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Morando protagonista di una nuova campagna pubblicitaria

Morando propone un nuovo spot pubblicitario, destinato ad intensificare ulteriormente l’attività comunicativa dell’azienda. Per raggiungere tale obiettivo si è scelto un media mix articolato su più mezzi: tv, stampa e radio che garantirà altissima visibilità.

L’on-air coinvolgerà tutti i principali canali televisivi delle maggiori generaliste (Rai, Publitalia, La7), le più importati emittenti radiofoniche (Rai,Mediamond), i settimanali ad altissima tiratura di tutti i principali editori.

Per un mese lo spot Migliorgatto Sterilized, realizzato da Filmaster con la regia di Sergio Bosatra, sarà presente all’interno dei programmi di maggior audience del palinsesto televisivo: oltre 1.600 spot nel formato 15’’ e 4’’ (sponsorizzazioni METEO NAZIONALE RAI).

Lo storytelling è molto elegante ed accattivante. Il film si apre con un vivace gatto Maine Coon, la cui attenzione viene attirata dall’apertura di una busta Migliorgatto Sterilized. Lo vediamo attraversare differenti punti attenzionali all’interno di una bellissima casa, scelti in modo da creare delle immediate associazioni con i benefici dei prodotti. In contemporanea, questi stessi benefici sono illustrati da una voce femminile fuori campo e accompagnati da una colonna sonora molto “orecchiabile”.MIo_rstyling_groupage

Migliorgatto Sterilized sarà anche protagonista di una campagna radiofonica sulle principali emittenti nazionali nelle fasce di maggior ascolto: 4 settimane di on-air su luglio, oltre 1.650 comunicati nel formato 15’’.

Miocane Miogatto, la linea super-premium di Morando, sarà invece presente, fino a metà agosto, sulle principali testate periodiche ad alta tiratura. Saranno previsti oltre 40 avvisi anche all’interno di speciali dedicati al pet food.

 

Google e Amazon in testa alla classifica dei brand più influenti. E Nutella supera Apple

Google e Amazon stravincono, ponendosi alla guida della classifica dei brand più influenti: questo il dato più eclatante della ricerca “The Most Influential Brands”, condotta da IPSOS tramite interviste online su un campione rappresentativo di 2.000 adulti.

Tecnologia, social e connettività sono quindi oggi ritenuti i principali portatori di interesse.

Altrettanto bene, però se la cava anche il food, legato alla tavola e alla convivialità e capace di aggregare numerose preferenze, come dimostra l’ottimo piazzamento di Nutella (5° posto nella Top Ten) e di Parmigiano Reggiano (9° posto).

Nell’ambito della ricerca, sono state individuate cinque dimensioni chiave che contribuiscono all’Influenza: Trust (fiducia, affidabilità), Engagement (coinvolgimento), Corporate citizenship (impegno e ruolo sociale), Leading edge (innovazione, capacità di far tendenza), Presence (presenza).

I driver dell'influenza

Naturalmente, a seconda del settore merceologico, cambiano gli equilibri: la responsabilità sociale, per esempio, pesa per il 20% nell’Energia mentre è solo all’1% nelle Telco e al 7% nei Media. Il livello di coinvolgimento è massimo (51%) per le Telco e ancora al 39% per i Media, ma più basso negli altri settori. Mentre essere un fenomeno d’avanguardia è al 38% nel Digital & Social ma solo al 21% nelle Telco, dove il secondo fattore determinante è la Presenza.

 

Visual TOP 10_verFOCUS SULLA TOP TEN

1.Google: ha tra i propri punti di forza l’essere all’avanguardia e l’affidabilità, viene infatti ritenuto innovativo, iconico e solido.

  1. Amazon: il suo successo dipende soprattutto dall’immagine di fenomeno d’avanguardia e

dall’affidabilità.

  1. Facebook: i punti di forza del celebre social network sono la percezione di fenomeno

d’avanguardia e l’elevato livello di coinvolgimento.

  1. Samsung: sopra media in quanto fenomeno d’avanguardia, per la sua affidabilità e la presenza.
  2. Nutella: un love brand percepito come fenomeno d’avanguardia e affidabile, molto riconosciuto

per la sua presenza pervasiva.

  1. Microsoft: si distingue soprattutto in quanto fenomeno d’avanguardia, buona la capacità di

engagement e affidabilità sopra la media.

  1. eBay: sopra la media per quanto riguarda la percezione di fenomeno d’avanguardia in quanto

marketplace innovativo, che ha cambiato il modo di acquistare

  1. Apple: punto di forza assoluto la considerazione del brand come fenomeno d’avanguardia,

innovatore e punto di riferimento per l’intero mercato.

  1. Parmigiano Reggiano: affidabile e socialmente responsabile. Una marca consolidata, di uso quotidiano che si raccomanda volentieri.
  2. YouTube: chiave del successo è essere un fenomeno d’avanguardia che ha definito una tendenza

globale, anticipando i tempi.

Big Data: opportunità e criticità della nuova porta verso il futuro

Big data: senza dubbio una grande opportunità. Sul tema il giudizio è unanime come dimostrano anche i risultati di un’indagine internazionale svolta dall’ente di certificazione DNV GL – Business Assurance e dall’istituto di ricerca GFK Eurisko su circa 1200 professionisti che operano in aziende di settori diversi in Europa, nelle Americhe e in Asia.

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Emerge infatti che il 52% degli intervistati concorda sul fatto che i big data rappresentino un’opportunità in chiave di business, con punte di ben il 70% per quelle con oltre 1.000 addetti, mentre il 45% riconosce l’impatto diretto dei big data per il proprio modello economico. Il problema, però, è che solo il 23% dispone di una strategia chiara. Tuttavia ci si sta attrezzando: il 65% delle imprese, infatti, si sta preparando a un futuro dove i big data giocheranno un ruolo significativo, mentre il 76% manterrà o incrementerà gli investimenti dedicati. Inoltre, sono in molti a pianificare cambiamenti significativi per il proprio personale, favorendo lo sviluppo di competenze interne specifiche (47%) o di partnership ad hoc (20%).

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La maggior parte degli sforzi si concentra sulla creazione delle risorse e competenze necessarie per poter sfruttare i big data al massimo del potenziale. Il 28% ha migliorato la gestione delle informazioni e il 25% ha implementato nuove tecnologie e metodiche. Meno numerose le aziende che hanno intrapreso azioni che hanno influito sulla loro routine quotidiana: il 16% ha lavorato per cambiare la cultura o la struttura organizzativa, mentre il 15% ha mutato modello imprenditoriale.

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Quali i vantaggi, fino ad oggi?

Tutte le aziende che sfruttano i big data hanno ottenuto benefici concreti. Il 23% dichiara di aver accresciuto l’efficienza, il 16% ha migliorato i processi decisionali e l’11% ne ha beneficiato in termini di risparmi. Nel 16% dei casi, grazie ai big data, sono migliorati customer experience e coinvolgimento; nel 9%, le relazioni con gli altri stakeholder.

I principali fattori che impediscono alle aziende di progredire ulteriormente hanno a che vedere con la mancanza di una strategia d’insieme e di competenze tecniche (entrambe al 24%).

Balocco toglie l’olio di palma dai suoi biscotti

Balocco arriva in tavola con una ricetta tutta nuova: non più solo priva di conservanti, coloranti, grassi idrogenati e OGM, ma ora anche senza olio di palma, sostituito dall’olio di girasole,  ingrediente sempre più apprezzato dai consumatori, perché caratterizzato da una bassa percentuale di acidi grassi saturi, che consente di limitare il rischio di innalzamento del livello di colesterolo “cattivo” (LDL).

Grazie a questa nuova formulazione delle ricette, i grassi saturi presenti nei frollini Balocco si riducono quindi in maniera significativa.

Queste e tante altre interessanti informazioni si scoprono grazie alla nuova veste grafica dei Frollini Balocco: l’inconfondibile confezione gialla mette adesso bene in evidenza gli ingredienti e i plus della ricetta, le informazioni nutrizionali e i consigli utili per una vita sana ed equilibrata, e tante altre curiosità sull’impegno di Balocco per la qualità e l’ambiente.

Ancora oggi, alla terza generazione, Balocco fonda la sua relazione con i consumatori sullo stesso confronto trasparente e aperto che caratterizzava nella prima metà del Novecento il rapporto del fondatore con i clienti della sua bottega artigiana.

I frollini Balocco senza olio di palma saranno disponibili a scaffale da luglio 2016.

 

 

Oral care: cosa dicono gli internauti di spazzoli e dentifrici

Italiani e igiene orale: cosa si dice sul web? Dall’indagine Web-research emerge con evidenza co­me il dibattito riguardi nel 60% dei casi dentifrici e spazzolini e per il rimanente 40% tutto il resto.

Precisiamo che il cluster “accessori per la pulizia dei denti” è composto per il 77% da pareri (multipli) su filo interdentale e scovolini, che nel cluster “altro” i pro­dotti sbiancanti (differenti dai dentifrici sbiancati) sono il 34%, che gli spazzolini elettrici pesano per il 21% e persino i profumi per alito, col 17%, precedono i prodotti per l’igiene delle dentiere (11%), ma in questo caso il canale analizzato – internet – è stato inevitabilmente un filtro. Ciò è infatti confermato dal fatto che oltre la metà dei giudizi sui prodotti per l’igiene delle dentiere riguarda l’i­giene dei bite, i cui utilizzatori hanno un’ età decisamente più bassa rispetto a quella dei portatori di dentiere.

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Le argomentazioni commerciali – prezzo, ampiezza della scelta – sono il 58%, nel 42% rimanente si concentrano tutti gli altri argomenti.

Precisiamo che per peculiarità del pro­dotto intendiamo, ad esempio, dentifri­cio per denti sensibili, per la protezione delle gengive, sbiancante, filo cerato o non cerato, spazzolino con setole mor­bide, medie, dure, di una determinata forma, collutori per l’alitosi o per la sola igiene del cavo orale ecc.

Le problematiche inerenti alla salute sono trattate con molta superficialità e sommariamente e qui dobbiamo aprire una parentesi.

Anche se la web research di sentiment analysys riguarda la GDO è stato tanto inevitabile quanto utile intercettare un campione statisticamente rappresenta­tivo, ampiamente sopra la soglia dell’er­rore statistico in ogni cella di quota, di pareri sempre riferiti a prodotti per l’igiene orale, ma acquistati in farmacia.

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Appena l’acquisto del prodotto per l’igie­ne orale si sposta nel canale farmacie i pareri, le opinioni, i dibattiti dei netsurfer nazionali non vertono più su prezzi e reperibilità di prodotti se non in minima parte (19% del totale dei pareri multi­pli), ma sono ricchi di termini specifici riguardanti la salute orale (88%) quali ad esempio alveite, granuloma dentale, patologia del parodonto ecc., dibattono sugli effetti collaterali della clorexidina, (del gluconato di clorexidina) presente in alcuni collutori, della sua concentra­zione, di componenti delle paste den­tifricio quali il sodio lauril solfato ed il monofluorosolfato.

Donne e oral care

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Quando i naviganti della rete domestica trattano il tema dell’igiene orale correlata a prodotti acquistati nella GDO men­zionano più semplicemente lo smalto dentale, il suo colore, le macchie dello smalto, la placca batterica, la prevenzio­ne ed igiene dentale, la carie, le gengive che sanguinano.

Solo un internauta su quattro cerca nella GDO prodotti top di gamma per l’igie­ne orale e solo il 9% si interroga sulla sicurezza dei prodotti low cost, che per tutti gli altri netsurfer è garantita dall’in­segna stessa.

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Analizzando le intenzioni di acquisto emerge che per il 58% dei clienti della GDO la spesa per prodotti per l’igiene orale è stata ridotta o sta per essere ridotta; fatto 100 questo 58%, il 69% la ha ridotta (o ha intenzione di ridurla) acquistando referenze meno costose, il rimanente 31% riducendo all’essenziale i prodotti acquistati, diminuendo la varietà di referenze acquistate.

 

WWW.WEB-RESEARCH.IT Srl

È un istituto di ricerche di mercato e consulenze di marketing che offre servizi rivolti ad aziende e multinazionali presenti nel mercato domestico.

Ha portato tra i primi in Italia una nuova metodologia di ricerche ed analisi di mercato: Web listening – Web research – Web monitoring. Utilizzando software di intelligenza artificiale che emulano il funzionamento delle reti neurali effettua un’analisi semantica e psicometrica dei testi presenti nel Web attribuendo loro personalità e punteggi. www.web-research.it ascolta il Web per scoprire, analizzare, razionalizzare cosa i clienti reali e potenziali pensano e dicono oggi e indietro nel tempo fino agli ultimi tre anni. E’ il partner ideale di aziende, marchi, prodotti, servizi e personaggi pubblici con esposizione mediatica significativa.

www.web-research.it – Tel. 02.89367297 – Fax 02.89367298 – P.zza Castello 26 – 20121 Milano info@web-research.itgianmarco.stefanini@web-research.it

Gli italiani e la spesa: la mappa di Nielsen

Una spesa di valore: è così che la definisce Giovanni Fantasia, amministratore delegato di Nielsen Italia. 

Quello che sta accadendo, infatti, è che il consumatore richiede sempre più spesso una shopping experience che permetta di identificare nell’insegna  i fattori che la distinguono dalle altre. Anche grazie “all’impatto del mondo digitale e della Rete sulla compagine dei produttori e retailer – spiega Fantasia – il processo di scelta del prodotto va allungandosi sia prima di entrare nel negozio che dopo, dal punto di vista della relazione che la multicanalità/multimedialità permette di instaurare con il singolo distributore”.

“Ed è per questo – continua l’Ad di Nielsen – che la domanda si stende sempre di più e sempre più spesso, verso servizi aggiuntivi, come uffici postali, luoghi di ristorazione, stazioni di rifornimento si colloca dunque all’interno di un quadro competitivo più ampio, che vede il momento dell’acquisto sempre più costituito da una molteplicità di fattori. Questo è tanto più vero in Italia, rispetto agli altri Paesi europei, visto che il consumatore considera l’andare a fare la spesa come un’opportunità di svago piuttosto che un obbligo da adempiere”.

Un quadro, questo, supportato dalla recente lobal Survey di Nielsen Retail Growth Strategies eseguita su un campione di 30 mila individui distribuiti in 61 Paesi tra i quali l’Italia da cui emerge, infatti,  che al 60% dei consumatori italiani fare la spesa piace, quota di gran lunga superiore a quella osservata in altri Paesi come Francia (42%) o Regno Unito (44%).

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L’italiano, inoltre, è abbastanza soddisfatto dell’offerta: il 61% degli intervistati dichiara che il punto vendita offre tutti i prodotti  di cui  si ha bisogno e il 54% dichiara di trovare offerte interessanti.

Però ci sono ancora margini di miglioramento: infatti, il 55% del campione è dell’idea che i retailers dovrebbero intercettare in forma più puntuale le esigenze del singolo consumatore (il 49% in Germania) e, nello stesso tempo, che il pdv dovrebbe adattare meglio alle proprie esigenze l’attività di comunicazione relativa ai servizi e ai prodotti offerti (58%).

Gli interessi degli italiani
Il 55% del campione riserva particolare attenzione alle informazioni nutrizionali riportate sulle etichette dei prodotti, mentre ben il 65% ammette di ricercare prodotti con  ingredienti salutari.
Sulla scelta del negozio dove fare la spesa, i fattori che influenzano variano in funzione del prodotto che si desidera acquistare. Se per panificati, latticini, carni, frutta e verdura la ricerca degli ingredienti naturali è importante nella scelta per il 20% del campione, la percentuale risulta del 15% per quanto riguarda frutta o verdura BIO.
Nello stesso tempo, risulta elevato il livello di interesse verso nuovi prodotti: il 48% si orienta preferibilmente verso nuovi brand e il 39% intende essere “fra i primi” a testare le novità offerte dalla GDO, a fronte del 29% di Germania e al 33% di quanto avviene in Francia.

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La scelta del pdv
Se il prezzo è il driver fondamentale per il 48% di chi varca la soglia del supermercato, indipendentemente dalla superficie del punto vendita, sono il 55% coloro che dichiarano che la componente qualità debba essere declinata simultaneamente con quella del prezzo. Inoltre la componente qualitativa cresce di importanza su alcune categorie merceologiche: è indicata da ben il 52% dei consumatori quando devono acquistare prodotti freschi, mentre scende al 39% per ciò che concerne i reparti delle carni.   Ma anche la raggiungibilità del negozio si colloca tra le prime posizioni nelle motivazioni che spingono verso un determinato pdv, tanto per l’acquisto dei generi alimentari (49%) che non (48%).

Il prezzo
Il 74% del campione, si legge ancora nello studio di Nielsen, dichiara di “prendersi del tempo per valutare l’offerta”, segnale del fatto che la scelta del prodotto si può qualificare “complessa”, in quanto su di essa incidono, insieme al prezzo, una molteplicità di fattori, tra i quali segnatamente il brand e il gusto, per quel che riguarda gli alimentari. In Italia questa propensione a riflettere sulle scelte di acquisto è decisamente più alta di quella rilevata nel Regno Unito (58%) e Francia (60%).
Un’ultima osservazione: la ricerca di Nielsen ha testato come cambierebbe il comportamento d’acquisto in presenza di un aumento del prezzo. Ne è emerso che, a fronte di un incremento pari al 10% del prezzo dei prodotti, le reazioni sarebbero diverse in funzione delle categorie di beni acquistati a seconda che appartengano a prodotti di  prima necessità o a quelli di cui si può fare a meno. Il 56% taglierebbe sulla quantità acquistata nel caso dei latticini, il 52% se ad aumentare di prezzo fossero frutta e verdura. Circa la metà degli intervistati dichiara invece che potrebbe rinunciare all’acquisto se l’aumento interessasse i piatti pronti, frutta e verdura in scatola e le bevande alcoliche, generi di prodotto di cui non viene indicata la primaria necessità. In particolare il 47% potrebbe decidere di rinunciare a parte degli acquisti  di frutta/verdura, il 52% a bevande alcoliche e il 59% ai piatti già preparati.

Pagamenti in ritardo: crescono le difficoltà della gdo

Pagamenti ostici per il settore della grande distribuzione. A fine marzo 2016, infatti, solo il 15,7% delle circa 8.500 imprese analizzate ha saldato i fornitori alla scadenza, il 63,6% ha saldato i debiti entro un mese di ritardo, mentre sono ben il 20,7% i ritardi gravi. A diffondere i dati è lo Studio Pagamenti, aggiornato a fine marzo 2016, realizzato da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information.

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Fonte: Cribis D&B

E come se non bastasse ecco un altro dato negativo: le performance del settore GD/DO sono  nettamente inferiori di quelle della media delle imprese italiane, pari al 35,1%, un gap negativo di ben 19,4 punti percentuali. E anche rispetto agli altri comparti del food & beverage, la GD/DO mostra le proprie difficoltà, peggio ha fatto solo l’horeca con un 15,1% di pagamenti alla scadenza.

Emerge quindi chiaramente che rispetto al 2010 i pagamenti puntuali sono calati di 5,6 punti percentuali, mentre i ritardi gravi sono passati dal 16,3% del 2010 all’attuale 20,7% attuale (per fortuna però si nota un lieve miglioramento rispetto ad un anno fa, quando la quota era invece del 23,9%). Rispetto all’anno scorso invece i pagamenti puntuali sono diminuiti del 16,5% e quelli oltre il mese di ritardo aumentati del 2,5%.

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Fonte: Cribis D&B

Le imprese più virtuose della GD/DO sono localizzate nel Nord Est, dove sono puntuali il 31,8%. Segue il Nord Ovest (15,3%), il Centro (16,4%), chiude il Sud (9,8%).

Fuori dall’Italia

Nel confronto europeo del comparto GD/DO, l’Italia si colloca all’ultima posizione nei ranking dei pagamenti. Performance di pagamento problematiche anche per Regno Unito e Polonia, caratterizzate da concentrazioni superiori al 15% nella classe oltre 30 giorni e con pagamenti puntuali rispettivamente del 19% e del 23%.

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Fonte: Cribis D&B

La best performer di settore è la Germania, in cui il 68,9% delle imprese paga regolarmente e i ritardi gravi restano al di sotto del punto percentuale. Bene anche Olanda (58,7%) e Spagna con il 54,9%.

Negli Stati Uniti le imprese che rispettano i termini concordati rappresentano il 48,5% del totale, mentre in Canada solo il 21,7%. Percentuali di pagatori regolari piuttosto contenute per il comparto GD/DO in Asia con valori inferiori al 9% per Tailandia e Filippine.

 

Eccellenze in festa in Emilia dal 30 settembre al 2 ottobre

Si chiamerà “Piacere … Modena” – Acetaie, caseifici e prosciuttifici aperti e sarà un fine settimana interamente dedicato alle eccellenze gastronomiche del territorio quello che si svolgerà dal 30 settembre al 2 ottobre 2016, un appuntamento che riunirà, in particolare, tre prodotti che sono divenuti ambasciatori del gusto in tutto il mondo: Aceto Balsamico di Modena IGP, Parmigiano Reggiano DOP e Prosciutto di Modena DOP.
Per tutto il week end infatti, riuniti sotto il cappello di Piacere Modena e del Palatipico, questi tre illustri portavoce dell’agroalimentare italiano e prima ancora emiliano, saranno protagonisti di degustazioni, visite guidate direttamente nelle acetaie, nei caseifici in cui si produce il Parmigiano Reggiano e nei prosciuttifici, ma anche momenti di confronto con il convegno inaugurale in programma nella giornata di venerdì 30 settembre ed un talk show il sabato pomeriggio sempre accompagnati da degustazioni ed aperitivi tutti modenesi.
Sabato 1° ottobre il programma si profila intenso già dalla mattina con la visita ai caseifici per vedere trasformare il latte fresco in rotonde forme di Parmigiano Reggiano DOP e per chi vorrà arricchire il proprio bagaglio culturale ci sarà una visita guidata al Duomo di Modena, Patrimonio Unesco. Nel pomeriggio la festa si sposterà in piazza per una performance all’insegna del gusto in attesa di vivere  le visite nelle acetaie, nei  caseifici e  prosciuttifici la giornata della domenica, con iniziative aperte al pubblico.
Una grande festa dunque per tutto il territorio  grazie agli ambasciatori di una regione, l’Emilia Romagna, come l’Aceto Balsamico di Modena IGP con un valore al consumo di un miliardo, al Parmigiano Reggiano DOP con un valore di quasi due miliardi di euro per 3 milioni e 300 mila forme al Prosciutto di Modena DOP con 12 milioni di euro di fatturato al consumo.  

Lavazza lancia Prontissimo! nelle due varianti Classico e Intenso

Lavazza fa il suo ingresso ufficiale nel mercato del caffè solubile e reinventa con italianità un gusto internazionale.

Arriva, infatti, in Italia Prontissimo!: il primo caffè solubile Premium di Lavazza, che unisce la praticità di preparazione all’alta qualità di una miscela 100% Arabica, arricchita con il 10% di caffè tostato e macinato molto finemente, un’unione sorprendente che dà vita ad un caffè ricco e corposo.

Prontissimo! è  in vendita in Italia declinato in due speciali varianti: Classico, una miscela morbida e ben bilanciata, con delicate note di caramello; Intenso, miscela forte e corposa, con note decise di caffè tostato.

“Nella società di oggi, dominata dalla mancanza di tempo, un caffè come Prontissimo! apre prospettive di enorme interesse a livello globale, in tutti i mercati. Ci permette di offrire una risposta a un pubblico esigente, che vive velocemente nelle nostre città, apprezza la praticità del solubile, ma reclama il gusto di un caffè di qualità superiore. Lavazza entra quindi per la prima volta in un mercato nuovo, e lo fa con un prodotto di eccellente qualità e altamente innovativo, che sarà lanciato nei prossimi mesi in diversi Paesi in tutto il mondo”, dichiara Mauro Mantovani, Chief Commercial Officer del Gruppo Lavazza.

“Da settembre faremo assaggiare Prontissimo! nelle maggiori piazze e strade italiane: vogliamo così far provare il prodotto sia a possibili nuovi consumatori che ai connazionali che già lo consumano – più di 1 famiglia su 10 – e ne apprezzano la velocità e la facilità di preparazione. Siamo fiduciosi che Prontissimo!, grazie al suo gusto moderno, conquisterà gli italiani e permetterà loro di apprezzare un caffè di qualità superiore, garantita Lavazza. Si tratta di un prodotto nuovo per l’azienda, che consentirà ai cosiddetti ‘urban professional’ di vivere velocemente, senza dover rinunciare al meglio”, commenta Chiara Ferrua Magliani, Head of Marketing Italia di Lavazza.

Una delle tante iniziative pianificate dall’azienda a supporto del lancio di Prontissimo! sul mercato per far provare e testare il prodotto ai consumatori, prevede un road-show itinerante nelle maggiori piazze, stazioni, vie dello shopping e università d’Italia.

Inoltre, grazie alla prestigiosa partnership triennale con Alitalia, Prontissimo! prende il volo ed è a disposizione dei viaggiatori di tutte le classi di viaggio delle 147 rotte internazionali della Compagnia aerea, portando la qualità e l’autenticità Italiana di Lavazza intorno al mondo.

CNCC “Retailer Day 2016”: focus sulle novità di spicco

Le ultime novità nel mondo del retail, oltre ai principali trend e tendenze del settore sono state al centro del consueto appuntamento organizzato da CNCC “Retailer Day 2016”, che quest’anno ha avuto luogo presso IL CENTRO di Arese, inaugurato solo lo scorso aprile e già modello di business di successo.

La location rappresenta nel contempo una scelta strategica e l’emblema di un preciso messaggio di cui CNCC è portavoce: premiare nuovi concept e nuovi modelli di business, focalizzando l’attenzione dei professionisti del settore sull’evoluzione del mercato.

Il Premio CNCC RETAILER AWARDS 2016, giunto alla sua seconda edizione, è stato presentato da Carmen Chieregato, Presidente Commissione Concept e Gestione CNCC e AD Cogest Retail. Anche quest’anno sono in gara le migliori insegne nei vari settori merceologici, con il coinvolgimento di tutti gli attori della filiera e delle insegne che hanno scelto il canale di vendita dei centri commerciali. La premiazione dei vincitori avverrà durante il Christmas Meeting CNCC, in programma il 15 dicembre.

Nella prima parte della giornata si sono avvicendati gli esperti del settore Luca Pellegrini – TradeLab, Paolo Degl’Innocenti – IBM, Fabrizio Valente – Kiki Lab, per offrire una panoramica sulle innovazioni. Francesco Ioppi – Direttore Immobiliare Gruppo Finiper e Marco Ruzza – Direttore Iper, hanno presentato IL CENTRO, descrivendo i nuovi formati e le nuove tendenze che lo caratterizzano e sottolineando l’importanza dell’esperienza, con l’intervento di Francesco Cassioli, Responsabile Marketing, Comunicazione e Stampa di Vallelunga.

Nella seconda parte della giornata, hanno partecipato alla tavola rotonda retailer internazionali del calibro di KFC (Kentucky Fried Chicken), che ha scelto IL CENTRO per il proprio ingresso in Italia e per confermare le attuali tendenze del mercato che vede i centri commerciali come luogo privilegiato per raggiungere il proprio target. Anche i retailer italiani Bianchi Biciclette, Cioccolati Italiani e Viridea hanno descritto le proprie esperienze e le motivazioni che li hanno spinti a intraprendere questa scelta, nata dalle nuove esigenze del consumatore stesso.

Particolarmente rilevante anche la testimonianza di Humanitas, che ha aperto presso IL CENTRO il nuovo Humanitas Medical Care, un format inedito, che negli ultimi anni ha visto l’attivazione su larga scala di servizi sanitari come laboratori dentistici, poliambulatori e laboratori analisi, all’interno dei centri commerciali.

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