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Crai: fatturato in crescita del 13% e forti investimenti in comunicazione

CRAI conferma per il 2015 un incremento del fatturato pari al 13%  e l’ampliamento della quota di mercato; mentre in vista del 2016 raddoppia il budget pubblicitario. Ed anche la rete ha fatto registrare una crescita interessante con 243 nuovi punti vendita alimentari e 107 nel comparto Drug.
“L’impegno di questo ultimo anno ha dato i suoi frutti e le performance delle nostre insegne sono soddisfacenti. Questo successo è ancora più significativo se si pensa che nel 2014 siamo cresciuti del 24% operando in un contesto competitivo e socio economico molto sfidante.” – dichiara Marco Bordoli, Amministratore Delegato CRAI Secom – “La crescita del Gruppo CRAI infatti – sia a rete costante che a rete corrente –  è opera di un forte lavoro di squadra tra la Centrale, i Cedi e i negozi. Strategia e obiettivi sono chiari, il negozio gioca un ruolo fondamentale.”

“Gli imprenditori scelgono di entrare a far parte del Gruppo CRAI perché trovano un gruppo solido, in crescita costante, con un management forte, capace di costruire un sano business e ascoltare le diverse esigenze dovute ai differenti territori in cui operano.” – continua Bordoli – “Aggiungo poi un elemento a cui tengo molto, e cioè la capacità di mettersi sempre in discussione per migliorare, poiché l’obiettivo finale di CRAI è: clienti soddisfatti e redditività sostenibile. Per il 2016 contiamo di consolidare ulteriormente la nostra posizione, rafforzando la rete.”

A conferma di questo è nata CRAIFidi, con cui CRAI affiancherà gli imprenditori che decideranno di ristrutturare il proprio negozio ricorrendo al credito, accollandosi gli interessi del finanziamento.  L’imprenditore, in sostanza, rinnoverà il proprio punto vendita, a fronte di un ingente investimento a interessi zero.

La sfida Bio
Tra le novità per il 2016 l’insegna ha in programma, a fine febbraio, il lancio della nuova linea di prodotti a marchio biologici – CRAI BIO –  con un primo assortimento di oltre 70 referenze: un ulteriore sviluppo nell’area “healthy living” proprio per rispondere al trend ormai consolidato del settore alimentare e alle esigenze di consumatori sempre più informati e attenti alla salute a tavola.

La top 10 dei retailers globali secondo Deloitte. Amazon sempre leader dell’ecommerce

Wal-Mart conferma la sua leadership con un incremento delle vendite pari al 2%, mentre Costco – che mantiene la seconda posizione  continua a crescere, riportando nel 2014 un tasso del 7,1%. A seguirli è Kroger, il quale grazie all’acquisizione dei supermercati Harris Teeter – che nel 2013 hanno registrato un fatturato di 4,7 miliardi di dollari – sale di tre posizioni, ponendosi come prossimo obiettivo il raggiungimento di un accordo per l’acquisizione di Wisconsin-based di Roundy.

Tra i colossi europei mantengono il quarto e il quinto posto nell’ordine: Schwarz Group e Tesco. Carrefour, segna un decremento dello 0,3%, passando dalla terza alla sesta posizione tra i Top 10 dei retailer globali. L’avanzamento di Tesco rispetto a Carrefour è dovuto principalmente ad un valore maggiore della sterlina britannica rispetto all’euro nel 2014.

Metro, con un calo delle vendite pari al 4%, scende di una posizione a favore di Aldi (+6,6%), al nono posto invece permane Home Depot. In decima posizione, con una crescita del 5,8% entra l’americana Walgreen Co., superando Target Corporation, crescita sostenuta dall’acquisizione nel gruppo salute e bellezza Alliance Boots e che potrebbe incrementarsi ulteriormente con l’incorporazione del competitor Rite Aid nel Gruppo.

Ecco alcune delle evidenze che emergono dalla diciannovesima edizione dello studio Global Powers of Retailing di Deloitte.

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E in termini di fatturato?

Secondo lo studio ci sono buone notizie:  il fatturato globale dei 250 più grandi retailer mondiali, infatti, ha raggiunto i 4.477 miliardi di dollari. Al rallentamento registrato nell’anno 2013, ha fatto seguito una seppur lieve ripresa l’anno successivo, che si è confermata anche per questo ultimo anno fiscale (periodo compreso tra giugno 2014 e giugno 2015), con un tasso di crescita aggregato che passa dal 4,1% al 4,3%.

Il Vecchio Continente

Cresce il divario tra il tasso di crescita annuo dei rivenditori europei (2,1%) e il trend degli ultimi 5 anni (4,1%), il più lento dal 2009 e il più basso tra le 5 regioni del mondo. La concorrenza molto forte ha spinto spesso le aziende europee a ridimensionarsi, chiudendo negozi, ritirandosi dai mercati esteri più difficili e abbandonando talvolta le attività subordinate rispetto al core business. Tuttavia solo il 10% di esse ha riportato una perdita netta e un ulteriore 43% delle società europee ha registrato un diminuzione nel margine di profitto netto.

Tra le maggiori economie europee la Germania è quella che evidenzia una crescita più elevata, seguita dalla Francia e da UK.

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L’Italia

Piuttosto flat la situazione nel nostro Paese: secondo un’indagine di Deloitte Italia è infatti emerso un ulteriore rallentamento della crescita del fatturato totale nell’ultimo esercizio (+0,6%) rispetto al 2013 ed al 2012 (pari nell’ordine a +0,7% e +2,6%). La crescita contenuta del fatturato nominale è stata influenzata maggiormente dalla componente inflattiva, mentre risultano sostanzialmente invariati i volumi.

Nel periodo 2010-2014 la redditività dei Retailer italiani è sostanzialmente rimasta invariata e anche l’incidenza sul fatturato del margine commerciale della GDO.

Analizzando i trend si può notare come anche nell’ultimo anno in analisi aumenti il divario di efficienza tra il campione internazionale e quello nazionale. Maggiore infatti risulta nel campione nazionale l’incidenza dei costi operativi sul fatturato soprattutto con riferimento ad utenze, trasporti e personale, che fanno perdere efficienza”, spiega Dario Righetti, Partner Deloitte responsabile del settore Consumer Business.

In termini di analisi operativa (EBIT), nel 2014 si è registrata un’erosione del vantaggio sul margine commerciale poiché è risultata inferiore di quasi due punti percentuali rispetto al campione internazionale (1% rispetto al 2,8%). Ritengo che questo divario confermi una certa inefficienza operativa del sistema distributivo italiano” – continua il Partner di Deloitte – “Si tratta di criticità dovute ad aspetti di varia natura, che vanno dalla conformazione geografica del Paese a problematiche più strettamente legate all’organizzazione e all’efficienza dei processi”.

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Amazon e l’e-commerce

Le vendite online, anche quest’anno, hanno rappresentato una quota significativa dei ricavi totali di vendita al dettaglio. Si attesta una crescita del 20,3% nel 2014 per le 140 aziende con siti web abilitati all’e-commerce (delle Top 250) dovuta ad operazioni di vendita online, ciò a fronte di una crescita complessiva dei ricavi di vendita al dettaglio di appena il 3,5% per tale gruppo di società.

Le società multi-channel dominano il mondo dell’e-retailing, tra i 50 maggiori retailer di tutto il mondo 39 sono multi-channel, ovvero si avvalgono di punti vendita tradizionali oltre che del canale online.

È ancora una volta Amazon a registrare i risultati migliori, con vendite di prodotti per 70 miliardi di dollari, seguita da Apple con 21 miliardi di dollari. Wal-Mart, leader globale della Top 250 guadagna una posizione di tutto rispetto anche tra i migliori e-retailer, con un quarto posto e relative vendite per 12 miliardi di dollari.

Tra le top 50 e-retailer, oltre metà sono statunitensi (26 società), 18 sono europee e solo 6 provengono da Paesi emergenti (4 dalla Cina, 1 dal Brasile e 1 dalla Russia).

 

Alce Nero richiama crema di riso per bambini che potrebbe non essere gluten-free

Un lotto di crema di riso non gluten-free che, per un errore di confezionamento, potrebbe contenere farro (una varietà del frumento, e quindi con glutine) è stato richiamato dall’azienda Alce Nero dagli scaffali dei supermercati.

La notizia è comparsa sulla pagina Facebook di Alce Nero, ed è stata poi ripresa sui siti di Careffour e Coop. Il lotto “incriminato” è il 343/15 con data di scadenza 09/12/2016 della Crema di riso della linea Alce Nero Baby, che in realtà potrebbe contenere Crema di farro. Il pericolo riguarda naturalmente chi soffre di celiachia ed è quindi allergico al glutine mentre, in assenza di intolleranze, il prodotto può essere consumato senza alcun problemi.

Dalla pagina del social di Zukerberg l’azienda romagnola, specializzata nella produzione fa sapere che “È per noi importante, oltre a porgervi le nostre più sincere scuse per l’accaduto, raggiungervi in modo tempestivo mentre stiamo già provvedendo a ritirare l’intero lotto dalla distribuzione”.

seguono i riferimenti per chiedere informazione e rimborso del prodotto.

Selex inaugura un nuovo piano di comunicazione. Il pay off? “Ottima scelta”

Selex e le sue linee specialistiche inaugurano un nuovo, importante piano di comunicazione. Due gli obiettivi principali: rafforzare l’immagine distintiva del brand e aumentarne la notorietà presso i consumatori.
Il piano si declinerà su tre tipi di campagne, previste in differenti momenti dell’anno e  su vari mezzi e supporti. La campagna istituzionale, che racconta i valori del marchio e il modo in cui i prodotti Selex entrano nella vita delle famiglie che li scelgono. Quella dedicata alle linee specialistiche (Natura Chiama Selex, Vivi Bene Selex, Primi Anni Selex e Saper di Sapori) che crea una connessione tra i diversi brand e le occasioni d’uso. E la campagna di prodotto, che suggerisce ai clienti abituali, in maniera simpatica e accattivante, di provare anche altri prodotti Selex. Trait d’union delle campagne, il claim “Noi scegliamo i prodotti migliori. Tu scegli di aggiungerli alla spesa”. E il pay off: “Selex: ottima scelta”.

La nuova comunicazione, curata dall’agenzia DLV BBDO, è stata sviluppata sui principali mezzi: da quelli più tradizionali, con una significativa presenza delle radio nazionali come Radio Rai, RISMI, RTL, ai più innovativi, come i social media. Per gli annunci radio (per cui sono previsti circa 250 comunicati alla settimana) è stato ideato un “tema musicale” che sarà sempre presente e declinato su ogni formato, per rendere coerenti e familiari i diversi messaggi trasmessi. Inoltre un “sound logo”, breve sequenza di note che accompagna il pay off  “Ottima scelta”, per dare a tutta la comunicazione audio una firma ancora più chiara e subito riconoscibile. Massima visibilità alla campagna sarà data anche all’interno di oltre 1.500 supermercati del Gruppo, con allestimenti ad hoc di grande effetto e di sicuro coinvolgimento per la clientela.

Ad arricchire il già corposo piano di comunicazione, anche il debutto del nuovo sito www.prodottiselex.it dove i consumatori troveranno tutte le informazioni sulle Marche del Distributore Selex, suggerimenti, ricette e tante interessanti opportunità.

«L’obiettivo di questa campagna è aiutare il marchio Selex a diventare sempre di più una Marca – sottolinea Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex -. Parleremo prima di tutto ai clienti dei nostri supermercati e contiamo di stimolare la prova di nuovi prodotti e fidelizzarli ancora di più».

Selex Gruppo Commerciale è la terza realtà distributiva del Paese, con circa 5.000 prodotti a Marca del Distributore (comprendendo, oltre al brand Selex, tutti i marchi del Gruppo) presenti in oltre 2.000 supermercati di tutta Italia.
L’obiettivo della comunicazione e del nuovo sito è proprio quello di raccontare la storia e i valori del Gruppo e dei suoi brand.

«L’approccio moderno e il tono divertente e leggero della campagna contribuiranno sicuramente a raggiungere gli scopi prefissati – aggiunge Luca Vaccaro, Direttore Marche del Distributore di Selex -. Pensiamo però che sia altrettanto importante trasmettere a tutti i nostri collaboratori, di sede e dei punti di vendita, e agli stessi fornitori, la passione per il nostro lavoro, che ci ha permesso di diventare l'”Ottima scelta” di chi è attento alla convenienza senza rinunciare alla qualità».

 

Inalca del Gruppo Cremonini acquisisce il marchio Manzotin

Generale Conserve S.p.A., azienda italiana specializzata in conserve alimentari, e Inalca S.p.A., società del Gruppo Cremonini leader in Europa nella produzione di carni bovine, hanno siglato un accordo che regola la cessione a Inalca dello storico marchio di carni in scatola Manzotin.

Manzotin è un marchio con oltre 50 anni di storia nelle carni in scatola italiane, lanciato negli anni ‘60. Grazie alla decisione delle due aziende, l’acquisizione garantisce che il marchio Manzotin continui ad essere un brand Made In Italy a tutti gli effetti. Infatti, da un punto di vista produttivo, le due aziende confermano che il passaggio rappresenta la valorizzazione e l’ottimizzazione della concentrazione delle rispettive filiere verticali.

L’esecuzione finale dell’accordo, che non ha richiesto approfondimenti da parte dell’Antitrust, è prevista entro il mese di marzo.

 

Inalca S.p.A.
La società del Gruppo Cremonini leader europeo nella produzione di carni bovine, è una delle poche aziende italiane a presidiare l’intera filiera produttiva. L’azienda nel 2014 ha realizzato ricavi per 1,49 miliardi di Euro, di cui il 50% realizzato all’estero. Vanta una presenza internazionale con 11 impianti produttivi (di cui 6 in Italia, 2 in Russia, 2 in Angola, 1 in Algeria) e 21 piattaforme logistiche di distribuzione (6 in Russia, 4 in Angola, 3 in Algeria, 3 in Congo, 3 nella Repubblica Democratica del Congo, 1 in Mozambico, 1 in Costa d’Avorio). Inalca commercializza ogni anno oltre 500.000 ton di carne, produce 100.000 ton di hamburger, 200 milioni di scatolette, con 7.200 referenze di prodotto e 3.000 dipendenti.

Generale Conserve S.p.A.
Seconda azienda del mercato tonno olio con quasi il 17% di quota in valore, chiude il 2015 con un fatturato netto di 187 milioni di euro in continuo incremento verso gli anni precedenti. Il fatturato dell’azienda è sviluppato per il 60% circa da marchi propri (ASDOMAR, indiscusso leader nel mercato premium, detiene una quota in valore nel mercato tonno olio totale di circa il 7%), per il restante 40% il da Private Label. A dicembre 2013 il marchio storico della tradizione agro-alimentare italiana, DE RICA è entrato a far parte del portafoglio di Generale Conserve, con l’obiettivo di gestirne l’intera filiera produttiva, così come realizzato per il marchio ASDOMAR.

 

L’articolo è stato pubblicato sul sito www.mixerplanet.com

Servizio e smartphone (iOs) guidano le vendite nell’e-commerce del lusso

Lo rivela il report realizzato da Demandware: aumenta il numero di chi acquista beni nel settore del lusso, e chi lo fa utilizza diversi dispositivi. Ma sono gli smartphone a guidare la crescita dei carrelli con il 39% di traffico mentre generano l’83% della crescita degli ordini il 115% dell’aumento dei carrelli.

Il report analizza in dettaglio l’attività di oltre 20 milioni di acquirenti di prodotti di lusso, mettendo a confronto l’attività degli acquirenti sui siti di e-commerce del lusso e il mercato dell’e-Commerce in generale. L’obiettivo è identificare l’opportunità per i retailer di migliorare l’esperienza di acquisto e aumentare il fatturato.

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Target in crescita

Sempre di più: i brand retail del lusso riscontrano una crescita dei clienti annua pari al 29%, superiore a quella del mercato che si attesta al +25%. Il settore retail è infatti un ambito in cui gli acquirenti di prodotti esclusivi possono contare su esperienze uniche e su un altissimo livello di servizio. E tra i principali fattori trainanti di questa crescita figurano l’incremento dei contenuti incorporati nell’esperienza di e-commerce e l’impennata degli acquisti effettuati da diversi dispositivi.

Divenuti ormai una destinazione che attira nuovi acquirenti e richiama quelli affezionati al brand, i siti di lusso fanno registrare un aumento della frequenza delle visite online pari al 24%. Una percentuale superiore a quella di ogni altro segmento verticale.

Il profilo di chi acquista prodotti di lusso però mostra alcune tendenze comportamentali simili al mercato di massa, come l’intenso utilizzo di smartphone per la ricerca e l’acquisto di articoli, oltre all’uso di vari dispositivi per interagire con i brand. Alle misure obsolete come il tasso di conversione basato sul numero di visite, i retailer perciò dovrebbero preferire indicatori basati sul consumatore capaci di rivelare la vera storia del proprio business.

 

Il lusso? Si distingue per il servizio

Se generalmente gli articoli di lusso si distinguono dagli altri per il prezzo, i dati di Demandware evidenziano però che a fare la differenza è il servizio. Poiché il valore medio degli ordini nel lusso è più alto, è anche più facile raggiungere soglie di spesa minima per usufruire della spedizione gratuita. Infatti, sebbene in questo segmento la percentuale di sconto sia più bassa – in media gli ordini nel segmento lusso vengono scontati dell’8% rispetto alla media del 12% di tutto il commercio digitale – si registra il più alto tasso di spedizioni gratuite.

Nel lusso la spedizione gratuita non è uno strumento promozionale, ma rappresenta una peculiarità. I clienti se la aspettano e ne usufruiscono in maniera maggiore rispetto a quella registrata nel commerce in generale, con un 71% degli ordini spediti gratuitamente nel secondo trimestre del 2015, rispetto al 67% registrato nel secondo trimestre del 2014.

Inoltre, se in tutto il commerce digitale il 58% degli ordini proviene da utenti registrati, la percentuale subisce una flessione nel segmento lusso, dove è solo il 46% degli ordini a essere effettuato da utenti registrati.

Per i retailer del lusso lo shopping non significa solo vendere prodotti esclusivi, ma fornire un servizio di elevata qualità e instillare nei clienti la percezione che li stiano aiutando a soddisfare i propri desideri. I retailer del lusso dovrebbero perciò garantire un’esperienza che attiri gli acquirenti che ancora non conoscono il loro sito, e mettere in risalto diversi fattori, come per esempio le procedure di pagamento semplificate per gli utenti non registrati e informazioni dettagliate e chiare su prodotti e ordini (taglie, resi, cambi ecc.).

Anche l’aumento degli acquisti da smartphone è un risultato della richiesta di questo servizio: l’83% della crescita degli ordini è generata proprio dagli smartphone, responsabili anche del 115% dell’aumento dei carrelli. Questo device è l’unico a contribuire alla crescita dei carrelli nel segmento del lusso.

I consumatori del lusso, inoltre, sono in costante ricerca di ispirazione, come dimostra il loro limitato utilizzo della funzione di ricerca sui siti: solo il 4,5% delle visite sui siti di commerce del lusso contro l’8,1% di visite di tutto il digital commerce. Invece di ricerche minuziose, chi acquista prodotti di lusso vuole che sia il marchio stesso a guidare l’esperienza di acquisto. E chi utilizza la ricerca sul sito conclude l’acquisto con una probabilità quattro volte superiore rispetto agli utenti che si limitano a navigare, il rapporto più elevato nel commerce digitale.

Aumentano gli acquisti da smartphone

Nel secondo quadrimestre del 2015 il 28% degli acquirenti che ha fatto più visite ha utilizzato pc, smartphone e tablet. Per gli shopper del lusso la combinazione preferita di dispositivi però risulta essere computer e smartphone, un’inversione di tendenza rispetto agli ultimi trimestri che ha visto lo smartphone soppiantare il tablet. Mentre entrambi i valori di traffico e di ordine da smartphone riflettono il mercato in generale, nel lusso sta avvenendo un veloce spostamento degli acquisti effettuati tramite smartphone, che non guadagnano solo quote di ordini rispetto ai pc, ma anche verso i tablet, che scendono dal 18% al 15% quest’anno.
Con una rapida riduzione dell’utilizzo di pc e tablet, i retailer del settore rilevano come lo smartphone sia il dispositivo preferito dai clienti. Dagli smartphone proviene il 39% di tutto il traffico dell’e-commerce del segmento, e il 19% degli ordini nel Q2 del 2015, rispetto al 28% e all’11% rilevati nel Q2 del 2014. E i dispositivi Android, che rappresentano l’84% del mercato globale tramite smartphone sono rimasti indietro rispetto ai dispositivi iOS in termini di valore medio degli ordini e quota globale di spesa online.

Gli acquirenti dei prodotti di lusso tendono a utilizzare i dispositivi Android con meno frequenza rispetto al loro impiego per gli acquisti di e-commerce in generale. Nel lusso gli smartphone Android valgono il 17% di ordini e il 25% di traffico, mentre nel mercato complessivo del commercio digitale registrano il 42% degli ordini e il 42% di traffico.

 

Le visite sono più brevi

Le visite degli acquirenti di prodotti di lusso tendono poi a essere più brevi (in percentuale meno di 3 minuti su un sito), rispetto a quelle registrate nel mercato in generale, sebbene anno su anno la riduzione dei tempi di permanenza per visita risulti simile. Dal Q2 2014 al Q2 2015 il tempo medio per visita è calato del 35% con una media di 8,5 minuti. E nello stesso periodo la durata media di visita da smartphone è calata del 41%, con 7,9 minuti di navigazione.

Melegatti propone tante golose novità

Melegatti, azienda simbolo d’eccellenza dell’arte dolciaria italiana, in occasione delle festività pasquali, propone per il 2016 tante golose novità che vanno ad arricchire la vasta gamma di prodotti pensati per dare alla Pasqua quel tocco di dolcezza in più.

Fior di YogurtSpiccano quest’anno due golose Colombe ed una nuova linea con yogurt nell’impasto, che prenderanno tutti i consumatori letteralmente per la gola, conquistandoli con gusto:

  • Colombe Fior di Yogurt: Melegatti unisce la tradizionale sapienza pasticcera ad un ingrediente delicato e particolarmente di moda, come lo yogurt. Tre le referenze: Colomba classica, con canditi e mandorle intere; Colomba senza canditi con copertura di glassa, mandorle filettate e granella di zucchero; Colomba al cioccolato arricchita con gocce di cioccolato fondente con copertura di glassa al cacao, mandorle e granella di zucchero;Croccantella
  • Croccantella: golosissima colomba farcita con succo di amarene e ciliegie in frutto, ricoperta da cioccolato fondente e deliziosa granella di nocciole, amaretto e meringa;
  • Cioccolosa: colomba con morbido cuore di crema al cioccolato e copertura di cioccolato fondente.

 

 

Melinda sponsor di Marcialonga, la competizione di sci nordico

Melinda sponsorizza la Marcialonga, la grande competizione di sci nordico prevista domenica 31 gennaio 2016 su 70 km di piste nelle Valli di Fiemme e di Fassa, in Trentino. Giunta alla 43esima edizione, la Marcialonga è un importante palcoscenico per il Consorzio chiamato a rappresentare la regione, dove 16 cooperative di oltre 4.000 famiglie di frutticoltori coltivano circa 6.500 ettari di meleti nella Val di Non e Val di Sole.

Melinda avrà una grande visibilità grazie alla presenza del logo sui pettorali dei quasi 8000 fondisti che giungeranno da tutto il mondo per contendersi il podio. Naturalmente non mancherà l’occasione di assaggiare le mele Melinda, prima e dopo la gara, e a tutti gli eventi collaterali previsti a partire dal venerdì.

Una sponsorship perfettamente coerente con il brand, che oggi vanta il 99% di awareness fra le famiglie dei consumatori italiani e che esprime i valori della genuinità, della natura e del benessere. Valori condivisi dagli sportivi e dagli appassionati della montagna. La strategia di Melinda è un percorso a lungo termine di investimenti con l’obiettivo di rendere onore alle proprie mele dal famoso bollino blu, riconosciute e identificate come “prodotto di alta qualità” in tutto il mondo, simbolo di un territorio dalle profonde radici e tradizioni.

Tutto pronto quindi per vivere l’emozione sulla neve, insieme ai professionisti e ai “senatori” che ogni anno accompagnano le nuove generazioni alla sfida. Un esempio dello spirito di collaborazione e di rispetto che caratterizza anche il Consorzio Melinda dove il lavoro è, soprattutto, frutto della cooperazione.

Mamma Emma di Master, quattro nuove referenze Bio e Vegan

Master, azienda produttrice di gnocchi artigianali, purè di vere patate, spatzle e canederli, lancia quattro nuove referenze Bio e Vegane della linea Mamma Emma. Prodotti solo con ingredienti biologici e privi di latte e uova e pensati per chi segue uno stile di vita sana e una dieta priva di alimenti di origine e derivazione animale, gli Gnocchi vegani e gli Spatzle bio ora si aggiungono agli gnocchi di vere patate di Mamma Emma, passati uno ad uno sulla grattugia, proprio come vuole la tradizione.
La dieta vegana anche in Italia segna un trend di crescita, sono infatti sempre più in aumento i consumatori che scelgono un’alimentazione cruelty free. E consapevole di questo profondo mutamento nelle abitudini alimentari degli italiani Master da anni si impegna nella formulazione di prodotti che sappiano combinare materie prime d’eccellenza e prive di contaminazioni animali a una lavorazione che ripercorra artigianalmente la più classica delle tradizioni.
La linea Mamma Emma Vegan comprende gnocchi classici, al kamut e al farro realizzati solo con patate cotte al vapore con la buccia e gli Spatzle Bio, prodotti solo con spinaci in foglia 100% italiani.

Per Master investire nel bio significa intraprendere un percorso di ricerca e sviluppo che sappia garantire prodotti genuini, senza pesticidi e con materie prime naturali coltivate nel pieno rispetto della natura, e soprattutto del consumatore, oggi sempre più attento a scelte alimentari sane e consapevoli.

Il bio e il vegan è un comparto sempre più in espansione per Master, l’azienda produce 5,4 milioni di kg annui tra gnocchi e purè di vere patate, spatzle e canederli distribuiri per l’85% in Gdo, per il 10% nel dettaglio tradizionale e per il 5% nel canale Horeca. E il bio e il vegan già coprono il 10% dell’intero fatturato, mentre la linea Mamma Emma da sola riveste circa il 20% dei 13,5 milioni di euro del fatturato aziendale 2015.

San Carlo premia i consumatori con “Crea il tuo gusto”

San Carlo lancia la seconda edizione del concorsoCrea Il Tuo Gusto”, che ancora una volta coinvolgerà i consumatori nella creazione di un nuovo gusto di patatine attraverso un “Giro del Mondo in 80 Ingredienti” (80 come i giorni del capolavoro letterario di Jules Verne).

I consumatori italiani saranno coinvolti in un viaggio esplorativo tra ben 80 ingredienti distribuiti in 6 Paesi:

Europa: i sapori di casa nostra, il punto fermo per chi ama la buona tavola;

Oceania: gli ingredienti più esotici, il gusto più insolito;

Africa: un trionfo di sapori delicati e suadenti, inconfondibile magia

Sud America: una terra che sa regalare gioie infinite agli occhi e non solo;

Nord America: una tavola energica ricca di carni e verdure piccanti;

Asia: le spezie più raffinate e affascinanti, per valorizzare qualsiasi ricetta.

Anche in questa edizione gli italiani sono chiamati a proporre originali abbinamenti per dar vita ad un nuovo prodotto della gamma Più Gusto, che verrà lanciato nel mese di maggio in edizione speciale. In palio 25.000 euro per l’autore del gusto vincitore, 10 premi settimanali del valore di 80,00 euro in buoni spesa e 350 premi instant-win in forniture di prodotto nell’intero periodo di gioco.

L’operazione a premi, della durata di tre mesi (18 gennaio-27 marzo 2016), sarà promossa attraverso i canali social dell’Azienda – Facebook, Twitter, YouTube, Instagram – e comunicata attraverso una forte campagna adv sul web.

Per aumentare la visibilità e l’impatto sul consumatore, San Carlo ha previsto diversi materiali espositivi, tra cui un Trovaspazio adatto a ogni tipo di punto vendita, e un’isola personalizzata per una comunicazione che non potrà di certo passare inosservata.

Facile partecipare attraverso la pagina Facebook di San Carlo o attraverso il minisito del concorso creailtuogusto.com (accessibile anche da mobile), sul quale è anche consultabile il regolamento completo dell’operazione.

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