresso

Una volta terminata la spesa l’ordine verrà inviato direttamente alla cassa del negozio dove il cliente potrà “riscattare” la sua promozione.

“Con la Web Window vogliamo uscire dal negozio per mostrare, a chi passeggia in prossimità dello store, ventiquattr’ore su ventiquattro, il work in progress delle idee d’acquisto che proponiamo e accoglierlo con un ‘benvenuto’ nella nostra grande famiglia” spiega Maurizio Ghidelli, Amministratore Delegato di Kasanova S.P.A.

Cresce l’export per l’Italia, toccando nel 2017 la quota record di 40 mld

Come si dice? Da cosa nasce cosa. E dalla crisi dei consumi che per un decennio ha imperversato nel nostro Paese, è nata (o meglio si è fortemente rafforzata) una diversa strategia commerciale basata sull’export.

Non è un caso, infatti che dal 2007 (anno d’esordio della crisi) al 2017 il valore delle esportazioni agroalimentari italiane è passato da 22 ad oltre 40 miliardi di euro, record storico, sebbene ancora lontano dall’ambizioso traguardo che il Paese si è dato dei 50 miliardi al 2020.

Ecco una delle evidenze principali della relazione di Nomisma presentata in occasione del convegno “L’agroalimentare italiano alla prova dell’internazionalizzazione”, evento organizzato presso il Savoia Hotel di Bologna dallo studio legale LS Lexjus Sinacta e che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di Ioanna Stavropoulou (Granarolo spa), Giordano Emo Capodilista (Confagricoltura), Massimiliano Montalti (Assologistica), Andrea Villani (A.G.E.R.), Damiano Frosi (Politecnico di Milano).

Nonostante questo l’Italia non è ancora sul podio dei paesi esportaori, ma in Europa detiene il 5° posto dietro Olanda, Germania, Francia e Spagna. Evidentemente la reputazione da sola non è in grado di sancire il successo. Servono anche organizzazione, competenza e conoscenza, caratteristiche appannaggio delle imprese più strutturate.

Il nostro Paese, ancora, sconta un po’ il vezzo del piccolo è bello: basti pensare che in Italia solamente l’1,7% delle imprese alimentari ha più di 50 addetti – contro il 10,5% della Germania o il 4,1% della Spagna – ed è in grado di esportare circa il 30% della propria produzione.

Questa peculiarità spiega anche la nostra ridotta presenza sui mercati lontani:  i due terzi dell’export agroalimentare italiano, infatti, sono ancora destinati a mercati “di prossimità”, cioè Paesi dell’Unione Europea, mentre la restante quota si distribuisce tra America (13,5%), Asia (9%), altri Paesi Europei (7,6%), Africa (2,4%), sebbene – e da qui si comprendono le ulteriori potenzialità inespresse del food&beverage italiano – nell’ultimo decennio il nostro export agroalimentare sia cresciuto del 229% verso il Medio Oriente, del 197% in Asia centrale, del 163% in Asia Orientale e del 123% nei paesi del centro-sud America.

A proposito di queste criticità, Denis Pantini, Responsabile dell’Area Agroalimentare di Nomisma ha commentato: “Affinché l’export dei prodotti agroalimentari italiani aumenti, è indispensabile che si allarghi la base delle imprese esportatrici, in larga parte riconducibili ad aziende medio-grandi e rappresentanti una quota ancora ridotta del totale, meno del 20% del settore”.

Le criticità

Sul mercato internazionale, le opportunità di crescitanon mancano: nei prossimi 5 anni, infatti, ci si attende i corrispondenza a un incremento del reddito pro capite, una ulteriore crescita dei consumi alimentari in molti dei principali mercati mondiali: Stati Uniti (+24%), Cina (+44%), India (+85%), Russia (+45%), Corea del Sud (+22%), Canada (+35%).

Il problema dell’Italia è quello della concorrenza di altri paesi agguerriti, specializzati e con condizioni fiscali ben diverse. Non dimentichiamo, infatti, che tra le difficoltà che rendono la vita difficile alle PMI italiane in questa corsa all’export, figurano dazi e barriere non tariffarie che rappresentano spesso ostacoli insormontabili. Tra il 2012 e il 2016 il numero di misure sanitarie e fitosanitarie e barriere tecniche e commerciali è aumentato rispettivamente del 43% e 99%, per non parlare dei dazi medi all’import che in alcuni casi sono superiori al 30% ad valorem. In quest’ottica, gli accordi commerciali giocano certamente un ruolo di primo piano; ne è una dimostrazione quanto sta accadendo sul mercato del vino in Cina, dove Australia e Cile, grazie ad accordi bilaterali che hanno azzerato i dazi all’importazione, insieme hanno eroso più del 10% del mercato a Francia, Italia e Spagna (che all’opposto non godono di queste agevolazioni).

 

Fonte: Nomisma Agrifood Monitor

Koch amplia la sua gamma con i tortelloni ricotta e spinaci

Koch, azienda specializzata nella produzione di pasta e prodotti surgelati arricchisce la sua gamma con i nuovi tortelloni ripieni di ricotta e spinaci.
Versatili, facili e veloci da preparare, i tortelloni Koch sono realizzati come da tradizione, con farina e uova di prima qualità; vengono poi farciti con ricotta e spinaci freschi ed infine surgelati.
Non contengono additivi e conservanti e sono pronti in pocho tempo: è sufficiente lasciarli scongelare a temperatura ambiente per circa 30 minuti, tuffarli in abbondante acqua salata e insaporirli con il sugo che si preferisce.
I tortelloni ricotta e spinaci di Koch sono disponibili nei supermercati nel reparto surgelati nel formato da 500 grammi.

Food o personal care? L’ingrediente è sempre più double face

Dal food al personal care, senza soluzione di continuità: per molti cibi la destinazione d’uso non ha più confini. Nè vincoli.

A dirlo è l’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy dove, dal monitoraggio di 11.458 prodotti destinati alla cura e all’igiene della persona,  emerge il successo di alcuni ingredienti che spaziano dal mondo alimentare a quello della cura di sé. Basti pensare, per esempio, all’ampio successo che mandorle e avena stanno riscuotendo al di là del perimetro del food, sconfinando nei prodotti del cura persona.

Le novità in etichetta che conquistano gli italiani

Dalla mappatura delle etichette dei 11.458 prodotti per la cura e l’igiene personale, l’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy ha rilevato nove claim differenti.

Fonte: Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, ed. 2, 2017

Alcuni accompagnano da anni l’evoluzione del cura persona  – come “dermatologicamente testato” o “senza parabeni” -, altri sono di introduzione più recente e rispondono a bisogni emergenti, come la presenza di argan, karitè e acido ialuronico. E sono proprio questi che, cogliendo le nuove sensibilità dei consumatori, sembrano incontrare maggiori risultati nelle vendite.

La novità più significativa è rappresentata dagli ingredienti “double face”, presenti sia nei reparti alimentari sia sullo scaffale del cura persona.

Emblematico il caso dell’avena che cresce nell’alimentare (+3,3% in 12 mesi), trainata dagli effetti anticolesterolo,  ma anche –  per le sue proprietà lenitive – nel cura persona.

I prodotti personal care che la evidenziano in etichetta, infatti, ( l’1,0% di tutti quelli monitorati) hanno visto crescere il loro giro d’affari del 39,1% nell’anno terminante a giugno 2017. Con un picco del +67,2% nelle regioni del Sud.

Anche le mandorle, nell’ambito del cura persona, ricalcano il successo nel food.

Presenti, infatti, nella formulazione del 2,8% dei prodotti beauty censiti dall’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy, compaiono nell’1,2% dei prodotti alimentari, che generano l’1% delle vendite totali, nell’anno terminante a giugno 2017, come ha rivelato l’analisi dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 Italy.

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